Ryuugajou Nanana no Maizoukin
"Ryuugajou Nanana no Maizoukin", tradotto in italiano "Il tesoro sepolto di Nanana Ryuugajou", è una serie della stagione primaverile 2014 composta da undici episodi di durata canonica, prodotta dallo studio A-1 Pictures e tratta dall'omonima light novel scritta da Kazuma Ōtorino.
Yama Juugo è uno studente che, dopo essere state esiliato dal padre, si trasferisce a Nanaejima, un'isola artificiale costruita da alcuni studenti particolarmente geniali. A causa del budget assai limitato, Juugo può permettersi solamente un piccolo appartamento, nel quale dovrà fare i conti con il fantasma di Nanana, una delle studentesse fondatrici dell'isola, misteriosamente assassinata dieci anni prima. Nanana ha nascosto sull'isola un'immensa quantità di tesori dai più disparati poteri, e Juugo dovrà mettersi alla loro ricerca, nel tentativo di trovare qualcosa di utile a identificare l'assassino della sua nuova coinquilina.
La trama è semplice e per certi versi eccessivamente forzata, ma tutto sommato si sviluppa discretamente bene, seppur in maniera leggermente frettolosa e approssimativa. La narrazione è fluida, e visto il ridotto numero di puntate a disposizione la storia è costretta ad entrare subito nel vivo senza tanti convenevoli. Da un lato questo è un fattore positivo, in quanto si passa subito all'azione e si evitano puntate soporifere ed essenzialmente inutili, dall'altro esso compromette il livello della caratterizzazione dei personaggi, che sono simpatici e coinvolgenti, ma decisamente poco analizzati. Una seconda stagione sarebbe sicuramente utile a rimediare questa mancanza non indifferente.
Dal punto di vista tecnico troviamo un ottimo design dei personaggi, delle animazioni fluide che permettono di godere di discreti combattimenti, delle ambientazioni varie e dei fondali ben dettagliati. Il comparto sonoro si difende altrettanto bene, proponendo un doppiaggio più che adeguato, delle OST sempre azzeccate e in grado di adattarsi ad ogni situazione, e delle sigle di apertura e chiusura melodiose ed energiche. Il finale è più aperto che mai, la light novel di riferimento è tuttora in corso di pubblicazione, e bisogna sperare in una futura seconda stagione.
In conclusione, "Ryuugajou Nanana no Maizoukin" è un'opera che avrebbe potuto regalare molto di più, se solamente fosse stata curata meglio. Una trama che potenzialmente avrebbe potuto godere di ottimi sviluppi, dei personaggi che se meglio analizzati si sarebbero rivelati più che validi, il tutto compromesso da un ridottissimo numero di episodi. Purtroppo un'occasione sprecata, ma comunque una serie simpatica e leggera, da seguire senza alcuna aspettativa.
Yama Juugo è uno studente che, dopo essere state esiliato dal padre, si trasferisce a Nanaejima, un'isola artificiale costruita da alcuni studenti particolarmente geniali. A causa del budget assai limitato, Juugo può permettersi solamente un piccolo appartamento, nel quale dovrà fare i conti con il fantasma di Nanana, una delle studentesse fondatrici dell'isola, misteriosamente assassinata dieci anni prima. Nanana ha nascosto sull'isola un'immensa quantità di tesori dai più disparati poteri, e Juugo dovrà mettersi alla loro ricerca, nel tentativo di trovare qualcosa di utile a identificare l'assassino della sua nuova coinquilina.
La trama è semplice e per certi versi eccessivamente forzata, ma tutto sommato si sviluppa discretamente bene, seppur in maniera leggermente frettolosa e approssimativa. La narrazione è fluida, e visto il ridotto numero di puntate a disposizione la storia è costretta ad entrare subito nel vivo senza tanti convenevoli. Da un lato questo è un fattore positivo, in quanto si passa subito all'azione e si evitano puntate soporifere ed essenzialmente inutili, dall'altro esso compromette il livello della caratterizzazione dei personaggi, che sono simpatici e coinvolgenti, ma decisamente poco analizzati. Una seconda stagione sarebbe sicuramente utile a rimediare questa mancanza non indifferente.
