D-Frag!
Serie anime di 12 episodi di durata canonica.
Trama: il nostro protagonista Kazama, autoproclamatosi teppista, insieme ai membri della sua 'famiglia' avrà come scopo quello di diventare il teppista più conosciuto della scuola.
Uno può pensare che sarà la solita storia ambientata nella scuola con una trama banale come quella descritta nelle righe precedenti.... ma non è assolutamente così.
La sfortuna di Kazama è incontrare il presidente del club dei giochi, che lo vuole assolutamente far entrare nel club (poi sarà facile capire il motivo) e usa i mezzi meno ortodossi che ci possano essere, per citarne alcuni: sequestro di persona e utilizzo di teaser (spacciato per elemento elettro, poi capirete il perché). Dopo inseguimenti estenuanti Kazama deciderà di entrare nel club di sua 'spontanea volontà'; da qui assisteremo a situazioni esilaranti in cui saranno presenti, in ogni episodio e per tutta la sua durata, gag nonsense che faranno morire dal ridere lo spettatore e saranno l'elemento caratteristico della serie. Assisteremo all'invenzione di giochi da tavolo davvero esilaranti, battaglie contro il vero club dei giochi e sfide per una borsa che porta all'istituzione di un torneo a cui parteciperanno in totale circa cinquanta persone senza nessun motivo.
Una menzione è da fare anche per Shiou e Ataru, legati insieme dal feticismo del masochismo (scusate il gioco di parole), che portano un grosso contributo alle gag e sono in grado di tenere in piedi un intero episodio.
Nell'ultimo arco narrativo la serie prende una nota più seria tant'è che risulta meno avvincente degli altri due, ma viene mantenuto in piedi (per l'appunto) dalle varie gag che vengono inserite; questo fa notare quanto siano state fatte bene le gag e che sono la colonna portante della serie.
Il tutto finisce con un finale aperto per una possibile seconda stagione, che spero vivamente sia fatta in futuro.
Personaggi: assolutamente perfetti, ognuno ha un carattere che lo contraddistingue dagli altri, e anche i personaggi secondari sono curati nei minimi particolari per quanto riguarda il comportamento, con nota di merito all'orchestra dei 14 e all'associazione dei pelati. Ribadisco che è stata un'idea geniale mettere due personaggi secondari con caratteri completamente differenti, ma con in comune la stessa vena feticista, perché rende il tutto incredibilmente ironico quando agiscono insieme (vedi episodio della cartella). Il protagonista nonostante si definisca teppista risulterà essere un ragazzo tranquillo e soprattutto il più 'normale' di tutti, insieme a sua sorella Noe e Takao.
Musiche: menzione alla opening per quanto riguarda le animazioni, in particolar modo quella dove viene scagliato in aria come il team Rocket (troppo divertente). Comunque sia opening che ending sono molto orecchiabili, rimangono facilmente in testa.
Quindi una parola per descrivere questo anime è "assurdo".
Assurdamente fantastico, assurdamente divertente, assurdamente banale e assurdamente fatto bene; nonostante la trama sia la più semplice e banale, le gag inserite non fanno sentire il bisogno che ci sia e ti strappano sempre risate a non finire. Inoltre la cosa più riuscita di questo anime è il fatto che non annoia mai con la sua demenzialità e porta lo spettatore a voler arrivare fino in fondo. Avrà un posto nella classifica degli anime che adoro.
"D-frag" lo consiglio a chi ha voglia di farsi risate a non finire e non vuole avere una trama molto impegnativa; se questo è quello che state cercando allora quest'anime fa per voi.
Trama: il nostro protagonista Kazama, autoproclamatosi teppista, insieme ai membri della sua 'famiglia' avrà come scopo quello di diventare il teppista più conosciuto della scuola.
Uno può pensare che sarà la solita storia ambientata nella scuola con una trama banale come quella descritta nelle righe precedenti.... ma non è assolutamente così.
La sfortuna di Kazama è incontrare il presidente del club dei giochi, che lo vuole assolutamente far entrare nel club (poi sarà facile capire il motivo) e usa i mezzi meno ortodossi che ci possano essere, per citarne alcuni: sequestro di persona e utilizzo di teaser (spacciato per elemento elettro, poi capirete il perché). Dopo inseguimenti estenuanti Kazama deciderà di entrare nel club di sua 'spontanea volontà'; da qui assisteremo a situazioni esilaranti in cui saranno presenti, in ogni episodio e per tutta la sua durata, gag nonsense che faranno morire dal ridere lo spettatore e saranno l'elemento caratteristico della serie. Assisteremo all'invenzione di giochi da tavolo davvero esilaranti, battaglie contro il vero club dei giochi e sfide per una borsa che porta all'istituzione di un torneo a cui parteciperanno in totale circa cinquanta persone senza nessun motivo.
Una menzione è da fare anche per Shiou e Ataru, legati insieme dal feticismo del masochismo (scusate il gioco di parole), che portano un grosso contributo alle gag e sono in grado di tenere in piedi un intero episodio.
Nell'ultimo arco narrativo la serie prende una nota più seria tant'è che risulta meno avvincente degli altri due, ma viene mantenuto in piedi (per l'appunto) dalle varie gag che vengono inserite; questo fa notare quanto siano state fatte bene le gag e che sono la colonna portante della serie.
Il tutto finisce con un finale aperto per una possibile seconda stagione, che spero vivamente sia fatta in futuro.
Personaggi: assolutamente perfetti, ognuno ha un carattere che lo contraddistingue dagli altri, e anche i personaggi secondari sono curati nei minimi particolari per quanto riguarda il comportamento, con nota di merito all'orchestra dei 14 e all'associazione dei pelati. Ribadisco che è stata un'idea geniale mettere due personaggi secondari con caratteri completamente differenti, ma con in comune la stessa vena feticista, perché rende il tutto incredibilmente ironico quando agiscono insieme (vedi episodio della cartella). Il protagonista nonostante si definisca teppista risulterà essere un ragazzo tranquillo e soprattutto il più 'normale' di tutti, insieme a sua sorella Noe e Takao.
Musiche: menzione alla opening per quanto riguarda le animazioni, in particolar modo quella dove viene scagliato in aria come il team Rocket (troppo divertente). Comunque sia opening che ending sono molto orecchiabili, rimangono facilmente in testa.
Quindi una parola per descrivere questo anime è "assurdo".
Assurdamente fantastico, assurdamente divertente, assurdamente banale e assurdamente fatto bene; nonostante la trama sia la più semplice e banale, le gag inserite non fanno sentire il bisogno che ci sia e ti strappano sempre risate a non finire. Inoltre la cosa più riuscita di questo anime è il fatto che non annoia mai con la sua demenzialità e porta lo spettatore a voler arrivare fino in fondo. Avrà un posto nella classifica degli anime che adoro.
"D-frag" lo consiglio a chi ha voglia di farsi risate a non finire e non vuole avere una trama molto impegnativa; se questo è quello che state cercando allora quest'anime fa per voi.
