Free! Eternal Summer
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Gli affascinanti per le ragazze, e simpatici per i ragazzi, nuotatori di “Free”, ovvero Haruka, Nagisa, Makoto, Rei e Rin, tornano con un nuova avventura di nuoto e amicizia ovvero “Free: Eternal Summer”. Pronti a rituffarvi insieme a loro?
Passato un po’ di tempo dal precedente torneo, Haruka e compagnia trascorrono le loro giornate fra scuola e nuotate, ma per Haruka, Rin e Makoto e arrivato il momento di decidere che strada percorrere nel proprio futuro, dato che il loro diploma di terzo anno delle superiori è alle porte, e quindi devono decidere cosa fare per il domani, ma per Haruka la scelta e veramente ardua. A complicare le cose, in vista di un nuovo torneo alle porte, la Iwatobi e la Samezuka sono di nuovo pronti a sfidarsi alla staffetta ma la Samezuka, con Rin come capitano, conta nuovi assi, come Momotarou “Momo” Mikoshiba, fratello minore dell’ex-capitano Seijuro , e in particolare Sousuke Yamazaki, il miglior amico di Rin, per il quale è disposto a tutto. Una nuova storia di nuoto e amicizie perdute e ritrovate con elemento comune il nuoto a ora inizio.
Anche in questa serie l’elemento competitivo del nuoto passa in secondo piano per concentrarsi sulla psicologia dei personaggi. A parte un problema per Nagisa, i personaggi del secondo anno vengono un po’ messi da parte per far parlare i personaggi del terzo anno, ormai giunti a una fase cruciale della loro vita, e questa scelta sarà una fonte di problemi per Haruka, complice il fatto che la sua passione per l’acqua verrà ressa asfissiante dal peso delle aspettative che il nuoto professionistico mina sulla sua passione; ma anche Rin e Sousuke avranno di che parlare per via del loro legame di amicizia che andranno pian piano a recuperare e perfino il nuovo arrivato Sousuke godrà di ottima caratterizzazione di quell’aria da duro che maschera un fardello che sostiene nelle sue spalle, letteralmente. Poco da dire su Momotaro, tale e quale al fratello per la sua cotta per Gou, mentre quest’ultima é come ce la ricordiamo: determinata Menager con il suo tipico fetish per i fisici dei ragazzi, incarnando la perfetta figura della fangirl.
Anche stavolta, andiamo bene in ambito sonoro con musiche che variano da musica rock a rap, ottima interpretazione dei personaggi dai loro seiyuu e magistrale livello grafico sulle ambientazioni, sul chara design dei personaggi, specialmente quando sono in costume da bagno, e sulla creazione dell’acqua, l’elemento onnipresente della serie.
Anche stavolta Kyoto Animation fa un ottimo lavoro con la sua virata di marcia che è “Free: Eternal Summer”, presentando una ben fatta serie sportiva per gli appassionati di questo genere di anime, ma anche per il pubblico femminile per i suoi amati beniamini pronti a tuffarsi verso il loro domani.
Gli affascinanti per le ragazze, e simpatici per i ragazzi, nuotatori di “Free”, ovvero Haruka, Nagisa, Makoto, Rei e Rin, tornano con un nuova avventura di nuoto e amicizia ovvero “Free: Eternal Summer”. Pronti a rituffarvi insieme a loro?
Passato un po’ di tempo dal precedente torneo, Haruka e compagnia trascorrono le loro giornate fra scuola e nuotate, ma per Haruka, Rin e Makoto e arrivato il momento di decidere che strada percorrere nel proprio futuro, dato che il loro diploma di terzo anno delle superiori è alle porte, e quindi devono decidere cosa fare per il domani, ma per Haruka la scelta e veramente ardua. A complicare le cose, in vista di un nuovo torneo alle porte, la Iwatobi e la Samezuka sono di nuovo pronti a sfidarsi alla staffetta ma la Samezuka, con Rin come capitano, conta nuovi assi, come Momotarou “Momo” Mikoshiba, fratello minore dell’ex-capitano Seijuro , e in particolare Sousuke Yamazaki, il miglior amico di Rin, per il quale è disposto a tutto. Una nuova storia di nuoto e amicizie perdute e ritrovate con elemento comune il nuoto a ora inizio.
Anche in questa serie l’elemento competitivo del nuoto passa in secondo piano per concentrarsi sulla psicologia dei personaggi. A parte un problema per Nagisa, i personaggi del secondo anno vengono un po’ messi da parte per far parlare i personaggi del terzo anno, ormai giunti a una fase cruciale della loro vita, e questa scelta sarà una fonte di problemi per Haruka, complice il fatto che la sua passione per l’acqua verrà ressa asfissiante dal peso delle aspettative che il nuoto professionistico mina sulla sua passione; ma anche Rin e Sousuke avranno di che parlare per via del loro legame di amicizia che andranno pian piano a recuperare e perfino il nuovo arrivato Sousuke godrà di ottima caratterizzazione di quell’aria da duro che maschera un fardello che sostiene nelle sue spalle, letteralmente. Poco da dire su Momotaro, tale e quale al fratello per la sua cotta per Gou, mentre quest’ultima é come ce la ricordiamo: determinata Menager con il suo tipico fetish per i fisici dei ragazzi, incarnando la perfetta figura della fangirl.
Anche stavolta, andiamo bene in ambito sonoro con musiche che variano da musica rock a rap, ottima interpretazione dei personaggi dai loro seiyuu e magistrale livello grafico sulle ambientazioni, sul chara design dei personaggi, specialmente quando sono in costume da bagno, e sulla creazione dell’acqua, l’elemento onnipresente della serie.
Anche stavolta Kyoto Animation fa un ottimo lavoro con la sua virata di marcia che è “Free: Eternal Summer”, presentando una ben fatta serie sportiva per gli appassionati di questo genere di anime, ma anche per il pubblico femminile per i suoi amati beniamini pronti a tuffarsi verso il loro domani.
Rispetto alla scorsa serie, questa è un bel po' più emozionante; la trama è ancora più ricca di prima e va a coprire quelle "mancanze " che si erano venute a creare nella precedente.
La trama è sempre quella, ovvero la passione per il nuoto e i legami di amicizia, ma durante questa serie si vedranno questi aspetti molto più approfonditi e avranno un ruolo ben più importante.
L'arrivo di nuovi personaggi e nuovi problemi arricchisce il tutto mettendo sempre più ansia di sapere come andrà a finire; si arriva ad un punto della serie in cui si pensa che non avrà mai un "lieto fine" viste le situazioni che si sono venute a creare, ma bisogna arrivare fino alla fine, godendosi ogni magnifico secondo, per sapere se davvero sarà cosi.
Ho apprezzato molti più episodi rispetto alla serie precedente, ho notato che si approfondisce di più il tema di cosa aspettarsi dopo il liceo, mi sono piaciuti i modi, difficili, in cui i protagonisti sono arrivati alla conclusione di come vogliono che sia il loro futuro.
Ammetto che ho sentito un gran senso di vuoto dopo la fine, ma ero contenta perché nulla era stato lasciato in sospeso.
Il mio voto sale dal 6,5 della serie prima a 8 di questa, proprio per tutti i motivi che ho scritto prima.
Se avete visto la prima serie e siete rimasti un po' perplessi sul fatto che vi sia piaciuta o meno, vi consiglio di vedere anche questa serie, già dal primo episodio vi convincerete a vederla fino alla fine.
La trama è sempre quella, ovvero la passione per il nuoto e i legami di amicizia, ma durante questa serie si vedranno questi aspetti molto più approfonditi e avranno un ruolo ben più importante.
L'arrivo di nuovi personaggi e nuovi problemi arricchisce il tutto mettendo sempre più ansia di sapere come andrà a finire; si arriva ad un punto della serie in cui si pensa che non avrà mai un "lieto fine" viste le situazioni che si sono venute a creare, ma bisogna arrivare fino alla fine, godendosi ogni magnifico secondo, per sapere se davvero sarà cosi.
Ho apprezzato molti più episodi rispetto alla serie precedente, ho notato che si approfondisce di più il tema di cosa aspettarsi dopo il liceo, mi sono piaciuti i modi, difficili, in cui i protagonisti sono arrivati alla conclusione di come vogliono che sia il loro futuro.
Ammetto che ho sentito un gran senso di vuoto dopo la fine, ma ero contenta perché nulla era stato lasciato in sospeso.
Il mio voto sale dal 6,5 della serie prima a 8 di questa, proprio per tutti i motivi che ho scritto prima.
Se avete visto la prima serie e siete rimasti un po' perplessi sul fatto che vi sia piaciuta o meno, vi consiglio di vedere anche questa serie, già dal primo episodio vi convincerete a vederla fino alla fine.
Dopo il notevole e inaspettato successo di "Free!", KyoAni, a distanza di un anno, rilancia con "Free! Eternal Summer", proseguendo per ulteriori tredici puntate le vicende dei bei nuotatori dell'Iwatobi, dando loro una degna conclusione.
Rispetto alla prima serie, questo sequel si presenta molto meglio fin dall'inizio: gare più adrenaliniche e interessanti, sigle di apertura e chiusura ancora più d'impatto, dinamiche di gruppo e caratterizzazioni molto più efficaci.
Lo stile è lo stesso del prequel, intendiamoci: muscoli, "amicizie" ambigue, gag divertenti alternate a scene di forte sentimento ma, sarà per l'affetto che ora lo spettatore prova verso i personaggi, sarà per la maggiore esperienza dello staff, scompare quasi del tutto la sensazione di già visto che invece permeava i primi episodi della prima serie, con notevole beneficio soprattutto per la caratterizzazione del cast.