Dal punto di vista tecnico troviamo un ottimo design dei personaggi, delle animazioni fluide che permettono di godere di discreti combattimenti, delle ambientazioni varie e dei fondali ben dettagliati. Il comparto sonoro si difende altrettanto bene, proponendo un doppiaggio più che adeguato, delle OST sempre azzeccate e in grado di adattarsi ad ogni situazione, e delle sigle di apertura e chiusura melodiose ed energiche. Il finale è più aperto che mai, la light novel di riferimento è tuttora in corso di pubblicazione, e bisogna sperare in una futura seconda stagione.
In conclusione, "Ryuugajou Nanana no Maizoukin" è un'opera che avrebbe potuto regalare molto di più, se solamente fosse stata curata meglio. Una trama che potenzialmente avrebbe potuto godere di ottimi sviluppi, dei personaggi che se meglio analizzati si sarebbero rivelati più che validi, il tutto compromesso da un ridottissimo numero di episodi. Purtroppo un'occasione sprecata, ma comunque una serie simpatica e leggera, da seguire senza alcuna aspettativa.
"Ryūgajō Nanana no Maizōkin" è una serie del 2014 targata A-1 Pictures (studio di animazione affiliato a Aniplex) e tratta dall'omonima light novel.
Juugo Yama è uno studente che, dopo essere stato ripudiato dal padre, si trasferisce in un'isola tropicale, costruita dagli studenti, chiamata "special student zone". Visto il poco budget a disposizione (circa 400 euro mensili), il protagonista decide di trasferirsi nel dormitorio a basso prezzo. Qui conoscerà il fantasma di Nanana, una dei fondatori dell'isola, e verrà coinvolto nella ricerca della collezione di Nanana.
Trama che, tralasciando qualche piccolo buco di trama, risulta molto interessante e ricca di spunti su cui sviluppare la vicenda. Purtroppo non viene sfruttato al massimo lo spunto più interessante, cioè la ricerca dell'assassino di Nanana, che rimane sempre importante ai fini narrativi ma che nel corso degli episodi passa sempre più in secondo piano.
L'unico personaggio veramente approfondito è il protagonista: molto interessante e pieno di sfaccettature che lo valorizzano rispetto agli altri. I personaggi secondari non sono molto approfonditi, non sono stereotipati e riserveranno allo spettatore delle belle sorprese. Molto interessante anche il personaggio di Ikusaba Hiiyo, l'antagonista della serie, che in tutte le scene in cui compare riesce a mantenere alta la tensione.
Il disegno l'ho trovato molto adatto, vivace e luminoso, invece non ho apprezzato gli occhi dei personaggi. Le scene di combattimento sono tutte fluide, ma il tutto stona quando viene usata la computer graphic; inoltre, molto spesso, i doppiatori non erano sincronizzati con le immagini, ma tutti questi sono errori minori che si possono benissimo tralasciare.
La sceneggiatura l'ho trovata ottima; si passa da scene di combattimento a scene comiche in poco tempo, rendendo la visione dell'episodio molto scorrevole.
Ovviamente vengono usati per scopi narrativi dei cliché, che però stranamente non mi hanno dato fastidio.
L'opening e l'ending sono carine e le OST fanno il loro dovere. Gli effetti sonori sono molto curati soprattutto nelle scene action.
La serie mi aveva intrattenuto bene per dieci episodi, poi sono arrivato all'ultima puntata, dove le vicende non si concludono affatto e il tutto viene concluso da un odioso finale aperto. Per questo motivo la mia valutazione della serie è calata parecchio. Comunque non credo ci sarà un sequel, visto lo scarso successo della prima stagione.
Ricapitolando, "Ryūgajō Nanana no Maizōkin" è una serie divertente che dosa molto bene fasi comiche e fasi d'azione. Purtroppo la serie risulta mutilata a causa del finale aperto, comunque questo anime rimane un piacevole prodotto di intrattenimento che consiglio a chiunque.
Trama: 7
Personaggi: 7
Grafica: 7
Sceneggiatura: 7
Sonoro: 6
Finale: 5
Juugo Yama è uno studente che, dopo essere stato ripudiato dal padre, si trasferisce in un'isola tropicale, costruita dagli studenti, chiamata "special student zone". Visto il poco budget a disposizione (circa 400 euro mensili), il protagonista decide di trasferirsi nel dormitorio a basso prezzo. Qui conoscerà il fantasma di Nanana, una dei fondatori dell'isola, e verrà coinvolto nella ricerca della collezione di Nanana.
