Blade and Soul
Ammetto di aver cominciato la visione di quest'opera con non pochi pregiudizi per svariati motivi: innanzitutto il genere fantasy non rientra affatto tra i miei preferiti, dopodiché pensavo al fatto che si trattasse di un porting (ossia una conversione) da videogame a serie animata, un'operazione che raramente riesce a creare qualcosa di decente; fortunosamente i miei preconcetti, in questo caso, erano destinati ad essere cancellati in breve tempo, segno che quando qualcosa ci piace veramente nessuna opinione pregressa è realmente in grado di condizionare il nostro giudizio.
A convincermi a seguire "Blade and Soul", nonostante le non troppo entusiasmanti premesse, furono essenzialmente tre cose: protagonisti decisamente carismatici, la massiccia presenza di ragazze fisicamente straordinarie e un impatto grafico generale decisamente soddisfacente. Su quest'ultimo aspetto si potrebbe aprire una doverosa parentesi, non si tratta di un'opera tecnicamente straordinaria ma indubbiamente ben disegnata e molto curata sotto molteplici punti di vista seppur, in talune circostanze, si possano notare curiosi cali qualitativi nei disegni o nella definizione stessa dei paesaggi, si tratta di episodi sporadici concentrati più che altro nelle fasi finali, sarebbe stato meglio evitarli ma non possono condizionare troppo pesantemente il giudizio su di un'opera nel complesso decisamente valida come questa. Altra parentesi tecnica la vorrei dedicare alla soundtrack, molto valide opening ed ending, soprattutto quest'ultima anche per il connubio di audio e video particolarmente ben riuscito ma egual considerazione dovrebbe essere fatta anche per le ost all'interno della serie stessa, veramente appropriate, veramente incisive, quasi più adatte ad un film che non ad un'opera di animazione.
La trama, molto brevemente, vede seguire la storia di un'assassina fredda e spietata o meglio... una ragazza abilissima ma completamente "vuota" alla ricerca di vendetta (e di se stessa) per l'assassinio del suo maestro. Alka (questo il nome della bella protagonista) cerca vendetta ma lo fa apparentemente in nome del suo "codice d'onore" e non per trasporto emotivo. La caratterizzazione della giovane è volutamente "vuota" ma tutt'altro che scialba ed è la chiave di volta per la valorizzazione della sua "lenta" crescita psicologica aiutata, o meglio innescata, dai personaggi coi quali andrà ad interagire nel corso delle vicende narrate.
La caratterizzazioni dei personaggi mi hanno colpito positivamente anche per quanto concerne parecchi elementi di contorno, a tal proposito potrei trovare una pesante pecca unicamente sottolineando il troppo rapido cambio di registro da parte di due personaggi comprimari durante le fasi finali della storia. Un cambiamento che ci sarebbe anche potuto essere ma viene attuato così velocemente da risultare poco credibile, qualche episodio in più avrebbe aiutato in tal senso e sarebbe stato gradito anche allo scopo di approfondire in modo più convincente gli sviluppi di un paio di antagonisti davvero niente male. Per contro a quanto appena scritto, mi sento di sottolineare la bellezza dell'episodio conclusivo (il dodicesimo) che riesce a chiudere i fatti narrati in modo "dolce" e poetico pur trattandosi di un finale vagamente aperto per una possibile seconda stagione che dubito vedremo mai ma che personalmente mi renderebbe davvero felice!
La serie viene presentata con 13 episodi ma vale la pena sottolineare che il dodicesimo è quello realmente conclusivo, il tredicesimo non è altro che un episodio extra di quelli stupidini per far ridere (ci riuscisse perlomeno) e per mostrare un po' di fanservice.
Che dire ancora?
Qual ora non si fosse capito Blade and Soul è stato per me una piacevolissima sorpresa, una serie ingiustamente bistrattata che ha saputo invece rivelarsi come una tra le più gradevoli dell'annata 2014, nonostante appartenente ad un genere che io non sono solito apprezzare.
Lo consiglierei volentieri a chiunque cercasse una storia fantasy interessante e piena d'azione, con dei personaggi di un certo spessore che, se approfonditi ulteriormente, avrebbero anche potuto dar vita ad un piccolo capolavoro nel suo genere. Così non è stato ma si tratta di una serie che sicuramente non dimenticherò facilmente, mi ha lasciato qualcosa di profondo e mi ha saputo intrattenere come poche altre son riuscite a fare, specie in tempi recenti.
