Orenchi no Furo Jijou
Dopo aver visto quest'anime, la sirenetta si starà sicuramente tormentando sul suo freddo scoglio di Copenaghen. Tuttavia, per tutti quelli non dotati di branchie e pinne, credo che "Orenchi no Furo Jijou" possa rappresentare un'opera tutto sommato gradevole e divertente. Tredici episodi della durata di circa quattro minuti, che cercano di comprimere il piacere della commedia slice of life, priva di un vero e proprio obiettivo se non quello di far divertire lo spettatore.
Tutto incomincia quando Tatsumi intravede una figura accasciata lungo le sponde di un fiume. Preoccupato, corre a soccorrerla, e subito scopre due cose: primo, la suddetta figura, dall'aspetto piuttosto femminile, è in realtà un ragazzo dai lunghi capelli biondi; secondo, al posto delle gambe, il suddetto fanciullo ha un'affascinante coda celeste. Un tritone? Così parrebbe. Tatsumi, non sapendo bene come reagire, lo porta a casa e lo immerge subito nella propria vasca da bagno. Piccola, ma confortevole, il luogo perfetto per un "sirenetto" sfaticato come Wakasa, che prenderà la palla al balzo e si stabilirà in maniera permanente nel bagno del nostro povero protagonista.
Ammetto di aver avuto un certo timore all'esordio di questa serie. Vedere questi due maschioni dalle fattezze piuttosto androgine da soli in un bagno mi ha subito fatto accendere una piccola sirena d'avvertimento. Yaoi? In effetti, nel corso dell'anime, si gioca molto sull'aspetto femmineo di Wakasa e sul fare imbarazzato di Tatsumi, ma per fortuna (almeno per il sottoscritto) non avverrà mai un vero e proprio sviluppo sentimentale, anzi, il protagonista pare piuttosto schifato dal dover stare così appiccicato al corpo seminudo del nostro tritone.
Ed ecco allora che tutto torna sul piano del semplice divertimento. I protagonisti assumono fattezze semplici, almeno per quanto riguarda l'aspetto psicologico, e piuttosto statiche, anche perché i pochi minuti a disposizioni non permettono (né vogliono) approfondire il carattere dei vari personaggi. Pochi tratti fondamentali che ne tratteggiano i contorni e, soprattutto, molte gag divertenti, che travolgeranno letteralmente lo spettatore.
Con il passare delle puntate, compariranno altri personaggi, che aggiungeranno spessore a una commedia tutta da gustare. Lascio a voi la sorpresa di scoprire le nuove "reclute" della vasca da bagno di Tatsumi.
La grafica è molto bella, chiara e pulita. I colori brillano letteralmente, dando ogni volta aspetti completamente nuovi al bagno del protagonista, unico (o quasi) luogo di ambientazione dell'intera vicenda. Una monotonia sventata, come già detto, da questi continui giochi di sfumature, che rendono il tutto una tavolozza ordinata e armonica.
Le musiche non deludono, e così anche il doppiaggio.
Insomma, "Orenchi no Furo Jijou", sebbene sia una sequenza di piccole gag, ha saputo coinvolgermi e divertirmi. Certo, non ho potuto immedesimarmi fino in fondo, ma credo che ciò sia più che normale in un'opera di questo genere.
Tale anime, che mostra un finale aperto (quasi un arrivederci), è riuscito a stupirmi. Ero spaventato e, invece, mi ha accolto con un sorriso rassicurante. Mi piacerebbe tanto vedere una seconda stagione, sperando, tuttavia, che non si introduca alcuno sviluppo sentimentale. Meglio lasciare le cose come stanno: leggere, semplici e per nulla impegnative...
Voto finale: 7
Tutto incomincia quando Tatsumi intravede una figura accasciata lungo le sponde di un fiume. Preoccupato, corre a soccorrerla, e subito scopre due cose: primo, la suddetta figura, dall'aspetto piuttosto femminile, è in realtà un ragazzo dai lunghi capelli biondi; secondo, al posto delle gambe, il suddetto fanciullo ha un'affascinante coda celeste. Un tritone? Così parrebbe. Tatsumi, non sapendo bene come reagire, lo porta a casa e lo immerge subito nella propria vasca da bagno. Piccola, ma confortevole, il luogo perfetto per un "sirenetto" sfaticato come Wakasa, che prenderà la palla al balzo e si stabilirà in maniera permanente nel bagno del nostro povero protagonista.
Ammetto di aver avuto un certo timore all'esordio di questa serie. Vedere questi due maschioni dalle fattezze piuttosto androgine da soli in un bagno mi ha subito fatto accendere una piccola sirena d'avvertimento. Yaoi? In effetti, nel corso dell'anime, si gioca molto sull'aspetto femmineo di Wakasa e sul fare imbarazzato di Tatsumi, ma per fortuna (almeno per il sottoscritto) non avverrà mai un vero e proprio sviluppo sentimentale, anzi, il protagonista pare piuttosto schifato dal dover stare così appiccicato al corpo seminudo del nostro tritone.