Mi succede piuttosto raramente di cambiare idea in corsa su di un anime; e questo non perché sono una persona ostinata o perchè ho la presunzione di giudicare un qualsiasi titolo in pochi minuti. Direi piuttosto il contrario: anche quando un anime è brutto, mi sforzo comunque di guardarlo fino alla fine nella speranza che qualcosa cambi e che la storia si riprenda. Il fatto è che questo purtroppo non accade quasi mai.
"D-Frag!" rappresenta, in questo contesto, una doppia eccezione: non solo mi ha fatto mutare opinione dopo un inizio che reputavo disastroso, ma l'ha fatto senza cambiare assolutamente nulla rispetto a quella che era la sua impostazione iniziale. Semplicemente, ad un certo punto, ho cominciato a capire il tipo di umorismo proposto ed ho constatato che mi piaceva.
Questo anime racconta la vita scolastica di Kazama Kenji, una specie di delinquente deciso a farsi un nome temuto e rispettato all'interno dell'istituto. I suoi piani, però, erano destinati a cambiare in fretta: accorso in aiuto di quattro ragazze coinvolte in un piccolo incendio all'interno dell'aula in cui svolgevano le attività inerenti al proprio club scolastico, Kazama verrà letteralmente aggredito da queste strane studentesse e costretto ad iscriversi al loro "Club di sviluppo giochi (nome provvisorio)". Inutile aggiungere che, da questo momento in poi, la vita del ragazzo verrà letteralmente stravolta.
La trama in realtà non è proprio un granché: un classico scolastico a sfondo demenziale e le (non) attività di un club scolastico e dei suoi strampalati membri. Insomma, una serie di cose che abbiamo già visto più volte e fatte anche decisamente meglio di quanto capita in quest'anime.
Il piatto forte, invece, è costituito dai suoi personaggi: divertenti anche se presi singolarmente, messi assieme costituiscono un mix davvero irresistibile. Kazama, in particolare, è il classico personaggio "tamarrissimo" e risulta davvero irresistibile con i suoi interventi fuori campo in cui "urla" affermazioni che richiamano al semplice buonsenso ogni volta che, e succederà spessissimo, una situazione tende a precipitare verso l'assurdo. Anche gli altri personaggi si fanno notare, per il loro modo di essere e per le loro perversioni; Kazama, però, è sempre una spanna e mezzo sopra gli altri.
In definitiva, quest'anime mi è decisamente piaciuto. Non prendiamoci in giro, non è un anime che passerà alla storia; sicuramente, però, divertirà molto lo spettatore medio e questo è già più che sufficiente. Sulla base di queste motivazioni, la mia valutazione di questo "D-Frag!" è buona: se cercate un anime senza troppe pretese ma che faccia davvero ridere, questo titolo è ciò che fa per voi.
"D-Frag!" rappresenta, in questo contesto, una doppia eccezione: non solo mi ha fatto mutare opinione dopo un inizio che reputavo disastroso, ma l'ha fatto senza cambiare assolutamente nulla rispetto a quella che era la sua impostazione iniziale. Semplicemente, ad un certo punto, ho cominciato a capire il tipo di umorismo proposto ed ho constatato che mi piaceva.
Questo anime racconta la vita scolastica di Kazama Kenji, una specie di delinquente deciso a farsi un nome temuto e rispettato all'interno dell'istituto. I suoi piani, però, erano destinati a cambiare in fretta: accorso in aiuto di quattro ragazze coinvolte in un piccolo incendio all'interno dell'aula in cui svolgevano le attività inerenti al proprio club scolastico, Kazama verrà letteralmente aggredito da queste strane studentesse e costretto ad iscriversi al loro "Club di sviluppo giochi (nome provvisorio)". Inutile aggiungere che, da questo momento in poi, la vita del ragazzo verrà letteralmente stravolta.
La trama in realtà non è proprio un granché: un classico scolastico a sfondo demenziale e le (non) attività di un club scolastico e dei suoi strampalati membri. Insomma, una serie di cose che abbiamo già visto più volte e fatte anche decisamente meglio di quanto capita in quest'anime.
Il piatto forte, invece, è costituito dai suoi personaggi: divertenti anche se presi singolarmente, messi assieme costituiscono un mix davvero irresistibile. Kazama, in particolare, è il classico personaggio "tamarrissimo" e risulta davvero irresistibile con i suoi interventi fuori campo in cui "urla" affermazioni che richiamano al semplice buonsenso ogni volta che, e succederà spessissimo, una situazione tende a precipitare verso l'assurdo. Anche gli altri personaggi si fanno notare, per il loro modo di essere e per le loro perversioni; Kazama, però, è sempre una spanna e mezzo sopra gli altri.
In definitiva, quest'anime mi è decisamente piaciuto. Non prendiamoci in giro, non è un anime che passerà alla storia; sicuramente, però, divertirà molto lo spettatore medio e questo è già più che sufficiente. Sulla base di queste motivazioni, la mia valutazione di questo "D-Frag!" è buona: se cercate un anime senza troppe pretese ma che faccia davvero ridere, questo titolo è ciò che fa per voi.
"D-Frag!" è una serie della stagione invernale 2014 composta da dodici episodi ed è sicuramente una delle commedie più divertenti che mi sia mai capitato di visionare.
Il protagonista è Kazama Kenji, un ragazzo normale, e probabilmente è l'unica persona che si possa definire tale all'interno di questa serie, che prova soddisfazione nel credersi un vero e proprio teppista. La storia inizia quando Kenji incontra casualmente i membri del club di giochi che, grazie a una serie incredibile di eventi, riescono ad arruolarlo fra le loro fila. Stando a contatto con loro, Kenji si accorge come il suo modo di atteggiarsi da teppista sia in realtà nulla se confrontato al comportamento bizzarro e assurdo di queste ultime, che sotto a delle facce pulite e innocenti si rivelano essere dei veri e propri mostri; il protagonista diverrà quindi la principale vittima delle impensabili situazioni che si verranno a creare all'interno del club.
Non è presente una vera e propria trama, quasi ogni puntata è a sé stante e non direttamente collegata con la precedente. Protagoniste assolute di questa serie sono le situazioni comiche che si vengono a creare, che unite alla simpatia dei personaggi riescono sempre a strappare una risata; solitamente le serie di questo tipo mi annoiano dopo poche puntate, perché, va bene le gag, ma un minimo di trama è necessaria. "D-Frag" è riuscito a intrattenermi fino alla fine senza mai risultare pesante o ripetitivo.
I personaggi che compongono il mondo di "D-Frag" sono di una demenza incredibile, dal primo all'ultimo, e difficilmente troverete di peggio in giro. Ovviamente in una serie di questo tipo il fanservice non poteva mancare, anche se non ne viene fatto un utilizzo eccessivo, e soprattutto non risulta pesante in alcuna occasione.
Graficamente è un prodotto di buona qualità, bello il design dei personaggi, dettagliate le ambientazioni, anche se quantitativamente limitate.
Per quanto riguarda il comparto sonoro, è stato svolto un ottimo lavoro per il doppiaggio; il fatto che Kazama riesca a urlare ininterrottamente per dodici episodi senza mai fermarsi probabilmente sarà ricordato nella storia. Opening ed ending non sono particolarmente emozionanti, gli effetti sonori azzeccati e spassosi.