A convincermi a seguire "Blade and Soul", nonostante le non troppo entusiasmanti premesse, furono essenzialmente tre cose: protagonisti decisamente carismatici, la massiccia presenza di ragazze fisicamente straordinarie e un impatto grafico generale decisamente soddisfacente. Su quest'ultimo aspetto si potrebbe aprire una doverosa parentesi, non si tratta di un'opera tecnicamente straordinaria ma indubbiamente ben disegnata e molto curata sotto molteplici punti di vista seppur, in talune circostanze, si possano notare curiosi cali qualitativi nei disegni o nella definizione stessa dei paesaggi, si tratta di episodi sporadici concentrati più che altro nelle fasi finali, sarebbe stato meglio evitarli ma non possono condizionare troppo pesantemente il giudizio su di un'opera nel complesso decisamente valida come questa. Altra parentesi tecnica la vorrei dedicare alla soundtrack, molto valide opening ed ending, soprattutto quest'ultima anche per il connubio di audio e video particolarmente ben riuscito ma egual considerazione dovrebbe essere fatta anche per le ost all'interno della serie stessa, veramente appropriate, veramente incisive, quasi più adatte ad un film che non ad un'opera di animazione.
La trama, molto brevemente, vede seguire la storia di un'assassina fredda e spietata o meglio... una ragazza abilissima ma completamente "vuota" alla ricerca di vendetta (e di se stessa) per l'assassinio del suo maestro. Alka (questo il nome della bella protagonista) cerca vendetta ma lo fa apparentemente in nome del suo "codice d'onore" e non per trasporto emotivo. La caratterizzazione della giovane è volutamente "vuota" ma tutt'altro che scialba ed è la chiave di volta per la valorizzazione della sua "lenta" crescita psicologica aiutata, o meglio innescata, dai personaggi coi quali andrà ad interagire nel corso delle vicende narrate.
La caratterizzazioni dei personaggi mi hanno colpito positivamente anche per quanto concerne parecchi elementi di contorno, a tal proposito potrei trovare una pesante pecca unicamente sottolineando il troppo rapido cambio di registro da parte di due personaggi comprimari durante le fasi finali della storia. Un cambiamento che ci sarebbe anche potuto essere ma viene attuato così velocemente da risultare poco credibile, qualche episodio in più avrebbe aiutato in tal senso e sarebbe stato gradito anche allo scopo di approfondire in modo più convincente gli sviluppi di un paio di antagonisti davvero niente male. Per contro a quanto appena scritto, mi sento di sottolineare la bellezza dell'episodio conclusivo (il dodicesimo) che riesce a chiudere i fatti narrati in modo "dolce" e poetico pur trattandosi di un finale vagamente aperto per una possibile seconda stagione che dubito vedremo mai ma che personalmente mi renderebbe davvero felice!
La serie viene presentata con 13 episodi ma vale la pena sottolineare che il dodicesimo è quello realmente conclusivo, il tredicesimo non è altro che un episodio extra di quelli stupidini per far ridere (ci riuscisse perlomeno) e per mostrare un po' di fanservice.
Che dire ancora?
Qual ora non si fosse capito Blade and Soul è stato per me una piacevolissima sorpresa, una serie ingiustamente bistrattata che ha saputo invece rivelarsi come una tra le più gradevoli dell'annata 2014, nonostante appartenente ad un genere che io non sono solito apprezzare.
Lo consiglierei volentieri a chiunque cercasse una storia fantasy interessante e piena d'azione, con dei personaggi di un certo spessore che, se approfonditi ulteriormente, avrebbero anche potuto dar vita ad un piccolo capolavoro nel suo genere. Così non è stato ma si tratta di una serie che sicuramente non dimenticherò facilmente, mi ha lasciato qualcosa di profondo e mi ha saputo intrattenere come poche altre son riuscite a fare, specie in tempi recenti.
Era da molto tempo che non mi imbattevo in qualcosa di cosi terribile.
La trama è assolutamente inesistente, e anche quel poco di curiosità che lo spettatore sviluppa durante la visione non viene mai soddisfatta.
I personaggi per quanto anche interessanti vengono solamente abbozzati nel lato psicologico diventando quindi null'altro che macchiette.
Il comparto grafico nei primi tre episodi è ottimo ma decade con il passare degli episodi fino all'inverosimile. Si arriva al ridicolo quando in un sfondo si vede un contadino che cammina a mezzaria restando fermo. Lo stesso inserimento delle animazioni 3D risulta pessimo poiché non si amalgama con il resto dei disegni.
In definitiva lo sconsiglio vivamente, raramente l'animazione nipponica arriva a produrre qualcosa di cosi pessimo da non servire nemmeno a passare il tempo.
La trama è assolutamente inesistente, e anche quel poco di curiosità che lo spettatore sviluppa durante la visione non viene mai soddisfatta.
I personaggi per quanto anche interessanti vengono solamente abbozzati nel lato psicologico diventando quindi null'altro che macchiette.
Il comparto grafico nei primi tre episodi è ottimo ma decade con il passare degli episodi fino all'inverosimile. Si arriva al ridicolo quando in un sfondo si vede un contadino che cammina a mezzaria restando fermo. Lo stesso inserimento delle animazioni 3D risulta pessimo poiché non si amalgama con il resto dei disegni.
In definitiva lo sconsiglio vivamente, raramente l'animazione nipponica arriva a produrre qualcosa di cosi pessimo da non servire nemmeno a passare il tempo.
