Little Busters! Refrain
Colpito dalla visione di "Little Busters!", non potevo lasciarmi sfuggire il seguito, "Little Busters! Refrain", che va a chiudere, definitivamente, la storia di questa avventura scolastica, piuttosto insolita e fuori dagli schemi tradizionali. D'altronde l'anime è tratto da una visual novel dello stesso studio, Key, che ha dato alla luce l'acclamato e apprezzato "Clannad", da cui sono stati realizzati due eccellenti adattamenti animati.
L'opera questa volta non lascia spazio, però, ad episodi inutili ai fini della trama, presenti, invece, nella prima stagione, ma impara dagli errori passati, proponendo un ritmo incalzante, ricco di rivelazioni. Anche se l'identità dell'artefice delle lettere e delle banali missioni, correlate a quest'ultime, era, facilmente, intuibile dalla prima serie. Ma, tutto sommato, questo si è rivelato il colpo di scena meno scioccante, e quello che, in realtà, lascia a bocca aperta lo spettatore risulta piuttosto il "segreto del mondo", che, ad incarichi conclusi, le misteriose lettere avrebbero dovuto svelare. Tutt'altro che banale tale scoperta, anche se la direzione che prenderà la storia sarà soprattutto verso il soprannaturale, rispetto allo "slice of fife", a differenza di un "Clannad - After Story", il seguito di "Clannad". Da questo punto di vista, se vi aspettate qualcosa con un'atmosfera simile, rimarrete delusi. Tuttavia, inutile citare i parallelismi tra quest'opera e altri prodotti realizzati in seguito, in primis nell'ambito videoludico delle visual novel - mi viene subito in mente "Chaos;Child", che di sicuro ha preso ispirazione da "Little Busters!". Quindi, "Refrain" riconferma gli spunti interessanti e originali che vanta questa serie. A ciò aggiungete una qualità tecnica nettamente superiore alla prima stagione e l'ottima regia, che mette in evidenza il distacco tra le due parti della serie, rendendo le atmosfere più cupe e malinconiche.
Non mi ritengo, pienamente, soddisfatto, invece dalla conclusione, che, seppure racchiude una riflessione finale sul tema dell'amicizia, sviscerato egregiamente in "Little Busters!", anche per il fatto che la serie mette in secondo piano la componente sentimentale, a differenza di "Clannad", non convince appieno, lasciando dei buchi di trama, o perlomeno dei dubbi, che non trovano risposta. Per aggirare il problema, bastava semplicemente evitare di rappresentare una determinata scena drammatica, solamente per sorprendere lo spettatore e, di conseguenza, senza alcun nesso logico con quanto avviene dopo.
Nonostante questo piccolo passo indietro, che non chiude in maniera soddisfacente l'opera, "Little Busters! Refrain" vanta un storia avvincente, un susseguirsi di colpi di scena che lasciano col fiato sospeso lo spettatore fino alla fine. In generale, reputo "Little Busters!" un ottimo prodotto, che tratta, in modo eccellente, il tema dell'amicizia.
L'opera questa volta non lascia spazio, però, ad episodi inutili ai fini della trama, presenti, invece, nella prima stagione, ma impara dagli errori passati, proponendo un ritmo incalzante, ricco di rivelazioni. Anche se l'identità dell'artefice delle lettere e delle banali missioni, correlate a quest'ultime, era, facilmente, intuibile dalla prima serie. Ma, tutto sommato, questo si è rivelato il colpo di scena meno scioccante, e quello che, in realtà, lascia a bocca aperta lo spettatore risulta piuttosto il "segreto del mondo", che, ad incarichi conclusi, le misteriose lettere avrebbero dovuto svelare. Tutt'altro che banale tale scoperta, anche se la direzione che prenderà la storia sarà soprattutto verso il soprannaturale, rispetto allo "slice of fife", a differenza di un "Clannad - After Story", il seguito di "Clannad". Da questo punto di vista, se vi aspettate qualcosa con un'atmosfera simile, rimarrete delusi. Tuttavia, inutile citare i parallelismi tra quest'opera e altri prodotti realizzati in seguito, in primis nell'ambito videoludico delle visual novel - mi viene subito in mente "Chaos;Child", che di sicuro ha preso ispirazione da "Little Busters!". Quindi, "Refrain" riconferma gli spunti interessanti e originali che vanta questa serie. A ciò aggiungete una qualità tecnica nettamente superiore alla prima stagione e l'ottima regia, che mette in evidenza il distacco tra le due parti della serie, rendendo le atmosfere più cupe e malinconiche.
Non mi ritengo, pienamente, soddisfatto, invece dalla conclusione, che, seppure racchiude una riflessione finale sul tema dell'amicizia, sviscerato egregiamente in "Little Busters!", anche per il fatto che la serie mette in secondo piano la componente sentimentale, a differenza di "Clannad", non convince appieno, lasciando dei buchi di trama, o perlomeno dei dubbi, che non trovano risposta. Per aggirare il problema, bastava semplicemente evitare di rappresentare una determinata scena drammatica, solamente per sorprendere lo spettatore e, di conseguenza, senza alcun nesso logico con quanto avviene dopo.
Nonostante questo piccolo passo indietro, che non chiude in maniera soddisfacente l'opera, "Little Busters! Refrain" vanta un storia avvincente, un susseguirsi di colpi di scena che lasciano col fiato sospeso lo spettatore fino alla fine. In generale, reputo "Little Busters!" un ottimo prodotto, che tratta, in modo eccellente, il tema dell'amicizia.