In ES, infatti, risulta evidente come Haruka, Makoto, Rin, Nagisa e Rei siano ormai personaggi a tutto tondo, con pregi, difetti, reazioni, aspettative e dubbi verosimilissimi.
Tanto spazio è inoltre dedicato ai loro sogni e alle loro paure per il futuro, oltre che, come nella prima stagione, alle loro amicizie e amori, a seconda di come si voglia considerare tali rapporti.
In breve, tutto ciò che li riguarda coinvolge ed emoziona molto più che in passato, complice soprattutto la maturazione di Rin, ora più pacato, sereno e responsabile, ben lontano quindi dall'isterico e nevrotico ragazzetto della serie scorsa, fortunatamente.
Stesso discorso, con le dovutissime proporzioni, si applica anche ai personaggi di contorno, mai molesti e sempre divertenti e soprattutto alla vera importante new entry della stagione, Sousuke Yamazaki, aitante "amico" di infanzia di Rin.
Abile e di poche parole, Sousuke si inserisce perfettamente nel quadro generale e dà modo a tutto il club di nuoto rivale dell'Iwatobi, la Samezuka, di crescere, soprattutto nel caso dei suoi tre compagni di team e cioè lo stesso Rin, il ritrovato Nitori e Momotarou, altro nuovo (spassosissimo!) acquisto della serie, oltre che fratello minore del vecchio capitano Mikoshiba.
Questo cast interessante e appassionante è poi ben sfruttato e valorizzato al meglio nel corso degli episodi: tante interazioni e dinamiche di gruppo, approfondimenti per tutti e infine un comparto tecnico di ottima fattura come ciliegina sulla torta.
Unica pecca è, purtroppo, la maturazione del protagonista Haruka, contraddittoria e raffazzonata, non in linea con quanto mostrato nel corso delle puntate.
Quest'unico difetto è fortunatamente compensato totalmente dall'epilogo dolce, ma non stucchevole, e ad effetto con cui il tutto si chiude.
Consigliato? Decisamente sì, a meno che voi non siate "uomini veri", categoria infamante dell'umanità a cui auguro pronta estinzione!
Rispetto alla prima serie, questo sequel si presenta molto meglio fin dall'inizio: gare più adrenaliniche e interessanti, sigle di apertura e chiusura ancora più d'impatto, dinamiche di gruppo e caratterizzazioni molto più efficaci.
Lo stile è lo stesso del prequel, intendiamoci: muscoli, "amicizie" ambigue, gag divertenti alternate a scene di forte sentimento ma, sarà per l'affetto che ora lo spettatore prova verso i personaggi, sarà per la maggiore esperienza dello staff, scompare quasi del tutto la sensazione di già visto che invece permeava i primi episodi della prima serie, con notevole beneficio soprattutto per la caratterizzazione del cast.
In ES, infatti, risulta evidente come Haruka, Makoto, Rin, Nagisa e Rei siano ormai personaggi a tutto tondo, con pregi, difetti, reazioni, aspettative e dubbi verosimilissimi.
Tanto spazio è inoltre dedicato ai loro sogni e alle loro paure per il futuro, oltre che, come nella prima stagione, alle loro amicizie e amori, a seconda di come si voglia considerare tali rapporti.
In breve, tutto ciò che li riguarda coinvolge ed emoziona molto più che in passato, complice soprattutto la maturazione di Rin, ora più pacato, sereno e responsabile, ben lontano quindi dall'isterico e nevrotico ragazzetto della serie scorsa, fortunatamente.
Stesso discorso, con le dovutissime proporzioni, si applica anche ai personaggi di contorno, mai molesti e sempre divertenti e soprattutto alla vera importante new entry della stagione, Sousuke Yamazaki, aitante "amico" di infanzia di Rin.
Abile e di poche parole, Sousuke si inserisce perfettamente nel quadro generale e dà modo a tutto il club di nuoto rivale dell'Iwatobi, la Samezuka, di crescere, soprattutto nel caso dei suoi tre compagni di team e cioè lo stesso Rin, il ritrovato Nitori e Momotarou, altro nuovo (spassosissimo!) acquisto della serie, oltre che fratello minore del vecchio capitano Mikoshiba.
Questo cast interessante e appassionante è poi ben sfruttato e valorizzato al meglio nel corso degli episodi: tante interazioni e dinamiche di gruppo, approfondimenti per tutti e infine un comparto tecnico di ottima fattura come ciliegina sulla torta.
Unica pecca è, purtroppo, la maturazione del protagonista Haruka, contraddittoria e raffazzonata, non in linea con quanto mostrato nel corso delle puntate.
Quest'unico difetto è fortunatamente compensato totalmente dall'epilogo dolce, ma non stucchevole, e ad effetto con cui il tutto si chiude.
Consigliato? Decisamente sì, a meno che voi non siate "uomini veri", categoria infamante dell'umanità a cui auguro pronta estinzione!
Per questa seconda stagione non avevo grandi aspettative, pensavo che l'avrei quasi sicuramente trovata ripetitiva, ma devo ammettere che mi sbagliavo di grosso. E' un anime che vuole trasmettere diversi valori e, a parer mio, li riesce a rappresentare perfettamente.
(Attenzione! Da qui in poi saranno presenti spoiler).
Dopo un anno dalle vicende della prima stagione, i nostri protagonisti cercano i nuovi membri per il club, ma non si presenta nessuno. Della trama mi è piaciuto un po' tutto, mi ha sempre lasciata con il fiato sospeso soprattutto durante le competizioni, inoltre l'arrivo di Sosuke mi ha parecchio incuriosita. La cosa che più mi è piaciuta di ''Free! Eternal Summer'', sono le discussioni. Mi spiego meglio: ho adorato sentir parlare i personaggi e sentirli discutere su cosa per loro fosse l'amicizia, o su cosa pensassero dei loro sogni. Negli episodi in cui Haruka cercava il suo ''sogno'' sono rimasta molto colpita dai pensieri dei vari personaggi, dalle sue discussioni con Rin e Makoto. Oppure, quando Nagisa scappa di casa e cerca un modo per affrontare i suoi genitori, urlando poi le sue emozioni e i suoi pensieri. Non ho mai trovato una sola conversazione noiosa. Quest'anime è sul serio riuscito a trasmettermi qualcosa, a farmi capire determinate emozioni... non è dunque questo che un anime dovrebbe fare?
Personaggi: In questa stagione vengono presentati diversi personaggi, mentre invece ho notato una certa ''crescita'' in altri, come per esempio in Haruka. Lui all'inizio nuotava solo per sé stesso e per i suoi compagni, ma alla fine ha iniziato a nuotare anche per altri motivi, per poter realizzare il suo sogno. Per quanto riguarda i nuovi personaggi, Sosuke all'inizio non mi piaceva, ma col passare degli episodi mi sono un po' affezionata e mi ha quasi commossa durante la staffetta, quando Rin urla il suo nome e lui, che stava per mollare, si riprende. Momotaro invece è un personaggio divertente e pieno di energie, assomiglia molto al fratello, ed è riuscito a strapparmi qualche risata più di una volta. Per il resto, tutti i personaggi sono simpatici e ben caratterizzati.
Grafica e colonne sonore: Non vedevo l'ora di poter parlare della grafica. Semplicemente perfetta. I colori, le animazioni, i disegni... perfetta! Ogni singolo oggetto, ogni singola goccia d'acqua è curata nei minimi dettagli... sarò un po' superficiale, ma la grafica di quest'anime mi ha rapito. Le ambientazioni sono molto colorate e curate nel dettaglio. L'Australia è rappresentata magnificamente, si nota anche il tratto diverso delle persone lì presenti. Potrei stare ore a parlare di questa grafica e di quanto mi sia piaciuta.
Le colonne sonore sono stupende, accompagnano perfettamente le vicende. L'opening e l'ending sono molto belle, anche per le immagini che vengono mostrate.
Finale: Il finale è meraviglioso, non lascia nulla in sospeso. Non riesco a smettere di sorridere pensando a quel finale con Rin e Haruka, pronti a sfidarsi ancora. Inoltre, non mi aspettavo che Nitori sarebbe diventato il nuovo capitano della squadra del Samezuka... un personaggio che all'inizio era così indietro rispetto agli altri, ma che con le sue sole forze e il suo impegno è riuscito diventare il capitano della squadra... non l'avrei mai detto. Per il resto, Makoto lo vedo proprio come insegnante!
In conclusione: ''Free! Eternal Summer'', è una degna seconda serie che mi è piaciuta quasi più della prima. E' riuscita a tenermi incollata allo schermo, a farmi ridere e commuovere allo stesso tempo. Ne consiglio la visione, non solo agli appassionati di questo genere, ma a chiunque, poiché riesce davvero a trasmettere qualcosa.
(Attenzione! Da qui in poi saranno presenti spoiler).
Dopo un anno dalle vicende della prima stagione, i nostri protagonisti cercano i nuovi membri per il club, ma non si presenta nessuno. Della trama mi è piaciuto un po' tutto, mi ha sempre lasciata con il fiato sospeso soprattutto durante le competizioni, inoltre l'arrivo di Sosuke mi ha parecchio incuriosita. La cosa che più mi è piaciuta di ''Free! Eternal Summer'', sono le discussioni. Mi spiego meglio: ho adorato sentir parlare i personaggi e sentirli discutere su cosa per loro fosse l'amicizia, o su cosa pensassero dei loro sogni. Negli episodi in cui Haruka cercava il suo ''sogno'' sono rimasta molto colpita dai pensieri dei vari personaggi, dalle sue discussioni con Rin e Makoto. Oppure, quando Nagisa scappa di casa e cerca un modo per affrontare i suoi genitori, urlando poi le sue emozioni e i suoi pensieri. Non ho mai trovato una sola conversazione noiosa. Quest'anime è sul serio riuscito a trasmettermi qualcosa, a farmi capire determinate emozioni... non è dunque questo che un anime dovrebbe fare?
