Noragami
Nel 2014, il celebre studio Bones si cimenta nell'adattamento del manga di Adachitoka.
Non è mia intenzione dilungarmi sulla trama, che trovate in scheda, limitandomi a introdurre la natura del prodotto. "Noragami" si presenta inizialmente come un battle shounen sfociante nel dark fantasy, ma saprà fin da subito "tradire" (in positivo) le aspettative: dopo il primo minuto della puntata, infatti, ci verranno proposte una serie di gag in pieno stile Manzai, dove verrà fuori la vera natura del nostro esilarante protagonista Yato. Altalenando azione e comicità, la serie ci introdurrà diversi personaggi nel corso delle puntate, tra cui Hiyori, coprotagonista femminile che fungerà da abilissima tsukkomi, e Yukine, giovane spirito che diverrà lo Shinki della divinità, oltre che un vastissimo cast ottimamente caratterizzato, sia in funzione comica che non, che vi lascio il piacere di scoprire. Nonostante queste premesse, la serie propone una forte introspezione dei suoi personaggi, concentrandosi, in questo primo cour, sui tre protagonisti: pian piano si farà luce sull'oscuro passato di Yato, mentre Yukine dovrà imparare ad accettare la sua nuova natura, il tutto filtrato dagli occhi della semplice Hiyori, non a caso l'unico personaggio umano tra i protagonisti.
Il fulcro della serie è ovviamente Yato, che rimane per lo più avvolto nel mistero, ma senza che questo fatto risulti tirato per le lunghe, invogliando a conoscere sempre più le sue origini e le sue motivazioni, che scopriremo, come già detto, insieme ad Hiyori, tra avvenimenti felici e altri sicuramente meno, in un'eccentrica relazione che risulterà tutto tranne che banale o già vista.
La serie propone diversi rimaneggiamenti rispetto alla controparte cartacea, com'è evidente dal primo intero capitolo (di settanta pagine) riassunto nei soli primi tre minuti dell'episodio. Questa scelta è stata a mio avviso più che funzionale, rendendo il prodotto maggiormente scorrevole e dotandolo di una sua precisa identità, anche grazie ad alcuni episodi filler ottimamente riusciti.
Un elemento importantissimo in un fantasy urbano è il worldbuilding, perfettamente avvalorato dallo staff: la palette cromatica composta da colori accesi che caratterizza l'animazione è in pieno contrasto con i realistici ma suggestivi fondali in cui si muovono le vicende, contrasto ancor più netto nel caso degli Ayakashi spesso colorati al neon. Il character design è di un certo Toshihiro Kawamoto, chara-designer di "Cowboy Bebop" o "Gundam 0083", splendidamente animato dallo studio Bones, indiscusso marchio di qualità. La colonna sonora è invece di Taku Iwasaki, celebre compositore di "Gurren Lagann", il quale ritengo abbia saputo superarsi ulteriormente, grazie a delle splendide musiche orientaleggianti ed "eteree" che accompagneranno tutta la serie. È d'obbligo, inoltre, spendere anche qualche parola sul cast di doppiatori, composto da nomi del calibro di Hiroshi Kamiya, Maaya Uchida, Yuuki Kaji, Miyuki Sawashiro o Rie Kugimiya.
Detto questo, non posso far altro che consigliare a chiunque questa splendida serie, sia che siate amanti dell'azione a suon di sakuga sia che cerchiate una pura e divertentissima commedia.
Non è mia intenzione dilungarmi sulla trama, che trovate in scheda, limitandomi a introdurre la natura del prodotto. "Noragami" si presenta inizialmente come un battle shounen sfociante nel dark fantasy, ma saprà fin da subito "tradire" (in positivo) le aspettative: dopo il primo minuto della puntata, infatti, ci verranno proposte una serie di gag in pieno stile Manzai, dove verrà fuori la vera natura del nostro esilarante protagonista Yato. Altalenando azione e comicità, la serie ci introdurrà diversi personaggi nel corso delle puntate, tra cui Hiyori, coprotagonista femminile che fungerà da abilissima tsukkomi, e Yukine, giovane spirito che diverrà lo Shinki della divinità, oltre che un vastissimo cast ottimamente caratterizzato, sia in funzione comica che non, che vi lascio il piacere di scoprire. Nonostante queste premesse, la serie propone una forte introspezione dei suoi personaggi, concentrandosi, in questo primo cour, sui tre protagonisti: pian piano si farà luce sull'oscuro passato di Yato, mentre Yukine dovrà imparare ad accettare la sua nuova natura, il tutto filtrato dagli occhi della semplice Hiyori, non a caso l'unico personaggio umano tra i protagonisti.
Il fulcro della serie è ovviamente Yato, che rimane per lo più avvolto nel mistero, ma senza che questo fatto risulti tirato per le lunghe, invogliando a conoscere sempre più le sue origini e le sue motivazioni, che scopriremo, come già detto, insieme ad Hiyori, tra avvenimenti felici e altri sicuramente meno, in un'eccentrica relazione che risulterà tutto tranne che banale o già vista.
La serie propone diversi rimaneggiamenti rispetto alla controparte cartacea, com'è evidente dal primo intero capitolo (di settanta pagine) riassunto nei soli primi tre minuti dell'episodio. Questa scelta è stata a mio avviso più che funzionale, rendendo il prodotto maggiormente scorrevole e dotandolo di una sua precisa identità, anche grazie ad alcuni episodi filler ottimamente riusciti.
Un elemento importantissimo in un fantasy urbano è il worldbuilding, perfettamente avvalorato dallo staff: la palette cromatica composta da colori accesi che caratterizza l'animazione è in pieno contrasto con i realistici ma suggestivi fondali in cui si muovono le vicende, contrasto ancor più netto nel caso degli Ayakashi spesso colorati al neon. Il character design è di un certo Toshihiro Kawamoto, chara-designer di "Cowboy Bebop" o "Gundam 0083", splendidamente animato dallo studio Bones, indiscusso marchio di qualità. La colonna sonora è invece di Taku Iwasaki, celebre compositore di "Gurren Lagann", il quale ritengo abbia saputo superarsi ulteriormente, grazie a delle splendide musiche orientaleggianti ed "eteree" che accompagneranno tutta la serie. È d'obbligo, inoltre, spendere anche qualche parola sul cast di doppiatori, composto da nomi del calibro di Hiroshi Kamiya, Maaya Uchida, Yuuki Kaji, Miyuki Sawashiro o Rie Kugimiya.
Detto questo, non posso far altro che consigliare a chiunque questa splendida serie, sia che siate amanti dell'azione a suon di sakuga sia che cerchiate una pura e divertentissima commedia.
Come definire "Noragami" in una singola frase? "Soul Eater" e "Yu Yu Hakusho" hanno passato una notte di fuoco insieme, e "Noragami" è il risultato.
La storia ci narra delle disavventure di un Dio della Guerra minore di nome Yato, il quale ha un obiettivo: tornare alla ribalta perché, in quanto Dio della Guerra, il suo nome sta via via scomparendo. Dato che i suoi fedeli sono sempre di meno e sempre meno legati alla guerra, Yato esegue i lavori di un tuttofare squattrinato, pur di racimolare qualche soldo con la speranza di costruirsi un tempio in suo onore. Durante le sue disperate gesta incontrerà Hiyori Iki che, con un'introduzione presa paro paro da "Yu Yu Hakusho", scopre di essere in realtà un mezzo ayakashi, cosa che le conferisce capacità superiori e il potere di vedere sia gli Dei che i loro Strumenti Divini. Questi ultimi sono spiriti di umani deceduti e mutaforma, che possono prendere le sembianze di armi che poi il loro padrone può usare in battaglia. "Soul Eater"? Esattamente.
Sulla trama che posso dire? Che purtroppo, nonostante a primo impatto si presenti bene, ci sono fin troppe similitudini con anime del suo genere, soprattutto con i già citati "Soul Eater" e "Yu Yu Hakusho", nonché con "Nurarihyon no Mago". La storia alterna momenti estremamente comici a momenti seri, e sebbene questo funzioni bene nei primi episodi, a lungo andare il tutto risulta estremamente ripetitivo. La gestione, sfortunatamente, oscura il buon potenziale che c'era su questo settore.
Tuttavia, i personaggi sono caratterizzati bene, e qui voglio citare Yato. Nonostante l'apparenza scapestrata, "sfigata" e da pallone gonfiato, il Dio ci è mostrato sotto una luce estremamente ambigua su ogni lato, segno che egli si trascina dietro il suo passato sanguinario. Personaggi antagonisti come Nora, poi, ci evidenziano che Yato ha diversi scheletri nell'armadio. Un altro personaggio che voglio citare è Yukine, lo Strumento Divino che Yato forgia, il quale rappresenta l'adolescente ribelle e ottuso con problemi di comunicazione, la cui maturazione ci è mostrata in maniera efficace. Altro plauso va a Hiyori, ragazza forte e altruista, e a Bishamon, la quale è assetata di vendetta nei confronti di Yato.
La trama è gestita un po' maluccio per questi primi episodi, i personaggi sono invece buoni. Lato che mi sento di promuovere.
Il lato tecnico ci presenta disegni ottimi e fluidi, con animazioni bellissime da guardare e con un tratto che potrei accostare molto a quello della serie "[K] - Anime Project".
Le musiche sono belle, l'opening buona e l'ending è dimenticabile.
Come punto di partenza potevano fare meglio, soprattutto per quanto riguarda la gestione della trama di fondo, che poteva contenere molta meno ripetitività e lentezza di quanto ci è stato mostrato.
Le premesse ci sono, anche perché ho sentito che, eccetto il personaggio di Rabou, la serie è abbastanza fedele al manga.
Si spera che con la seconda serie, anch'essa fortunatamente fedele all'opera originale, si aggiustino i problemi della prima e che ci si presenti un'opera che, fino ad adesso, promette bene.
La storia ci narra delle disavventure di un Dio della Guerra minore di nome Yato, il quale ha un obiettivo: tornare alla ribalta perché, in quanto Dio della Guerra, il suo nome sta via via scomparendo. Dato che i suoi fedeli sono sempre di meno e sempre meno legati alla guerra, Yato esegue i lavori di un tuttofare squattrinato, pur di racimolare qualche soldo con la speranza di costruirsi un tempio in suo onore. Durante le sue disperate gesta incontrerà Hiyori Iki che, con un'introduzione presa paro paro da "Yu Yu Hakusho", scopre di essere in realtà un mezzo ayakashi, cosa che le conferisce capacità superiori e il potere di vedere sia gli Dei che i loro Strumenti Divini. Questi ultimi sono spiriti di umani deceduti e mutaforma, che possono prendere le sembianze di armi che poi il loro padrone può usare in battaglia. "Soul Eater"? Esattamente.
Sulla trama che posso dire? Che purtroppo, nonostante a primo impatto si presenti bene, ci sono fin troppe similitudini con anime del suo genere, soprattutto con i già citati "Soul Eater" e "Yu Yu Hakusho", nonché con "Nurarihyon no Mago". La storia alterna momenti estremamente comici a momenti seri, e sebbene questo funzioni bene nei primi episodi, a lungo andare il tutto risulta estremamente ripetitivo. La gestione, sfortunatamente, oscura il buon potenziale che c'era su questo settore.
Tuttavia, i personaggi sono caratterizzati bene, e qui voglio citare Yato. Nonostante l'apparenza scapestrata, "sfigata" e da pallone gonfiato, il Dio ci è mostrato sotto una luce estremamente ambigua su ogni lato, segno che egli si trascina dietro il suo passato sanguinario. Personaggi antagonisti come Nora, poi, ci evidenziano che Yato ha diversi scheletri nell'armadio. Un altro personaggio che voglio citare è Yukine, lo Strumento Divino che Yato forgia, il quale rappresenta l'adolescente ribelle e ottuso con problemi di comunicazione, la cui maturazione ci è mostrata in maniera efficace. Altro plauso va a Hiyori, ragazza forte e altruista, e a Bishamon, la quale è assetata di vendetta nei confronti di Yato.
La trama è gestita un po' maluccio per questi primi episodi, i personaggi sono invece buoni. Lato che mi sento di promuovere.
Il lato tecnico ci presenta disegni ottimi e fluidi, con animazioni bellissime da guardare e con un tratto che potrei accostare molto a quello della serie "[K] - Anime Project".
Le musiche sono belle, l'opening buona e l'ending è dimenticabile.
Come punto di partenza potevano fare meglio, soprattutto per quanto riguarda la gestione della trama di fondo, che poteva contenere molta meno ripetitività e lentezza di quanto ci è stato mostrato.
Le premesse ci sono, anche perché ho sentito che, eccetto il personaggio di Rabou, la serie è abbastanza fedele al manga.
Si spera che con la seconda serie, anch'essa fortunatamente fedele all'opera originale, si aggiustino i problemi della prima e che ci si presenti un'opera che, fino ad adesso, promette bene.
Dopo aver visionato su Internet un video dove si narrava a grandi linee la storia, all'apparenza eccessivamente arzigogolata e insensata, ho rimandato a lungo la visione di questo anime, decidendomi a visionarlo solo di recente. In realtà, anche se quello che veniva detto in quel video era in buona parte vero, l'autrice è riuscita a fare a mio avviso con questo anime una sorta di miracolo, e il risultato è tutt'altro che mediocre.
"Noragami" è uno di quegli anime che con la sua simpatia e delicatezza ti entra nel cuore. Gli episodi sono delle piccole perle, scorrono meravigliosamente uno dopo l'altro, e di volta in volta ci si affeziona sempre più ai personaggi, la cui caratterizzazione ed evoluzione ritengo sia il punto forte di tutta la storia.
La grafica e l'animazione poi non sono affatto male.
Penso che un 9 sia più che meritato per questo anime con cui ho trascorso delle piacevolissime ore.
"Noragami" è uno di quegli anime che con la sua simpatia e delicatezza ti entra nel cuore. Gli episodi sono delle piccole perle, scorrono meravigliosamente uno dopo l'altro, e di volta in volta ci si affeziona sempre più ai personaggi, la cui caratterizzazione ed evoluzione ritengo sia il punto forte di tutta la storia.
La grafica e l'animazione poi non sono affatto male.
Penso che un 9 sia più che meritato per questo anime con cui ho trascorso delle piacevolissime ore.
"Noragami" (ovvero letteralmente "dio randagio") è un anime che racconta le vicende di un dio quasi sconosciuto nel mondo degli umani, Yato. Egli infatti è ossessionato dal diventare un dio popolare e, per questo motivo, è disposto a svolgere qualsiasi compito gli venga affidato dagli umani. La sua vita, quindi, consiste nello svolgimento di questi compiti, anche se cambierà nel momento in cui una ragazza di nome Hiyori farà la sua comparsa.
Personaggi: l'aspetto più interessante dei personaggi è il cambiamento del loro carattere man mano che la vicenda continua. Il mutamento dei loro sentimenti e comportamenti a seguito di vari episodi è reso in maniera impeccabile, e ne è un esempio Yukine, strumento divino di Yato, il quale all'inizio presenta un atteggiamento di ribellione adolescenziale. Inoltre, un altro aspetto positivo è l'attenzione anche per i personaggi secondari, che, molte volte, risultano fondamentali per la continuazione delle vicende.
Grafica: la grafica risulta particolarmente piacevole. L'abbinamento di colori vividi con colori pastello è resa parecchio gradevole all'occhio dello spettatore. I disegni risultano molto ben curati anche se semplici, in particolare certi dettagli dei personaggi come gli occhi di Yato, i quali sono realizzati in modo non troppo articolato, ma riescono ad essere comunque penetranti e magnetici.
Colonne sonore: l'opening di "Noragami" è parecchio coinvolgente, così come le OST.
In generale: un anime che merita di essere visto sia per l'alternanza di comicità e combattimenti sia per la storia in sé.
Voto finale: 9
Personaggi: l'aspetto più interessante dei personaggi è il cambiamento del loro carattere man mano che la vicenda continua. Il mutamento dei loro sentimenti e comportamenti a seguito di vari episodi è reso in maniera impeccabile, e ne è un esempio Yukine, strumento divino di Yato, il quale all'inizio presenta un atteggiamento di ribellione adolescenziale. Inoltre, un altro aspetto positivo è l'attenzione anche per i personaggi secondari, che, molte volte, risultano fondamentali per la continuazione delle vicende.
Grafica: la grafica risulta particolarmente piacevole. L'abbinamento di colori vividi con colori pastello è resa parecchio gradevole all'occhio dello spettatore. I disegni risultano molto ben curati anche se semplici, in particolare certi dettagli dei personaggi come gli occhi di Yato, i quali sono realizzati in modo non troppo articolato, ma riescono ad essere comunque penetranti e magnetici.
Colonne sonore: l'opening di "Noragami" è parecchio coinvolgente, così come le OST.
In generale: un anime che merita di essere visto sia per l'alternanza di comicità e combattimenti sia per la storia in sé.
Voto finale: 9
La prima cosa che mi ha colpito in “Noragami” è stato l’aspetto grafico: ottimo chara, disegno semplice, gradevole, che si distingue per un buon uso delle luci negli sfondi e dei contrasti di colore. Spesso dominano i timbri pastello, mettendo in risalto alcuni particolari dai colori accesi, gli occhi di Yato in primis.
La visione si è rivelata gradevole: la storia del dio randagio ben mescola momenti drammatici e divertenti (per chi apprezza i siparietti comici e il lato surreale), dedicando i primi episodi a presentarci nel dettaglio i tre protagonisti. Questi costituiscono un terzetto ben assortito. Convincono appieno da subito Yato e il suo strumento divino: il primo ha un atteggiamento ironico, frivolo e un poco cinico, ma dimostra di avere grandi competenze, buon intuito, una forte dose di determinazione (e un passato oscuro che è sempre elemento di interesse), il secondo, Yukine, è complesso e tormentato (non senza ragione), insopportabile e adorabile a momenti alterni (“età difficile”, lo dice subito Yato) e intorno alla sua evoluzione ruota molto questa prima serie. Il terzo elemento del terzetto è forse quello che fatica di più a farsi apprezzare, ma Hiyori diventa più convincente nel corso della narrazione, facendo scelte ponderate e coraggiose; alla fine promuoverei anche questo personaggio a pieni voti.
I personaggi che ruotano intorno ai protagonisti, seppure poco approfonditi in questi pochi episodi, paiono ben caratterizzati, e si ha voglia di sapere di più su ciascuno di loro, che siano simpatici (Kofuku), antipatici (Nora), tranquilli nei modi (Kazuma) o belli, arrabbiati e pericolosi (Bishamon).
Per quanto riguarda il comparto sonoro, sia doppiaggio che OST sono senza pecche, l’opening molto bella, l’ending non entusiasmante.
La visione si è rivelata gradevole: la storia del dio randagio ben mescola momenti drammatici e divertenti (per chi apprezza i siparietti comici e il lato surreale), dedicando i primi episodi a presentarci nel dettaglio i tre protagonisti. Questi costituiscono un terzetto ben assortito. Convincono appieno da subito Yato e il suo strumento divino: il primo ha un atteggiamento ironico, frivolo e un poco cinico, ma dimostra di avere grandi competenze, buon intuito, una forte dose di determinazione (e un passato oscuro che è sempre elemento di interesse), il secondo, Yukine, è complesso e tormentato (non senza ragione), insopportabile e adorabile a momenti alterni (“età difficile”, lo dice subito Yato) e intorno alla sua evoluzione ruota molto questa prima serie. Il terzo elemento del terzetto è forse quello che fatica di più a farsi apprezzare, ma Hiyori diventa più convincente nel corso della narrazione, facendo scelte ponderate e coraggiose; alla fine promuoverei anche questo personaggio a pieni voti.
I personaggi che ruotano intorno ai protagonisti, seppure poco approfonditi in questi pochi episodi, paiono ben caratterizzati, e si ha voglia di sapere di più su ciascuno di loro, che siano simpatici (Kofuku), antipatici (Nora), tranquilli nei modi (Kazuma) o belli, arrabbiati e pericolosi (Bishamon).
Per quanto riguarda il comparto sonoro, sia doppiaggio che OST sono senza pecche, l’opening molto bella, l’ending non entusiasmante.
Storia (10/10): la adoro! Non c'è tanto da dire, è una storia unica e fantastica. Lo dico perché "Noragami", all'inizio, spende un casino di tempo a introdurti tutti i personaggi (cosa che pochi anime possiedono). Uno dei punti che ho apprezzato di più in questo anime è stata la relazione che i personaggi hanno tra di loro. L'ho trovata veramente ben fatta.
Animazione (9/10): l'animazione è veramente fatta molto bene. Credo che Bones abbia fatto un fantastico lavoro nel realizzare questo anime. Tutti i personaggi hanno colori brillanti, un design unico, e le loro espressioni facciali sono fatte benissimo. Pure lo sfondo dell'anime è fatto molto bene, ma la cosa che più mi è rimasta impressa nell'animazione sono le scene di combattimento (il punto che ho amato di più).