Dopo aver visto ben ventisei episodi di "Little Busters!", ero ben deciso di lasciar perdere e non continuarlo, senonché il finale della prima stagione mi ha lasciato incuriosito, e numerose recensioni positive per "Refrain" mi hanno fatto scegliere che doveva valerne la pena. In fondo, stiamo parlando dello Studio Key.
Se "Little Busters!" risultava poco drammatico e giusto divertente quanto bastava per non abbandonare la serie nel corso della visione, "Refrain" potrebbe essere una storia completamente diversa, visto che stravolge tutto quello che abbiamo visto fino a questo momento.
Finalmente riceviamo uno sviluppo della storia di Kurugaya, Masato, Kengo e Kyosuke e, se per Kurugaya avremo un arco dedicato, per i maschietti viene dato il resto degli episodi per sviluppare il loro personaggi.
I momenti drammatici sono alle stelle. Il colpo al cuore che viene dalla fine dell'arco di Kurugaya fino alla fine della serie è uno tsunami rispetto alle onde concentriche che generava la prima stagione. Trovo sia impossibile trattenere l'emozione con gli avvenimenti che ci vengono scaraventati addosso.
Un profondo senso di amicizia si è evoluto tra i personaggi, un'amicizia ben lontana dall'essere superficiale ma anzi, al contrario, è di una profondità da superare il significato di semplice amicizia. Definirei che tra loro è scattato un amore più potente del semplice volersi bene; in loro si è creato un valore presente solo in una famiglia. Una famiglia pronta a sacrificarsi gli uni per gli altri, che prima di pensare al proprio interesse cerca quello degli altri famigliari.
Vero che, mentre alcuni vivono fino all'ultimo momento pensando solo alla salvezza degli altri, altri nell'aiutare cercano comunque di raggiungere il loro desiderio più profondo, che mai hanno avuto possibilità di raggiungere e tantomeno potranno raggiungere, vista la situazione in cui si trovano.
Il senso della storia si discosta dalla prima serie, stravolgendo la leggerezza presente sia nella storia sia nel background dei personaggi, per poi scaraventare i protagonisti e gli spettatori in una realtà che nessuno poteva aspettarsi che stava per avvenire.
Per poi donare un finale da favola emozionante e a lungo desiderato. Perché di ogni singolo personaggio ormai ne sei innamorato, e di conseguenza per ognuno di loro desideri che possano vivere felicemente dopo la catastrofe che la sorte ha portato loro.
Una frase viene detta più volte: vivere significa perdere. Un messaggio che nella storia fantasiosa e irrealistica ha senso per i personaggi, per darsi forza nell'accettare che perdere fa parte del vivere, ma nel mondo reale si chiama "la cruda realtà". Inoltre, a differenza della storia dove lo story-making può miracolare e portare il lieto fine, nella vita reale quanto perso è perso definitivamente e, salvo certi casi, non è nemmeno possibile recuperare quanto non c'è più. Tempo e vita sono preziosissimi per questo motivo. E questo è il significato che "Little Busters!" voleva dare (chiaramente è un giudizio personale)
La opening di "Refrain", "Boys Be Smile" di Suzuyu, interpreta perfettamente la storia che stiamo per vedere. La disperazione delle immagini che scorrono rapidamente sono inserite apposta per ricordati che quanto c'era di gioioso ormai si è esaurito. La canzone ovviamente è bellissima e prende il ruolo di introdurre la storia misteriosa e di fantascienza, con quella melodia mistica e psichedelica che dona emozioni contrastanti all'ascoltatore
Concludo dicendo che senza dubbio questo anime è meraviglioso ed è in grado di dare luce anche alla prima serie, che, come già premesso, è molto più spenta e poco emotiva. Ma, come per "Clannad", è la seconda stagione a dare il meglio (anche se per "Clannad" anche la prima stagione era stupenda). "Little Busters! Refrain" è una stella che brillerà sempre, ricordandoti di quanta emozione tredici episodi di un anime possano darti.
Se "Little Busters!" risultava poco drammatico e giusto divertente quanto bastava per non abbandonare la serie nel corso della visione, "Refrain" potrebbe essere una storia completamente diversa, visto che stravolge tutto quello che abbiamo visto fino a questo momento.
Finalmente riceviamo uno sviluppo della storia di Kurugaya, Masato, Kengo e Kyosuke e, se per Kurugaya avremo un arco dedicato, per i maschietti viene dato il resto degli episodi per sviluppare il loro personaggi.
I momenti drammatici sono alle stelle. Il colpo al cuore che viene dalla fine dell'arco di Kurugaya fino alla fine della serie è uno tsunami rispetto alle onde concentriche che generava la prima stagione. Trovo sia impossibile trattenere l'emozione con gli avvenimenti che ci vengono scaraventati addosso.
Un profondo senso di amicizia si è evoluto tra i personaggi, un'amicizia ben lontana dall'essere superficiale ma anzi, al contrario, è di una profondità da superare il significato di semplice amicizia. Definirei che tra loro è scattato un amore più potente del semplice volersi bene; in loro si è creato un valore presente solo in una famiglia. Una famiglia pronta a sacrificarsi gli uni per gli altri, che prima di pensare al proprio interesse cerca quello degli altri famigliari.
Vero che, mentre alcuni vivono fino all'ultimo momento pensando solo alla salvezza degli altri, altri nell'aiutare cercano comunque di raggiungere il loro desiderio più profondo, che mai hanno avuto possibilità di raggiungere e tantomeno potranno raggiungere, vista la situazione in cui si trovano.
Il senso della storia si discosta dalla prima serie, stravolgendo la leggerezza presente sia nella storia sia nel background dei personaggi, per poi scaraventare i protagonisti e gli spettatori in una realtà che nessuno poteva aspettarsi che stava per avvenire.
