Buddy Complex
Serie anime da 13 episodi di durata canonica.
Serie molto avvincente in cui il nostro protagonista viene attaccato, nella sua epoca, da un robot gigante e viene salvato sempre da un altro robot guidato da Hina che lo manda settanta anni nel futuro; e qui inizia la sua avventura.
Aoba si ritrova in un'epoca in cui sono presenti due grandi potenze (Zogilia e l'alleanza del pacifico) che si stanno combattendo per una fonte di energia molto importante, anche dal punto di vista militare. Il nostro protagonista si ritrova nel bel mezzo di questo conflitto e costretto a guidare il buddy e fare un coupling con Dio (non è un'entità superiore). Assisteremo alla nascita e la crescita del rapporto tra Aoba e Dio, che sarà migliorato attraverso il coupling dove arriveranno a condividere i propri ricordi, con il risultato di rendere ancora più potenti i buddy guidati da loro due.
Comunque nel mezzo di questo conflitto il nostro Aoba vuole trovare Hina, per chiederle come ritornare alla sua epoca, e questa è la parte più importante e anche altalenante che si trascinerà fino alla fine della serie.
La serie non ha nulla di nuovo, sono presenti viaggi nel tempo, loop temporali ecc. Ciò, però, non rende la serie assolutamente noiosa, riuscendo a mantenere una certa suspense in ogni episodio (soprattutto alla scelta azzeccata di quando far finire l'episodio), certo anche se le battaglie sono un po' ripetitive all'inizio perché la fazione del protagonista si difende solamente, verso la fine si ha una serie di battaglie dove si ha botta e risposta tra le due fazioni.
Nel mezzo di queste battaglie verranno svelati dettagli importanti per capire tutta la vicenda, che verrà compresa pienamente guardando anche i due OAV.
Animazioni: disegnati molto bene i buddy dei due protagonisti, ma sono molto belli anche quelli della guardia imperiale di Zogilia. Anche i personaggi li ho trovati disegnati bene (mi rimarrà impressa in mente Hina, molto carina, anche se le altre non sono da meno).
Musiche: opening ed ending molto belle, orecchiabili e in risonanza con i temi presenti nella serie; apprezzata molto la ending dove trapela il senso di distanza e tristezza presente nella serie (per quanto riguarda capire il nesso tra Hina ed Aoba, il loro legame ecc.). Molto bella anche la ost che viene messa negli scontri tra buddy quando sono in modalità buddy, è molto trascinante dovuto all'energia che trasmette. Questa serie non spiccherà certo per originalità, ma dall'inizio alla fine non ti farà stancare mai di vederla perché ha quel qualcosa che non ti fa annoiare (nonostante le cose possano essere ripetitive in certi punti). In più tutte le domande che si accumulano durante la visione, trovano una risposta decente alla fine e soddisfacente (almeno per me).
Quindi consiglio di vedere questa, perché ha un suo potenziale e sarebbe stato bello se gli episodi fossero stati 26, almeno la storia sarebbe stata meno sbrigativa. Complessivamente le do un 7,5.
Buona visione!
Serie molto avvincente in cui il nostro protagonista viene attaccato, nella sua epoca, da un robot gigante e viene salvato sempre da un altro robot guidato da Hina che lo manda settanta anni nel futuro; e qui inizia la sua avventura.
Aoba si ritrova in un'epoca in cui sono presenti due grandi potenze (Zogilia e l'alleanza del pacifico) che si stanno combattendo per una fonte di energia molto importante, anche dal punto di vista militare. Il nostro protagonista si ritrova nel bel mezzo di questo conflitto e costretto a guidare il buddy e fare un coupling con Dio (non è un'entità superiore). Assisteremo alla nascita e la crescita del rapporto tra Aoba e Dio, che sarà migliorato attraverso il coupling dove arriveranno a condividere i propri ricordi, con il risultato di rendere ancora più potenti i buddy guidati da loro due.
Comunque nel mezzo di questo conflitto il nostro Aoba vuole trovare Hina, per chiederle come ritornare alla sua epoca, e questa è la parte più importante e anche altalenante che si trascinerà fino alla fine della serie.
La serie non ha nulla di nuovo, sono presenti viaggi nel tempo, loop temporali ecc. Ciò, però, non rende la serie assolutamente noiosa, riuscendo a mantenere una certa suspense in ogni episodio (soprattutto alla scelta azzeccata di quando far finire l'episodio), certo anche se le battaglie sono un po' ripetitive all'inizio perché la fazione del protagonista si difende solamente, verso la fine si ha una serie di battaglie dove si ha botta e risposta tra le due fazioni.
Nel mezzo di queste battaglie verranno svelati dettagli importanti per capire tutta la vicenda, che verrà compresa pienamente guardando anche i due OAV.
Animazioni: disegnati molto bene i buddy dei due protagonisti, ma sono molto belli anche quelli della guardia imperiale di Zogilia. Anche i personaggi li ho trovati disegnati bene (mi rimarrà impressa in mente Hina, molto carina, anche se le altre non sono da meno).
Musiche: opening ed ending molto belle, orecchiabili e in risonanza con i temi presenti nella serie; apprezzata molto la ending dove trapela il senso di distanza e tristezza presente nella serie (per quanto riguarda capire il nesso tra Hina ed Aoba, il loro legame ecc.). Molto bella anche la ost che viene messa negli scontri tra buddy quando sono in modalità buddy, è molto trascinante dovuto all'energia che trasmette. Questa serie non spiccherà certo per originalità, ma dall'inizio alla fine non ti farà stancare mai di vederla perché ha quel qualcosa che non ti fa annoiare (nonostante le cose possano essere ripetitive in certi punti). In più tutte le domande che si accumulano durante la visione, trovano una risposta decente alla fine e soddisfacente (almeno per me).
Quindi consiglio di vedere questa, perché ha un suo potenziale e sarebbe stato bello se gli episodi fossero stati 26, almeno la storia sarebbe stata meno sbrigativa. Complessivamente le do un 7,5.
Buona visione!
In questi ultimi tempi, trovare degli anime mecha semplici da vedere, senza pretese, specialmente se prodotti di recente, sembra essere una sfida, ma se ce ne fosse davvero uno senza pretese, ma che può essere frenetico in fatto di contenuti e di narrativa ma mai pesante, lo vorreste? Questo è il caso di "Buddy Complex".
<b>Attenzione: la seguente recensione contiene spoiler</b>
In una sola giornata, la vita di Aoba Watase, un comune studente delle superiori, va praticamente all’aria quando, in una semplice giornata di scuola viene inseguito da un gigantesco robot il cui pilota lo vuole morto, venendo poi coinvolto in uno scontro tra il robot inseguitore e uno simile pilotato dalla sua compagna di classe Hina Yumihara, per poi ritrovarsi nel bel mezzo di un conflitto dove lui è ai comandi di un mecha (qui chiamati Valiancer).
Scoprirà quindi di trovarsi nel futuro, dove è in corso una guerra tra le nazioni del Patto dell’alleanza Libera e la repubblica di Zogilia, e,dal momento che Hina si trova nelle file di Zogilia, Aoba decide di unirsi alla guerra a bordo della nave dell’alleanza Cygnus dove, in tandem con il pilota dell’alleanza Dio Junyou Weinberg, combatterà a bordo del speciale modello Valiancer Luxon il quale, insieme al modello Bradyon di Dio, è dotato dell’avanzato Coupling System.
Pur essendo narrativamente semplice, l’anime mostra un bel po’ di colpi di scena che coinvolgeranno addirittura paradossi e viaggi nel tempo in stile “Ritorno al futuro”. E ovviamente, tra un combattimento e l’altro, qui animati in modo sempre vertiginoso, conosceremo i vari personaggi delle fazioni, come l’equipaggio della Cynus, tra cui spiccano Aoba e Dio e il loro difficoltoso andare d'accordo e i vari soldati di Zogilia, tra cui spiccano Hina e Bizon (e vi dico che lui è la gelosia fatta persona), ma in fatto di caratterizzazione si va bene .
