Pupipo!
La stagione invernale 2014 sarà ricordata per alcune peculiarità: un discreto numero di corti d'animazione, la quasi totalità di serie da 12 o 13 episodi, 3 seconde serie (la sindrome, Silver Spoon e Seitokai Yakuindomo) e alcune serie che trattano del personaggio storico Oda Nobunaga. Questa recensione tratta del primo caso, ossia di Pupipo! Uno dei tanti corti di questa stagione.
Pupipo! è un corto d'animazione composto da 15 episodi della durata di circa 4 minuti ciascuno. L'opera deriva dall'omonimo manga del 2007.
Trama: Himeji Wakaba è una studentessa di quinta elementare dotata fin dalla nascita della capacità di vedere gli spiriti e altre creature sovrannaturali. Queste creature spesso sono spaventose nell'aspetto e tendono a compiere azioni malvagie nei confronti degli esseri umani. I suoi compagni di classe la evitano e ritengono che la ragazza porti sventura e maledizioni. Un giorno Wakaba trova una strana creatura rosa e tondeggiante dall'aspetto buffo e decide di portarla a casa con sé. Questa creatura sembra respingere le nefaste capacità degli spiriti e proteggere Wakaba dalla loro influenza. Grazie a Pupipo (il nome della creatura) Wakaba riesce a crearsi alcuni amici e a sorridere un po' più spesso.
Grafica: non è assolutamente malvagia per essere un corto. Le ambientazioni sono ben realizzate, con un livello di dettaglio più che accettabile. Buone le animazioni, semplici e discretamente fluide. Il character design è fedele al manga e risulta gradevole alla vista.
Sonoro: semplice ed efficace. Non è presente l'opening, in compenso l'ending è abbastanza piacevole. OST semplici e carini. Effetti sonori piuttosto belli. Ottimo doppiaggio.
Personaggi: molto carini e accattivanti. Pur essendo per la maggior parte bambini, la caratterizzazione dei personaggi è piuttosto ben fatta, con un discreto livello d'interazione. Il fattore evolutivo è presente, sebbene in maniera più marcata nei protagonisti. L'interazione è ottima.
Scenggiatura: per essere un corto è stato eseguito un lavoro più che egregio. La gestione temporale è semplificata, con un minimo accenno di flashback, l'opera risulta chiara e fruibile. Il ritmo s'attesta a livelli medio-veloci. È presente un modesto quantitativo d'azione, il fanservice è assente. I dialoghi sono semplici e carini.
Finale: non mi sarei mai aspettato un finale così profondo e avvincente. Grazie ad un finale del genere l'opera ne trae grandi benefici e si rivela più matura di come appare. Ottimo.
In sintesi: Pupipo! è un' opera molto valida che tocca i temi del misticismo e delle creature sovrannaturali con delicatezza e con ironia. Un corto che sa far sorridere ma soprattutto, sa far riflettere. Data la natura dell'opera mi sento di consigliarla a tutti.
Pupipo! è un corto d'animazione composto da 15 episodi della durata di circa 4 minuti ciascuno. L'opera deriva dall'omonimo manga del 2007.
Trama: Himeji Wakaba è una studentessa di quinta elementare dotata fin dalla nascita della capacità di vedere gli spiriti e altre creature sovrannaturali. Queste creature spesso sono spaventose nell'aspetto e tendono a compiere azioni malvagie nei confronti degli esseri umani. I suoi compagni di classe la evitano e ritengono che la ragazza porti sventura e maledizioni. Un giorno Wakaba trova una strana creatura rosa e tondeggiante dall'aspetto buffo e decide di portarla a casa con sé. Questa creatura sembra respingere le nefaste capacità degli spiriti e proteggere Wakaba dalla loro influenza. Grazie a Pupipo (il nome della creatura) Wakaba riesce a crearsi alcuni amici e a sorridere un po' più spesso.
Grafica: non è assolutamente malvagia per essere un corto. Le ambientazioni sono ben realizzate, con un livello di dettaglio più che accettabile. Buone le animazioni, semplici e discretamente fluide. Il character design è fedele al manga e risulta gradevole alla vista.
Sonoro: semplice ed efficace. Non è presente l'opening, in compenso l'ending è abbastanza piacevole. OST semplici e carini. Effetti sonori piuttosto belli. Ottimo doppiaggio.
Personaggi: molto carini e accattivanti. Pur essendo per la maggior parte bambini, la caratterizzazione dei personaggi è piuttosto ben fatta, con un discreto livello d'interazione. Il fattore evolutivo è presente, sebbene in maniera più marcata nei protagonisti. L'interazione è ottima.
Scenggiatura: per essere un corto è stato eseguito un lavoro più che egregio. La gestione temporale è semplificata, con un minimo accenno di flashback, l'opera risulta chiara e fruibile. Il ritmo s'attesta a livelli medio-veloci. È presente un modesto quantitativo d'azione, il fanservice è assente. I dialoghi sono semplici e carini.
Finale: non mi sarei mai aspettato un finale così profondo e avvincente. Grazie ad un finale del genere l'opera ne trae grandi benefici e si rivela più matura di come appare. Ottimo.