Personaggi (10/10): un altro grande aspetto di "Noragami" sono i personaggi. I personaggi di "Noragami" sono fatti troppo bene. I differenti tipi di personalità che i tre protagonisti hanno è perfetto.
Audio (8/10): l'intro e l'ending sono fatte bene, ma non sono qualcosa di memorabile (l'intro, a mio parere, è quella fatta meglio), mentre gli effetti sonori delle scene di combattimento oppure il doppiaggio sono qualcosa di meraviglioso.
Opinione finale (9/10): questo anime si merita un bel 9. Per tutta la durata della serie sono rimasta attaccata allo schermo del mio telefono, curiosa di che cosa potesse succedere in seguito. Storia, personaggi, animazione, audio... sono tutti punti che ho trovato fatti molto bene.
Consiglio questo anime agli amanti del genere shonen, ma allo stesso tempo a tutte le persone che, come me, desiderano un pizzico di romanticismo in un anime.
Animazione (9/10): l'animazione è veramente fatta molto bene. Credo che Bones abbia fatto un fantastico lavoro nel realizzare questo anime. Tutti i personaggi hanno colori brillanti, un design unico, e le loro espressioni facciali sono fatte benissimo. Pure lo sfondo dell'anime è fatto molto bene, ma la cosa che più mi è rimasta impressa nell'animazione sono le scene di combattimento (il punto che ho amato di più).
Personaggi (10/10): un altro grande aspetto di "Noragami" sono i personaggi. I personaggi di "Noragami" sono fatti troppo bene. I differenti tipi di personalità che i tre protagonisti hanno è perfetto.
Audio (8/10): l'intro e l'ending sono fatte bene, ma non sono qualcosa di memorabile (l'intro, a mio parere, è quella fatta meglio), mentre gli effetti sonori delle scene di combattimento oppure il doppiaggio sono qualcosa di meraviglioso.
Opinione finale (9/10): questo anime si merita un bel 9. Per tutta la durata della serie sono rimasta attaccata allo schermo del mio telefono, curiosa di che cosa potesse succedere in seguito. Storia, personaggi, animazione, audio... sono tutti punti che ho trovato fatti molto bene.
Consiglio questo anime agli amanti del genere shonen, ma allo stesso tempo a tutte le persone che, come me, desiderano un pizzico di romanticismo in un anime.
Humor, fantasy e action mescolati alla perfezione in un cocktail esplosivo, con aggiunta di un ombrellino di teen comedy, per servire allo spettatore un anime unico nel suo genere, che vi farà trascorrere diverse ore in spensieratezza, strappandovi più di qualche sorriso. Non aspettatavi il solito anime fantasy action, ormai trito e ritrito; se è la spettacolarità che cercate, non è qui che la troverete. Personalmente l'ho trovato un grande anime, uno dei migliori visti negli ultimi tempi; dategli una chance, non ve ne pentirete.
"Noragami" è una serie animata di dodici episodi prodotta nel 2014 dallo studio Bones.
Questa è solo la prima stagione della serie e, nonostante il fatto che siano affrontati temi già trattati in altre opere, credo che nel suo genere sia un'opera abbastanza buona. Pertanto, solo se si segue la serie senza pensare alle similitudini con "Soul Eater" e soci, è possibile apprezzarne il valore.
Hiyori è una studentessa delle medie che viene investita da un autobus mentre cerca di salvare un ragazzo. In seguito all'incidente, la vita di Hiyori cambia, poiché scopre che, durante i suoi attacchi di sonnolenza, non solo la sua anima si stacca dal corpo, ma le spunta anche una coda e acquisisce nuove qualità. Inoltre, ben presto scopre che il ragazzo che ha salvato non è altri che un dio, chiamato Yato, che esaudisce le preghiere delle persone al misero costo di cinque yen. Da quel momento, Hiyori intraprende nuove avventure con Yato, il suo Strumento Divino Yukine e tutti i personaggi che li affiancheranno.
La trama è molto carina e interessante, forse all'inizio non riesce a intrigare a dovere lo spettatore, ma con il susseguirsi delle vicende, considerando le situazioni comiche che si creano e si alternano a quelle più seriose, e grazie anche a combattimenti sempre avvincenti, riesce ad essere un buon prodotto.
Gli episodi pertanto sono molto scorrevoli, eccezion fatta per i tre episodi dedicati a Yukine e la sua fase adolescenziale, che ho trovato parecchio pesante, e la sua conclusione è stato un vero piacere.
La serie non è esente però da dilemmi e dubbi non risolti, come il motivo per cui Hiyori riesca a vedere Yato e Yukine mentre per gli altri è un'opzione facoltativa. Mi aspetto una risposta!
I personaggi sono stati caratterizzati abbastanza bene, ad eccezione di Hiyori. Perché la protagonista principale deve essere sempre così smorta? Capisco la situazione in cui si trova adesso, però è l'unico personaggio anonimo qui, e non va bene, visto il ruolo che ricopre.
Yato mi piace molto come personaggio, anche se non mi sembra un tipo molto socievole, mentre Yukine mi ha totalmente stressata con i suoi ormoni impazziti! Se da un lato è comprensibile, dall'altro è ridondante.
Due personaggi parecchio interessanti e totalmente opposti sono Kofuku e Bishamon. Di Kofuku adoro la sua ingenuità mista a un potere decisamente letale e mi piace anche il rapporto che ha con Daikoku. Stanno davvero benissimo insieme!
Per quanto riguarda Bishamon, la trovo una tipa grintosa e parecchio suscettibile quando si tratta di Yato. Non è inserita lì per il puro fanservice, anche perché, seppur fosse, le manderei lo stesso una quantità industriale di cuoricini, ma è l'antagonista di Yato e i suoi motivi sono più che leciti. Quindi penso sia stato fatto un ottimo lavoro con Bishamon, ma spero approfondiscano di più i suoi legami con gli Strumenti Divini.
Il vero villain della serie però è Nora, un personaggio davvero odioso che ricopre perfettamente il ruolo designato e definisce chiunque nella serie come un guscio vuoto, ma l'unico effetto che mi sortisce è quello di considerare lei il vero guscio vuoto. Rabou, il suo "aiutante", mi è piaciuto, anche se il senso del personaggio è ancor tuttora sconosciuto per me.
Il finale della serie è molto aperto, lasciando, come detto in precedenza, più e più interrogativi, ma, vista la presenza di una seconda stagione, mi aspetto almeno qualche rispostina. Comunque alla fine si è rivelato un finale molto tenero e mi è piaciuto parecchio, anche se Rabou nel manga non esiste, ma questi sono solo dettagli.
Il lato tecnico è decisamente da apprezzare. Il chara design è grandioso, mi piace soprattutto il risalto dato agli occhi dei personaggi, quasi come se parlassero e definissero la personalità di ciascuno. Le ambientazioni sono molto buone, tanto di cappello.
La opening... beh, è stupenda! Direi fosse impossibile per me saltarla a inizio di puntata, mentre la ending è un po' insipida, non mi è piaciuta.
Voto: 7.5
Questa è solo la prima stagione della serie e, nonostante il fatto che siano affrontati temi già trattati in altre opere, credo che nel suo genere sia un'opera abbastanza buona. Pertanto, solo se si segue la serie senza pensare alle similitudini con "Soul Eater" e soci, è possibile apprezzarne il valore.
Hiyori è una studentessa delle medie che viene investita da un autobus mentre cerca di salvare un ragazzo. In seguito all'incidente, la vita di Hiyori cambia, poiché scopre che, durante i suoi attacchi di sonnolenza, non solo la sua anima si stacca dal corpo, ma le spunta anche una coda e acquisisce nuove qualità. Inoltre, ben presto scopre che il ragazzo che ha salvato non è altri che un dio, chiamato Yato, che esaudisce le preghiere delle persone al misero costo di cinque yen. Da quel momento, Hiyori intraprende nuove avventure con Yato, il suo Strumento Divino Yukine e tutti i personaggi che li affiancheranno.
La trama è molto carina e interessante, forse all'inizio non riesce a intrigare a dovere lo spettatore, ma con il susseguirsi delle vicende, considerando le situazioni comiche che si creano e si alternano a quelle più seriose, e grazie anche a combattimenti sempre avvincenti, riesce ad essere un buon prodotto.
Gli episodi pertanto sono molto scorrevoli, eccezion fatta per i tre episodi dedicati a Yukine e la sua fase adolescenziale, che ho trovato parecchio pesante, e la sua conclusione è stato un vero piacere.
La serie non è esente però da dilemmi e dubbi non risolti, come il motivo per cui Hiyori riesca a vedere Yato e Yukine mentre per gli altri è un'opzione facoltativa. Mi aspetto una risposta!
I personaggi sono stati caratterizzati abbastanza bene, ad eccezione di Hiyori. Perché la protagonista principale deve essere sempre così smorta? Capisco la situazione in cui si trova adesso, però è l'unico personaggio anonimo qui, e non va bene, visto il ruolo che ricopre.
Yato mi piace molto come personaggio, anche se non mi sembra un tipo molto socievole, mentre Yukine mi ha totalmente stressata con i suoi ormoni impazziti! Se da un lato è comprensibile, dall'altro è ridondante.
Due personaggi parecchio interessanti e totalmente opposti sono Kofuku e Bishamon. Di Kofuku adoro la sua ingenuità mista a un potere decisamente letale e mi piace anche il rapporto che ha con Daikoku. Stanno davvero benissimo insieme!
Per quanto riguarda Bishamon, la trovo una tipa grintosa e parecchio suscettibile quando si tratta di Yato. Non è inserita lì per il puro fanservice, anche perché, seppur fosse, le manderei lo stesso una quantità industriale di cuoricini, ma è l'antagonista di Yato e i suoi motivi sono più che leciti. Quindi penso sia stato fatto un ottimo lavoro con Bishamon, ma spero approfondiscano di più i suoi legami con gli Strumenti Divini.
Il vero villain della serie però è Nora, un personaggio davvero odioso che ricopre perfettamente il ruolo designato e definisce chiunque nella serie come un guscio vuoto, ma l'unico effetto che mi sortisce è quello di considerare lei il vero guscio vuoto. Rabou, il suo "aiutante", mi è piaciuto, anche se il senso del personaggio è ancor tuttora sconosciuto per me.
Il finale della serie è molto aperto, lasciando, come detto in precedenza, più e più interrogativi, ma, vista la presenza di una seconda stagione, mi aspetto almeno qualche rispostina. Comunque alla fine si è rivelato un finale molto tenero e mi è piaciuto parecchio, anche se Rabou nel manga non esiste, ma questi sono solo dettagli.
Il lato tecnico è decisamente da apprezzare. Il chara design è grandioso, mi piace soprattutto il risalto dato agli occhi dei personaggi, quasi come se parlassero e definissero la personalità di ciascuno. Le ambientazioni sono molto buone, tanto di cappello.
La opening... beh, è stupenda! Direi fosse impossibile per me saltarla a inizio di puntata, mentre la ending è un po' insipida, non mi è piaciuta.
Voto: 7.5
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Per ora sono riuscita a vedere solamente otto episodi di "Noragami", ma mi sono più che sufficienti per rilasciare una recensione più che positiva. Che dire? Bello, emozionante, con personaggi fantastici, sigle mozzafiato, disegni splendidi: ecco "Noragami". La trama è davvero coinvolgente, ti tiene attaccato allo schermo e, quando finisce una puntata, vuoi subito vederne un'altra.
I personaggi sono unici: quando soffrono, soffri anche tu, e quando gioiscono, vorresti essere lì per festeggiare con loro, ci entri in sintonia e sono subito tuoi amici.
Per Yukine ci sono poche parole: la sua umanità è imbarazzante, come non citare, quando si parla in questi termini di lui, la scena nella quale sta da solo in classe? Stavo per piangere, mi ha strappato il cuore. Yato è stupito e imbranato, ed è questo che mi piace di lui. Nasconde sempre i suoi problemi per non far soffrire gli altri. Nonostante sia un dio, in lui si riscontra un'umiltà e una forza d'animo, che riesce difficile credere che non sia un essere umano. Hiyori è il personaggio che per ora mi piace di meno, ma comunque la reputo importante a questo punto del cartone animato, soprattutto per Yato. E che dire degli altri? Adoro Kazuma, Bishamon sono convinta si evolverà e cambierà, Kofuku e Daikoku mi fanno spaccare.
Drammaticità e divertimento sono posti sullo stesso piano e accoppiati perfettamente. Ecco la forza di "Noragami", davvero bellissimo.
Che sia un sorriso o una lacrima ciò che avrai sul volto alla fine di una puntata di "Noragami", ti lascerà un tatuaggio* nel cuore dal quale non verrai mai liberato*.
Ringrazio mio fratello per avermelo fatto vedere.
P.S. *chi ha visto l'anime capirà!
Per ora sono riuscita a vedere solamente otto episodi di "Noragami", ma mi sono più che sufficienti per rilasciare una recensione più che positiva. Che dire? Bello, emozionante, con personaggi fantastici, sigle mozzafiato, disegni splendidi: ecco "Noragami". La trama è davvero coinvolgente, ti tiene attaccato allo schermo e, quando finisce una puntata, vuoi subito vederne un'altra.
I personaggi sono unici: quando soffrono, soffri anche tu, e quando gioiscono, vorresti essere lì per festeggiare con loro, ci entri in sintonia e sono subito tuoi amici.
Per Yukine ci sono poche parole: la sua umanità è imbarazzante, come non citare, quando si parla in questi termini di lui, la scena nella quale sta da solo in classe? Stavo per piangere, mi ha strappato il cuore. Yato è stupito e imbranato, ed è questo che mi piace di lui. Nasconde sempre i suoi problemi per non far soffrire gli altri. Nonostante sia un dio, in lui si riscontra un'umiltà e una forza d'animo, che riesce difficile credere che non sia un essere umano. Hiyori è il personaggio che per ora mi piace di meno, ma comunque la reputo importante a questo punto del cartone animato, soprattutto per Yato. E che dire degli altri? Adoro Kazuma, Bishamon sono convinta si evolverà e cambierà, Kofuku e Daikoku mi fanno spaccare.
Drammaticità e divertimento sono posti sullo stesso piano e accoppiati perfettamente. Ecco la forza di "Noragami", davvero bellissimo.
Che sia un sorriso o una lacrima ciò che avrai sul volto alla fine di una puntata di "Noragami", ti lascerà un tatuaggio* nel cuore dal quale non verrai mai liberato*.
Ringrazio mio fratello per avermelo fatto vedere.
P.S. *chi ha visto l'anime capirà!
"Per soli 5 yen un dio guerriero esaudirà qualsiasi richiesta che riceverà". Molto d'effetto, non trovate?
Yato è un dio minore, nonché uno dei protagonisti, che cerca di realizzare il suo sogno, ma per farlo ha bisogno di soldi, e qual è il modo più facile per guadagnarli? Ovviamente realizzare tantissimi desideri. Egli ha però un altro compito, ovvero proteggere gli umani dagli Ayakashi, fantasmi che inducono gli umani a commettere azioni malvagie. Il dio Yato però ha un'arma sacra che lo aiuta a sconfiggere gli Ayakashi, inoltre tra l'arma e il dio si creerà un legame unico e intenso. Oltre alla sua arma, Yato sarà accompagnato anche da Hiyori, una dolce ragazza umana, o almeno in parte, la quale è una delle poche che riesce a vederlo.
La storia è molto avvincente, infatti il trio si troverà spesso in situazioni molto particolari che metteranno a dura prova il loro legame e anche le loro vite. Inoltre non mancheranno situazioni comiche che riusciranno senz'altro a strappare un sorriso.
I personaggi sono ben realizzati e ognuno trova un proprio posto all'interno dell'anime; anche i personaggi secondari riescono a suscitare interesse.
Per quanto riguarda i disegni, li ho trovati molto belli, semplici ma particolari, così come anche la scelta dei colori sia per quanto riguarda la sceneggiatura sia per i personaggi.
Il punto forte di questo anime sono sicuramente le musiche, sia l'opening che la ending sono davvero coinvolgenti e con un ritmo diverso.
Per quanto riguarda il voto, "Noragami" merita un 7. Questo perché personalmente in alcuni punti della storia l'ho trovato abbastanza lento: anche se spiega al meglio alcune situazioni, ci sono delle parti che potevano essere velocizzate per soffermarsi di più su altri aspetti. Per il resto è un anime nel complesso ben fatto, e lo consiglio molto a chi ha poco tempo e vuole rilassarsi vedendo qualcosa di carino e coinvolgente.
Yato è un dio minore, nonché uno dei protagonisti, che cerca di realizzare il suo sogno, ma per farlo ha bisogno di soldi, e qual è il modo più facile per guadagnarli? Ovviamente realizzare tantissimi desideri. Egli ha però un altro compito, ovvero proteggere gli umani dagli Ayakashi, fantasmi che inducono gli umani a commettere azioni malvagie. Il dio Yato però ha un'arma sacra che lo aiuta a sconfiggere gli Ayakashi, inoltre tra l'arma e il dio si creerà un legame unico e intenso. Oltre alla sua arma, Yato sarà accompagnato anche da Hiyori, una dolce ragazza umana, o almeno in parte, la quale è una delle poche che riesce a vederlo.
La storia è molto avvincente, infatti il trio si troverà spesso in situazioni molto particolari che metteranno a dura prova il loro legame e anche le loro vite. Inoltre non mancheranno situazioni comiche che riusciranno senz'altro a strappare un sorriso.
I personaggi sono ben realizzati e ognuno trova un proprio posto all'interno dell'anime; anche i personaggi secondari riescono a suscitare interesse.
Per quanto riguarda i disegni, li ho trovati molto belli, semplici ma particolari, così come anche la scelta dei colori sia per quanto riguarda la sceneggiatura sia per i personaggi.
Il punto forte di questo anime sono sicuramente le musiche, sia l'opening che la ending sono davvero coinvolgenti e con un ritmo diverso.
Per quanto riguarda il voto, "Noragami" merita un 7. Questo perché personalmente in alcuni punti della storia l'ho trovato abbastanza lento: anche se spiega al meglio alcune situazioni, ci sono delle parti che potevano essere velocizzate per soffermarsi di più su altri aspetti. Per il resto è un anime nel complesso ben fatto, e lo consiglio molto a chi ha poco tempo e vuole rilassarsi vedendo qualcosa di carino e coinvolgente.
"Noragami" è carino, nulla di più, nulla di meno. In un'annata di buoni titoli sarebbe passato inosservato, invece ha la fortuna di essere uscito in un periodo un po' di magra, dove, grazie a una buona realizzazione tecnica, una storia decente e dei personaggi con una discreta caratterizzazione psicologica, riesce a uscire dal mucchio e farsi notare.
La trama elegge a suo protagonista una divinità ormai in sciagura, quasi senza adoratori, costretta a mendicare per racimolare qualche centesimo, facendo lavori umili e degradanti. Pur essendo quasi invisibile alla maggior parte della popolazione, è notato da una ragazza che, per salvargli la vita, mette a rischio la propria. Da quel momento la studentessa sarà in qualche modo legata al suo mondo, metà spirito e metà umana, e diventerà una presenza fissa nelle giornate di Yato.
Lentamente veniamo introdotti in questa ambientazione, conosciamo i bisogni delle divinità, i pericoli che devono affrontare e come facciano affidamento su alleati, le loro armi sacre, con i quali creano un rapporto quasi simbiotico. L'universo che ci viene presentato ha un certo fascino e non è privo di potenzialità, il problema è che manca del carisma che possa rendere la trama incalzante e appassionante. Se comprendo come nei primi episodi sia necessario presentare personaggi e situazioni, ho qualche perplessità sul fatto che se la prende con sin troppa calma, tra battutine, situazioni ridondanti e personaggi che faticano a prendere decisioni risolutive. E così la prima parte si concentra sull'arma sacra che Yato trova e che decide di crescere in modo caparbio e determinato, nonostante possa essere per lui una seria minaccia. Le situazioni, oltre ad avermi coinvolto ben poco, le ho trovate troppo forzate e mi è sembrata disarmante soprattutto la passività dei protagonisti davanti a delle "marachelle" della nuova arma sacra di Yato che sarebbero potute essere stoppate con qualche parola e rimprovero. Fortuna vuole che la seconda parte introduce un avversario che ha alcune carte da giocare e che mette in seria difficoltà Yato, rendendo il tutto più entusiasmante. Alla fine la situazione scade un po' nel banale, ma almeno si nota che Yato avrebbe un passato ben più interessante di quanto è stato mostrato in questa prima stagione.