Graficamente il titolo regge benone, complice il character design molto fresco, e il mecha-design molto curato, complice il fatto che sono animati in stile normale, pur non mancando qualche elemento in CGI, garantendo inoltre combattimenti sempre vertiginosi, dal momento che il palcoscenico principale sarà il cielo e il pieno mare aperto, quindi gli scontri a terra saranno pochi, poiché continuamente aerei. Ad aumentare il fattore vertigine ci pensa una movimentata soundtrack, unita a fenomenali interpretazioni (quelle dei protagonisti sono facilmente intuibili e aspettate di sentire quando urlano), infine, opening ed ending sono entrambe carine.
"Buddy Complex" è un anime standard che non offre nessuna pretesa di visione, eccezione fatta che per il finale che sarà visibile solo nei due episodi speciali "Final".
<b>Attenzione: la seguente recensione contiene spoiler</b>
In una sola giornata, la vita di Aoba Watase, un comune studente delle superiori, va praticamente all’aria quando, in una semplice giornata di scuola viene inseguito da un gigantesco robot il cui pilota lo vuole morto, venendo poi coinvolto in uno scontro tra il robot inseguitore e uno simile pilotato dalla sua compagna di classe Hina Yumihara, per poi ritrovarsi nel bel mezzo di un conflitto dove lui è ai comandi di un mecha (qui chiamati Valiancer).
Scoprirà quindi di trovarsi nel futuro, dove è in corso una guerra tra le nazioni del Patto dell’alleanza Libera e la repubblica di Zogilia, e,dal momento che Hina si trova nelle file di Zogilia, Aoba decide di unirsi alla guerra a bordo della nave dell’alleanza Cygnus dove, in tandem con il pilota dell’alleanza Dio Junyou Weinberg, combatterà a bordo del speciale modello Valiancer Luxon il quale, insieme al modello Bradyon di Dio, è dotato dell’avanzato Coupling System.
Pur essendo narrativamente semplice, l’anime mostra un bel po’ di colpi di scena che coinvolgeranno addirittura paradossi e viaggi nel tempo in stile “Ritorno al futuro”. E ovviamente, tra un combattimento e l’altro, qui animati in modo sempre vertiginoso, conosceremo i vari personaggi delle fazioni, come l’equipaggio della Cynus, tra cui spiccano Aoba e Dio e il loro difficoltoso andare d'accordo e i vari soldati di Zogilia, tra cui spiccano Hina e Bizon (e vi dico che lui è la gelosia fatta persona), ma in fatto di caratterizzazione si va bene .
Graficamente il titolo regge benone, complice il character design molto fresco, e il mecha-design molto curato, complice il fatto che sono animati in stile normale, pur non mancando qualche elemento in CGI, garantendo inoltre combattimenti sempre vertiginosi, dal momento che il palcoscenico principale sarà il cielo e il pieno mare aperto, quindi gli scontri a terra saranno pochi, poiché continuamente aerei. Ad aumentare il fattore vertigine ci pensa una movimentata soundtrack, unita a fenomenali interpretazioni (quelle dei protagonisti sono facilmente intuibili e aspettate di sentire quando urlano), infine, opening ed ending sono entrambe carine.
"Buddy Complex" è un anime standard che non offre nessuna pretesa di visione, eccezione fatta che per il finale che sarà visibile solo nei due episodi speciali "Final".
"Buddy Complex" è una serie della stagione invernale 2014 composta da tredici episodi di durata canonica, prodotta dalla Sunrise.
Aoba Watase è ancora un normale studente quando viene attaccato da un misterioso robot gigante che per qualche ignoto motivo vuole prendere a tutti i costi la sua vita. Il giovane viene salvato dalla sua compagna di classe Hina Yumihara, la quale, dopo averlo tirato a bordo del propria unità, lo spedisce di 70 anni nel futuro. Aoba si risveglierà in una nuova epoca, nella quale la guerra fra la repubblica di Zogilia e la Free Pact Alliance ha sconvolto l'intero pianeta. Qui il ragazzo andrà alla ricerca di Hina, scoprendo che in realtà essa è inspiegabilmente un membro della fazione nemica a quella cui si è unito.
La trama parte bene, gettando nel calderone una miriade di elementi diversi e riuscendo poi ad amalgamarli discretamente, rendendo il prodotto pieno di azione, sentimentalismo e fantascienza. I viaggi temporali non sono certo una novità nel panorama dell'animazione, così come non lo è quel futuro lontano dove ragazzi di quindici o sedici anni pilotano enormi robot per difendere la terra. L'ambientazione di "Buddy Complex" non si può certo dire che sia il massimo dell'originalità dunque, però, nella sua semplicità, funge da ottima cornice all'intera vicenda, che, grazie soprattutto ad un narrazione veloce e a dei personaggi vivaci e ben congegnati, riesce a catturare in breve tempo lo spettatore. Ciò che mi ha colpito dell'opera è stato proprio il suo dinamismo: non si andrà mai tanto per il sottile, niente inutili giri di parole o situazioni che si prolungano nel tempo più del necessario, al contrario, sin dalla prima puntata, gli sviluppi a livello narrativo saranno più che corposi e spettacolari combattimenti aerei saranno al centro dell'attenzione.
Il comparto tecnico non fa gridare al miracolo, ma si comporta più che degnamente, proponendo un design dei personaggi semplice ma aggraziato, dei fondali sufficientemente dettagliati e, soprattutto, delle animazioni fluide che danno vita a degli ottimi scontri fra mecha, ulteriormente arricchiti da effetti speciali di buon livello.
Anche l'apparato sonoro svolge il proprio compito egregiamente, partendo da un'opening orecchiabile e melodiosa, proseguendo poi con delle ottime colonne sonore sempre adatte alla situazione e concludendo con un doppiaggio più che adeguato.
I personaggi non si discostano molto dai classici stereotipi del genere, ma tutto sommato godono di una discreta caratterizzazione e riescono a coinvolgere lo spettatore.
Il tredicesimo episodio non conclude definitivamente l'opera, anzi, solleva una miriade di domande ed interrogativi, ai quali verrà fortunatamente data risposta nei due episodi special conclusivi "Buddy Complex: Kanketsuhen - Ano Sora ni Kaeru Mirai de", prodotti nello stesso anno.
In conclusione, "Buddy Complex" si è rivelata una piccola e gradita sorpresa, un'opera in grado di mescolare perfettamente azione e sentimento, supportata da un comparto tecnico adeguato, e avente alla base una trama sufficientemente solida e accattivante. Un prodotto che consiglio vivamente di visionare agli amanti del genere, e non solo.
Aoba Watase è ancora un normale studente quando viene attaccato da un misterioso robot gigante che per qualche ignoto motivo vuole prendere a tutti i costi la sua vita. Il giovane viene salvato dalla sua compagna di classe Hina Yumihara, la quale, dopo averlo tirato a bordo del propria unità, lo spedisce di 70 anni nel futuro. Aoba si risveglierà in una nuova epoca, nella quale la guerra fra la repubblica di Zogilia e la Free Pact Alliance ha sconvolto l'intero pianeta. Qui il ragazzo andrà alla ricerca di Hina, scoprendo che in realtà essa è inspiegabilmente un membro della fazione nemica a quella cui si è unito.
La trama parte bene, gettando nel calderone una miriade di elementi diversi e riuscendo poi ad amalgamarli discretamente, rendendo il prodotto pieno di azione, sentimentalismo e fantascienza. I viaggi temporali non sono certo una novità nel panorama dell'animazione, così come non lo è quel futuro lontano dove ragazzi di quindici o sedici anni pilotano enormi robot per difendere la terra. L'ambientazione di "Buddy Complex" non si può certo dire che sia il massimo dell'originalità dunque, però, nella sua semplicità, funge da ottima cornice all'intera vicenda, che, grazie soprattutto ad un narrazione veloce e a dei personaggi vivaci e ben congegnati, riesce a catturare in breve tempo lo spettatore. Ciò che mi ha colpito dell'opera è stato proprio il suo dinamismo: non si andrà mai tanto per il sottile, niente inutili giri di parole o situazioni che si prolungano nel tempo più del necessario, al contrario, sin dalla prima puntata, gli sviluppi a livello narrativo saranno più che corposi e spettacolari combattimenti aerei saranno al centro dell'attenzione.