Trama che, tralasciando qualche piccolo buco di trama, risulta molto interessante e ricca di spunti su cui sviluppare la vicenda. Purtroppo non viene sfruttato al massimo lo spunto più interessante, cioè la ricerca dell'assassino di Nanana, che rimane sempre importante ai fini narrativi ma che nel corso degli episodi passa sempre più in secondo piano.
L'unico personaggio veramente approfondito è il protagonista: molto interessante e pieno di sfaccettature che lo valorizzano rispetto agli altri. I personaggi secondari non sono molto approfonditi, non sono stereotipati e riserveranno allo spettatore delle belle sorprese. Molto interessante anche il personaggio di Ikusaba Hiiyo, l'antagonista della serie, che in tutte le scene in cui compare riesce a mantenere alta la tensione.
Il disegno l'ho trovato molto adatto, vivace e luminoso, invece non ho apprezzato gli occhi dei personaggi. Le scene di combattimento sono tutte fluide, ma il tutto stona quando viene usata la computer graphic; inoltre, molto spesso, i doppiatori non erano sincronizzati con le immagini, ma tutti questi sono errori minori che si possono benissimo tralasciare.
La sceneggiatura l'ho trovata ottima; si passa da scene di combattimento a scene comiche in poco tempo, rendendo la visione dell'episodio molto scorrevole.
Ovviamente vengono usati per scopi narrativi dei cliché, che però stranamente non mi hanno dato fastidio.
L'opening e l'ending sono carine e le OST fanno il loro dovere. Gli effetti sonori sono molto curati soprattutto nelle scene action.
La serie mi aveva intrattenuto bene per dieci episodi, poi sono arrivato all'ultima puntata, dove le vicende non si concludono affatto e il tutto viene concluso da un odioso finale aperto. Per questo motivo la mia valutazione della serie è calata parecchio. Comunque non credo ci sarà un sequel, visto lo scarso successo della prima stagione.
Ricapitolando, "Ryūgajō Nanana no Maizōkin" è una serie divertente che dosa molto bene fasi comiche e fasi d'azione. Purtroppo la serie risulta mutilata a causa del finale aperto, comunque questo anime rimane un piacevole prodotto di intrattenimento che consiglio a chiunque.
Trama: 7
Personaggi: 7
Grafica: 7
Sceneggiatura: 7
Sonoro: 6
Finale: 5
La stagione primaverile 2014 è stata piena di bei titoli. Questa serie ha saputo destare l'interesse di molti spettatori, sapendo mescolare un ottimo comparto tecnico a una trama avvincente, ben supportata da una bella comicità e da tanta bella azione. Peccato per un formato di episodi non soddisfacente.
"Nanana's Buried Treasure" è un'opera della stagione primaverile 2014, composta da undici episodi di durata canonica. L'opera trae origine dall'omonima light novel del 2012, la quale ha dato origine a un manga nel 2012 e a un'altra light novel nel 2013.
Trama: Jūgo Yama è un ragazzo "egoista" e "incapace di prendersi cura del prossimo". Esiliato dalla sua (potente) famiglia, il ragazzo si trasferisce nell'isola artificiale di Nanaejima, dove dieci anni prima fu assassinata una ragazza, Nanana. Jūgo riesce a trovare un appartamento a buon mercato, a patto che riesca a convivere col fantasma di Nanana (incapace di uscire dalla stanza e dall'indole piuttosto prepotente). Da quel momento le avventure avranno inizio, poiché Jūgo sarà coinvolto nella ricerca dei tesori sepolti di Nanana nell'isola e dovrà trovare il misterioso assassino.
Grafica: il comparto grafico non lascia adito a rimostranze. Ottime le ambientazioni, colorate, luminose e perfettamente curate. Le animazioni sono rapide, fluide, dinamiche. Character design molto bello.
Sonoro: ottimo. L'opening è simpatica e molto dinamica, con tipiche sonorità in stile J-Pop. L'ending è più dolce e lenta, ugualmente piacevole. Ottime OST. Effetti sonori realistici e pertinenti. Doppiaggio perfetto.
Personaggi: più interessanti e coinvolgenti di quello che appaiono inizialmente. Il protagonista, Jūgo, ha (finalmente!) una bella acconciatura di capelli e questi ultimi sono piuttosto corti, non quella lunghezza insulsa di cui sono pieni i tipici protagonisti maschi. La caratterizzazione complessiva è molto buona, con notevoli approfondimenti introspettivi e un buon fattore evolutivo. Ottima interazione di gruppo.