Ed ecco allora che tutto torna sul piano del semplice divertimento. I protagonisti assumono fattezze semplici, almeno per quanto riguarda l'aspetto psicologico, e piuttosto statiche, anche perché i pochi minuti a disposizioni non permettono (né vogliono) approfondire il carattere dei vari personaggi. Pochi tratti fondamentali che ne tratteggiano i contorni e, soprattutto, molte gag divertenti, che travolgeranno letteralmente lo spettatore.
Con il passare delle puntate, compariranno altri personaggi, che aggiungeranno spessore a una commedia tutta da gustare. Lascio a voi la sorpresa di scoprire le nuove "reclute" della vasca da bagno di Tatsumi.
La grafica è molto bella, chiara e pulita. I colori brillano letteralmente, dando ogni volta aspetti completamente nuovi al bagno del protagonista, unico (o quasi) luogo di ambientazione dell'intera vicenda. Una monotonia sventata, come già detto, da questi continui giochi di sfumature, che rendono il tutto una tavolozza ordinata e armonica.
Le musiche non deludono, e così anche il doppiaggio.
Insomma, "Orenchi no Furo Jijou", sebbene sia una sequenza di piccole gag, ha saputo coinvolgermi e divertirmi. Certo, non ho potuto immedesimarmi fino in fondo, ma credo che ciò sia più che normale in un'opera di questo genere.
Tale anime, che mostra un finale aperto (quasi un arrivederci), è riuscito a stupirmi. Ero spaventato e, invece, mi ha accolto con un sorriso rassicurante. Mi piacerebbe tanto vedere una seconda stagione, sperando, tuttavia, che non si introduca alcuno sviluppo sentimentale. Meglio lasciare le cose come stanno: leggere, semplici e per nulla impegnative...
Voto finale: 7
Di questo "anime", se così lo si può chiamare, ho avuto un parere abbastanza sofferto. Mi aspettavo un'opera totalmente diversa, un anime che tratta la storia dei due protagonisti e magari gli avvenimenti che li portano a conoscersi.
Il primo episodio è stato quasi traumatico. Apro lo streaming, guardo la durata dell'episodio: quattro minuti. Chiudo, riapro. Sempre quattro minuti. Penso: "Sarà l'episodio introduttivo". Tatsumi afferma di avere un tritone in casa, senza problemi. Concludo il primo e proseguo col secondo episodio. Sempre quattro minuti. Poi il terzo, il quarto, il quinto... il tredicesimo. In meno di un'ora mi ero divorato l'intera serie.
Il punto forte di questa serie? La semplicità e la durata. Una breve storia senza un vero filo conduttore che ti porta a vedere gli episodi in successione senza fermarti.
Un'altra peculiarità risiede nel tratto molto leggero e nell'ambientazione molto semplice di una vasca da bagno. I personaggi tutti molto diversi tra loro, disegnati con colori vivaci, rispecchiano delle personalità forti quanto stupide. Un buon mix per una commedia. La sigla iniziale è molto piacevole e accattivante. Ben pensati sono i titoli di coda, che vengono accompagnati da alcune gag comiche piacevoli.
Nonostante tutto rimango del parere che questa storia potesse essere trattata un po' meglio, ma altrettanto vero è il fatto che l'obiettivo finale è la comicità e non il far partecipare lo spettatore alle scene.
Una storia tanto strana quanto poco sviluppata, che permette una visione più piacevole e rilassante. Il voto complessivo non va oltre il 7 perché, con tutta la semplicità e la comicità, arrivato alla fine non mi ha suscitato una grande voglia di una seconda stagione.
Il primo episodio è stato quasi traumatico. Apro lo streaming, guardo la durata dell'episodio: quattro minuti. Chiudo, riapro. Sempre quattro minuti. Penso: "Sarà l'episodio introduttivo". Tatsumi afferma di avere un tritone in casa, senza problemi. Concludo il primo e proseguo col secondo episodio. Sempre quattro minuti. Poi il terzo, il quarto, il quinto... il tredicesimo. In meno di un'ora mi ero divorato l'intera serie.
Il punto forte di questa serie? La semplicità e la durata. Una breve storia senza un vero filo conduttore che ti porta a vedere gli episodi in successione senza fermarti.
Un'altra peculiarità risiede nel tratto molto leggero e nell'ambientazione molto semplice di una vasca da bagno. I personaggi tutti molto diversi tra loro, disegnati con colori vivaci, rispecchiano delle personalità forti quanto stupide. Un buon mix per una commedia. La sigla iniziale è molto piacevole e accattivante. Ben pensati sono i titoli di coda, che vengono accompagnati da alcune gag comiche piacevoli.
Nonostante tutto rimango del parere che questa storia potesse essere trattata un po' meglio, ma altrettanto vero è il fatto che l'obiettivo finale è la comicità e non il far partecipare lo spettatore alle scene.
Una storia tanto strana quanto poco sviluppata, che permette una visione più piacevole e rilassante. Il voto complessivo non va oltre il 7 perché, con tutta la semplicità e la comicità, arrivato alla fine non mi ha suscitato una grande voglia di una seconda stagione.