Il comparto tecnico non fa gridare al miracolo, ma si comporta più che degnamente, proponendo un design dei personaggi semplice ma aggraziato, dei fondali sufficientemente dettagliati e, soprattutto, delle animazioni fluide che danno vita a degli ottimi scontri fra mecha, ulteriormente arricchiti da effetti speciali di buon livello.
Anche l'apparato sonoro svolge il proprio compito egregiamente, partendo da un'opening orecchiabile e melodiosa, proseguendo poi con delle ottime colonne sonore sempre adatte alla situazione e concludendo con un doppiaggio più che adeguato.
I personaggi non si discostano molto dai classici stereotipi del genere, ma tutto sommato godono di una discreta caratterizzazione e riescono a coinvolgere lo spettatore.
Il tredicesimo episodio non conclude definitivamente l'opera, anzi, solleva una miriade di domande ed interrogativi, ai quali verrà fortunatamente data risposta nei due episodi special conclusivi "Buddy Complex: Kanketsuhen - Ano Sora ni Kaeru Mirai de", prodotti nello stesso anno.
In conclusione, "Buddy Complex" si è rivelata una piccola e gradita sorpresa, un'opera in grado di mescolare perfettamente azione e sentimento, supportata da un comparto tecnico adeguato, e avente alla base una trama sufficientemente solida e accattivante. Un prodotto che consiglio vivamente di visionare agli amanti del genere, e non solo.
Negli ultimi anni la Sunrise ha creato molte serie robotiche, alcune decisamente riuscite, altre cadute nell'anonimato, pur non essendo scadenti. "Buddy Complex" sembrava essere un progetto ambizioso, ma dovette fare i conti con uno scarso successo da parte del pubblico, per cui, anziché essere sviluppato in due serie da tredici episodi, furono realizzati due OAV conclusivi.
"Buddy Complex" è una serie della stagione invernale 2014 composta da tredici episodi di durata canonica conclusasi con due OAV usciti nella stagione autunnale 2014.
Trama: Aoba Watase è uno studente liceale appassionato di basketball. Durante l'estate il ragazzo viene attaccato da un misterioso robot, e altrettanto misteriosamente viene salvato da un altro robot. A pilotare quest'ultimo robot altri non è che la sua compagna di classe Hina Yumihara, la quale afferma di provenire dal futuro e che nella sua epoca "Dio lo sta aspettando"; dopodiché lo lancia in un wormhole temporale scomparendo dalla sua vista. Il ragazzo, catapultato in una nuova epoca (circa 70 anni nel futuro) si ritrova nel bel mezzo di un conflitto tra la Free Pact Alliance e la Repubblica di Zogilia. Aoba sarà schierato con la prima, e pilotando il Valiancer Luxon. In quei frangenti farà coppia con Dio, anch'egli pilota di un Valiancer. Affinché entrambi i robot esprimano il loro pieno potenziale offensivo, è necessario un "coupling", ossia una totale sincronia mentale tra i due piloti. Com'è possibile che Aoba ci riesca al primo tentativo e con parametri così elevati? Riuscirà il ragazzo a placare il conflitto e a ritornare nella sua epoca?
Grafica: buona ma non eccelsa (non si raggiungono i livelli di eccellenze grafiche presenti in Valvrave the Liberator). Buone le ambientazioni, molto varie e con un grado di dettaglio accettabile. Ottime le animazioni, fluide e frenetiche. Character design gradevole anche se non è il massimo. Mecha design di stampo classico (sembra un ibrido tra i primi Gundam e la G1 dei Transformers).
Sonoro: molto piacevole. L'opening è gradevole, dinamica e orecchiabile, adatta ad una serie d'azione. L'ending risulta più addolcita e a tratti malinconica. Le OST sono molto belle e appropriate al contesto. Ottimi gli effetti sonori. Buon doppiaggio.
Personaggi: nonostante la caratterizzazione molto semplificata ed "estetica" (ossia si capisce molto della loro personalità dal loro aspetto), il comparto dei personaggi risulta più che buono. Il fattore psicologico è ben presente, così pure il fattore evolutivo. L'interazione è ottima.
Sceneggiatura: dal momento che l'opera si destreggia su vari orizzonti temporali, la gestione temporale ne deve seguire i rispettivi salti, risultando tutt'altro che lineare, ciononostante non appaiono problemi di comprensibilità globale dell'opera. Il ritmo si attesta su livelli medio-veloci. Le scene di azione non mancano e appaiono piuttosto ben realizzate (non eccelse), non mancano nemmeno le scene di violenza. È presente un assai modesto quantitativo di fanservice, focalizzato più che altro sull'ambiguità del rapporto tra Aoba e Dio e sulla terminologia "da matrimonio" che denota il coupling, questi fattori sono inseriti per attirare il pubblico femminile. I dialoghi sono mediamente buoni.
Finale: molto meglio da ciò che ci si poteva aspettare da soli due OAV. Nonostante si avverta un senso di "compressione" (un'intera seconda serie sarebbe stata l'ideale) l'opera si conclude dignitosamente e senza lacune di sorta. Il finale è completo e compiuto, risultando piacevole.
In sintesi, "Buddy Complex" è, al netto dei difetti, un discreto robotico. L'opera non sarà ricordata come capolavoro del suo genere, tuttavia riesce ad appassionare e coinvolgere la sua cerchia di appassionati, e come tale la si consiglia agli amanti del genere robotico e del fantascientifico tout court con spiccate preferenze per i viaggi temporali.
"Buddy Complex" è una serie della stagione invernale 2014 composta da tredici episodi di durata canonica conclusasi con due OAV usciti nella stagione autunnale 2014.
Trama: Aoba Watase è uno studente liceale appassionato di basketball. Durante l'estate il ragazzo viene attaccato da un misterioso robot, e altrettanto misteriosamente viene salvato da un altro robot. A pilotare quest'ultimo robot altri non è che la sua compagna di classe Hina Yumihara, la quale afferma di provenire dal futuro e che nella sua epoca "Dio lo sta aspettando"; dopodiché lo lancia in un wormhole temporale scomparendo dalla sua vista. Il ragazzo, catapultato in una nuova epoca (circa 70 anni nel futuro) si ritrova nel bel mezzo di un conflitto tra la Free Pact Alliance e la Repubblica di Zogilia. Aoba sarà schierato con la prima, e pilotando il Valiancer Luxon. In quei frangenti farà coppia con Dio, anch'egli pilota di un Valiancer. Affinché entrambi i robot esprimano il loro pieno potenziale offensivo, è necessario un "coupling", ossia una totale sincronia mentale tra i due piloti. Com'è possibile che Aoba ci riesca al primo tentativo e con parametri così elevati? Riuscirà il ragazzo a placare il conflitto e a ritornare nella sua epoca?
Grafica: buona ma non eccelsa (non si raggiungono i livelli di eccellenze grafiche presenti in Valvrave the Liberator). Buone le ambientazioni, molto varie e con un grado di dettaglio accettabile. Ottime le animazioni, fluide e frenetiche. Character design gradevole anche se non è il massimo. Mecha design di stampo classico (sembra un ibrido tra i primi Gundam e la G1 dei Transformers).
Sonoro: molto piacevole. L'opening è gradevole, dinamica e orecchiabile, adatta ad una serie d'azione. L'ending risulta più addolcita e a tratti malinconica. Le OST sono molto belle e appropriate al contesto. Ottimi gli effetti sonori. Buon doppiaggio.
Personaggi: nonostante la caratterizzazione molto semplificata ed "estetica" (ossia si capisce molto della loro personalità dal loro aspetto), il comparto dei personaggi risulta più che buono. Il fattore psicologico è ben presente, così pure il fattore evolutivo. L'interazione è ottima.