Personaggi: In questa stagione vengono presentati diversi personaggi, mentre invece ho notato una certa ''crescita'' in altri, come per esempio in Haruka. Lui all'inizio nuotava solo per sé stesso e per i suoi compagni, ma alla fine ha iniziato a nuotare anche per altri motivi, per poter realizzare il suo sogno. Per quanto riguarda i nuovi personaggi, Sosuke all'inizio non mi piaceva, ma col passare degli episodi mi sono un po' affezionata e mi ha quasi commossa durante la staffetta, quando Rin urla il suo nome e lui, che stava per mollare, si riprende. Momotaro invece è un personaggio divertente e pieno di energie, assomiglia molto al fratello, ed è riuscito a strapparmi qualche risata più di una volta. Per il resto, tutti i personaggi sono simpatici e ben caratterizzati.
Grafica e colonne sonore: Non vedevo l'ora di poter parlare della grafica. Semplicemente perfetta. I colori, le animazioni, i disegni... perfetta! Ogni singolo oggetto, ogni singola goccia d'acqua è curata nei minimi dettagli... sarò un po' superficiale, ma la grafica di quest'anime mi ha rapito. Le ambientazioni sono molto colorate e curate nel dettaglio. L'Australia è rappresentata magnificamente, si nota anche il tratto diverso delle persone lì presenti. Potrei stare ore a parlare di questa grafica e di quanto mi sia piaciuta.
Le colonne sonore sono stupende, accompagnano perfettamente le vicende. L'opening e l'ending sono molto belle, anche per le immagini che vengono mostrate.
Finale: Il finale è meraviglioso, non lascia nulla in sospeso. Non riesco a smettere di sorridere pensando a quel finale con Rin e Haruka, pronti a sfidarsi ancora. Inoltre, non mi aspettavo che Nitori sarebbe diventato il nuovo capitano della squadra del Samezuka... un personaggio che all'inizio era così indietro rispetto agli altri, ma che con le sue sole forze e il suo impegno è riuscito diventare il capitano della squadra... non l'avrei mai detto. Per il resto, Makoto lo vedo proprio come insegnante!
In conclusione: ''Free! Eternal Summer'', è una degna seconda serie che mi è piaciuta quasi più della prima. E' riuscita a tenermi incollata allo schermo, a farmi ridere e commuovere allo stesso tempo. Ne consiglio la visione, non solo agli appassionati di questo genere, ma a chiunque, poiché riesce davvero a trasmettere qualcosa.
Seconda serie di un anime che francamente speravo cambiasse rotta perché nella prima qualche aspettativa l'aveva alzata, soprattutto per l'uso della visuale fuori scheda di Haruka, uno pseduo asperger che non si amalgama nonostanza la passione e l'amicizia. Niente, non ce la si fa, presumo non sia possibile quando di fatto si vuole accontentare le frotte di ragazzine urlanti e non raccontare una storia troppo complessa che toglierebbe attenzione dal fan service. E quindi eccoci qui con la seconda serie di Free che pareggia alla grande con i parametri della prima e scava ulteriormente verso il basso.
Vediamo sempre il quartetto di nuotatori, il loro rapporto risanato con Rin, ora capitano della squadra del Samezuka ed avendo fatto pace con se stesso sul perché nuota può inseguire il suo avversario preferito: Haruka. Il rapporto tra i due campioni scade sempre più nell'equivoco (che piace tanto), lo stesso vale anche per i rapporti di super amicizia duratura nel doppio Rin - Sosuke e Haruka- Makoto, e se c'è un barlume di speranza a inizio serie, nel vedere il crollo di Haruka a questo giro, perché posto davanti al drammatico evento del dover crecere e non poter fare solo il bambino capriccioso, il tutto naufra senza speranza davanti a motivazioni banali e grandi spiegazioni da mulino bianco, con storiella sull'amicizia (equivoca) tirate allo spasmo.
Insomma niente, non ce la fa a diventare un anime che dia qualcosa di intenso sul lato emotivo umano dove lo sport è lo sfondo e non il protagonista, cosa che anche in questo secondo giro di boa si nota, si sente che il nuoto è solo il fondale, ed è una cosa pregevole, tuttavia il fatto che non si abbatta il muro in favore di una vera analisi di personalità e caratteri per lasciare spazio a farsette psicologiche e risoluzioni psico-drammatiche ridicole (vedi gli istinti autolesionisti di sousuke) rovina tutto quanto. E alla fine ci si trova davanti ad un pacchetto di tanto fan-service, qualche buona idea e un comparto tecnico davvero grazioso, soprattutto le musiche che ho trovato davvero molto azzeccate.
Non mi sento di consigliare questa serie se non a ragazzine a caccia di fanservice ed amanti della psicologia spicciola da cioccolatino perugina.
Vediamo sempre il quartetto di nuotatori, il loro rapporto risanato con Rin, ora capitano della squadra del Samezuka ed avendo fatto pace con se stesso sul perché nuota può inseguire il suo avversario preferito: Haruka. Il rapporto tra i due campioni scade sempre più nell'equivoco (che piace tanto), lo stesso vale anche per i rapporti di super amicizia duratura nel doppio Rin - Sosuke e Haruka- Makoto, e se c'è un barlume di speranza a inizio serie, nel vedere il crollo di Haruka a questo giro, perché posto davanti al drammatico evento del dover crecere e non poter fare solo il bambino capriccioso, il tutto naufra senza speranza davanti a motivazioni banali e grandi spiegazioni da mulino bianco, con storiella sull'amicizia (equivoca) tirate allo spasmo.
Insomma niente, non ce la fa a diventare un anime che dia qualcosa di intenso sul lato emotivo umano dove lo sport è lo sfondo e non il protagonista, cosa che anche in questo secondo giro di boa si nota, si sente che il nuoto è solo il fondale, ed è una cosa pregevole, tuttavia il fatto che non si abbatta il muro in favore di una vera analisi di personalità e caratteri per lasciare spazio a farsette psicologiche e risoluzioni psico-drammatiche ridicole (vedi gli istinti autolesionisti di sousuke) rovina tutto quanto. E alla fine ci si trova davanti ad un pacchetto di tanto fan-service, qualche buona idea e un comparto tecnico davvero grazioso, soprattutto le musiche che ho trovato davvero molto azzeccate.
Non mi sento di consigliare questa serie se non a ragazzine a caccia di fanservice ed amanti della psicologia spicciola da cioccolatino perugina.
Dopo il successone di "Free!", tornano alla ribalta i nostri belli e muscolosi nuotatori in una nuova serie dal titolo "Free! Eternal Summer". Uscita nella stagione estiva 2014, è composta da tredici episodi e riprende la storia da dove era stata interrotta, ampliandone però gli orizzonti.
Sinceramente, quando ho incominciato tale serie, mi sono ritrovato di fronte agli stessi dilemmi incontrati nella prima stagione: una storia molto interessante, piena di sentimenti e passione che, però, scadono molte volte nello "yaoi", cioè nel caldo e passionale amore tra giovani ragazzoni.
Haru e Makoto sono ora all'ultimo anno di superiori e, a differenza dell'anno precedente, sono cambiate un bel po' di cose. Innanzi tutto Rin è diventato il capitano della squadra di nuoto della sua scuola, pronto ad accogliere nuovi e promettenti membri; in secondo luogo i due "sempai" del gruppo principale (Haru e Makoto appunto) saranno costretti ad affrontare la spinosa questione del loro futuro dopo la scuola.
Un dilemma importante, senza dubbio, che manda però completamente nel panico Haru, fino ad ora poco interessato alle gare di nuoto a livello agonistico, ma praticamente incapace di fare qualsiasi altra cosa. Tutti questi drammi interiori ovviamente avvengono in contemporanea ai vari tornei di nuoto, che porteranno i nostri eroi ad affrontare sfide sempre più difficili.
Ce la faranno a conquistare finalmente la vetta del podio? E, ancora più importante, Haru e compagni troveranno la loro strada fuori da quelle che sono le scuole superiori?
Personalmente devo ammettere che, dal punto di vista dei contenuti, ho apprezzato più questa seconda serie che la prima. Se nella passata stagione il fulcro della storia girava tutto introno alla formazione della squadra di nuoto e al contrasto/amicizia con il redivivo Rin, questa volta le frontiere si allargano per lasciar spazio a temi molto più profondi.
Haru finalmente si arrabbia, a causa di uno scoppio di frustrazione per le incognite sul futuro e, per giunta, litiga con Makoto. Molto bella anche l'entrata in campo di Sosuke Yamazaki, amico d'infanzia di Rin e ottimo nuotatore che, tornato misteriosamente in paese, incolpa Haru di rallentare gli sviluppi del suo migliore amico. Ma il suo rientro nasconde un triste mistero che, una volta portato alla luce, non può che commuovere.
I protagonisti riescono ancora una volta a crescere e, sebbene Rei e Nagisa non mostrino nulla di nuovo, gli altri presentano importanti mutamenti interiori che, in un modo o nell'altro, segnerà le loro vite. La seconda stagione non è un semplice proseguo della passata, bensì vuole dire qualcosa di nuovo.
Certo, un certo rimpianto per la completa assenza di ragazze rimane ancora, ma, in fin dei conti, dietro a una storia così bella si può chiudere (forse socchiudere) un occhio.