In conclusione, un'opera leggera e divertente, da guardare senza troppe aspettative; un finale che non esiste fa presagire una serie futura, che mi auguro rimarrà sui livelli di questa. Consigliata a chiunque voglia farsi due risate.
Il protagonista è Kazama Kenji, un ragazzo normale, e probabilmente è l'unica persona che si possa definire tale all'interno di questa serie, che prova soddisfazione nel credersi un vero e proprio teppista. La storia inizia quando Kenji incontra casualmente i membri del club di giochi che, grazie a una serie incredibile di eventi, riescono ad arruolarlo fra le loro fila. Stando a contatto con loro, Kenji si accorge come il suo modo di atteggiarsi da teppista sia in realtà nulla se confrontato al comportamento bizzarro e assurdo di queste ultime, che sotto a delle facce pulite e innocenti si rivelano essere dei veri e propri mostri; il protagonista diverrà quindi la principale vittima delle impensabili situazioni che si verranno a creare all'interno del club.
Non è presente una vera e propria trama, quasi ogni puntata è a sé stante e non direttamente collegata con la precedente. Protagoniste assolute di questa serie sono le situazioni comiche che si vengono a creare, che unite alla simpatia dei personaggi riescono sempre a strappare una risata; solitamente le serie di questo tipo mi annoiano dopo poche puntate, perché, va bene le gag, ma un minimo di trama è necessaria. "D-Frag" è riuscito a intrattenermi fino alla fine senza mai risultare pesante o ripetitivo.
I personaggi che compongono il mondo di "D-Frag" sono di una demenza incredibile, dal primo all'ultimo, e difficilmente troverete di peggio in giro. Ovviamente in una serie di questo tipo il fanservice non poteva mancare, anche se non ne viene fatto un utilizzo eccessivo, e soprattutto non risulta pesante in alcuna occasione.
Graficamente è un prodotto di buona qualità, bello il design dei personaggi, dettagliate le ambientazioni, anche se quantitativamente limitate.
Per quanto riguarda il comparto sonoro, è stato svolto un ottimo lavoro per il doppiaggio; il fatto che Kazama riesca a urlare ininterrottamente per dodici episodi senza mai fermarsi probabilmente sarà ricordato nella storia. Opening ed ending non sono particolarmente emozionanti, gli effetti sonori azzeccati e spassosi.
In conclusione, un'opera leggera e divertente, da guardare senza troppe aspettative; un finale che non esiste fa presagire una serie futura, che mi auguro rimarrà sui livelli di questa. Consigliata a chiunque voglia farsi due risate.
Ero in cerca di qualche anime nuovo, che non fosse anteriore al 2013, e, leggendo vari giudizi, recensioni e siti, decido di dare un'occhiata a questa serie, "D-Frag!", anime del 2014 composto da dodici episodi, tratto dall'omonimo manga ancora in corso. Il genere è commedia scolastica/demenziale, un anime leggero e divertente, quello che mi serviva dopo una maratona (affatto spiacevole ma piuttosto pesante) a base di "Kimi ni Todoke"; inoltre è corto, quindi gli do una possibilità.
Non avrei potuto scegliere di meglio. Questi dodici episodi sono letteralmente volati, hanno una durata canonica di circa ventiquattro minuti comprese le sigle, gli eyecatch e le anticipazioni, ma guardandoli è come se durassero dieci minuti. Meglio ancora, l'ilarità e il coinvolgimento che trasmette questa serie va in crescendo, migliora con l'andare degli episodi. Gag non sempre originali ma eccezionali create da personaggi iper-caricaturali ma tutt'altro che scontati; gli unici "normali" sono Takao e il protagonista Kenji (e probabilmente la sorellina), coinvolto suo malgrado nelle vicende paradossali di bande di folli: perché è vero che la banda di folli numero uno attorno a cui ruotano tutti gli eventi è il "Club creazione giochi [Nome provvisorio]", ma ogni altro personaggio e gruppo della scuola, che gravita intorno a loro, è fuori dal comune. Questa serie è delirio puro e, in attesa di altre stagioni (lo spero, e spero che al termine del manga non manchi molto, così che eventuali prossime stagioni dell'anime coprano tutto il manga), la ritengo personalmente una delle migliori commedie scolastiche degli ultimi tempi (insieme a "Gekkan Shoujo Nozaki-kun"), e in assoluto la miglior serie demenziale degli ultimi quattro anni dopo "Gintama 2011".
Voto: 8,5
Non avrei potuto scegliere di meglio. Questi dodici episodi sono letteralmente volati, hanno una durata canonica di circa ventiquattro minuti comprese le sigle, gli eyecatch e le anticipazioni, ma guardandoli è come se durassero dieci minuti. Meglio ancora, l'ilarità e il coinvolgimento che trasmette questa serie va in crescendo, migliora con l'andare degli episodi. Gag non sempre originali ma eccezionali create da personaggi iper-caricaturali ma tutt'altro che scontati; gli unici "normali" sono Takao e il protagonista Kenji (e probabilmente la sorellina), coinvolto suo malgrado nelle vicende paradossali di bande di folli: perché è vero che la banda di folli numero uno attorno a cui ruotano tutti gli eventi è il "Club creazione giochi [Nome provvisorio]", ma ogni altro personaggio e gruppo della scuola, che gravita intorno a loro, è fuori dal comune. Questa serie è delirio puro e, in attesa di altre stagioni (lo spero, e spero che al termine del manga non manchi molto, così che eventuali prossime stagioni dell'anime coprano tutto il manga), la ritengo personalmente una delle migliori commedie scolastiche degli ultimi tempi (insieme a "Gekkan Shoujo Nozaki-kun"), e in assoluto la miglior serie demenziale degli ultimi quattro anni dopo "Gintama 2011".
Voto: 8,5
Sostanzialmente sono solito dividere gli anime che guardo in tre categorie. La prima sono gli anime da non vedere, creazioni assurde sia perché sono proprio degli orrori di per se, sia perché non riscontrano minimamente il mio interesse. La seconda categoria sono gli anime da vedere, opere interessanti che mi hanno colpito profondamente e che mi sentire a chiunque. La terza ed ultima categoria sono gli anime da rivedere. A dir la verità solo poche opere sono riuscite a meritare un posto in questo sottogruppo, e sono le opere che non solo consiglierei a tutti, ma che io stesso vedrei e rivedrei più volte senza mai stancarmi. Come avrete ben potuto capire dal voto che ho assegnato D-Frag! rientra proprio in quest'ultima categoria. Ma andiamo ad analizzare questa piccola perla più nel dettaglio.
D-Frag! è una serie del 2014 e costituisce sicuramente la miglior commedia uscita quest'anno oltre che una delle migliori opere in assoluto. La trama e semplice, quasi banale oserei dire, ma è proprio quest'essenzialità ad esserne la forza.