Sceneggiatura: dal momento che l'opera si destreggia su vari orizzonti temporali, la gestione temporale ne deve seguire i rispettivi salti, risultando tutt'altro che lineare, ciononostante non appaiono problemi di comprensibilità globale dell'opera. Il ritmo si attesta su livelli medio-veloci. Le scene di azione non mancano e appaiono piuttosto ben realizzate (non eccelse), non mancano nemmeno le scene di violenza. È presente un assai modesto quantitativo di fanservice, focalizzato più che altro sull'ambiguità del rapporto tra Aoba e Dio e sulla terminologia "da matrimonio" che denota il coupling, questi fattori sono inseriti per attirare il pubblico femminile. I dialoghi sono mediamente buoni.
Finale: molto meglio da ciò che ci si poteva aspettare da soli due OAV. Nonostante si avverta un senso di "compressione" (un'intera seconda serie sarebbe stata l'ideale) l'opera si conclude dignitosamente e senza lacune di sorta. Il finale è completo e compiuto, risultando piacevole.
In sintesi, "Buddy Complex" è, al netto dei difetti, un discreto robotico. L'opera non sarà ricordata come capolavoro del suo genere, tuttavia riesce ad appassionare e coinvolgere la sua cerchia di appassionati, e come tale la si consiglia agli amanti del genere robotico e del fantascientifico tout court con spiccate preferenze per i viaggi temporali.
Anime che trae in inganno, promette molto ma ha 13 episodi e quindi ok si capisce come mai tutto è "di corsa", ma di contro ci si chiede quale sia il senso di un giochetto temporale elaborato + una guerra politicamente controversa + personaggi complessi etc se poi di fatto non si ha tempo per trattare tutto in modo degno.
La storia poggia su un argomento molto gettonato negli ultimi anni, oltre alla sincronizzazione uomo macchina, ovvero che questo/i richiedono che le menti di due piloti si fondono, si assimilano, risuonino e quant'altro, con i pro e i contro di questa cosa. Tuttavia punto ritrito a parte da ogni anime ci si aspetta almeno un paio di tratti di originalità anche quando si usano idee già viste, o quantomeno una gestione della trama peculiare. Buddy complex ci prova, ma non ce la fa ad andare oltre la tipologia superficiale e scontata, questo per l'assolutamente ragionevole problema dell'essere una serie breve, in 13 episodi non puoi umanamente gestirti le fondamenta di complessità che tutta la baracca richiede: combattimenti e uso del sistema sincronico, trama globale, analisi dei protagonisti che come sempre sono costretti ad un grande confronto perchè si scambiano pensieri ed emozioni e magari anche colpi di scena, trucchi narrativi e perchè no l'analisi anche del contorno.
Veniamo alla faccenda. Aoba, un comune liceale, viene coinvolto da una compagna di classe in una battaglia tra robottoni dove a quanto pare lui è il Target designato da un misterioso pilota del futuro amico della ragazza. La fanciulla per salvarlo lo spedisce però 70 anni nel futuro con la sola avvertenza di trovare Dio (persona non la vocazione).
Approdato nell'abitacolo di un super tecnologico robot (valiancer Luxon) in grado di eseguire il coupling la misteriosa tecnologia che potenzia le abilità dei piloti e delle macchine, Aoba incontra immediatamente il bellissimo e riottoso Dio (pilota del robottone gemello del suo), con cui fa la fusione mentale. Ora tralasciando il raccapriccio dei termini, dove sembra che i due piloti si propongano per il matrimonio ogni volta che usano il coupling, la storiella nel suo ritrito non era nemmeno male, il looping temporale causato dalla misteriosa ragazza, ossessione di Aoba dopo il suo approdo nel futuro, ha comunque un suo perchè, ma di fatto non si decolla oltre questo. Se vogliamo anche aggiungere danno alla beffa, alcuni personaggi secondari sono caratterizzati in modo intrigante, ma non vengono minimamente analizzati (vedi Albert) in modo degno, oppure hanno un ruolo chiave e vengono trattati con distrazione irritante (Bizon), dettagli che svarionano la trama con scelte forti poggianti su non si sa bene cosa. Mezzo per lanciare la seconda serie? Sicuramente ma la struttura portante resta debole.
Il comparto tecnico è buono, niente sconvolgente, va però detto che gli scontri con i robot sono abbastanza monotoni e ripetitivi, le evuluzioni sono sempre quelle alla fine, anche se la nave cigno è davvero ben dettagliata e i mechadesign (vagamente ispirato ai gundam con qualche tratto di fafner) sono davvero graziosi. Il tratto dei personaggi è gradevole ed i fondali piacevoli.
Ovviamente si notano spunti da altre serie sparsi in giro e come capita ormai costantemente, giusto perchè tutti vogliono un robottone che ci ricordi di Charles Aznable, ecco che il Bradyon di Dio è ovviamente rosso. Nessuna critica in questo sia chiaro, è uma moda ormai.
Le musiche sono decenti, ma niente di che.
Il mio voto è un 6.5 che arrotondo a 7 perchè voglio illudermi che la seconda serie farà la differenza.
La storia poggia su un argomento molto gettonato negli ultimi anni, oltre alla sincronizzazione uomo macchina, ovvero che questo/i richiedono che le menti di due piloti si fondono, si assimilano, risuonino e quant'altro, con i pro e i contro di questa cosa. Tuttavia punto ritrito a parte da ogni anime ci si aspetta almeno un paio di tratti di originalità anche quando si usano idee già viste, o quantomeno una gestione della trama peculiare. Buddy complex ci prova, ma non ce la fa ad andare oltre la tipologia superficiale e scontata, questo per l'assolutamente ragionevole problema dell'essere una serie breve, in 13 episodi non puoi umanamente gestirti le fondamenta di complessità che tutta la baracca richiede: combattimenti e uso del sistema sincronico, trama globale, analisi dei protagonisti che come sempre sono costretti ad un grande confronto perchè si scambiano pensieri ed emozioni e magari anche colpi di scena, trucchi narrativi e perchè no l'analisi anche del contorno.
Veniamo alla faccenda. Aoba, un comune liceale, viene coinvolto da una compagna di classe in una battaglia tra robottoni dove a quanto pare lui è il Target designato da un misterioso pilota del futuro amico della ragazza. La fanciulla per salvarlo lo spedisce però 70 anni nel futuro con la sola avvertenza di trovare Dio (persona non la vocazione).
Approdato nell'abitacolo di un super tecnologico robot (valiancer Luxon) in grado di eseguire il coupling la misteriosa tecnologia che potenzia le abilità dei piloti e delle macchine, Aoba incontra immediatamente il bellissimo e riottoso Dio (pilota del robottone gemello del suo), con cui fa la fusione mentale. Ora tralasciando il raccapriccio dei termini, dove sembra che i due piloti si propongano per il matrimonio ogni volta che usano il coupling, la storiella nel suo ritrito non era nemmeno male, il looping temporale causato dalla misteriosa ragazza, ossessione di Aoba dopo il suo approdo nel futuro, ha comunque un suo perchè, ma di fatto non si decolla oltre questo. Se vogliamo anche aggiungere danno alla beffa, alcuni personaggi secondari sono caratterizzati in modo intrigante, ma non vengono minimamente analizzati (vedi Albert) in modo degno, oppure hanno un ruolo chiave e vengono trattati con distrazione irritante (Bizon), dettagli che svarionano la trama con scelte forti poggianti su non si sa bene cosa. Mezzo per lanciare la seconda serie? Sicuramente ma la struttura portante resta debole.
Il comparto tecnico è buono, niente sconvolgente, va però detto che gli scontri con i robot sono abbastanza monotoni e ripetitivi, le evuluzioni sono sempre quelle alla fine, anche se la nave cigno è davvero ben dettagliata e i mechadesign (vagamente ispirato ai gundam con qualche tratto di fafner) sono davvero graziosi. Il tratto dei personaggi è gradevole ed i fondali piacevoli.
Ovviamente si notano spunti da altre serie sparsi in giro e come capita ormai costantemente, giusto perchè tutti vogliono un robottone che ci ricordi di Charles Aznable, ecco che il Bradyon di Dio è ovviamente rosso. Nessuna critica in questo sia chiaro, è uma moda ormai.
Le musiche sono decenti, ma niente di che.