"Blade and Soul" risponde alla domanda: "Quanto in basso può cadere l'annata 2014?". C'è poco da dire in realtà, è incredibile quanto questa serie possa stupire in negativo.
Dopo aver visto i primi due o tre episodi, di discreto livello, inizia una caduta libera estenuante nel nulla. Non funziona sotto nessun punto di vista e non solo, riesce pure ad essere noiosa. Vi farete strada fra dialoghi inutili e/o imbarazzanti, personaggi piatti e spesso dalle idee poco chiare, avvenimenti di cui non vi importa nulla, storia lacunosa (ah, ma c'è una storia?), episodi con animazioni carenti e chi più ne ha più ne metta. Ripeto, è inutile spenderci tante parole; però bisogna a tutti i costi citare l'episodio tredici, come posso non farlo? Se vi troverete spaesati o se fisserete un punto nel vuoto dopo la visione del suddetto episodio, non preoccupatevi, è tutto normale, non è colpa vostra.
In conclusione, se si sceglie questo anime, probabilmente è perché si spera che possa divertire senza troppe pretese, ma a prescindere da tutti gli altri difetti, "Blade and Soul" non riesce nemmeno in quello, e se una serie come questa non diverte, fallisce alla base.
Dopo aver visto i primi due o tre episodi, di discreto livello, inizia una caduta libera estenuante nel nulla. Non funziona sotto nessun punto di vista e non solo, riesce pure ad essere noiosa. Vi farete strada fra dialoghi inutili e/o imbarazzanti, personaggi piatti e spesso dalle idee poco chiare, avvenimenti di cui non vi importa nulla, storia lacunosa (ah, ma c'è una storia?), episodi con animazioni carenti e chi più ne ha più ne metta. Ripeto, è inutile spenderci tante parole; però bisogna a tutti i costi citare l'episodio tredici, come posso non farlo? Se vi troverete spaesati o se fisserete un punto nel vuoto dopo la visione del suddetto episodio, non preoccupatevi, è tutto normale, non è colpa vostra.
In conclusione, se si sceglie questo anime, probabilmente è perché si spera che possa divertire senza troppe pretese, ma a prescindere da tutti gli altri difetti, "Blade and Soul" non riesce nemmeno in quello, e se una serie come questa non diverte, fallisce alla base.
Blade and Soul è un MMORPG coreano prodotto dalla NCSoft, con un'ambientazione fantasy orientale, incentrato sui combattimenti a base di arti marziali, con 4 razze giocabili e 6 classi fra cui scegliere, ma soprattutto pieno di belle figliole. Nel 2014 ne viene realizzato, da parte dello studio Gonzo, un adattamento animato di 13 episodi, intitolato semplicemente Blade & Soul, diretto da Hiroshi Takeuchi e Hiroshi Hamasaki, quest'ultimo già regista di Texhnolyze e di Steins;Gate.
Protagonista dell'anime è Alka, un'assassina appartenente al clan Tsurugi, con un misterioso tatuaggio a forma di farfalla su un braccio, impegnata nella vendetta per la morte del suo maestro, Hon, che voi immaginerete essere un assassino fighissimo o magari un vecchio saggio e invece è una specie di nonnetto-volpe; tuttavia le forze dell'impero Palam, di cui fa parte l'assassina del maestro, la bella e letale Jin Varel, le danno la caccia. Nella sua ricerca Alka interagirà con vari personaggi, fra i quali la cacciatrice di taglie Hazuki, la leader della Gang del Piacere (una banda di predoni) Roana e la misteriosa Karen, solo in apparenza semplice e pacifica gestrice di una locanda. Mentre cerca di realizzare la sua vendetta, però, Alka matura anche interiormente, perché si rende conto sempre più che la sua è una vita vuota, vuotata unicamente all'assassinio, per cui il viaggio della taciturna assassina diventerà anche una ricerca di un proprio posto nel mondo. Una storia incentrata sul cammino di un assassino e su un tema quale la vendetta, con un cast femminile variegato e pieno di potenzialità, sembra promettere bene. E invece più di qualcosa non funziona in questo adattamento.
A non funzionare è, innanzitutto, la sceneggiatura: per due terzi della serie la trama arranca tra vicende tutt'altro che coinvolgenti che non hanno nessuna utilità ai fini della storia complessiva, perché non introducono nuovi personaggi importanti in futuro (anzi, quasi sempre i personaggi muoiono entro la fine della puntata stessa), non approfondiscono l'ambientazione, non fanno evolvere la trama e non hanno alcuna ripercussione sull'evoluzione psicologica dei personaggi. Solo nell'ultima parte la trama si fa più interessante, ma ciò non cancella i primi otto episodi la cui valutazione va da "mediocre" ad "assolutamente dimenticabile". La storia in teoria termina nell'episodio 12, con un finale che da un lato può essere considerato aperto, perché l'impero Palam è ancora in piedi e i nemici sono tutt'altro che sconfitti, dall'altro conclude più che degnamente la storia di vendetta di Alka, che è il vero nucleo dell'anime. L'episodio successivo è invece un coacervo di fanservice, sciocchezze e comicità da quattro soldi che poteva essere inserito molto prima o rilasciato sotto forma di OAV in un secondo momento, e che soprattutto per il suo spirito da commedia ecchi non c'entra assolutamente nulla col resto dell'anime.