Protagonista della storia è Kazama Kenji, uno pseudo-delinquente a capo di una pseudo-gang. Quest'ultimo viene preso di mira da tre ragazze del club sviluppo giochi tutt'altro che normali. A causa dello scarso numero di membri il club sembra destinato a chiudere ed è proprio per questo motivo che il nostro povero Kenji viene costretto suo malgrado a diventarne membro. Da questo momento in poi la sua vita non sarà più la stessa, è l'inizio di una serie di follie senza fine.
La follia, il surrealismo e la demenzialità più totale sono il marchio di fabbrica di questa serie. Perchè sprecarsi a guardare un anime dalla trama ben costruita con personaggi caratterizzati quando puoi semplicemente spegnere il cervello e guardare D-Frag!? La spensieratezza la semplicità e il non-sense assoluto rendono questa serie unica nel suo genere confezionando un prodotto adatto a tutti, maschi, femmine, giovani e meno giovani, tutti apprezzeranno e rideranno alla visione.
Oltre ai personaggi assurdi e alle situazioni più esilaranti D-Frag! gode anche di un rispettabilissimo reparto tecnico, il character design è semplice ma superbo, le animazioni perfette, i coloro ottimamente bilanciati creare una cornice ideale per la storia.
Tutto questo è D-Frag! un prodotto da non perdere assolutamente, e che secondo non passerà mai di moda, ma anzi tra qualche anno diventerà un cult e un inno di battaglia delle demenzialità.
D-Frag! è una serie del 2014 e costituisce sicuramente la miglior commedia uscita quest'anno oltre che una delle migliori opere in assoluto. La trama e semplice, quasi banale oserei dire, ma è proprio quest'essenzialità ad esserne la forza.
Protagonista della storia è Kazama Kenji, uno pseudo-delinquente a capo di una pseudo-gang. Quest'ultimo viene preso di mira da tre ragazze del club sviluppo giochi tutt'altro che normali. A causa dello scarso numero di membri il club sembra destinato a chiudere ed è proprio per questo motivo che il nostro povero Kenji viene costretto suo malgrado a diventarne membro. Da questo momento in poi la sua vita non sarà più la stessa, è l'inizio di una serie di follie senza fine.
La follia, il surrealismo e la demenzialità più totale sono il marchio di fabbrica di questa serie. Perchè sprecarsi a guardare un anime dalla trama ben costruita con personaggi caratterizzati quando puoi semplicemente spegnere il cervello e guardare D-Frag!? La spensieratezza la semplicità e il non-sense assoluto rendono questa serie unica nel suo genere confezionando un prodotto adatto a tutti, maschi, femmine, giovani e meno giovani, tutti apprezzeranno e rideranno alla visione.
Oltre ai personaggi assurdi e alle situazioni più esilaranti D-Frag! gode anche di un rispettabilissimo reparto tecnico, il character design è semplice ma superbo, le animazioni perfette, i coloro ottimamente bilanciati creare una cornice ideale per la storia.
Tutto questo è D-Frag! un prodotto da non perdere assolutamente, e che secondo non passerà mai di moda, ma anzi tra qualche anno diventerà un cult e un inno di battaglia delle demenzialità.
È proprio vero, le scoperte più belle sono quelle più casuali e meno aspettate: D-Frag! rientra appieno in questa categoria. Tratto dall'omonimo manga di Tomoya Haruno, D-Frag! è una di quelle serie che stupisce e convince per brio, ritmo frenetico e capacità innata di non prendersi mai sul serio; un po' commedia romantica, un po' shōnen, un po' shōjo, questo anime riesce nel suo intento di migliorare quanto di già buono si era visto nel manga. La trama è riassumibile in poche righe e, in tutta onestà, tanto basta per farla funzionare in modo convincente.
Kenji Kazama è un liceale la cui ambizione è quella di diventare il teppista più temuto e famigerato dell'intera sua scuola. Un giorno, a causa di una serie di vicissitudini, Kenji si ritroverà membro del Club di progettazione giochi, ma i suoi membri sono decisamente sopra le righe...
Pur rientrando nella commedia scolastica, D-Frag! riesce a non risultare banale grazie alla grande mole di elementi esterni al genere e citazioni sfruttate intelligentemente dall'ottima verve umoristica dell'autore, capace di ottimizzare situazioni e contesti oramai triti e ritriti. La mole di citazionismo è difatti elevatissima e in più di un'occasione ci ritroveremo coinvolti in una vera e propria caccia al tesoro laddove troveremo più divertente cogliere tutti i riferimenti anziché guardare le vicende dei protagonisti. Fra i più spassosi da me trovati ci sono i siparietti padre-figlio che lì non c'entrano (chiara parodia di Pedro di Excel Saga) e le varie citazioni al mondo videoludico (epico è il Mash-up The Legend of Zelda/Ghost'n'Goblins con tanto di incantesimi usati come suonerie dei cellulari). Ma il vero punto di forza della serie resta però la regia, frenetica, veloce e sempre pronta al cambio di scena, tutti elementi che vanno a cozzare con la lentezza tipica delle serie ad ambientazione scolastica (ma che si sposa a nozze con la comicità profondamente eccentrica e non-sense delle gag). Una regia volutamente fuori dagli schemi che valorizza le innumerevoli gag presenti, altro elemento importantissimo per la valutazione di questa serie.
Nonostante ci si sbellichi dalle risate quasi sempre, quello che apparentemente sembra essere un inesauribile punto di forza, a lungo andare finirà per essere una lama a doppio taglio decisamente velenosa. Si ha difatti la sensazione che nella maggior parte delle volte i protagonisti siano più vittime delle gag anziché fautori delle stesse, e tale risvolto ha inevitabilmente influenzato lo sviluppo psicologico degli stessi in modo negativo. Distinguiamo difatti tre categorie di personaggi: quelli totalmente privi di personalità e quasi sempre di contorno (la Famiglia Kazama, il primo Club di giochi, Sakura e la Prof.Minami), quelli secondari con un minimo di profilo (Chitose, Roka, Ataru e Tama) e quelli che sono riusciti ad avere un minimo di caratterizzazione (Kenji e Takao). La delusione nasce però nel momento in cui ci si rende conto che l'unico personaggio veramente riuscito non sia il protagonista, ma l'antagonista delle prime puntate, quella Takao tanto prosperosa quanto complessa nel suo essere un mix irresistibile di otaku, moe e tsundere dalla bellezza naturale. Personalmente ho fatto parecchia fatica a non innamorarmi di questo personaggio, così come mi è dispiaciuto che nelle ultime puntate il suo ruolo fosse più marginale rispetto agli inizi. Tecnicamente l'anime è perfetto, non una sbavatura, non un'animazione fatta male, con un doppiaggio azzeccatissimo e un commento sonoro che fa il suo dovere senza particolari difficoltà.
Ricapitolando, D-Frag! è un prodotto con i controfiocchi che farà felice chi cerca una comicità spensierata, senza particolari pretese narrative e che va direttamente al sodo. Non un capolavoro, questo è indubbio, ma un lavoro che compie il suo ruolo senza girarci troppo attorno. Consigliato vivamente.
Kenji Kazama è un liceale la cui ambizione è quella di diventare il teppista più temuto e famigerato dell'intera sua scuola. Un giorno, a causa di una serie di vicissitudini, Kenji si ritroverà membro del Club di progettazione giochi, ma i suoi membri sono decisamente sopra le righe...