Il mio voto è un 6.5 che arrotondo a 7 perchè voglio illudermi che la seconda serie farà la differenza.
E' dai tempi di "Ritorno al futuro" che ho appreso il concetto di paradosso temporale: si tratta di situazioni irrealistiche o impossibili legate ad ipotetici viaggi del tempo e dovute alla violazione del principio di causalità, ossia quello per cui ogni effetto deve avere, necessariamente, una causa. Buddy complex è uno dei tanti esempi in cui questo principio viene sottovalutato o ignorato del tutto dando così luogo ad una storia che è fasulla già in partenza. Riuscire a rispettare senza nessun errore il nesso di causalità in una sceneggiatura è un compito obiettivamente molto difficile; per questo motivo in genere tendo a sottolineare ma non a demonizzare le sbavature che inevitabilmente si incontrano. Ma qui, in tutta franchezza, si esagera! L'errore commesso è talmente evidente e così imponente da diventare un pesantissimo handicap da cui non si può prescindere nella valutazione complessiva.
Aobe Watase è un normalissimo studente delle superiori; durante un giorno qualsiasi viene attaccato da un gigantesco robot che si accanisce contro di lui senza un'apparente ragione. Altrettanto inspiegabilmente un altro robot accorre in suo aiuto e lo tira fuori dai pasticci. Dall'abitacolo della macchina vien fuori una sua compagna di classe, Hina, che gli rivela di essere giunta dal futuro proprio per proteggere il ragazzo in quella strana circostanza. Come sapeva che sarebbe successa una cosa del genere? Gliene avrebbe parlato lo stesso Aobe. Poi, sfruttando l'apertura di un varco temporale trascina il ragazzo in un futuro distante settant'anni e gli raccomanda di mettersi in contatto con un certo "Dio". La trama proseguirà mostrando varie fasi dello scontro fra i paesi del "free Pact Alliance" e la repubblica di Zogilia; guerra a cui lo stesso Aobe prenderà parte.
Anche se ve l'ho raccontata, in realtà, questa storia non può esistere, è impossibile e tutto ciò che viene raccontato è completamente inutile. Abbiamo parlato del concetto di causalità: se Aoba non racconta nel futuro la sua storia ad Hina, quest'ultima non tornerà indietro nel passato nè il ragazzo verrà mai attaccato dal robot ostile. Ma ciò comporterebbe che il giovane Aoba si trovasse nel futuro già prima del primo viaggio del tempo di Hina; e questo, ovviamente è impossibile: chi ce lo avrebbe portato? Viene meno la causa, non c'è più l'effetto e tutto l'impianto narrativo di quest'opera crolla come un castello di carte.
Con queste premesse non ho neanche tanta voglia di commentare il resto; giusto per completezza dirò che si tratta di un mecha abbastanza classico, a cui probabilmente avrei assegnato la sufficienza se avesse evitato i riferimenti ai viaggi nel tempo o qualcosa in più se fosse stato in grado di proporre una spiegazione logica agli stessi. Ma è inutile girarci troppo intorno: l'errore c'è, tutta la storia diviene inutile e la mia valutazione è molto negativa.
Aobe Watase è un normalissimo studente delle superiori; durante un giorno qualsiasi viene attaccato da un gigantesco robot che si accanisce contro di lui senza un'apparente ragione. Altrettanto inspiegabilmente un altro robot accorre in suo aiuto e lo tira fuori dai pasticci. Dall'abitacolo della macchina vien fuori una sua compagna di classe, Hina, che gli rivela di essere giunta dal futuro proprio per proteggere il ragazzo in quella strana circostanza. Come sapeva che sarebbe successa una cosa del genere? Gliene avrebbe parlato lo stesso Aobe. Poi, sfruttando l'apertura di un varco temporale trascina il ragazzo in un futuro distante settant'anni e gli raccomanda di mettersi in contatto con un certo "Dio". La trama proseguirà mostrando varie fasi dello scontro fra i paesi del "free Pact Alliance" e la repubblica di Zogilia; guerra a cui lo stesso Aobe prenderà parte.
Anche se ve l'ho raccontata, in realtà, questa storia non può esistere, è impossibile e tutto ciò che viene raccontato è completamente inutile. Abbiamo parlato del concetto di causalità: se Aoba non racconta nel futuro la sua storia ad Hina, quest'ultima non tornerà indietro nel passato nè il ragazzo verrà mai attaccato dal robot ostile. Ma ciò comporterebbe che il giovane Aoba si trovasse nel futuro già prima del primo viaggio del tempo di Hina; e questo, ovviamente è impossibile: chi ce lo avrebbe portato? Viene meno la causa, non c'è più l'effetto e tutto l'impianto narrativo di quest'opera crolla come un castello di carte.
Con queste premesse non ho neanche tanta voglia di commentare il resto; giusto per completezza dirò che si tratta di un mecha abbastanza classico, a cui probabilmente avrei assegnato la sufficienza se avesse evitato i riferimenti ai viaggi nel tempo o qualcosa in più se fosse stato in grado di proporre una spiegazione logica agli stessi. Ma è inutile girarci troppo intorno: l'errore c'è, tutta la storia diviene inutile e la mia valutazione è molto negativa.
"Buddy Complex" è un amime mecha uscito nel 2014 e rappresenta, per così dire, gli anime di "nuova generazione". La trama è avvincente e, lo dico subito, l'idea del salto temporale rappresenta un vero colpo di genio (nonostante non sia una novità), capace di coinvolgere gli spettatori, che si ritrovano così in un intricato rapporto causa-effetto.
Tutto inizia una mattina di scuola, quando Aoba Watase viene attaccato da un robot gigante nel giardino scolastico. Non solo la sorpresa per la comparsa di quell'arma futuristica, ma anche lo stupore per il misterioso intervento di Hina, compagna di classe, che sembra misteriosamente coinvolta in questi strani avvenimenti. I due riescono a fuggire e la ragazza, per salvare Aoba, sale su un altro robot-gigante e cerca di distruggere il nemico. La battaglia si fa cruente e, nel bel mezzo dello scontro, Hina riesce a entrare in un tunnel spazio-temporale, viaggiando nel tempo insieme ad Aoba.
A questo punto si potrebbe dire che la storia di Aoba Watase ricomincia da capo, una sorta di seconda nascita, in un futuro lontano 70 anni, dove la guerra mondiale tra due fazioni imperversa in tutto il globo. Il giovane ex-studente si risveglia nella cabina di pilotaggio di un robot, ma vicino a lui non c'è più la bellissima Hina, bensì un ingente numero di unità nemiche, impegnate in una sanguinosa battaglia tra robot.
Il caos imperversa, ma, tra razzi, esplosioni e spari, Aoba riesce a stringere uno strano legame con un pilota alleato, Dio, che lo trasformerà così da semplice civile a soldato improvvisato.
Il legame tra i due piloti è forte e agisce a livello celebrare, collegando così l'abilità di Dio al neofita venuto dal passato, e permettendo così a quest'ultimo di combattere. Grazie all'azione combinata delle due nuove unità di combattimento, Aoba e Dio riescono a vincere la battaglia, ma una vittoria non consentirà di certo la fine della guerra. Solo con l'aiuto del nuovo arrivato sarà possibile per gli alleati avere una possibilità di successo contro nemici molto potenti, dotati di armi all'avanguardia e piloti bravi.
Tuttavia non sarà soltanto la guerra a preoccupare il giovane protagonista: una volta raggiunto il futuro, sembra non esserci traccia di Hina…sparita, volatilizzata. Proprio per questo motivo Aoba cercherà in tutti i modi di trovarla, ma, come ben presto capirà, tale ricerca risulterà più complicata del previsto.
"Buddy Complex" è un mecha, come già affermato all'inizio, ma vorrei ribadirlo ancora, aggiungendo un dato importante: il basso gradimento del sottoscritto verso questo genere di anime. Nonostante ciò, però, tale opera è riuscita ad appassionarmi e a farmi apprezzare i combattimenti e la bellezza di quelle enormi macchine da guerra. Come prima cosa i combattimenti sono realizzati in maniera esemplare, privi della tanto odiata "computerizzazione", che, soprattutto nelle scene con robot giganti, imperversa il mondo degli anime.
