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Gabe the third

Episodi visti: 24/24 --- Voto 7,5
"Akatsuki no Yona" è il celebre manga ideato da Misuho Kusanagi nel 2009 che narra le gesta della giovane principessa guerriera Yona e dei suoi compagni in viaggio tra sfide e avventure nel regno di Koka. Sarà poi nel 2014 che lo studio di Pierrot produrrà la trasposizione anime della serie. Riuscirà a essere un prodotto di buona qualità?

Protagonista della storia è la giovane principessa Yona, figlia di Re Il e unica erede al trono del regno di Koka. La giovane vive nel castello di Hyruu e passa le sue giornate spensierate assieme ai due amici d'infanzia Hak, sua guardia del corpo, e Soo-Won, cugino e figlio del fratello scomparso di Il, per il quale Yona ha una gran cotta. Tutto però è destinato a cambiare in maniera drastica quando Yona assiste con sgomento e orrore all'omicidio di suo padre per mano dello stesso Soo-Won, intenzionato a governare il regno. La giovane traumatizzata è costretta a scappare assieme a Hak dalle guardie che il loro ex amico d'infanzia gli ha rivoltato contro. Ricercati da tutto il regno di Koka, l'unica speranza di poter risolvere questa disperata situazione è quella di riunire i leggendari guerrieri dragoni, un tempo guardie del corpo del leggendario Re Hyruu, ormai separati e nascosti in vari parti del mondo. Questo darà inizio a un viaggio che cambierà per sempre la vita di Yona.

La trama dell'anime si limita a seguire le vicende dei primi volumi del manga (dal primo al decimo volume circa) dove si incentra sulla ricerca dei guerrieri dragoni e sopratutto sullo sviluppo ed evoluzione della protagonista, vero punto forte della trasposizione. Yona passa da una principessa viziata e inconsapevole di ciò che succede veramente al suo regno, a una ragazza traumatizzata, spaventata e completamente smarrita, passando poi a essere più dolce ed empatizzare di più con gli altri personaggi che le danno supporto, fino a diventare sempre più altruista e nonostante la paura e la scarsa esperienza in combattimento (nulla semmai) è molto determinata ad aiutare a sua volta i più bisognosi, tutto questo non per un cammino di vendetta ma più per dare al popolo una nuova speranza e qualcosa in cui credere. Gli altri personaggi sinceramente non brillano di originalità avendo delle caratterizzazioni ormai scontate, ma sanno essere apprezzabili. Cominciando da Hak, co-protagonista e guardia del corpo della protagonista. Classico personaggio che passa da persona sbruffona e sarcastica che non perde occasione di lanciare frecciatine alla protagonista irritandola a persona più tenebrosa, fredda e responsabile pronta a tutto per proteggere la sua amica d'infanzia ed è ben chiaro come il sole come lui sia davvero innamorato di Yona. Però c'è da dire che il più misterioso resta comunque Soo-Won: un'antagonista abbastanza enigmatico, che a prima vista sembra un ragazzo dolce e giocoso che poi però mostra il suo lato più oscuro e sinistro. La cosa però bizzarra è che nonostante il terribile gesto agli occhi della sua più cara amica d'infazia e che sia poi diventato il Re anche con un po' troppa facilità, si dimostra infine un monarca molto gentile ed altruista ma mai dispotico o malvagio, come se alla fine non sia successo nulla e che più che un crimine abbia più fatto un specie di "sacrificio" per il bene di un regno che durante la trama si capirà quanto non fosse gestito benissimo in fondo; una cosa decisamente assurda ma forse anche importante per lo sviluppo della protagonista e che così lei stessa capisse le difficoltà di quello stesso regno di cui poco sapeva.
C'è poi Yun, un "bel ragazzo" un po' nervosetto ma che poi sa essere il più dolce e sensibile di altri; abile in cucina e medicina e viene scambiato qualche volta per femmina per via del suo bell'aspetto e del classico "sesso confuso". Anche i guerrieri dragoni, seppur interessanti nei loro background e nelle loro abilità, restano comunque dei personaggi dalle caratterizzazioni fin troppo banali: il drago bianco Ki-ja è il classico galantuomo elegante, pacato e di bell'aspetto che nonostante sia coraggioso in combattimento di dimostra pauroso e ridicolo nelle situazioni più assurde; Shin-ah, il drago blu, taciturno e dal passato drammatico, passa solo ai fatti, niente chiacchiere; il drago verde Jae-ah è il classico ribelle presuntuoso senza guinzagli e in più anche il classico dongiovanni pervertito di prima classe, ovviamente anche bisex perché in fondo si nota benissimo come sia ammaliato da Hak;
Infine Zeno, il drago giallo, che si unisce solo alla fine della trasposizione, mentre le sue origini verranno spiegate meglio negli OAV, che è il classico bambinone spensierato.
In breve si tratta di personaggi fin troppo riconoscibili nelle caratterizzazioni ma che però si riescono ad apprezzare senza troppe pretese poiché alla fine sono di grande impatto per la maturazione della protagonista.

Resta una trasposizione con un buon potenziale, ma è un gran peccato che non abbia voluto procedere oltre i primi volumi del manga. Può vantare di per sé una protagonista di tutto rispetto che matura e migliora episodio dopo episodio, peccato per i comprimari che non hanno avuto lo stesso trattamento solido e se l'anime avesse potuto durare di più avrebbero avuto anche loro la loro occasione.


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PersonaCasuale

Episodi visti: 24/24 --- Voto 6
Prodotto nel 2014 dallo studio Pierrot e tratto dall'omonimo manga di Mizuho Kusanagi, l'anime "Akatsuki no yona" sa svolgere bene il suo compito, ossia fungere da pubblicità per il fumetto, incuriosendo lo spettatore riguardo il proseguo della storia e il futuro dei personaggi. Questa infatti è stata probabilmente l'intenzione con cui è stata prodotta la serie, che non sarebbe altrimenti rimasta tronca per oltre nove anni nonostante sia presente un materiale di partenza sufficiente per almeno altre tre stagioni.

Adattamento senza infamia e senza lode, l'anime riesce a mantenere vivo l'interesse per tutte le 24 puntate, senza però fare colpo nello spettatore. La trama parte interessante, i primi due episodi incuriosiscono sicuramente, ma è innegabile che poi soffra a causa della porzione di storia adattata, probabilmente la più noiosa del fumetto. Anche i personaggi non riescono a fare centro, rimanendo, senza una crescita o un approfondimento vero e proprio: pure in questo caso il fatto che sia stato adattato solo l'antefatto della storia vera e propria lascia lo spettatore con un senso di incompletezza e superficialità riguardo il cast di personaggi principali, la maggior parte dei quali compaiono per altro solo per una piccola parte dello show, non dando loro tempo di inserirsi adeguatamente e di farsi conoscere. Un altro grosso problema di cui soffre quest'anime è il modo in cui vengono raccontati i fatti, ossia non narrati, bensì solamente mostrati: non si sente un vero coinvolgimento, le vicende si susseguono perché così deve essere e basta. Lo sviluppo della stessa protagonista, unica a ricevere una qualche forma di evoluzione, lo spettatore lo sente distante, come accaduto perché necessario fosse così.

Il comparto tecnico è normale, non di alta qualità ma neppure inguardabile: ho trovato che i colori scelti fossero troppo accesi, stonassero con alcune atmosfere e le ambientazioni, le animazioni sono buone mentre le musiche semplicemente non si amalgamano bene alle scene in cui vengono proposte, non riuscendo a restituire la giusta atmosfera e di fatto scomparendo.
In conclusione, si tratta sicuramente di un adattamento fedele che può funzionare e che non presenta grossi difetti alla trama o al comparto tecnico, ma senza riuscire a coinvolgere emotivamente raggiunge nel complesso solo la sufficienza.


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MegaRoby

Episodi visti: 24/24 --- Voto 7,5
Attenzione: la recensione contiene lievi spoiler

Figlia dell'imperatore Kouka, Yona è abituata ad ogni sorta di lusso. La principessa è innamorata del suo affascinante cugino, Soo-won. Le giornate a corte della principessa trascorrono leggiadre e serene; su di lei veglia la sua guardia del corpo Son Hak abilissimo guerriero. Il giorno del suo sedicesimo compleanno la principessa decide di tentare di convincere nuovamente il padre a benedire il suo amore con il cugino, ma la sua vita viene sconvolta. Soo-won assassina il Re per succedergli al trono, mentre la principessa scappa con Son Hak. Yona per tentare di riprendersi il trono va alla ricerca dei leggendari dragoni protettori. Non sarà facile poiché i dragoni sono nascosti e sparsi per il mondo, e non sempre intenzionati a diventare i paladini di questa giovane principessa. Riuscirà la nostra principessa a trovare tutti i leggendari dragoni e a riprendersi il regno?

La trama è piuttosto lineare ed a tratti abbastanza prevedibile; non vi sono intrecci particolarmente complicati, visto che il tutto si spiega molto velocemente. Non ho notato sotto-trame degne di nota. La storia è piacevolmente raccontata, a mio parere in maniera un po' lenta, tanto che alla fine dell'anime si conclude con un nulla di fatto, a parte trovare i dragoni leggendari, e forse nemmeno tutti. Avrebbe bisogno di una seconda stagione.

Il character design dei vari personaggi è molto bello e su questo aspetto sono ben caratterizzati, a mio avviso un po' meno per quanto riguarda il carattere, comportamento e psicologia dei personaggi, poiché secondo me prendono dei modelli/stereotipi già molto conosciuti e visti, risultando così un po' poveri, vista anche la mancanza di buoni background.

Il comparto tecnico nel complesso è buono.

In conclusione: l'anime è carino e si lascia guardare, senza troppe ambizioni, peccato che si concluda con un nulla di fatto.


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Kotaibushi

Episodi visti: 24/24 --- Voto 4
Anime che ho trovato davvero di poca sostanza, una storia banale che non è mai riuscita a decollare. La trama in sé non sarebbe stata male se fosse gestita in modo convincente, ma non è questo il caso: in primis l'eccessiva lentezza narrativa, dato che si prende tutto il tempo del mondo per raccontare vicende riassumibili in un solo episodio, rendendo di fatto il tutto ancora più noioso, oltre che lasciare quell'impressione di pochezza. E per non farsi mancare nulla, la storia è a dir poco intasata di scenette comiche/ridicole, anche in momenti seri della trama, che personalmente ho trovato davvero fuori luogo e fastidiose, di fatto abbassando ulteriormente il livello dell'opera.

Arrivare fino alla fine è stata davvero pesante, e come se non bastasse, arriva la beffa con un non finale, che praticamente rende inutile quasi tutti gli avvenimenti, facendo presagire ad una possibile seconda stagione (spero proprio di no). Devo dire che i personaggi sono caratterizzati abbastanza bene, ma ciò non li salva dalla mediocrità, in particolare la principessa che. oltre ad essere il massimo degli stereotipi, risulta sempre fastidiosa e banale, oltre che poco incisiva all'interno della storia, di fatto non regalando nulla di più ad un'opera che ne avrebbe un disperato bisogno.

Come si è capito, reputo questo anime assolutamente insufficiente, sia nella trama sia per quanto riguarda i personaggi. A mio avviso sconsigliatissimo.
Voto finale: 4

Utente118225

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Utente118225

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Ero partita con basse aspettative, sia perché non sono una grande amante dei fantasy e degli shoujo, sia perché la trama non mi sembrava nulla di innovativo. Ho deciso di dargli una possibilità date le numerose recensioni positive, e sono rimasta davvero colpita!
La storia è ben sviluppata, gli avvenimenti vengono narrati con la lentezza giusta che serve per poterli approfondire ma senza che l'anime risulti "moscio", anzi, sin dall'inizio è talmente coinvolgente che mi sono ritrovata a guardare un episodio dopo l'altro senza voler smettere.

Yona è un'ottima protagonista femminile e il personaggio che cambia più radicalmente; alcuni lati del suo carattere non mutano (ad esempio la sua testardaggine, che è presente dall'inizio), ma vengono semplicemente applicati in un contesto differente che li mette sotto una luce più positiva: Yona ha sempre avuto la stoffa dell'eroina, ma il regno che lei credeva di conoscere era un luogo tranquillo e felice, per cui non aveva mai immaginato che esistesse qualcuno di sofferente da dover proteggere. Un altro personaggio interessante è Soowon, che purtroppo nell'anime non viene approfondito più di tanto a causa del finale aperto e della mancante seconda stagione. Hak, Yoon e i draghi sono personaggi piacevoli e con backstories interessanti, e anche gli altri personaggi più marginali fanno bene il loro lavoro (tra i quali vorrei menzionare il capitano dei pirati, che ho amato alla follia!). Nonostante la storia abbia una matrice seria le varie scenette comiche fanno sì che l'atmosfera generale non sia troppo pesante, e soprattutto non sono mai fuori luogo o esagerate.

Per quanto riguarda le animazioni le ho trovate ben fatte, anche se non me ne intendo, e le illustrazioni piacevoli a vedersi. Non ho gradito molto la prima opening (non riesco a mandar giù le instrumental, preferisco le tamarrate catchy), ma la seconda mi è piaciuta parecchio.
In breve: da vedere assolutamente!!


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alagaesia

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
Decisamente una bella scoperta. Peccato sia molto poco conosciuto in Italia, perché secondo me merita davvero.

Trama: la storia in sé non è molto originale, ma ha dei buoni sviluppi, non presenta contraddizioni o "buchi" e chiarisce ogni dubbio, scorrendo linearmente per tutta la durata della stagione. Voto 7,5.