Pur rientrando nella commedia scolastica, D-Frag! riesce a non risultare banale grazie alla grande mole di elementi esterni al genere e citazioni sfruttate intelligentemente dall'ottima verve umoristica dell'autore, capace di ottimizzare situazioni e contesti oramai triti e ritriti. La mole di citazionismo è difatti elevatissima e in più di un'occasione ci ritroveremo coinvolti in una vera e propria caccia al tesoro laddove troveremo più divertente cogliere tutti i riferimenti anziché guardare le vicende dei protagonisti. Fra i più spassosi da me trovati ci sono i siparietti padre-figlio che lì non c'entrano (chiara parodia di Pedro di Excel Saga) e le varie citazioni al mondo videoludico (epico è il Mash-up The Legend of Zelda/Ghost'n'Goblins con tanto di incantesimi usati come suonerie dei cellulari). Ma il vero punto di forza della serie resta però la regia, frenetica, veloce e sempre pronta al cambio di scena, tutti elementi che vanno a cozzare con la lentezza tipica delle serie ad ambientazione scolastica (ma che si sposa a nozze con la comicità profondamente eccentrica e non-sense delle gag). Una regia volutamente fuori dagli schemi che valorizza le innumerevoli gag presenti, altro elemento importantissimo per la valutazione di questa serie.
Nonostante ci si sbellichi dalle risate quasi sempre, quello che apparentemente sembra essere un inesauribile punto di forza, a lungo andare finirà per essere una lama a doppio taglio decisamente velenosa. Si ha difatti la sensazione che nella maggior parte delle volte i protagonisti siano più vittime delle gag anziché fautori delle stesse, e tale risvolto ha inevitabilmente influenzato lo sviluppo psicologico degli stessi in modo negativo. Distinguiamo difatti tre categorie di personaggi: quelli totalmente privi di personalità e quasi sempre di contorno (la Famiglia Kazama, il primo Club di giochi, Sakura e la Prof.Minami), quelli secondari con un minimo di profilo (Chitose, Roka, Ataru e Tama) e quelli che sono riusciti ad avere un minimo di caratterizzazione (Kenji e Takao). La delusione nasce però nel momento in cui ci si rende conto che l'unico personaggio veramente riuscito non sia il protagonista, ma l'antagonista delle prime puntate, quella Takao tanto prosperosa quanto complessa nel suo essere un mix irresistibile di otaku, moe e tsundere dalla bellezza naturale. Personalmente ho fatto parecchia fatica a non innamorarmi di questo personaggio, così come mi è dispiaciuto che nelle ultime puntate il suo ruolo fosse più marginale rispetto agli inizi. Tecnicamente l'anime è perfetto, non una sbavatura, non un'animazione fatta male, con un doppiaggio azzeccatissimo e un commento sonoro che fa il suo dovere senza particolari difficoltà.
Ricapitolando, D-Frag! è un prodotto con i controfiocchi che farà felice chi cerca una comicità spensierata, senza particolari pretese narrative e che va direttamente al sodo. Non un capolavoro, questo è indubbio, ma un lavoro che compie il suo ruolo senza girarci troppo attorno. Consigliato vivamente.
"D-Frag!" è una commedia scolastica uscita nel 2014, che racconta la storia di uno strano club di sviluppo giochi e, soprattutto, dei suoi membri, ancora più bislacchi. Quest'anime mi ha posto di fronte a un enorme dubbio: premiarlo per la simpatia o criticarlo per l'eccessiva demenzialità? Personalmente non sono uno che apprezza soltanto anime seri, anzi, una buona commedia me la sono sempre gustata con piacere, ma, in questo caso, non sono riuscito ad apprezzare fino in fondo "D-Frag!". Simpatico, divertente, dinamico, esilarante... tuttavia gli manca ancora qualcosa, o meglio, forse gli elementi appena citati risaltano in maniera eccessiva. Ho passato bei momenti mentre lo guardavo, ma, salvo alcune eccezioni, non sono riuscito ad esaltarmi più di tanto, fermandomi forse (e questo può essere stato un mio difetto) alle semplici apparenze: ovvero dei personaggi buffi che sembrano nascondere qualcosa di più profondo, ma che, alla fine, non riescono ad esprimere il loro vero potenziale.
Kazama Kenji è uno studente del secondo anno, riconosciuto da tutti come il capo della "Famiglia Kazama", nota banda di attaccabrighe. Tuttavia, nonostante la fama poco accattivante, Kenji è un bravo ragazzo, dall'animo nobile e dal cuore gentile, tanto che non riesce a rifiutare l'offerta di Roka, un piccola fanciulla che gli chiede di unirsi al loro club di Sviluppo Giochi.
Ad essere onesti la scelta non è stata proprio così spontanea, in quanto i membri del Club avevano incominciato ad inseguire il ragazzo al fine di costringerlo a firmare l'iscrizione…insomma, Kenji è stato esortato in maniera energica a compiere una scelta che, nel bene e nel male, lo segnerà per tutto il resto della sua vita scolastica.
Il Club di sviluppo giochi è composto da tre studentesse più un'insegnate, anche se, tra tutte e quattro non c'è n'è nemmeno una "normale": Chitose è la rappresentante d'istituto, severa e brutale, Sakura è una ragazza del primo anno e mostra un carattere allegro e vitale, Roka, tanto piccola quanto stramba, e Minami, l'insegnante che, più che supervisionare... dorme.
Da come si può capire le giornate di kenji saranno tutt'altro che monotone, ma non è finita, perché a questo piccolo gruppo si aggiungeranno altri elementi, anche esterni al Club, tra cui Takao, una ragazza iscritta al vero Club di sviluppo giochi che mostra subito una forte attrazione per il nostro caro studente, anche se l'eccessiva timidezza la porterà a fare ben pochi progressi.
La trama di fatto è questa. Non c'è una storia precisa, bensì le vicende si alternano in maniera dinamica e vivace, ruotando attorno a questo simpatico Club e ai suoi iscritti. I personaggi sono all'apparenza molto bislacchi e, come già detto, in alcuni casi non riescono ad esprimere il loro vero potenziale, fermandosi invece all'aspetto demenziale. Tutta la vicenda, d'altronde, si mantiene su toni molto rilassati e semplici, priva di drammi o chissà che difficoltà... bene, mai detto di volere un dramma, ma speravo che, col passare delle puntate, si approfondisse meglio il rapporto con i vari protagonisti.
Takao e Kenji cercano di entrare maggiormente in confidenza, o meglio, la prima ci spera, ma il secondo sembra quasi del tutto indifferente. Neanche un sguardo, un pizzico di sentimento. Forse c'è qualcosa, ma noi non lo sapremo mai. Questo certamente è un aspetto negativo, non tanto per il fatto che non ci sia una storia d'amore, ma perché quest'ultima sembra iniziare, fermandosi però bruscamente a metà senza raggiungere niente di buono.
La grafica è buona e anche la regia sembra alquanto originale. Le musiche sono nella norma, anche se ammetto di aver apprezzato moltissimo l'opening.