In secondo luogo i personaggi sono ben caratterizzati e i sentimenti vengono ben rappresentati e riescono a catturare per intensità e naturalezza. Aoba "nasce" come semplice studente, ma, nel corso delle puntate, si trasforma, mantenendo comunque quella semplicità e quell'allegria che lo avevano distinto fin dai primi minuti.
La ricerca di Hina sarà un altro punto saliente dell'anime: la ragazza che l'ha salvato scompare misteriosamente e Aoba si ritrova nel futuro, solo e, almeno momentaneamente, circondato da un alone di diffidenza. Nonostante ciò non smetterà mai di sperare nella ricomparsa di Hina e, quando questa rispunterà davanti ai suoi occhi (vedrete in che maniera), tutto sembra andare in frantumi. Eppure il giovane non si arrende e, man mano, cerca di ricostruire il rapporto che aveva con la giovane fanciulla.
I disegni sono eccellenti e seguono in parte le linee guida, riscontrate un po' in tutti gli anime del 2014: colori chiari e limpidi, linee ben definite, insomma…un esemplare di tutto rispetto. Apro un capitolo a parte per le musiche, in quanto sono rimasto davvero stupefatto dalla colonna sonora (soprattutto durante le battaglie), capace di "gasare" lo spettatore e coinvolgerlo nei duelli aerei tra robot giganti.
La regia è molto buona e anche il doppiaggio non presenta particolari pecche, anzi, le voci sono be appropriate e, devo dire, che quella di Hina mi ha fatto letteralmente innamorare.
Consigliato al 100%...assolutamente da non perdere. Non solo "Buddy Complex" presenta i classici parametri per essere considerato un buon anime, ma, a parer mio, penso che sia riuscito anche a superarli. Il viaggio nel tempo e i paradossi logici che ne derivano sono veramente stupefacenti e, nonostante le numerose battaglie, non viene meno neanche il fattore "amore". I personaggi non sono per nulla stereotipati, monotoni o privi di carattere, ma, al contrario, mostrano un'analisi introspettiva di tutto rispetto. Hina soprattutto presenta un misterioso passato, tutto da scoprire, che la porterà a un vero e proprio contrasto interiore. Al contrario Aoba, nonostante non venga raccontata la sua storia, mostra una chiara evoluzione nel corso della vicenda: i suoi comportamenti mutano grazie alle esperienze vissute e i suoi sentimenti vengono scandagliati fin nel profondo.
Un'opera, dunque, capace di coinvolgere a 360°, da cui è impossibile staccarsi. Il finale è carino, ma bisogna tener conto che è già stata annunciata una seconda stagione, dunque i produttori sapevano già che ci sarebbe stato un continuo. Nonostante ciò, l'ultima puntata riesce ad avere una fine/non-fine degna di nota, capace di non lasciar lo spettatore con l'amaro in bocca, ma, allo stesso tempo, annunciando nuove e sconvolgenti rivelazioni…tutte da gustare nella 2° stagione.
Voto finale: 9
Tutto inizia una mattina di scuola, quando Aoba Watase viene attaccato da un robot gigante nel giardino scolastico. Non solo la sorpresa per la comparsa di quell'arma futuristica, ma anche lo stupore per il misterioso intervento di Hina, compagna di classe, che sembra misteriosamente coinvolta in questi strani avvenimenti. I due riescono a fuggire e la ragazza, per salvare Aoba, sale su un altro robot-gigante e cerca di distruggere il nemico. La battaglia si fa cruente e, nel bel mezzo dello scontro, Hina riesce a entrare in un tunnel spazio-temporale, viaggiando nel tempo insieme ad Aoba.
A questo punto si potrebbe dire che la storia di Aoba Watase ricomincia da capo, una sorta di seconda nascita, in un futuro lontano 70 anni, dove la guerra mondiale tra due fazioni imperversa in tutto il globo. Il giovane ex-studente si risveglia nella cabina di pilotaggio di un robot, ma vicino a lui non c'è più la bellissima Hina, bensì un ingente numero di unità nemiche, impegnate in una sanguinosa battaglia tra robot.
Il caos imperversa, ma, tra razzi, esplosioni e spari, Aoba riesce a stringere uno strano legame con un pilota alleato, Dio, che lo trasformerà così da semplice civile a soldato improvvisato.
Il legame tra i due piloti è forte e agisce a livello celebrare, collegando così l'abilità di Dio al neofita venuto dal passato, e permettendo così a quest'ultimo di combattere. Grazie all'azione combinata delle due nuove unità di combattimento, Aoba e Dio riescono a vincere la battaglia, ma una vittoria non consentirà di certo la fine della guerra. Solo con l'aiuto del nuovo arrivato sarà possibile per gli alleati avere una possibilità di successo contro nemici molto potenti, dotati di armi all'avanguardia e piloti bravi.
Tuttavia non sarà soltanto la guerra a preoccupare il giovane protagonista: una volta raggiunto il futuro, sembra non esserci traccia di Hina…sparita, volatilizzata. Proprio per questo motivo Aoba cercherà in tutti i modi di trovarla, ma, come ben presto capirà, tale ricerca risulterà più complicata del previsto.
"Buddy Complex" è un mecha, come già affermato all'inizio, ma vorrei ribadirlo ancora, aggiungendo un dato importante: il basso gradimento del sottoscritto verso questo genere di anime. Nonostante ciò, però, tale opera è riuscita ad appassionarmi e a farmi apprezzare i combattimenti e la bellezza di quelle enormi macchine da guerra. Come prima cosa i combattimenti sono realizzati in maniera esemplare, privi della tanto odiata "computerizzazione", che, soprattutto nelle scene con robot giganti, imperversa il mondo degli anime.
In secondo luogo i personaggi sono ben caratterizzati e i sentimenti vengono ben rappresentati e riescono a catturare per intensità e naturalezza. Aoba "nasce" come semplice studente, ma, nel corso delle puntate, si trasforma, mantenendo comunque quella semplicità e quell'allegria che lo avevano distinto fin dai primi minuti.
La ricerca di Hina sarà un altro punto saliente dell'anime: la ragazza che l'ha salvato scompare misteriosamente e Aoba si ritrova nel futuro, solo e, almeno momentaneamente, circondato da un alone di diffidenza. Nonostante ciò non smetterà mai di sperare nella ricomparsa di Hina e, quando questa rispunterà davanti ai suoi occhi (vedrete in che maniera), tutto sembra andare in frantumi. Eppure il giovane non si arrende e, man mano, cerca di ricostruire il rapporto che aveva con la giovane fanciulla.
I disegni sono eccellenti e seguono in parte le linee guida, riscontrate un po' in tutti gli anime del 2014: colori chiari e limpidi, linee ben definite, insomma…un esemplare di tutto rispetto. Apro un capitolo a parte per le musiche, in quanto sono rimasto davvero stupefatto dalla colonna sonora (soprattutto durante le battaglie), capace di "gasare" lo spettatore e coinvolgerlo nei duelli aerei tra robot giganti.
La regia è molto buona e anche il doppiaggio non presenta particolari pecche, anzi, le voci sono be appropriate e, devo dire, che quella di Hina mi ha fatto letteralmente innamorare.
Consigliato al 100%...assolutamente da non perdere. Non solo "Buddy Complex" presenta i classici parametri per essere considerato un buon anime, ma, a parer mio, penso che sia riuscito anche a superarli. Il viaggio nel tempo e i paradossi logici che ne derivano sono veramente stupefacenti e, nonostante le numerose battaglie, non viene meno neanche il fattore "amore". I personaggi non sono per nulla stereotipati, monotoni o privi di carattere, ma, al contrario, mostrano un'analisi introspettiva di tutto rispetto. Hina soprattutto presenta un misterioso passato, tutto da scoprire, che la porterà a un vero e proprio contrasto interiore. Al contrario Aoba, nonostante non venga raccontata la sua storia, mostra una chiara evoluzione nel corso della vicenda: i suoi comportamenti mutano grazie alle esperienze vissute e i suoi sentimenti vengono scandagliati fin nel profondo.
