Mobile Suit Gundam SEED Freedom
Non mi dilungherò particolarmente sul comparto tecnico, che, anche se non fa gridare al miracolo, appare buono, con animazioni ben fatte e senza particolari pecche. Buono anche il comparto sonoro e il doppiaggio giapponese, che mantiene per tutto il film un buon livello.
Purtroppo questo film delude. Il tentativo di dare un finale migliore ancora una volta scade in una storia totalmente priva di mordente. Non solo la storia appare banale, al punto che dopo poco si può facilmente intuirne lo sviluppo e come andrà a finire, ma riescono anche nell'impresa di svuotare completamente di significato i duelli.
Non a caso tutti gli scontri appariranno come predeterminati da una sorta di fato che guida tutte le vicende. I protagonisti vengono brutalmente sconfitti o vincono non per bravura di questa o quella parte, ma perché non poteva andare diversamente, salvo poi incappare sempre in colpi di fortuna senza senso che portano i "buoni" a sopravvivere sempre. D'altra parte, per fare un esempio, come non sopravvivere scappando all'ultimo secondo, e intendo letteralmente, da una nave di 95 metri in altezza e 420 in lunghezza?
Kira Yamato riesce poi nella difficile impresa di rendere gli antagonisti simpatici, dal primo minuto di questo film, come peraltro il coprotagonista Athrun, che ispira nello spettatore una innata simpatia verso quelli che dovrebbero essere dei terroristi fanatici. Tutto in lui riesce a urtare... la relazione tossica che vuol far passare per amore, il rapporto tossico che ha con i compagni di team, il fatto che per tutto il film reciterà malamente la parte di quello che conosce l'unico vero significato di giustizia, al punto di volerla forzare a tutti i costi su chiunque altro. Per tutto il film giudica l'utilizzo della forza e delle armi da parte di chiunque altro faccia parte dell'umanità, ma poi non esiterà per un secondo a prendere il Freedom e massacrare chiunque la pensi diversamente da lui. Un personaggio surreale, odioso a dir poco, con un comprimario come Athrun presente solo come mezzo deus ex machina, per salvare il protagonista negli scontri dove doveva necessariamente perdere.
Inutile dire che in tutte le fasi in cui i buoni "perdono" e si ritrovano senza mobile suit, senza nave, sostanzialmente privi di tutto, magicamente riescono casualmente a trovare cosa!? Ma ovviamente una nuova nave con Gundam sperimentali basati sul Freedom e sul Destiny, ma potenziati, già perfettamente armati e pronti per partire alla riscossa. D'altra parte, a chi non capita di imbattersi in esattamente quello che ti serve giusto dietro l'angolo dopo aver subito una sconfitta?
Per l'ennesima volta, “Gundam” fallisce, propinandoci un prodotto che, non fosse per il comparto tecnico, meriterebbe meno di zero. Una storia intrisa di benaltrismo e di protagonisti disumani. Ho sperato in un prodotto che potesse riscattare le serie, ma mi rendo conto che si è riusciti solo a peggiorare la situazione.
Purtroppo questo film delude. Il tentativo di dare un finale migliore ancora una volta scade in una storia totalmente priva di mordente. Non solo la storia appare banale, al punto che dopo poco si può facilmente intuirne lo sviluppo e come andrà a finire, ma riescono anche nell'impresa di svuotare completamente di significato i duelli.
Non a caso tutti gli scontri appariranno come predeterminati da una sorta di fato che guida tutte le vicende. I protagonisti vengono brutalmente sconfitti o vincono non per bravura di questa o quella parte, ma perché non poteva andare diversamente, salvo poi incappare sempre in colpi di fortuna senza senso che portano i "buoni" a sopravvivere sempre. D'altra parte, per fare un esempio, come non sopravvivere scappando all'ultimo secondo, e intendo letteralmente, da una nave di 95 metri in altezza e 420 in lunghezza?
Kira Yamato riesce poi nella difficile impresa di rendere gli antagonisti simpatici, dal primo minuto di questo film, come peraltro il coprotagonista Athrun, che ispira nello spettatore una innata simpatia verso quelli che dovrebbero essere dei terroristi fanatici. Tutto in lui riesce a urtare... la relazione tossica che vuol far passare per amore, il rapporto tossico che ha con i compagni di team, il fatto che per tutto il film reciterà malamente la parte di quello che conosce l'unico vero significato di giustizia, al punto di volerla forzare a tutti i costi su chiunque altro. Per tutto il film giudica l'utilizzo della forza e delle armi da parte di chiunque altro faccia parte dell'umanità, ma poi non esiterà per un secondo a prendere il Freedom e massacrare chiunque la pensi diversamente da lui. Un personaggio surreale, odioso a dir poco, con un comprimario come Athrun presente solo come mezzo deus ex machina, per salvare il protagonista negli scontri dove doveva necessariamente perdere.
Inutile dire che in tutte le fasi in cui i buoni "perdono" e si ritrovano senza mobile suit, senza nave, sostanzialmente privi di tutto, magicamente riescono casualmente a trovare cosa!? Ma ovviamente una nuova nave con Gundam sperimentali basati sul Freedom e sul Destiny, ma potenziati, già perfettamente armati e pronti per partire alla riscossa. D'altra parte, a chi non capita di imbattersi in esattamente quello che ti serve giusto dietro l'angolo dopo aver subito una sconfitta?
Per l'ennesima volta, “Gundam” fallisce, propinandoci un prodotto che, non fosse per il comparto tecnico, meriterebbe meno di zero. Una storia intrisa di benaltrismo e di protagonisti disumani. Ho sperato in un prodotto che potesse riscattare le serie, ma mi rendo conto che si è riusciti solo a peggiorare la situazione.
Visto a cinema, in una sala quasi vuota, con l'eccezione di una decina di ragazzi giapponesi, forse in visita turistica. Ovviamente è un film pensato unicamente per i fan, per dare un finale alle saghe di "Seed" e "Destiny". Coloro che non hanno visto le rispettive serie di cento e rotti episodi capirebbero ben poco.
Dal punto di vista tecnico, il film porta su grande schermo quello che di buono avevano apportato le due serie al franchise di "Gundam", ovvero ottimi disegni, ritmo sempre incalzante, comparto sonoro sempre all'altezza, ottimi duelli e personaggi tutto sommato non piatti e irritanti.
Si avverte l'influenza del cinema americano, con la classica sconfitta dei buoni in medias res, che prepara il campo alla rivalsa nella gran battaglia finale. Peccato per i comprimari, Atrhun e soprattutto Shin (protagonista di due terzi di "Destiny"), molto in ombra e con poche battute.
Dal punto di vista tecnico, il film porta su grande schermo quello che di buono avevano apportato le due serie al franchise di "Gundam", ovvero ottimi disegni, ritmo sempre incalzante, comparto sonoro sempre all'altezza, ottimi duelli e personaggi tutto sommato non piatti e irritanti.
Si avverte l'influenza del cinema americano, con la classica sconfitta dei buoni in medias res, che prepara il campo alla rivalsa nella gran battaglia finale. Peccato per i comprimari, Atrhun e soprattutto Shin (protagonista di due terzi di "Destiny"), molto in ombra e con poche battute.