La grafica è magnifica, i colori chiari e luminosi riescono a conquistare lo spettatore, facendogli nascere una voglia immensa di buttarsi anche lui in acqua e nuotare insieme ad Haru e compagni. Ancora emozionanti le scene di nuoto, capaci di appassionare nonostante, di fatto, una gara di nuoto non è che offre chissà che sviluppi. (io stesso ho praticato nuoto per anni e mi scuso con i nuotatori, ma, siamo sinceri, può essere emozionante, ma in fin dei conti si fa avanti e indietro in una vasca…) Dunque grande merito alla regia per aver saputo fondere insieme l'emozione della gara con tutte le esperienze che stavano passando i vari protagonisti in quel momento.
Il finale è bello e, sebbene lasci spazio a possibili sviluppi, potrebbe comunque considerarsi effettivamente concluso. Tutto è bene quel che finisce bene? Forse, ma fa comunque piacere vedere come si è arrivati a questo "good ending".
Voto finale: 8
Sinceramente, quando ho incominciato tale serie, mi sono ritrovato di fronte agli stessi dilemmi incontrati nella prima stagione: una storia molto interessante, piena di sentimenti e passione che, però, scadono molte volte nello "yaoi", cioè nel caldo e passionale amore tra giovani ragazzoni.
Haru e Makoto sono ora all'ultimo anno di superiori e, a differenza dell'anno precedente, sono cambiate un bel po' di cose. Innanzi tutto Rin è diventato il capitano della squadra di nuoto della sua scuola, pronto ad accogliere nuovi e promettenti membri; in secondo luogo i due "sempai" del gruppo principale (Haru e Makoto appunto) saranno costretti ad affrontare la spinosa questione del loro futuro dopo la scuola.
Un dilemma importante, senza dubbio, che manda però completamente nel panico Haru, fino ad ora poco interessato alle gare di nuoto a livello agonistico, ma praticamente incapace di fare qualsiasi altra cosa. Tutti questi drammi interiori ovviamente avvengono in contemporanea ai vari tornei di nuoto, che porteranno i nostri eroi ad affrontare sfide sempre più difficili.
Ce la faranno a conquistare finalmente la vetta del podio? E, ancora più importante, Haru e compagni troveranno la loro strada fuori da quelle che sono le scuole superiori?
Personalmente devo ammettere che, dal punto di vista dei contenuti, ho apprezzato più questa seconda serie che la prima. Se nella passata stagione il fulcro della storia girava tutto introno alla formazione della squadra di nuoto e al contrasto/amicizia con il redivivo Rin, questa volta le frontiere si allargano per lasciar spazio a temi molto più profondi.
Haru finalmente si arrabbia, a causa di uno scoppio di frustrazione per le incognite sul futuro e, per giunta, litiga con Makoto. Molto bella anche l'entrata in campo di Sosuke Yamazaki, amico d'infanzia di Rin e ottimo nuotatore che, tornato misteriosamente in paese, incolpa Haru di rallentare gli sviluppi del suo migliore amico. Ma il suo rientro nasconde un triste mistero che, una volta portato alla luce, non può che commuovere.
I protagonisti riescono ancora una volta a crescere e, sebbene Rei e Nagisa non mostrino nulla di nuovo, gli altri presentano importanti mutamenti interiori che, in un modo o nell'altro, segnerà le loro vite. La seconda stagione non è un semplice proseguo della passata, bensì vuole dire qualcosa di nuovo.
Certo, un certo rimpianto per la completa assenza di ragazze rimane ancora, ma, in fin dei conti, dietro a una storia così bella si può chiudere (forse socchiudere) un occhio.
La grafica è magnifica, i colori chiari e luminosi riescono a conquistare lo spettatore, facendogli nascere una voglia immensa di buttarsi anche lui in acqua e nuotare insieme ad Haru e compagni. Ancora emozionanti le scene di nuoto, capaci di appassionare nonostante, di fatto, una gara di nuoto non è che offre chissà che sviluppi. (io stesso ho praticato nuoto per anni e mi scuso con i nuotatori, ma, siamo sinceri, può essere emozionante, ma in fin dei conti si fa avanti e indietro in una vasca…) Dunque grande merito alla regia per aver saputo fondere insieme l'emozione della gara con tutte le esperienze che stavano passando i vari protagonisti in quel momento.
Il finale è bello e, sebbene lasci spazio a possibili sviluppi, potrebbe comunque considerarsi effettivamente concluso. Tutto è bene quel che finisce bene? Forse, ma fa comunque piacere vedere come si è arrivati a questo "good ending".
Voto finale: 8
Ritornano i bicipiti, ritornano le ambiguità, ritornano i patemi. Soprattutto i patemi, e come se non bastasse non tutti egualmente plausibili e/o interessanti. Ora, non è che questa seconda stagione di "Free!" sia brutta. Anzi, sotto determinati aspetti può tranquillamente essere considerata superiore alla prima. Mi rendo altresì conto che il mantenimento di una certa continuità comporta delle scelte narrative ben precise, ciononostante rispetto al predecessore "Eternal Summer" mi è sembrato più insicuro, più sfasato, più nervoso, quasi come se risentisse egli stesso dei turbamenti dei suoi protagonisti... o delle aspettative di un fandom forse più ampio di quelle che erano le previsioni iniziali. Se a ciò si aggiunge la solita cattiva gestione delle tempistiche, con tutto ciò che questo ha significato per il povero spettatore per quanto riguarda la telenovela di Haruka e Rin, credo sia anche normale accusare durante la visione vaghi sintomi da crisi del settimo anno, fermo restando che per fortuna la situazione non è così grave da giustificare un repentino e irreversibile disamore nei confronti dell'intero franchise.
Nonostante l'accorata performance ai campionati regionali l'avvio del nuovo anno scolastico vede i ragazzi del club di nuoto della Iwatobi alle prese con la consueta penuria di membri e di risorse. Alla Samezuka, invece, un Rin decisamente più pacato e maturo si ritrova a succedere Mikoshiba come capitano della squadra, alla quale si aggiunge una sua vecchia conoscenza: Sousuke, suo amico d'infanzia e anch'egli promessa di questo sport. Il rapporto viene recuperato velocemente, ma la sensazione è che questo suo ritorno in città, avvenuto peraltro piuttosto in sordina, sia dovuto a un motivo più oscuro di quello addotto. Confuso e urtato da certi suoi comportamenti Rin fa quel che può perché tutti i lembi del suo mondo - nuoto, famiglia, amici - combacino, ma la carriera che ha scelto per sé, non ammette ulteriori sprechi di tempo o passi falsi. Occorre pertanto che ottenga dei buoni risultati alle competizioni interscolastiche e che inizi a guardarsi intorno con grande scrupolo.
Anche Makoto e Haruka, essendo al terzo anno, sono chiamati a decidere cosa fare del proprio futuro, ma mentre l'uno si pone domande e sperimenta l'altro si rifiuta totalmente di pensarci: tutto quello che vuole è essere libero, anche a costo di rinunciare al nuoto, dal quale a causa delle troppe pressioni esterne trae sempre meno piacere. L'anno prima era stato lui - non senza aiuto - a salvare Rin da se stesso; adesso è giunto il momento che l'altro ricambi il favore.
Se in "Free!" il nuoto agiva più che altro da collante fra i protagonisti, da un punto di vista prettamente agonistico "Eternal Summer" risulta senz'altro più ricco, per quanto anche in questa sede la parte del leone tocchi ai sentimenti: si parla di scouting, di tempi, di motivazione, di responsabilità, di dieta, delle conseguenze di un allenamento sbagliato e/o troppo intensivo... si parla, appunto, ma non si ragiona abbastanza. L'unico a farlo è Rin, la cui crescita personale ha davvero dell'incredibile: chapeu, KyoAni, dico davvero. Sousuke, che pure ne avrebbe di cose da raccontare, se ne sta invece perlopiù per i fatti suoi, limitandosi a scambiarsi qualche brofist con l'amico, a terrorizzare il povero Nitori alternando ruvidezza, scherno e genuino interesse e a far saltare i nervi di tutti col suo atteggiamento da volpe con l'uva, e come al solito dovrà passare più di metà serie prima che si inizi a capire a cosa si deve tanta acidità. Eccezion fatta per un paio di fiacchi confronti con Haruka, infine, invero più simili a dei soliloqui dal momento che a quest'ultimo importa ben poco di lui, il suo impatto sui ragazzi della Iwatobi è nullo, e se persino quel ciaccione di Nagisa non prova il benché minimo l'impulso di impicciarsi vuol dire che la situazione è grave.
Ecco, appunto, i ragazzi della Iwatobi. Promossi Makoto e Rei, rimandato a settembre Haruka, non pervenuto Nagisa, al quale viene dedicato quello che è probabilmente il peggior epidosio di tutta la serie (dirò solo questo: hai diciassette anni, ragazzo, non dodici). Il primo, buono com'è, tende sempre un po' a fare lo zerbino della situazione, ma rispetto alla scorsa stagione l'ho trovato decisamente più assertivo, e l'episodio che lo vede protagonista, per quanto aggiunga poco - e male - al filone principale [*], rende finalmente giustizia al suo personaggio senza spingere inutilmente sul pedale dei feels; quanto al secondo, pur risentendo del fatto che bene o male ha già compiuto il suo percorso si conferma una presenza positivissima e molto concreta, oltreché una fonte inesauribile di gag grazie al suo essere, per certi versi, il più sciroccato della banda.