Sceneggiatura: l'opera è condensata in un formato non ottimale. La gestione temporale risulta piuttosto fluida e lineare, priva di fastidiosi salti temporali inspiegati. Il ritmo s'attesta su livelli piuttosto veloci, poiché è tanta la mole di eventi che si verificano per episodio. Le scene d'azione sono tante e sono molto belle, non manca nemmeno una certa dose di violenza. È presente un modesto quantitativo di fanservice. I dialoghi sono ottimi. Peccato che negli ultimi episodi la comicità sia stata accantonata.
Finale: l'opera non finisce in alcun modo! Il finale risulta troppo aperto, per nulla conclusivo e completo. Una seconda serie è d'obbligo, anche se nulla al momento lascia sperare in una sua realizzazione.
In sintesi, "Il tesoro sepolto di Nanana" risulta essere un'opera migliore di ciò che appare, sebbene il formato di undici episodi sia oltremodo anomalo e fin troppo riduttivo, e renda l'opera inconcludente anche a livello di arco narrativo, la visione è comunque meritevole, vista la buona qualità del prodotto. L'opera è consigliata praticamente a tutti, in particolare agli amanti delle avventure con enigmi da risolvere.
"Nanana's Buried Treasure" è un'opera della stagione primaverile 2014, composta da undici episodi di durata canonica. L'opera trae origine dall'omonima light novel del 2012, la quale ha dato origine a un manga nel 2012 e a un'altra light novel nel 2013.
Trama: Jūgo Yama è un ragazzo "egoista" e "incapace di prendersi cura del prossimo". Esiliato dalla sua (potente) famiglia, il ragazzo si trasferisce nell'isola artificiale di Nanaejima, dove dieci anni prima fu assassinata una ragazza, Nanana. Jūgo riesce a trovare un appartamento a buon mercato, a patto che riesca a convivere col fantasma di Nanana (incapace di uscire dalla stanza e dall'indole piuttosto prepotente). Da quel momento le avventure avranno inizio, poiché Jūgo sarà coinvolto nella ricerca dei tesori sepolti di Nanana nell'isola e dovrà trovare il misterioso assassino.
Grafica: il comparto grafico non lascia adito a rimostranze. Ottime le ambientazioni, colorate, luminose e perfettamente curate. Le animazioni sono rapide, fluide, dinamiche. Character design molto bello.
Sonoro: ottimo. L'opening è simpatica e molto dinamica, con tipiche sonorità in stile J-Pop. L'ending è più dolce e lenta, ugualmente piacevole. Ottime OST. Effetti sonori realistici e pertinenti. Doppiaggio perfetto.
Personaggi: più interessanti e coinvolgenti di quello che appaiono inizialmente. Il protagonista, Jūgo, ha (finalmente!) una bella acconciatura di capelli e questi ultimi sono piuttosto corti, non quella lunghezza insulsa di cui sono pieni i tipici protagonisti maschi. La caratterizzazione complessiva è molto buona, con notevoli approfondimenti introspettivi e un buon fattore evolutivo. Ottima interazione di gruppo.
Sceneggiatura: l'opera è condensata in un formato non ottimale. La gestione temporale risulta piuttosto fluida e lineare, priva di fastidiosi salti temporali inspiegati. Il ritmo s'attesta su livelli piuttosto veloci, poiché è tanta la mole di eventi che si verificano per episodio. Le scene d'azione sono tante e sono molto belle, non manca nemmeno una certa dose di violenza. È presente un modesto quantitativo di fanservice. I dialoghi sono ottimi. Peccato che negli ultimi episodi la comicità sia stata accantonata.
Finale: l'opera non finisce in alcun modo! Il finale risulta troppo aperto, per nulla conclusivo e completo. Una seconda serie è d'obbligo, anche se nulla al momento lascia sperare in una sua realizzazione.
In sintesi, "Il tesoro sepolto di Nanana" risulta essere un'opera migliore di ciò che appare, sebbene il formato di undici episodi sia oltremodo anomalo e fin troppo riduttivo, e renda l'opera inconcludente anche a livello di arco narrativo, la visione è comunque meritevole, vista la buona qualità del prodotto. L'opera è consigliata praticamente a tutti, in particolare agli amanti delle avventure con enigmi da risolvere.