Il cast dei personaggi è la fiera degli stereotipi, dell'inutilità e delle potenzialità sprecate. La protagonista Alka è apatica e imperturbabile per buona parte dell'anime e subisce un apprezzabile sviluppo psicologico solo dall'episodio nono in poi; Karen è un personaggio molto interessante, pieno di misteri e mosso anch'esso dalla vendetta, ma rovinato dalla svolta buonista degli ultimi due episodi; Hazuki e Roana sono ridotte a due macchiette comiche; la pletora di ragazzini e fanciulle isteriche che Alka incontra nelle sue avventure non ha motivo di esistere, se non per mettere a dura prova la capacità di sopportazione dello spettatore; il trio di cattivi composto da Jin Varel, Ran Yu e Ga Gante non viene ritenuto degno nemmeno del più piccolo approfondimento psicologico. La cosa bella è che questi personaggi sono stati creati per l'anime, non sono tratti dal videogioco originale, quindi ci si poteva davvero impegnare per approfondirli senza dover tenere conto di un'eventuale stravolgimento dei loro caratteri originali!
Il comparto tecnico è altalenante e subisce spesso delle vistose cadute di stile per quanto riguarda i disegni e le animazioni, ma in compenso il character design è molto gradevole alla vista (anche per via delle numerose fanciulle) ed è fedele a quello di Hyung-Tae Kim usato nel MMORPG. Nella colonna sonora spiccano le due sigle, l'opening Sayonara Usotsuki e l'ending RAINBOW, mentre il doppiaggio spesso e volentieri tira fuori versi di dolore e urla davvero innaturali, ma a parte questi piccoli difetti è stato fatto un buon lavoro.
Le potenzialità per fare bene c'erano tutte e gli episodi finali hanno dimostrato che si poteva costruire una buona storia basata sulla vendetta e sulla redenzione, ma scelte sbagliate nella prima parte dell'anime e personaggi non proprio irresistibili hanno rovinato tutto. Blade & Soul risulta in definitiva una serie mediocre, in cui difficilmente ci si affeziona ai personaggi e che ancora più difficilmente invoglia a una seconda visione (sempre se si riesce a concludere la prima).
Protagonista dell'anime è Alka, un'assassina appartenente al clan Tsurugi, con un misterioso tatuaggio a forma di farfalla su un braccio, impegnata nella vendetta per la morte del suo maestro, Hon, che voi immaginerete essere un assassino fighissimo o magari un vecchio saggio e invece è una specie di nonnetto-volpe; tuttavia le forze dell'impero Palam, di cui fa parte l'assassina del maestro, la bella e letale Jin Varel, le danno la caccia. Nella sua ricerca Alka interagirà con vari personaggi, fra i quali la cacciatrice di taglie Hazuki, la leader della Gang del Piacere (una banda di predoni) Roana e la misteriosa Karen, solo in apparenza semplice e pacifica gestrice di una locanda. Mentre cerca di realizzare la sua vendetta, però, Alka matura anche interiormente, perché si rende conto sempre più che la sua è una vita vuota, vuotata unicamente all'assassinio, per cui il viaggio della taciturna assassina diventerà anche una ricerca di un proprio posto nel mondo. Una storia incentrata sul cammino di un assassino e su un tema quale la vendetta, con un cast femminile variegato e pieno di potenzialità, sembra promettere bene. E invece più di qualcosa non funziona in questo adattamento.
A non funzionare è, innanzitutto, la sceneggiatura: per due terzi della serie la trama arranca tra vicende tutt'altro che coinvolgenti che non hanno nessuna utilità ai fini della storia complessiva, perché non introducono nuovi personaggi importanti in futuro (anzi, quasi sempre i personaggi muoiono entro la fine della puntata stessa), non approfondiscono l'ambientazione, non fanno evolvere la trama e non hanno alcuna ripercussione sull'evoluzione psicologica dei personaggi. Solo nell'ultima parte la trama si fa più interessante, ma ciò non cancella i primi otto episodi la cui valutazione va da "mediocre" ad "assolutamente dimenticabile". La storia in teoria termina nell'episodio 12, con un finale che da un lato può essere considerato aperto, perché l'impero Palam è ancora in piedi e i nemici sono tutt'altro che sconfitti, dall'altro conclude più che degnamente la storia di vendetta di Alka, che è il vero nucleo dell'anime. L'episodio successivo è invece un coacervo di fanservice, sciocchezze e comicità da quattro soldi che poteva essere inserito molto prima o rilasciato sotto forma di OAV in un secondo momento, e che soprattutto per il suo spirito da commedia ecchi non c'entra assolutamente nulla col resto dell'anime.