"Noragami" è una serie TV ben realizzata, con un soggetto ricco di potenzialità, ma che ha per ora sprecato quanto di buono aveva sul piatto. Rimane discreta, mi aspetto che la seconda serie rielabori gli ingredienti e mi offra una pietanza ben più succulenta.
La trama elegge a suo protagonista una divinità ormai in sciagura, quasi senza adoratori, costretta a mendicare per racimolare qualche centesimo, facendo lavori umili e degradanti. Pur essendo quasi invisibile alla maggior parte della popolazione, è notato da una ragazza che, per salvargli la vita, mette a rischio la propria. Da quel momento la studentessa sarà in qualche modo legata al suo mondo, metà spirito e metà umana, e diventerà una presenza fissa nelle giornate di Yato.
Lentamente veniamo introdotti in questa ambientazione, conosciamo i bisogni delle divinità, i pericoli che devono affrontare e come facciano affidamento su alleati, le loro armi sacre, con i quali creano un rapporto quasi simbiotico. L'universo che ci viene presentato ha un certo fascino e non è privo di potenzialità, il problema è che manca del carisma che possa rendere la trama incalzante e appassionante. Se comprendo come nei primi episodi sia necessario presentare personaggi e situazioni, ho qualche perplessità sul fatto che se la prende con sin troppa calma, tra battutine, situazioni ridondanti e personaggi che faticano a prendere decisioni risolutive. E così la prima parte si concentra sull'arma sacra che Yato trova e che decide di crescere in modo caparbio e determinato, nonostante possa essere per lui una seria minaccia. Le situazioni, oltre ad avermi coinvolto ben poco, le ho trovate troppo forzate e mi è sembrata disarmante soprattutto la passività dei protagonisti davanti a delle "marachelle" della nuova arma sacra di Yato che sarebbero potute essere stoppate con qualche parola e rimprovero. Fortuna vuole che la seconda parte introduce un avversario che ha alcune carte da giocare e che mette in seria difficoltà Yato, rendendo il tutto più entusiasmante. Alla fine la situazione scade un po' nel banale, ma almeno si nota che Yato avrebbe un passato ben più interessante di quanto è stato mostrato in questa prima stagione.
"Noragami" è una serie TV ben realizzata, con un soggetto ricco di potenzialità, ma che ha per ora sprecato quanto di buono aveva sul piatto. Rimane discreta, mi aspetto che la seconda serie rielabori gli ingredienti e mi offra una pietanza ben più succulenta.
"Noragami" è un anime tratto dal manga ancora in corso di Adachitoka, e l'impressione è stata subito un incrocio tra "Blue Exorcist" e "Soul Eater".
La trama è molto semplice: esiste un dio che con soli 5 yen è disposto a proteggervi, combattendo contro i demoni che vagano sulla quella linea sottile che divide il nostro mondo da quello dei morti; il protagonista è Yato, un dio come quelli menzionati poco fa, che non si fa problemi ad aiutare ed esaudire richieste dei suoi fedeli. L'anime sembra ambientato ai nostri giorni, con la differenza che il mondo dei morti è più connesso a noi più di quanto possiamo immaginare, infatti la presenza degli Ayakashi (demoni) ne è la prova; inoltre gli dei che proteggono i propri fedeli combattono usando le loro armi, nonché partner, ex umani che sono passati a miglior vita.
Lo sviluppo della trama è poco chiaro, confuso da molti particolari: ad esempio l'anime presenta caratteri comici e seri allo stesso tempo, che però sembrano forzati tra loro, inoltre alcune puntate sono troppo appesantite e fanno crollare il tutto dopo una iniziale buona impressione.
I personaggi non sono costruiti male: abbiamo Yato, che si rivela un dio buono che si affeziona ai propri compagni, e Hiyori, una ragazza che viene trascinata su quella linea che divide i due mondi dopo un incidente; quest'ultima è una ragazza molto dolce quanto determinata, che si affeziona fin da subito al dio Yato.
Un buon aspetto dell'anime è il comparto tecnico: disegni ben caratterizzati e puliti con colori molto piacevoli quanto particolari, seguiti da una buona animazione che cattura l'attenzione; anche il comparto sonoro è ben realizzato, con opening ed ending piacevoli da ascoltare, così come le OST che ho trovato molto belle.
Concludo col dire che quest'anime ha sicuramente una buona trama, che però non ha saputo gestire appieno durante il proprio sviluppo; peccato, perché le potenzialità ci sono.
Comunque la visione è stata piacevole, lo consiglio se avete tempo da perdere, ma in caso contrario non me la sento di consigliarlo. Sufficienza e non di più.
La trama è molto semplice: esiste un dio che con soli 5 yen è disposto a proteggervi, combattendo contro i demoni che vagano sulla quella linea sottile che divide il nostro mondo da quello dei morti; il protagonista è Yato, un dio come quelli menzionati poco fa, che non si fa problemi ad aiutare ed esaudire richieste dei suoi fedeli. L'anime sembra ambientato ai nostri giorni, con la differenza che il mondo dei morti è più connesso a noi più di quanto possiamo immaginare, infatti la presenza degli Ayakashi (demoni) ne è la prova; inoltre gli dei che proteggono i propri fedeli combattono usando le loro armi, nonché partner, ex umani che sono passati a miglior vita.
Lo sviluppo della trama è poco chiaro, confuso da molti particolari: ad esempio l'anime presenta caratteri comici e seri allo stesso tempo, che però sembrano forzati tra loro, inoltre alcune puntate sono troppo appesantite e fanno crollare il tutto dopo una iniziale buona impressione.
I personaggi non sono costruiti male: abbiamo Yato, che si rivela un dio buono che si affeziona ai propri compagni, e Hiyori, una ragazza che viene trascinata su quella linea che divide i due mondi dopo un incidente; quest'ultima è una ragazza molto dolce quanto determinata, che si affeziona fin da subito al dio Yato.
Un buon aspetto dell'anime è il comparto tecnico: disegni ben caratterizzati e puliti con colori molto piacevoli quanto particolari, seguiti da una buona animazione che cattura l'attenzione; anche il comparto sonoro è ben realizzato, con opening ed ending piacevoli da ascoltare, così come le OST che ho trovato molto belle.
Concludo col dire che quest'anime ha sicuramente una buona trama, che però non ha saputo gestire appieno durante il proprio sviluppo; peccato, perché le potenzialità ci sono.
Comunque la visione è stata piacevole, lo consiglio se avete tempo da perdere, ma in caso contrario non me la sento di consigliarlo. Sufficienza e non di più.
"Noragami" è un anime senza dubbio degno di nota per una propria dignità stilistica fuori dal comune, una trama accattivante, ricca di colpi di scena, e dei personaggi assolutamente ben definiti, capaci di delineare un proprio percorso di crescita psicologica stabile e coerente.
La storia si svolge nel Giappone contemporaneo, attorno alle vicende di Hiyori Iki, una spensierata ragazza delle medie con una forte passione per le arti marziali, e il Dio Yato, una divinità minore sconosciuta ai molti che lotta per ritagliarsi il proprio posto in un mondo che sembra non aver più bisogno di lui.
In un fluido alternarsi di comicità e azione, sentimento e suspense, "Noragami" è un'opera che sa certamente fondere con maestria intrattenimento e insegnamento, regalando ai suoi spettatori un'esperienza soddisfacente e adeguata. Personalmente ho trovato questo anime stimolante, molto coinvolgente e appassionante, il tutto contornato da una grafica mozzafiato, così come la colonna sonora.
In sintesi, "Noragami" non ha bisogno di introduzioni e di inutili elogi (soprattutto se da parte mia): si tratta di dodici episodi che sapranno sicuramente farsi strada per conto loro verso il cuore e la memoria di chi guarda.
La storia si svolge nel Giappone contemporaneo, attorno alle vicende di Hiyori Iki, una spensierata ragazza delle medie con una forte passione per le arti marziali, e il Dio Yato, una divinità minore sconosciuta ai molti che lotta per ritagliarsi il proprio posto in un mondo che sembra non aver più bisogno di lui.
In un fluido alternarsi di comicità e azione, sentimento e suspense, "Noragami" è un'opera che sa certamente fondere con maestria intrattenimento e insegnamento, regalando ai suoi spettatori un'esperienza soddisfacente e adeguata. Personalmente ho trovato questo anime stimolante, molto coinvolgente e appassionante, il tutto contornato da una grafica mozzafiato, così come la colonna sonora.
In sintesi, "Noragami" non ha bisogno di introduzioni e di inutili elogi (soprattutto se da parte mia): si tratta di dodici episodi che sapranno sicuramente farsi strada per conto loro verso il cuore e la memoria di chi guarda.
"Noragami" è un adattamento anime prodotto dallo studio Bones della serie manga di genera fantasy, scritto e illustrato da Adachitoka.
Yato, un Dio guerriero praticamente sconosciuto, per accrescere la sua fama accetta qualsiasi proposta di "lavoro" dei suoi fedeli per soli cinque yen. La città è abitata, oltre che dagli esseri umani, da pericolosi Ayakashi, i quali in ogni momento tentano di prendere possesso delle anime corrotte degli uomini. La vita tranquilla del nostro Dio sarà però sconvolta dopo aver fatto la conoscenza di Hiyori Iki, giovane e normale studentessa, e di Yukine, uno spirito vagante.
La trama è, a mio avviso, il punto fragile della serie. Eccessivamente lenta in alcuni punti, mentre sul finale sembra diventare frettolosa. Si sente inoltre la mancanza di un vero e proprio antagonista (si avverte solo negli ultimi episodi, quando la serie sta raggiungendo l'epilogo). Gli Ayakashi sono inquietanti in alcuni punti, ma poi non hanno spessore, visto che vengono tutti eliminati facilmente dal nostro protagonista. L'introduzione di nuovi personaggi darà un po' di vita alla trama, che altrimenti potrebbe risultare monotona. (Voto trama: 6)
I personaggi sono invece ottimi. Yato, Hiyori e Yukine formano un trio scoppiettante. Il primo è sempre pronto a scherzare e a far strappare al pubblico una risata; non risulta però mai banale, anzi nei momenti importanti mostra il suo vero carattere. Hiyori è la classica ragazza gentile e di buon cuore, che si lega alle persone e farebbe di tutto pur di aiutare gli amici. Yukine è, invece, il personaggio approfondito meglio; vengono sottolineati gli aspetti più umani e le sue difficoltà ad accettare lo stato in cui si trova. I personaggi aggiunti successivamente non sono da meno. (Voto personaggi: 8)
La grafica è buona, colori vividi e brillanti, si discosta dalla tipologia degli anime recenti. Gli occhi di Yato hanno un colore molto più acceso rispetto al resto dell'ambientazione, tanto da risultare magnetici. La grafica dei personaggi è ben curata, così come l'ambientazione. Sono rimasto invece un po' deluso dai combattimenti, spesso veramente statici, che si sono risollevati solo negli ultimi episodi. L'audio è buono, le OST sono particolari e si abbinano bene alla serie. (Voto audio/video: 7)
Il finale della serie è aperto, ed è stata annunciata la seconda serie per la stagione autunnale 2015; mi aspetto grandi cose per la seconda serie, visto la base comunque buona costruita dall'opera.
Yato, un Dio guerriero praticamente sconosciuto, per accrescere la sua fama accetta qualsiasi proposta di "lavoro" dei suoi fedeli per soli cinque yen. La città è abitata, oltre che dagli esseri umani, da pericolosi Ayakashi, i quali in ogni momento tentano di prendere possesso delle anime corrotte degli uomini. La vita tranquilla del nostro Dio sarà però sconvolta dopo aver fatto la conoscenza di Hiyori Iki, giovane e normale studentessa, e di Yukine, uno spirito vagante.
La trama è, a mio avviso, il punto fragile della serie. Eccessivamente lenta in alcuni punti, mentre sul finale sembra diventare frettolosa. Si sente inoltre la mancanza di un vero e proprio antagonista (si avverte solo negli ultimi episodi, quando la serie sta raggiungendo l'epilogo). Gli Ayakashi sono inquietanti in alcuni punti, ma poi non hanno spessore, visto che vengono tutti eliminati facilmente dal nostro protagonista. L'introduzione di nuovi personaggi darà un po' di vita alla trama, che altrimenti potrebbe risultare monotona. (Voto trama: 6)
I personaggi sono invece ottimi. Yato, Hiyori e Yukine formano un trio scoppiettante. Il primo è sempre pronto a scherzare e a far strappare al pubblico una risata; non risulta però mai banale, anzi nei momenti importanti mostra il suo vero carattere. Hiyori è la classica ragazza gentile e di buon cuore, che si lega alle persone e farebbe di tutto pur di aiutare gli amici. Yukine è, invece, il personaggio approfondito meglio; vengono sottolineati gli aspetti più umani e le sue difficoltà ad accettare lo stato in cui si trova. I personaggi aggiunti successivamente non sono da meno. (Voto personaggi: 8)
La grafica è buona, colori vividi e brillanti, si discosta dalla tipologia degli anime recenti. Gli occhi di Yato hanno un colore molto più acceso rispetto al resto dell'ambientazione, tanto da risultare magnetici. La grafica dei personaggi è ben curata, così come l'ambientazione. Sono rimasto invece un po' deluso dai combattimenti, spesso veramente statici, che si sono risollevati solo negli ultimi episodi. L'audio è buono, le OST sono particolari e si abbinano bene alla serie. (Voto audio/video: 7)
Il finale della serie è aperto, ed è stata annunciata la seconda serie per la stagione autunnale 2015; mi aspetto grandi cose per la seconda serie, visto la base comunque buona costruita dall'opera.
Avevo questo anime nella lista dei titoli da vedere da ormai tantissimo tempo; data la mia antipatia verso le storie riguardanti spiriti, divinità e tutto ciò che appartiene al folclore tradizionale giapponese non mi decidevo mai a vederlo, un po' perché sentivo di partire prevenuto e un po' perché temevo fortemente di annoiarmi.
Nei discorsi fatti di recente con altri appassionati, in molti hanno citato questo anime decantandone le numerose virtù; e, dato che a incuriosirmi in genere basta poco, ho finalmente deciso di cominciarne la visione. Risultato: tuttora ritengo che tutte quelle lodi siano state un po' eccessive, ma devo anche ammettere che questo titolo, alla fin fine, è stato decisamente godibile.
La trama: Yato è un dio della guerra che vive in ristrettezze economiche. Il dio, infatti, non possiede un suo tempio e non è venerato da nessuno. Per uscire da questa situazione di disagio egli accetterà qualsiasi lavoro possibile, facendosi pagare ogni volta cinque yen: si tratta di una cifra davvero ridicola e che difficilmente riuscirà a risolvere i suoi problemi economici; tuttavia, la sua etica professionale gli impone di comportarsi in quel modo. Durante lo svolgimento di uno dei suoi incarichi, la ricerca di un gatto scomparso, attraversa la strada di corsa e una ragazza, tale Hiyori, si lancerà su di lui per impedirgli di rimanere investito. In questo modo, però, la ragazza finirà per farsi colpire lei stessa da un camion; non morirà, ma come effetto dell'impatto la sua anima abbandonerà il suo corpo ogni volta che lei si addormenta. Per risolvere il problema, Hiyori si rivolgerà a Yato, il quale, in cambio dei classici cinque yen, le promette di trovare un rimedio alla sua imbarazzante situazione.
La trama alterna costantemente elementi comici, elementi action ed elementi di introspezione. I momenti comici sono di tipo demenziale, anche se non di una demenza troppo marcata; a mio avviso, sono queste le parti meglio riuscite dell'anime, in quanto riescono a suscitare il riso dello spettatore con una certa frequenza. I momenti dedicati all'azione sono, almeno in questa prima stagione, molto meno riusciti: a parte qualche eccezione, i nemici da sconfiggere non sono granché, e infatti Yato in genere ha la meglio su di loro in pochi minuti. La parte introspettiva, infine, è appena abbozzata, ma quel poco che viene mostrato si rivela essere di buona fattura.
Quanto ai personaggi, a mio avviso, sono tutti di livello medio: non spiccano per qualche particolare qualità, ma non sono nemmeno malaccio. Fanno eccezione alcuni personaggi secondari che, invece, mi sono piaciuti molto.
Anche grafica e colonna sonora sono nella media: fanno bene il loro compitino, ma non spiccano.
Riassumendo il tutto, posso dire di poter giudicare questo "Noragami" come un anime molto piacevole, ma privo di quegli elementi necessari a fargli fare il salto di qualità. E' pur vero, però, che siamo solo all'inizio e che forse in seguito si potrà rimediare anche a queste mancanze.
Nonostante continui a non amare le storie su spiriti, fantasmi e folclore tradizionale giapponese, posso quindi dare una valutazione favorevole a questo anime: è sicuramente migliorabile, ma anche così posso ritenermi abbastanza soddisfatto.
Nei discorsi fatti di recente con altri appassionati, in molti hanno citato questo anime decantandone le numerose virtù; e, dato che a incuriosirmi in genere basta poco, ho finalmente deciso di cominciarne la visione. Risultato: tuttora ritengo che tutte quelle lodi siano state un po' eccessive, ma devo anche ammettere che questo titolo, alla fin fine, è stato decisamente godibile.
La trama: Yato è un dio della guerra che vive in ristrettezze economiche. Il dio, infatti, non possiede un suo tempio e non è venerato da nessuno. Per uscire da questa situazione di disagio egli accetterà qualsiasi lavoro possibile, facendosi pagare ogni volta cinque yen: si tratta di una cifra davvero ridicola e che difficilmente riuscirà a risolvere i suoi problemi economici; tuttavia, la sua etica professionale gli impone di comportarsi in quel modo. Durante lo svolgimento di uno dei suoi incarichi, la ricerca di un gatto scomparso, attraversa la strada di corsa e una ragazza, tale Hiyori, si lancerà su di lui per impedirgli di rimanere investito. In questo modo, però, la ragazza finirà per farsi colpire lei stessa da un camion; non morirà, ma come effetto dell'impatto la sua anima abbandonerà il suo corpo ogni volta che lei si addormenta. Per risolvere il problema, Hiyori si rivolgerà a Yato, il quale, in cambio dei classici cinque yen, le promette di trovare un rimedio alla sua imbarazzante situazione.
La trama alterna costantemente elementi comici, elementi action ed elementi di introspezione. I momenti comici sono di tipo demenziale, anche se non di una demenza troppo marcata; a mio avviso, sono queste le parti meglio riuscite dell'anime, in quanto riescono a suscitare il riso dello spettatore con una certa frequenza. I momenti dedicati all'azione sono, almeno in questa prima stagione, molto meno riusciti: a parte qualche eccezione, i nemici da sconfiggere non sono granché, e infatti Yato in genere ha la meglio su di loro in pochi minuti. La parte introspettiva, infine, è appena abbozzata, ma quel poco che viene mostrato si rivela essere di buona fattura.
Quanto ai personaggi, a mio avviso, sono tutti di livello medio: non spiccano per qualche particolare qualità, ma non sono nemmeno malaccio. Fanno eccezione alcuni personaggi secondari che, invece, mi sono piaciuti molto.
Anche grafica e colonna sonora sono nella media: fanno bene il loro compitino, ma non spiccano.
Riassumendo il tutto, posso dire di poter giudicare questo "Noragami" come un anime molto piacevole, ma privo di quegli elementi necessari a fargli fare il salto di qualità. E' pur vero, però, che siamo solo all'inizio e che forse in seguito si potrà rimediare anche a queste mancanze.
Nonostante continui a non amare le storie su spiriti, fantasmi e folclore tradizionale giapponese, posso quindi dare una valutazione favorevole a questo anime: è sicuramente migliorabile, ma anche così posso ritenermi abbastanza soddisfatto.
"Noragami" è un titolo con tanti riferimenti ad Ayakashi, alla monetina da cinque yen da dare al dio, alla presenza (quasi da Grecia antica) di un dio della calamità, di un dio dello studio, della povertà, ecc. che riescono a interagire con gli umani.
Qui si colloca un dio un po' confusionario, alla mano e simpatico ma anche disorganizzato, pasticcione e privo di un santuario, che in qualche modo porta, seppur in maniera assolutamente involontaria, una ragazzina, Hiyori, in una situazione intermedia fra l'umana e quella di un fantasma.
Tutto ciò si inserisce in una città dove, come nelle migliori tradizioni nipponiche, convivono dei, aiutanti degli dei, Ayakashi, umani, e in cui sono frequenti dei combattimenti fra (soprattutto) fantasmi e dei. Il tutto, ovviamente, in una assoluta invisibilità (o quasi) per gli umani.
Questi dodici episodi scivolano via facilmente, con simpatia. Un po' per le varie gag dovute alla disorganizzazione di Yato (il nostro dio principale), un po' per la presenza simpatica di Hiyori, un po' per la presenza di (soprattutto) una dea piuttosto "kawaii" che occuperà una parte importante nella serie.