Comparto tecnico: non me ne intendo molto, ma la grafica mi è sembrata discreta, forse un po' legnosa inizialmente, ma piacevole da vedere. Le OST azzeccate e ben inerenti alla narrazione e all'ambientazione, senza però grandi capolavori. Voto 7,5.

Personaggi: indubbiamente il punto forte dell'anime. Dal chara design molto bello, semplice e ben fatto, a una caratterizzazione magnifica di quasi tutti i personaggi. Dalla protagonista, Yona, alla sua guardia del corpo, Hak, al "villain" di turno, Soo-won, ad ogni singolo compagno di viaggi della principessa. Ognuno ha una propria storia e un proprio carattere, non ci sono stereotipi e tutto risulta molto naturale nel rapporto fra i vari personaggi. In particolare, mi preme sottolineare il rapporto tra Yona e Hak, uno dei più belli e meglio fatti che abbia visto recentemente. Anche il personaggio di Soo-won è molto intrigante, si capisce che non è il classico villain cattivo e crudele che spodesta il Re così tanto per fare. Anche il rapporto tra lui e Yona è molto particolare e interessante.
La crescita dei personaggi è tangibile, in particolare quella della protagonista. Voto 9.

Nel complesso, la mia recensione non può che essere molto positiva: voto 8. Mi è dispiaciuto molto scoprire che non c'è un grosso interesse nel realizzare una seconda stagione, visto che sono passati già più di 5 anni. Peccato, perché la storia procedeva e prometteva davvero molto bene.


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Flyonclouds

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Ho incontrato quest'anime di recente cercando tra i nuovi shoujo in circolazione e devo ammettere che è stata una ottima scoperta. L'anime racconta le vicende di Yona, principessa del regno di Kuoka, che il giorno del suo compleanno assisterà ad un tragico evento che capovolgerà la sua vita per sempre e la porterà ad intraprende un viaggio nel suo regno e dentro se stessa. Ciò che colpisce di questo anime è infatti il processo di crescita della protagonista, che da ragazzina viziata e ignara di tutto ciò che avviene al di là delle mura del proprio castello, rompe il suo bozzolo e diviene una sorta di principessa-guerriera pronta a tutto per difendere ciò a cui tiene.

Per quanto concerne l'aspetto più romantico/sentimentale, pur costituendo uno dei punti cardine della storia, non risulta mai pesante, smielato o banale. Il rapporto Yona-Hak è molto tenero e divertente, si evolve man mano con il dispiegarsi della trama e cattura lo spettatore al primo momento. E impossibile infatti non chiedersi "Ma quando staranno finalmente insieme quei due?", e si resta praticamente incollati allo schermo in attesa di un bacio o di una dichiarazione. Non da meno però è il rapporto Yona-Soo Won, che ritengo essere il più originale di tutta la storia. Soo Won infatti fuoriesce dai canoni del cattivo tradizionale, ed anche se all'inizio suscita le antipatie più crude, col passare delle puntate ci si interroga su quali siano effettivamente le motivazioni dietro ai suoi gesti e quali siano i suoi sentimenti per Yona. Volenti o nolenti, l'autrice ci porta ad apprezzare anche questa coppia più "ideale" e a chiedersi cosa effettivamente accadrà tra loro.
Anche tutti gli altri personaggi della serie hanno un buon livello di approfondimento psicologico e grazie all'utilizzo di flashback è possibile sapere qualcosa in più sul passato di ognuno di loro.

Per quanto riguarda i disegni, a parer mio, sono perfetti. Linee pulite, raramente stilizzati, e utilizzo di colori accesi e brillanti. Vi è una bella contrapposizione visiva Yona rosso - Hak Blu - Soon Won verde che non stanca mai gli occhi di chi guarda. Anche la scenografia è ben fatta, e i paesaggi disegnati, pur non essendo originalissimi, possiedono sempre una certa cura nel dettaglio.

Le sigle di opening ed ending non sono male, soprattutto la OP 2 dà una bella carica prima della visione dell'episodio.

Infine, consiglio a tutti la visione di questo anime (e dei relativi OAV) che in poco tempo ha saputo scalare le mie classifiche e diventare uno dei miei preferiti. Il mix tra trama avvincente, personaggi approfonditi psicologicamente, un'eroina femminile forte (e non quelle cerebrolese timidissime e impacciate a cui gli shoujo spesso si abituano), ironia e battute simpatiche, rendono la storia meritevole assolutamente di un bel 9!


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Anime Manga Otaku

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Yona è l’unica figlia dell’imperatore di Kouka. Amata e viziata, è abituata ad ogni sorta di lusso. La principessa ha una cotta per suo aitante cugino, Soo-won, e le sue giornate trascorrono serene, disturbate solo dalla sua insolente guardia del corpo, il generale Son Hak. La ragazza decide di rivelare i suoi sentimenti al padre, per far benedire una possibile unione col cugino, ma il genitore si oppone fermamente. Ciononostante, dopo aver ricevuto un meraviglioso regalo per il suo sedicesimo compleanno dall'amato, la principessa vuole tentare nuovamente di convincere il genitore. Ma, prima che possa conferire col padre, il perfetto mondo della protagonista viene distrutto per sempre: Soo-won assassina il monarca, per succedergli al trono, così Yona, con il cuore spezzato, è costretta a fuggire con Son Hak e darsi alla macchia. Soo-won ha dalla sua l'esercito, quindi l'unica forza in grado di opporglisi sono i leggendari dragoni protettori. Per riconquistare il trono usurpato, Yona affronterà un'avventura al fine di trovarli, riunirli e convincerli a seguirla. Non sarà facile, poiché i dragoni sono nascosti e sparsi per il mondo, e non sempre intenzionati a diventare i paladini di questa principessa dai capelli "color dell'alba".

La storia vede l'evoluzione della protagonista che da principessa viziata, ignara di quello che succedesse al di fuori delle mura del castello, diventa una "veterana" con esperienze alle spalle, sia brutte che belle, che le insegnano che il mondo non è perfetto e che bisogna guadagnarsi da vivere. Yona, oltre a crescere, influenza lei stessa le persone che le sono attorno: un esempio è Yun, che dall'odiare i nobili e, per l'appunto, Yona, man mano inizia a provare qualcosa per lei... amicizia o amore?

La storia è molto curata, i personaggi pure, e la grafica mi piace tantissimo, anche se il fatto che ogni singolo personaggio maschile si innamori della protagonista mi sembra troppo scontato.


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Haizhong_Musume

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
Tratto dall'omonimo shojo manga storico/fantasy scritto e illustrato da Mizuho Kusanagi, "Akatsuki no Yona" è l'avvincente racconto di una principessa guerriera, alla quale viene ingiustamente usurpato il trono, e del lungo percorso di crescita personale che ella dovrà affrontare per tornare al cospetto del regno come regina.

L'inizio non sembra promettente: Yona, figlia di Re Il del regno di Kouka (una terra immaginaria ispirata all'antica Corea), ci viene dapprima presentata come una ragazzina viziata e che bada solo alla sfarzosità delle proprie vesti, con la testa tra le nuvole perdutamente innamorata del candido cugino Su-Won. Di colpo, i giorni indolenti della ragazza subiscono una brusca battuta d'arresto. Su-Won inaspettatamente uccide re Il e Yona è costretta ad abbandonare la reggia, diventata ormai un campo di battaglia, accompagnata unicamente dalla fedele guardia del corpo Hak, che si occuperà di difenderla e sfamarla anche nel periodo immediatamente successivo alla fuga.

Yona quindi parte senza avere nulla se non Hak al suo fianco, non ha abilità per sopravvivere, non ha forza fisica, non ha il minimo carisma ma solo il dolore per la perdita del padre e il tradimento del cugino. Tuttavia, se si tocca il fondo, si può solo risalire. E il riscatto di Yona, passo dopo passo, diventa sempre più evidente. La principessa dovrà cercare dapprima i quattro draghi, mitici guerrieri che un tempo combatterono al fianco del re per la difesa del regno. Dovrà imparare a cacciare e a difendersi dagli aggressori nemici. Dovrà prendere atto delle condizioni in cui a sua insaputa versa il regno, e capire cosa vuol dire governare e infondere speranza al popolo tramite la propria grinta. Insomma, una crescita a 360°, e in tutto ciò ci sarà spazio anche per degli sviluppi romantici.

Quando si tratta di elencare i punti forti di quest'opera, ce ne sono così tanti che faccio fatica a cominciare:

- L'ambientazione: un antico regno sospeso tra reale e leggenda, con vari riferimenti (ad esempio vestiari e architettonici, o ancora nella figura del drago associata a quella del sovrano) che richiamano le civiltà orientali e in particolare la Corea; La varietà di ambienti (si passa dai verdeggianti boschi di Kouka, alle lande desertiche della terra del Fuoco, alle ripide montagne dove si rifugia il Drago Blu e altri meravigliosi paesaggi) e gli usi e costumi degli abitanti a essi appartenenti.

- I personaggi: penso che siano uno dei punti forti dell'opera. Yona è capace di rendere il proprio doloroso passato un motore per riscattarsi e allo stesso tempo mantenendo parecchia sensibilità (non sono rari i momenti in cui la principessa esprime dubbi sulle sue capacità, o si tempesta di domande sui motivi dell'azione di Su-Won, senza tuttavia ammorbare lo spettatore); Hak è un guerriero i cui sentimenti per Yona non si limitano alla pura amicizia nata sin dall'infanzia, ma si intensificano con la crescita del personaggio di Yona. E seppur Yona rimanga ancora legata a Su-Won, Hak non si arrende, e cerca di esprimerle la sua vicinanza in tutti i modi. Molto divertenti alcuni scambi di battute tra i due, con alcuni siparietti piazzati nei momenti giusti, al di fuori dell'azione o dei momenti drammatici. Vi è poi Yun, un ragazzino versato nella medicina e che è la mente razionale del gruppo. Infine i quattro draghi, ognuno dotato di un potere speciale capace di sopraffare i nemici ma che talvolta è anche causa di sofferenza per il drago stesso. Al di là delle apparenze, tutti questi leggendari guerrieri nascondono dei grossi segreti, che però per la brevità dell'arco narrativo coperto dall'anime non sono stati svelati. Misteri che ovviamente riguardano anche il "cattivo" Su-Won, un personaggio che comunque non usurpa il trono "così tanto per" ma sembra avere dei motivi più complessi.

- Venendo invece alle tempistiche di narrazione, la serie conta 24 episodi che corrispondono grossomodo ai primi volumi del manga. Considerando che il fumetto ormai conta 20 volumi e la storia non accenna a finire, l'anime predilige un ritmo lento per coprire meno capitoli ma curarli approfonditamente, una scelta secondo me azzeccata, visto che non escluderei che vi possa essere un seguito animato che riprenda là da dove questa serie si è conclusa. In ogni caso, gli spettatori non avranno l'impressone che la storia proceda troppo o poco spedita, a parte forse per un paio di episodi più lenti dedicati a Su-won.

- Anche grafica, animazioni e musiche sono un punto a favore. Notevoli in particolari la prima opening, tutta strumentale e ricreata sullo stile dell'arte Shan Shui cinese, e la seconda ending, ad opera di Akiko Shikata, una compositrice abile a ricreare atmosfere medievali, folkloristiche e soprannaturali come poche altre. La colonna sonora riflette i momenti di scontri, di fughe, di nascondigli e avvenimenti mistici altrettanto bene, ed è godibile anche separatamente dall'opera. Il character design dei personaggi presenta una protagonista non convenzionale dai capelli corti e color porpora, un colore che si addice bene a quello della fenice, storicamente simbolo dell'imperatrice che affianca il drago; anche i quattro draghi hanno colori caratterizzanti, tuttavia questi non sono totalizzanti. Le animazioni invece restano nella media.

A fronte di tutte queste lodi, è necessario trovare anche qualche difetto: innanzitutto, quest'opera lascerà deluso chi voleva una storia con inizio e finale ben definiti, perchè come ho scritto il manga da cui essa è tratta è ancora in corso. Attenzione anche a ricordare il target dell'opera (shojo), con una componente sentimentale di pari importanza dei combattimenti. Tengo tuttavia a precisare che il genere "reverse-harem", come viene comunemente inteso, è assai riduttivo per quest'opera. Sebbene ci siano tanti bishonen a fronte di un'unica protagonista (cosa che nei successivi capitoli del manga non persiste nemmeno), questo squilibrio numerico non dovrebbe precludere la godibilità di una storia che comunque è ricca di contenuti e non vede nessuna componente sopraffare l'altra. Consigliato di cuore a chi ama le storie shojo fuori dai canoni, ricche di avventura, fantasia, combattimento e emozioni. Voto: 8, confidando in un seguito che porti a degna conclusione la vicenda!