Il cast dei personaggi è la fiera degli stereotipi, dell'inutilità e delle potenzialità sprecate. La protagonista Alka è apatica e imperturbabile per buona parte dell'anime e subisce un apprezzabile sviluppo psicologico solo dall'episodio nono in poi; Karen è un personaggio molto interessante, pieno di misteri e mosso anch'esso dalla vendetta, ma rovinato dalla svolta buonista degli ultimi due episodi; Hazuki e Roana sono ridotte a due macchiette comiche; la pletora di ragazzini e fanciulle isteriche che Alka incontra nelle sue avventure non ha motivo di esistere, se non per mettere a dura prova la capacità di sopportazione dello spettatore; il trio di cattivi composto da Jin Varel, Ran Yu e Ga Gante non viene ritenuto degno nemmeno del più piccolo approfondimento psicologico. La cosa bella è che questi personaggi sono stati creati per l'anime, non sono tratti dal videogioco originale, quindi ci si poteva davvero impegnare per approfondirli senza dover tenere conto di un'eventuale stravolgimento dei loro caratteri originali!
Il comparto tecnico è altalenante e subisce spesso delle vistose cadute di stile per quanto riguarda i disegni e le animazioni, ma in compenso il character design è molto gradevole alla vista (anche per via delle numerose fanciulle) ed è fedele a quello di Hyung-Tae Kim usato nel MMORPG. Nella colonna sonora spiccano le due sigle, l'opening Sayonara Usotsuki e l'ending RAINBOW, mentre il doppiaggio spesso e volentieri tira fuori versi di dolore e urla davvero innaturali, ma a parte questi piccoli difetti è stato fatto un buon lavoro.
Le potenzialità per fare bene c'erano tutte e gli episodi finali hanno dimostrato che si poteva costruire una buona storia basata sulla vendetta e sulla redenzione, ma scelte sbagliate nella prima parte dell'anime e personaggi non proprio irresistibili hanno rovinato tutto. Blade & Soul risulta in definitiva una serie mediocre, in cui difficilmente ci si affeziona ai personaggi e che ancora più difficilmente invoglia a una seconda visione (sempre se si riesce a concludere la prima).
Mi spiace aggiungere un altro votaccio al mio carnet di anime recensiti, ma anche questo Blade and soul, si dimostra, dopo un inizio promettente, un prodotto di qualità davvero marchiana, un probabile colpo commerciale, visto che questo titolo è un adattamento del videogioco omonimo. Veniamo ad esaminare i punti positivi, pochini a onor del vero, che spiccano nel mare magnum dei difetti di questa produzione.
La cosa che più salta agli occhi di questo titolo è il chara design. Le protagoniste (perchè di fatto gli uomini in Blade and soul hanno ruoli nettamente marginali) sono tutte bellissime, e ben disegnate, e in linea di massima hanno dei tratti originali che le distinguono decisamente dagli stereotipi femminili che siamo abituati a vedere negli anime.
Altro aspetto che mi è piaciuto, o che, se non altro, non è stato disastroso, è il comparto sonoro, che presenta delle buone sigle, e dei gradevoli motivi di accompagnamento a supporto delle immagini.
Detto questo, però, i pregi di Blade and soul sono belli che terminati e da qui in poi iniziano i dolori...
Il problema più rilevante di questo prodotto è radicato direttamente nella natura stessa dell'anime. Derivando, come detto, da un videogioco, Blade and soul vuole raccontarci la storia della protagonista e del suo iter verso la salvezza spirituale. Peccato però, che probabilmente proprio a causa della sua origine videoludica, la storia che poteva essere potenzialmente interessante, si perda in 13 episodi spezzattati e con un flebilissimo legame presente tra loro, cosa che, alla lunga, appesantisce e rende anche meno fruibile il canovaccio.
E non si parla del consueto problema dei filler, che ogni tanto vengono inseriti in tutti gli anime (sciaguratamente) e che vanno a spezzare il climax della trama...in questo caso sono proprio gli episodi che possono essere considerati quasi degli "stand alone" rispetto a quello precedente e quello successivo, finendo, quindi per annacquare il dramma di Alka e compagne in un flusso temporale estremamente frammentato.
E la trama non viene supportata nemmeno dai protagonisti e dai comprimari che le danno vita. Se si eccettuano la protagonista e Madame Karen che (potenzialmente) potrebbero essere personaggi interessanti, il resto della truppa è caratterizzato da personaggi stereotipati (una tra tutte la pistolera probabilmente invaghita della protagonista) inutili (i componenti della banda del piacere) o incomprensibili (i cattivi - i cui comportamenti, gerarchie e dinamiche mi sono decisamente sfuggite)
E anche le due che potevano risultare interessanti, dal punto di vista psicologico, alla lunga vedono le loro potenzialità finire inespresse, per via delle loro azioni contraddittorie (Madame Karen e i suoi propositi di vendetta) o per la fumosità del loro passato e del loro sviluppo (Alka).