Per poi donare un finale da favola emozionante e a lungo desiderato. Perché di ogni singolo personaggio ormai ne sei innamorato, e di conseguenza per ognuno di loro desideri che possano vivere felicemente dopo la catastrofe che la sorte ha portato loro.
Una frase viene detta più volte: vivere significa perdere. Un messaggio che nella storia fantasiosa e irrealistica ha senso per i personaggi, per darsi forza nell'accettare che perdere fa parte del vivere, ma nel mondo reale si chiama "la cruda realtà". Inoltre, a differenza della storia dove lo story-making può miracolare e portare il lieto fine, nella vita reale quanto perso è perso definitivamente e, salvo certi casi, non è nemmeno possibile recuperare quanto non c'è più. Tempo e vita sono preziosissimi per questo motivo. E questo è il significato che "Little Busters!" voleva dare (chiaramente è un giudizio personale)
La opening di "Refrain", "Boys Be Smile" di Suzuyu, interpreta perfettamente la storia che stiamo per vedere. La disperazione delle immagini che scorrono rapidamente sono inserite apposta per ricordati che quanto c'era di gioioso ormai si è esaurito. La canzone ovviamente è bellissima e prende il ruolo di introdurre la storia misteriosa e di fantascienza, con quella melodia mistica e psichedelica che dona emozioni contrastanti all'ascoltatore
Concludo dicendo che senza dubbio questo anime è meraviglioso ed è in grado di dare luce anche alla prima serie, che, come già premesso, è molto più spenta e poco emotiva. Ma, come per "Clannad", è la seconda stagione a dare il meglio (anche se per "Clannad" anche la prima stagione era stupenda). "Little Busters! Refrain" è una stella che brillerà sempre, ricordandoti di quanta emozione tredici episodi di un anime possano darti.
"Little Busters! Refrain" è l'attesissimo seguito di "Little Busters!", un anime uscito nel 2013 e composto da tredici puntate, tredici in meno rispetto alla prima serie, ma comunque di mirabile bellezza. Commedia, scolastico, drammatico, slice of life... ecco i generi principali che si possono distinguere all'interno di quest'opera molto complessa e intrigante.
È doveroso, peraltro, un confronto con il suo predecessore: migliore? Peggiore? Questo dipende tutto dai gusti di ciascuno. Una cosa è certa però: rispetto a "Little Busters!" i toni si fanno molto più seri e drammatici. Più intenso e ricco di emozioni, forse per il semplice fatto che tutto il succo della storia viene compresso nella metà delle puntate, o forse per una scelta ben più accurata. Vedremo...
Fatto sta che la situazione riprende da dove era stata interrotta: i Little Busters hanno terminato la loro prima, e unica, partita di baseball e ora si ritrovano ben più affiatati di prima. La loro amicizia si è consolidata a suon di difficoltà, ma, ahimè, queste non sembrano affatto aver abbandonato il nostro gruppo di eroi. Innanzitutto i bigliettini per trovare il mistero di questo mondo non si fermano e il mistero risulta ancora in corso, in secondo luogo entra in gioco l'amore. Ah, l'amore! Che cosa bella, peccato che, in un gruppo di amici, possa in parte far vacillare alcune relazioni. Riki sembra provare qualcosa per Kurugaya (devo ammettere di esserne rimasto molto felice), ma Rin non appare molto felice di questa novità: il suo atteggiamento si fa un pochino più distaccato e si capisce bene quali siano i sentimenti di quest'ultima per il suo amico d'infanzia. Ma non c'è tempo per queste cose, la situazione precipita e, senza rivelarvi nulla d'inopportuno, vi comunico solamente che tutto il mondo incomincia a precipitare intorno a loro. Rin e Riki sono al centro di questa tempesta, ma riusciranno a cavarsela, anche quando l'aiuto dei loro amici sembra farsi sempre più flebile?
Il divertimento cala e la situazione diventa sempre più drammatica; ciò porta ovviamente a un aumento di situazioni commoventi, ma anche a una tensione sempre più palpabile. Se nella prima stagione, le ventisei puntate avevano permesso di spalmare e diluire il tutto in modo tale da creare un buon mix tra commedia e dramma, ora invece la seconda componente si fa nettamente predominante. Non so se tutto ciò è da inscrivere tra le caratteristiche positive o quelle negative, ma, personalmente, mi è piaciuto molto.
Senza contare poi che, in "Refrain" vengono finalmente spiegati alcuni punti che in precedenza apparivano piuttosto misteriosi: i sospetti di Riki per Kyousuke, i bigliettini e i continui attacchi di narcolessia. Un mondo pieno di sovrannaturale, che però scorre silenziosamente dietro le vicende dei vari protagonisti. Nessuno sembra meravigliarsi più di tanto, eppure si tratta di qualcosa d'inusuale... come si spiega? Vedremo.
Molto interessante è anche la "questione Kurugaya"; la fanciulla è l'unica rimasta senza puntate dedicate solamente a lei. Perché? Forse non ha alcun tormento passato? Nessuna questione irrisolta? Non sembrerebbe affatto così, anzi... Saranno con lei, a mio avviso, le scene più toccanti e commoventi di tutta la serie, al di là del finale. Finalmente compare l'amore, un elemento stranamente assente nella prima stagione che, però, in quest'ultima incomincia a farsi sentire. Riki è attratto da Kurugaya, glielo dice il cuore, eppure qualcosa lo frena. Sarà Rin? Un amore molto particolare, che non straripa come un fiume in piena, ma tende piuttosto ad accarezzare dolcemente la storia principale. Vorrei dire mille cose riguardo a ciò: che avrei voluto vedere uno sviluppo più esplicito, che non mi sono piaciuti gli sviluppi, che Riki è semplicemente un cretino. Ma limiterò queste mie lamentele al fine di non rivelare inopportuni colpi di scena. Lasciatemi chiarire solo una cosa... tra Rin e Kurugaya, la migliore è senza dubbio la seconda, almeno per quanto mi riguarda.