"Ryuugajou Nanana No Maizoukin" è un anime d'avventura uscito nel 2014 e, a mio avviso, passato ingiustamente in secondo piano rispetto ad altri titoli, forse anche meno apprezzabili di quest'ultimo. La storia, come vedremo in seguito, è piuttosto semplice, ma a questa si innestano misteri e sentimenti del tutto distinti dalla vicenda principale, tali da arricchire molto l'opera in questione.
Lo dico subito, altrimenti me lo dimentico: il numero ridotto di puntate è senz'ombra di dubbio una pecca enorme, non tanto per le possibili accelerate (che di fatto non avvengono), quanto per il contenuto ristretto che, di fatto, viene espresso. Troppo poco, non per questioni di qualità, anzi...
Proseguiamo la recensione raccontando la storia di Jugo, un ragazzo che, "esiliato" dal padre, se ne va di casa per vivere in una piccola pensione, dove, tra l'altro, i costi sono molto modesti. Ottimo, se non fosse per il fantasma di una bellissima ragazza nerd (costantemente attaccata ai videogiochi) che infesta la sua camera e, volente o nolente, lo porterà ad affrontare il mistero che si nasconde dietro l'isola su cui si è appena trasferito. Nanana è morta ben dieci anni addietro, uccisa in quella stessa camera da chissà chi. Un "classico" omicidio? Non sembrerebbe, perché Nanana è la ragazza che, con i tesori scoperti in giro per il mondo (alcuni dai poteri soprannaturali), ha contribuito alla realizzazione della stessa isola che, attualmente, ospita molte persone e, in particolare, studenti. Un persona importante, insomma, capace con la sua allegria e con la sua vivacità di far promettere a Jugo di trovare il colpevole di quel crimine efferato, grazie soprattutto alla "Collezione di Nanana". Che? Tale collezione è il più grande tesoro dell'isola: i vari oggetti che la ragazza, ormai defunta, ha raccolto e ri-nascosto sull'isola in una moltitudine di posti diversi. Per trovarli ci vuole ingegno, coraggio e astuzia, ma la ricompensa è senza dubbio appagante, in quanto ogni oggetto sembra custodire un enorme potere... Il ragazzo, in questa sua ricerca, incontrerà molti altri giovani avventurieri che, alla ricerca del tesoro perduto, incroceranno le loro strade. Non tutti però sono corretti e sportivi", e dunque... attenzione, l'avventura si fa interessante.
Tralasciamo ora la storia e concentriamoci sui personaggi: interessanti. Essi apparentemente possono sembrare scontati, ma, almeno per alcuni, mostrano dei risvolti molto affascinanti. Con questo non voglio dire che tutti mostrano un loro lato nascosto, anzi, per alcuni la questione si ferma su un piano di pura superficialità, apparendo così divertenti, ma privi di quello spessore caratteriale. Tuttavia la mia attenzione si è soffermata su ben altri personaggi, come ad esempio Jugo, che all'apparenza sembra un comunissimo studente delle superiori, ma, con il passare delle puntate, vengono rivelate sorprendenti notizie sul suo passato e sulla sua vera identità (lo so, lo so, mi fermo qui).
Un'altra questione importante è quella sentimentale, che, nonostante non risulti così oppressiva, è certamente presente. A differenza di molti altri anime, Jugo non sembra particolarmente attratto da Nanana (di solito il protagonista s'innamora sempre della ragazza principale... quindi mi ha sorpreso positivamente), d'altro canto i suoi sentimenti sono rivolti verso un'altra persona, ma, per evitare spoiler, eviterò di riferirvi l'identità di quest'ultima. Riprendendo quanto detto sopra, devo ammettere di aver apprezzato moltissimo la gestione delle passioni, poiché non sembrano esasperate, ma, allo stesso tempo, neppure assenti del tutto. Non voglio scene sdolcinate, ma non disprezzo neppure quel pizzico di amore e passione che, di fatto, rende la vicenda un pochino più elettrizzante.
La grafica è molto buona, in particolare gli occhi: brillanti e stupendi, ma non per questo esageratamente grandi. La cura dei particolari li rende affascinanti e quasi magnetici. Anche le musiche sono piuttosto buone, anche se, per quanto riguarda l'audio, devo ammettere di aver riscontrato alcuni difettucci nel doppiaggio. Nulla di così catastrofico.