Se a tutto questo aggiungiamo, una qualità dell'animazione che oscilla da una stiracchiata sufficienza, a una superficialità disarmante, il quadro è completo.
In conclusione, quindi, l'ennesima serie che dimostra, una volta di più, che alla fin fine su vagonate di anime prodotti, la maggior parte sono di qualità piuttosto scadente. Ultima precisazione: il voto che intendevo dare inizialmente era 4... ma dopo aver visto il 13° e ultimo episodio, vera offesa all'intelligenza umana, ho deciso di abbassare ulteriormente la valutazione... chi ha tendenze masochiste può andare a visionarlo quanto prima!
La cosa che più salta agli occhi di questo titolo è il chara design. Le protagoniste (perchè di fatto gli uomini in Blade and soul hanno ruoli nettamente marginali) sono tutte bellissime, e ben disegnate, e in linea di massima hanno dei tratti originali che le distinguono decisamente dagli stereotipi femminili che siamo abituati a vedere negli anime.
Altro aspetto che mi è piaciuto, o che, se non altro, non è stato disastroso, è il comparto sonoro, che presenta delle buone sigle, e dei gradevoli motivi di accompagnamento a supporto delle immagini.
Detto questo, però, i pregi di Blade and soul sono belli che terminati e da qui in poi iniziano i dolori...
Il problema più rilevante di questo prodotto è radicato direttamente nella natura stessa dell'anime. Derivando, come detto, da un videogioco, Blade and soul vuole raccontarci la storia della protagonista e del suo iter verso la salvezza spirituale. Peccato però, che probabilmente proprio a causa della sua origine videoludica, la storia che poteva essere potenzialmente interessante, si perda in 13 episodi spezzattati e con un flebilissimo legame presente tra loro, cosa che, alla lunga, appesantisce e rende anche meno fruibile il canovaccio.
E non si parla del consueto problema dei filler, che ogni tanto vengono inseriti in tutti gli anime (sciaguratamente) e che vanno a spezzare il climax della trama...in questo caso sono proprio gli episodi che possono essere considerati quasi degli "stand alone" rispetto a quello precedente e quello successivo, finendo, quindi per annacquare il dramma di Alka e compagne in un flusso temporale estremamente frammentato.
E la trama non viene supportata nemmeno dai protagonisti e dai comprimari che le danno vita. Se si eccettuano la protagonista e Madame Karen che (potenzialmente) potrebbero essere personaggi interessanti, il resto della truppa è caratterizzato da personaggi stereotipati (una tra tutte la pistolera probabilmente invaghita della protagonista) inutili (i componenti della banda del piacere) o incomprensibili (i cattivi - i cui comportamenti, gerarchie e dinamiche mi sono decisamente sfuggite)
E anche le due che potevano risultare interessanti, dal punto di vista psicologico, alla lunga vedono le loro potenzialità finire inespresse, per via delle loro azioni contraddittorie (Madame Karen e i suoi propositi di vendetta) o per la fumosità del loro passato e del loro sviluppo (Alka).
Se a tutto questo aggiungiamo, una qualità dell'animazione che oscilla da una stiracchiata sufficienza, a una superficialità disarmante, il quadro è completo.
In conclusione, quindi, l'ennesima serie che dimostra, una volta di più, che alla fin fine su vagonate di anime prodotti, la maggior parte sono di qualità piuttosto scadente. Ultima precisazione: il voto che intendevo dare inizialmente era 4... ma dopo aver visto il 13° e ultimo episodio, vera offesa all'intelligenza umana, ho deciso di abbassare ulteriormente la valutazione... chi ha tendenze masochiste può andare a visionarlo quanto prima!
La splendida stagione primaverile 2014 è foriera di ottimi titoli, alcuni di loro, purtroppo, risentono di alcuni cali grafici o cadute di stile tali da compromettere la valutazione finale. Blade and Soul avrebbe sicuramente meritato di più, peccato si sia leggermente perso per strada e abbia avuto alcuni incidenti di percorso.
Blade and Soul è un'opera della stagione primaverile 2014 composta da 13 episodi di durata canonica. L'opera deriva dall'omonimo videogame coreano del 2012.
Trama: Alka è un'assassina appartenente al Clan della Spada. La sua missione, nonché ragione di vita è vendicarsi della perfida Jin Varrel, colei che ha ucciso il suo maestro Hon. Jin Varrel possiede inoltre un'abilità tremenda (chiamata impurità) che corrode il corpo delle persone, sino a privargli la vita. Alka possiede un misterioso tatuaggio a forma di farfalla ed è ricercata dall'impero di Palam come spietata tagliagole. La ragazza, avendo quasi del tutto rimosso le emozioni dal proprio animo, riesce a compiere gli omicidi più efferati, pur di compiere la sua vendetta.
