Himegoto
Gli anime con i trap fanno davvero schifo. E "Himegoto" non è di certo un’eccezione; la solita trama semplice, con sviluppo nonsense e pessimo senso dell’umorismo. Vorrei proprio sapere a chi è che piacciono anime simili, io se sapevo che era un anime con i trap mica lo guardavo. Davvero pessimo, si rende ridicolo questo anime e non ha un briciolo di senso. Non strappa neanche un sorriso, è stata una perdita di tempo guardarlo, anche se l’ho guardato fino alla fine per vedere se magari migliorava (ma mi sbagliavo). Gli do un 2 solo perché la parte tecnica gli ha alzato il voto, altrimenti manco 1 si meritava.
Non mi aspettavo niente di importante, e infatti non lo è stato. "Himegoto" è una commedia scolastica di tredici episodi, della durata di quattro minuti circa l'uno, uscita nel 2014. Una serie simpatica e piuttosto semplice che, a parte qualche risata, non offre nulla di eccezionale.
Molte volte mi sono detto che non serve una trama contorta e intricata per riuscire a coinvolgere lo spettatore. Tuttavia, dopo quest'opera, sono costretto a rimangiarmi parte delle mie stesse parole. Quando la storia diventa talmente scontata da farsi prevedibile, allora non si può affatto descrivere come una serie credibile. E, proprio per questo motivo, "Himegoto", nonostante qualche buona chicca, non può essere considerata del tutto sufficiente, almeno dal sottoscritto.
L'inizio era anche interessante: un ragazza vestita da cameriera fugge da due brutti ceffi. Quando tutto sembra perduto, ecco che intervengono le tre fanciulle del consiglio studentesco, che la tirano fuori da quella brutta situazione.
Hime Arikawa, la misteriosa cameriera ringrazia le sue salvatrici, che subito le offrono un posto all'interno del consiglio, ingolosite dall'opportunità di stare accanto a una così bella ragazza. Sembra tutto apposto, ma ecco il colpo di scena: Hime, in realtà, è un maschio, costretto a travestirsi dai suoi inseguitori. I suoi genitori sono fuggiti, lasciandolo sommerso dai debiti... Insomma, non se la passa affatto bene.
Albertina, Aruku e Unko, allora, gli propongono un affare. Provvederanno loro a pagare i debiti di Hime, in cambio, però, lui dovrà passare tutta la sua carriera scolastica travestito da donna. Un patto che, almeno per il povero protagonista, sembra irrinunciabile.
Come già detto, l'inizio è piuttosto accattivante, sebbene l'idea dei genitori che scappano, lasciando il povero studente in balia dei debiti, è stata fin troppo usata negli anni. Ma, tralasciando questo dettaglio, la situazione generale promette sviluppi interessanti. Sviluppi che, ahimè, verranno delusi completamente.
I personaggi principali non troveranno mai una loro collocazione vera e propria. Forse per colpa dei solo quattro minuti a puntata, forse no. Si rifanno costantemente ai soliti cliché, senza dare nulla di nuovo o di personale. Superficiali, banali e scontati. Ecco il mio parere su quasi tutti i protagonisti di "Himegoto".
Un'altra cosa che mi ha deluso è la perdita quasi immediata dell'elemento maschile di Hime. Insomma, per essere un ragazzo costretto a travestirsi, mi pare fin troppo entusiasta di calarsi nella parte della fanciulla. E io che mi aspettavo chissà che risvolti sentimentali con una delle tre ragazze del consiglio studentesco. Per il resto, sono quasi tutti maschi travestiti da ragazze; niente in contrario, ma lo stesso trucco, usato più volte, finisce con il perdere spessore.
La grafica è simpatica, ma neanche tanto emozionante. Toni accesi, che ribadiscono il clima da commedia presente nell'opera. Le musiche, di conseguenza, seguiranno alla perfezione le varie atmosfere rilassate.
La regia non eccelle, ma non delude neppure. In fin dei conti, nel corso della serie, succede ben poco. Quattro minuti sono anche troppi, alle volte, per un episodio.