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Ceska6

Episodi visti: 24/24 --- Voto 7,5
Dopo un lungo periodo di stop dagli anime per mancanza di tempo materiale, ho deciso quasi per caso di vedermi "Akatsuki no Yona". Ne avevo sentito parlare davvero bene e nelle classifiche di anime shojo che guardavo risultava quasi sempre consigliatissimo... Così mi sono tolta lo sfizio una volta per tutte! La storia, secondo me (tralasciando il finale della serie anime e vedendola nella sua interezza), è interessante. Niente roba eccessivamente soft, ma finalmente una trama che non ha paura di parlare di guerra, lotte, potere e sangue.
L'ambientazione sicuramente aiuta: Giappone feudale, tribù sotto la guida di un unico regnante, intrighi di corte, assassini, truppe, generali e chi più ne ha più ne metta. Insomma, abbastanza realistica e abbastanza ben caratterizzata.
Sui personaggi ci sarebbe da scrivere poemi: l'autore ha sicuramente saputo farli evolvere molto bene nel corso della trama, soprattutto la personalità della protagonista. Da fragile principessina protetta da una campana di vetro ad una ragazza qualunque, costretta a nascondersi per sfuggire a morte sicura. Meglio non parlare di quei bonaz... ahem... volevo dire del seguito della principessa Yona. I quattro Draghi (e scusate se è poco!) più l'immancabile scudiero-tuttofare-bodyguard-guardiadelcorpo Hak, niente meno che la "Thunder Beast" umana che fa tremare chiunque incroci il suo sguardo. Devo ammettere però che anche i "cattivi" hanno il loro fascino, soprattutto il cugino di Yona, colui che ha usurpato il trono. Come contro però, devo ammettere che il suo personaggio nell'anime viene proprio sviluppato molto poco. Tutto è concentrato, ahimé, su Yona.
Veniamo alle animazioni: a me sono piaciute francamente, fluide, ben fatte e anche ben disegnate. Anche i combattimenti non sono male, ma siamo pur sempre in un shojo, ragazzi, quindi niente robe "all'ultimo sangue" stile "Naruto" o "One Piece". Mettetevi il cuore in pace.
La colonna sonora, al contrario, è stata composta proprio bene: la OP 1 lascia un po' perplessi essendo solo un'instrumental, ma fa la sua figura. La OP 2 è da urlo, forte, ritmata, e con delle immagini che ti fanno pensare "Oh my!". Per le ED, devo ammettere che non non c'è niente di che. Lente, molto "dai sapori antichi", ma sicuramente appropriate per l'ambientazione dell'anime.
In conclusione? Lo consiglierei a chi vuole vedersi un anime non troppo impegnato ma allo stesso tempo "serio" e con un senso. Per i palati più difficili invece... Forse è meglio orientarsi verso qualcos'altro! C'è da dire, come ultimo complimento, che però l'anime mi ha fatto venir voglia di leggere il manga perché lo sapete meglio di me... I finali inconcludenti non piacciono a nessuno, men che meno in mancanza (attualmente) di una seconda serie.


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Dike Moon

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8,5
Mi sono approcciata a questo anime sentendone parlare in giro per il web.
La trama parla già già di quello che accade nel primo dei 24 episodi e devo dire che sono rimasta colpita dalla freddezza con cui Soo-won ha assassinato l’imperatore Il, ritenendolo non capace di poter gestire un regno come quello di Kouka. Nona deve affrontare tutto da sola, almeno inizialmente. Si sente tradita, ed è normale avendo trascorso l’infanzia con Soo-won e Hak. La principessa fino a quel momento viveva in una specie di campana di vetro, protetta dal resto del mondo, viziata e ignara delle ingiustizie, delle morti e di tutto ciò che vi è di più crudele. Eppure. l’assassinio del padre è come uno schiaffo per lei, il tradimento brucia forte nel suo petto e il desiderio di vendetta cresce dentro di lei.
Senza contare che lei e Hak - servo fedele segretamente innamorato di Yona - devono fuggire, nascondersi per non essere uccisi. I due giovani compagni inizieranno così un’avventura che li porterà a incontrare il monaco Ic-Soo e Yun: il primo rivelerà loro che per poter avere in qualche modo una possibilità di combattere Soo-Won, dovranno trovare i quattro leggendari draghi.
Secondo l'antica leggenda esistono quattro uomini a cui i quattro draghi, fratelli di Hiryu, il drago rosso che si tramutò in umano e governò per primo su Kouka, affidarono il loro potere. Da quel momento in poi il loro compito sarebbe stato quello di trovare la reincarnazione di Hiryu, che avrebbero seguito come loro sovrano e padrone. Avrebbero combattuto sempre al loro fianco, a costo della propria vita. Secondo le rivelazioni di Ic-Soo, nelle vene della principessa Yona, scorre il sangue di Hiryu e per questo lei è l'unica a cui i Quattro Draghi possono obbedire.
Mi è piaciuto molto il modo in cui l’anime da questo punto in poi abbia cambiato direzione e come il ritrovamento dei Quattro Draghi si sia diversificato da soggetto a soggetto.
Non tutti infatti hanno avuto un’infanzia felice come il Drago Bianco, Ki-Ja, colui che possiede la mano destra dalla forza indomita. C’è chi come il Drago Blu, Shin-Ah, colui che può vedere da lontano, che viene visto come un mostro dalla gente del villaggio e deve vivere segregato lontano da loro. Chi come il Drago Verde, Jae-Ha, colui che può saltare in alto, cerca in tutti i modi di sottrarsi alla sua natura e alla sua discendenza, fallendo miseramente. E infine chi come il Drago Giallo, Zeno, colui che possiede un corpo indistruttibile, di cui NELL’ANIME viene detto poco o nulla in quanto appare nell’ultimo episodio della serie.
Nonostante i soliti cliché, mi ha molto colpito soprattutto per la leggenda dei Draghi che è ben strutturata nell’arco dei 24 episodi.
Nonostante tutto però basandomi sull’anime non si capisce a pieno quali siano le reali intenzioni di Soo-Won e il motivi del suo gesto. Va bene che l’imperatore Il non era in grado di prendere decisioni importanti per il regno perché troppo magnanimo ma addirittura assassinarlo mi sembra molto eccessivo.
I momenti seri vengono intervallati da piccole scaramucce tra i compagni di viaggio. Esilaranti sono quelle tra Hak e Ki-Ja e sempre tra Hak e Jae-Ha. Eppure in mezzo a tutta questa guerra c’è anche l’amore, quell’amore che trapela da ogni azione di Hak nei confronti di Yona che, nell’anime, appare estremamente stralunata per quanto riguarda questo sentimento. Più volte l’ho definita senza speranza per non riuscire a capire ciò che potrebbe avere. Ma il suo pensiero continua ad andare a Soo-Won. Seriamente?! Ti ha ucciso il padre. E tu continui a rimanere immobile di fronte a lui? Non ci siamo. Per fortuna che si dà una svegliata.
La cosa che però mi ha infastidito più di tutte? Il finale. Allora… Ogni episodio tratta della ricerca dei draghi. Due sono gli episodi per il Drago Bianco e altrettanti (se non di più) per gli altri due draghi (Blu e Verde) per raccontare la loro storia dall’infanzia fino a oggi e mi sta anche bene. Quello che invece mi fa imbestialire è il NON aver parlato del Drago Giallo che a mio parere è quello più interessante. Il motivo non ve lo posso spiegare perché farei uno spoiler gigantesco. Sappiate solo che l’anime si conclude una volta trovato Zeno. Non viene raccontata la sua storia. Non viene spiegato niente.
Solo una volta che ho trovato il manga, ho capito il motivo di tanto mistero attorno alla sua figura. E questa è una cosa che mi ha lasciato senza parole, per non parlare di quale sia il suo reale potere.
Spero solo che venga fatto un OVA su di lui, per spiegare il tutto. Vi lascerà senza fiato.
Concludo dicendo che Akatsuki no Yona è un anime adatto agli amanti dei periodi antichi, di leggende, di draghi e principesse che, di fronte alla dura realtà, sfoderano gli artigli mostrando la loro grinta.


 2
Kotaro

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
Una bella principessa che vede usurpato il suo regno ed è costretta alla fuga, un viaggio alla ricerca di se stessa e di fidati compagni che potranno aiutarla a ritrovare la via, sulle orme di un'affascinante leggenda.
La trama di "Akatsuki no Yona" si fa intrigante sin dalle prime battute, complice anche un ben riuscito miscuglio di classico e moderno, una buona dose di avventura e sentimento e un'ambientazione suggestiva che unisce un mondo simile all'antica Corea descritto in maniera fine e dettagliata ad elementi sovrannaturali e fantasy che lo arricchiscono.

Non appena si accenna ai leggendari "quattro draghi" che la principessa fuggiasca deve trovare per farsi aiutare da loro a compiere il proprio destino, un campanello si accende nella testa dello spettatore, riportandolo a quel "Fushigi Yuugi" di una ventina d'anni prima, col quale "Akatsuki no Yona" ha molte cose in comune, come l'ambientazione o l'impianto della storia.
La storia della principessa dai capelli rossi si differenzia, tuttavia, nei temi: lì un'avventura romantica e un'amicizia da ritrovare per un'eroina per caso catapultata in un mondo non suo; qui il viaggio (fisico e spirituale) di una ragazza il cui destino di regnante è già segnato e va consolidandosi ad ogni paese attraversato, ad ogni verità scoperta.
Yona è un'eroina particolare, per certi versi più simile alle tenaci orfanelle giramondo di tanti anni fa che alle allegre e ingenue protagoniste degli shoujo attuali: la sua è sicuramente una vita non facile, ma assistere alla sua crescita da principessina cresciuta nella bambagia a ragazza forte e determinata (ma pur sempre ragazza, quindi anche dolce e sensibile) è molto piacevole per lo spettatore.

I personaggi che si muovono intorno a lei hanno tutti la propria caratterizzazione e riescono a colpire per un motivo o per un altro.
A prima vista sembrano tutti un po' stereotipati: il cavalier servente, il belloccio ambiguo, il silenzioso, il guascone, l'infantile, il ragazzino carino e via dicendo, e per certi versi disturba l'appartenenza a questi stereotipi da shoujo manga dove tutti devono essere bellissimi e se sei brutto, adulto o hai barba e baffi, allora sei cattivo e finisci male (mentre invece il cattivo belloccio diventa affascinante e lo si perdona), ma procedendo pian piano con la visione delle puntate si riesce ad affezionarsi a tutti i personaggi. Merito sicuramente di una buona introspezione che, spesso e volentieri, si abbandona a flashback che spiegano il passato e le intenzioni dei personaggi, ma anche a numerosi siparietti comici azzeccati e divertenti, che migliorano l'alchimia tra i membri del cast e stemperano la drammaticità del contesto.
Ecco, dunque, che ogni membro della compagnia della principessa girovaga assume un suo ruolo preciso e interessante, che l'antagonista della storia suscita odio ma anche curiosità per i suoi veri scopi non svelati e che la parentesi sentimentale si fa via via più coinvolgente.

E' abbastanza chiaro il legame sentimentale che si viene a creare fra Yona e il suo amico d'infanzia/guardia del corpo Hak, quest'ultimo dichiaratamente cotto della ragazza e disposto a donare anche la sua stessa vita affinché lei sia salva e felice. Yona, però, non solo è parecchio ottusa e non se n'è resa conto, ma è ancora legata all'amato Soo Won da un sentimento ambiguo e indecifrabile.
I pochi ma ben narrati momenti romantici fra Yona e Hak emozionano, interessano e aiutano a creare empatia con quest'ultimo: splendido cavaliere ardito ma non stucchevole per le spettatrici che lo sognano come amato, esempio di coraggio e sensibilità per gli spettatori maschi che vi si identificano.

"Akatsuki no Yona" è una serie fatta di avventura e viaggi in luoghi lontani nel tempo e nello spazio, finemente descritti nelle loro architetture, strutture sociali, problematiche e culture. In non poche occasioni lo spettatore si trova a riflettere su cosa sia un buon governo, su chi sia un buono e chi un cattivo sovrano e su come intenderà regnare la giovane Yona, quando nel futuro sicuramente si riapproprierà del proprio trono.
Non mancano le parti d'azione, fra scontri all'arma bianca, fughe rocambolesche, arrembaggi e missioni di salvataggio con travestimenti e battaglie sul mare, con un pizzico di sovrannaturale dovuto alle particolari facoltà dei guerrieri dei draghi che accompagnano Yona.
Il ritmo è, però, altalenante: buono e svelto nelle parti d'azione (fra i quali si annovera la spettacolare parte finale della saga dei pirati), molto lento quando si tratta di presentare i personaggi e di sviscerarne le emozioni.
Un paio di puntate centrali, quando la narrazione si sposta da Yona a Soo Won, sono inutili e tediose, ma fortunatamente arrivano sempre dei siparietti comici abbastanza simpatici a stemperare la pesantezza e a creare interesse.

"Akatsuki no Yona" è sicuramente una gioia per gli occhi, grazie ai colori vivaci e a un disegno a metà fra classico e moderno che riesce a valorizzare la bellezza, sia nel caso, ovviamente, dei personaggi maschili, ma anche di quelli femminili: Yona, coi suoi capelli di un rosso vivo e gli occhi grandi ed espressivi, è un personaggio bellissimo da vedere.
L'opera colpisce per la sobrietà e la raffinatezza dei disegni, la bellezza dei paesaggi, ma anche la maestosità delle musiche, a cominciare dal tema portante, un brano strumentale energico e solenne che viene utilizzato come sigla d'apertura per la prima parte della serie e come accompagnamento nelle scene più importanti.
La seconda sigla d'apertura è, invece, un brano moderno e di un genere totalmente diverso: cantato, pop, elettronico, apparentemente poco c'entra con l'ambientazione antica della storia, ma riesce ugualmente a farsi amare e a colpire con la sua energia.
Più rilassate ma sempre affascinanti le due sigle di chiusura, che mischiano romanticismo, ritmi moderni e classiche sonorità orientali.