Grafica: sarebbe stata più bella se non fossero subentrate delle cadute di stile. Le ambientazioni talvolta sono piacevoli, talvolta sono semplicemente abbozzate, con un grado di dettaglio un po' scarno. Le animazioni sarebbero molto belle e fluide, peccato che talvolta si decida di utilizzare dei modelli in 3D assai poco fluidi e realistici. Da segnalare inoltre la perdita di qualità in un episodio in cui appare tutto squadrato. Il character design è molto bello.
Sonoro: il giudizio è complessivamente buono. Buona opening, dinamica e piacevole. L'ending è un po' particolare, comunque orecchiabile. OST buoni, effetti sonori realistici e appropriati. Buon doppiaggio.
Personaggi: riuscire a donare un discreto spessore caratteriale a dei personaggi derivati da un picchiaduro potrebbe non essere facilissimo. La caratterizzazione risulta complessivamente accettabile, anche se si preferisce dedicarsi più ai combattimenti che all'interazione, che risulta discreta. Ottimo il fattore evolutivo e buono il fattore introspettivo.
Sceneggiatura: non brilla. La gestione temporale talvolta è frammentata da episodi filler inutili, brutti e dai deliri inspiegabili. Potevano essere tranquillamente omessi e la qualità complessiva dell'opera sarebbe migliorata enormemente. Sono presenti dei flashback in discreta quantità. Il ritmo s'attesta su livelli medio-veloci. Più pacato nelle scene tranquille, quasi frenetico nelle scene d'azione. Queste ultime abbondano e non si lesina sulla violenza, sulla truculenza e sulla morte. È presente un moderato quantitativo di fanservice. I dialoghi sono abbastanza buoni.
Finale: l'opera si conclude col dodicesimo episodio. Pur lasciando un chiaro spiraglio alle forze nemiche, l'opera si conclude qui, anche piuttosto degnamente. Un finale sicuramente conclusivo e ben strutturato pur non essendo completo. Il tredicesimo episodio è un filler poco serio, evitabile.
In sintesi: alla fine della fiera questo Blade and Soul si lascia guardare e apprezzare, pur con tutti i suoi problemi. Nonostante i cali grafici, gli episodi filler di fanservice e di delirio gratuito, la serie ha saputo intrattenere egregiamente. Poteva essere senz'altro migliore se non avesse avuto queste cadute di stile, ma tant'è. L'opera è consigliata agli amanti dell'azione truculenta, delle fanciulle affascinante, e del fantasy sui generis.
Blade and Soul è un'opera della stagione primaverile 2014 composta da 13 episodi di durata canonica. L'opera deriva dall'omonimo videogame coreano del 2012.
Trama: Alka è un'assassina appartenente al Clan della Spada. La sua missione, nonché ragione di vita è vendicarsi della perfida Jin Varrel, colei che ha ucciso il suo maestro Hon. Jin Varrel possiede inoltre un'abilità tremenda (chiamata impurità) che corrode il corpo delle persone, sino a privargli la vita. Alka possiede un misterioso tatuaggio a forma di farfalla ed è ricercata dall'impero di Palam come spietata tagliagole. La ragazza, avendo quasi del tutto rimosso le emozioni dal proprio animo, riesce a compiere gli omicidi più efferati, pur di compiere la sua vendetta.
Grafica: sarebbe stata più bella se non fossero subentrate delle cadute di stile. Le ambientazioni talvolta sono piacevoli, talvolta sono semplicemente abbozzate, con un grado di dettaglio un po' scarno. Le animazioni sarebbero molto belle e fluide, peccato che talvolta si decida di utilizzare dei modelli in 3D assai poco fluidi e realistici. Da segnalare inoltre la perdita di qualità in un episodio in cui appare tutto squadrato. Il character design è molto bello.
Sonoro: il giudizio è complessivamente buono. Buona opening, dinamica e piacevole. L'ending è un po' particolare, comunque orecchiabile. OST buoni, effetti sonori realistici e appropriati. Buon doppiaggio.
Personaggi: riuscire a donare un discreto spessore caratteriale a dei personaggi derivati da un picchiaduro potrebbe non essere facilissimo. La caratterizzazione risulta complessivamente accettabile, anche se si preferisce dedicarsi più ai combattimenti che all'interazione, che risulta discreta. Ottimo il fattore evolutivo e buono il fattore introspettivo.
Sceneggiatura: non brilla. La gestione temporale talvolta è frammentata da episodi filler inutili, brutti e dai deliri inspiegabili. Potevano essere tranquillamente omessi e la qualità complessiva dell'opera sarebbe migliorata enormemente. Sono presenti dei flashback in discreta quantità. Il ritmo s'attesta su livelli medio-veloci. Più pacato nelle scene tranquille, quasi frenetico nelle scene d'azione. Queste ultime abbondano e non si lesina sulla violenza, sulla truculenza e sulla morte. È presente un moderato quantitativo di fanservice. I dialoghi sono abbastanza buoni.