Sono alternate fasi di combattimento a fasi più riflessive e a fasi comiche, rendendo l'opera un mix per cui non è immediata la catalogazione, ma di certo, per me, le puntate non sono state noiose. Il fatto, poi, che il dio Yato, dio "negativo" delle origini, si sia evoluto in questo modo, sia nel rapporto con il suo spirito sacro (senza entrare nei dettagli) sia nel rapporto con Hiyori, rappresenta (forse) un indirizzo che gli autori forse hanno voluto inviare.
Disegni in primo piano e sugli sfondi, specie urbani, sono davvero ben fatti. La caratterizzazioni dei personaggi è ben fatta e ciò permette di provare simpatia/antipatia per i vari personaggi e per le loro vicende. Per quanto riguarda i singoli, per me, è disegnata molto bene Hiyori: bella l'idea di dare a Yato degli occhi che sembrano di gatto.
Un paio di ultime osservazioni finali.
Il titolo. "Noragami" è quasi certamente una parola composta. Viene, probabilmente (anche se scritta in katakana) da nora e gami. Il "gami" potrebbe derivare da kami, ossia divinità. Del "nora", pur avendo compreso il senso all'interno dell'anime, non sono riuscito a comprendere l'origine di questa parola.
Hiyori. C'è stato un momento in cui Yukine, come spirito sacro (e mezzo fanciullo) è stato ospitato a casa di Hiyori, che è una quattordicenne (massimo quindicenne). Fin qui tutto ok. Ad un certo punto Hiyori dice qualcosa del genere: "E' da tanto che non dormivo con qualcuno...". Il che mi ha incuriosito e mi ha lasciato un po' perplesso. Posto che mi affido ai sottotitoli e che quindi non so se questi sono corrispondenti alla lettera a ciò che hanno detto i doppiatori in lingua originale, mi è parsa strana una affermazione che presuppone abitudine e confidenza da una ragazzina.
Per me un 8.
Qui si colloca un dio un po' confusionario, alla mano e simpatico ma anche disorganizzato, pasticcione e privo di un santuario, che in qualche modo porta, seppur in maniera assolutamente involontaria, una ragazzina, Hiyori, in una situazione intermedia fra l'umana e quella di un fantasma.
Tutto ciò si inserisce in una città dove, come nelle migliori tradizioni nipponiche, convivono dei, aiutanti degli dei, Ayakashi, umani, e in cui sono frequenti dei combattimenti fra (soprattutto) fantasmi e dei. Il tutto, ovviamente, in una assoluta invisibilità (o quasi) per gli umani.
Questi dodici episodi scivolano via facilmente, con simpatia. Un po' per le varie gag dovute alla disorganizzazione di Yato (il nostro dio principale), un po' per la presenza simpatica di Hiyori, un po' per la presenza di (soprattutto) una dea piuttosto "kawaii" che occuperà una parte importante nella serie.
Sono alternate fasi di combattimento a fasi più riflessive e a fasi comiche, rendendo l'opera un mix per cui non è immediata la catalogazione, ma di certo, per me, le puntate non sono state noiose. Il fatto, poi, che il dio Yato, dio "negativo" delle origini, si sia evoluto in questo modo, sia nel rapporto con il suo spirito sacro (senza entrare nei dettagli) sia nel rapporto con Hiyori, rappresenta (forse) un indirizzo che gli autori forse hanno voluto inviare.
Disegni in primo piano e sugli sfondi, specie urbani, sono davvero ben fatti. La caratterizzazioni dei personaggi è ben fatta e ciò permette di provare simpatia/antipatia per i vari personaggi e per le loro vicende. Per quanto riguarda i singoli, per me, è disegnata molto bene Hiyori: bella l'idea di dare a Yato degli occhi che sembrano di gatto.
Un paio di ultime osservazioni finali.
Il titolo. "Noragami" è quasi certamente una parola composta. Viene, probabilmente (anche se scritta in katakana) da nora e gami. Il "gami" potrebbe derivare da kami, ossia divinità. Del "nora", pur avendo compreso il senso all'interno dell'anime, non sono riuscito a comprendere l'origine di questa parola.
Hiyori. C'è stato un momento in cui Yukine, come spirito sacro (e mezzo fanciullo) è stato ospitato a casa di Hiyori, che è una quattordicenne (massimo quindicenne). Fin qui tutto ok. Ad un certo punto Hiyori dice qualcosa del genere: "E' da tanto che non dormivo con qualcuno...". Il che mi ha incuriosito e mi ha lasciato un po' perplesso. Posto che mi affido ai sottotitoli e che quindi non so se questi sono corrispondenti alla lettera a ciò che hanno detto i doppiatori in lingua originale, mi è parsa strana una affermazione che presuppone abitudine e confidenza da una ragazzina.
Per me un 8.
"Noragami" è un anime del 2014 composto da dodici episodi e prodotto dallo studio BONES. La serie è basata sul manga scritto e illustrato da Adachitoka.
Trama
Iki Hiyori è una normalissima studentessa delle medie con una particolare passione per il wrestling e per il lottatore Tomo. Mentre sta camminando con le amiche incrocia lo sguardo con un ragazzo dagli occhi di ghiaccio che sta cercando un gatto scomparso. Ad un certo punto il ragazzo, avendo visto il gatto in mezzo alla strada, corre a prenderlo proprio mentre sopraggiunge un autobus... Hiyori si getta a salvare lo sconosciuto e viene investita dal mezzo. All'ospedale di famiglia Hiyori, suo malgrado, incontra di nuovo il ragazzo, un certo Yato. Egli le spiega che è un "god on delivery", un dio che è disposto a fare qualsiasi cosa per la modica cifra di cinque yen e che l'anima della ragazza le si è "staccata" dal corpo. E' diventata un mezzo fantasma, in bilico tra il mondo dei vivi e il mondo dei morti. Hiyori chiede perciò l'aiuto del povero dio Yato. Da qui si incroceranno i destini di Hiyori, Yato e Yukine, un ragazzino nel pieno dell'adolescenza che diventerà l'arma del dio per sconfiggere gli Ayakashi, i fantasmi che si cibano dei sentimenti più scuri degli uomini.
Punti di forza
- I personaggi: ancor più delle situazioni proposte, sono i rapporti fra i personaggi a farla da padrone. Il binomio Yato-Hiyori è estremamente umano per essere rispettivamente un mezzo fantasma e un dio... Amicizia, amore, incomprensioni e litigi sono i motori dell'opera. Molto importante è la figura di Yukine, che con le sue azioni e il suo comportamento da adolescente ribelle funge da scintilla e fa muovere i personaggi sulla scena. Molto interessanti sono i personaggi secondari, con una vasta schiera di dei e di armi divine del tutto particolari.
- Il passato e il presente: l'opera raggiunge i momenti migliori nel momento in cui il passato del dio Yato collide con il presente. Vecchi rancori, odio, crudeltà e tristezza sommersi dal passare degli anni ritornano nella vita da tuttofare di Yato e coinvolgono direttamente Hiyori e Yukine, catapultati in un mondo del tutto nuovo dove la morte è all'ordine del giorno.
- Il comparto tecnico: lo studio BONES si dimostra ancora una volta marchio di affidabilità e qualità. L'apparato tecnico è ottimo, primo fra tutti il chara dei personaggi, capeggiato da Yato e dai suoi occhi raggelanti. Scenari nel complesso buoni, OST di ottimo livello con menzione sia per opening ed ending, molto diverse fra loro ma egualmente coinvolgenti. Doppiaggio sublime.
Punti di debolezza
- Gli archi narrativi relativi ai personaggi secondari: viene dato veramente poco spazio ai personaggi di contorno. Nonostante le loro peculiarità essi vengono sacrificati per centralizzare la storia sul triangolo Yato-Hiyori-Yukine. Molti tra i personaggi secondari meriterebbero approfondimenti più estesi, prima fra tutti una dea dotata di un arsenale di armi divine degno delle migliori nazioni del mondo.
- Il finale: anche questa serie è colpita dal morbo del finale che non conclude un granché... peccato perché potrebbe essere stata la ciliegina su una torta molto dolce. Comunque è stata annunciata una seconda stagione dove verranno approfondite le storie di alcuni fra i vari dei/armi divine di contorno, per cui posso dirmi felice!
Voto: 9/10
Consiglio quest'anime a tutti gli amanti delle storie dei/demoni e anche a chiunque cerchi un'opera il cui punto focale non sono gli scontri ma coloro che combattono, i personaggi e le loro relazioni, condite da animazioni godibili e da un eccellente comparto tecnico. Se avete un desiderio e cinque yen allora sapete già chi chiamare!
Trama
Iki Hiyori è una normalissima studentessa delle medie con una particolare passione per il wrestling e per il lottatore Tomo. Mentre sta camminando con le amiche incrocia lo sguardo con un ragazzo dagli occhi di ghiaccio che sta cercando un gatto scomparso. Ad un certo punto il ragazzo, avendo visto il gatto in mezzo alla strada, corre a prenderlo proprio mentre sopraggiunge un autobus... Hiyori si getta a salvare lo sconosciuto e viene investita dal mezzo. All'ospedale di famiglia Hiyori, suo malgrado, incontra di nuovo il ragazzo, un certo Yato. Egli le spiega che è un "god on delivery", un dio che è disposto a fare qualsiasi cosa per la modica cifra di cinque yen e che l'anima della ragazza le si è "staccata" dal corpo. E' diventata un mezzo fantasma, in bilico tra il mondo dei vivi e il mondo dei morti. Hiyori chiede perciò l'aiuto del povero dio Yato. Da qui si incroceranno i destini di Hiyori, Yato e Yukine, un ragazzino nel pieno dell'adolescenza che diventerà l'arma del dio per sconfiggere gli Ayakashi, i fantasmi che si cibano dei sentimenti più scuri degli uomini.
Punti di forza
- I personaggi: ancor più delle situazioni proposte, sono i rapporti fra i personaggi a farla da padrone. Il binomio Yato-Hiyori è estremamente umano per essere rispettivamente un mezzo fantasma e un dio... Amicizia, amore, incomprensioni e litigi sono i motori dell'opera. Molto importante è la figura di Yukine, che con le sue azioni e il suo comportamento da adolescente ribelle funge da scintilla e fa muovere i personaggi sulla scena. Molto interessanti sono i personaggi secondari, con una vasta schiera di dei e di armi divine del tutto particolari.
- Il passato e il presente: l'opera raggiunge i momenti migliori nel momento in cui il passato del dio Yato collide con il presente. Vecchi rancori, odio, crudeltà e tristezza sommersi dal passare degli anni ritornano nella vita da tuttofare di Yato e coinvolgono direttamente Hiyori e Yukine, catapultati in un mondo del tutto nuovo dove la morte è all'ordine del giorno.
- Il comparto tecnico: lo studio BONES si dimostra ancora una volta marchio di affidabilità e qualità. L'apparato tecnico è ottimo, primo fra tutti il chara dei personaggi, capeggiato da Yato e dai suoi occhi raggelanti. Scenari nel complesso buoni, OST di ottimo livello con menzione sia per opening ed ending, molto diverse fra loro ma egualmente coinvolgenti. Doppiaggio sublime.
Punti di debolezza
- Gli archi narrativi relativi ai personaggi secondari: viene dato veramente poco spazio ai personaggi di contorno. Nonostante le loro peculiarità essi vengono sacrificati per centralizzare la storia sul triangolo Yato-Hiyori-Yukine. Molti tra i personaggi secondari meriterebbero approfondimenti più estesi, prima fra tutti una dea dotata di un arsenale di armi divine degno delle migliori nazioni del mondo.
- Il finale: anche questa serie è colpita dal morbo del finale che non conclude un granché... peccato perché potrebbe essere stata la ciliegina su una torta molto dolce. Comunque è stata annunciata una seconda stagione dove verranno approfondite le storie di alcuni fra i vari dei/armi divine di contorno, per cui posso dirmi felice!
Voto: 9/10
Consiglio quest'anime a tutti gli amanti delle storie dei/demoni e anche a chiunque cerchi un'opera il cui punto focale non sono gli scontri ma coloro che combattono, i personaggi e le loro relazioni, condite da animazioni godibili e da un eccellente comparto tecnico. Se avete un desiderio e cinque yen allora sapete già chi chiamare!
Introduzione
La visione di questa serie mi è capitata quasi per caso. Deluso e amareggiato dopo le visioni di "Terraformars" e "Seven Deadly Sins", cercavo qualcosa di interessante ma che comunque sapesse mantenere un po' di leggerezza. Ecco quindi che decido di dare una possibilità a "Noragami".
Dio Yato al vostro servizio
La trama è qualcosa di semplicissimo. Il Dio Yato è un Dio sfigato e dimenticato da tutti che, per soli cinque yen, accetta qualsiasi tipo di lavoro, dall'annientare Ayakashi (spiriti che sono in bilico tra il mondo dei vivi e dei morti) fino al più semplice lavoro domestico. Il suo scopo è quello di raccogliere una somma sufficiente per poter erigere un tempio in suo onore dove possa essere venerato e ricordato. Il destino del Dio Yato finirà però per incrociarsi con quello di Hiyori, una studentessa che possiede capacità che le permettono di notare la presenza di Yato e di "fiutare" la presenza di spiriti ed esseri dell'altro mondo. L'incipit della trama è più o meno questo, anche se non mancheranno momenti che esulano dalla semplice caccia agli Ayakashi.
Dei e spiriti
E' raro trovare un anime in cui ti affezioni a tutti i personaggi. Non dico che "Noragami" ci sia completamente riuscito, ma posso dire che il lavoro fatto sui personaggi mi è piaciuto molto. Yato e gli altri comprimari sono simpaticissimi e spesso saranno protagonisti di gag e trovate comiche molto azzeccate, e in un paio di occasioni anche originali (da non perdere quella della quarta puntata, dove ho riso di gusto come non mi capitava da parecchio tempo). Nonostante questo non mancheranno i momenti più seriosi e riflessivi, controbilanciando di fatto la leggerezza dei momenti più comici. A mio avviso l'equilibrio tra gli elementi è molto buono e soddisfacente, non risultando eccessivo in nessuno dei due casi.
Sul fronte avversari non dico molto. La minaccia principale saranno gli Ayakashi, ma principalmente gli eventi sul finale portano alla comparsa di nemici più temibili di cui non anticipo nulla.
Questo Miracle Blade è ben affilato e tagliente
Tecnicamente questo anime è ineccepibile. Dodici puntate di pura goduria e bava alla bocca. La qualità è sempre costante su livelli alti: ottimi sia i disegni che le animazioni per un prodotto di questo tipo. Il culmine lo si raggiunge nei combattimenti spettacolari, soprattutto quelli finali, dove viene espresso tutto il potenziale. Trovo molto originale il tanto discusso design degli Ayakashi. Sarebbe stato molto facile saccheggiare miti e folklore giapponese come fanno tutti, ma qui si è optato per una forma animale degli spiriti (rane, ragni, serpenti ecc.).
I brani utilizzati sono stati scelti molto bene. Le musiche saranno d'atmosfera nei momenti più calmi, metteranno tensione poco prima delle battaglie e saranno adrenaliniche durante le battaglie. Rappresentano un mix ideale per questo genere di anime.
I miei cinque yen
Tutto bene allora? Diciamo che sono più propenso per il sì che non per il no. C'è qualcosina che mi ha fatto storcere il naso. In particolare la gestione tesori sacri - Dio, mi sembra un po' scopiazzata da "Soul Eater" (per quanto "Soul Eater" mi piaccia molto meno rispetto a questo), c'è un piccolo calo narrativo e di ritmo nella parte centrale della serie per poi finire in crescendo con il finale (uno dei migliori che ho visto in un'opera di sole dodici puntate), cosa che potrebbe annoiare molti. Aggiungiamoci che dodici puntate sono pochine e ne volevo vedere di più, anche se è già stata annunciata una seconda stagione. Tolto questo, mi son trovato davanti a un anime che offre un intrattenimento più che dignitoso e sopra la media bassa degli anime odierni. Il mio voto finale è un 7,5 e come faccio sempre arrotondo per eccesso quando un anime si rivela valido, come in questo caso, o quando do qualcosina in più per pietà, ma non è questo il caso.
La visione di questa serie mi è capitata quasi per caso. Deluso e amareggiato dopo le visioni di "Terraformars" e "Seven Deadly Sins", cercavo qualcosa di interessante ma che comunque sapesse mantenere un po' di leggerezza. Ecco quindi che decido di dare una possibilità a "Noragami".
Dio Yato al vostro servizio
La trama è qualcosa di semplicissimo. Il Dio Yato è un Dio sfigato e dimenticato da tutti che, per soli cinque yen, accetta qualsiasi tipo di lavoro, dall'annientare Ayakashi (spiriti che sono in bilico tra il mondo dei vivi e dei morti) fino al più semplice lavoro domestico. Il suo scopo è quello di raccogliere una somma sufficiente per poter erigere un tempio in suo onore dove possa essere venerato e ricordato. Il destino del Dio Yato finirà però per incrociarsi con quello di Hiyori, una studentessa che possiede capacità che le permettono di notare la presenza di Yato e di "fiutare" la presenza di spiriti ed esseri dell'altro mondo. L'incipit della trama è più o meno questo, anche se non mancheranno momenti che esulano dalla semplice caccia agli Ayakashi.
Dei e spiriti
E' raro trovare un anime in cui ti affezioni a tutti i personaggi. Non dico che "Noragami" ci sia completamente riuscito, ma posso dire che il lavoro fatto sui personaggi mi è piaciuto molto. Yato e gli altri comprimari sono simpaticissimi e spesso saranno protagonisti di gag e trovate comiche molto azzeccate, e in un paio di occasioni anche originali (da non perdere quella della quarta puntata, dove ho riso di gusto come non mi capitava da parecchio tempo). Nonostante questo non mancheranno i momenti più seriosi e riflessivi, controbilanciando di fatto la leggerezza dei momenti più comici. A mio avviso l'equilibrio tra gli elementi è molto buono e soddisfacente, non risultando eccessivo in nessuno dei due casi.
Sul fronte avversari non dico molto. La minaccia principale saranno gli Ayakashi, ma principalmente gli eventi sul finale portano alla comparsa di nemici più temibili di cui non anticipo nulla.
Questo Miracle Blade è ben affilato e tagliente
Tecnicamente questo anime è ineccepibile. Dodici puntate di pura goduria e bava alla bocca. La qualità è sempre costante su livelli alti: ottimi sia i disegni che le animazioni per un prodotto di questo tipo. Il culmine lo si raggiunge nei combattimenti spettacolari, soprattutto quelli finali, dove viene espresso tutto il potenziale. Trovo molto originale il tanto discusso design degli Ayakashi. Sarebbe stato molto facile saccheggiare miti e folklore giapponese come fanno tutti, ma qui si è optato per una forma animale degli spiriti (rane, ragni, serpenti ecc.).
I brani utilizzati sono stati scelti molto bene. Le musiche saranno d'atmosfera nei momenti più calmi, metteranno tensione poco prima delle battaglie e saranno adrenaliniche durante le battaglie. Rappresentano un mix ideale per questo genere di anime.
I miei cinque yen
Tutto bene allora? Diciamo che sono più propenso per il sì che non per il no. C'è qualcosina che mi ha fatto storcere il naso. In particolare la gestione tesori sacri - Dio, mi sembra un po' scopiazzata da "Soul Eater" (per quanto "Soul Eater" mi piaccia molto meno rispetto a questo), c'è un piccolo calo narrativo e di ritmo nella parte centrale della serie per poi finire in crescendo con il finale (uno dei migliori che ho visto in un'opera di sole dodici puntate), cosa che potrebbe annoiare molti. Aggiungiamoci che dodici puntate sono pochine e ne volevo vedere di più, anche se è già stata annunciata una seconda stagione. Tolto questo, mi son trovato davanti a un anime che offre un intrattenimento più che dignitoso e sopra la media bassa degli anime odierni. Il mio voto finale è un 7,5 e come faccio sempre arrotondo per eccesso quando un anime si rivela valido, come in questo caso, o quando do qualcosina in più per pietà, ma non è questo il caso.
Anime decisamente sopravvalutato! Ho iniziato a vederlo solo perché tutti ne parlavano bene e lo consigliavano; sinceramente non l'ho trovato interessante e la trama sembra non esistere. Del trio dei protagonisti l'unico che si salva per me è Yato; Hiyori e Yukine non li sopporto, sono personaggi antipatici e monotoni. Ho trovato molto più interessanti i personaggi secondari come Bishamon, che purtroppo non sono stati affatto approfonditi. Cosa che non mi è piaciuta è stato l'utilizzo sproporzionato di battutine che venivano inserite in ogni contesto e che non facevano per niente ridere. Il design era curato solo in alcune scene e ho trovato pessime alcune espressioni che davano ai personaggi. Un punto a favore va per l'opening e la ending che sono carine. Non riesco a consigliare quest'anime a nessuno perché non lascia proprio nulla.