Difetto comune a quasi tutte le produzioni odierne, anche "Akatsuki no Yona" è un'opera tratta da un manga ancora in pubblicazione, quindi la serie animata si interrompe quando arriva sul più bello, lasciando la storia aperta a infinite nuove possibilità. Qualche puntata in più avrebbe sicuramente giovato, in modo da caratterizzare meglio l'ultimo guerriero del drago che è ancora tutto da scoprire, ma anche col suo finale aperto l'opera si rivela meritevole, ricca di emozioni, capace di suscitare interessanti riflessioni e di incuriosire riguardo al destino della rossa principessa e della battaglia che ella condurrà contro il femmineo e ambiguo Soo Won sia sul piano fisico della rivendicazione del trono sia all'interno del suo cuore, in cui il giovane occupa ancora un ruolo importante per quanto indefinito.
Magari non assisterermo mai, come invece speravo invano, alla scena dell'esercito guidato dai guerrieri dei draghi che irrompe a palazzo e di Yona che fa appendere Soo Won per la sua folta chioma bionda, ma di sicuro la curiosità di vedere come la storia prosegue c'è eccome, e spero che una futura seconda stagione del cartone animato o una pubblicazione del manga nella nostra lingua ci accontenti continuando a narrarci le avventure della bella e coraggiosa principessa dai capelli rossi.


 3
Tacchan

Episodi visti: 24/24 --- Voto 7
Ero abbastanza bramoso di vedere una serie con una protagonista femminile carismatica e forte e "Akatsuki no Yona" sembrava, anche per altre recensioni lette, avere le carte in regola per esserlo. Non posso dimenticare di avere visto "Seirei no Moribito", che parte da un incipit non così diverso e che ha in Balsa un personaggio femminile stupendo, oppure "Kemono no souja Erin", che propone un'altra protagonista femminile dalla personalità e forza prorompente, pertanto Yona non avrà vita facile nel mio giudizio. E mi è stato chiaro sin dopo una mezza dozzina di episodi che sarebbe stato meglio abbandonare il paragone e godersi la serie, perché lo scontro risulta impari. "Akatsuki no Yona" altro non è che un titolo che punta fortemente ad un pubblico adolescenziale femminile, che preferisce disperdere le estremamente promettenti premesse politiche e militari in una ricerca per trovare i quattro draghi, ergo quattro bei ragazzi desiderosi di mettersi al servizio della principessa Yona.

Così infatti finisce questa prima serie, a squadra completa, ben prima di esplorare in modo convincente quello che risulta il personaggio ampiamente più interessante dell'anime, ovvero l'antagonista e amore segreto adolescenziale della nostra protagonista, ovvero Suwon. Ed è un grosso peccato, perché tra qualche siparietto più o meno divertente e vicende non così prorompenti, si capisce chiaramente che propone delle tematiche di fondo con grandissime potenzialità, una ambientazione ben costruita e alcune riflessioni politiche per nulla banali e scontate, che meriterebbero ben più attenzione e spazio.

Invece, dopo che Yona è tragicamente strappata dalla sua gabbia dorata, ci si focalizza su di lei, che da ragazzina viziata deve fuggire, sopravvivere e diventare una leader carismatica, cercare degli alleati e decidere che fare per proteggere le persone che le sono rimaste care. La narrazione, a parte un paio di puntate che si dedicano all'antagonista, segue la sua presunta crescita, man mano che vengono presentati gli altri suoi compagni, che già avrete visto nella sigla iniziale. Il problema è che, pur con qualche indubbio progresso, non riesce ad essere carismatica come dovrebbe, per colpa di alcune non scelte o comunque annacquamenti degli sceneggiatori, che preferiscono spesso buttarla sulla commedia, non creare situazioni davvero di alta tensione e fare scelte coraggiose, diverse dal "mi raccomando non uccidiamo nessun cattivo".

E' pur vero che siamo a metà della trama, ma ci sono stati ben ventiquattro episodi, lo spazio per fare qualcosa in più c'era, invece si è preferito raccontare la trama di una ragazzina circondata da bei ragazzi ai suoi servizi, sul suo tormentato amore per colui che l'ha tradita, alla realizzazione che al di fuori del suo castello c'era un mondo che solo pensava di conoscere e che non tutti erano "felici e contenti", anche per colpa di suo padre e della sua repulsione della violenza. Alcune di queste cose funzionano e risultano interessanti, così come è bello vederla più forte dell'inizio e più risoluta, rimane il rammarico che si nota che c'è qualcosa di più dietro la superficie, che la stessa Yona potrebbe essere ben più interessante di quanto mostrato, se solo si togliesse quel velo di buonismo e 'cazzeggio' che tormenta sin troppe puntate, rendendole frivole e superficiali.

Nel complesso, la serie si lascia comunque vedere, ma questa prima stagione finisce in sordina e senza aver lasciato, secondo me, il segno.


 1
Hatake Rufy

Episodi visti: 24/24 --- Voto 7
Akatsuki no Yona, Yona dell'alba, chiamata così per i suoi bellissimi capelli rossi che rispecchiano il bagliore dell'alba. Un'anime tratto dal manga di Mizuho Kusanagi che vede la vicenda di una principessa molto sfortunata.
La trama prende inizio nel regno di Koka, dove la protagonista Yona, principessa del castello, è l'unica erede al trono e svolge una vita tranquilla, felice e molto lussuosa; come tutte le principesse vive nel castello insieme a suo padre Re II, la sua guardia del corpo Hak, e suo cugino Soo-won, che per giunta i tre sono cresciuti insieme. Inoltre la principessa Yona ha sempre amato Soo-won e una sera, mentre si dirige nella stanza del padre per confessare il suo amore per suo cugino, la principessa assiste all'omicidio di suo padre per mano dell'uomo che ama. Sconvolta, la principessa viene messa in salvo da Hak, portandola nel suo villaggio natale, ovvero il villaggio del vento; qui Hak parla con suo nonno e, per suo consiglio, porta Yona da un monaco, il quale le racconta la storia del primo Re di Koka e dei quattro dragoni. Così Yona e Hak partono alla ricerca dei dragoni per chiedergli aiuto nel riconquistare il suo regno e ottenere vendetta su Soo-won.
La storia vanta di un grande sviluppo su tutti i fronti, soprattutto il radicale cambiamento della protagonista che colpisce lo spettatore, mostrandogli cosa si è capaci di fare quando la propria vita, fatta di lusso e vizi, viene cancellata per sempre da un uomo che ami, arrivando al punto in cui persino una bambina viziata riesce a diventare una guerriera. Uno sviluppo radicale che coinvolge chiunque, anche il regno stesso e i suoi abitanti i quali, alla notizia del Re caduto, non sembrano dispiacersi per via della sua troppa bontà e vigliaccheria; questo comporta più sofferenza per la principessa che ben presto trasformerà in forza di volontà. Lo sviluppo continua, combattimenti e molta azione, emozioni che prendono forma, fino ad arrivare al finale, che pur non conclusiva, la storia preannuncia una seconda stagione di fuoco. Unica pecca è che per concludere questa storia bisogna attendere, e magari quella voglia di seguire la storia potrebbe spegnersi.
I personaggi sono molto caratteristici e divertenti in certe situazioni, il loro contributo da forza a Yona che ogni giorno stringe i denti e va avanti, grazie anche all'aiuto del fidato Hak che non la perde mai di vista. Hak è un personaggio importante della storia, considerato importante per Yona e viceversa Hak stravede per la principessa e per lei morirebbe se ce ne fosse l'occasione; molto onorevole per una guardia del corpo ma Hak non è il tipo per morire per qualcuno, a meno che non significasse veramente qualcosa per lui.
L'ambientazione non è una novità visto che comunque se ne vedono di tante simili in altre opere ma questa non è una penalizzazione visto che comunque è riprodotto bene senza problemi.
Comparto audio nella norma, non è un granché ma comunque accettabile; i disegni sono ottimi, luminosi e molto caratteristici, rispecchiano sufficientemente l'epoca e non hanno sbavature.
Akatsuki no Yona non sarà un capolavoro ma vale la pena di guardarlo e sicuramente, una volta terminato, sarete in ansia per la seconda stagione.


 2
truelovepesca

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
Anime SPETTACOLARE!!! Mi ha preso fin da subito, fin dal primo episodio in cui non ci si aspetta che un personaggio con una tale faccia d'angelo possa essere così crudele, personaggio che nel corso dell'intera serie mi ha lasciato un po perplessa, non si capisce infatti quanto sia realmente cattivo, ci sono infatti momenti di grande sensibilità. A stupirmi è stato anche il modo in cui i personaggi sono cresciuti e soprattutto maturati, come nel caso della protagonista, da piccola ragazzina estremamente viziata e quasi incapace di far qualsiasi cosa, si trasforma in una donna forte e amorevole in grado anche di pensare e aiutare il prossimo arrivando anche al punto di combattere. Anche gli altri compagni di viaggio, anche se in modo minore, hanno subito una crescita personale, il personaggio che trovo meno cambiato è Hak ma lo considero un personaggio completo già dal primo capitolo. L'unica critica che riesco a muovere nei confronti dell'anime è che gli episodi non sono stati ben distribuiti, sono stati dedicati troppi episodi a certe parti di storia, o a parti che potevano benissimo essere messe in un oav, portando così a una fine frettolosa, all'ultimo drago è stato dedicato infatti nemmeno metà dell'ultimo episodio.
Credo sia d'obbligo dire che Akatsuki no yona necessita di una seconda stagione! Anche perché leggendo il manga, la serie si è fermata proprio prima della parte più avvincente!


 2
Arashi84

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
Credere che lo shojo manga sia fatto solo di storie romantiche ambientate tra i banchi di scuola, è un grosso e comunissimo errore; il manga per ragazze non disdegna infatti la componente soprannaturale o fantasy, specie quella che trasporta il lettore in uno spazio-tempo lontano e favoleggiante. Ai giorni nostri, in tal senso, dominano in Giappone Princess, Princess Gold e Mistery Bonita, magazine di casa Akita Shoten che raccolgono storie fantasy dal taglio maturo e dall'ambientazione esotica. Seppur con stili e temi diversi, anche le riviste dell'editore Hakusensha non trascurano il genere fantasy, tanto che Hana to Yume, Lala e Lala DX, offrono oggi alcuni tra gli shojo fantasy attualmente di maggior successo: Akagami no Shirayukihime, Soredemo sekai wa utsukushii e Akatsuki no Yona. La dolce Shirayuki godrà della sua serie animata nel corso dell'estate 2015, mentre Nike e la rossa Yona hanno già beneficiato dei propri anime nel corso del 2014. In particolare, Yona dispiega la sua storia nel corso di 24 episodi, cosa oggi abbastanza rara, specie per uno shojo di questo genere.

La giovane Yona, unica figlia del Re Il, vive i suoi giorni a palazzo in maniera felice e spensierata, sospirando d'amore per l'adorato cugino Soo-Won. Il suo unico problema sembra essere l'inusuale chioma rossa, ma dopotutto, se anche l'amato apprezza, allora pure quei bizzarri capelli possono diventare motivo di soddisfazione. Il mondo della ragazza cambia improvvisamente quando Soo-Won usurpa il trono uccidendo l'imperatore. Una Yona ancora attonita viene tratta in salvo dall'amico d'infanzia e servitore Hak, che la porta via da palazzo conducendola alla sua tribù di origine. Dopo un breve ma doloroso viaggio i due giovani giungono infine da Ik-Soo, detentore di un'antica profezia secondo la quale Yona dovrà radunare quattro draghi, i quali le doneranno il loro potere così come fecero in passato per il leggendario Re Hiryuu.
Yona non sa ancora cosa questa profezia significhi, né quale sia la cosa migliore da fare, né come contenere i sentimenti contrastanti per Soo-Woon; adesso il suo unico desiderio è proteggere se stessa e coloro che ama, per cui parte insieme ad Hak e al giovane medico Yun alla ricerca dei misteriosi draghi.