La grafica ha ricevuto una bella spinta in avanti rispetto al suo predecessore. I colori si fanno ancora più nitidi e spettacolari e, in generale, si nota un buonissimo lavoro di "restauro". Se in "Little Busters!" la regia aveva già raggiunto un ottimo livello, in "Little Busters! Refrain", migliora ancora di più: più dinamismo e una storia nel complesso più scorrevole.
Un compito alquanto difficile, vista la complessità di tutta la vicenda. C'era l'alto rischio di cadere in ragionamenti contorti o situazioni di difficile lettura; invece si è stati in grado di destreggiarsi mirabilmente tra problemi esistenziali e pensieri filosofici di alta classe. L'unico grande rammarico è, secondo me, proprio la "questione Kurugaya" che, nonostante tutto, appare ancora in sospeso.
Le voci sono le stesse della prima stagione e ribadisco ancora non solo l'abilità tecnica del doppiaggio, ma anche l'ottima scelta di queste. Si attengono perfettamente al carattere e al fisico dei vari personaggi e non ci sono particolari stonature.
Insomma, "Little Busters! Refrain" appare come un anime completo, senza particolari difetti, che riesce a conquistare subito l'osservatore, fin dalle prime puntate. Se nella prima stagione venivano presentati i vari protagonisti, in questa raggiungono il loro massimo sviluppo, esplodendo in una moltitudine di colori differenti. Il finale è magnifico e, se da un lato conclude pienamente la storia, dall'altra parte lascia aperti numerosi sviluppi possibili per il futuro. Quali prenderanno in considerazione i nostri eroi? Purtroppo non lo sappiamo e non credo lo sapremo mai.
Un'opera sensazionale, che riesce a colpire per la sua semplicità e, allo stesso tempo, per la sua complessità interna. Un paradosso inspiegabile, che riesce comunque a colpire tutti.
Voto finale: 9
È doveroso, peraltro, un confronto con il suo predecessore: migliore? Peggiore? Questo dipende tutto dai gusti di ciascuno. Una cosa è certa però: rispetto a "Little Busters!" i toni si fanno molto più seri e drammatici. Più intenso e ricco di emozioni, forse per il semplice fatto che tutto il succo della storia viene compresso nella metà delle puntate, o forse per una scelta ben più accurata. Vedremo...
Fatto sta che la situazione riprende da dove era stata interrotta: i Little Busters hanno terminato la loro prima, e unica, partita di baseball e ora si ritrovano ben più affiatati di prima. La loro amicizia si è consolidata a suon di difficoltà, ma, ahimè, queste non sembrano affatto aver abbandonato il nostro gruppo di eroi. Innanzitutto i bigliettini per trovare il mistero di questo mondo non si fermano e il mistero risulta ancora in corso, in secondo luogo entra in gioco l'amore. Ah, l'amore! Che cosa bella, peccato che, in un gruppo di amici, possa in parte far vacillare alcune relazioni. Riki sembra provare qualcosa per Kurugaya (devo ammettere di esserne rimasto molto felice), ma Rin non appare molto felice di questa novità: il suo atteggiamento si fa un pochino più distaccato e si capisce bene quali siano i sentimenti di quest'ultima per il suo amico d'infanzia. Ma non c'è tempo per queste cose, la situazione precipita e, senza rivelarvi nulla d'inopportuno, vi comunico solamente che tutto il mondo incomincia a precipitare intorno a loro. Rin e Riki sono al centro di questa tempesta, ma riusciranno a cavarsela, anche quando l'aiuto dei loro amici sembra farsi sempre più flebile?
Il divertimento cala e la situazione diventa sempre più drammatica; ciò porta ovviamente a un aumento di situazioni commoventi, ma anche a una tensione sempre più palpabile. Se nella prima stagione, le ventisei puntate avevano permesso di spalmare e diluire il tutto in modo tale da creare un buon mix tra commedia e dramma, ora invece la seconda componente si fa nettamente predominante. Non so se tutto ciò è da inscrivere tra le caratteristiche positive o quelle negative, ma, personalmente, mi è piaciuto molto.
Senza contare poi che, in "Refrain" vengono finalmente spiegati alcuni punti che in precedenza apparivano piuttosto misteriosi: i sospetti di Riki per Kyousuke, i bigliettini e i continui attacchi di narcolessia. Un mondo pieno di sovrannaturale, che però scorre silenziosamente dietro le vicende dei vari protagonisti. Nessuno sembra meravigliarsi più di tanto, eppure si tratta di qualcosa d'inusuale... come si spiega? Vedremo.
Molto interessante è anche la "questione Kurugaya"; la fanciulla è l'unica rimasta senza puntate dedicate solamente a lei. Perché? Forse non ha alcun tormento passato? Nessuna questione irrisolta? Non sembrerebbe affatto così, anzi... Saranno con lei, a mio avviso, le scene più toccanti e commoventi di tutta la serie, al di là del finale. Finalmente compare l'amore, un elemento stranamente assente nella prima stagione che, però, in quest'ultima incomincia a farsi sentire. Riki è attratto da Kurugaya, glielo dice il cuore, eppure qualcosa lo frena. Sarà Rin? Un amore molto particolare, che non straripa come un fiume in piena, ma tende piuttosto ad accarezzare dolcemente la storia principale. Vorrei dire mille cose riguardo a ciò: che avrei voluto vedere uno sviluppo più esplicito, che non mi sono piaciuti gli sviluppi, che Riki è semplicemente un cretino. Ma limiterò queste mie lamentele al fine di non rivelare inopportuni colpi di scena. Lasciatemi chiarire solo una cosa... tra Rin e Kurugaya, la migliore è senza dubbio la seconda, almeno per quanto mi riguarda.
