Nobunaga Concerto
Il salto nel tempo, la caduta che ti riporta indietro nei secoli: un espediente che abbiamo visto decine e decine di volte in film, anime e manga, ma che mai smette di affascinare. I protagonisti di questi viaggi a ritroso si trovano spesso a dover combattere per tornare nella loro epoca, a dover affrontare qualche sfida che gli permetta di ricongiungersi alla propria linea temporale. Dopo "Honoo Tripper", "Amakusa 1637", "Amatsuki", "Shinobi Life" e chissà quanti altri, arriviamo allo strano caso di Saburo, uno studente come tanti e non particolarmente ferrato in storia a cui tocca fare il grande salto. Quando per caso, dopo un'innocente caduta, si ritrova nell'epoca Sengoku e scopre di essere identico al fu Nobunaga Oda, inizia la storia di un folle che tentò di conquistare l'intero Giappone, unendo terra e cielo.
Tratto dall'omonimo manga attualmente in corso di pubblicazione, "Nobunaga Concerto" racconta la storia di colui che io amo chiamare SabuNobu, un giovane pimpante ritrovatosi suo malgrado a dover scrivere con le sue stesse mani la storia del Giappone con estrema precisione, onde evitare di modificare gli avvenimenti e il conseguente futuro. Il problema è che SabuNobu sa davvero poco della storia del suo paese e il prezioso testo scolastico che l'ha seguito nella caduta, non potrà coprire i buchi della sua conoscenza per sempre. Forse del folle Oda Nobunaga ne abbiamo sentito parlare in tutte le salse, ma il bello di questa serie sta proprio nel suo protagonista, un ragazzo spensierato che senza farsi troppe domande si carica sulle spalle il destino dell'intero paese, affrontando ogni situazione, anche la più complessa, con la verve e la furbizia di un adolescente dei giorni nostri. Ingenuo, positivo, benevolo e capace di farsi amare da (quasi) tutti grazie ad un atteggiamento easy e inconsapevolmente trascinante e carismatico, SabuNobu scrive la storia del suo paese in maniera quasi naturale, seguendo il flusso della corrente e dell'istinto. Sottili e taglienti, l'umorismo e l'intelligenza di "Nobunaga Concerto" accompagnano lo spettatore nel corso di dieci episodi sempre gradevolissimi e intriganti, assolutamente interessanti anche per chi non mastica storia del Giappone o è totalmente ignorante sull'argomento. Non mancano i colpi di scena e anche i personaggi con poca visibilità riescono a farsi apprezzare.
Non è dato sapere se il comparto visivo di "Nobunaga Concerto" sia frutto di una precisa scelta stilistica o di questioni di budget, sta di fatto che ci troviamo di fronte ad una produzione che non brilla nel suo aspetto estetico, poiché è massiccio l'uso di computer graphic, espediente indigesto ai più (anche a me, invero). È pur vero che però, dopo lo spaesamento iniziale, l'occhio si abitua a questo stile particolare, grazie anche alla cura dei fondali, agli splendidi paesaggi e a una regia ben condotta e dal taglio cinematografico. Si comporta molto bene il comparto sonoro e benché la serie manchi di una sigla di apertura, troviamo la splendida Fukagyaku reprise in chiusura degli episodi. La colonna sonora si compone di tracce non particolarmente spiccanti ma adatte all'atmosfera e ai ritmi della narrazione. Doppiaggio da manuale con la splendida Nana Mizuki a prestare la voce a Kichou, Yuki Kaji sul "vero" Nobunaga e un fantastico Mamoru Miyano su SabuNobu. Ottime anche le performance dei comprimari.
"Nobunaga Concerto" è una serie passata inosservata sui nostri lidi, forse per la grafica difficilmente apprezzabile dallo spettatore medio, forse per l'argomento poco attraente quale la storia del Giappone, forse per altri motivi reconditi. Il mio consiglio è di passare sopra questi apparenti difetti, poiché l'opera si è rivelata estremamente valida nel suo intreccio e nello sviluppo e ha portato in scena una serie di personaggi ben studiati e carismatici. Purtroppo però, "Nobunaga Concerto" si compone di soli dieci episodi e lascia in sospeso tante, troppe questioni e altrettante domande. Dalle premesse mostrate finora, si direbbe che il potenziale per degli sviluppi interessanti e originali c'è, a questo punto tocca solo sperare che una volta tanto, la peculiarità di un'opera riesca ad emergere in mezzo ad altri prodotti mediamente più fruibili.