Ho iniziato a guardare questa serie con poche pretese credendo di trovarmi di fronte a un prodotto di poco valore, ma fortunatamente la mia intuizione si è rivelata sbagliata.
La trama è abbastanza semplice e non proprio originale: Yato è un Dio che per soli cinque yen svolge qualsiasi tipo di lavoro, anche se in realtà la sua vera professione sarebbe quella di annientare fantasmi; l'avventura inizia nel momento in cui Hiyori Iki, una normalissima studentessa, nel tentativo di salvare Yato dall'arrivo di un camion si lancia in mezzo alla strada e viene investita, rimanendo in bilico fra la vita e la morte. Solo successivamente la ragazza scoprirà che il ragazzo che ha tentato di salvare è una divinità e che le altre persone non possono vederlo. Da quel momento Hiyori continuerà a trasformarsi in un fantasma, facendo involontariamente uscire la propria anima dal corpo e ovviamente costringerà Yato a porre rimedio a questo problema.
Nonostante la trama sia semplice, e molte idee siano poco originali, la vicenda è presentata ottimamente; sin dalla prima puntata si può comprendere il tono leggero e divertente dell'opera che non smetterà mai di proporre scenette comiche lungo tutta la sua durata.
Un altro punto a favore è la velocità con cui la storia entra nel vivo, senza bisogno di troppe spiegazioni iniziali che avrebbero rischiato di abbassarne il ritmo.
I personaggi, anche se inizialmente mi hanno lasciato perplesso, sono divertenti e ben caratterizzati. Yato è il classico spaccone sempre con la testa sulle nuvole ma che tira fuori la propria serietà nei momenti in cui la situazione si fa critica; Hiyori è una normale ragazza adolescente con tutte le problematiche che ne conseguono; Yukine è probabilmente il personaggio più interessante, attraverso il quale ci vengono presentati i problemi legati alla sua giovane età.
Dal punto di vista tecnico è stato svolto un ottimo lavoro; la grafica e il character design sono di alto livello e altrettanto possiamo dire delle animazioni e dei combattimenti, resi molto bene; unica pecca sotto questo punto di vista è a parere mio la rappresentazione dei fantasmi, che sono stati disegnati con tratti troppo semplicistici e che potevano sicuramente essere curati meglio. Anche per quanto riguarda le colonne sonore le ho trovate molto azzeccate e accattivanti.
In conclusione un ottimo prodotto, molto consigliato a tutti coloro che amano questo genere di serie brevi e di veloce risoluzione nel formato di dodici episodi. "Noragami", nonostante manchi un po' di originalità, saprà intrattenervi e farvi fare due risate, regalando anche un buon finale, che lascia spazio a una possibile serie futura.
La trama è abbastanza semplice e non proprio originale: Yato è un Dio che per soli cinque yen svolge qualsiasi tipo di lavoro, anche se in realtà la sua vera professione sarebbe quella di annientare fantasmi; l'avventura inizia nel momento in cui Hiyori Iki, una normalissima studentessa, nel tentativo di salvare Yato dall'arrivo di un camion si lancia in mezzo alla strada e viene investita, rimanendo in bilico fra la vita e la morte. Solo successivamente la ragazza scoprirà che il ragazzo che ha tentato di salvare è una divinità e che le altre persone non possono vederlo. Da quel momento Hiyori continuerà a trasformarsi in un fantasma, facendo involontariamente uscire la propria anima dal corpo e ovviamente costringerà Yato a porre rimedio a questo problema.
Nonostante la trama sia semplice, e molte idee siano poco originali, la vicenda è presentata ottimamente; sin dalla prima puntata si può comprendere il tono leggero e divertente dell'opera che non smetterà mai di proporre scenette comiche lungo tutta la sua durata.
Un altro punto a favore è la velocità con cui la storia entra nel vivo, senza bisogno di troppe spiegazioni iniziali che avrebbero rischiato di abbassarne il ritmo.
I personaggi, anche se inizialmente mi hanno lasciato perplesso, sono divertenti e ben caratterizzati. Yato è il classico spaccone sempre con la testa sulle nuvole ma che tira fuori la propria serietà nei momenti in cui la situazione si fa critica; Hiyori è una normale ragazza adolescente con tutte le problematiche che ne conseguono; Yukine è probabilmente il personaggio più interessante, attraverso il quale ci vengono presentati i problemi legati alla sua giovane età.
Dal punto di vista tecnico è stato svolto un ottimo lavoro; la grafica e il character design sono di alto livello e altrettanto possiamo dire delle animazioni e dei combattimenti, resi molto bene; unica pecca sotto questo punto di vista è a parere mio la rappresentazione dei fantasmi, che sono stati disegnati con tratti troppo semplicistici e che potevano sicuramente essere curati meglio. Anche per quanto riguarda le colonne sonore le ho trovate molto azzeccate e accattivanti.
In conclusione un ottimo prodotto, molto consigliato a tutti coloro che amano questo genere di serie brevi e di veloce risoluzione nel formato di dodici episodi. "Noragami", nonostante manchi un po' di originalità, saprà intrattenervi e farvi fare due risate, regalando anche un buon finale, che lascia spazio a una possibile serie futura.
Avendo letto la precedente opera in cui Adachitoka ha preso parte, solo in veste di disegnatore, poter osservare il suo tratto animarsi è stato un vera conquista per me, che avevo adorato i suoi disegni. "Noragami" vede il sensei Adachitoka in solitaria, regista e sceneggiatore di un'opera che non può che definirsi encomiabile, sotto molti punti di vista.
Fin dalla prima puntata, è evidente come "Noragami" abbia rappresentato la serie di punta della primavera di animazione 2014. Il cast dei doppiatori è di prima scelta: voci famosissime e pluripremiate che, chi ha un po' di dimestichezza con l'animazione giapponese, non stenta a riconoscere immediatamente.
Altro punto di forza di questa opera sono le musiche. Sonorità complesse e particolari accompagnano la narrazione dei fatti in modo egregio, rendendo unici i combattimenti disseminati nel corso dell'opera. L'animazione, pure, risulta essere curata nei minimi particolari: fluida e dettagliata soprattutto nelle concitate scene di azione. Per quanto riguarda la trama e i personaggi non si potrebbe chiedere di meglio: la storia alterna momenti comici a momenti più seri, ma in modo equilibrato.
Vengono interessati dei temi particolari, di complessa e delicata trattazione e il modo in cui tali tematiche vengono toccate è degno di nota. Quello che emerge, principalmente, in "Noragami" è un continuo inno alla vita umana che, nonostante tutto, vale la pena di essere vissuta in modo pieno e consapevole. Un concetto con cui io concordo in pieno.
Yato, dio sconosciuto alla religione shintoista, tenta di affermarsi come divinità ufficiale. Durante questa spasmodica ricerca di ottenere un riconoscimento della propria divinità, incontra Hiyori, una giovane che, fin da subito, mostra un talento naturale a percepire realtà sconosciute alla maggior parte della popolazione. Ai due protagonisti si affianca ben presto Yukine, un giovane spirito rimasto sulla Terra, che viene trasformato da Yato nella sua arma personale, rivolta a sconfiggere i "fantasmi" che popolano la realtà terrestre. Queste entità contagiano esseri umani e spiriti vaganti, trasformandoli, a loro volta, in fantasmi. Nonostante sia uno spirito, Yukine resta pur sempre un ragazzo appena quattordicenne, morto in circostanze traumatiche. Lo stesso soffre per la sua condizione e desidera vivere una vita da normale adolescente, circondato da amici; l'impossibilità di realizzare questo suo desiderio lo consuma. In quanto suo "padrone", Yato risente della instabilità psicologica ed emotiva di Yuki: il rapporto che viene a crearsi tra i due è, quindi, molto intenso e, a tratti, struggente.
La storia di Yukine è, essa stessa, tormentata e bellissima. Un giovane che vuole vivere, ma che non può farlo; che desidererebbe una vita normale, ma che non può averla. Il modo di trattare un argomento come la morte, spesso un tabù, è toccante. Tutto è approfondito e la interiorità dei personaggi è scandagliata perfettamente.
Lo spettatore fa suoi i pensieri che attraversano le menti dei protagonisti, i sentimenti che gli stessi maturano in sé. Vive, insieme ai protagonisti, tutte le emozioni intensamente, fino a commuoversi. Hiyori non resta esclusa dal nucleo centrale della storia, dà il suo pieno contributo alla crescita del racconto, un contributo sempre molto mirato e saggio. La nostra protagonista è una donna che sa essere matura, a dispetto della sua giovane età, e aiuta sapientemente i suoi compagni di avventura ad affrontare le vicende in modo consapevole.
La narrazione della storia si ferma presto, ma, certamente, possono dirsi poste le basi per il continuo di un'opera avvincente che, io spero, sia più prossimo che mai.
Fin dalla prima puntata, è evidente come "Noragami" abbia rappresentato la serie di punta della primavera di animazione 2014. Il cast dei doppiatori è di prima scelta: voci famosissime e pluripremiate che, chi ha un po' di dimestichezza con l'animazione giapponese, non stenta a riconoscere immediatamente.
Altro punto di forza di questa opera sono le musiche. Sonorità complesse e particolari accompagnano la narrazione dei fatti in modo egregio, rendendo unici i combattimenti disseminati nel corso dell'opera. L'animazione, pure, risulta essere curata nei minimi particolari: fluida e dettagliata soprattutto nelle concitate scene di azione. Per quanto riguarda la trama e i personaggi non si potrebbe chiedere di meglio: la storia alterna momenti comici a momenti più seri, ma in modo equilibrato.
Vengono interessati dei temi particolari, di complessa e delicata trattazione e il modo in cui tali tematiche vengono toccate è degno di nota. Quello che emerge, principalmente, in "Noragami" è un continuo inno alla vita umana che, nonostante tutto, vale la pena di essere vissuta in modo pieno e consapevole. Un concetto con cui io concordo in pieno.
Yato, dio sconosciuto alla religione shintoista, tenta di affermarsi come divinità ufficiale. Durante questa spasmodica ricerca di ottenere un riconoscimento della propria divinità, incontra Hiyori, una giovane che, fin da subito, mostra un talento naturale a percepire realtà sconosciute alla maggior parte della popolazione. Ai due protagonisti si affianca ben presto Yukine, un giovane spirito rimasto sulla Terra, che viene trasformato da Yato nella sua arma personale, rivolta a sconfiggere i "fantasmi" che popolano la realtà terrestre. Queste entità contagiano esseri umani e spiriti vaganti, trasformandoli, a loro volta, in fantasmi. Nonostante sia uno spirito, Yukine resta pur sempre un ragazzo appena quattordicenne, morto in circostanze traumatiche. Lo stesso soffre per la sua condizione e desidera vivere una vita da normale adolescente, circondato da amici; l'impossibilità di realizzare questo suo desiderio lo consuma. In quanto suo "padrone", Yato risente della instabilità psicologica ed emotiva di Yuki: il rapporto che viene a crearsi tra i due è, quindi, molto intenso e, a tratti, struggente.
La storia di Yukine è, essa stessa, tormentata e bellissima. Un giovane che vuole vivere, ma che non può farlo; che desidererebbe una vita normale, ma che non può averla. Il modo di trattare un argomento come la morte, spesso un tabù, è toccante. Tutto è approfondito e la interiorità dei personaggi è scandagliata perfettamente.
Lo spettatore fa suoi i pensieri che attraversano le menti dei protagonisti, i sentimenti che gli stessi maturano in sé. Vive, insieme ai protagonisti, tutte le emozioni intensamente, fino a commuoversi. Hiyori non resta esclusa dal nucleo centrale della storia, dà il suo pieno contributo alla crescita del racconto, un contributo sempre molto mirato e saggio. La nostra protagonista è una donna che sa essere matura, a dispetto della sua giovane età, e aiuta sapientemente i suoi compagni di avventura ad affrontare le vicende in modo consapevole.
La narrazione della storia si ferma presto, ma, certamente, possono dirsi poste le basi per il continuo di un'opera avvincente che, io spero, sia più prossimo che mai.
"Noragami" è uno dei primi anime usciti nella florida stagione 2014 che, almeno per ora, ha visto ottime serie animate. In questo caso "Noragami" rientra appieno tra queste ultime, costituendo di fatto un ottimo esemplare, originale e allo stesso tempo appassionante. L'idea di fondo è quella di un anime soprannaturale, ma intorno a questa traccia s'innestano altri filoni, come quello del mistero, dell'avventura e, perché no, sentimentale.
Ammetto che ho avuto un po' di dubbi e tentennamenti prima di iniziare la visione di questa serie, ma, in seguito, sono stati giustamente spodestati dal piacere provato durante le varie puntate. La trama è buona e presenta novità importanti. Cosa non da poco, visti i vasi "scopiazzamenti" che ultimamente si possono riscontrare tra i vari anime. Un'opera, a mio avviso, non deve solo essere bella e piacevole, ma, per colpire veramente l'animo dello spettatore, deve mostrare qualcosa di nuovo, qualcosa che possa stupire e sorprendere. "Noragami", in questo caso, manifesta tutte queste peculiarità, entrando meritatamente tra i migliori anime da me visionati.
Yato è una divinità, anche se dal suo aspetto non si direbbe. Il suo compito è quello di aiutare gli umani, sconfiggendo strane creature demoniache che compaiono quando cattivi sentimenti, come rabbia, tristezza, delusione, compaiono nell'animo delle persone. Tuttavia, come si potrà riscontrare immediatamente, le sue mansioni sembrano essere molto, ma molto più umili: aiuta a pulire la casa, cucina e via dicendo... tutto per soli cinque yen. Di certo non è la vita che ci si aspetterebbe da una divinità della guerra come lui, ma, d'altronde si sa, non tutti riescono a sfondare nella vita, umani e dei. Nessuno può vederlo, o meglio, nessuno riesce a ricordarsi di lui molto a lungo, ma le cose cambiano quando conosce Hiyori Iki, una ragazza normalissima, che frequenta una scuola normalissima e vive una vita normalissima... fino a quel momento. Il loro incontro cambia la vita a entrambi: Hiyori si troverà improvvisamente immischiata in scontri con strane creature, mentre Yato, per la prima volta, avrà il piacere di essere ricordato da un umano (anche se non mostrerà alcun sentimento rilevante). Niente sarà più come prima, anche se questo non deve necessariamente essere inteso in maniera negativa. È vero che Yato sembra solamente un buontempone, ma dietro ai suoi occhi di ghiaccio nasconde sentimenti oscuri e misteriosi e, di questo, Hiyori ne è ben consapevole, tanto che si ritroverà sempre più attratta da quella stramba divinità in tuta. Tuttavia le cose non son destinate a rimanere tranquille per sempre e, nonostante si sia aggiunto al gruppo Yukine, lo spirito di un ragazzo defunto con il potere di trasformarsi in una lama, qualcosa li aspetta nell'ombra. Sarà il segreto nascosto dietro gli occhi di Yato, Dio della guerra? Oppure sarà il comportamento trasgressivo di Yukine? A voi il piacere di scoprirlo.
Iniziamo la nostra recensione vera e propria con gli aspetti maggiormente tecnici: la grafica è veramente di ottima fattura, in quanto non solo i disegni sono buonissimi, ma anche i colori e le tinte mostrano una particolarità unica. Nella maggior parte del tempo i toni sono piuttosto "pallidi" e tenui, ma, improvvisamente, si accendono. Un esempio lampante sono gli occhi di Yato: azzurro intenso.
Le musiche sono fantastiche e riescono a coinvolgere l'animo dello spettatore, esaltandolo nei momenti più accesi e rilassandolo in quelli più calmi. Ottimo anche il doppiaggio, in cui tra l'altro spunta la voce di Yato stesso, rappresentata dal doppiatore Hiroshi Kamiya, uno dei miei preferiti (lo stesso di Izaya Orihara in "Durarara!!" e Levi in "Attack on Titans").
Per quanto riguarda i personaggi, anche qui devo ammettere che è stato svolto un lavoro davvero ammirevole, in quanto tutti mostrano qualcosa di più, nascosto negli anfratti più reconditi della loro anima. La figura di Yato è emblematica, in quanto, dietro a una facciata apparentemente spensierata e divertente, sembra racchiudere qualcosa di più oscuro. Il suo passato, che emergerà nel corso della serie, non è certo dei più felici, e anche la sua condizione di "eterno dimenticato", di fatto, condizionerà le sue decisioni. Molto bello anche il personaggio di Yukine, poiché riesce a sviluppare pienamente il dramma di ritrovarsi sveglio dopo la morte ed essere costretto a osservare tutti gli altri ragazzi divertirsi, mentre lui è vincolato a un'esistenza di totale oscurità.
Il dolore, i sentimenti tristi e anche quelli più felici traspaiono in tutta l'opera che, in pratica, assume valenze molto più profonde di quanto era sembrato all'inizio. È più di un semplice anime d'azione, è più di una commedia sentimentale... e riguardo a quest'ultimo punto non si può non accennare al "feeling" tra Yato e Hiyori. Una passione che cresce poco a poco e che fatica ad essere accettata.
Consigliato! Assolutamente. Unica pecca è il finale che, nonostante sia piuttosto appagante, poteva essere certamente realizzato in maniera migliore. Non dico che sia brutto, anzi. Tuttavia fa rimanere lo spettatore con un sapore agrodolce in bocca, come se non tutto è finito, come se qualcosa è rimasto in sospeso.
È una conclusione? No, sembra piuttosto una sospensione, una pausa. Speriamo che questo mostri una possibilità, uno spiraglio, affinché venga realizzata una seconda stagione. E se questo non dovesse accadere, non ci rimane che gustare questa prima serie.
Voto finale: 9
Ammetto che ho avuto un po' di dubbi e tentennamenti prima di iniziare la visione di questa serie, ma, in seguito, sono stati giustamente spodestati dal piacere provato durante le varie puntate. La trama è buona e presenta novità importanti. Cosa non da poco, visti i vasi "scopiazzamenti" che ultimamente si possono riscontrare tra i vari anime. Un'opera, a mio avviso, non deve solo essere bella e piacevole, ma, per colpire veramente l'animo dello spettatore, deve mostrare qualcosa di nuovo, qualcosa che possa stupire e sorprendere. "Noragami", in questo caso, manifesta tutte queste peculiarità, entrando meritatamente tra i migliori anime da me visionati.
Yato è una divinità, anche se dal suo aspetto non si direbbe. Il suo compito è quello di aiutare gli umani, sconfiggendo strane creature demoniache che compaiono quando cattivi sentimenti, come rabbia, tristezza, delusione, compaiono nell'animo delle persone. Tuttavia, come si potrà riscontrare immediatamente, le sue mansioni sembrano essere molto, ma molto più umili: aiuta a pulire la casa, cucina e via dicendo... tutto per soli cinque yen. Di certo non è la vita che ci si aspetterebbe da una divinità della guerra come lui, ma, d'altronde si sa, non tutti riescono a sfondare nella vita, umani e dei. Nessuno può vederlo, o meglio, nessuno riesce a ricordarsi di lui molto a lungo, ma le cose cambiano quando conosce Hiyori Iki, una ragazza normalissima, che frequenta una scuola normalissima e vive una vita normalissima... fino a quel momento. Il loro incontro cambia la vita a entrambi: Hiyori si troverà improvvisamente immischiata in scontri con strane creature, mentre Yato, per la prima volta, avrà il piacere di essere ricordato da un umano (anche se non mostrerà alcun sentimento rilevante). Niente sarà più come prima, anche se questo non deve necessariamente essere inteso in maniera negativa. È vero che Yato sembra solamente un buontempone, ma dietro ai suoi occhi di ghiaccio nasconde sentimenti oscuri e misteriosi e, di questo, Hiyori ne è ben consapevole, tanto che si ritroverà sempre più attratta da quella stramba divinità in tuta. Tuttavia le cose non son destinate a rimanere tranquille per sempre e, nonostante si sia aggiunto al gruppo Yukine, lo spirito di un ragazzo defunto con il potere di trasformarsi in una lama, qualcosa li aspetta nell'ombra. Sarà il segreto nascosto dietro gli occhi di Yato, Dio della guerra? Oppure sarà il comportamento trasgressivo di Yukine? A voi il piacere di scoprirlo.
Iniziamo la nostra recensione vera e propria con gli aspetti maggiormente tecnici: la grafica è veramente di ottima fattura, in quanto non solo i disegni sono buonissimi, ma anche i colori e le tinte mostrano una particolarità unica. Nella maggior parte del tempo i toni sono piuttosto "pallidi" e tenui, ma, improvvisamente, si accendono. Un esempio lampante sono gli occhi di Yato: azzurro intenso.