La grafica ha ricevuto una bella spinta in avanti rispetto al suo predecessore. I colori si fanno ancora più nitidi e spettacolari e, in generale, si nota un buonissimo lavoro di "restauro". Se in "Little Busters!" la regia aveva già raggiunto un ottimo livello, in "Little Busters! Refrain", migliora ancora di più: più dinamismo e una storia nel complesso più scorrevole.
Un compito alquanto difficile, vista la complessità di tutta la vicenda. C'era l'alto rischio di cadere in ragionamenti contorti o situazioni di difficile lettura; invece si è stati in grado di destreggiarsi mirabilmente tra problemi esistenziali e pensieri filosofici di alta classe. L'unico grande rammarico è, secondo me, proprio la "questione Kurugaya" che, nonostante tutto, appare ancora in sospeso.
Le voci sono le stesse della prima stagione e ribadisco ancora non solo l'abilità tecnica del doppiaggio, ma anche l'ottima scelta di queste. Si attengono perfettamente al carattere e al fisico dei vari personaggi e non ci sono particolari stonature.
Insomma, "Little Busters! Refrain" appare come un anime completo, senza particolari difetti, che riesce a conquistare subito l'osservatore, fin dalle prime puntate. Se nella prima stagione venivano presentati i vari protagonisti, in questa raggiungono il loro massimo sviluppo, esplodendo in una moltitudine di colori differenti. Il finale è magnifico e, se da un lato conclude pienamente la storia, dall'altra parte lascia aperti numerosi sviluppi possibili per il futuro. Quali prenderanno in considerazione i nostri eroi? Purtroppo non lo sappiamo e non credo lo sapremo mai.
Un'opera sensazionale, che riesce a colpire per la sua semplicità e, allo stesso tempo, per la sua complessità interna. Un paradosso inspiegabile, che riesce comunque a colpire tutti.
Voto finale: 9
Tecnicamente "Little Buster! Refrain" è realizzato molto bene: atmosfere soffici e suggestive, curate quanto e forse più di quanto visto nel prequel, alle quali si aggiunge una colonna sonora più incisiva. Tuttavia ciò che mi spinse maggiormente a seguire quest'anime, ossia il lato comico e spensierato, in questa seconda stagione scompare completamente, ma non si tratta solo di questo: vi sono, purtroppo, ragioni ben più gravi che mi hanno portato a un giudizio globale veramente negativo.
Partiamo dalla trama e dalle "apparenti" incongruenze che accompagneranno la visione di quest'opera; in "Little Buster! Refrain" tutto ciò che avevamo visto nella prima serie viene scombussolato bruscamente, ci ritroviamo dinnanzi a situazioni assolutamente illogiche e inspiegabili, personaggi che scompaiono "apparentemente" senza una ragione e altri che cambiano completamente il loro modo di agire e pensare, ed è assai difficile riuscire a farsi piacere qualche cosa della quale non si riesce a comprendere il senso. Ho scritto più volte "apparentemente", poiché verso la fine andiamo incontro a un passaggio che farà luce su questo enorme caos narrativo, creando (per assurdo) situazioni interessantissime, assai profonde e realmente commoventi, addirittura shockanti per certi versi; durante questa fase conclusiva l'opera si era inaspettatamente risollevata, ma mai avrei potuto immaginare (o meglio, non volevo crederci) che proprio l'episodio di chiusura riuscisse nell'ingrato compito di rendere completamente vano e insensato tutto ciò che di ottimo si era visto sino a quel punto. Il finale di questa serie mi ha deluso all'ennesima potenza, serviva un briciolo di coraggio, serviva semplicemente continuare sui binari che il racconto aveva già imboccato pienamente, evitando di deragliare a un millimetro dal traguardo.
Peccato! Davvero un peccato veder rovinata così una serie che avrebbe avuto veramente grandissime potenzialità, ma che, alla fine, mi ha fatto sentire realmente preso per i fondelli. A questo punto, assegnandogli un 5, mi sembra di essere sin troppo generoso.
Partiamo dalla trama e dalle "apparenti" incongruenze che accompagneranno la visione di quest'opera; in "Little Buster! Refrain" tutto ciò che avevamo visto nella prima serie viene scombussolato bruscamente, ci ritroviamo dinnanzi a situazioni assolutamente illogiche e inspiegabili, personaggi che scompaiono "apparentemente" senza una ragione e altri che cambiano completamente il loro modo di agire e pensare, ed è assai difficile riuscire a farsi piacere qualche cosa della quale non si riesce a comprendere il senso. Ho scritto più volte "apparentemente", poiché verso la fine andiamo incontro a un passaggio che farà luce su questo enorme caos narrativo, creando (per assurdo) situazioni interessantissime, assai profonde e realmente commoventi, addirittura shockanti per certi versi; durante questa fase conclusiva l'opera si era inaspettatamente risollevata, ma mai avrei potuto immaginare (o meglio, non volevo crederci) che proprio l'episodio di chiusura riuscisse nell'ingrato compito di rendere completamente vano e insensato tutto ciò che di ottimo si era visto sino a quel punto. Il finale di questa serie mi ha deluso all'ennesima potenza, serviva un briciolo di coraggio, serviva semplicemente continuare sui binari che il racconto aveva già imboccato pienamente, evitando di deragliare a un millimetro dal traguardo.