Haruka merita senza dubbio un paragrafo a parte, perché per quanto il suo disagio sia comprensibile trovo che la KyoAni non abbia fatto tutto quello che poteva per assicurarsi di ridurre al minimo i fraintendimenti non tanto fra lui e gli altri personaggi, quanto fra lui e lo spettatore, che potrebbe non sentirsi incentivato a venirgli incontro... di nuovo. In pratica si ha l'impressione che debbano fare tutto i suoi amici, in particolare Rin, che grazie al cielo non ha dimenticato a cosa può portare l'intraprendimento di una certa china. Vale la pena spendersi così tanto per uno come lui? Pur non amandolo molto sono convinta di sì, ciononostante mi sarei aspettata che gli avvenimenti di "Free!" gli avessero insegnato qualcosa di più su se stesso.
Poco da dire suoi comprimari, in particolare sul fronte Iwatobi: la sensei Amakata continua a essere utile come il sale nel budino, Gou continua a sbavare e il coach Sasabe continua a credersi Macklemore, fungendo di tanto in tanto da deus ex machina. E vabbè: abbiamo sempre saputo che per il tipo di dinamiche in essere non avrebbero potuto fare molto per i nostri eroi. Sul fronte Samezuka il vuoto lasciato da Mikoshiba viene egregiamente riempito da suo fratello Momotarou, che oltre a saperci fare in vasca regala al pubblico grasse risate ogniqualvolta c'è di mezzo Gou, della quale anche lui si incapriccia all'istante; quanto a Nitori, rimane sempre il fan numero uno di Rin, ma almeno in questa stagione lo si vede fare anche qualcos'altro.
Come biglietto da visita il comparto tecnico si riconferma di una squisitezza estrema tanto alla visione quanto all'ascolto, per quanto chiaramente l'incertezza che permea l'impianto narrativo ne mini un po' l'efficacia; c'è insomma di che accontentare tutti, dalle fujoshi a chi da un anime chiede solo che non faccia sanguinare occhi e orecchie. Onde evitare di ripetermi, dunque, e solo per questo, mi permetto di archiviare in fretta questa pratica. L'opening, affidata ancora una volta a Tatsuhisa Suzuki, doppiatore di Makoto, illustra molto bene, sia per immagini che per contenuti, gli elementi cardine di questa stagione, mentre l'ending... diciamo che va vista per essere creduta. Preferivo "Splash Free", ma anche questa non si farà dimenticare facilmente.
Voto finale: 7 con rammarico. Ribadisco che come anime è godibilissimo, ma è un fatto che la sceneggiatura presenta sempre i soliti problemi: la prima volta ci poteva anche stare, ma la seconda no. Un po' come quando "lui", dopo sette anni, continua a tenere alzata la tavoletta pur sapendo che "lei" la gradisce abbassata.
[*] Poco nel senso che la rivelazione è sì potente, ma tutt'altro che sfruttata al meglio delle sue potenzialità, un po' perché giunge tardiva, un po' perché pretesto e latore lasciano a desiderare e un po' perché riguarda il personaggio per il quale è più difficile provare simpatia.
Nonostante l'accorata performance ai campionati regionali l'avvio del nuovo anno scolastico vede i ragazzi del club di nuoto della Iwatobi alle prese con la consueta penuria di membri e di risorse. Alla Samezuka, invece, un Rin decisamente più pacato e maturo si ritrova a succedere Mikoshiba come capitano della squadra, alla quale si aggiunge una sua vecchia conoscenza: Sousuke, suo amico d'infanzia e anch'egli promessa di questo sport. Il rapporto viene recuperato velocemente, ma la sensazione è che questo suo ritorno in città, avvenuto peraltro piuttosto in sordina, sia dovuto a un motivo più oscuro di quello addotto. Confuso e urtato da certi suoi comportamenti Rin fa quel che può perché tutti i lembi del suo mondo - nuoto, famiglia, amici - combacino, ma la carriera che ha scelto per sé, non ammette ulteriori sprechi di tempo o passi falsi. Occorre pertanto che ottenga dei buoni risultati alle competizioni interscolastiche e che inizi a guardarsi intorno con grande scrupolo.
Anche Makoto e Haruka, essendo al terzo anno, sono chiamati a decidere cosa fare del proprio futuro, ma mentre l'uno si pone domande e sperimenta l'altro si rifiuta totalmente di pensarci: tutto quello che vuole è essere libero, anche a costo di rinunciare al nuoto, dal quale a causa delle troppe pressioni esterne trae sempre meno piacere. L'anno prima era stato lui - non senza aiuto - a salvare Rin da se stesso; adesso è giunto il momento che l'altro ricambi il favore.
Se in "Free!" il nuoto agiva più che altro da collante fra i protagonisti, da un punto di vista prettamente agonistico "Eternal Summer" risulta senz'altro più ricco, per quanto anche in questa sede la parte del leone tocchi ai sentimenti: si parla di scouting, di tempi, di motivazione, di responsabilità, di dieta, delle conseguenze di un allenamento sbagliato e/o troppo intensivo... si parla, appunto, ma non si ragiona abbastanza. L'unico a farlo è Rin, la cui crescita personale ha davvero dell'incredibile: chapeu, KyoAni, dico davvero. Sousuke, che pure ne avrebbe di cose da raccontare, se ne sta invece perlopiù per i fatti suoi, limitandosi a scambiarsi qualche brofist con l'amico, a terrorizzare il povero Nitori alternando ruvidezza, scherno e genuino interesse e a far saltare i nervi di tutti col suo atteggiamento da volpe con l'uva, e come al solito dovrà passare più di metà serie prima che si inizi a capire a cosa si deve tanta acidità. Eccezion fatta per un paio di fiacchi confronti con Haruka, infine, invero più simili a dei soliloqui dal momento che a quest'ultimo importa ben poco di lui, il suo impatto sui ragazzi della Iwatobi è nullo, e se persino quel ciaccione di Nagisa non prova il benché minimo l'impulso di impicciarsi vuol dire che la situazione è grave.
Ecco, appunto, i ragazzi della Iwatobi. Promossi Makoto e Rei, rimandato a settembre Haruka, non pervenuto Nagisa, al quale viene dedicato quello che è probabilmente il peggior epidosio di tutta la serie (dirò solo questo: hai diciassette anni, ragazzo, non dodici). Il primo, buono com'è, tende sempre un po' a fare lo zerbino della situazione, ma rispetto alla scorsa stagione l'ho trovato decisamente più assertivo, e l'episodio che lo vede protagonista, per quanto aggiunga poco - e male - al filone principale [*], rende finalmente giustizia al suo personaggio senza spingere inutilmente sul pedale dei feels; quanto al secondo, pur risentendo del fatto che bene o male ha già compiuto il suo percorso si conferma una presenza positivissima e molto concreta, oltreché una fonte inesauribile di gag grazie al suo essere, per certi versi, il più sciroccato della banda.
Haruka merita senza dubbio un paragrafo a parte, perché per quanto il suo disagio sia comprensibile trovo che la KyoAni non abbia fatto tutto quello che poteva per assicurarsi di ridurre al minimo i fraintendimenti non tanto fra lui e gli altri personaggi, quanto fra lui e lo spettatore, che potrebbe non sentirsi incentivato a venirgli incontro... di nuovo. In pratica si ha l'impressione che debbano fare tutto i suoi amici, in particolare Rin, che grazie al cielo non ha dimenticato a cosa può portare l'intraprendimento di una certa china. Vale la pena spendersi così tanto per uno come lui? Pur non amandolo molto sono convinta di sì, ciononostante mi sarei aspettata che gli avvenimenti di "Free!" gli avessero insegnato qualcosa di più su se stesso.
Poco da dire suoi comprimari, in particolare sul fronte Iwatobi: la sensei Amakata continua a essere utile come il sale nel budino, Gou continua a sbavare e il coach Sasabe continua a credersi Macklemore, fungendo di tanto in tanto da deus ex machina. E vabbè: abbiamo sempre saputo che per il tipo di dinamiche in essere non avrebbero potuto fare molto per i nostri eroi. Sul fronte Samezuka il vuoto lasciato da Mikoshiba viene egregiamente riempito da suo fratello Momotarou, che oltre a saperci fare in vasca regala al pubblico grasse risate ogniqualvolta c'è di mezzo Gou, della quale anche lui si incapriccia all'istante; quanto a Nitori, rimane sempre il fan numero uno di Rin, ma almeno in questa stagione lo si vede fare anche qualcos'altro.
Come biglietto da visita il comparto tecnico si riconferma di una squisitezza estrema tanto alla visione quanto all'ascolto, per quanto chiaramente l'incertezza che permea l'impianto narrativo ne mini un po' l'efficacia; c'è insomma di che accontentare tutti, dalle fujoshi a chi da un anime chiede solo che non faccia sanguinare occhi e orecchie. Onde evitare di ripetermi, dunque, e solo per questo, mi permetto di archiviare in fretta questa pratica. L'opening, affidata ancora una volta a Tatsuhisa Suzuki, doppiatore di Makoto, illustra molto bene, sia per immagini che per contenuti, gli elementi cardine di questa stagione, mentre l'ending... diciamo che va vista per essere creduta. Preferivo "Splash Free", ma anche questa non si farà dimenticare facilmente.
Voto finale: 7 con rammarico. Ribadisco che come anime è godibilissimo, ma è un fatto che la sceneggiatura presenta sempre i soliti problemi: la prima volta ci poteva anche stare, ma la seconda no. Un po' come quando "lui", dopo sette anni, continua a tenere alzata la tavoletta pur sapendo che "lei" la gradisce abbassata.
[*] Poco nel senso che la rivelazione è sì potente, ma tutt'altro che sfruttata al meglio delle sue potenzialità, un po' perché giunge tardiva, un po' perché pretesto e latore lasciano a desiderare e un po' perché riguarda il personaggio per il quale è più difficile provare simpatia.