Finale: l'opera si conclude col dodicesimo episodio. Pur lasciando un chiaro spiraglio alle forze nemiche, l'opera si conclude qui, anche piuttosto degnamente. Un finale sicuramente conclusivo e ben strutturato pur non essendo completo. Il tredicesimo episodio è un filler poco serio, evitabile.
In sintesi: alla fine della fiera questo Blade and Soul si lascia guardare e apprezzare, pur con tutti i suoi problemi. Nonostante i cali grafici, gli episodi filler di fanservice e di delirio gratuito, la serie ha saputo intrattenere egregiamente. Poteva essere senz'altro migliore se non avesse avuto queste cadute di stile, ma tant'è. L'opera è consigliata agli amanti dell'azione truculenta, delle fanciulle affascinante, e del fantasy sui generis.
Trama:
La storia segue le avventure di Alka, un assassina del clan della spada in grado di uccidere i nemici in un colpo solo. Il suo scopo è vendicare il suo maestro Hon, assassinato da Jin Varrel, una donna senza cuore che possiede un tremendo potere, chiamato "impurità", che la rende in grado di strappare la vita delle persone come un mostro.
Commento:
I disegni di questo anime mi avevano colpito ancora prima che lo iniziassi, molto belli, così come sono belle le musiche.
La protagonista è un inespressiva e silenziosa assassina, i cui combattimenti sono realizzati in modo molto spettacolare.
Dalla puntata 9 però smette di essere un assassina (facendo perdere all'anime il fascino che aveva acquisito) per dare spazio all'inserimento di una parte psicologica fatta di rimorso, pentimento e tentativi di redimersi. Ma la buona volontà di inserire la psicologia nell'anime non basta, infatti essendo Alka così taciturna non riesce a esprimere i suoi turbamenti solo attraverso il disegno.
Ho trovato particolarmente odiosi i personaggi che per parlare rantolavano, riuscendo però a farsi capire lo stesso dai propri compagni.
I due cattivi che stanno assieme a Jin Varrel sono poco più che comparse.
Spesso alcuni personaggi feriti di lamentano mugolando per il dolore... il doppiaggio di queste scene a mio avviso è fatto male e sembra non adattarsi bene a quello che si sta guardando.
I tecnici potevano metterci maggiore impegno per la realizzazione e l'animazione degli sfondi: l'esempio più lampante è nell'episodio 11 dove si vede un contadino camminare renstando fermo .-.
Mi ha dato fastidio inoltre che non abbiano spiegato adeguatamente come funzioni questa "impurità", non facendo capire cosa sia in grado di fare e cosa potersi aspettare da essa.
Infine l'episodio 13 è IL NULLA. Non capisco perchè l'abbiano inserito nella serie anzichè usarlo come OAV...
Concludendo, non è certamente un capolavoro, ne un anime imperdibile.
Consiglio di guardarlo in mancanza di migliori alternative.
La storia segue le avventure di Alka, un assassina del clan della spada in grado di uccidere i nemici in un colpo solo. Il suo scopo è vendicare il suo maestro Hon, assassinato da Jin Varrel, una donna senza cuore che possiede un tremendo potere, chiamato "impurità", che la rende in grado di strappare la vita delle persone come un mostro.
Commento:
I disegni di questo anime mi avevano colpito ancora prima che lo iniziassi, molto belli, così come sono belle le musiche.
La protagonista è un inespressiva e silenziosa assassina, i cui combattimenti sono realizzati in modo molto spettacolare.
Dalla puntata 9 però smette di essere un assassina (facendo perdere all'anime il fascino che aveva acquisito) per dare spazio all'inserimento di una parte psicologica fatta di rimorso, pentimento e tentativi di redimersi. Ma la buona volontà di inserire la psicologia nell'anime non basta, infatti essendo Alka così taciturna non riesce a esprimere i suoi turbamenti solo attraverso il disegno.
Ho trovato particolarmente odiosi i personaggi che per parlare rantolavano, riuscendo però a farsi capire lo stesso dai propri compagni.
I due cattivi che stanno assieme a Jin Varrel sono poco più che comparse.
Spesso alcuni personaggi feriti di lamentano mugolando per il dolore... il doppiaggio di queste scene a mio avviso è fatto male e sembra non adattarsi bene a quello che si sta guardando.
I tecnici potevano metterci maggiore impegno per la realizzazione e l'animazione degli sfondi: l'esempio più lampante è nell'episodio 11 dove si vede un contadino camminare renstando fermo .-.
Mi ha dato fastidio inoltre che non abbiano spiegato adeguatamente come funzioni questa "impurità", non facendo capire cosa sia in grado di fare e cosa potersi aspettare da essa.
Infine l'episodio 13 è IL NULLA. Non capisco perchè l'abbiano inserito nella serie anzichè usarlo come OAV...
Concludendo, non è certamente un capolavoro, ne un anime imperdibile.
Consiglio di guardarlo in mancanza di migliori alternative.