Maken-ki! Two OVA
Secondo OAV di "Maken-ki!", naturale prosieguo dell'OAV realizzato a conclusione della prima serie e che - presumibilmente - ha il compito di traghettarci verso la seconda stagione, sperando che quest'ultima si riveli assai più consistente di quanto fatto vedere in questi OAV sciocchini, e privi di originalità, oltre che di una trama degna di questo nome.
All'inizio del filmato vengono ripresentate tutte le ragazze, come se le vedessimo per la primissima volta: abbiamo dunque a che fare con una fase abbastanza insignificante dove le donzelle ridono, giocano e scherzano (anche maliziosamente), aiutate da una bevanda rosa particolare che le mette "su di giri". Nel frattempo Takeru e il suo amichetto sono alle prese con la professoressa e la preside dell'istituto, anche queste decisamente alticce. Già da questa prima fase notiamo immediatamente un drastico cambio caratteriale di Takeru (forse anche lui un po' sbronzo), che va direttamente al "sodo" con la collaborazione della bellissima e prorompente professoressa Aki, rappresentato a metà strada tra il volgare e il comico. A seguire avverrà il vero "punto di svolta" dell'episodio, che vedrà Takeru trasformarsi in una bellissima ragazza, con tutto ciò che ne consegue e relativi cliché usati e stra-abusati in migliaia di altre serie più o meno simili; ancora una volta è impossibile non notare una caratterizzazione decisamente troppo diretta da parte del protagonista, che verrà coinvolto (tutt'altro che involontariamente) in situazioni piccantissime con le altre signorine del gruppo. Takeru è stato sempre rappresentato come un maschietto abbastanza "pervertito", ma, come di solito succede, si trattava di quel tipo di personaggio che, arrivato al dunque, arrossisce e non combina più niente, mentre in questo contesto sembra di aver a che fare con una persona completamente diversa. Le scenette possono far sorridere chi non le ha già incontrate in tanti altri titoli, altrimenti sanno di già visto, con forse un po' più di pepe del normale, trasformando certe situazioni in ambiti quasi da hentai. Il tutto si conclude in modo sciocchino a testimonianza della poca verve ispiratrice di chi ha sceneggiato l'opera.
A questo punto potrei anche affermare che questo OAV si sia dimostrato migliore di quello precedente (e ci voleva poco), ma decisamente mi lascia alquanto deluso, e pone in me l'atroce dubbio che la seconda serie possa trovarsi su questi bassissimi livelli. Credo e spero di no, penso si tratti di OAV particolarmente frivoli che poco hanno da spartire con la serie portante, già di suo decisamente leggerina. Con la speranza che questa paura non si concretizzi, metto fine alla recensione e passo alla visione di "Maken-ki! Two" al grido di "Oppai is the way!".
All'inizio del filmato vengono ripresentate tutte le ragazze, come se le vedessimo per la primissima volta: abbiamo dunque a che fare con una fase abbastanza insignificante dove le donzelle ridono, giocano e scherzano (anche maliziosamente), aiutate da una bevanda rosa particolare che le mette "su di giri". Nel frattempo Takeru e il suo amichetto sono alle prese con la professoressa e la preside dell'istituto, anche queste decisamente alticce. Già da questa prima fase notiamo immediatamente un drastico cambio caratteriale di Takeru (forse anche lui un po' sbronzo), che va direttamente al "sodo" con la collaborazione della bellissima e prorompente professoressa Aki, rappresentato a metà strada tra il volgare e il comico. A seguire avverrà il vero "punto di svolta" dell'episodio, che vedrà Takeru trasformarsi in una bellissima ragazza, con tutto ciò che ne consegue e relativi cliché usati e stra-abusati in migliaia di altre serie più o meno simili; ancora una volta è impossibile non notare una caratterizzazione decisamente troppo diretta da parte del protagonista, che verrà coinvolto (tutt'altro che involontariamente) in situazioni piccantissime con le altre signorine del gruppo. Takeru è stato sempre rappresentato come un maschietto abbastanza "pervertito", ma, come di solito succede, si trattava di quel tipo di personaggio che, arrivato al dunque, arrossisce e non combina più niente, mentre in questo contesto sembra di aver a che fare con una persona completamente diversa. Le scenette possono far sorridere chi non le ha già incontrate in tanti altri titoli, altrimenti sanno di già visto, con forse un po' più di pepe del normale, trasformando certe situazioni in ambiti quasi da hentai. Il tutto si conclude in modo sciocchino a testimonianza della poca verve ispiratrice di chi ha sceneggiato l'opera.
A questo punto potrei anche affermare che questo OAV si sia dimostrato migliore di quello precedente (e ci voleva poco), ma decisamente mi lascia alquanto deluso, e pone in me l'atroce dubbio che la seconda serie possa trovarsi su questi bassissimi livelli. Credo e spero di no, penso si tratti di OAV particolarmente frivoli che poco hanno da spartire con la serie portante, già di suo decisamente leggerina. Con la speranza che questa paura non si concretizzi, metto fine alla recensione e passo alla visione di "Maken-ki! Two" al grido di "Oppai is the way!".