Un'opera, dunque, capace di coinvolgere a 360°, da cui è impossibile staccarsi. Il finale è carino, ma bisogna tener conto che è già stata annunciata una seconda stagione, dunque i produttori sapevano già che ci sarebbe stato un continuo. Nonostante ciò, l'ultima puntata riesce ad avere una fine/non-fine degna di nota, capace di non lasciar lo spettatore con l'amaro in bocca, ma, allo stesso tempo, annunciando nuove e sconvolgenti rivelazioni…tutte da gustare nella 2° stagione.
Voto finale: 9
Buddy Complex è la solita serie mecha di mediocre qualità che Sunrise ci propone stagionalmente, in questo caso per la stagione invernale 2014, serie nella quale stati e imperi (il nemico rigorosamente Russia based) si combattono a colpi di Robbotone, può sembrare un mix tra qualche serie gundam, ma in realtà in mezzo c'è di tutto, ad esempio quando ho visto la sorellina del pilota in carrozzella credevo di aver scaricato una puntata di Code Geass. Constata l'inesistente originalità della trama di fondo, come per tentare di dare una qualche diversità all'opera viene aggiunto un pizzico di yuri che in realtà si rivela una mazzata per lo spettatore, i primi episodi si seguono davvero a fatica ma poi per fortuna le cose migliorano, soprattutto grazie a Hina, e le vicende acquisiscono scorrevolezza sufficiente a non far rimpiange gli sforzi fatti per seguire la prima metà della serie. Altro accenno di originalità malriuscita il coupling system, un infelice metodo per aumentare le prestazioni dei robot attraverso la connessione mentale tra piloto. Il finale come da pressi per serie da 12 episodi è totalmente inconcludente , anche se va detto che una seconda serie è già annunciata.
Il lato tecnico non delude con animazioni ed ambientazioni sempre sufficienti, il mecha design è decisamente impersonale e personalmente ne ho visti di più belli. Per quanto riguarda il Character design dei personaggi c'è da dire che è piacevole e anche se non particolarmente originale si adatta ottimamente al contesto fantascientifico generale. Le musiche anch'esse mediocri ma ben integrate al contesto, le sigle parere personale sono bruttine. Da lodare la scelta di evitare qualsiasi tipo di fanservice, perchè nel constesto generale sarebbe stato veramente ridicolo.
Riassumendo una serie fantascientifica discretamente realizzata ma senza un briciolo di originalità nella sceneggiatura, consigliato solo a chi non puo fare a meno della presenza dei mecha in un anime e non è stanco di rivedere per l'ennesima volta gundam Seed.
Il lato tecnico non delude con animazioni ed ambientazioni sempre sufficienti, il mecha design è decisamente impersonale e personalmente ne ho visti di più belli. Per quanto riguarda il Character design dei personaggi c'è da dire che è piacevole e anche se non particolarmente originale si adatta ottimamente al contesto fantascientifico generale. Le musiche anch'esse mediocri ma ben integrate al contesto, le sigle parere personale sono bruttine. Da lodare la scelta di evitare qualsiasi tipo di fanservice, perchè nel constesto generale sarebbe stato veramente ridicolo.
Riassumendo una serie fantascientifica discretamente realizzata ma senza un briciolo di originalità nella sceneggiatura, consigliato solo a chi non puo fare a meno della presenza dei mecha in un anime e non è stanco di rivedere per l'ennesima volta gundam Seed.
"Buddy Complex" è un anime di 13 episodi realizzato dallo studio Sunrise nel 2014.
Watase Aoba è un giovane liceale la cui tranquilla esistenza sarà sconvolta dall'arrivo di un gigantesco mecha, guidato da uno sconosciuto del tutto intenzionato a ucciderlo. Aoba viene però salvato da Hina Yumihara, una sua compagna di classe, anch'essa in grado di pilotare uno di questi giganteschi robot. Durante il combattimento, a seguito dell'apertura di un varco spazio-temporale, Hina avverte Aoba di doverlo spedire nel futuro, e di chiedere di un certo "Dio".
L'ancora disorientato e confuso Aoba si renderà conto di aver effettivamente viaggiato nel tempo, per la precisione di settant'anni, e di trovarsi in un mondo in cui due fazioni, la Free Pact Alliance e Zogilia, combattono tra di loro a bordo di mecha chiamati "Valiancer".
Un primo aspetto che mi ha colpito di questa nuova serie robotica è il modo in cui viene raccontata la storia: volontariamente confusionaria all'inizio, mi ha preso molto e convinto a seguire la serie per sapere come effettivamente stessero le cose. Tuttavia, a visione ultimata, debbo ammettere che solo in parte le mie richieste sono state esaudite: il punto debole dell'ultima opera Sunrise è infatti l'essere risultata troppo superficiale; avrei gradito una maggiore descrizione, ad esempio, della configurazione geo-politica del mondo in cui si svolge la storia, delle nazioni coinvolte, dei loro obiettivi (analizzati solo in parte e in maniera, appunto, superficiale).
I personaggi secondari, poi, come ad esempio gli altri piloti di Valiancer che affiancheranno Aoba nelle battaglie, non sono per nulla approfonditi; tutta l'attenzione, infatti, è concentrata sul complesso rapporto tra i nemici-amici Aoba e Dio, gli unici (insieme ad Hina) a godere di un "trattamento privilegiato".
Per il resto i combattimenti tra i mecha risultano essere molto spettacolari e accompagnati da una colonna sonora di prim'ordine, nonchè sorretti da animazioni molto fluide, come Sunrise ci ha sempre abituato.
E allora perchè nonostante i difetti, il mio voto è 8?
Prima di tutto perchè la storia, il suo svolgimento e i rapporti tra i personaggi (i tre principali), rendono la serie molto godibile e interessante da seguire. Secondo, perchè è stata annunciata una seconda stagione che (si spera) potrà spiegare di più della storia e analizzare e descrivere maggiormente i personaggi secondari e il mondo in cui Buddy Complex è ambientato.
Watase Aoba è un giovane liceale la cui tranquilla esistenza sarà sconvolta dall'arrivo di un gigantesco mecha, guidato da uno sconosciuto del tutto intenzionato a ucciderlo. Aoba viene però salvato da Hina Yumihara, una sua compagna di classe, anch'essa in grado di pilotare uno di questi giganteschi robot. Durante il combattimento, a seguito dell'apertura di un varco spazio-temporale, Hina avverte Aoba di doverlo spedire nel futuro, e di chiedere di un certo "Dio".
L'ancora disorientato e confuso Aoba si renderà conto di aver effettivamente viaggiato nel tempo, per la precisione di settant'anni, e di trovarsi in un mondo in cui due fazioni, la Free Pact Alliance e Zogilia, combattono tra di loro a bordo di mecha chiamati "Valiancer".
Un primo aspetto che mi ha colpito di questa nuova serie robotica è il modo in cui viene raccontata la storia: volontariamente confusionaria all'inizio, mi ha preso molto e convinto a seguire la serie per sapere come effettivamente stessero le cose. Tuttavia, a visione ultimata, debbo ammettere che solo in parte le mie richieste sono state esaudite: il punto debole dell'ultima opera Sunrise è infatti l'essere risultata troppo superficiale; avrei gradito una maggiore descrizione, ad esempio, della configurazione geo-politica del mondo in cui si svolge la storia, delle nazioni coinvolte, dei loro obiettivi (analizzati solo in parte e in maniera, appunto, superficiale).
I personaggi secondari, poi, come ad esempio gli altri piloti di Valiancer che affiancheranno Aoba nelle battaglie, non sono per nulla approfonditi; tutta l'attenzione, infatti, è concentrata sul complesso rapporto tra i nemici-amici Aoba e Dio, gli unici (insieme ad Hina) a godere di un "trattamento privilegiato".
Per il resto i combattimenti tra i mecha risultano essere molto spettacolari e accompagnati da una colonna sonora di prim'ordine, nonchè sorretti da animazioni molto fluide, come Sunrise ci ha sempre abituato.