Per poter analizzare un sequel bisogna partire necessariamente dall'opera principale, quindi, prima di premere la tastiera, mi sono ritagliata un attimo di tempo per andare a rileggere la mia recensione di Free!!, costatando piacevolmente che uno degli auspici richiesti per la nuova stagione è stato accontentato, ovvero una partecipazione maggiore a gare e competizione. Anzi, la sola presenza di questo elemento poteva indurmi ad assegnare un voto alto, ed invece ho bloccato tutto al di sopra della sufficienza, perché qualcosa si è incrinato nella trama, qualcosa di assurdo ed insensato. Sto parlando dell'imprevista immaturità di Haru.
Si tratta solo di coerenza. Non si può mettere in bocca ad un personaggio frasi che delineano già un determinato futuro, disatteso per una crisi isterica da prima donna. Se uno per venti episodi ti ripete che lui nuota solo a stile libero e che sa fare esclusivamente quello, pare abbastanza strano il suo rifiuto ad un'offerta di lavoro dedita a passare le giornate in acqua a nuotare.
Per fortuna, gli altri protagonisti mostrano un po' di sale in zucca, e persino il puccioso Nagisa si impunta con i genitori allo scopo di continuare la strada da lui intrapresa, esibendo una determinazione inaspettata, come inaspettata è stata la riscoperta di Rin, un Rin saggio, composto e carismatico. D'altronde, tralasciando il caso Haru, tutto il progetto è da lodare, a partire dal perfetto equilibrio con cui si inserisce la new entry Sosuke, evitando accuratamente l'effetto "Funghi dei risotti Knorr", cioè, l'improvvisa e magica apparizione di persone dal nulla, nella maggior parte dei casi solo per rompere le scatole.
Sosuke, seppur scontroso, presenta una vicenda personale intensa e non superficiale.
Da segnalare poi, le fantastiche gag comiche tra Gou e il fratellino del Capitano Mikoshiba (anche lui inevitabilmente innamorato della ragazza dai capelli rossi) e la meravigliosa resa grafica, una certezza.
Concludo giustamente con la sigla finale. La fantasmagorica e mozza fiatante (Shin Chan rules) "Future Fish" e il movimento pelvico dello squalo in tenuta da poliziotto, che merita di essere incorniciato. Detto ciò, anche se presumo non ci rivedremo la prossima estate, mi aspetto minimo un OAV ambientato fra tre o cinque anni. Quindi, See you soon.
Si tratta solo di coerenza. Non si può mettere in bocca ad un personaggio frasi che delineano già un determinato futuro, disatteso per una crisi isterica da prima donna. Se uno per venti episodi ti ripete che lui nuota solo a stile libero e che sa fare esclusivamente quello, pare abbastanza strano il suo rifiuto ad un'offerta di lavoro dedita a passare le giornate in acqua a nuotare.
Per fortuna, gli altri protagonisti mostrano un po' di sale in zucca, e persino il puccioso Nagisa si impunta con i genitori allo scopo di continuare la strada da lui intrapresa, esibendo una determinazione inaspettata, come inaspettata è stata la riscoperta di Rin, un Rin saggio, composto e carismatico. D'altronde, tralasciando il caso Haru, tutto il progetto è da lodare, a partire dal perfetto equilibrio con cui si inserisce la new entry Sosuke, evitando accuratamente l'effetto "Funghi dei risotti Knorr", cioè, l'improvvisa e magica apparizione di persone dal nulla, nella maggior parte dei casi solo per rompere le scatole.
Sosuke, seppur scontroso, presenta una vicenda personale intensa e non superficiale.
Da segnalare poi, le fantastiche gag comiche tra Gou e il fratellino del Capitano Mikoshiba (anche lui inevitabilmente innamorato della ragazza dai capelli rossi) e la meravigliosa resa grafica, una certezza.
Concludo giustamente con la sigla finale. La fantasmagorica e mozza fiatante (Shin Chan rules) "Future Fish" e il movimento pelvico dello squalo in tenuta da poliziotto, che merita di essere incorniciato. Detto ciò, anche se presumo non ci rivedremo la prossima estate, mi aspetto minimo un OAV ambientato fra tre o cinque anni. Quindi, See you soon.
FREE!- ETERNAL SUMMER (7)
Eccomi davanti ad un'altra serie verso la quale provo sentimenti contrastanti: da un lato, l'incredibile lavoro svolto da KyoAni in alcune scene ed episodi dell'anime e la quantità di emozioni che esso è riuscito a trasmettermi; dall'altro, il rammarico e la consapevolezza che questa seconda serie non sarà mai all'altezza della prima.
Ritorna lo scalmanato quartetto Iwatobi, proprio lì dove li avevamo lasciati -e il primo episodio, così simile al primo della prima stagione ci comunica proprio questo: complimenti, davvero complimenti- e soprattutto come li avevamo lasciati. Qualcosa è cambiato però: Haru e Makoto sono all'ultimo anno di superiori e si devono diplomare, Rin è stato nominato capitano del team Samezuka e nuovi personaggi faranno la loro comparsa nell'arco di questi 13 episodi.
L'inizio è promettente, gli sviluppi possibili sono molteplici ma, ahimè, KyoAni non ha scelto la via migliore -e più logica- su cui far proseguire la serie. Secondo me, appunto, tutto sarebbe stato valorizzato di più se si fosse dato più spazio alla rivalità e allo scontro tra Iwatobi e Samezuka, opponendo i due quartetti di nuotatori che in breve tempo si vengono a formare e facendo procedere la trama su due binari a volte paralleli, a volte incidenti. Purtroppo, tutto quel che ci viene presentato è ben lontano da questa possibilità: soltanto in una o due occasioni c'è uno scontro diretto tra i due team.
Se in "Free!" si poteva individuare un marcato sviluppo lineare nella trama, in "Free!- Eternal Summer" ciò è meno presente: tutti i primi 4-5 episodi ad esempio servono ad approfondire e a raccontarci qualcosa sui personaggi. Ho apprezzato molto le parti di Rei e Nagisa, perché nella prima serie su di loro viene detto molto poco ed ero rimasta un po' delusa... certo nel caso di Nagisa si affronta un discorso veramente trito e ritrito, ma almeno nel mio caso mi ci rispecchio abbastanza, quindi non mi ha dato più di tanto fastidio. Lentamente la serie ingrana e iniziano a venire fuori i vari intrecci: il passato di Sosuke, la pressione per i nazionali, l'indecisione dei senpai verso i futuro.
Ho notato però veramente una grande disorganizzazione nella gestione dei tempi narrativi di questa seconda stagione: si è sprecato un episodio intero per parlare di Makoto -non brutto per carità, ma di questo personaggio si era già ampiamente trattato in precedenza- quando poi il blocco emotivo di Haru viene risolto nel giro di un attimo e alcuni altri personaggi (Momotaro, Kisumi) pur facendo la loro comparsa nella serie non hanno diritto ad alcun approfondimento, su di loro non ci viene detto nulla. Anche tutta la storia di Sosuke a mio parere risulta forzata, arrivando quasi ad una vera e propria contraddizione da un episodio all'altro.
Allo stesso tempo però ci sono episodi, scene o momenti dove KyoAni ha dato il meglio di sé e che rappresentano secondo me le punte di diamante di Free!: parlo ad esempio del primo episodio e dell'ultimo, che si richiamano in continuazione fra di loro e con la prima serie, come a dire "siamo tornati, siamo qui, ma è già tempo di lasciarci e pensare al futuro". Oppure anche le staffette, le gare in piscina: esse hanno un valore simbolico, ci fanno capire come si sente il tal personaggio in quel momento, cosa prova, quali sono le sue speranze, quali i suoi rimpianti; e molto spesso fino all'ultimo l'esito è incerto e non si può fare a meno di guardare e tifare per l'una o per l'altra squadra o, addirittura, sperare in un pareggio.
Tra alti e qualche basso insomma la narrazione non risulta affatto noiosa, la puntata prende e non stanca anche se, devo dirlo, mi sono trovata meno coinvolta da questa seconda serie rispetto alla prima.
Per quanto riguarda i personaggi, desidero spendere qualche parola in più: sono rimasta sorpresa non tanto da quelli nuovi, quanto da quelli vecchi.
Rin, in primis. È incredibile quanto caratterialmente l'abbiano migliorato rispetto a "Free!": se prima poteva risultare irritante, nervoso, una specie di donna mancata; qui è totalmente diverso. Troviamo un Rin più sereno, più maturo e più determinato a svolgere al meglio il suo ruolo di capitano e a lavorare sodo per raggiungere il suo sogno. Dico spesso che il "Rin che sorride" è uno dei migliori regali che KyoAni potesse farci, e tutta questa serie di migliorie caratteriali lo ha portato a diventare il mio secondo personaggio preferito dopo Nagisa.
Nagisa che, insieme a Rei, mostra ancora una volta quanto grande sia la sua volontà di nuotare e quanto tenga al club di nuoto. Come ho detto prima il suo approfondimento potrebbe essere banale, ma a me è piaciuto molto; e con Rei hanno fatto un lavoro ancora migliore, mettendo un attimo da parte il suo ruolo di "spalla comica" e facendoci vedere che sotto il suo desiderio di bellezza e perfezione si nasconde -ma nemmeno troppo- l'affetto per il club Iwatobi e la voglia di migliorare sempre di più per non essere un peso per i suoi amici.
Abbiamo poi Haru, che si ritrova a fronteggiare una crisi più grande di lui che metterà addirittura in discussione il suo amore per il nuoto e la sua voglia di continuare a praticarlo. Ho davvero apprezzato questo tentativo di trattare temi più seri quali la pressione e le aspettative altrui su un ragazzo particolarmente capace, e reputo la sequenza dei 100m stile libero ai regionali una delle migliori di tutte e due le serie. Purtroppo, come già accennato, KyoAni ha fretta di concludere, e questo suo problema viene risolto in maniera sbrigativa e affatto credibile, lasciando lo spettatore disorientato dalla eccessiva velocità della faccenda; la quale si contrappone però ad un'altra sequenza -quella del falco nella piscina in Australia - che rappresenta uno dei punti più alti toccati da "Eternal Summer".