In sintesi: Pupipo! è un' opera molto valida che tocca i temi del misticismo e delle creature sovrannaturali con delicatezza e con ironia. Un corto che sa far sorridere ma soprattutto, sa far riflettere. Data la natura dell'opera mi sento di consigliarla a tutti.
Nella stagione invernale del 2014 ci sono state tante, anzi, fin troppe serie caratterizzate da episodi di brevissima durata. Una cosa del genere comporta una grossa carenza per quanto riguarda lo sviluppo della storia e in certi casi questo fattore negativo ha rovinato l'intera serie. Fortunatamente ci sono delle eccezioni e Pupipo! è sicuramente una di queste. Giuro che dai primi episodi non mi sarei mai aspettato di vedere una serie così "corta" svilupparsi pian piano in un modo così buono e maestoso, ma andiamo con ordine e partiamo con la descrizione della trama.
La protagonista di questa serie è Himeji, una bambina dall'aspetto molto cupo con degli occhi molto particolari (che francamente non ho mai visto in nessun altra serie) che ha l'abilità di poter vedere degli spiriti/mostri che nessun altro può vedere. Questa sua strana abilità la porta a essere emarginata da tutti compagni di scuola e vive la sua giovine vita in solitudine fino a quando non incontra Po, un mostriciattolo paffuto che sembra un confetto rosa gigante, che prenderà e terrà con se. Altro incontro molto importante sarà quello con Azuma, una ragazza appassionata da tutto ciò che riguarda il paranormale e che subito sarà interessata a saperne di più sui poteri della nostra protagonista e le due stringeranno subito una grande amicizia. Durante la storia si susseguono avvenimenti molto particolari che verranno in parte causati proprio da Po, infatti lo scopo principale di Himeji sarà quello di capire chi è veramente questo Po.
La storia nonostante sia evidentemente incentrata sul mistero avrà molti aspetti comici che saranno dati prevalentemente dall'amica Azuma dato che la nostra protagonista farà un po' fatica a tirare fuori le emozioni, ma ciò accadrà sopratutto quando incontrerà un ragazzo che avrà gli stessi suoi poteri e anch'esso avrà un ruolo focale nella storia ma lascio a voi scoprire chi è e come fa ad avere questi poteri.
Dal punto di vista tecnico l'opera non è chissà quanto eccelsa ma non si può pretendere un grande impegno per una serie di così poca durata a episodio ma ciò sarà messo in secondo piano data la storia che inizialmente partirà in un modo molto spensierato ma che nelle puntate finali subirà una svolta straordinaria e vi terrà incollati allo schermo. Possiamo dire che in questo caso vale a pieno la regola "pochi ma buoni".
Il finale sarà la ciliegina sulla torta di questo anime. Penso che nessuno si aspetti una simile verità che cambierà la vita dei personaggi principali e capirete proprio in quel momento quanto questa serie piccola è in realtà molto grande nei suoi contenuti e nelle sue emozioni che sa trasmettere e comprimere in soli quattro minuti. Dunque consiglio a tutti la visione di questa serie che complessivamente vi prenderà pochi minuti ma vi darà in cambio tante emozioni.
La protagonista di questa serie è Himeji, una bambina dall'aspetto molto cupo con degli occhi molto particolari (che francamente non ho mai visto in nessun altra serie) che ha l'abilità di poter vedere degli spiriti/mostri che nessun altro può vedere. Questa sua strana abilità la porta a essere emarginata da tutti compagni di scuola e vive la sua giovine vita in solitudine fino a quando non incontra Po, un mostriciattolo paffuto che sembra un confetto rosa gigante, che prenderà e terrà con se. Altro incontro molto importante sarà quello con Azuma, una ragazza appassionata da tutto ciò che riguarda il paranormale e che subito sarà interessata a saperne di più sui poteri della nostra protagonista e le due stringeranno subito una grande amicizia. Durante la storia si susseguono avvenimenti molto particolari che verranno in parte causati proprio da Po, infatti lo scopo principale di Himeji sarà quello di capire chi è veramente questo Po.
La storia nonostante sia evidentemente incentrata sul mistero avrà molti aspetti comici che saranno dati prevalentemente dall'amica Azuma dato che la nostra protagonista farà un po' fatica a tirare fuori le emozioni, ma ciò accadrà sopratutto quando incontrerà un ragazzo che avrà gli stessi suoi poteri e anch'esso avrà un ruolo focale nella storia ma lascio a voi scoprire chi è e come fa ad avere questi poteri.
Dal punto di vista tecnico l'opera non è chissà quanto eccelsa ma non si può pretendere un grande impegno per una serie di così poca durata a episodio ma ciò sarà messo in secondo piano data la storia che inizialmente partirà in un modo molto spensierato ma che nelle puntate finali subirà una svolta straordinaria e vi terrà incollati allo schermo. Possiamo dire che in questo caso vale a pieno la regola "pochi ma buoni".