Le musiche sono fantastiche e riescono a coinvolgere l'animo dello spettatore, esaltandolo nei momenti più accesi e rilassandolo in quelli più calmi. Ottimo anche il doppiaggio, in cui tra l'altro spunta la voce di Yato stesso, rappresentata dal doppiatore Hiroshi Kamiya, uno dei miei preferiti (lo stesso di Izaya Orihara in "Durarara!!" e Levi in "Attack on Titans").
Per quanto riguarda i personaggi, anche qui devo ammettere che è stato svolto un lavoro davvero ammirevole, in quanto tutti mostrano qualcosa di più, nascosto negli anfratti più reconditi della loro anima. La figura di Yato è emblematica, in quanto, dietro a una facciata apparentemente spensierata e divertente, sembra racchiudere qualcosa di più oscuro. Il suo passato, che emergerà nel corso della serie, non è certo dei più felici, e anche la sua condizione di "eterno dimenticato", di fatto, condizionerà le sue decisioni. Molto bello anche il personaggio di Yukine, poiché riesce a sviluppare pienamente il dramma di ritrovarsi sveglio dopo la morte ed essere costretto a osservare tutti gli altri ragazzi divertirsi, mentre lui è vincolato a un'esistenza di totale oscurità.
Il dolore, i sentimenti tristi e anche quelli più felici traspaiono in tutta l'opera che, in pratica, assume valenze molto più profonde di quanto era sembrato all'inizio. È più di un semplice anime d'azione, è più di una commedia sentimentale... e riguardo a quest'ultimo punto non si può non accennare al "feeling" tra Yato e Hiyori. Una passione che cresce poco a poco e che fatica ad essere accettata.
Consigliato! Assolutamente. Unica pecca è il finale che, nonostante sia piuttosto appagante, poteva essere certamente realizzato in maniera migliore. Non dico che sia brutto, anzi. Tuttavia fa rimanere lo spettatore con un sapore agrodolce in bocca, come se non tutto è finito, come se qualcosa è rimasto in sospeso.
È una conclusione? No, sembra piuttosto una sospensione, una pausa. Speriamo che questo mostri una possibilità, uno spiraglio, affinché venga realizzata una seconda stagione. E se questo non dovesse accadere, non ci rimane che gustare questa prima serie.
Voto finale: 9
La base di partenza di "Noragami" non è per niente originale, ma gli sviluppi avrebbero potuto comunque destare interesse se gestiti in un certo modo; invece, quel che limita tantissimo quest'anime è la massiccia, onnipresente e veramente indesiderata presenza di battutine e siparietti comici da quattro soldi. Il comparto tecnico è più che buono, fondali e disegni sono molto curati, l'aspetto dei personaggi (soprattutto gli occhi) è in un certo qual senso "magnetico", ma a deludere sono anche le sembianze ridicole dei fantasmi coi quali i protagonisti avranno spesso a che fare: non fanno affatto paura, ma, quel che è peggio, sembrano soggetti estranei al contesto grafico dell'opera, un effetto sicuramente voluto ma decisamente malriuscito, con disegni semplici e colori che stridono con tutto il resto; questo aspetto, unito alla succitata invadente ironia, è ciò che mi ha trasmesso il "disturbo" maggiore nel seguire quest'opera.
Alla fine si tratta di soli dodici episodi e mi sono sforzato di vederli fino in fondo sperando in un drastico miglioramento, ma sono riuscito a trovarlo solo parzialmente, ossia verso i tre quarti del racconto, quando si comincia a limitare il numero delle gag "stupidine" e a tirar fuori l'essenza più seriosa della trama, ma anche a questo punto non posso certo dire di essere rimasto soddisfatto degli sviluppi narrativi evidenziati, che reputo poco originali e abbastanza prevedibili, poco intriganti. La caratterizzazione del protagonista non è delle migliori, alcuni dei personaggi più interessanti quali Nora, Bishamon e relativi sottoposti sono stati sviscerati poco o niente, ed è un peccato non aver sfruttato tali potenzialità: fa perdere profondità alla storia, considerando che tra questi vi erano elementi intriganti e apparentemente assai più seriosi. Ero in cerca di qualcosa di molto diverso, edulcorato da tante frivolezze e che ponesse l'accento maggiormente sul lato serioso e sull'azione, mi aspettavo di trovare un'opera discretamente intrigante, anche basandomi sulle opinioni della massa che ha eletto "Noragami" come una delle opere più promettenti di questo 2014, mi sarei aspettato una serie di ben altro calibro e non un anime da portare avanti trascinandolo a stento e facendosi coraggio con la brevità del tutto.
Una nota positiva che mi sento di sottolineare è data dalla soundtrack, abbastanza ricercata e con brani di un certo spessore, che personalmente reputo quasi sprecati per una serie di questo genere.
La delusione è stata tanta e in considerazione di ciò il mio voto può raggiungere a stento un 5 pieno.
Alla fine si tratta di soli dodici episodi e mi sono sforzato di vederli fino in fondo sperando in un drastico miglioramento, ma sono riuscito a trovarlo solo parzialmente, ossia verso i tre quarti del racconto, quando si comincia a limitare il numero delle gag "stupidine" e a tirar fuori l'essenza più seriosa della trama, ma anche a questo punto non posso certo dire di essere rimasto soddisfatto degli sviluppi narrativi evidenziati, che reputo poco originali e abbastanza prevedibili, poco intriganti. La caratterizzazione del protagonista non è delle migliori, alcuni dei personaggi più interessanti quali Nora, Bishamon e relativi sottoposti sono stati sviscerati poco o niente, ed è un peccato non aver sfruttato tali potenzialità: fa perdere profondità alla storia, considerando che tra questi vi erano elementi intriganti e apparentemente assai più seriosi. Ero in cerca di qualcosa di molto diverso, edulcorato da tante frivolezze e che ponesse l'accento maggiormente sul lato serioso e sull'azione, mi aspettavo di trovare un'opera discretamente intrigante, anche basandomi sulle opinioni della massa che ha eletto "Noragami" come una delle opere più promettenti di questo 2014, mi sarei aspettato una serie di ben altro calibro e non un anime da portare avanti trascinandolo a stento e facendosi coraggio con la brevità del tutto.
Una nota positiva che mi sento di sottolineare è data dalla soundtrack, abbastanza ricercata e con brani di un certo spessore, che personalmente reputo quasi sprecati per una serie di questo genere.
La delusione è stata tanta e in considerazione di ciò il mio voto può raggiungere a stento un 5 pieno.
"Un DIO per 5 YEN"
Noragami è stato davvero una sorpresa, dall'inizio - con l'opening degna di nota - fino al finale. La storia è narrata in modo originale, ci si ritrova in un mondo apparentemente normale, ma in realtà abitato da una miriade di creature mostruose, dai fantasmi invisibili agli umani.
Hyori, una ragazza appassionata di wrestling, dopo aver sfiorato la morte per un incidente, resta ancorata al mondo dei morti: il suo spirito può staccarsi (volutamente o meno) dal corpo. A questo punto può vedere i fantasmi e anche gli dei, come Yato, un dio "fallito", al quale chiederà aiuto per risolvere il suo problema. Insieme ai due si unirà Yukki, l'arma divina con la quale Yato dà la caccia alle creature che agiscono (tentano di corrompere l'anima degli uomini) soprattutto dopo il tramonto, quando il confine dei mondi si fa più sottile.
La grafica mi è piaciuta tanto.
Yato è un personaggio molto interessante, con un passato cupo, ma nonostante tutto divertente e schietto, molto coinvolgente, uno sul quale puoi contare quando ne hai veramente bisogno.
Riguardo Hyori: avete presente le protagoniste dei manga shoujo o reverse-harem mal riuscite, tanto timide e mosce - sì, proprio così - da far cadere le braccia?
Ok, Hyori non ci ha niente a che vedere, ma il fatto curioso è che all'apparenza potrebbe sembrare proprio una di loro. Nonostante non sia sfacciata, è molto determinata e gentile. Inoltre è simpatica e buona, il tutto senza essere mielosa.
Infine Yukki, che si trova nel critico periodo dell'adolescenza, quindi con tutte le testardaggini dell'età. Orgoglioso, ma in fondo è docile e carino.
Il trio è perfetto, si vedrà crescere un forte legame d'amicizia, che si rinforzerà ad ogni caduta.
Questa serie è stata avvincente, bella l'alternanza delle scene più serie, a quelle per sdrammatizzare. Proprio le situazioni serie hanno sottolineato la profondità di alcuni sentimenti, spezzati da scene più "leggere" per poter essere lasciati in sospeso. Si spera che però vengano analizzati in una prossima stagione. E se così sarà, quest'anime meriterà anche 10
Noragami è stato davvero una sorpresa, dall'inizio - con l'opening degna di nota - fino al finale. La storia è narrata in modo originale, ci si ritrova in un mondo apparentemente normale, ma in realtà abitato da una miriade di creature mostruose, dai fantasmi invisibili agli umani.
Hyori, una ragazza appassionata di wrestling, dopo aver sfiorato la morte per un incidente, resta ancorata al mondo dei morti: il suo spirito può staccarsi (volutamente o meno) dal corpo. A questo punto può vedere i fantasmi e anche gli dei, come Yato, un dio "fallito", al quale chiederà aiuto per risolvere il suo problema. Insieme ai due si unirà Yukki, l'arma divina con la quale Yato dà la caccia alle creature che agiscono (tentano di corrompere l'anima degli uomini) soprattutto dopo il tramonto, quando il confine dei mondi si fa più sottile.
La grafica mi è piaciuta tanto.
Yato è un personaggio molto interessante, con un passato cupo, ma nonostante tutto divertente e schietto, molto coinvolgente, uno sul quale puoi contare quando ne hai veramente bisogno.
Riguardo Hyori: avete presente le protagoniste dei manga shoujo o reverse-harem mal riuscite, tanto timide e mosce - sì, proprio così - da far cadere le braccia?
Ok, Hyori non ci ha niente a che vedere, ma il fatto curioso è che all'apparenza potrebbe sembrare proprio una di loro. Nonostante non sia sfacciata, è molto determinata e gentile. Inoltre è simpatica e buona, il tutto senza essere mielosa.
Infine Yukki, che si trova nel critico periodo dell'adolescenza, quindi con tutte le testardaggini dell'età. Orgoglioso, ma in fondo è docile e carino.
Il trio è perfetto, si vedrà crescere un forte legame d'amicizia, che si rinforzerà ad ogni caduta.
Questa serie è stata avvincente, bella l'alternanza delle scene più serie, a quelle per sdrammatizzare. Proprio le situazioni serie hanno sottolineato la profondità di alcuni sentimenti, spezzati da scene più "leggere" per poter essere lasciati in sospeso. Si spera che però vengano analizzati in una prossima stagione. E se così sarà, quest'anime meriterà anche 10
Brutto periodo per gli anime, come qualità ed impatto sul pubblico, Noragami non sconvolge per bellezza o impianto di trama, ma a modo suo ha un capo e una coda e di riffa o di raffa la sufficienza piena la porta a casa, grazie anche ad un comparto musicale davvero buono.
La storia di questa serie francamente sembra confusa, indecisa direi, come se non sapessero decidere se l'anime è demenziale o dai toni seri ed analitici, il mix che ne deriva purtroppo non è ottimo, un frullato con grumi direi. Si è voluto mettere su un impianto comico, con questo dio della mutua che per 5 centesimi di yen regala desideri, con una trama malinconica di psicologie tormentate, e se l'idea della falsa facciata comica già vista come tecnica narrativa poteva funzionare, il fatto che la si spinga molto oltre in ogni puntata anche in momenti clue e di climax emotivo fa decadere il tutto.
Venendo alla storia: il dio Yato sogna adepti, per accalappiarne realizza desideri un po' dove capita e lavora per le altre divinità. Tipica scala gerarchica giapponese, un Kami è potente se ha tanti fedeli, se non ne ha è una mezza tacca e via dicendo. L'incontro con Hiyori, ragazza particolare avente la capacità di scindersi dal suo corpo in forma di Ayakashi (non si capisce se per dote sua o acquisita con Yato), darà il via all'analisi della vita di questo dio vagabondo e del suo Tesoro Sacro, i tesori sono le tipiche armi/servi delle divinità, Yuki (yukine) che vedrà incentrato sul loro rapporto di confronto buona parte della trama.
In tutta onestà non è male, i personaggi vengono analizzati da un punto di vista psicologico, analitico, non sono solo macchiette che si muovono nella storia, ci sono buoni riferimenti alla loro moralità, indole ed attitudine comportamentale, cosa che di sicuro è di pregio, tuttavia gli slanci comici sono invadenti, a volte inappropriati alla situazione e la cosa tragica a mio avviso sono le musiche, molto belle, molto epiche a volte, dai toni solenni alla Hakkenden se posso fare un paragone di eccesso epico, ma poi si vede Yato e co scadere in qualche sketch e il tutto affoga in una badilata umoristica fuoriluogo.
Non ha un inizio e una fine questa breve seria, c'è un "nel mezzo" della vita di Yato, e la prospettiva dello spettatore si può dire coincidente con quella della nuova entrata Hiyori, che deve scoprire il mondo delle divinità, degli ayakashi etc.
Il tratto è pulito, i disegni sono buoni e le animazioni piacevoli da vedere, ci sono dei colori sgargianti che secondo me rappresentano bene il mondo dei fantasmi ed affini. Le musiche sono un punto forte dell'anime, sono davvero molto belle, ma non sempre idonee ai toni comici della storia, in un certo senso hanno peccato di epicità nel sottofondo musicale.
Non mi sento di sconsigliarla onestamente, è stata una visione leggera e non spiacevole.
La storia di questa serie francamente sembra confusa, indecisa direi, come se non sapessero decidere se l'anime è demenziale o dai toni seri ed analitici, il mix che ne deriva purtroppo non è ottimo, un frullato con grumi direi. Si è voluto mettere su un impianto comico, con questo dio della mutua che per 5 centesimi di yen regala desideri, con una trama malinconica di psicologie tormentate, e se l'idea della falsa facciata comica già vista come tecnica narrativa poteva funzionare, il fatto che la si spinga molto oltre in ogni puntata anche in momenti clue e di climax emotivo fa decadere il tutto.
Venendo alla storia: il dio Yato sogna adepti, per accalappiarne realizza desideri un po' dove capita e lavora per le altre divinità. Tipica scala gerarchica giapponese, un Kami è potente se ha tanti fedeli, se non ne ha è una mezza tacca e via dicendo. L'incontro con Hiyori, ragazza particolare avente la capacità di scindersi dal suo corpo in forma di Ayakashi (non si capisce se per dote sua o acquisita con Yato), darà il via all'analisi della vita di questo dio vagabondo e del suo Tesoro Sacro, i tesori sono le tipiche armi/servi delle divinità, Yuki (yukine) che vedrà incentrato sul loro rapporto di confronto buona parte della trama.
In tutta onestà non è male, i personaggi vengono analizzati da un punto di vista psicologico, analitico, non sono solo macchiette che si muovono nella storia, ci sono buoni riferimenti alla loro moralità, indole ed attitudine comportamentale, cosa che di sicuro è di pregio, tuttavia gli slanci comici sono invadenti, a volte inappropriati alla situazione e la cosa tragica a mio avviso sono le musiche, molto belle, molto epiche a volte, dai toni solenni alla Hakkenden se posso fare un paragone di eccesso epico, ma poi si vede Yato e co scadere in qualche sketch e il tutto affoga in una badilata umoristica fuoriluogo.
Non ha un inizio e una fine questa breve seria, c'è un "nel mezzo" della vita di Yato, e la prospettiva dello spettatore si può dire coincidente con quella della nuova entrata Hiyori, che deve scoprire il mondo delle divinità, degli ayakashi etc.
Il tratto è pulito, i disegni sono buoni e le animazioni piacevoli da vedere, ci sono dei colori sgargianti che secondo me rappresentano bene il mondo dei fantasmi ed affini. Le musiche sono un punto forte dell'anime, sono davvero molto belle, ma non sempre idonee ai toni comici della storia, in un certo senso hanno peccato di epicità nel sottofondo musicale.
Non mi sento di sconsigliarla onestamente, è stata una visione leggera e non spiacevole.
Ci troviamo ormai da molto tempo in un periodo in cui mai come prima lo shonen sta vivendo una crisi davvero significativa, come poi anche le altre tipologie di manga/anime.
Per questo prodotti come Noragami rappresentano una ventata d'aria fresca all'interno di tutto il panorama dell'animazione nipponica.
L'adattamento realizzato dalla BONES in soli 12 episodi è di assoluto pregio, riprendendo il manga di Adachitoka (fermo in Italia per oscuri motivi) per i primi 10 episodi, per poi distaccarsene verso la fine, presentando un finale inedito ma dalla grande forza emotiva.
Le vicende del dio Yato non sembrano certo originali o innovative nel loro incipit: quante volte abbiamo visto esseri paranormali combattere demoni e compagnia bella per mantenere l'ordine all'interno del mondo degli spiriti?
Quel che colpisce particolarmente di Noragami è la sua struttura: laddove altre serie hanno preferito lanciarsi sull'ambito "spadate e cazzottoni", l'adattamento della BONES preferisce dedicarsi all'approfondimento della psicologia dei suoi personaggi. Interi episodi sono dedicati all'esplorazione della psiche di Yato e Yukki, cosa sicuramente utilissima per far comprendere il complesso rapporto tra dio e arma, traducibile in un empirico rapporto padre-figlio. Yukki è un perfetto adolescente, e come tale è reso, in balia di sbalzi d'umore, voglia di emanciparsi e rimorsi fortissimi per non aver potuto vivere normalmente come qualsiasi altro suo coetaneo. Gli altri personaggi che incontriamo, da Hiyori a Nora fino a passare per tutte le altre divinità, sono costruiti perfettamente per ricoprire un determinato ruolo all'interno delle vicende. E inoltre i pochi combattimenti che ci sono vengono trasposti molto bene, specialmente quello finale che presenta uno scambio molto convincente di colpi.
Vicende che hanno di per sé niente d'eccezionale, ma che vengono narrate con una certa maestria e rese sicuramente bene per quanto riguarda il ritmo delle stesse. Ci troviamo davanti ad un comparto tecnico sicuramente degno di nota: ad una regia nella media fanno da contraltare delle animazioni di ottimo livello e un comparto sonoro coi fiocchi, contornato da OP e ED che si aggiudicano a mani basse il titolo di migliori della stagione.
In definitiva, Noragami è un prodotto fresco, convincente, con un protagonista divino quanto fortemente umano e un cast di personaggi capace davvero di fare la differenza. Un otto pieno.
Per questo prodotti come Noragami rappresentano una ventata d'aria fresca all'interno di tutto il panorama dell'animazione nipponica.
L'adattamento realizzato dalla BONES in soli 12 episodi è di assoluto pregio, riprendendo il manga di Adachitoka (fermo in Italia per oscuri motivi) per i primi 10 episodi, per poi distaccarsene verso la fine, presentando un finale inedito ma dalla grande forza emotiva.
Le vicende del dio Yato non sembrano certo originali o innovative nel loro incipit: quante volte abbiamo visto esseri paranormali combattere demoni e compagnia bella per mantenere l'ordine all'interno del mondo degli spiriti?
Quel che colpisce particolarmente di Noragami è la sua struttura: laddove altre serie hanno preferito lanciarsi sull'ambito "spadate e cazzottoni", l'adattamento della BONES preferisce dedicarsi all'approfondimento della psicologia dei suoi personaggi. Interi episodi sono dedicati all'esplorazione della psiche di Yato e Yukki, cosa sicuramente utilissima per far comprendere il complesso rapporto tra dio e arma, traducibile in un empirico rapporto padre-figlio. Yukki è un perfetto adolescente, e come tale è reso, in balia di sbalzi d'umore, voglia di emanciparsi e rimorsi fortissimi per non aver potuto vivere normalmente come qualsiasi altro suo coetaneo. Gli altri personaggi che incontriamo, da Hiyori a Nora fino a passare per tutte le altre divinità, sono costruiti perfettamente per ricoprire un determinato ruolo all'interno delle vicende. E inoltre i pochi combattimenti che ci sono vengono trasposti molto bene, specialmente quello finale che presenta uno scambio molto convincente di colpi.
Vicende che hanno di per sé niente d'eccezionale, ma che vengono narrate con una certa maestria e rese sicuramente bene per quanto riguarda il ritmo delle stesse. Ci troviamo davanti ad un comparto tecnico sicuramente degno di nota: ad una regia nella media fanno da contraltare delle animazioni di ottimo livello e un comparto sonoro coi fiocchi, contornato da OP e ED che si aggiudicano a mani basse il titolo di migliori della stagione.