La regia è buona, ma, anche in questo caso, avrei preferito un finale un pochino migliore. Come si fa in sole undici puntate? Anche questo è vero, ma, d'altronde, bisogna considerare tutto e, anche se fossero state solo cinque puntate, il finale deve comunque essere realizzato in maniera impeccabile, in quanto parte integrante dell'anime. Non voglio dire che sia un obbrobrio, ma, purtroppo, non è per nulla una fine. "Meglio!", direte voi... già, questo in effetti può essere di buon auspicio per una seconda stagione, ma, in caso contrario, sembrerebbe quasi uno spreco tutto quel buon materiale, lasciato così, in sospeso.
Lo consiglio a tutti! E spero vivamente di poter continuare a godermi le avventure di Jugo e i suoi amici, magari scoprendo qualche mistero che, in questa prima parte, risulta ancora irrisolto.
Voto finale: 7 e mezzo
Lo dico subito, altrimenti me lo dimentico: il numero ridotto di puntate è senz'ombra di dubbio una pecca enorme, non tanto per le possibili accelerate (che di fatto non avvengono), quanto per il contenuto ristretto che, di fatto, viene espresso. Troppo poco, non per questioni di qualità, anzi...
Proseguiamo la recensione raccontando la storia di Jugo, un ragazzo che, "esiliato" dal padre, se ne va di casa per vivere in una piccola pensione, dove, tra l'altro, i costi sono molto modesti. Ottimo, se non fosse per il fantasma di una bellissima ragazza nerd (costantemente attaccata ai videogiochi) che infesta la sua camera e, volente o nolente, lo porterà ad affrontare il mistero che si nasconde dietro l'isola su cui si è appena trasferito. Nanana è morta ben dieci anni addietro, uccisa in quella stessa camera da chissà chi. Un "classico" omicidio? Non sembrerebbe, perché Nanana è la ragazza che, con i tesori scoperti in giro per il mondo (alcuni dai poteri soprannaturali), ha contribuito alla realizzazione della stessa isola che, attualmente, ospita molte persone e, in particolare, studenti. Un persona importante, insomma, capace con la sua allegria e con la sua vivacità di far promettere a Jugo di trovare il colpevole di quel crimine efferato, grazie soprattutto alla "Collezione di Nanana". Che? Tale collezione è il più grande tesoro dell'isola: i vari oggetti che la ragazza, ormai defunta, ha raccolto e ri-nascosto sull'isola in una moltitudine di posti diversi. Per trovarli ci vuole ingegno, coraggio e astuzia, ma la ricompensa è senza dubbio appagante, in quanto ogni oggetto sembra custodire un enorme potere... Il ragazzo, in questa sua ricerca, incontrerà molti altri giovani avventurieri che, alla ricerca del tesoro perduto, incroceranno le loro strade. Non tutti però sono corretti e sportivi", e dunque... attenzione, l'avventura si fa interessante.
Tralasciamo ora la storia e concentriamoci sui personaggi: interessanti. Essi apparentemente possono sembrare scontati, ma, almeno per alcuni, mostrano dei risvolti molto affascinanti. Con questo non voglio dire che tutti mostrano un loro lato nascosto, anzi, per alcuni la questione si ferma su un piano di pura superficialità, apparendo così divertenti, ma privi di quello spessore caratteriale. Tuttavia la mia attenzione si è soffermata su ben altri personaggi, come ad esempio Jugo, che all'apparenza sembra un comunissimo studente delle superiori, ma, con il passare delle puntate, vengono rivelate sorprendenti notizie sul suo passato e sulla sua vera identità (lo so, lo so, mi fermo qui).
Un'altra questione importante è quella sentimentale, che, nonostante non risulti così oppressiva, è certamente presente. A differenza di molti altri anime, Jugo non sembra particolarmente attratto da Nanana (di solito il protagonista s'innamora sempre della ragazza principale... quindi mi ha sorpreso positivamente), d'altro canto i suoi sentimenti sono rivolti verso un'altra persona, ma, per evitare spoiler, eviterò di riferirvi l'identità di quest'ultima. Riprendendo quanto detto sopra, devo ammettere di aver apprezzato moltissimo la gestione delle passioni, poiché non sembrano esasperate, ma, allo stesso tempo, neppure assenti del tutto. Non voglio scene sdolcinate, ma non disprezzo neppure quel pizzico di amore e passione che, di fatto, rende la vicenda un pochino più elettrizzante.