Il concerto dei due Nobunaga è ancora tutto da orchestrare.
Tratto dall'omonimo manga attualmente in corso di pubblicazione, "Nobunaga Concerto" racconta la storia di colui che io amo chiamare SabuNobu, un giovane pimpante ritrovatosi suo malgrado a dover scrivere con le sue stesse mani la storia del Giappone con estrema precisione, onde evitare di modificare gli avvenimenti e il conseguente futuro. Il problema è che SabuNobu sa davvero poco della storia del suo paese e il prezioso testo scolastico che l'ha seguito nella caduta, non potrà coprire i buchi della sua conoscenza per sempre. Forse del folle Oda Nobunaga ne abbiamo sentito parlare in tutte le salse, ma il bello di questa serie sta proprio nel suo protagonista, un ragazzo spensierato che senza farsi troppe domande si carica sulle spalle il destino dell'intero paese, affrontando ogni situazione, anche la più complessa, con la verve e la furbizia di un adolescente dei giorni nostri. Ingenuo, positivo, benevolo e capace di farsi amare da (quasi) tutti grazie ad un atteggiamento easy e inconsapevolmente trascinante e carismatico, SabuNobu scrive la storia del suo paese in maniera quasi naturale, seguendo il flusso della corrente e dell'istinto. Sottili e taglienti, l'umorismo e l'intelligenza di "Nobunaga Concerto" accompagnano lo spettatore nel corso di dieci episodi sempre gradevolissimi e intriganti, assolutamente interessanti anche per chi non mastica storia del Giappone o è totalmente ignorante sull'argomento. Non mancano i colpi di scena e anche i personaggi con poca visibilità riescono a farsi apprezzare.
Non è dato sapere se il comparto visivo di "Nobunaga Concerto" sia frutto di una precisa scelta stilistica o di questioni di budget, sta di fatto che ci troviamo di fronte ad una produzione che non brilla nel suo aspetto estetico, poiché è massiccio l'uso di computer graphic, espediente indigesto ai più (anche a me, invero). È pur vero che però, dopo lo spaesamento iniziale, l'occhio si abitua a questo stile particolare, grazie anche alla cura dei fondali, agli splendidi paesaggi e a una regia ben condotta e dal taglio cinematografico. Si comporta molto bene il comparto sonoro e benché la serie manchi di una sigla di apertura, troviamo la splendida Fukagyaku reprise in chiusura degli episodi. La colonna sonora si compone di tracce non particolarmente spiccanti ma adatte all'atmosfera e ai ritmi della narrazione. Doppiaggio da manuale con la splendida Nana Mizuki a prestare la voce a Kichou, Yuki Kaji sul "vero" Nobunaga e un fantastico Mamoru Miyano su SabuNobu. Ottime anche le performance dei comprimari.
"Nobunaga Concerto" è una serie passata inosservata sui nostri lidi, forse per la grafica difficilmente apprezzabile dallo spettatore medio, forse per l'argomento poco attraente quale la storia del Giappone, forse per altri motivi reconditi. Il mio consiglio è di passare sopra questi apparenti difetti, poiché l'opera si è rivelata estremamente valida nel suo intreccio e nello sviluppo e ha portato in scena una serie di personaggi ben studiati e carismatici. Purtroppo però, "Nobunaga Concerto" si compone di soli dieci episodi e lascia in sospeso tante, troppe questioni e altrettante domande. Dalle premesse mostrate finora, si direbbe che il potenziale per degli sviluppi interessanti e originali c'è, a questo punto tocca solo sperare che una volta tanto, la peculiarità di un'opera riesca ad emergere in mezzo ad altri prodotti mediamente più fruibili.
Il concerto dei due Nobunaga è ancora tutto da orchestrare.