In definitiva, Noragami è un prodotto fresco, convincente, con un protagonista divino quanto fortemente umano e un cast di personaggi capace davvero di fare la differenza. Un otto pieno.
Partendo subito col botto, posso facilmente affermare che Noragami è stata la serie più bella della travagliata stagione invernale 2014 sotto tutti gli aspetti, anzi, non è solo una serie bella che si è distinta dal tutto questo pattume invernale, ma è proprio una serie con gli attributi che sicuramente ha molto da insegnare ad alcune serie dello stesso genere che hanno lasciato decisamente l'amaro in bocca
La trama si sviluppa in modo più che discreto: fin da subito ci viene presentato il protagonista che è Yato, una divinità non tanto conosciuta dalla popolazione che possiede una aiutante con la quale riesce a battere dei pericolosi spiriti che girano per tutta la città. Per via del suo carattere e della sua "impopolarità" la sua assistente si separa da lui e Yato deve vagabondare per cercare gente che gli rivolga delle preghiere al costo di soli 5 yen e sopratutto cercare un/una nuova assistente. Poco dopo ci viene presentata Hiyori, una normalissima studentessa con la passione per le arti marziali che viene coinvolta in un incidente e in qualche modo acquista dei poteri spirituali e ciò le contente anche di incontrare Yato, che le prometterà di tirarla fuori dalla sua situazione da persona metà umana e metà spettro con una coda viola.
I personaggi sono ben curati e attireranno subito la nostra simpatia. Yato è un Dio ciarlatano che farebbe di tutto per guadagnare più soldi possibili attraverso le preghiere della gente. Hiyori è una ragazza carina e timida con appunto questa passione un po' inusuale per le arti marziali e vedremo come queste legherà in modo molto stretto con Yato. Inoltre un altro personaggio da tenere presente è Yukine che sarà in nuovo aiutante e amico di Yato e capiremo un po' la sua storia quando era in vita e il rapporto travagliato che avrà con il suo padrone e il rapposto molto confidenziale e stretto che avrà in vece con Hiyori.
L'ambientazione principale sarà la città piena zeppa di spiriti dalle forme più che bizzarre che rendono bene l'idea di creature cattive che molte volte i nostri protagonisti dovranno affrontare e oltre a questi essere orribili ci saranno nemici molto più potenti tra cui anche altre divinità e si dovrà confrontare con loro in entusiasmanti lotte che sosterrà con l'aiuto di Yukine che si tramuterà in una spada.
Il finale della serie e senza dubbio buono anche se molte cose non sono ben chiarite e questo fa presumere e sperare che ci sia una seconda stagione dove questi interrogativi verranno svelati. Insomma, Noragami è un anime che si è distinto positivamente e che consiglio a tutti incondizionatamente poiché ritengo che sia accessibile a tutti e sicuramente, scusate se lo ripeto, è la miglior serie di inizio 2014.
La trama si sviluppa in modo più che discreto: fin da subito ci viene presentato il protagonista che è Yato, una divinità non tanto conosciuta dalla popolazione che possiede una aiutante con la quale riesce a battere dei pericolosi spiriti che girano per tutta la città. Per via del suo carattere e della sua "impopolarità" la sua assistente si separa da lui e Yato deve vagabondare per cercare gente che gli rivolga delle preghiere al costo di soli 5 yen e sopratutto cercare un/una nuova assistente. Poco dopo ci viene presentata Hiyori, una normalissima studentessa con la passione per le arti marziali che viene coinvolta in un incidente e in qualche modo acquista dei poteri spirituali e ciò le contente anche di incontrare Yato, che le prometterà di tirarla fuori dalla sua situazione da persona metà umana e metà spettro con una coda viola.
I personaggi sono ben curati e attireranno subito la nostra simpatia. Yato è un Dio ciarlatano che farebbe di tutto per guadagnare più soldi possibili attraverso le preghiere della gente. Hiyori è una ragazza carina e timida con appunto questa passione un po' inusuale per le arti marziali e vedremo come queste legherà in modo molto stretto con Yato. Inoltre un altro personaggio da tenere presente è Yukine che sarà in nuovo aiutante e amico di Yato e capiremo un po' la sua storia quando era in vita e il rapporto travagliato che avrà con il suo padrone e il rapposto molto confidenziale e stretto che avrà in vece con Hiyori.
L'ambientazione principale sarà la città piena zeppa di spiriti dalle forme più che bizzarre che rendono bene l'idea di creature cattive che molte volte i nostri protagonisti dovranno affrontare e oltre a questi essere orribili ci saranno nemici molto più potenti tra cui anche altre divinità e si dovrà confrontare con loro in entusiasmanti lotte che sosterrà con l'aiuto di Yukine che si tramuterà in una spada.
Il finale della serie e senza dubbio buono anche se molte cose non sono ben chiarite e questo fa presumere e sperare che ci sia una seconda stagione dove questi interrogativi verranno svelati. Insomma, Noragami è un anime che si è distinto positivamente e che consiglio a tutti incondizionatamente poiché ritengo che sia accessibile a tutti e sicuramente, scusate se lo ripeto, è la miglior serie di inizio 2014.
Tra le poche serie degne di nota della non entusiasmante stagione invernale 2014 spicca senz'altro Noragami. Un'opera che ha saputo conquistare una discreta fetta d'appassionati con una storia per certi versi innovativa e sicuramente ben congegnata.
Noragami è una serie della stagione invernale 2014 composta da 12 episodi di durata canonica più un OAV. Al momento è previsto almeno un altro OAV. L'opera trae origine dall'omonimo manga del 2010.
Trama: Yato è una divinità un po' squattrinata che deve racimolare il giusto quantitativo di pecunia necessario per costruire il suo santuario. Per farlo si rende disponibile nel mercato del lavoro per la modica cifra di 5 yen a prestazione. Yato accetta praticamente qualsiasi offerta di lavoro. Un giorno una studentessa di nome Hiyori ebbe un incidente stradale, proprio per tentare di salvare Yato che stava passeggiando. Questo incidente trasformò Hiyori in una di creatura a metà tra il mondo dei vivi e dei morti, capace di abbandonare il proprio corpo fisico per sfruttare il proprio corpo spirituale. Hiyori decise d'ingaggiare Yato affinché l'aiutasse a tornare completamente umana. Questo segna l'inizio dell'avventura.
Grafica: buona. Le ambientazioni sono realizzate piuttosto bene, con un buon grado d'attenzione a livello di dettaglio (sebbene certi oggetti presi in un fermo immagine possano risultare un po' approssimativi). Le animazioni sono fluide e piuttosto veloci (anche se talvolta si rischia di perdere qualche dettaglio). Splendido character design. Ottimo monster design.
Sonoro: perfettamente appropriato al contesto. Un' opening energica e dinamica, dalle connotazioni rock. L'ending è molto dolce, la sonorità è piuttosto gradevole. OST semplicemente perfetti, effetti sonori all'altezza della serie. Doppiaggio da oscar.
Personaggi: semplicemente perfetti. È raro trovare una combinazione così ben riuscita ed esplosiva di personaggi, la cui caratterizzazione è eccelsa ed imprevedibile. Non è presente il fattore introspettivo, che è ben calibrato, così com'è presente una discreta dose di fattore evolutivo. L'interazione è al massimo.
Sceneggiatura: nulla di negativo da segnalare. L'opera segue una gestione temporale un po' elaborata, tra "prequel" in corso d'opera e qualche flashback. Ciononostante la serie è tranquillamente fruibile e comprensibile. Il ritmo s'attesta su livelli piuttosto veloci, ne accadono di fatti per ogni episodio. È presente un buon quantitativo di scene d'azione con annessa violenza e morte, oltre ad un altrettanto buon quantitativo di scene umoristiche. I dialoghi sono ottimi.
Finale: nonostante differisca dal manga, il finale è comunque molto soddisfacente. La saga si conclude più che degnamente, regalando delle ottime scene d'azione e una bella dose di umorismo. Ci si augura che l'opera trovi una seconda serie.
In sintesi: Noragami è senz'altro una delle opere migliori della stagione invernale 2014. La serie sa coniugare alla perfezione una bella storia, tante belle scene d'azione, gag molto spassose e scene tragiche. Consigliato particolarmente agli amanti delle opere ricche d'azione, misticismo, combattimenti e divertimento.
Noragami è una serie della stagione invernale 2014 composta da 12 episodi di durata canonica più un OAV. Al momento è previsto almeno un altro OAV. L'opera trae origine dall'omonimo manga del 2010.
Trama: Yato è una divinità un po' squattrinata che deve racimolare il giusto quantitativo di pecunia necessario per costruire il suo santuario. Per farlo si rende disponibile nel mercato del lavoro per la modica cifra di 5 yen a prestazione. Yato accetta praticamente qualsiasi offerta di lavoro. Un giorno una studentessa di nome Hiyori ebbe un incidente stradale, proprio per tentare di salvare Yato che stava passeggiando. Questo incidente trasformò Hiyori in una di creatura a metà tra il mondo dei vivi e dei morti, capace di abbandonare il proprio corpo fisico per sfruttare il proprio corpo spirituale. Hiyori decise d'ingaggiare Yato affinché l'aiutasse a tornare completamente umana. Questo segna l'inizio dell'avventura.
Grafica: buona. Le ambientazioni sono realizzate piuttosto bene, con un buon grado d'attenzione a livello di dettaglio (sebbene certi oggetti presi in un fermo immagine possano risultare un po' approssimativi). Le animazioni sono fluide e piuttosto veloci (anche se talvolta si rischia di perdere qualche dettaglio). Splendido character design. Ottimo monster design.
Sonoro: perfettamente appropriato al contesto. Un' opening energica e dinamica, dalle connotazioni rock. L'ending è molto dolce, la sonorità è piuttosto gradevole. OST semplicemente perfetti, effetti sonori all'altezza della serie. Doppiaggio da oscar.
Personaggi: semplicemente perfetti. È raro trovare una combinazione così ben riuscita ed esplosiva di personaggi, la cui caratterizzazione è eccelsa ed imprevedibile. Non è presente il fattore introspettivo, che è ben calibrato, così com'è presente una discreta dose di fattore evolutivo. L'interazione è al massimo.
Sceneggiatura: nulla di negativo da segnalare. L'opera segue una gestione temporale un po' elaborata, tra "prequel" in corso d'opera e qualche flashback. Ciononostante la serie è tranquillamente fruibile e comprensibile. Il ritmo s'attesta su livelli piuttosto veloci, ne accadono di fatti per ogni episodio. È presente un buon quantitativo di scene d'azione con annessa violenza e morte, oltre ad un altrettanto buon quantitativo di scene umoristiche. I dialoghi sono ottimi.
Finale: nonostante differisca dal manga, il finale è comunque molto soddisfacente. La saga si conclude più che degnamente, regalando delle ottime scene d'azione e una bella dose di umorismo. Ci si augura che l'opera trovi una seconda serie.
In sintesi: Noragami è senz'altro una delle opere migliori della stagione invernale 2014. La serie sa coniugare alla perfezione una bella storia, tante belle scene d'azione, gag molto spassose e scene tragiche. Consigliato particolarmente agli amanti delle opere ricche d'azione, misticismo, combattimenti e divertimento.
Noragami è un anime del 2014 realizzato dallo studio Bones, di 12 episodi.
Seguiamo le vicende Yato, un dio che pur di guadagnarsi qualcosa, accetta ogni sorta di incarico per la cifra di 5 yen. Quando Hiyori, una liceale, incontrerà fortuitamente il nostro dio, entrerà a conoscenza dell'esistenza di Fantasmi, gli Ayakashi, costantemente presenti nel nostro mondo e responsabili della maggior parte dei mali che lo affliggono, e che proprio di questo si occupa Yato. Per sconfiggerli, il nostro improbabile dio, utilizza un'"Arma Sacra" (ossia il potere derivante dall'anima di una persona morta non per propria volontà) che non è nient'altro che un giovane ragazzo di nome Yukine.
Cosa mi è piaciuto: i personaggi sono sicuramente il punto forte della serie; Yato è un dio straccione che va in giro con la felpa, ma che crede fermamente nella possibilità di diventare il Dio più ricco e stimato di tutti; Yukine è un timido ragazzo che, non per sua scelta si ritroverà a viaggiare con Yato che disprezza per la sua povertà; Hiyori, infine, un'agguerrita ma anche dolce liceale, sempre pronta a rimproverare e biasimare Yato per le sue bravate.
Insomma potete immaginare i siparietti comici che si vengono a creare. Ma non solo: il modo in cui si svilupparanno i personaggi, la loro crescita (soprattutto quella di Yukine) lascerà spazio anche a numerosi momenti di drammaticità e forte carica emotiva.
Le animazioni sono veramente ottimali e permettono una resa ottimale delle numerose scene di combattimento presenti.
Le musiche: l' opening "Goya no Machiawase" è veramente fantastica, la colonna sonora invece, non eccede né in un senso né nell'altro.
Cosa non mi è piaciuto: la trama, nonostante sia un anime molto godibile e interessante (probabilmente per via della necessità di adattare in pochi episodi il manga originale), offre veramente pochi spunti e non spiega a dovere tutti i temi introdotti.
Nonostante questo difetto, mi sento comunque di consigliare vivamente la serie agli amanti delle storie fantasy, con parecchia dose di comicità, azione e un pizzico di romanticismo; Noragami, fa al caso vostro.
Seguiamo le vicende Yato, un dio che pur di guadagnarsi qualcosa, accetta ogni sorta di incarico per la cifra di 5 yen. Quando Hiyori, una liceale, incontrerà fortuitamente il nostro dio, entrerà a conoscenza dell'esistenza di Fantasmi, gli Ayakashi, costantemente presenti nel nostro mondo e responsabili della maggior parte dei mali che lo affliggono, e che proprio di questo si occupa Yato. Per sconfiggerli, il nostro improbabile dio, utilizza un'"Arma Sacra" (ossia il potere derivante dall'anima di una persona morta non per propria volontà) che non è nient'altro che un giovane ragazzo di nome Yukine.
Cosa mi è piaciuto: i personaggi sono sicuramente il punto forte della serie; Yato è un dio straccione che va in giro con la felpa, ma che crede fermamente nella possibilità di diventare il Dio più ricco e stimato di tutti; Yukine è un timido ragazzo che, non per sua scelta si ritroverà a viaggiare con Yato che disprezza per la sua povertà; Hiyori, infine, un'agguerrita ma anche dolce liceale, sempre pronta a rimproverare e biasimare Yato per le sue bravate.
Insomma potete immaginare i siparietti comici che si vengono a creare. Ma non solo: il modo in cui si svilupparanno i personaggi, la loro crescita (soprattutto quella di Yukine) lascerà spazio anche a numerosi momenti di drammaticità e forte carica emotiva.
Le animazioni sono veramente ottimali e permettono una resa ottimale delle numerose scene di combattimento presenti.
Le musiche: l' opening "Goya no Machiawase" è veramente fantastica, la colonna sonora invece, non eccede né in un senso né nell'altro.
Cosa non mi è piaciuto: la trama, nonostante sia un anime molto godibile e interessante (probabilmente per via della necessità di adattare in pochi episodi il manga originale), offre veramente pochi spunti e non spiega a dovere tutti i temi introdotti.
Nonostante questo difetto, mi sento comunque di consigliare vivamente la serie agli amanti delle storie fantasy, con parecchia dose di comicità, azione e un pizzico di romanticismo; Noragami, fa al caso vostro.
Vi siete mai chiesti quanto possa costare far avverare un desiderio o una richiesta d'aiuto? Avete bisogno di un aiuto urgente e non avete spicci? Bene sappiate che da ora in poi il problema non esisterà più perché dovrete pagare solo 5 yen (circa 4 cent) al dio Yato.
Mi sono avvicinata a Noragami (da me ribattezzata: "Prendi la cornetta che Yato ti aspetta") un po' per curiosità e un po' ispirata dalla trama, che è abbastanza bizzarra.
La storia narra le bizzarre avventure di un trio un po strano: Yato, un povero dio squattrinato che risponde a qualsiasi richiesta pur di racimolare un po di denaro, Iki Hiyori, una studentessa liceale che nasconde una strana abilità che emerge quando si addormenta e Yukine, un adolescente-arma divina che aiuterà Yato nello sconfiggere gli spiriti maligni, gli Ayakashi. Successivamente entrano in scena altri dei e due antagonisti: Rabo e Nora, che renderanno le cose complicate al bizzarro trio. Il rapporto fra i Yato e Yukine all'inizio non è idilliaco, ma grazie all'aiuto di Hiyori migliora di puntata in puntata.
La grafica di certo può sembrare molto sempliciotta ma rappresenta le ambientazioni in un modo così naturale e fluido che tutto il resto passa in secondo piano e i difetti neanche si notano.
Le musiche che accompagnano tutti gli episodi sono semplicemente fantastiche, tutti i sottofondi sono in sintonia con il susseguirsi degli eventi, vanno dal comico al tragico in maniera limpida e perfetta.
Tutti i personaggi sono ben caratterizzati e ognuno di loro da una sfaccettatura diversa nel proseguire delle puntate. L'unica che proprio non mi è scesa giù è Nora, quanto la detesto! Si vede che ha proprio un'anima tetra (anima per modo di dire, è senza cuore!) e anche Rabo. Li ho odiati fin dal primo momento! Ma come si dice: c'è sempre qualcuno nei personaggi che si odia, no?
Forse l'andamento un po distante dal manga si sente, ma la visione dell'anime non lo fa notare. Lo consiglio a tutti anche per il semplice fatto che non è così facile associare momenti di drammaticità a momenti di ilarità allo stato puro. Perché è proprio questo il punto di forza di Noragami: comicità e drammaticità mescolati in maniera fantastica.
Un 10 è obbligatorio, non glielo toglie nessuno e, visto che il manga non è ancora finito, spero che esca una seconda serie.
Mi sono avvicinata a Noragami (da me ribattezzata: "Prendi la cornetta che Yato ti aspetta") un po' per curiosità e un po' ispirata dalla trama, che è abbastanza bizzarra.
La storia narra le bizzarre avventure di un trio un po strano: Yato, un povero dio squattrinato che risponde a qualsiasi richiesta pur di racimolare un po di denaro, Iki Hiyori, una studentessa liceale che nasconde una strana abilità che emerge quando si addormenta e Yukine, un adolescente-arma divina che aiuterà Yato nello sconfiggere gli spiriti maligni, gli Ayakashi. Successivamente entrano in scena altri dei e due antagonisti: Rabo e Nora, che renderanno le cose complicate al bizzarro trio. Il rapporto fra i Yato e Yukine all'inizio non è idilliaco, ma grazie all'aiuto di Hiyori migliora di puntata in puntata.
La grafica di certo può sembrare molto sempliciotta ma rappresenta le ambientazioni in un modo così naturale e fluido che tutto il resto passa in secondo piano e i difetti neanche si notano.
Le musiche che accompagnano tutti gli episodi sono semplicemente fantastiche, tutti i sottofondi sono in sintonia con il susseguirsi degli eventi, vanno dal comico al tragico in maniera limpida e perfetta.
Tutti i personaggi sono ben caratterizzati e ognuno di loro da una sfaccettatura diversa nel proseguire delle puntate. L'unica che proprio non mi è scesa giù è Nora, quanto la detesto! Si vede che ha proprio un'anima tetra (anima per modo di dire, è senza cuore!) e anche Rabo. Li ho odiati fin dal primo momento! Ma come si dice: c'è sempre qualcuno nei personaggi che si odia, no?
Forse l'andamento un po distante dal manga si sente, ma la visione dell'anime non lo fa notare. Lo consiglio a tutti anche per il semplice fatto che non è così facile associare momenti di drammaticità a momenti di ilarità allo stato puro. Perché è proprio questo il punto di forza di Noragami: comicità e drammaticità mescolati in maniera fantastica.
Un 10 è obbligatorio, non glielo toglie nessuno e, visto che il manga non è ancora finito, spero che esca una seconda serie.
"Quell'uomo, senza casa né lavoro, si spaccia per un dio"
Noragami costituito da 12 episodi tratto dall'omonimo manga shonen di Adachitoka edito in Italia dalla GP Publishing. Animato dallo studio BONES
In un mondo dove la sofferenza, la paura e la cattiveria umana attira gli spiriti maligni "Ayakashi", un dio si prende l'onere di cacciargli. Con la sua "arma divina" bonifica le terre del Sol Levante e accoglie le preghiere degli umani per soli cinque yen. Questo dio vestito di un armatura lucente: una tuta da ginnastica; calzante scarpe pregiate: stivaletti consunti; e solito darsi ai fasti ed abitare in grandi regie: la strada. Egli altri non è che Yato, protagonista della nostra avventura!