Per il resto non ho altro da precisare, in quanto "D.Frag1" presenta in generale un buon livello grafico. Unica precisazione, forse, sono gli occhi dei personaggi, belli, ma poco apprezzati dal sottoscritto (e chissenefrega potreste giustamente dire!).
In conclusione affermo che quest'opera è nel complesso positiva, ma deludente per quanto riguarda le premesse mentali che mi ero fatto. La storia e simpatica e mantiene un tono leggero/superficiale per tutte e dodici le puntate e... a proposito di puntate, ammetto di non aver apprezzato il finale. Simpatico, ma poco finale. In fin dei conti l'ultima puntata serve proprio per chiudere il cerchio, per lasciare un buon ricordo e dare un senso a tutte le puntate precedenti. "D-Frag!" sembra quasi non finire, mantenendo come finale una normalissima chiusura di puntata. Simpatica, ma nulla di più.
Voto finale: 7 meno
Kazama Kenji è uno studente del secondo anno, riconosciuto da tutti come il capo della "Famiglia Kazama", nota banda di attaccabrighe. Tuttavia, nonostante la fama poco accattivante, Kenji è un bravo ragazzo, dall'animo nobile e dal cuore gentile, tanto che non riesce a rifiutare l'offerta di Roka, un piccola fanciulla che gli chiede di unirsi al loro club di Sviluppo Giochi.
Ad essere onesti la scelta non è stata proprio così spontanea, in quanto i membri del Club avevano incominciato ad inseguire il ragazzo al fine di costringerlo a firmare l'iscrizione…insomma, Kenji è stato esortato in maniera energica a compiere una scelta che, nel bene e nel male, lo segnerà per tutto il resto della sua vita scolastica.
Il Club di sviluppo giochi è composto da tre studentesse più un'insegnate, anche se, tra tutte e quattro non c'è n'è nemmeno una "normale": Chitose è la rappresentante d'istituto, severa e brutale, Sakura è una ragazza del primo anno e mostra un carattere allegro e vitale, Roka, tanto piccola quanto stramba, e Minami, l'insegnante che, più che supervisionare... dorme.
Da come si può capire le giornate di kenji saranno tutt'altro che monotone, ma non è finita, perché a questo piccolo gruppo si aggiungeranno altri elementi, anche esterni al Club, tra cui Takao, una ragazza iscritta al vero Club di sviluppo giochi che mostra subito una forte attrazione per il nostro caro studente, anche se l'eccessiva timidezza la porterà a fare ben pochi progressi.
La trama di fatto è questa. Non c'è una storia precisa, bensì le vicende si alternano in maniera dinamica e vivace, ruotando attorno a questo simpatico Club e ai suoi iscritti. I personaggi sono all'apparenza molto bislacchi e, come già detto, in alcuni casi non riescono ad esprimere il loro vero potenziale, fermandosi invece all'aspetto demenziale. Tutta la vicenda, d'altronde, si mantiene su toni molto rilassati e semplici, priva di drammi o chissà che difficoltà... bene, mai detto di volere un dramma, ma speravo che, col passare delle puntate, si approfondisse meglio il rapporto con i vari protagonisti.
Takao e Kenji cercano di entrare maggiormente in confidenza, o meglio, la prima ci spera, ma il secondo sembra quasi del tutto indifferente. Neanche un sguardo, un pizzico di sentimento. Forse c'è qualcosa, ma noi non lo sapremo mai. Questo certamente è un aspetto negativo, non tanto per il fatto che non ci sia una storia d'amore, ma perché quest'ultima sembra iniziare, fermandosi però bruscamente a metà senza raggiungere niente di buono.
La grafica è buona e anche la regia sembra alquanto originale. Le musiche sono nella norma, anche se ammetto di aver apprezzato moltissimo l'opening.
Per il resto non ho altro da precisare, in quanto "D.Frag1" presenta in generale un buon livello grafico. Unica precisazione, forse, sono gli occhi dei personaggi, belli, ma poco apprezzati dal sottoscritto (e chissenefrega potreste giustamente dire!).
In conclusione affermo che quest'opera è nel complesso positiva, ma deludente per quanto riguarda le premesse mentali che mi ero fatto. La storia e simpatica e mantiene un tono leggero/superficiale per tutte e dodici le puntate e... a proposito di puntate, ammetto di non aver apprezzato il finale. Simpatico, ma poco finale. In fin dei conti l'ultima puntata serve proprio per chiudere il cerchio, per lasciare un buon ricordo e dare un senso a tutte le puntate precedenti. "D-Frag!" sembra quasi non finire, mantenendo come finale una normalissima chiusura di puntata. Simpatica, ma nulla di più.
Voto finale: 7 meno
D-Frag! è un anime del 2014 tratto dall'omonimo manga di Haruno Tomoya del 2008.
Premetto subito che ho letto il manga e che sono stato piacevolmente sorpreso dalla frizzantezza e dalla totale follia espressa dai personaggi e dalle situazioni in cui si trovano coinvolti.
Trama: Kenji Kazama, studente del secondo anno di liceo, è un autoproclamatosi deliquente, il cui sogno è prendere il controllo della scuola assieme ai suoi fidi compagni ed essere così temuto e rispettato. Ad infrangere i suoi sogni sarà l'incontro del tutto imprevedibile con quattro ragazze fuori del normale che lo costringeranno ( con la forza) ad iscriversi al club di sviluppo giochi, di cui fanno parte. Si ritroverà invischiato in una serie di avvenimenti che hanno poco a che fare con lo sviluppo dei giochi e che metteranno a dura prova la sua sanità mentale.
Per quanto il senso dell'umorismo possa essere soggettivo, trovo che sia difficile non entusiasmarsi guardando D-Frag!, una commedia assolutamente demenziale che rientra tra le mie preferite di sempre. Fin da subito ho trovato divertenti i continui tsukkomi del protagonista ( le repliche sarcastiche ed esasperate) nei confronti dell'illogicità dei personaggi femminili e le parodie di personaggi famosi (grande Shawn Conecone!)
I 12 episodi ripercorrono i primi, brevi archi narrativi del manga, a cui è fedele, ad eccezioni di impercettibili omissioni e da cui il character design è ripreso abbastanza precisamente ( anche se, a mio parere, è vagamente peggiorato). Le animazioni sono carine e divertenti, adatte allo stile di narrazione leggero e scorrevole.
I personaggi, nonostante la brevità della serie, sono ben caratterizzati ed interessanti, ognuno con una propria (de)mentalità diversa dalle altre, ma che hanno in comune la noncuranza, l'amore per la libertà e il desiderio di divertirsi senza restrizioni. Kenji, nonostante sia vittima dei membri del club sviluppo giochi, è carismatico e affascinante, mentre tutti gli altri personaggi, importanti e non, sono assurdi ed esilaranti.
Sottolineo come, inoltre, nonostante Kenji sia circondato da ragazze, la storia non sia scaduta in una banale commedia harem, con tutte le protagoniste infatuate del ragazzo di turno senza un apparente motivo. La presenza di ragazze che nutrono interesse per il personaggio principale serve solo per l'introduzione di nuove gag.