Peccato! Davvero un peccato veder rovinata così una serie che avrebbe avuto veramente grandissime potenzialità, ma che, alla fine, mi ha fatto sentire realmente preso per i fondelli. A questo punto, assegnandogli un 5, mi sembra di essere sin troppo generoso.
Ecco un seguito che chi ha giocato la Visual Novel si aspettava e sopratutto sperava, fortunatamente non ci ha messo molto a uscire ma cosa più importante oggettivamente è anche meglio del suo predecessore, sicuramente perché le parti più importanti e intense della storia si trovano qui, non è solo una questione di adattamento ma come opera in se è un vantaggio puntare più alla parte drammatica, senza rinunciare in parte a quella comica ma questo grazie alla prima parte.
La trama riprende dove ci aveva lasciati la prima, con una serie di messaggi apparentemente poco importanti e qualche personaggio di cui scoprire le origini, qualcosa di eccelso da cui si voleva altro, fortunatamente tutto ciò che richiederemo non solo ci sarà dato ma sarà sicuramente molto superiore ad ogni aspettativa che potremmo farci.
Io dividerei questa seconda stagione in tre parti, una prima che ci regala una ruote molto triste, incentrata su uno dei personaggi migliori, una seconda parte sui vecchi Little Busters che hanno avuto avuto occasione nella prima di farci ridere ma non di farci piangere e una terza parte, l'arco finale su cui non rivelerò ulteriori dettagli, sta a voi fidarvi o no del mio giudizio sul fatto che di così ben realizzato artisticamente ci sono poche cose. Si parla di uno degli aspetti più basilari della vita, l'amicizia in generale ma questa serie ne mostrerà tutti gli aspetti e unire questo a degli elementi della vita negativi risulterà molto più emotivo del previsto.
Si potrebbe parlare per ore delle sensazioni provate e trasmesse da Anime di questo livello ma è una di quelle trame dove rivelare troppi dettagli sarebbe controproducente.
Come al solito disegno e animazione a livelli del precedente (sicuramente anche meglio ma non sono un maestro a notare la grafica) e musiche migliorate sopratutto grazie alle soundtrack "Song for Friends" e "Farawy", lascio a voi la visione per giudicare il prodotto, visione ovviamente raccomandata, un must come tutte le opere Key anzi anche tra queste ultime sono davvero poche quelle allo stesso livello, non per assenza di qualità di queste ultime ma perché Little Busters è unico anche nel suo genere.
Nonostante il personaggio che preferisca Kud, abbia già dato molta della sua caratterizzazione e che in questa stagione si approfondiscano di più i cinque membri originari, una grande sorpresa che colpirebbe chiunque riuscirà a cambiare le carte in tavola, forse c'è chi preferendo altri personaggi e la comicità trovi la prima serie più di suo gusto ma obbiettivamente siamo in un campo totalmente diverso dal predecessore, trovo che la maggior parte delle persone riuscirà a trovare molto in questo Anime, puro ma non semplice come può apparire.
La trama riprende dove ci aveva lasciati la prima, con una serie di messaggi apparentemente poco importanti e qualche personaggio di cui scoprire le origini, qualcosa di eccelso da cui si voleva altro, fortunatamente tutto ciò che richiederemo non solo ci sarà dato ma sarà sicuramente molto superiore ad ogni aspettativa che potremmo farci.
Io dividerei questa seconda stagione in tre parti, una prima che ci regala una ruote molto triste, incentrata su uno dei personaggi migliori, una seconda parte sui vecchi Little Busters che hanno avuto avuto occasione nella prima di farci ridere ma non di farci piangere e una terza parte, l'arco finale su cui non rivelerò ulteriori dettagli, sta a voi fidarvi o no del mio giudizio sul fatto che di così ben realizzato artisticamente ci sono poche cose. Si parla di uno degli aspetti più basilari della vita, l'amicizia in generale ma questa serie ne mostrerà tutti gli aspetti e unire questo a degli elementi della vita negativi risulterà molto più emotivo del previsto.
Si potrebbe parlare per ore delle sensazioni provate e trasmesse da Anime di questo livello ma è una di quelle trame dove rivelare troppi dettagli sarebbe controproducente.
Come al solito disegno e animazione a livelli del precedente (sicuramente anche meglio ma non sono un maestro a notare la grafica) e musiche migliorate sopratutto grazie alle soundtrack "Song for Friends" e "Farawy", lascio a voi la visione per giudicare il prodotto, visione ovviamente raccomandata, un must come tutte le opere Key anzi anche tra queste ultime sono davvero poche quelle allo stesso livello, non per assenza di qualità di queste ultime ma perché Little Busters è unico anche nel suo genere.
Nonostante il personaggio che preferisca Kud, abbia già dato molta della sua caratterizzazione e che in questa stagione si approfondiscano di più i cinque membri originari, una grande sorpresa che colpirebbe chiunque riuscirà a cambiare le carte in tavola, forse c'è chi preferendo altri personaggi e la comicità trovi la prima serie più di suo gusto ma obbiettivamente siamo in un campo totalmente diverso dal predecessore, trovo che la maggior parte delle persone riuscirà a trovare molto in questo Anime, puro ma non semplice come può apparire.
Little Busters! Refrain, una seconda stagione pienamente dovuta che mira a far luce sugli elementi più importanti che nella prima erano rimasti irrisolti.
La prima serie era già davvero bellissima, anche se non raggiungeva appieno il capolavoro, era comunque ottima, ma è qui che l'opera sale di livello, evolvendosi fino allo stremo. Già con pochi episodi riesce a coinvolgere lo spettatore in una drammaticità estremamente elevata e pungente, con colpi di scena interessanti, con prospettive che fanno vedere i personaggi in modo completamente diverso, caratterizzandoli continuamente in modo ottimale.