Sentendo parlare di una ragazza il cui scopo principale è riunire dei guerrieri, il primo campanello d'allarme che suonerà per i lettori/spettori più navigati, sarà probabilmente Fushigi Yuugi, l'opera più famosa di Yuu Watase. Se è vero che l'influenza del manga della Watase ha colpito molte autrici delle generazioni successive e il manga di Mizuho Kusanagi risente di svariate influenze anni '90, le somiglianze tra le due opere sono solo superficiali, poiché trama e caratterizzazione dei personaggi perseguono fini totalmente differenti. Un punto in comune (seppur con qualche piccola differenza) tra le due opere riguarda però il rapporto tra la protagonista e i suoi guerrieri: così come le stelle di Suzaku seguono e affiancano Miaka in ogni passo del suo cammino, allo stesso modo i draghi di Yona provano per la ragazza un sentimento che pare sfiorare l'amore (in un'occasione Ki-ja usa, tra gli altri, il termine "Aishiteru" riferendosi a Yona) ma che allo stesso tempo va oltre, trascendendo in una sorta di devozione divina. Non chiamatelo "reverse-harem" quindi, perché il sentimento che accompagna i quattro draghi è lo stesso che si prova per una divinità, qualcosa che è inciso sulla loro pelle e nel loro sangue; la loro esistenza è tale in virtù di quella di Yona. Completamente diverse sono invece le due protagoniste, perché se Miaka inizia la sua avventura come un gioco per sfuggire alla realtà domestica e scolastica, Yona prende la situazione in modo molto serio sin dall'inizio, poiché al suo viaggio è legata la sua stessa sopravvivenza. Uno dei temi portanti della serie anime di Akatsuki no Yona è appunto quello del viaggio, visto non nell'ottica di un semplice e passivo pellegrinaggio ma di un percorso che la porterà a cambiare se stessa e il suo modo di vedere il mondo. L'omicidio del padre, la disperata fuga da palazzo e la realtà che si mostra davanti ai suoi occhi ingenui, rappresentano il crollo di quella che era stata la sua vita fino a quel momento: una vita pacifica e tranquilla, l'ideale di un padre buono come genitore e sovrano vengono distrutti dalla crudeltà che vige fuori dalle mura di palazzo, dalla fame, dalla morte e dai soprusi che i più deboli sono costretti a subire. Yona vive quindi un contrasto interno tra la vecchia e la nuova se stessa, la quale deve armarsi di coraggio per poter andare avanti e sopravvivere. Il taglio di capelli, che spesso rappresenta per le ragazze la voglia di cambiamento, è qui un atto intrinsecamente legato all'abbandono del proprio io passato che fa spazio ad una rinnovata se stessa, a quel nuovo io che si troverà costretto anche a togliere la vita per aver salva la propria. La nuova Yona è quindi segnata dai contrasti, anche e soprattutto per ciò che concerne i sentimenti per Soo-Won, l'uomo che ha distrutto la sua vita ma che al contempo non riesce a scacciare dal suo cuore.
Yona è un personaggio che cresce e cambia, piange e ride ma esprime sempre i suoi sentimenti con un'eleganza discreta che non sfocia mai nel dramma patetico e artificioso, permettendo così allo spettatore di comprendere al meglio le sue emozioni. Utile ricordare a tal proposito che Akatsuki no Yona è tratto da un manga perfettamente inquadrabile nel cosiddetto "stile Hakusensha", i cui shojo, con le dovute eccezioni, seguono determinate linee guida che li distinguono dalle altre pubblicazioni. Come detto inizialmente, il fantasy di Akatsuki no Yona e delle sue colleghe di rivista è abbastanza diverso da quello dei prodotti Akita Shoten, e offre un taglio meno realistico e maturo, o meglio, si rende più accessibile anche alle lettrici/spettatrici molto giovani: senza fossilizzarsi sul pathos perenne o sul dramma ammorbante, la serie viaggia sul doppio binario del serio e faceto, per cui non rinuncia, per la maggior parte del tempo, ad un'atmosfera positiva e allegra. Inutile quindi paragonare questa serie ad un fantasy di tipo adulto e maturo, ad un qualsiasi manga di Chie Shinohara o peggio ancora a qualcosa che si rivolge a tutt'altro target; il suo intento non è evidentemente quello di offrire un drammone lacrimevole o dei personaggi a misura di adulto pretenzioso.

Anche se è facilmente intuibile che Yona è la protagonista indiscussa della serie e punto focale attorno a cui tutto ruota, i personaggi comprimari, tra l'altro abbastanza numerosi, sono stati tratteggiati con cura. Il misterioso Soo-Won, l'amico/protettore Hak, il medico Yun e i quattro draghi sono presenze costanti nella vita di Yona, con un ruolo e un carattere ben definito. Ognuno di essi ha delle caratteristiche peculiari che lo contraddistinguono, creando all'interno del gruppo un'ottima alchimia di caratteri. Discorso diverso per Soo-Won, i cui intenti non sono stati ancora del tutto svelati, che da presenza amorevole e costante nella mente di Yona, cambia il suo ruolo, diventando per la ragazza motivo di tormento e tristezza e allo stesso tempo motore propulsivo della sue azioni e del suo cambiamento. Yona, Hak e Soo-Won formano un triangolo la cui maggiore evidenza è attualmente la posizione di svantaggio della bella bestia del tuono, Hak, palesemente innamorato della sua principessa ma allo stato attuale fuori dal suo campo visivo. Il sentimento romantico e la caratterizzazione dei personaggi in tal senso, si discosta dall'attuale immaginario dello shojo sentimentale che vede quasi sempre al comando un ragazzo bello e dominante a fronte di una ragazza abbastanza inerme e priva di personalità da poter essere plasmata con le sue mani. Nel caso di Akatsuki no Yona vi è un vero e proprio ribaltamento della prospettiva, nella quale, pur senza consapevolezza, è Yona a decretare i tempi e le azioni del suo spasimante, il quale a sua volta, riconoscendone la determinazione e il coraggio, si adatta alle sue decisioni, proteggendola da lontano ma lasciandole sempre la libertà di essere, senza imposizioni e prevaricazioni. Nota di merito in un panorama in cui sembra impossibile che una protagonista femminile respiri e decida da sé, senza farsi influenzare o prevaricare dal protagonista maschile.

Lo Studio Pierrot, che già in passato aveva curato Fushigi Yuugi e recentemente il collega di rivista Soredemo Sekai wa Utsukushii, confeziona un prodotto molto ben curato dal punto di vista tecnico. A parte qualche scivolone sulle proporzioni e animazioni a volte un po' statiche, l'anime di Akatsuki no Yona conserva il bel chara della Kusanagi mettendo in evidenza la bellezza dei personaggi maschili ma anche quella di Yona. Se design e regia fanno il loro dovere ma non spiccano per particolari meriti, altrettanto non si può dire per la colonna sonora, vero punto di forza del comparto tecnico dell'anime. Ryo Kunihiko, memore del lavoro svolto su Saiunkoku Monogatari, crea una colonna sonora che perfettamente si adatta all'ambientazione spazio temporale della storia, con brani ricchi di archi e suggestioni orientali, basti pensare alla prima opening, dal titolo Akatsuki no Yona, interamente strumentale ma che trasporta immediatamente lo spettatore nelle atmosfere della storia. Di altro stampo ma sempre dolce e delicata è la prima ending, Yoru dei vistlip. Dalla seconda metà della serie, le sigle di Yona sembrano voler cambiare pelle ed è proprio la opening Akatsuki no Hana delle Cyntia, che grazie al suo ritmo dance e frenetico rompe completamente il legame con la canzone che l'aveva preceduta. Scelta sicuramente spiazzante ma dopo qualche ascolto si riesce a fare l'orecchio al suo ritmo concitato, il quale è in una certa misura anche galvanizzante. Peccato però per il riciclo di quasi tutte le scene della precedente sigla di apertura. Discorso a parte per la seconda bellissima ending, Akatsuki, composta, arrangiata e cantata dall'infallibile Akiko Shikata, famosa tra i videogiocatori per i suoi contributi alla colonna sonora di Ar Tonelico, Tales of Symphonia, Ar no surge e alcuni capitoli della serie Atelier. Gli amanti degli anime ricorderanno invece la particolarissima opening di Umineko no naku koro ni e recentemente per la ost di Cross Ange. Come suo solito la Shikata compone una canzone che mischia elementi celtici con tipicità dei canti religiosi, della musica classica e orientale, ottenendo una miscela che unita al suo particolarissimo timbro di voce crea qualcosa di assolutamente fuori dall'ordinario.
Il doppiaggio vede alla ribalta tutti i seiyuu già sentiti nel vecchio drama cd, con Chiwa Saito e Tomoaki Maeno pronti a spiccare su tutti con le loro ottime interpretazioni.

Akatsuki no Yona non è una serie innovativa, a volte è fin troppo ingenua ed è probabilmente quel tipo di storia che rende meglio in versione cartacea, poiché alcune lungaggini appaiono come più cospicue quando i tempi sono dettati dagli episodi televisivi. L'anime si chiude senza un vero finale dato che copre, in maniera abbastanza fedele, poco meno di 8 volumi sui 17 attualmente pubblicati in Giappone. Insomma, la serie si dispiega con un ritmo abbastanza lento per permettere allo spettatore di conoscere al meglio Yona e compagni, offrendo una visione dello scorcio iniziale di quella che sarà la grande avventura del gruppo di guerrieri capitanati dalla rossa principessa. A fronte di qualche difetto, Akatsuki no Yona è una serie gradevolissima ed emozionante, con dei personaggi ben caratterizzati e una trama interessante, che non sprofonda mai nel dramma e nel sentimentalismo becero e costruito a tavolino. Yona è un'ottima protagonista femminile, che in un'era dominata da ragazze prive di personalità propria e incapaci di muovere un passo senza essere tenute per mano, si erge sulle colleghe di categoria mostrando come ancora oggi il "girl power" esista, perché una donna potente non è una donna forte ma una che lo diventa, piangendo, sacrificando, lottando e vivendo intensamente tutti i contrasti del suo cuore.
Akatsuki no Yona è una serie consigliabile a chiunque voglia godersi un'avventura che sappia essere leggera e profonda, sentimentale ma non smielata, forte e delicata. Sembra che le eroine di casa Hakusensha stiano vivendo il loro momento di gloria, mettendo in mostra quello che personalmente considero il lato bello dello shojo manga, quello che non ingabbia protagoniste femminili e partner maschili negli stereotipi più beceri e svilenti, e da amante dei manga per ragazze, non posso che gioire di questa ribalta che si spera sia solo all'inizio.


 5
edojap

Episodi visti: 24/24 --- Voto 6
Lento, lento, lento… e non parlo di meditazione zen, qui la storia proprio non và avanti. Il voto ovviamente è puramente personale ed è una mera media delle varie valutazioni dei livelli artistici che compongono questo anime. I disegni di qualità elevata sono alla fine l'unico motivo che mi ha spinto a procedere nella visione. L'espressione dei vari personaggi è ben delineata ma nell'insieme nessuno sembra lasciare il segno. La protagonista, la principessa Yona, ad esempio, è di una vacuità disarmante.
Tentando di non svelare a chi ancora deve vedere quest'opera uno dei pochi colpi di scena - che è alla base dell'inizio di questa storia - posso solo dire che tale fanciulla rimane perplessa se odiare o no un vecchio amico d'infanzia che sarà la causa della feroce tragedia famigliare che darà il via all'intera avventura.
Così fugge tormenta dal suo castello in compagnia di un altro amico d'infanzia. Durante il viaggio avviene in lei un cambiamento d'animo che la vede decisa a voler cercare di congiungere alcuni personaggi con poteri speciali per riprendersi il proprio regno. Insomma si arma della bomba atomica ma in fondo non la vuole usare perché chi le ha fregato il posto in fondo era un suo amico delle elementari. Fortunatamente è così bella che riesce a convincere i vari supereroi a seguirla nonostante la sua stucchevole bontà. Tutti si innamorano di lei perché, come dicevo inizialmente, i disegnatori sanno il fatto loro!!! Buon per lei.
La storia procede fluida come acqua del rubinetto attirando poche volte la mia attenzione - de gustibus, s'intende - e, per finire - ORROREEEEEE!!!!!! - cosa salta fuori? Un finale aperto, con un nulla di fatto, con il vuoto più totale. A quel punto grido vendetta. Guardo 24 episodi da circa 20 minuti ciascuno sperando almeno di vedere il trionfo dell'inevitabile con qualche finale scontato (la principessa si sposa la guardia del corpo, la principessa si sposa l'amico delle elementari, la principessa si sposa lo stalliere, la principessa rimane single perché attorniata da troppi uomini…) invece arriva la pugnalata. Il nulla. Alla 24ma puntata non si giunge a nulla. Rimane la mandibola a penzoloni sul petto e gli occhi increduli fuori dalle orbite. Un viaggio. Ecco cos'è quest'anime. Un viaggio ben descritto e disegnato, nulla più. Difficile da collocare nei generi. I combattimenti sono scaramucce, i sentimentalismi appena accennati e con pochi rossori sulle guance, la magia ben lontana da Harry potter e la fantasia è l'unica cosa che deve aggiungere lo spettatore per dare una conclusione al tutto. Peccato.


 2
Eversor

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8,5
Appena ho letto la parola "reverse-harem" le campanelline nella mia testa hanno suonato l'allarme. Non che abbia preconcetti su questo genere di anime, ma alcune esperienze passate, non proprio piacevoli, mi hanno leggermente insospettito verso storie in cui una fanciulla si ritrova a giocare con uno stormo di uomini in piena tempesta ormonale.
"Akatsuki no Yona", però, è stata una piacevole scoperta, che ha portato il sottoscritto a ricredersi riguardo la qualità della suddetta serie. Niente maschioni? No, quelli ci sono in abbondanza, ma, a differenza di quanto succede solitamente, non sono tutti appassionatamente innamorati della protagonista di turno o, come vedremo, ci sono sotto motivazioni ben valide.
L'anime, composto da 24 episodi, costituisce un'opera veramente notevole, ambientata nell'antichità, senza però dimenticare un tocco di sovrannaturale, che non fa mai male. Il romanticismo c'è, ma accompagnato da una buona dose di combattimenti e spargimenti di sangue. Dunque una serie adatta sia ai maschi che alle ragazze.

Tutto incomincia nella reggia dell'imperatore di Kouka. Yona è una principessa, prossima ai sedici anni, considerata da tutti come la stella più splendente del firmamento. I suoi lunghi capelli rossi vengono invidiati da tutte le fanciulle, e occupano, ovviamente, i sogni dei giovani nobili. Peccato che a Yona tutto ciò importi relativamente poco, visto che i suoi occhi, e il suo cuore, sono stati conquistati da tempo dal cugino Soo-won.
Il suo amore per lui, corrisposto così e così (il ragazzo, tre anni più grandi di Yona, sembra trattare la cuginetta come una sorta di sorellina), viene addirittura rifiutato dal padre. Per qualche motivo l'imperatore di Kouka non accetta questa possibile relazione e rifiuta la proposta della figlia. Insomma, almeno per ora non ci sono possibilità di successo per il piccolo cuoricino della nostra principessina.
Ma le cose saranno destinate a cambiare. La notte del suo compleanno, dopo la festa e i banchetti in suo nome, l'imperatore viene ucciso proprio dal tanto amato e sorridente Soo-won. Yona lo scopre sul fatto, e tutta la sua esistenza le crolla addosso. Il suo amore perfetto, il padre gentile… tutto in frantumi per colpa di quella spada infilzata nel petto del vecchio regnante. Soo-won, però, non si ferma. Ordina addirittura di uccidere Yona, che verrà salvata all'ultimo dal suo amico d'infanzia, nonché guardia del corpo, Son Hak.
I due fuggono, alla ricerca disperata di salvezza e libertà. Ma la loro strada non è destinata a rimanere così tanto pacifica: verranno infatti indirizzati alla ricerca dei 4 dragoni. Ma cosa sono veramente?