Assolutamente piacevole è anche l'assenza di volgarità e delle situazioni ecchi ed equivoche che sono ormai onnipresenti nel genere e che non trovo divertenti né eccitanti.
D-Frag!, in conclusione, è un anime che consiglio fortemente a chi in cerca di una commedia fresca e demenziale, ma senza risultare stupida o snervante. Avrei dato un 10 pieno se ci fosse stata una colonna sonora anche lontanamente memorabile e per le sopracitate leggere differenze col manga.
Premetto subito che ho letto il manga e che sono stato piacevolmente sorpreso dalla frizzantezza e dalla totale follia espressa dai personaggi e dalle situazioni in cui si trovano coinvolti.
Trama: Kenji Kazama, studente del secondo anno di liceo, è un autoproclamatosi deliquente, il cui sogno è prendere il controllo della scuola assieme ai suoi fidi compagni ed essere così temuto e rispettato. Ad infrangere i suoi sogni sarà l'incontro del tutto imprevedibile con quattro ragazze fuori del normale che lo costringeranno ( con la forza) ad iscriversi al club di sviluppo giochi, di cui fanno parte. Si ritroverà invischiato in una serie di avvenimenti che hanno poco a che fare con lo sviluppo dei giochi e che metteranno a dura prova la sua sanità mentale.
Per quanto il senso dell'umorismo possa essere soggettivo, trovo che sia difficile non entusiasmarsi guardando D-Frag!, una commedia assolutamente demenziale che rientra tra le mie preferite di sempre. Fin da subito ho trovato divertenti i continui tsukkomi del protagonista ( le repliche sarcastiche ed esasperate) nei confronti dell'illogicità dei personaggi femminili e le parodie di personaggi famosi (grande Shawn Conecone!)
I 12 episodi ripercorrono i primi, brevi archi narrativi del manga, a cui è fedele, ad eccezioni di impercettibili omissioni e da cui il character design è ripreso abbastanza precisamente ( anche se, a mio parere, è vagamente peggiorato). Le animazioni sono carine e divertenti, adatte allo stile di narrazione leggero e scorrevole.
I personaggi, nonostante la brevità della serie, sono ben caratterizzati ed interessanti, ognuno con una propria (de)mentalità diversa dalle altre, ma che hanno in comune la noncuranza, l'amore per la libertà e il desiderio di divertirsi senza restrizioni. Kenji, nonostante sia vittima dei membri del club sviluppo giochi, è carismatico e affascinante, mentre tutti gli altri personaggi, importanti e non, sono assurdi ed esilaranti.
Sottolineo come, inoltre, nonostante Kenji sia circondato da ragazze, la storia non sia scaduta in una banale commedia harem, con tutte le protagoniste infatuate del ragazzo di turno senza un apparente motivo. La presenza di ragazze che nutrono interesse per il personaggio principale serve solo per l'introduzione di nuove gag.
Assolutamente piacevole è anche l'assenza di volgarità e delle situazioni ecchi ed equivoche che sono ormai onnipresenti nel genere e che non trovo divertenti né eccitanti.
D-Frag!, in conclusione, è un anime che consiglio fortemente a chi in cerca di una commedia fresca e demenziale, ma senza risultare stupida o snervante. Avrei dato un 10 pieno se ci fosse stata una colonna sonora anche lontanamente memorabile e per le sopracitate leggere differenze col manga.
"Esistono storie che non esistono". Direbbe un certo Signor Qualcuno. Ed effettivamente potrebbe essere questa frase, che pur nel suo paradossale nonsenso, riuscirebbe a sintetizzare l'opera in questione. Potrebbero sorgere molti interrogativi nell'approcciarsi a quest'opera, a cominciare dal nome. Perché quest'opera si chiami "D-Frag!" (abbreviativo di D-Fragments, e potrebbe essere lecito domandarsi se si possa trattare di un nuovo modello di granata a frammentazione…), o perché siano stati concepiti dei personaggi come l'urlatore di professione Kazama Kenji o la kuudere pupazzosa Roka, o come ogni fatto si trasformi in un detonatore di follia, assurdità e demenzialità allo stato brado. Sta di fatto che questo D-Frag! è uno dei migliori prodotti della non fortunatissima stagione invernale 2014.
D-Frag! è una serie della stagione invernale 2014 composta da 12 episodi di durata canonica. L'opera trae origine dall'omonimo manga del 2008.
Trama: Kazama Kenji è il tipico modello a cui noi uomini veri dovremmo aspirare. Ha un bel taglio di capelli corto e spinoso, un bello sguardo perennemente inviperito e si circonda di temibili scagnozzi. Lui e la sua temutissima gang di delinquenti (composta da "Little Foot" Yokoshima e "Big Mountain" Nagayama, basta guardarli per tremare di paura), vorrebbero seminare terrore e dominare la scuola a suon di pugni, come ogni uomo che si rispetti. Il problema è che la scuola che intendono colonizzare e imporre il loro dominio è popolata da alcune studentesse la cui forza ed influenza supera di gran lunga quella della temutissima banda. Sfortuna volle che un inconscio gesto di gentilezza nei confronti di una certa Roka Shibasaki sia stato per quel povero diavolo di Kenji l'inizio della catastrofe. Da quel momento il nostro protagonista sarà vittima di atti di persecuzione e reclutamento selvaggio all'interno del famigerato "Club di sviluppo giochi (nome provvisorio)" e sarà coinvolto in un vortice di assurdità tali che le sue corde vocali saranno in perenne sovraccarico a causa dei continui urli che il poveraccio sarà costretto ad emettere in ogni circostanza.
Grafica: nulla di negativo da segnalare. Il comparto grafico è sicuramente buono pur rivelandosi piuttosto semplice. Buone le ambientazioni, sicuramente non variegate ma realizzate con cura apprezzabile. Simpatiche le animazioni, dotate di un buon grado di fluidità. Character design molto fedele al manga, è presente un leggero abbellimento, sebbene traspaia la sua genuina semplicità.
Sonoro: un sonoro così eccellentemente fuori di testa è cosa rara nel mondo dell'animazione, il comparto sonoro rasenta una follia lucida e geniale ed è anche merito suo se l'intera opera è così divertente e coinvolgente. Un'opening a dir poco magistrale per variazioni sonore, follia, divertimento e perché no, orecchiabilità. L'ending è molto buffa e ricca di sonorità artificiose in perfetto stile j-pop. OST molto validi in cui sono presenti dei brani dalla follia assurda (spettacolare lo stacchetto di piano e chitarra a metà episodio). Effetti sonori spassosissimi. Doppiaggio da premio Omar, soprattutto per i leggendari urli della famiglia Kazama.