La qualità grafica sembra davvero aumentata, ovviamente mantenendo lo stile azzeccato, e ancor di più è migliorato il comparto sonoro che aiuta a rendere ancora più toccante una storia di livello elevato, seppur abbia visto già svariate volte serie migliorare drasticamente (perché dal 9 al 10 lo considero un cambiamento davvero marcato).
Mi sono comunque sorpreso di quanto effettivamente sia riuscita a colpirmi questa serie, dopotutto dietro c'è lo zampino di maestri davvero esperti nel creare storie cosi tristi, la Key e dalle loro Visual Novel e Anime sono stati tratti diversi capolavori e con questa seconda stagione posso dire che forse sono stati tutti superati, sono ancora indeciso se preferire Little Busters! o Angel Beats! perché sono stati entrambi capaci di coinvolgermi a tal punto da farmi piangere come non mai.
Refrain oltre ad aggiungere elementi di trama avvincenti rafforza anche quelli che erano già degli ottimi pregi della precedente parte. I personaggi sono sempre stati un ottimo punto fondamentale dell'opera, insieme alla familiarità che sono capaci di trasmettere, per un momento ci si sente addirittura uno del gruppo, i concetti come l'amicizia sono stati espressi come non mai e messi più a nudo che si può, con una sincerità capace di scuotere gli animi delle persone, le frasi che dicono i personaggi, le storie e i passati vissuti i molti messaggi trasmessi e di episodio in episodio oltre ad aggiungersene di nuovi anche quelli già dati vengono sempre resi più chiari, amicizie forti fino a questo punto ne ho viste davvero di poche anche in qualsiasi altra saga che ripropone questo tema.
In definitiva un Anime che non va semplicemente visto ma vissuto, personalmente lo reputo molto sottovalutato ma qualsiasi parere abbiate della prima stagione che comunque ritengo decisamente superiore alla media aspettate la seconda per giudicarlo, è li che la storia da il meglio di se, consigliato a chiunque, soprattutto a chi apprezza le storie di questo tipo e ancor di più a chi apprezza le storie Key, un opera come poche o nessuna, capolavoro!
La prima serie era già davvero bellissima, anche se non raggiungeva appieno il capolavoro, era comunque ottima, ma è qui che l'opera sale di livello, evolvendosi fino allo stremo. Già con pochi episodi riesce a coinvolgere lo spettatore in una drammaticità estremamente elevata e pungente, con colpi di scena interessanti, con prospettive che fanno vedere i personaggi in modo completamente diverso, caratterizzandoli continuamente in modo ottimale.
La qualità grafica sembra davvero aumentata, ovviamente mantenendo lo stile azzeccato, e ancor di più è migliorato il comparto sonoro che aiuta a rendere ancora più toccante una storia di livello elevato, seppur abbia visto già svariate volte serie migliorare drasticamente (perché dal 9 al 10 lo considero un cambiamento davvero marcato).
Mi sono comunque sorpreso di quanto effettivamente sia riuscita a colpirmi questa serie, dopotutto dietro c'è lo zampino di maestri davvero esperti nel creare storie cosi tristi, la Key e dalle loro Visual Novel e Anime sono stati tratti diversi capolavori e con questa seconda stagione posso dire che forse sono stati tutti superati, sono ancora indeciso se preferire Little Busters! o Angel Beats! perché sono stati entrambi capaci di coinvolgermi a tal punto da farmi piangere come non mai.
Refrain oltre ad aggiungere elementi di trama avvincenti rafforza anche quelli che erano già degli ottimi pregi della precedente parte. I personaggi sono sempre stati un ottimo punto fondamentale dell'opera, insieme alla familiarità che sono capaci di trasmettere, per un momento ci si sente addirittura uno del gruppo, i concetti come l'amicizia sono stati espressi come non mai e messi più a nudo che si può, con una sincerità capace di scuotere gli animi delle persone, le frasi che dicono i personaggi, le storie e i passati vissuti i molti messaggi trasmessi e di episodio in episodio oltre ad aggiungersene di nuovi anche quelli già dati vengono sempre resi più chiari, amicizie forti fino a questo punto ne ho viste davvero di poche anche in qualsiasi altra saga che ripropone questo tema.
In definitiva un Anime che non va semplicemente visto ma vissuto, personalmente lo reputo molto sottovalutato ma qualsiasi parere abbiate della prima stagione che comunque ritengo decisamente superiore alla media aspettate la seconda per giudicarlo, è li che la storia da il meglio di se, consigliato a chiunque, soprattutto a chi apprezza le storie di questo tipo e ancor di più a chi apprezza le storie Key, un opera come poche o nessuna, capolavoro!
Bene, finalmente sono riuscito a vedere gli ultimi episodi di questo anime che personalmente mi ha riservato non poche sorprese, e naturalmente sto parlando di Little Busters! Refrain, anime di 13 episodi tratto dall'ormai celebre visual novel da cui è stato tratto l'anime principale andato in onda nel 2012 e nello stesso periodo è stato fatto anche un manga e qualche spin-off.
Per la visione di questo anime occorre vedere anche prima Little Busters! giusto per capire un po' le dinamiche dell'anime che stiamo trattando qui, senza aver fatto questo vi sarà difficile capire le basi sulle quali si basa questa serie ma naturalmente sta a voi la scelta, anche perché dovreste vedere i 20 e passa episodi della precedente serie e ciò richiede certamente un po' di tempo.