Chiedo venia per lo spoiler inziale, ma, effettivamente, è doveroso citarlo per poter descrivere almeno in parte gli avvenimenti. Detto ciò passo subito ad analizzare l'opera negli aspetti che più mi hanno colpito. Tra tutto, penso che lo studio dei personaggi sia stato quello maggiormente curato, e meglio riuscito. Yona, in particolare, è il fulcro di tutta la vicenda. I suoi tormenti la spingono a cambiare le proprie abitudini e diventare, da banale principessina, una ricercata grintosa, ma comunque riflessiva e gentile.
Insieme a lei, brilla Hak, la guardia del corpo e il giovane che accompagnerà sempre Yona in tutte le sue vicissitudini. Insieme hanno passato l'infanzia, insieme hanno giocato con Soo-won, e insieme soffrono per il suo tradimento. La principessa è certamente sconvolta per la drammatica fine del suo amore, ma, a mio avviso, il dolore di Hak è ancor più commovente. Amava Yona, ma era stato in grado di accettare l'amore di lei per l'amico. Aveva promesso a entrambi di proteggere il loro regno, una volta sposati… perché lui, in cuor suo, sapeva che non avrebbe mai ottenuto l'amore di Yona. Eppure si ritrova con una ragazza sconvolta e un amico in meno. La proteggerà anche a costo della vita, amandola di nascosto.
Incontrerà i 4 draghi e altri ragazzi (ecco qui il fattore reverse-harem), ma nessuno di loro avrà sentimenti così profondi verso Yona. Nonostante ciò la ragazza non può dimenticare Soo-won, e non sembra rendersi conto dei sentimenti di Hak. Ah, dolce e triste amore funesto!

La grafica è bella, soprattutto per il fatto che non è "aggressiva". I disegni sono molto in stile "ragazze": occhi grandi e mielosi per le fanciulle, e giovani prestanti dall'aspetto intrigante. Tuttavia la storia viene gestita in modo tale da non far pesare troppo il fattore sentimentale, prediligendo quasi quello d'azione.
Le musiche sono veramente belle, e anche il doppiaggio mostra un'attenta cura per i dettagli.
Buona la regia, in grado di gestire ben 24 puntate senza fare mai calare la tensione o le aspettative.
Un punto negativo, forse, è il finale; per il semplice fatto che non c'è. Passa il primo e il secondo, lungo spazio per il terzo drago e, praticamente l'ultima puntata per il quarto. Pazienza, si potrebbe dire, non è quello l'importante. Ciò che più mi preoccupa è il rischio di lasciare le cose a metà.
È ancora tutto in sospeso, e mi verrebbe da dire che la storia non abbia neanche raggiunto l'apice della montagna. Bello, in caso di seconda stagione e doverose conclusioni; meno bello se ciò non dovesse avvenire.
Per ora, dunque, non ci rimane che assaporare questo magnifico anime dal gusto storico, che ci riporta indietro nel tempo, senza però dimenticare tematiche che potrebbero benissimo andare d'accordo in un anime sentimentale moderno. Un esempio è la somiglianza, per quanto riguarda la mutazione della protagonista, con Ange di "Cross Ange". Sono due opere quasi del tutto opposte, ma comunque rassomigliabili da questo punto di vista.

Voto finale: 8… e mezzo!


 2
npepataecozz

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
Akatsuki no Yona si presentava come un progetto molto ambizioso: se non si possiede una sceneggiatura decisamente solida alle spalle è molto pericoloso proporre una prima serie di ben ventiquattro episodi. Dopo averlo visto tutto posso però confermare che l'anime merita gran parte degli elogi che gli sono stati attribuiti a destra e a manca anche se non condivido affatto l'idea secondo cui l'opera abbia complessivamente pochi difetti. Molte cose, secondo me, andavano trattate in modo diverso al fine di rendere meno pesante la visione di alcuni tratti della serie che invece risultano troppo statici e, di conseguenza, molto noiosi.
L'anime narra le avventure della principessa dai capelli rossi Yona; inizialmente ella trascorre allegramente la sua vita all'interno del palazzo reale del regno di Kouka senza sapere nulla di ciò che accadeva all'esterno. Suo padre, il re Il, era di carattere mite e gentile ed aveva come sua linea di condotta politica l'avversione ad ogni tipo di guerra; anche il solo uso delle armi era vietato se non giustificato da questioni di sicurezza e ordine sociale. Privata della figura materna durante l'infanzia Yona si legherà molto al suo cugino Soo-won, di cui è segretamente innamorata, ed alla sua guardia del corpo Hak. I suoi giorni spensierati erano però destinati a finire quando proprio quel Soo-won che amava tanto si macchiò sotto i suoi occhi di regicidio; a seguito di questo evento la principessa è costretta a fuggire e a nascondersi dal cugino, che nel frattempo è salito al trono lasciato vacante dal re Il. Protetta dal suo fedelissimo Hak, Yona comincerà un lungo viaggio alla ricerca di alleati nella sua battaglia contro Soo-won.
Akatsuki no Yona è un anime che mi ha lasciato piuttosto interdetto. Infatti accanto ad una trama interessante ed accattivante accompagnata da alcune perle di comicità decisamente riuscite, troviamo uno scorrere degli eventi piuttosto discontinuo e a tratti fastidioso. La sensazione è che i ventiquattro episodi di cui esso si compone non siano stati gestiti nel modo migliore: alcuni archi, infatti, risultano troppo lunghi e senza un motivo valido che giustifichi tale lentezza; altri invece sono rapidissimi ed è un peccato perchè mi sarebbe piaciuto che l'autore avesse dedicato più tempo a certi personaggi e/o a certe situazioni.
Se questo difetto, a mio avviso, è abbastanza rilevante in sede di valutazione, posso però aggiungere che l'elenco dei pregi è altrettanto corposo: ho già detto dell'apprezzabile struttura della storia, che riesce ad appassionare lo spettatore legandolo a sè. Ma il vero punto di forza di questo anime sta nella caratterizzazione dei personaggi che raggiunge livelli d'eccellenza: si riesce, infatti, a far convivere tra loro senza entrare in contraddizione elementi di serietà, solennità e comicità. Inutile aggiungere che questo tipo di caratterizzazione è, in genere, quella che apprezzo di più.
Se non ho particolari appunti da muovere all'aspetto grafico, altro motivo di lode è il comparto sonoro, davvero all'altezza di un lavoro del genere.
In definitiva, tenendo conto di tutto ciò che è stato detto la mia valutazione finale sarebbe un sette e mezzo; dato che non si può, arrotonderò ad otto, in quanto nutro grandi aspettative sulla seconda stagione che, spero, vedrà presto la luce.
Buona visione a tutti.


 1
Nae

Episodi visti: 24/24 --- Voto 7
Akatsuki no Yona non è un eccelso capolavoro, ma è sicuramente una serie che si difende bene e non si limita a scadere nei soliti luoghi comuni del genere in questione e soprattutto per l'irritante componente reverse-harem che viene abilmente tenuto a bada.

La trama non brilla per unicità, è una scena già vista trita e ritrita che però riesce a barcamenarsi con qualche spunto originale e una buona caratterizzazione dei personaggi. Nel pacifico regno di kouka dove il suo re è noto per una quasi assurda filosofia non violenta vive la principessa Yona, ragazzina viziatissima dal pavido sovrano che come massimo problema di vita ha la scelta di che gioielli indossare e come convincere il benevolo padre a fargli sposare il Primo cugino Soo-won. Non è però tutto oro quello che luccica, ma basta per ingannare l'infantile principessa che di fatto non sa nemmeno in che situazione viva per davvero. Kouka è un regno che per mantenere la faccia di non-bellico voluta dal reggente ha stretto patti di ogni sorta con i paesi limitrofi, ha pagato dazi e ha lasciato che la corruzione invadesse ogni livello della gerarchia di comando, di fatto è un paese fantoccio pronto a crollare sotto il peso delle scelte di una guida debole e pavida.
Per ragioni appena accennate e lasciate poi nell'ombra, in quanto il punto di osservazione è quello di Yona quindi limitato almeno inizialmente, Soo-won uccide il sovrano per un golpe, il piano però non va come stabilito e la principessa assiste all'omicidio cosa che le fa vincere una condanna a morte immediata. A salvarla la guardia del corpo ed amico di infanzia Son Hak, generale guardiano del regno che si prodiga per far fuggire la fanciulla dal palazzo ed allontanarla dai sicari.
La principessa si sveglia nel mondo reale a questo punto, che non è fatto di problemi banali come la scelta dei gioielli, e la cruda realtà è dura da affrontare dopo 16 anni di agi, ma la Yona che affronterà il caos per riprendersi il regno, seguendo la profezia di Kouka che vede quattro draghi pronti a combattere per lei erede del drago rosso, sarà una giovane donna pronta a mettersi in discussione, forgiata dal dolore.
Interessante il triangolo di amici cresciuti assieme come fratelli che si spezza e non si spezza con il gesto inatteso di Soo-won, che per lo stile di scelte e autoflagellazione interiore mi ha ricordato Sion di Legend of the legendary heroes, un volto gentile e un animo pacato che diventa mostro per il bene di un regno. Curati poi i quattro draghi come storie parallele, sono quattro uomini ma con un destino divino e se vogliamo crudele, non possono scegliere a chi donare la propria lealtà, devono vivere e morire per l'erede del drago rosso, il modo in cui vengono presentati uno ad uno è attento ed accurato, c'è un occhio di riguardo ai comprimari ed è sicuramente pregevole.
Pecche ce ne sono qua e là, con 24 episodi l'intreccio si concede di perdere tempo sulla storia principale, e di dimenticarsi alcuni pezzi di analisi per favorire sempre e comunque l'attenzione su Yona e la sua crescita. Una forzata ottusità affettiva di quest'ultima verso l'amico di infanzia Hak fa un attimo cadere le braccia ma è tollerabile nel complesso.

Il comparto tecnico è buono, i colori sono molto vivi e sgargianti e danno quel tocco fantasy che non sta male, le animazioni sono abbastanza fluide e i fondali coreografici. Le musiche non mi hanno entusiasmato lo confesso ma non sono per niente male.

Voto finale sicuramente positivo, non mi sbilancio oltre il 7 perché il personaggio di Soo-won è troppo intenso e troppo accantonato per questa prima serie Yonacentrica e secondo me è un po' un errore, ma non è detto che nella seconda non recuperino.