Personaggi: si potrebbe sfidare chiunque nella ricerca di soggetti paragonabili all'universo dei "Frammenti D", la ricerca, se non impossibile, potrebbe prospettarsi ardua. Le uniche persone relativamente "normali" potrebbero essere Kenji e la sua altrettanto spinosissima sorella Noe, ma la loro sanità mentale è sempre messa a dura prova dai pazzoidi squinternati che popolano la serie. La caratterizzazione raggiunge nuovi livelli di assurdità. Il fattore introspettivo ed evolutivo potrebbero scavare sottoterra alla ricerca di giacimenti di diamante. In compenso l'interazione è paragonabile ad un'esplosione atomica. Che cosa si può trovare? Adolescenti barbuti con la permanente, o con la tripla cresta da delinquente, oppure parzialmente o completamente calvi, padri e figli che potrebbero tramutarsi in spettatori inconsapevoli di vicende sconcertanti, fanciulle talmente procaci da far esplodere le zip delle loro tute o di possedere una "forza risultante" tale da scagliare a distanza di 27 metri i contenitori per il pranzo o dalla capigliatura utilizzabile come arma. E poi c'è lui, il leggendario Sean Connery, anzi no, Sean Conecone! Inchinatevi dinanzi al suo cospetto!
Sceneggiatura: una catastrofe di risate tale da costringere il povero spettatore a riguardarsi più volte la serie e a ridere come un cretino ogni volta. La gestione temporale dovrebbe essere lineare e semplice, eppure l'opera appare più elaborata di ciò che sembra, sono presenti dei flashback anche piuttosto importanti. Il ritmo complessivo è frenetico, tale sa rasentare la follia. Le scene d'"azione" (o forse dovrebbero definirsi le varie scene in cui le sorti del mondo si decidono con dei giochi strampalati) sono ben presenti, talvolta è presente qualche cazzotto sparato qua e là. È presente un discreto quantitativo di fanserv… ehm, di Takao che riesce a rallegrare gli animi sfidando le leggi della fisica (e degli abiti). I dialoghi sono da manicomio, così come gli urli.
Finale: l'opera non finisce, gettando tutti gli spettatori e gli appassionati nella disperazione più tetra. Pertanto una seconda serie risulta imperativa.
In sintesi: D-Fragments, è come potrebbe suggerire il nome, un'opera esplosiva che garantirà scoppi in fragorose risate con annessi lacrimoni agli occhi e respiro affannoso. Ne stiano alla larga i piagnoni, gli eternamente depressi, i perbenisti e chiunque non ami un po' di sana delinquenza giovanile da campagna.
D-Frag! è una serie della stagione invernale 2014 composta da 12 episodi di durata canonica. L'opera trae origine dall'omonimo manga del 2008.
Trama: Kazama Kenji è il tipico modello a cui noi uomini veri dovremmo aspirare. Ha un bel taglio di capelli corto e spinoso, un bello sguardo perennemente inviperito e si circonda di temibili scagnozzi. Lui e la sua temutissima gang di delinquenti (composta da "Little Foot" Yokoshima e "Big Mountain" Nagayama, basta guardarli per tremare di paura), vorrebbero seminare terrore e dominare la scuola a suon di pugni, come ogni uomo che si rispetti. Il problema è che la scuola che intendono colonizzare e imporre il loro dominio è popolata da alcune studentesse la cui forza ed influenza supera di gran lunga quella della temutissima banda. Sfortuna volle che un inconscio gesto di gentilezza nei confronti di una certa Roka Shibasaki sia stato per quel povero diavolo di Kenji l'inizio della catastrofe. Da quel momento il nostro protagonista sarà vittima di atti di persecuzione e reclutamento selvaggio all'interno del famigerato "Club di sviluppo giochi (nome provvisorio)" e sarà coinvolto in un vortice di assurdità tali che le sue corde vocali saranno in perenne sovraccarico a causa dei continui urli che il poveraccio sarà costretto ad emettere in ogni circostanza.
Grafica: nulla di negativo da segnalare. Il comparto grafico è sicuramente buono pur rivelandosi piuttosto semplice. Buone le ambientazioni, sicuramente non variegate ma realizzate con cura apprezzabile. Simpatiche le animazioni, dotate di un buon grado di fluidità. Character design molto fedele al manga, è presente un leggero abbellimento, sebbene traspaia la sua genuina semplicità.
Sonoro: un sonoro così eccellentemente fuori di testa è cosa rara nel mondo dell'animazione, il comparto sonoro rasenta una follia lucida e geniale ed è anche merito suo se l'intera opera è così divertente e coinvolgente. Un'opening a dir poco magistrale per variazioni sonore, follia, divertimento e perché no, orecchiabilità. L'ending è molto buffa e ricca di sonorità artificiose in perfetto stile j-pop. OST molto validi in cui sono presenti dei brani dalla follia assurda (spettacolare lo stacchetto di piano e chitarra a metà episodio). Effetti sonori spassosissimi. Doppiaggio da premio Omar, soprattutto per i leggendari urli della famiglia Kazama.
Personaggi: si potrebbe sfidare chiunque nella ricerca di soggetti paragonabili all'universo dei "Frammenti D", la ricerca, se non impossibile, potrebbe prospettarsi ardua. Le uniche persone relativamente "normali" potrebbero essere Kenji e la sua altrettanto spinosissima sorella Noe, ma la loro sanità mentale è sempre messa a dura prova dai pazzoidi squinternati che popolano la serie. La caratterizzazione raggiunge nuovi livelli di assurdità. Il fattore introspettivo ed evolutivo potrebbero scavare sottoterra alla ricerca di giacimenti di diamante. In compenso l'interazione è paragonabile ad un'esplosione atomica. Che cosa si può trovare? Adolescenti barbuti con la permanente, o con la tripla cresta da delinquente, oppure parzialmente o completamente calvi, padri e figli che potrebbero tramutarsi in spettatori inconsapevoli di vicende sconcertanti, fanciulle talmente procaci da far esplodere le zip delle loro tute o di possedere una "forza risultante" tale da scagliare a distanza di 27 metri i contenitori per il pranzo o dalla capigliatura utilizzabile come arma. E poi c'è lui, il leggendario Sean Connery, anzi no, Sean Conecone! Inchinatevi dinanzi al suo cospetto!
Sceneggiatura: una catastrofe di risate tale da costringere il povero spettatore a riguardarsi più volte la serie e a ridere come un cretino ogni volta. La gestione temporale dovrebbe essere lineare e semplice, eppure l'opera appare più elaborata di ciò che sembra, sono presenti dei flashback anche piuttosto importanti. Il ritmo complessivo è frenetico, tale sa rasentare la follia. Le scene d'"azione" (o forse dovrebbero definirsi le varie scene in cui le sorti del mondo si decidono con dei giochi strampalati) sono ben presenti, talvolta è presente qualche cazzotto sparato qua e là. È presente un discreto quantitativo di fanserv… ehm, di Takao che riesce a rallegrare gli animi sfidando le leggi della fisica (e degli abiti). I dialoghi sono da manicomio, così come gli urli.
Finale: l'opera non finisce, gettando tutti gli spettatori e gli appassionati nella disperazione più tetra. Pertanto una seconda serie risulta imperativa.
In sintesi: D-Fragments, è come potrebbe suggerire il nome, un'opera esplosiva che garantirà scoppi in fragorose risate con annessi lacrimoni agli occhi e respiro affannoso. Ne stiano alla larga i piagnoni, gli eternamente depressi, i perbenisti e chiunque non ami un po' di sana delinquenza giovanile da campagna.