Il finale sarà la ciliegina sulla torta di questo anime. Penso che nessuno si aspetti una simile verità che cambierà la vita dei personaggi principali e capirete proprio in quel momento quanto questa serie piccola è in realtà molto grande nei suoi contenuti e nelle sue emozioni che sa trasmettere e comprimere in soli quattro minuti. Dunque consiglio a tutti la visione di questa serie che complessivamente vi prenderà pochi minuti ma vi darà in cambio tante emozioni.
Pupipo è un corto di 12 episodi da 4 minuti cadauno diretto da Kaoru Suzuki (Hellsing) presso lo studio AIC PLUS+, sulla base della sceneggiatura di Motoshi Chujo e con il character design di Takumi Yokota. Tratto dall'omonimo manga di Rensuke Oshikiri.
Wakaba Himeji è una bambina che frequenta la quinta elementare con una singolare capacità: suo malgrado, riesce a vedere ed interagire con gli spiriti maligni. Purtroppo questo la porta ad isolarsi dal mondo per paura che altri possano restare coinvolti a causa della malvagità di quelle entità. Finché un giorno, incontra una creaturina rosa e paffuta che l'affiancherà e la proteggerà dagli spiriti maligni; il suo nome è Po-chan.
Pupipo è un corto che all'inizio non mi diceva molto ne come horror tanto meno come commedia, l'unica cosa che trovavo molto piacevole era la grafica niente male ed il chara, sopratutto della protagonista, molto dolce, quanto la sua voce; mentre il chara delle altre bambine risulta alquanto arcigno. Parlando del lato tecnico, Pupipo è privo di opening; il resto del sonoro è sufficiente, interessante e particolare l'ending.
Andando avanti con gli episodi la nota di mistero si fa più intensa portandomi a pormi alcune domande riguardanti sopratutto il piccolo Po ed il perché la ragazza avesse questi poteri. C'è poco da dire su quest'opera essendo molto corta e con una trama che si sviluppa solo negli ultimi episodi con spunti relativamente interessanti; l'inizio è orientato più sulla vita della bambina con relative difficoltà dovute sopratutto ai suoi misteriosi poteri; ammetto di aver trovato quegli episodi abbastanza noiosi anche perché di horror vi è poco o nulla, si classifica in quel genere solo per la presenza di fantasmi, ma penso che un "soprannaturale" basti e avanzi per caratterizzarlo. La commedia non spicca affatto, non mi ha divertita in nessun caso; il genere mistero è quello che emerge decisamente di più sopratutto nella seconda metà della serie. Complice il formato e lo sviluppo tardivo di questa caratteristica, gli spunti interessanti non hanno tempo di evolversi a dovere; a conferma di ciò, il finale risulta veloce ma comunque molto bello e commovente.
In conclusione trovo Pupipo un corto che all'inizio si presenta in maniera molto mediocre, arrivare alla sufficienza verso gli ultimi episodi, nulla di imperdibile, ma se li si lascia il tempo riesce a farsi valere.
Wakaba Himeji è una bambina che frequenta la quinta elementare con una singolare capacità: suo malgrado, riesce a vedere ed interagire con gli spiriti maligni. Purtroppo questo la porta ad isolarsi dal mondo per paura che altri possano restare coinvolti a causa della malvagità di quelle entità. Finché un giorno, incontra una creaturina rosa e paffuta che l'affiancherà e la proteggerà dagli spiriti maligni; il suo nome è Po-chan.
Pupipo è un corto che all'inizio non mi diceva molto ne come horror tanto meno come commedia, l'unica cosa che trovavo molto piacevole era la grafica niente male ed il chara, sopratutto della protagonista, molto dolce, quanto la sua voce; mentre il chara delle altre bambine risulta alquanto arcigno. Parlando del lato tecnico, Pupipo è privo di opening; il resto del sonoro è sufficiente, interessante e particolare l'ending.
Andando avanti con gli episodi la nota di mistero si fa più intensa portandomi a pormi alcune domande riguardanti sopratutto il piccolo Po ed il perché la ragazza avesse questi poteri. C'è poco da dire su quest'opera essendo molto corta e con una trama che si sviluppa solo negli ultimi episodi con spunti relativamente interessanti; l'inizio è orientato più sulla vita della bambina con relative difficoltà dovute sopratutto ai suoi misteriosi poteri; ammetto di aver trovato quegli episodi abbastanza noiosi anche perché di horror vi è poco o nulla, si classifica in quel genere solo per la presenza di fantasmi, ma penso che un "soprannaturale" basti e avanzi per caratterizzarlo. La commedia non spicca affatto, non mi ha divertita in nessun caso; il genere mistero è quello che emerge decisamente di più sopratutto nella seconda metà della serie. Complice il formato e lo sviluppo tardivo di questa caratteristica, gli spunti interessanti non hanno tempo di evolversi a dovere; a conferma di ciò, il finale risulta veloce ma comunque molto bello e commovente.
In conclusione trovo Pupipo un corto che all'inizio si presenta in maniera molto mediocre, arrivare alla sufficienza verso gli ultimi episodi, nulla di imperdibile, ma se li si lascia il tempo riesce a farsi valere.