 3
irishman

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Finalmente dopo una serie di anime recensiti con scarso entusiasmo e, talvolta, addirittura pessimi risultati, posso rispolverare con gioia ed esultanza un roboante "9" che mancava dalla mia personalissima lista dai lontanissimi tempi di "Aku no Hana".
Penso, con questa mia valutazione, di sposare l'opinione generale del popolo di animeclick, visto che ho notato un generale apprezzamento, intorno a questa serie, e poichè spesso vox populi, vox dei, andiamo a vedere il perchè di questo successo quasi indiscusso.
La trama non presenta nulla di particolarmente originale: in fondo siamo di fronte alla solita storia che vede un'eroina presa di mira dal male, che reagisce contro l'ingiustizia subita e si mette in moto per riprendersi ciò che le è stato tolto. Ma questa estrema sintesi nasconde moltissime sorprese che renderanno la trama ricca e variegata.
Innanzitutto l'ambientazione e la collocazione storica, seppur immaginarie, in cui viene collocato il canovaccio, funzionano perfettamente, mostrandoci un mondo credibilissimo, in cui gli attori, i personaggi, si muovono con naturalezza e appaiono sempre al posto giusto nel momento giusto.
Gli eventi, si dipanano in modo molto fluido, non appesantendo mai il ritmo della narrazione che appare sempre incalzante e pronto a regalare di quando in quando il colpo di scena, piuttosto che la gag o il momento romantico e malinconico.
Degni protagonisti di tale perfetto meccanismo sono i personaggi, anch'essi dotati di una personalità così sfaccettata, da renderli senz'altro memorabili e benvoluti ai nostri occhi.
Se prendiamo, ad esempio, i quattro draghi, che saranno al fianco della nostra principessa, vedremo che ognuno di essi, seppur devoto alla principessa, avrà il proprio carattere, ed il proprio atteggiamento verso la "chiamata" della principessa, non reagendo allo stesso modo quasi come fossero tutti dei burattini pronti a muoversi alla prima parola di Yona.
E nella loro diversità tutti e quattro si mostreranno devotissimi alla principessa errante, ognuno a modo loro, come detto, e in modo tale, non ci sono dubbi, da far battere il cuore alle spettatrici.
Ecco quindi che se il drago bianco verrà tratteggiato come lo stereotipo del ragazzo ben educato, posato, rispettoso, avremo al suo opposto il drago verde, con il suo fare scanzonato, ribelle, ma terribilmente guascone. E analogamente avremo il silenzioso e malinconico drago blu a fare da opposto al drago giallo, allegro, loquace e tenero ai limiti dell'infantile.
Bellissimi poi, e dopo questo passaggio chiuderò l'approfondimento sui personaggi, i tre protagonisti principali, tutti oppressi dai loro fardelli. Se Hak a fatica nasconde il suo amore bruciante per Yona, mascherandolo sotto una cieca devozione, la principessa dal canto suo si mostrerà a noi con una crescita costante ed esplosiva che la vedrà mutare sotto i nostri occhi da ragazzina amata e viziata, a donna coraggiosa e altruista, seppur sempre costretta a lottare con i denti e con le unghie contro le sue paure e la sua educazione che le avevano fatto aborrire qualsiasi tipo di arma. Chiude il cast il bellissimo e imperscrutabile Soo Woon, che sebbene apparentemente rivesta il ruolo del cattivo, alla fine non sembra poi malvagio al cento per cento, ed è anch'egli afflitto da misteriosi tormenti che probabilmente saranno svelati nelle seconda (presumo sicura) serie.
Riallacciandomi al personaggio di Yona, viene naturale sottolineare anche il comparto tecnico decisamente all'altezza. Yona infatti, anche dal punto di vista grafico gode di un attenzione particolare, tanto che la sua già citata maturazione sarà evidente non solo dal punto di vista caratteriale, ma anche da quello estetico. Chi volesse cogliere appieno questa mia affermazione può confrontare la Yona dei primi episodi con quella che risolve il combattimento nel mare aperto davanti alla città di Awa. La differenza tra i disegni dello stesso personaggio sarà lampante.
Tutti i personaggi beneficiano comunque di un chara design ben tratteggiato e decisamente riuscito e trattandosi di un reverse harem non poteva essere diversamente.
I fondali, i palazzi, i villaggi e le città toccate dai viaggi dei nostri amici sono sempre credibili e non c'è mai un uso di disegni e colori che stoni con l'ambientazione o il periodo storico in cui i protagonisti si muovono.
Se i grafici dunque vanno palesemente lodati, non bisogna dimenticare però anche gli autori della OST. Questa è davvero variegata, con pezzi generalmente dai toni orientaleggianti, che ben si sposano con la zona al centro degli eventi e che sono sempre in linea con le varie situazioni mostrate sullo schermo, che sia una delle tante gags che vedremo nel corso della storia o un momento di azione o di tristezza.
Bellissime anche le sigle, in particolare la prima iniziale (solo strumentale) e la seconda finale. Sarebbe gradevole anche la seconda sigla iniziale, peccato però che, questa si, l'ho trovata un po' fuori posto con la sua anima decisamente rock, visto il contesto che andava ad accompagnare, ma si tratta di un difetto certamente veniale.
Anime perfetto quindi? Fatto salvo che, ahimè, la perfezione non è di questo mondo e che quindi temo che non assegnerò mai un "10", sicuramente anche "Akatsuki no Yona" non è immune da difetti, ma posso dire con estrema tranquillità che si tratta di dettagli ed inezie, rispetto ai tanti punti saldi di questa serie. Una cosa che forse potrebbe essere stata gestita meglio è la frequente presenza di gags, in particolare tra Hak e il drago bianco, gags che, seppur quasi sempre divertenti, in alcuni casi sono state un po' fastidiose perchè innestate nel cuore di momenti drammatici, romantici o malinconici.
Un altro difetto, che temo sia inevitabile in una produzione harem (reverse o meno che sia) è la difficoltà a riuscire a dosare in modo equilibrato le qualità dei personaggi che fanno parte del rondò che ruota intorno alla protagonista. Anche se la storia cerca di mantenere vivo l'interesse su tutti i ragazzi accanto ad Yona, è lampante che alcuni sono più in luce di altri.
Ma, come detto, si tratta di piccolezze che non impediscono affatto a questa produzione di attestarsi ad un livello così elevato.
Il vero e proprio dramma di questa serie, che come avrete capito, consiglio di vedere a tutti gli amici di animeclick, è che non è autoconclusiva, e che quindi dovremo aspettare un bel po' prima di conoscere il destino di Yona & C.!


 1
Delandur

Episodi visti: 24/24 --- Voto 7
"Akatsuki no Yona" è un anime tra i più seguiti di quelli dell'ultima stagione. Non perché sia uno dei migliori mai fatti, ma perché è una storia con delle intuizioni davvero geniali secondo me.

La trama di base non è innovativa. Yona, la principessa del regno di Kouka, per motivi che non starò a spoilerare, finisce per dover scappare dal castello e vivere braccata, con il solo aiuto di Hak, la sua guardia del corpo. Incontrando un sacerdote scoprirà di essere la prescelta per riunire i quattro draghi, persone dotate di abilità straordinaria che la serviranno e la proteggeranno.

Quello che manca un po' a questo anime è la sceneggiatura nel particolare, mentre eccelle nella storia generale. Succedono molte cose che rendono "infantile" il titolo, mentre l'opera presenta molte intuizioni che sarebbero potute sfociare in qualcosa di molto, molto interessante e maturo.
I dialoghi hanno un livello mediocre e la struttura dei vari archi narrativi si somiglia, anche se ha il grande pregio di avere quattro storie profondamente diverse per ogni drago e non la stessa routine, come spesso capita in questo genere di opere. Altro difetto è la lentezza di alcuni episodi, che si fanno guardare a stento, e come dico sempre io, quando manca l'intrattenimento, diventa difficile promuovere appieno un titolo.
Anche le animazioni non brillano per fluidità, e in un anime ricco di combattimenti come questo rende alcune scene troppo macchinose.

Ma ora passiamo ai grandi pregi di questo anime: Innanzitutto, "l'antagonista". Penso che Soo-Won sia una dei personaggi più interessanti che io abbia mai incontrato. Lui e tutta la storia del regno e di come governava il padre di Yona ha un taglio molto maturo ed interessante, che va ben aldilà di ogni considerazione sul titolo. Infatti non viene affrontato come il tipico "cattivo perché è nato cattivo", ma invece è l'antagonista solo perché la pensa solo differentemente dai protagonisti, non è malvagio, ha solo trovato soluzioni diverse ai problemi che vedeva intorno a sé. Non è mai banale e apre la trama ad un sacco di avvenimenti interessanti ed originali. Da questo punto di vista l'anime meriterebbe un 10 pieno.
Altro pregio è un certo valore artistico che ho notato nei disegni. Anche se non sono precisi ed i personaggi sono piuttosto irregolari, alcune scene, sono davvero formidabili. Tre o quattro disegni erano davvero eccezionali, capaci di emozionare e trasmettere i sentimenti dei personaggi in maniera travolgente. Anche i colori e le musiche fanno un ottimo lavoro per il coinvolgimento emotivo.

I personaggi sono tutti abbastanza interessanti. Purtroppo nessuno eccetto Yona viene approfondito più di tanto al di fuori dell'arco narrativo che gli viene dedicato, ma nessuno di loro, per quanto abbozzato, risulta poco credibile, anzi tutti sembrano avere una caratterizzazione variegata e tutt'altro che piatta. Non sono semplicemente quello che ci si para davanti, ognuno di loro ha una storia, un lato nascosto. Sono molto "reali".

Lo consiglio? Direi proprio di sì. Non è un capolavoro, ma vale sicuramente la pena di essere visto.


 2
~Giò;

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
Ho finito un attimo fa di vedere la ventiquattresima puntata e mi accingo volentieri a scrivere una recensione.

"Akatsuki no Yona" è un anime che mi ha colpita fin dall'inizio grazie all'eccellente comparto grafico e all'ambientazione storica. In particolare il palazzo della capitale imperiale, gli occhi di Yona così espressivi ed i capelli di Soo-won che riescono a sembrare morbidissimi, mi hanno subito rapita. Le musiche poi rispettano completamente l'atmosfera della serie, cosa non facile dato che parliamo di un anime (anche) storico.
La trama ha punti molto coinvolgenti ed alcuni più noiosi, che però si risolvono nel giro di una o due puntate. Troviamo dei picchi particolarmente forti ed emotivi, dei rari slanci di romanticismo e tante bravi gag comiche che contribuiscono a dare un'atmosfera allegra ad un anime che si basa su presupposti tutt'altro che felici, senza rischiare di farlo cadere mai nel demenziale.
Uno dei personaggi la cui caratterizzazione mi ha colpita di più è proprio quello che dovrebbe essere l'antagonista principale: Soo-wo. La sua figura è molto controversa. Certo, ha ucciso il re Il senza nessun apparente buona giustificazione, sembrava che il suo scopo fosse quello di diventare immediatamente il sovrano, eppure tutti capiamo che c'è qualcos'altro sotto. Nonostante questa sua azione, ai nostri occhi Soo-won non riesce ad apparire malvagio. Vediamo che si preoccupa del regno, che è misericordioso con Yona e che gestisce il palazzo con naturalezza. Non sembra bramare un potere fine a se stesso. Questi stessi dubbi che assalgono lo spettatore sono gli stessi che ha anche la nostra principessa protagonista e ciò ci permette di capire appieno i suoi sentimenti di amore e odio verso il cugino.
Tutti i co-protagonisti sono ben caratterizzati, chi più a fondo, chi meno. Riusciamo senza problemi a capire la loro personalità e possiamo facilmente immaginare quali saranno le azioni che compiranno di volta in volta. Si potrebbe dire che siano prevedibili, ma io trovo che siano semplicemente ben costruiti.
Qualcuno potrebbe muovere una critica nei confronti dell'evoluzione del personaggio di Yona, ma io personalmente non la trovo né affrettata, né inverosimile. Si nota chiaramente come lei non riesca a lasciarsi alle spalle ciò che ha vissuto a palazzo (il fermaglio che porta sempre con sé e di cui tante volte cerca di liberarsi, senza riuscirci, ne è una prova), eppure, lentamente, man mano che conosce il mondo al di fuori della città perfetta dove aveva sempre vissuto, cerca di diventare più forte, cerca di trovare un modo per salvare tutte le persone. È ingenua, ma si impegna in quello che fa e ci mette tutta se stessa; lo fa per lei ed anche per suo padre, il quale amava tanto il regno a cui era capo.

Tirando le somme, questa prima serie mi ha dato un'impressione più che positiva. Sono contenta del fatto che non sia finita con un cliffhanger: in questo modo l'attesa per la prossima non sarà affatto estenuante. Spero comunque di vedere a breve una seconda serie, sono curiosa di sapere come si evolverà il rapporto tra Yona e Soo-won, rapporto che poi, a quanto mi pare, racchiude la soluzione dell'intera storia.


 2
saltvanilla

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
"Akatsuki no Yona" è un'anime che abbraccia diversi generi, tra cui il sentimentale, lo storico (anche se non ci sono riferimenti a epoche storiche precise), reverse-harem, azione e soprannaturale. Narra della storia di una ragazzina di appena 16 anni chiamata Yona, nota per i suoi capelli di color rosso. Ella vive nel regno di Kouka, in un castello, con suo padre che regna all'insegna dell'apparente pace e amore ribadendo sempre a sua figlia che sia sbagliato brandire un'arma. All'infuori di questo, passiamo agli altri personaggi presentati nelle prime puntate: Hak, la guardia del corpo della principessa e Soo-Won, il cugino della principessa Yona di cui lei è segretamente innamorata. Nonostante questo, il padre non è molto favorevole ad una possibile relazione fra i due, e nel sedicesimo compleanno della ragazza il cugino Soo-Won viene a trovarla, lasciandole uno spiacevole ricordo: la morte del padre.

Ebbene sì, sarà lui a causare la morte del padre dalla ragazza tanto amato e, con un colpo di stato e un susseguirsi di eventi, Yona sarà costretta a viaggiare per mettersi in salvo insieme ad Hak che la proteggerà per il resto dell'anime, ma non per questo la ragazza non risalterà, anzi.

Yona subirà un vero e proprio cambiamento imparando com'è "la vita al di fuori del castello" in cui lei ha sempre vissuto, come vivono persone in relazione al modo di regnare del padre e si rende conto di quanto lei abbia sempre ignorato tutto ciò. Per tali ragioni la vedremmo crescere e maturare e sempre più capiterà di porsi domande sulle azioni di Soo-won che, lungo il corso della serie, saranno senza volerlo quasi giustificate da avvenimenti di cui la stessa Yona (che vorrebbe vendicarsi) è protagonista.

Tuttavia le viene indicato un percorso da seguire detto da un monaco: trovare i quattro draghi leggendari per compiere questo viaggio. La leggenda correlata ai draghi stabilisce un rapporto servo-padrone di cui ogni drago sarà inevitabilmente coinvolto, ma questi draghi (di cui volontariamente non dirò molto) avranno differenti ragioni per voler seguire o non Yona, che ho apprezzato molto, in particolare Jea-ha (se si scrive così) che a differenza di molti altri prende delle decisioni per sé nonostante il sangue di drago, perché in quanto persona desidera vivere la sua vita con i propri valori e principi.

Confesso che sull'ultimo drago c'è poco e niente da dire, in quanto si prevede una seconda serie, in cui ci sarà la vera e propria avventura, in cui si deciderà veramente cosa fare e cosa sia giusto fare, e probabilmente queste domande ce le porremmo anche noi, mettendoci nei panni dei personaggi.

Ora come ora mi è difficile dare un voto maggiore alla serie perché, appunto, non è completa e ci sono grandi domande a cui rispondere. In linea generale però consiglierei a tutti la visione di Akatsuki no Yona, perché è un'anime che nonostante a volte possa sembrare un po' lento prende davvero molto e non si fa problemi per dedicare episodi a personaggi e questo l'ho apprezzato molto in quanto ho visto molti anime in cui per la trama si dimenticavano i personaggi che dovevano alimentarla, ma qui fortunatamente non è così, per questo si ha bisogno di una seconda serie per andare avanti con la storia e trovare risposta alle grandi domande lasciate e vedere ancor di più come si evolveranno i personaggi.