La grafica è molto buona, in particolare gli occhi: brillanti e stupendi, ma non per questo esageratamente grandi. La cura dei particolari li rende affascinanti e quasi magnetici. Anche le musiche sono piuttosto buone, anche se, per quanto riguarda l'audio, devo ammettere di aver riscontrato alcuni difettucci nel doppiaggio. Nulla di così catastrofico.
La regia è buona, ma, anche in questo caso, avrei preferito un finale un pochino migliore. Come si fa in sole undici puntate? Anche questo è vero, ma, d'altronde, bisogna considerare tutto e, anche se fossero state solo cinque puntate, il finale deve comunque essere realizzato in maniera impeccabile, in quanto parte integrante dell'anime. Non voglio dire che sia un obbrobrio, ma, purtroppo, non è per nulla una fine. "Meglio!", direte voi... già, questo in effetti può essere di buon auspicio per una seconda stagione, ma, in caso contrario, sembrerebbe quasi uno spreco tutto quel buon materiale, lasciato così, in sospeso.
Lo consiglio a tutti! E spero vivamente di poter continuare a godermi le avventure di Jugo e i suoi amici, magari scoprendo qualche mistero che, in questa prima parte, risulta ancora irrisolto.
Voto finale: 7 e mezzo
"Ryuugajou Nanana no Maizoukin" è una serie anime della primavera 2014 realizzata dallo studio A-1 Pictures, di undici episodi.
Cominciamo col dire che questa è stata per me una delle più grandi delusioni della stagione, in quanto parte da buone premesse ma si perde nel nulla assoluto. Vediamo di che parla.
Yama Jugo è un ragazzino che, diseredato dal padre, è costretto a trasferirsi su un isola artificiale, la super tecnologica "Special Student Zone", a quanto pare creata dagli stessi ragazzi (ma che cavolo? Come fanno dei ragazzini a progettare e realizzare da soli un'intera isola del genere? Mistero), ed è costretto a vivere in un appartamento con pochi yen in tasca. Caso (e portafogli vuoto) vuole che vada a prendersi proprio la stanza che si dice infestata dal fantasma di una ragazzina di nome Nanana, assassinata per ragioni ancora misteriose. Jugo scoprirà che è tutto vero e che questa Nanana è anche una NEET e passa le giornate a ingozzarsi di budini; così Jugo fa amicizia con il fantasma e decide di interessarsi al caso del suo assassinio.
Ma perché Nanana è stata assassinata? Perché era una dei ragazzini fondatori dell'isola e che ci aveva addirittura nascosto dei tesori all'interno (così, per divertirsi a trovarli... mah!), ai quali molti sembrano interessati: inizia così una sorta di caccia al tesoro che vedrà coinvolti Jugo e altri personaggi, tra i quali i membri del Club d'Avventura della scuola, per mettere le mani sulla leggendaria "Collezione di Nanana".
Perché quest'anime è stato una delusione? Innanzitutto, come si può intuire dal resoconto della trama fatto sopra, la storia si basa su alcuni presupposti poco credibili, al limite del ridicolo: i ragazzi che costruiscono da soli l'isola o ad esempio il fatto che i tesori nascosti da Nanana non sono gioielli o ricchezze, ma oggetti magici! Ma mi spiegate come ha fatto Nanana a procurarseli? È una maga? Non si sa o comunque non viene mai detto. Poi un altro: se tutti sono interessati al tesoro, perché l'assassino uccide Nanana? Non ha senso, era meglio catturarla e estorcerle le informazione con la forza, o no?
Nonostante questo, però, l'alone di mistero che inizialmente avvolge l'isola e i suoi personaggi mi ha invogliato a proseguire la serie, merito anche del protagonista Jugo che può inizialmente sembrare il classico personaggio shonen da due soldi ma si rivelerà di gran lunga il più profondo e caratterizzato, anche se bisogna ammettere che la concorrenza è tutt'altro che spietata.
Purtroppo la cosa veramente desolante è che non viene spiegato nulla, e dico nulla, dei misteri e degli interrogativi iniziali, tanto che, leggendo che l'undicesimo sarebbe stato l'ultimo episodio, la domanda che mi è sorta spontanea è stata: "Ma che cosa ho visto?" Perché nell'anime non succede fondamentalmente nulla? Gli episodi non sono altro che la ricerca di questi tesori e la risoluzione degli enigmi necessari per accedere ai forzieri. E basta. Non si avanza per nulla verso la risoluzione del caso di Nanana, proprio zero.