Concludendo, direi che "Himegoto" non ha deluso per quello che ha fatto vedere, quanto piuttosto per ciò che si è risparmiato di mostrarci. Aveva tutte le carte in regola per essere una serie carina (un capolavoro è esigere un po' troppo), ma, invece, ha scelto più o meno consapevolmente di non affondare il colpo. Si mantiene in superficie, aspettando chissà cosa.
E, proprio per tutti questi fattori, sono quasi costretto a non concedere una sufficienza piena a tale serie.
Voto finale: 5… più!
Molte volte mi sono detto che non serve una trama contorta e intricata per riuscire a coinvolgere lo spettatore. Tuttavia, dopo quest'opera, sono costretto a rimangiarmi parte delle mie stesse parole. Quando la storia diventa talmente scontata da farsi prevedibile, allora non si può affatto descrivere come una serie credibile. E, proprio per questo motivo, "Himegoto", nonostante qualche buona chicca, non può essere considerata del tutto sufficiente, almeno dal sottoscritto.
L'inizio era anche interessante: un ragazza vestita da cameriera fugge da due brutti ceffi. Quando tutto sembra perduto, ecco che intervengono le tre fanciulle del consiglio studentesco, che la tirano fuori da quella brutta situazione.
Hime Arikawa, la misteriosa cameriera ringrazia le sue salvatrici, che subito le offrono un posto all'interno del consiglio, ingolosite dall'opportunità di stare accanto a una così bella ragazza. Sembra tutto apposto, ma ecco il colpo di scena: Hime, in realtà, è un maschio, costretto a travestirsi dai suoi inseguitori. I suoi genitori sono fuggiti, lasciandolo sommerso dai debiti... Insomma, non se la passa affatto bene.
Albertina, Aruku e Unko, allora, gli propongono un affare. Provvederanno loro a pagare i debiti di Hime, in cambio, però, lui dovrà passare tutta la sua carriera scolastica travestito da donna. Un patto che, almeno per il povero protagonista, sembra irrinunciabile.
Come già detto, l'inizio è piuttosto accattivante, sebbene l'idea dei genitori che scappano, lasciando il povero studente in balia dei debiti, è stata fin troppo usata negli anni. Ma, tralasciando questo dettaglio, la situazione generale promette sviluppi interessanti. Sviluppi che, ahimè, verranno delusi completamente.
I personaggi principali non troveranno mai una loro collocazione vera e propria. Forse per colpa dei solo quattro minuti a puntata, forse no. Si rifanno costantemente ai soliti cliché, senza dare nulla di nuovo o di personale. Superficiali, banali e scontati. Ecco il mio parere su quasi tutti i protagonisti di "Himegoto".
Un'altra cosa che mi ha deluso è la perdita quasi immediata dell'elemento maschile di Hime. Insomma, per essere un ragazzo costretto a travestirsi, mi pare fin troppo entusiasta di calarsi nella parte della fanciulla. E io che mi aspettavo chissà che risvolti sentimentali con una delle tre ragazze del consiglio studentesco. Per il resto, sono quasi tutti maschi travestiti da ragazze; niente in contrario, ma lo stesso trucco, usato più volte, finisce con il perdere spessore.
La grafica è simpatica, ma neanche tanto emozionante. Toni accesi, che ribadiscono il clima da commedia presente nell'opera. Le musiche, di conseguenza, seguiranno alla perfezione le varie atmosfere rilassate.
La regia non eccelle, ma non delude neppure. In fin dei conti, nel corso della serie, succede ben poco. Quattro minuti sono anche troppi, alle volte, per un episodio.
Concludendo, direi che "Himegoto" non ha deluso per quello che ha fatto vedere, quanto piuttosto per ciò che si è risparmiato di mostrarci. Aveva tutte le carte in regola per essere una serie carina (un capolavoro è esigere un po' troppo), ma, invece, ha scelto più o meno consapevolmente di non affondare il colpo. Si mantiene in superficie, aspettando chissà cosa.
E, proprio per tutti questi fattori, sono quasi costretto a non concedere una sufficienza piena a tale serie.
Voto finale: 5… più!
Messaggio ai naviganti.