Io sono molto fiduciosa, e attendo con ansia la serie. Perciò "buona visione" perché consiglio vivamente di darci un'occhiata.


 4
Lightblade

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Ed eccoci qua, a recensire uno degli anime della stagione autunnale 2014 che più mi hanno colpito, e devo dirlo, cavolo se non me l'aspettavo!
Ho cominciato a vedere "Akatsuki no Yona" con non molte aspettative, vuoi per il poco hype generato all'inizio, vuoi per quel "reverse harem" ben stampato sulla scheda di presentazione (che poi dov'è un reverse harem me lo dovete dire voi, ma vabbè...), sta di fatto che cominciai a vederlo e dopo poche puntate, scattò una scintilla, quella scintilla che non spesso mi capita e che mi fa innamorare alla follia di una serie, ebbene, io mi sono innamorato di questa serie e di questa fantastica protagonista dai fiammeggianti capelli rossi.
La trama di "Akatsuki no Yona" è semplice, ma badate bene, non fatevi ingannare, non mancherà di carisma. Yona è la principessa e unica figlia del Re di Kouka, una principessa viziata, debole e incapace di badare a sè stessa, continuamente badata dalla sua guardia del corpo personale, e amico d'infanzia, Hak. Yona è innamorata del suo cugino Soo-Woon, ma nonostante i suoi sentimenti sinceri, il Re non approva l'unione. Dopo aver ricevuto un regalo da Soo-Woon per il suo sedicesimo compleanno, Yona vuole conferire di nuovo con il padre per convincerlo, ma prima che possa farlo, l'amato padre viene ucciso... dallo stesso Soo-Woon!
Dopo una spirale di eventi, e un conseguente colpo di stato, Yona è costretta a partire con Hak e a lasciare il palazzo e, sotto la profezia di un monaco, viene indirizzata a cercare i "quattro guerrieri drago" per riconquistare il Regno. Bene, questa è a grande linea la trama di Akatsuki no Yona; adesso, passiamo ai personaggi, ed è qui che vanno i pregi.
Partiamo dalla protagonista Yona, come ho detto, all'inizio Yona è debole, incapace di badare a stessa, e traumatizzata dall'evento appena accaduto (beh, poverina, come darle torto?), ma credetemi se vi dico che l'evoluzione del personaggio di Yona è una delle cose più belle che abbia mai visto in un opera del genere, e che la rende secondo me una delle eroine shoujo migliori di sempre; vederla passare dalla ragazzina impaurita dell'inizio alla ragazza, quasi donna, forte e decisa delle ultime puntate è semplicemente stupendo (quanto vorrei che anche alcune eroine shonen, e non faccio nomi, applicassero questa evoluzione...).
Ma se Yona è una protagonista straordinaria, non pensate che i comprimari siano da meno: Hak, l'amico d'infanzia e guardia del corpo di Yona, è infatti un personaggio anch'esso straordinario, ma soprattutto esilarante! Saranno numerose le volte in cui riderete alle sue battute (e povera Yona sempre su di lei!), e anche lui otterrà un ottimo sviluppo nel corso della serie.
Per quanto riguarda i quattro draghi (aspettando che compaia l'ultimo) vi posso dire che sono rimasto sorpreso anche da essi, che, sebbene non abbiano avuto una caratterizzazione (per il momento, ma siamo ancora all'inizio come adattamento del manga...) come quella dei due personaggi da me sopracitati, hanno comunque guadagnato un posticino speciale nel mio cuore, soprattutto il drago bianco, chi-Ja, il mio preferito dei tre comparsi (e sempre e comunque al centro di siparietti comici con Hak, che vi strapperanno più di un sorriso); c'è comunque da dire che sia Shin-Ha (quello blu) che Jae-Ha (quello verde) mi sono davvero piaciuti! Unica nota dolente è il personaggio di Yun, che, sebbene a me è piaciuto abbastanza (magari più verso la fine, a causa di un determinato fatto), risulta comunque essere meno riuscito e un tantinello più antipatico rispetto agli altri.
Volendo trovare un difetto a questa serie (ma ne ha veramente pochi) sottolinerei la leggera lentezza degli avvenimenti, tuttavia giustificata da un' adattamento perfetto del manga da parte dello Studio Pierrot (ironico vero? E' lo stesso studio dell'anime di "Tokyo Ghoul"!) e da delle animazioni, che, per quanto non a budget altissimo, sono comunque di tutto conto.

In conclusione, consiglio "Akatsuki no Yona" a tutte le persone che cercano una storia semplice, ma piena di tanti bei personaggi, commedia, azione e sentimento, e mi raccomando, soprattutto ai maschi come me, non fatevi fuorviare dal fatto che è uno shoujo, perchè tanto passerà subito in secondo piano, e godetevi quello che secondo me è uno dei migliori anime del 2014!

Ah! E incrociamo le dita per la seconda serie, che ce ne è bisogno!


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Frau Blücher

Episodi visti: 21/24 --- Voto 9
"Akatsuki no Yona", letteralmente "Yona dell'alba", parla della storia della principessa Yona a cui, nel giro di poche ore, cambia completamente la vita. Il giorno del suo compleanno suo cugino, di cui lei era non tanto segretamente innamorata, uccide il padre di lei, il re Il, proprio davanti ai suoi occhi. Yona viene salvata in extremis da Son Hak, il Raiju che si occupava di proteggerla e i due scappano via. E' veramente notevole vedere l'enorme cambiamento della protagonista in, fino ad ora, ventuno episodi. All'inizio lei, debole e viziata, non faceva altro che piangere ed affidarsi ad Hak, pian piano finalmente capisce chi è e qual è il suo scopo: vedetta, e lo fa trasparire molto facilmente quando non si fa alcuno scrupolo a chiedere, quasi ordinando, la forza di preziosi alleati. Si, perché la nostra eroina ha dalla sua parte dei guerrieri fortissimi, legati a lei da un'antica profezia.
Ma ottenere l'aiuto di questi guerrieri non si rivelerà un'impresa facile e Yona dovrà sudarsi l'aiuto, e l'amicizia di queste persone, non le basta il legame di sangue che li unisce. E' bello ogni tanto vedere una donna forte come protagonista, non si vede facilmente in un anime, anche se devo dire che per alcuni versi, Akatsuki no Yona mi ricorda vagamente Fushiji Yugi.

I disegni dell'anime sono curati dallo studio Pierrot, lo stile è inconfondibile e abbastanza carino. La prima opening è azzeccatissima, molto orientale e delicata, perfettamente in tema con l'anime.

Merina

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Merina

Episodi visti: 11/24 --- Voto 9
"Akatsuki no Yona" narra la storia di una giovane principessa dai lunghi capelli rossi, Yona, la quale in una sola notte vede cambiare completamente la propria vita: il padre, sovrano del regno di Koka, viene assassinato da nientemeno che dal nipote, Soo-won, perdipiù uomo di cui la principessa è innamorata. Inizia così l'avventura della giovane principessa, in lotta per la propria sopravvivenza, affiancata dal fedele Hak, amico d'infanzia e sua guardia del corpo personale. I due partono alla ricerca dei quattro leggendari draghi, grazie ai quali Yona potrà rivendicare il trono, usurpato al momento dal cugino, Soo-won.

Essendo quasi a metà della serie, si possono cominciare a dare i primi giudizi, che hanno carattere parziale proprio perché l'anime è in corso. La narrazione è piuttosto lenta, spesso frammezzata da flash-back, che permettono di approfondire meglio i legami tra i personaggi principali (Yona-Hak-Soo-won) e flash-future, che, anticipando certi eventi, permettono allo spettatore di fare previsioni sull'andamento della trama e, forse, anche decidere se è il caso di continuare la visione o no.
Il tema del viaggio, grazie al quale la protagonista acquisisce maggiore consapevolezza di sè, delle proprie capacità e del mondo che la circonda, è il tema predominante della storia: esso è fine e obiettivo del personaggio.
Altro tema importante sono i legami di varia natura e di differenti sfumature: dall'affetto alla stima, alla lealtà, alla fedeltà, all'ammirazione fino all'amore. Ecco, l'amore... si comincia a intravvedere la formazione di un triangolo amoroso tra i tre protagonisti, ma è solo accennato: è certo l'amore che Yona provava (ma direi prova: non si dimentica così velocemente il primo amore), si intravvedono chiaramente i sentimenti di Hak per Yona, mentre più opaco resta il sentimento che Soo-won prova per la cugina (ma non è forse elememto che aumenta il fascino di questa figura e della storia stessa?).

I personaggi sono ben tratteggiati; man mano che prosegue la narrazione conosciamo meglio i protagonisti, ma entriamo a contatto anche con le diverse personalità di coloro che incontrano.
Figura particolarmente interessante è Soo-won: egli non è semplicemente l'antagonista di una fiaba, ovvero non è uno di quei personaggi-fissi che piacevano tanto a Propp nella "Morfologia della fiaba", ma è un personaggio a tutto tondo, dotato di una personalità complessa. Intravvediamo in lui la lotta interiore tra l'affetto per gli amici d'infanzia, Yona e Hak, e il desiderio di vendetta e riabilitazione del padre; assistiamo ai suoi dubbi e ripensamenti riguardo alle decisioni da prendere per unificare il regno, tanto che viene da domandarsi: ma non è che, nonostante i mezzi, il suo fine non sia così bieco come possa apparire?
Resta, inoltre, per ora, un'incognita il motivo reale che ha spinto Soo-won a uccidere lo zio... in fondo, avrebbe potuto sposare la cugina, che alla lunga avrebbe ottenuto il permesso paterno. E' ironia della sorte che abbia ottenuto con un omicidio un trono che avrebbe potuto facilmente avere in un modo più pacifico? Oppure c'è dietro altro, mascherato dietro l'ombroso consigliere che affianca Soo-won?
Tante altre sono le domande a cui, si spera, la seconda parte della serie verrà a rispondere.

Per quanto riguarda la grafica: le figure sono ben delineate e i paesaggi ben caratterizzati.
Molto apprezzabile la sigla iniziale, solo strumentale, che ci proietta in un mondo lontano grazie al motivo orientaleggiante del flauto e degli archi e che, con repentini cambi di ritmo e di melodia arricchisce di pathos il viaggio non solo dei personaggi, ma dello stesso spettatore all'interno della vicenda.


 3
Amarantha

Episodi visti: 5/24 --- Voto 9
Sull'onda dell'entusiasmo do un 9 di buon auspicio e incoraggiamento a questa serie appena iniziata e grazie al cielo molto fedele al manga che già adoro.

I personaggi per ora delineati sono ovviamente pochi -siamo solo ai primi episodi- ma si preannunciano intriganti e pronti a dar vita a colpi di scena in grado di stravolgere completamente trama e personalità.
La giovane principessa, Yona, potrebbe sembrarci la tipica ragazzina viziata e buona a nulla ma le apparenze ingannano e basteranno le prime 5 puntate per farci scoprire la sua forza di volontà e la sua grande determinazione. Alla faccia delle piagnucolose e insulse shojo girls che rovinano anche la più promettente delle trame, la protagonista di questo anime è una ragazza che ben presto si dimostrerà all'altezza delle nostre aspettative e saprà coinvolgerci, farsi amare e portarci con sè nel suo lungo viaggio.
Hak, il protagonista maschile, è un personaggio altrettanto degno di nota. Tanto bello quanto sfacciato, sarcastico, sicuro di sè, ma allo stesso tempo fedele, leale, valoroso, abile in battaglia e sinceramente affezionato a Yona (sarà giusto parlare solo di affetto? Al pubblico l'ardua sentenza).
Soo-won è un personaggio ambiguo e misterioso che cela sicuramente motivi più profondi e per ora sconosciuti dietro le sue azioni. La curiosità cresce.
Per ora solo personaggi di contorno hanno fatto la loro comparsa ma si prevede l'arrivo a breve di nuovi elementi, già presentati di sfuggita nelle intro e nelle conclusioni di questi episodi iniziali, che, se rimarranno fedeli al manga come credo e spero, sapranno senza dubbio emozionarci e coinvolgerci con le loro personalità uniche e ben delineate.

La grafica dell'anime è curata, il chara design disegna dei profili morbidi e delicati per i personaggi femminili e più virili per quelli maschili. Giochi di luci e ombre rendono più realistiche le ambientazioni, i colori sfavillano e aggiungono un tocco di magia visiva, non mancano i chibi o i deformed nei momenti comici e i paesaggi sono molto realistici.

Per quanto riguarda il comparto audio, l'opening è solo musica, dettaglio forse poco rilevante ma per me poco gradito. Meglio l'ending! Per il resto la musica è azzeccata e segue bene le scene senza mai darci quella spiacevole sensazione di silenzio e vuoto che da l'idea che manchi qualcosa. In questo anime la colonna sonora riempie bene ogni momento.

Per ora non siamo riusciti forse a vivere ancora una vasta gamma di emozioni essendo poche le puntate presentate, ma non dimentichiamoci che è un anime in cui non ne manca nessuna! Si ride e si piange, si spera, si teme e prima che ve ne accorgiate sarete già rimasti coinvolti da questa principessa testarda e coraggiosa dai capelli color dell'alba.

P.S. L'elemento fantasy è dietro l'angolo, basta aspettare ancora un po'.