Nella serie sono presenti parecchi personaggi e descriverli tutti sarebbe troppo lungo ma vi basterà vedere qualche recensione sulla precedente serie e capire un po' chi compone il club dei Little Busters! che sarà appunto il protagonista di questo anime e in questo caso si vedrà concentrata gran parte dell'attenzione su Riki e Rin, i due componenti più giovani.
Spiegare la trama risulta quanto mai complesso, ma per essere il più comprensibile possibile e senza fare spoiler vi posso dire che la trama è incentrata al 90% all'interno delle mura scolastiche dove i nostri protagonisti passano gran parte del tempo nei giochi e nel divertimento, fino a quando non accadono degli avvenimenti misteriosi che sono praticamente inspiegabili agli occhi di Riki e ai nostri, e si vedrà l'evolversi graduale di una situazione di squilibrio all'interno di tutta la scuola che porterà lo stesso gruppo ad un allontanamento graduale e sarà compito di Riki e Rin, uniti più che mai, riportare al principio l'equilibro e l'armonia che caratterizzava il suo gruppo con il quale ha passato gran parte della sua vita tra giochi e divertimento.
Ci saranno molti misteri che Riki e Rin dovranno risolvere e dovranno allo stesso tempo riuscire a stabilire nuovamente un legame solido con gli altri membri del club e ciò sarà tutt'altro che facile perché sembrano esserci dei "vincoli" ma quali sono questi vincoli? Stanno nascondendo qualcosa? Il loro allontanamento è voluto oppure no? Tante sono le domande che solamente negli ultimi episodi troveranno una risposta del tutto inaspettata ma che racchiude in sé la spiegazione di tutti gli interrogativi posti negli episodi precedenti e vi sarà una nuova idea dell'anime e della sua inclinazione tutt'altro che ordinaria, quindi non pensiate che sia il classico anime scolastico dove tutti ridono, scherzano e vivono felici e contenti perché non sarà assolutamente così e anzi, si vedrà ben poca felicità nelle facce di tutti coloro che vedono i propri amici e la propria infanzia allontanarsi sempre di più.
Con queste breve spiegazione ho cercato di attirarvi a vedere questo anime perché merita, essendo decisamente più di un anime scolastico come tanti altri ma pecca per il fatto di non riuscire pienamente a trasmettere le emozioni dei protagonisti, che magari si disperano mentre noi invece di provare un nodo alla gola rimaniamo impassibili davanti allo schermo. Ma a parte questo consiglio la visione a tutti quelli che vogliono vedere un anime scolastico davvero originale ma sopratutto a chi ha visto la precedente serie del 2012 e vuole godersi una nuova grande avventura dei Little Busters!
Per la visione di questo anime occorre vedere anche prima Little Busters! giusto per capire un po' le dinamiche dell'anime che stiamo trattando qui, senza aver fatto questo vi sarà difficile capire le basi sulle quali si basa questa serie ma naturalmente sta a voi la scelta, anche perché dovreste vedere i 20 e passa episodi della precedente serie e ciò richiede certamente un po' di tempo.
Nella serie sono presenti parecchi personaggi e descriverli tutti sarebbe troppo lungo ma vi basterà vedere qualche recensione sulla precedente serie e capire un po' chi compone il club dei Little Busters! che sarà appunto il protagonista di questo anime e in questo caso si vedrà concentrata gran parte dell'attenzione su Riki e Rin, i due componenti più giovani.
Spiegare la trama risulta quanto mai complesso, ma per essere il più comprensibile possibile e senza fare spoiler vi posso dire che la trama è incentrata al 90% all'interno delle mura scolastiche dove i nostri protagonisti passano gran parte del tempo nei giochi e nel divertimento, fino a quando non accadono degli avvenimenti misteriosi che sono praticamente inspiegabili agli occhi di Riki e ai nostri, e si vedrà l'evolversi graduale di una situazione di squilibrio all'interno di tutta la scuola che porterà lo stesso gruppo ad un allontanamento graduale e sarà compito di Riki e Rin, uniti più che mai, riportare al principio l'equilibro e l'armonia che caratterizzava il suo gruppo con il quale ha passato gran parte della sua vita tra giochi e divertimento.
Ci saranno molti misteri che Riki e Rin dovranno risolvere e dovranno allo stesso tempo riuscire a stabilire nuovamente un legame solido con gli altri membri del club e ciò sarà tutt'altro che facile perché sembrano esserci dei "vincoli" ma quali sono questi vincoli? Stanno nascondendo qualcosa? Il loro allontanamento è voluto oppure no? Tante sono le domande che solamente negli ultimi episodi troveranno una risposta del tutto inaspettata ma che racchiude in sé la spiegazione di tutti gli interrogativi posti negli episodi precedenti e vi sarà una nuova idea dell'anime e della sua inclinazione tutt'altro che ordinaria, quindi non pensiate che sia il classico anime scolastico dove tutti ridono, scherzano e vivono felici e contenti perché non sarà assolutamente così e anzi, si vedrà ben poca felicità nelle facce di tutti coloro che vedono i propri amici e la propria infanzia allontanarsi sempre di più.
Con queste breve spiegazione ho cercato di attirarvi a vedere questo anime perché merita, essendo decisamente più di un anime scolastico come tanti altri ma pecca per il fatto di non riuscire pienamente a trasmettere le emozioni dei protagonisti, che magari si disperano mentre noi invece di provare un nodo alla gola rimaniamo impassibili davanti allo schermo. Ma a parte questo consiglio la visione a tutti quelli che vogliono vedere un anime scolastico davvero originale ma sopratutto a chi ha visto la precedente serie del 2012 e vuole godersi una nuova grande avventura dei Little Busters!