Se vi siete imbattuti nella scheda di questo anime e state leggendo queste righe, non andate oltre, semplicemente chiudete il vostro browser; Himegoto non merita il vostro tempo. Un abbraccio sincero, invece, a coloro che, come me, sono venuti a contatto con questo scempio e hanno erroneamente deciso di spendere in modo così brutale circa un'ora e dodici minuti della loro vita.
Questa mini-serie non ha davvero alcun motivo di esistere. Mi chiedo seriamente come sia stato possibile concepirla e quale fosse il suo scopo, dal momento che non riesce nemmeno nell'intento di strappare qualche sorriso. Le gag non funzionano e il malinteso da cui scaturiscono, per quanto comune e banale, più che divertire rabbrividisce. Il protagonista viene, infatti, costantemente scambiato per una ragazza da quasi tutti i personaggi e, quando viene sottolineato l'errore di valutazione commesso da questi ultimi, si assiste a scene al limite della sopportazione, pessime, aberranti e depravate.
Come se ciò non bastasse l'anime, ad un certo punto, decide giocare con lo spettatore a "trova l'intruso". L'intruso, in questo caso, è colui che, apparendo fisicamente di un determinato sesso, dimosterà davvero di appartenerne. Femmine che in realtà sono maschi e maschi che in realtà sono femmine, invece, sono i normali, coloro che tenteranno di rendere la caccia più complicata. In una parola: paradossale, al di là del gender bender.
Proprio per non farsi mancare nulla e peggiorare ancora di più la situazione, gli autori hanno deciso di inserire passaggi e momenti atti a sensibilizzare lo spettatore. Il meme "are you kidding me?" è veramente perfetto per descrivere una reazione naturale a ciò.
Sul comparto tecnico non c'è nulla da dire, non esiste. Pur trattandosi di episodi di 4 minuti ciascuno, con un minuto circa riservato ad opening ed ending, è davvero impresentabile.
Onestamente, Himegoto si sarebbe meritato un bello "0", ma purtroppo, non potendo negare la sua infima esistenza, si porta a caso un "1" immeritatissimo. Sconsigliatissimo, da far vedere solo al vostro peggior nemico.
Se vi siete imbattuti nella scheda di questo anime e state leggendo queste righe, non andate oltre, semplicemente chiudete il vostro browser; Himegoto non merita il vostro tempo. Un abbraccio sincero, invece, a coloro che, come me, sono venuti a contatto con questo scempio e hanno erroneamente deciso di spendere in modo così brutale circa un'ora e dodici minuti della loro vita.
Questa mini-serie non ha davvero alcun motivo di esistere. Mi chiedo seriamente come sia stato possibile concepirla e quale fosse il suo scopo, dal momento che non riesce nemmeno nell'intento di strappare qualche sorriso. Le gag non funzionano e il malinteso da cui scaturiscono, per quanto comune e banale, più che divertire rabbrividisce. Il protagonista viene, infatti, costantemente scambiato per una ragazza da quasi tutti i personaggi e, quando viene sottolineato l'errore di valutazione commesso da questi ultimi, si assiste a scene al limite della sopportazione, pessime, aberranti e depravate.
Come se ciò non bastasse l'anime, ad un certo punto, decide giocare con lo spettatore a "trova l'intruso". L'intruso, in questo caso, è colui che, apparendo fisicamente di un determinato sesso, dimosterà davvero di appartenerne. Femmine che in realtà sono maschi e maschi che in realtà sono femmine, invece, sono i normali, coloro che tenteranno di rendere la caccia più complicata. In una parola: paradossale, al di là del gender bender.
Proprio per non farsi mancare nulla e peggiorare ancora di più la situazione, gli autori hanno deciso di inserire passaggi e momenti atti a sensibilizzare lo spettatore. Il meme "are you kidding me?" è veramente perfetto per descrivere una reazione naturale a ciò.
Sul comparto tecnico non c'è nulla da dire, non esiste. Pur trattandosi di episodi di 4 minuti ciascuno, con un minuto circa riservato ad opening ed ending, è davvero impresentabile.
Onestamente, Himegoto si sarebbe meritato un bello "0", ma purtroppo, non potendo negare la sua infima esistenza, si porta a caso un "1" immeritatissimo. Sconsigliatissimo, da far vedere solo al vostro peggior nemico.