Parliamo ora dei personaggi nuovi: Sosuke, Momotaro, Kisumi.
Il primo ci viene presentato in maniera improvvisa e misteriosa fin dai primi episodi: è un amico di infanzia di Rin che era solito allenarsi e gareggiare con lui prima che lo shotino rosso si trasferisse nella scuola dove poi ha fatto la conoscenza di Haru e compagnia.
Confesso che, nonostante tutta la drammaticità -forse eccessiva- della sua storia, il suo personaggio mi fa ridere a causa della palese ed esagerata "sindrome della sorellina" che sembra provare nei confronti di Rin. In più, come già detto, il suo passato non mi ha toccata perché troppo buttato lì per creare feelings e far piangere lo spettatore: sarebbe stato di gran lunga meglio dissolverlo un po' per tutto il corso della serie come si era fatto in precedenza con lo squaletto rosso.
Per quel che riguarda Momo-kun e Kisumi, sul primo ci viene detto solo che è il fratello dell'ex capitano Mikoshiba -e ovviamente si innamora a prima vista di Gou- e che il suo ruolo nella staffetta è di nuotare a dorso; il secondo invece, benché venga presentato come un vecchio amico di Haru, compare in un solo episodio, che tra l'altro è il filler su Makoto. Solo Nitori, che devo ammettere in questa serie è molto più sopportabile rispetto alla precedente, ottiene il suo momento di gloria in alcune occasioni.
Sul comparto invece tecnico non posso che notare dei miglioramenti: le sequenze delle gare sono state potenziate, nel senso che, come ho detto, più che alla competizione in sé mirano a mostrare come si sente il personaggio in quel momento, e questo non può che essere un bene. Le ost di sottofondo della serie sono di tutt'altro livello rispetto a prima, e ne sono rimasta piacevolmente sorpresa poiché rappresentano un ulteriore coinvolgimento, agevolano ancor di più la visione dell'episodio. Endig e opening ricalcano lo stile di "Free!": una sigla introduttiva potente, grintosa, che carica ed esalta; una conclusiva simpatica ed ancor più scalmanata rispetto a prima.
Inoltre, vorrei ripetere i miei elogi alla regia che in alcune scene ha fatto un lavoro non eccelso, di più.
Dunque, che dire, l'impressione che ho avuto quando hanno annunciato la seconda stagione di "Free!" è stata confermata: "Eternal Summer" è stata fatta sull'onda del successo della prima serie, e pertanto si incentra molto più sui sentimenti e, bisogna dirlo, sulle varie ship per far contente le fan girl. Messa da parte l'esaltazione per questa o quella coppia però, si trova anche qualcosa di molto buono che vale la visione di questi 13 episodi, così come si riescono a riconoscere in maniera obbiettiva i difetti che sicuramente sono presenti.
Dopo averne appena guardato il finale, assegno a questa serie un 7: inferiore rispetto alla prima, ma di compagnia allo stesso modo e assolutamente perfetta per un'estate che di estate non ha avuto poi molto.
Eccomi davanti ad un'altra serie verso la quale provo sentimenti contrastanti: da un lato, l'incredibile lavoro svolto da KyoAni in alcune scene ed episodi dell'anime e la quantità di emozioni che esso è riuscito a trasmettermi; dall'altro, il rammarico e la consapevolezza che questa seconda serie non sarà mai all'altezza della prima.
Ritorna lo scalmanato quartetto Iwatobi, proprio lì dove li avevamo lasciati -e il primo episodio, così simile al primo della prima stagione ci comunica proprio questo: complimenti, davvero complimenti- e soprattutto come li avevamo lasciati. Qualcosa è cambiato però: Haru e Makoto sono all'ultimo anno di superiori e si devono diplomare, Rin è stato nominato capitano del team Samezuka e nuovi personaggi faranno la loro comparsa nell'arco di questi 13 episodi.
L'inizio è promettente, gli sviluppi possibili sono molteplici ma, ahimè, KyoAni non ha scelto la via migliore -e più logica- su cui far proseguire la serie. Secondo me, appunto, tutto sarebbe stato valorizzato di più se si fosse dato più spazio alla rivalità e allo scontro tra Iwatobi e Samezuka, opponendo i due quartetti di nuotatori che in breve tempo si vengono a formare e facendo procedere la trama su due binari a volte paralleli, a volte incidenti. Purtroppo, tutto quel che ci viene presentato è ben lontano da questa possibilità: soltanto in una o due occasioni c'è uno scontro diretto tra i due team.
Se in "Free!" si poteva individuare un marcato sviluppo lineare nella trama, in "Free!- Eternal Summer" ciò è meno presente: tutti i primi 4-5 episodi ad esempio servono ad approfondire e a raccontarci qualcosa sui personaggi. Ho apprezzato molto le parti di Rei e Nagisa, perché nella prima serie su di loro viene detto molto poco ed ero rimasta un po' delusa... certo nel caso di Nagisa si affronta un discorso veramente trito e ritrito, ma almeno nel mio caso mi ci rispecchio abbastanza, quindi non mi ha dato più di tanto fastidio. Lentamente la serie ingrana e iniziano a venire fuori i vari intrecci: il passato di Sosuke, la pressione per i nazionali, l'indecisione dei senpai verso i futuro.
Ho notato però veramente una grande disorganizzazione nella gestione dei tempi narrativi di questa seconda stagione: si è sprecato un episodio intero per parlare di Makoto -non brutto per carità, ma di questo personaggio si era già ampiamente trattato in precedenza- quando poi il blocco emotivo di Haru viene risolto nel giro di un attimo e alcuni altri personaggi (Momotaro, Kisumi) pur facendo la loro comparsa nella serie non hanno diritto ad alcun approfondimento, su di loro non ci viene detto nulla. Anche tutta la storia di Sosuke a mio parere risulta forzata, arrivando quasi ad una vera e propria contraddizione da un episodio all'altro.
Allo stesso tempo però ci sono episodi, scene o momenti dove KyoAni ha dato il meglio di sé e che rappresentano secondo me le punte di diamante di Free!: parlo ad esempio del primo episodio e dell'ultimo, che si richiamano in continuazione fra di loro e con la prima serie, come a dire "siamo tornati, siamo qui, ma è già tempo di lasciarci e pensare al futuro". Oppure anche le staffette, le gare in piscina: esse hanno un valore simbolico, ci fanno capire come si sente il tal personaggio in quel momento, cosa prova, quali sono le sue speranze, quali i suoi rimpianti; e molto spesso fino all'ultimo l'esito è incerto e non si può fare a meno di guardare e tifare per l'una o per l'altra squadra o, addirittura, sperare in un pareggio.
Tra alti e qualche basso insomma la narrazione non risulta affatto noiosa, la puntata prende e non stanca anche se, devo dirlo, mi sono trovata meno coinvolta da questa seconda serie rispetto alla prima.
Per quanto riguarda i personaggi, desidero spendere qualche parola in più: sono rimasta sorpresa non tanto da quelli nuovi, quanto da quelli vecchi.
Rin, in primis. È incredibile quanto caratterialmente l'abbiano migliorato rispetto a "Free!": se prima poteva risultare irritante, nervoso, una specie di donna mancata; qui è totalmente diverso. Troviamo un Rin più sereno, più maturo e più determinato a svolgere al meglio il suo ruolo di capitano e a lavorare sodo per raggiungere il suo sogno. Dico spesso che il "Rin che sorride" è uno dei migliori regali che KyoAni potesse farci, e tutta questa serie di migliorie caratteriali lo ha portato a diventare il mio secondo personaggio preferito dopo Nagisa.
Nagisa che, insieme a Rei, mostra ancora una volta quanto grande sia la sua volontà di nuotare e quanto tenga al club di nuoto. Come ho detto prima il suo approfondimento potrebbe essere banale, ma a me è piaciuto molto; e con Rei hanno fatto un lavoro ancora migliore, mettendo un attimo da parte il suo ruolo di "spalla comica" e facendoci vedere che sotto il suo desiderio di bellezza e perfezione si nasconde -ma nemmeno troppo- l'affetto per il club Iwatobi e la voglia di migliorare sempre di più per non essere un peso per i suoi amici.
Abbiamo poi Haru, che si ritrova a fronteggiare una crisi più grande di lui che metterà addirittura in discussione il suo amore per il nuoto e la sua voglia di continuare a praticarlo. Ho davvero apprezzato questo tentativo di trattare temi più seri quali la pressione e le aspettative altrui su un ragazzo particolarmente capace, e reputo la sequenza dei 100m stile libero ai regionali una delle migliori di tutte e due le serie. Purtroppo, come già accennato, KyoAni ha fretta di concludere, e questo suo problema viene risolto in maniera sbrigativa e affatto credibile, lasciando lo spettatore disorientato dalla eccessiva velocità della faccenda; la quale si contrappone però ad un'altra sequenza -quella del falco nella piscina in Australia - che rappresenta uno dei punti più alti toccati da "Eternal Summer".
Parliamo ora dei personaggi nuovi: Sosuke, Momotaro, Kisumi.
Il primo ci viene presentato in maniera improvvisa e misteriosa fin dai primi episodi: è un amico di infanzia di Rin che era solito allenarsi e gareggiare con lui prima che lo shotino rosso si trasferisse nella scuola dove poi ha fatto la conoscenza di Haru e compagnia.