Trama interessante penserete, protagonista strampalato...
In questa storia che ci porta a conosce il dio Yato saremo prima di tutto colpiti dalla grafica, più che buona! Perché l'occhio vuole la sua parte. Movenze fluide, colori vividi ed effetti spettacolari. Il chara è più che gradevole e il modo in cui vengono rappresentati alcuni Ayakashi incute inquietudine. Dopo la vista, uno dei sensi a cui prestiamo maggior attenzione è sicuramente l'udito, sopratutto quando si ha a che fare con opere d'animazione; posso dire che già dal primo episodio avevo notato l'impressionante bellezza di alcune OST... andando avanti se ne aggiungono altre, tutte molto interessanti e ritmiche; ho ascoltato spesso e volentieri l' opening "Goya no Machiawase" (Overnight Appointment) dei Hello Sleepwalkers. Se dovessi premiare un opera solo per questi elementi un 10 non glielo toglierebbe nessuno! Ma ovviamente non bastano delle splendide sound ed un ottima grafica, ci vuole una bella storia, in grado di far ridere, di emozionare, di commuovere e catturare l'attenzione! Ci vogliono i sentimenti ed i colpi di scena, l'adrenalina e la leggerezza... ebbene, qui troviamo tutto ciò, presentato e gestito in maniera ottima.
La parte comica è molto marcata, penso che pochi anime possano vantare una simile alternanza tra comicità e drammaticità, potrei citarne alcuni come Silver Spoon o Maou Sama... in questi rari casi, si nota e si apprezza ancor di più la differenza tra il dolce e l'amaro.
Spesso ho riso a crepapelle per la demenza di cui si fa portatore Yato, per il suo atteggiamento burlone e spensierato! Ma avremo modo di scoprire che dietro il suo splendido sorriso si celano oscuri segreti che contribuiranno a dargli uno spessore notevole. Insieme a questo apprezzeremo certamente come vengono affrontati ed approfonditi i rapporti tra i pg. La drammaticità sopraggiunge quando ci si trova ad affrontare l'animo umano, facile preda di dolori e paure di ogni genere, spesso soggetto ad incubare rabbia e disperazione, lauto pasto per gli Ayakashi! Troveremo anche degli ottimi coprotagonisti, che affiancheranno Yato e saranno loro in primis ad animare la storia e regalarci forti emozioni. Il finale, pur distaccandosi dal manga ancora in corso, risulta comunque molto piacevole e decisamente accattivante; aperto, fa sperare in una seconda possibile serie.
Noragami mi ha piacevolmente stupita! Mai avrei pensato o sperato, di trovare in quest'opera una cosi piacevole visione. Ma queste sono quelle piccole sorprese che si nascondono e stupiscono ancor di più per l'inatteso tesoro che rivelano. Lo consiglio sicuramente e lo promuovo con un bel 9.
Noragami costituito da 12 episodi tratto dall'omonimo manga shonen di Adachitoka edito in Italia dalla GP Publishing. Animato dallo studio BONES
In un mondo dove la sofferenza, la paura e la cattiveria umana attira gli spiriti maligni "Ayakashi", un dio si prende l'onere di cacciargli. Con la sua "arma divina" bonifica le terre del Sol Levante e accoglie le preghiere degli umani per soli cinque yen. Questo dio vestito di un armatura lucente: una tuta da ginnastica; calzante scarpe pregiate: stivaletti consunti; e solito darsi ai fasti ed abitare in grandi regie: la strada. Egli altri non è che Yato, protagonista della nostra avventura!
Trama interessante penserete, protagonista strampalato...
In questa storia che ci porta a conosce il dio Yato saremo prima di tutto colpiti dalla grafica, più che buona! Perché l'occhio vuole la sua parte. Movenze fluide, colori vividi ed effetti spettacolari. Il chara è più che gradevole e il modo in cui vengono rappresentati alcuni Ayakashi incute inquietudine. Dopo la vista, uno dei sensi a cui prestiamo maggior attenzione è sicuramente l'udito, sopratutto quando si ha a che fare con opere d'animazione; posso dire che già dal primo episodio avevo notato l'impressionante bellezza di alcune OST... andando avanti se ne aggiungono altre, tutte molto interessanti e ritmiche; ho ascoltato spesso e volentieri l' opening "Goya no Machiawase" (Overnight Appointment) dei Hello Sleepwalkers. Se dovessi premiare un opera solo per questi elementi un 10 non glielo toglierebbe nessuno! Ma ovviamente non bastano delle splendide sound ed un ottima grafica, ci vuole una bella storia, in grado di far ridere, di emozionare, di commuovere e catturare l'attenzione! Ci vogliono i sentimenti ed i colpi di scena, l'adrenalina e la leggerezza... ebbene, qui troviamo tutto ciò, presentato e gestito in maniera ottima.
La parte comica è molto marcata, penso che pochi anime possano vantare una simile alternanza tra comicità e drammaticità, potrei citarne alcuni come Silver Spoon o Maou Sama... in questi rari casi, si nota e si apprezza ancor di più la differenza tra il dolce e l'amaro.
Spesso ho riso a crepapelle per la demenza di cui si fa portatore Yato, per il suo atteggiamento burlone e spensierato! Ma avremo modo di scoprire che dietro il suo splendido sorriso si celano oscuri segreti che contribuiranno a dargli uno spessore notevole. Insieme a questo apprezzeremo certamente come vengono affrontati ed approfonditi i rapporti tra i pg. La drammaticità sopraggiunge quando ci si trova ad affrontare l'animo umano, facile preda di dolori e paure di ogni genere, spesso soggetto ad incubare rabbia e disperazione, lauto pasto per gli Ayakashi! Troveremo anche degli ottimi coprotagonisti, che affiancheranno Yato e saranno loro in primis ad animare la storia e regalarci forti emozioni. Il finale, pur distaccandosi dal manga ancora in corso, risulta comunque molto piacevole e decisamente accattivante; aperto, fa sperare in una seconda possibile serie.
Noragami mi ha piacevolmente stupita! Mai avrei pensato o sperato, di trovare in quest'opera una cosi piacevole visione. Ma queste sono quelle piccole sorprese che si nascondono e stupiscono ancor di più per l'inatteso tesoro che rivelano. Lo consiglio sicuramente e lo promuovo con un bel 9.
Noragami è un anime di 12 episodi tratto dall'omonimo manga di Adachitoka, opera tutt'ora in corso e da qualche tempo portata anche qui in Italia.
Inizialmente avevo dato uno sguardo solo alle prime due puntate, che mi erano piaciute per alcuni spunti comici e di trama originali, ma per altri versi la storia mi sembrava anche fin troppo stereotipata e già vista, ho pensato per analogia ad esempio all'altro recente anime "Kyoukai no Kanata" della Kyoto Animation (ma ce ne sono veramente tanti così eh però...), e l'idea di qualcosa di simile mi ha fatto allontanare all'istante anche da Noragami.
L'ho ripreso poi diverso tempo dopo e l'ho visto fino alla fine.
Sinceramente l'impressione iniziale negativa che avevo avuto è sparita mentre lo visionavo, e l'ho rivalutato, certo non è questo capolavoro, però è un anime divertente con cui trascorrere un po di tempo, tra risate e momenti più riflessivi, e con ottime qualità dal punto di vista grafico.
Dato che comunque la storia del manga da cui è tratto è ancora in corso, credo che per esigenze di trama si siano effettuate delle modifiche agli episodi finali per dare una simil-chiusura all'opera.
Per passare alla trama
Yato è una divinità a domicilio o qualcosa del genere, che svolge le commissioni più disparate per le persone in difficoltà, nella speranza che un giorno possa avere un grande numero di adepti al suo culto, che per lui erigano tempi e a cui offrano dei voti. La sua ambizione è perciò quella di diventare la divinità più famosa del Giappone, partendo da uno status di divinità semi-sconosciuta.
<b>Il seguente paragrafo contiene spoiler!</b>
L'anime si apre con il volontario licenziamento del "Tesoro Sacro" di Yato, stanca di servire il padrone con una retribuzione scarsa e senza passare agli onori delle cronache (i tesori sacri vengono scelti tra le anime pure dei morti, e vengono impiegati dalle divinità come mezzi attraverso cui realizzare i desideri delle persone in difficoltà). Poi accidentalmente, in cerca di un lavoro e di un nuovo tesoro sacro, Yato si imbatte in Hiyori, che da questo momento in poi sarà per lui come una sorta di mascotte: infatti lo salverà da un incidente stradale, tuttavia venendo investita, dopo l'incidente si troverà in una condizione particolare in cui di tanto in tanto la sua anima lascia il corpo che cade nel sonno, e vaga libera per la città. Da qui nascerà una convivenza inizialmente forzata tra Hiyori e Yato -che da lui vorrebbe la soluzione per ritornare alla normalità- che col tempo si trasformerà in una atipica amicizia umano-divinità.
Uno dei punti di forza dell'anime a mio parere è che viene descritto bene il rapporto reciproco di fiducia che deve intercorrere tra Divinità e Tesoro Sacro, e questo non solo per quanto riguarda Yato ed il piccolo Yukine, ma anche per l'altra carrellata di divinità e famigli che ci vengono presentati nel corso della storia, tutti caratterizzati abbastanza bene . Dunque anche la coralità dei personaggi contribuisce a rendere lo svolgimento più intrigante, che all'inizio invece sembrava abbastanza monotono se limitato ai soli Yato e Hiyori.
Alle sequenze dai toni più seri degli incarichi che Yato svolge quando accorre in soccorso di persone disperate si sovrappone il suo carattere scanzonato e cinico, ma che in fondo nasconde un'inclinazione nobile. Mi aspettavo un po di più per quanto riguarda il personaggio di Hiyori che, anche se si rivelerà fondamentale in un paio di situazioni, in pratica svolge solo un compito di spettatrice, niente più che una supporter di Yato .
Gli scontri delle divinità e di Yato con gli Ayakashi, i demoni dell'"altra riva" non sono male, ma ho gradito in particolare la battaglia finale, che è l'unica in cui Yato, che si sentirà personalmente coinvolto dal punto di vista affettivo, agirà con grande determinazione e fermezza.
Nel complesso l'impressione dell'anime è positiva, sarà anche che per me le opere che mischiano il combattimento ambientato ai giorni nostri con i culti tradizionali giapponesi di demoni e divinità sono un po contorte , ma in Noragami questa operazione non risulta forzata come invece lo è in tante animazioni coeve che personalmente vado a droppare dopo un paio di minuti.
Per quanto riguarda la colonna sonora l'ho trovata un po pacchiana, l'opening da la scarica adrenalinica, ma durante gli scontri però stonavano un po certe scelte "musicali".
Anime carino, che sicuramente consiglio a chi vuole passare un po di tempo per svagarsi, ma a cui manca quel quid in più per poter dire che sia veramente ben congegnato, comunque promosso.
Inizialmente avevo dato uno sguardo solo alle prime due puntate, che mi erano piaciute per alcuni spunti comici e di trama originali, ma per altri versi la storia mi sembrava anche fin troppo stereotipata e già vista, ho pensato per analogia ad esempio all'altro recente anime "Kyoukai no Kanata" della Kyoto Animation (ma ce ne sono veramente tanti così eh però...), e l'idea di qualcosa di simile mi ha fatto allontanare all'istante anche da Noragami.
L'ho ripreso poi diverso tempo dopo e l'ho visto fino alla fine.
Sinceramente l'impressione iniziale negativa che avevo avuto è sparita mentre lo visionavo, e l'ho rivalutato, certo non è questo capolavoro, però è un anime divertente con cui trascorrere un po di tempo, tra risate e momenti più riflessivi, e con ottime qualità dal punto di vista grafico.
Dato che comunque la storia del manga da cui è tratto è ancora in corso, credo che per esigenze di trama si siano effettuate delle modifiche agli episodi finali per dare una simil-chiusura all'opera.
Per passare alla trama
Yato è una divinità a domicilio o qualcosa del genere, che svolge le commissioni più disparate per le persone in difficoltà, nella speranza che un giorno possa avere un grande numero di adepti al suo culto, che per lui erigano tempi e a cui offrano dei voti. La sua ambizione è perciò quella di diventare la divinità più famosa del Giappone, partendo da uno status di divinità semi-sconosciuta.
<b>Il seguente paragrafo contiene spoiler!</b>
L'anime si apre con il volontario licenziamento del "Tesoro Sacro" di Yato, stanca di servire il padrone con una retribuzione scarsa e senza passare agli onori delle cronache (i tesori sacri vengono scelti tra le anime pure dei morti, e vengono impiegati dalle divinità come mezzi attraverso cui realizzare i desideri delle persone in difficoltà). Poi accidentalmente, in cerca di un lavoro e di un nuovo tesoro sacro, Yato si imbatte in Hiyori, che da questo momento in poi sarà per lui come una sorta di mascotte: infatti lo salverà da un incidente stradale, tuttavia venendo investita, dopo l'incidente si troverà in una condizione particolare in cui di tanto in tanto la sua anima lascia il corpo che cade nel sonno, e vaga libera per la città. Da qui nascerà una convivenza inizialmente forzata tra Hiyori e Yato -che da lui vorrebbe la soluzione per ritornare alla normalità- che col tempo si trasformerà in una atipica amicizia umano-divinità.
Uno dei punti di forza dell'anime a mio parere è che viene descritto bene il rapporto reciproco di fiducia che deve intercorrere tra Divinità e Tesoro Sacro, e questo non solo per quanto riguarda Yato ed il piccolo Yukine, ma anche per l'altra carrellata di divinità e famigli che ci vengono presentati nel corso della storia, tutti caratterizzati abbastanza bene . Dunque anche la coralità dei personaggi contribuisce a rendere lo svolgimento più intrigante, che all'inizio invece sembrava abbastanza monotono se limitato ai soli Yato e Hiyori.
Alle sequenze dai toni più seri degli incarichi che Yato svolge quando accorre in soccorso di persone disperate si sovrappone il suo carattere scanzonato e cinico, ma che in fondo nasconde un'inclinazione nobile. Mi aspettavo un po di più per quanto riguarda il personaggio di Hiyori che, anche se si rivelerà fondamentale in un paio di situazioni, in pratica svolge solo un compito di spettatrice, niente più che una supporter di Yato .
Gli scontri delle divinità e di Yato con gli Ayakashi, i demoni dell'"altra riva" non sono male, ma ho gradito in particolare la battaglia finale, che è l'unica in cui Yato, che si sentirà personalmente coinvolto dal punto di vista affettivo, agirà con grande determinazione e fermezza.
Nel complesso l'impressione dell'anime è positiva, sarà anche che per me le opere che mischiano il combattimento ambientato ai giorni nostri con i culti tradizionali giapponesi di demoni e divinità sono un po contorte , ma in Noragami questa operazione non risulta forzata come invece lo è in tante animazioni coeve che personalmente vado a droppare dopo un paio di minuti.
Per quanto riguarda la colonna sonora l'ho trovata un po pacchiana, l'opening da la scarica adrenalinica, ma durante gli scontri però stonavano un po certe scelte "musicali".
Anime carino, che sicuramente consiglio a chi vuole passare un po di tempo per svagarsi, ma a cui manca quel quid in più per poter dire che sia veramente ben congegnato, comunque promosso.
Conobbi per la prima volta Noragami quando vidi un volume del manga sullo scaffale di una fumetteria. La copertina mi ispirò tantissimo ma non lo presi. Quando fu annunciato l'anime, lo riconobbi subito. Così pieno di aspettative ho iniziato a guardare la serie e devo dire che non mi ha deluso per niente.
Noragami non ha una trama molto originale, ma quest'ultima scorre bene e senza risultare mai banale. Il gruppo dei personaggi principali è composto da Yato, Hiyori e Yukine. Yato è un Dio che esaudisce i desideri degli esseri umani richiedendo come offerta 5 yen. Oltre a Yato vi sono altri dei che esaudiscono questi desideri e che hanno dei propri templi. Inoltre gli Dei possiedono delle armi divine a cui danno un nome poiché quest'ultime sono degli spiriti di persone morte che vagano senza meta sulla terra. Il sogno di Yato è quello di diventare un Dio molto famoso e venerato da tutti, un sogno molto ambizioso dal momento che egli non possiede nemmeno un tempio. Hiyori è una studentessa che incontra Yato per caso e durante un incidente la ragazza diviene un mezzo Ayakashi, ovvero un'entità in bilico fra la vita e la morte. Hiyori esprime a Yato il desiderio di tornare umana ed egli accetta la richiesta. Yukine è invece l'unica arma divina che Yato troverà e utilizzerà durante tutta la serie.
La trama come ho già detto, non è delle più originali, ma grazie alla ottima caratterizzazione dei personaggi primari e secondari, l'anime acquisisce uno spessore emotivo e relazionare tra i vari protagonisti a dir poco eccellente. La serie quindi per tutti i 12 episodi non annoia mai grazie ai momenti comici e drammatici che si alternano con grande efficacia. Inoltre, se in un primo momento la storia sembra accentuare l'aspetto comico, in seguito con l'introduzione di nuovi personaggi le vicende di Yato e compagni prenderanno una piega più drammatica.
L'aspetto grafico è molto buono, i modelli dei personaggi primari e secondari sono caratterizzati ottimamente e anche gli scenari e le atmosfere riescono molto bene a trasmettere le sensazioni e le emozioni di un dato momento o di una data scena. Un plauso va fatto anche alla soundtrack con temi riusciti e azzeccati soprattutto per quanto riguarda le scene di combattimento. Anche l'opening e la ending presentano un comparto audio/video di spessore. L'opening in particolare ha un ritmo frenetico e anche l'ending non è da meno, con una traccia e delle immagini molto malinconiche.
In conclusione Noragami è uno dei migliori anime della stagione invernale 2013. Consigliato a tutti coloro che cercano una serie che sappia coinvolgere grazie alle relazione tra i vari personaggi che non scadono mai nella banalità o nell'incoerenza. Il finale lascia in sospeso molte cose, quindi molto probabilmente verrà trasmessa una seconda stagione. È inutile dire che l'aspetterò trepidante, nella speranza di vedere una trama più complessa che renderebbe Noragami un capolavoro.
Noragami non ha una trama molto originale, ma quest'ultima scorre bene e senza risultare mai banale. Il gruppo dei personaggi principali è composto da Yato, Hiyori e Yukine. Yato è un Dio che esaudisce i desideri degli esseri umani richiedendo come offerta 5 yen. Oltre a Yato vi sono altri dei che esaudiscono questi desideri e che hanno dei propri templi. Inoltre gli Dei possiedono delle armi divine a cui danno un nome poiché quest'ultime sono degli spiriti di persone morte che vagano senza meta sulla terra. Il sogno di Yato è quello di diventare un Dio molto famoso e venerato da tutti, un sogno molto ambizioso dal momento che egli non possiede nemmeno un tempio. Hiyori è una studentessa che incontra Yato per caso e durante un incidente la ragazza diviene un mezzo Ayakashi, ovvero un'entità in bilico fra la vita e la morte. Hiyori esprime a Yato il desiderio di tornare umana ed egli accetta la richiesta. Yukine è invece l'unica arma divina che Yato troverà e utilizzerà durante tutta la serie.
La trama come ho già detto, non è delle più originali, ma grazie alla ottima caratterizzazione dei personaggi primari e secondari, l'anime acquisisce uno spessore emotivo e relazionare tra i vari protagonisti a dir poco eccellente. La serie quindi per tutti i 12 episodi non annoia mai grazie ai momenti comici e drammatici che si alternano con grande efficacia. Inoltre, se in un primo momento la storia sembra accentuare l'aspetto comico, in seguito con l'introduzione di nuovi personaggi le vicende di Yato e compagni prenderanno una piega più drammatica.
L'aspetto grafico è molto buono, i modelli dei personaggi primari e secondari sono caratterizzati ottimamente e anche gli scenari e le atmosfere riescono molto bene a trasmettere le sensazioni e le emozioni di un dato momento o di una data scena. Un plauso va fatto anche alla soundtrack con temi riusciti e azzeccati soprattutto per quanto riguarda le scene di combattimento. Anche l'opening e la ending presentano un comparto audio/video di spessore. L'opening in particolare ha un ritmo frenetico e anche l'ending non è da meno, con una traccia e delle immagini molto malinconiche.
In conclusione Noragami è uno dei migliori anime della stagione invernale 2013. Consigliato a tutti coloro che cercano una serie che sappia coinvolgere grazie alle relazione tra i vari personaggi che non scadono mai nella banalità o nell'incoerenza. Il finale lascia in sospeso molte cose, quindi molto probabilmente verrà trasmessa una seconda stagione. È inutile dire che l'aspetterò trepidante, nella speranza di vedere una trama più complessa che renderebbe Noragami un capolavoro.