Lo so che è l'adattamento di una novel di sette volumi in corso, ma, anche se facessero altre serie, dubito che le seguirei, perché questa qui mi ha dato e detto veramente troppo poco.
E dire che il lato "tecnico" era anche buono, con ottime animazioni e buone sigle.
Insomma, l'anime alla fine risulta un misto anche originale e godibile di commedia, avventura e azione, ma che in undici puntate non va a parare da nessuna parte e che paga una storia basata su presupposti assurdi e grosse lacune sparse un po' ovunque, nonché personaggi stereotipati e quasi mai incisivi.
Cominciamo col dire che questa è stata per me una delle più grandi delusioni della stagione, in quanto parte da buone premesse ma si perde nel nulla assoluto. Vediamo di che parla.
Yama Jugo è un ragazzino che, diseredato dal padre, è costretto a trasferirsi su un isola artificiale, la super tecnologica "Special Student Zone", a quanto pare creata dagli stessi ragazzi (ma che cavolo? Come fanno dei ragazzini a progettare e realizzare da soli un'intera isola del genere? Mistero), ed è costretto a vivere in un appartamento con pochi yen in tasca. Caso (e portafogli vuoto) vuole che vada a prendersi proprio la stanza che si dice infestata dal fantasma di una ragazzina di nome Nanana, assassinata per ragioni ancora misteriose. Jugo scoprirà che è tutto vero e che questa Nanana è anche una NEET e passa le giornate a ingozzarsi di budini; così Jugo fa amicizia con il fantasma e decide di interessarsi al caso del suo assassinio.
Ma perché Nanana è stata assassinata? Perché era una dei ragazzini fondatori dell'isola e che ci aveva addirittura nascosto dei tesori all'interno (così, per divertirsi a trovarli... mah!), ai quali molti sembrano interessati: inizia così una sorta di caccia al tesoro che vedrà coinvolti Jugo e altri personaggi, tra i quali i membri del Club d'Avventura della scuola, per mettere le mani sulla leggendaria "Collezione di Nanana".
Perché quest'anime è stato una delusione? Innanzitutto, come si può intuire dal resoconto della trama fatto sopra, la storia si basa su alcuni presupposti poco credibili, al limite del ridicolo: i ragazzi che costruiscono da soli l'isola o ad esempio il fatto che i tesori nascosti da Nanana non sono gioielli o ricchezze, ma oggetti magici! Ma mi spiegate come ha fatto Nanana a procurarseli? È una maga? Non si sa o comunque non viene mai detto. Poi un altro: se tutti sono interessati al tesoro, perché l'assassino uccide Nanana? Non ha senso, era meglio catturarla e estorcerle le informazione con la forza, o no?
Nonostante questo, però, l'alone di mistero che inizialmente avvolge l'isola e i suoi personaggi mi ha invogliato a proseguire la serie, merito anche del protagonista Jugo che può inizialmente sembrare il classico personaggio shonen da due soldi ma si rivelerà di gran lunga il più profondo e caratterizzato, anche se bisogna ammettere che la concorrenza è tutt'altro che spietata.
Purtroppo la cosa veramente desolante è che non viene spiegato nulla, e dico nulla, dei misteri e degli interrogativi iniziali, tanto che, leggendo che l'undicesimo sarebbe stato l'ultimo episodio, la domanda che mi è sorta spontanea è stata: "Ma che cosa ho visto?" Perché nell'anime non succede fondamentalmente nulla? Gli episodi non sono altro che la ricerca di questi tesori e la risoluzione degli enigmi necessari per accedere ai forzieri. E basta. Non si avanza per nulla verso la risoluzione del caso di Nanana, proprio zero.
Lo so che è l'adattamento di una novel di sette volumi in corso, ma, anche se facessero altre serie, dubito che le seguirei, perché questa qui mi ha dato e detto veramente troppo poco.
E dire che il lato "tecnico" era anche buono, con ottime animazioni e buone sigle.
Insomma, l'anime alla fine risulta un misto anche originale e godibile di commedia, avventura e azione, ma che in undici puntate non va a parare da nessuna parte e che paga una storia basata su presupposti assurdi e grosse lacune sparse un po' ovunque, nonché personaggi stereotipati e quasi mai incisivi.