Confesso che, nonostante tutta la drammaticità -forse eccessiva- della sua storia, il suo personaggio mi fa ridere a causa della palese ed esagerata "sindrome della sorellina" che sembra provare nei confronti di Rin. In più, come già detto, il suo passato non mi ha toccata perché troppo buttato lì per creare feelings e far piangere lo spettatore: sarebbe stato di gran lunga meglio dissolverlo un po' per tutto il corso della serie come si era fatto in precedenza con lo squaletto rosso.
Per quel che riguarda Momo-kun e Kisumi, sul primo ci viene detto solo che è il fratello dell'ex capitano Mikoshiba -e ovviamente si innamora a prima vista di Gou- e che il suo ruolo nella staffetta è di nuotare a dorso; il secondo invece, benché venga presentato come un vecchio amico di Haru, compare in un solo episodio, che tra l'altro è il filler su Makoto. Solo Nitori, che devo ammettere in questa serie è molto più sopportabile rispetto alla precedente, ottiene il suo momento di gloria in alcune occasioni.
Sul comparto invece tecnico non posso che notare dei miglioramenti: le sequenze delle gare sono state potenziate, nel senso che, come ho detto, più che alla competizione in sé mirano a mostrare come si sente il personaggio in quel momento, e questo non può che essere un bene. Le ost di sottofondo della serie sono di tutt'altro livello rispetto a prima, e ne sono rimasta piacevolmente sorpresa poiché rappresentano un ulteriore coinvolgimento, agevolano ancor di più la visione dell'episodio. Endig e opening ricalcano lo stile di "Free!": una sigla introduttiva potente, grintosa, che carica ed esalta; una conclusiva simpatica ed ancor più scalmanata rispetto a prima.
Inoltre, vorrei ripetere i miei elogi alla regia che in alcune scene ha fatto un lavoro non eccelso, di più.
Dunque, che dire, l'impressione che ho avuto quando hanno annunciato la seconda stagione di "Free!" è stata confermata: "Eternal Summer" è stata fatta sull'onda del successo della prima serie, e pertanto si incentra molto più sui sentimenti e, bisogna dirlo, sulle varie ship per far contente le fan girl. Messa da parte l'esaltazione per questa o quella coppia però, si trova anche qualcosa di molto buono che vale la visione di questi 13 episodi, così come si riescono a riconoscere in maniera obbiettiva i difetti che sicuramente sono presenti.
Dopo averne appena guardato il finale, assegno a questa serie un 7: inferiore rispetto alla prima, ma di compagnia allo stesso modo e assolutamente perfetta per un'estate che di estate non ha avuto poi molto.
Ho visionato sia questo Free! Eternal Summer che il suo prequel molto volentieri, visto che adoro e pratico il nuoto da sempre, per cui tra gli anime sportivi, uno incentrato sulle competizioni in piscina, lo aspettavo con ansia.
Devo purtroppo affermare, però, come già avrete notato dal voto, che la visione dei due titoli, ed in particolare di questa seconda serie che mi accingo a recensire, non mi ha convinto al 100%.
Dal punto di vista grafico la serie si presenta benissimo : animazioni fluide come l'acqua in cui nuotano i nostri eroi, sfondi mozzafiato (sia negli esterni, che dentro le onnipresenti piscine) e visualizzazione dell'acqua e dei suoi riflessi che sfiora lo stato dell'arte.
Bellissimi i chara design dei personaggi, e non poteva essere diversamente, visto che si tratta comunque di atleti nel fiore degli anni, che mostrano fisici scolpiti da ore di allenamento in piscina, per la gioia delle fans.
Anche la componente audio è decisamente riuscita, con sigle bellissime (la prima molto rock, che associata alle immagini fa davvero venire voglia di buttarsi in acqua, la seconda più scanzonata, con delle immagini dei nostri eroi ironiche e divertenti) ottimi arrangiamenti ed effetti sonori.
Quello che non mi è piaciuto decisamente, cosa che molto spesso avviene negli ultimi tempi e negli ultimi anime che mi è capitato di vedere, è la resa dei profili psicologici dei protagonisti, tratteggiati con una fragilità e delle problematiche che richiederebbero veramente l'aiuto di uno specialista. Sorvolando sugli atteggiamenti che strizzano decisamente l'occhio al genere yaoi, ma che, in fondo non varcano mai la soglia del genere tanto caro alle "fujoshi" , spesso i nostri eroi finiscono per arrotolarsi su loro stessi per problemi che denotano, appunto la loro debolezza, decisamente in contrasto con i loro corpi temprati da ore di allenamento.
L'esempio più eclatante lo possiamo fare con Haruka, vero personaggio chiave della serie, che respingerà fino al penultimo episodio il mondo dell'agonismo a cui il suo talento lo ha predestinato, per ragioni abbastanza incomprensibili e che saranno spazzate via nelle ultime due puntate grazie ad un'esperienza che non voglio citare, per non fare antipatici spoiler, ma che, credetemi è abbastanza ridicola, se posta come "leva" su cui Haruka finisce per basarsi per superare il suo impasse.
Ho citato Haruka, ma anche Rin non è da meno, così come la new entry della seconda serie, Sosuke, che nel suo arco, rivelerà una storia davvero banale e piuttosto assurda.
Quello che pare affliggere questo Free! Eternal Summer, alla fine, sembra essere, quindi, proprio la costante mancanza di credibilità, cosa evidente già nel prequel, con persone totalmente a digiuno dell'arte natatoria che imparano a nuotare a farfalla (lo stile decisamente più impegnativo) quando non riescono nemmeno a stare a galla o padroneggiare gli altri stili. E gli esempi sono numerosi anche in questa seconda serie, e finiscono per appesantire inevitabilmente il canovaccio.
Siamo d'accordo che gli anime sportivi fanno spesso e volentieri dell' assurdo il loro fiore all'occhiello (basti pensare alle folli acrobazie di Holly e Benji) ma da questo Free! Eternal Summer, che pareva presentarsi con un approccio nettamente differente mi aspettavo ancora un passo in più verso il realismo.
Detto questo, l'anime comunque diverte e si fa guardare, non penso sia in grado di lasciare un'impronta indelebile nel cuore della maggior parte degli spettatori, ma come intermezzo tra le varie attività del giorno, si può tranquillamente visionare.
Devo purtroppo affermare, però, come già avrete notato dal voto, che la visione dei due titoli, ed in particolare di questa seconda serie che mi accingo a recensire, non mi ha convinto al 100%.
Dal punto di vista grafico la serie si presenta benissimo : animazioni fluide come l'acqua in cui nuotano i nostri eroi, sfondi mozzafiato (sia negli esterni, che dentro le onnipresenti piscine) e visualizzazione dell'acqua e dei suoi riflessi che sfiora lo stato dell'arte.
Bellissimi i chara design dei personaggi, e non poteva essere diversamente, visto che si tratta comunque di atleti nel fiore degli anni, che mostrano fisici scolpiti da ore di allenamento in piscina, per la gioia delle fans.
Anche la componente audio è decisamente riuscita, con sigle bellissime (la prima molto rock, che associata alle immagini fa davvero venire voglia di buttarsi in acqua, la seconda più scanzonata, con delle immagini dei nostri eroi ironiche e divertenti) ottimi arrangiamenti ed effetti sonori.
Quello che non mi è piaciuto decisamente, cosa che molto spesso avviene negli ultimi tempi e negli ultimi anime che mi è capitato di vedere, è la resa dei profili psicologici dei protagonisti, tratteggiati con una fragilità e delle problematiche che richiederebbero veramente l'aiuto di uno specialista. Sorvolando sugli atteggiamenti che strizzano decisamente l'occhio al genere yaoi, ma che, in fondo non varcano mai la soglia del genere tanto caro alle "fujoshi" , spesso i nostri eroi finiscono per arrotolarsi su loro stessi per problemi che denotano, appunto la loro debolezza, decisamente in contrasto con i loro corpi temprati da ore di allenamento.
L'esempio più eclatante lo possiamo fare con Haruka, vero personaggio chiave della serie, che respingerà fino al penultimo episodio il mondo dell'agonismo a cui il suo talento lo ha predestinato, per ragioni abbastanza incomprensibili e che saranno spazzate via nelle ultime due puntate grazie ad un'esperienza che non voglio citare, per non fare antipatici spoiler, ma che, credetemi è abbastanza ridicola, se posta come "leva" su cui Haruka finisce per basarsi per superare il suo impasse.
Ho citato Haruka, ma anche Rin non è da meno, così come la new entry della seconda serie, Sosuke, che nel suo arco, rivelerà una storia davvero banale e piuttosto assurda.
Quello che pare affliggere questo Free! Eternal Summer, alla fine, sembra essere, quindi, proprio la costante mancanza di credibilità, cosa evidente già nel prequel, con persone totalmente a digiuno dell'arte natatoria che imparano a nuotare a farfalla (lo stile decisamente più impegnativo) quando non riescono nemmeno a stare a galla o padroneggiare gli altri stili. E gli esempi sono numerosi anche in questa seconda serie, e finiscono per appesantire inevitabilmente il canovaccio.
Siamo d'accordo che gli anime sportivi fanno spesso e volentieri dell' assurdo il loro fiore all'occhiello (basti pensare alle folli acrobazie di Holly e Benji) ma da questo Free! Eternal Summer, che pareva presentarsi con un approccio nettamente differente mi aspettavo ancora un passo in più verso il realismo.
Detto questo, l'anime comunque diverte e si fa guardare, non penso sia in grado di lasciare un'impronta indelebile nel cuore della maggior parte degli spettatori, ma come intermezzo tra le varie attività del giorno, si può tranquillamente visionare.