E allora perchè nonostante i difetti, il mio voto è 8?
Prima di tutto perchè la storia, il suo svolgimento e i rapporti tra i personaggi (i tre principali), rendono la serie molto godibile e interessante da seguire. Secondo, perchè è stata annunciata una seconda stagione che (si spera) potrà spiegare di più della storia e analizzare e descrivere maggiormente i personaggi secondari e il mondo in cui Buddy Complex è ambientato.
Buddy Complex è l'ultimo prodotto Sunrise di genere mecha. La trama è piuttosto semplice, ma offre qualche spunto interessante: Watase Aoba è un giovane ragazzo giapponese del 2014 che, a seguito di un attentato alla sua vita, viene salvato da una misteriosa compagna di classe che lo catapulta nel 2084, dove Aoba si ritroverà coinvolto nella brutale guerra tra la Free-Pact Alliance e la Federazione di Zogilia.
La serie è parecchio ispirata dalla metaserie di punta della Sunrise (com'era ovvio) che è, naturalmente, Gundam. Anche il mecha design dei robot dei protagonisti, il Bradyon ed il Luxon, sembrano pescati a piene mani da Mobile Suit Gundam 00 ed AGE. Il character design dei personaggi non è da meno, proponendo uno stile molto accurato e preciso, ma tuttavia non tanto diverso dal succitato Gundam AGE. Spicca, invece, una novità molto interessante, ovvero la tecnologia Coupling, che permette ai piloti di condividere le proprie conoscenze ed abilità. Una novità che non permette però alla serie di spiccare definitivamente il volo.
Infatti, se, da un lato, le animazioni, i disegni, i paesaggi sono al limite della perfezione, i personaggi sono poco approfonditi e, anzi, non hanno nulla che li distingua da altri comprimari tipici della Sunrise. Un tentativo è stato fatto con i tre veri protagonisti dell'anime, ovvero Aoba, Dio Weinberg e Hina Yumihara (la ragazza che ha spedito Aoba nel futuro): storie abbastanza drammatiche, ma che sanno di già sentito.
Agli autori della serie, va però riconosciuto il merito di aver realizzato una serie tecnicamente perfetta e piuttosto godibile in soli 13 episodi, e anche di aver realizzato un finale che sembra prevedibile, ma si rivelerà davvero affascinante, proprio perchè lascia in sospeso alcune importanti questioni.
In sostanza, per gli appassionati di Gundam sarà un gustoso pranzo di consolazione (visto che l'ultima Gundam serie parla di giocattoli robot) e per le nuove generazioni di amanti mecha saranno 13 episodi coinvolgenti. Speriamo che la seconda stagione, peraltro già annunciata, migliori le pecche presenti nella prima. Consigliato!
La serie è parecchio ispirata dalla metaserie di punta della Sunrise (com'era ovvio) che è, naturalmente, Gundam. Anche il mecha design dei robot dei protagonisti, il Bradyon ed il Luxon, sembrano pescati a piene mani da Mobile Suit Gundam 00 ed AGE. Il character design dei personaggi non è da meno, proponendo uno stile molto accurato e preciso, ma tuttavia non tanto diverso dal succitato Gundam AGE. Spicca, invece, una novità molto interessante, ovvero la tecnologia Coupling, che permette ai piloti di condividere le proprie conoscenze ed abilità. Una novità che non permette però alla serie di spiccare definitivamente il volo.
Infatti, se, da un lato, le animazioni, i disegni, i paesaggi sono al limite della perfezione, i personaggi sono poco approfonditi e, anzi, non hanno nulla che li distingua da altri comprimari tipici della Sunrise. Un tentativo è stato fatto con i tre veri protagonisti dell'anime, ovvero Aoba, Dio Weinberg e Hina Yumihara (la ragazza che ha spedito Aoba nel futuro): storie abbastanza drammatiche, ma che sanno di già sentito.
Agli autori della serie, va però riconosciuto il merito di aver realizzato una serie tecnicamente perfetta e piuttosto godibile in soli 13 episodi, e anche di aver realizzato un finale che sembra prevedibile, ma si rivelerà davvero affascinante, proprio perchè lascia in sospeso alcune importanti questioni.
In sostanza, per gli appassionati di Gundam sarà un gustoso pranzo di consolazione (visto che l'ultima Gundam serie parla di giocattoli robot) e per le nuove generazioni di amanti mecha saranno 13 episodi coinvolgenti. Speriamo che la seconda stagione, peraltro già annunciata, migliori le pecche presenti nella prima. Consigliato!
Salve! Dopo aver visto il settimo episodio mi sono decisa a lasciare una recensione.
La trama dell'anime ricorda parecchio l'inizio di Gundam Seed, ma con circostanze ben diverse. Aoba Watase, classico studente di liceo, si ritrova catapultato 70 anni nel futuro grazie a una ragazza di nome Hina che lo salva da morte certa. Dopo il salto temporale Hina scompare, e Aoba si ritrova a pilotare il Luxon, un modello sperimentale di robot (non è lo Strike di Kira Yamato) che è in grado di eseguire il Coupling, un'avanzata tecnica di "fusione delle menti" tra appunto il Luxon e il Braydon. Ma per fare ciò ci devono essere certe circostanze che rendano compatibili le due menti dei piloti... e guarda caso Aoba è perfettamente compatibile con Dio Winberg.
Ci sono tanti elementi della trama ancora oscuri, ma la cosa simpatica (o negativa?) è che sono tantissimi i riferimenti alle recenti serie di Gundam, persino la sigla iniziale è fatta con lo stile di Gundam Seed e Gundam Seed Destiny, per non parlare della Cygnus che assomiglia parecchio all'Archangel. Da amante della serie di Gundam non ho potuto far altro che apprezzare la cosa, dato che da dopo l'uscita dell'oav di Gundam 00 non riesco ad apprezzare le recentissime serie della fantomatica saga (Gundam Age e Gundam Build Fighters).
Alcune battaglie sono davvero belle, accompagnate da un'ottima colonna sonora, più che adatte alla situazione.
Oggi gli do un 8, anche se mi piace parecchio manca un pò di originalità, ma come si può constatare oggi non ci sono molti anime originali e forse proprio per questo la qualità delle serie è calata parecchio nell'ultimo anno. Speriamo che ad Aprile ci sia una ripresa! Consigliato agli amanti di Gundam e di anime Mecha!
La trama dell'anime ricorda parecchio l'inizio di Gundam Seed, ma con circostanze ben diverse. Aoba Watase, classico studente di liceo, si ritrova catapultato 70 anni nel futuro grazie a una ragazza di nome Hina che lo salva da morte certa. Dopo il salto temporale Hina scompare, e Aoba si ritrova a pilotare il Luxon, un modello sperimentale di robot (non è lo Strike di Kira Yamato) che è in grado di eseguire il Coupling, un'avanzata tecnica di "fusione delle menti" tra appunto il Luxon e il Braydon. Ma per fare ciò ci devono essere certe circostanze che rendano compatibili le due menti dei piloti... e guarda caso Aoba è perfettamente compatibile con Dio Winberg.
Ci sono tanti elementi della trama ancora oscuri, ma la cosa simpatica (o negativa?) è che sono tantissimi i riferimenti alle recenti serie di Gundam, persino la sigla iniziale è fatta con lo stile di Gundam Seed e Gundam Seed Destiny, per non parlare della Cygnus che assomiglia parecchio all'Archangel. Da amante della serie di Gundam non ho potuto far altro che apprezzare la cosa, dato che da dopo l'uscita dell'oav di Gundam 00 non riesco ad apprezzare le recentissime serie della fantomatica saga (Gundam Age e Gundam Build Fighters).
Alcune battaglie sono davvero belle, accompagnate da un'ottima colonna sonora, più che adatte alla situazione.
Oggi gli do un 8, anche se mi piace parecchio manca un pò di originalità, ma come si può constatare oggi non ci sono molti anime originali e forse proprio per questo la qualità delle serie è calata parecchio nell'ultimo anno. Speriamo che ad Aprile ci sia una ripresa! Consigliato agli amanti di Gundam e di anime Mecha!