Girl Friend BETA
Anime tratto dall'omonimo gioco, di cui non conoscevo l'esistenza, e come spesso accade in questi casi, siamo di fronte ad un'opera alquanto mediocre, se non peggio, il cui unico scopo è quello pubblicitario.
La trama è letteralmente inesistente, ebbene sì perché per tutti e dodici gli episodi non accade praticamente nulla, se non continue scenette assolutamente inutili, ridicole e banali che coinvolgono questo gruppetto di ragazze.
Per l'appunto un altro grande problema della serie, consiste proprio nella presenza di troppi personaggi: infatti non ci sono dei personaggi fissi, ma ad ogni puntata verranno presentati nuovi personaggi, inutile dire che sono uno più fastidioso dell'altro, stereotipi su stereotipi, che porteranno solamente una grossa noia e confusione.
In conclusione, un' anime ampiamente insufficiente, data la totale assenza di una trama, e alla pessima gestione dei personaggi, fattori che portano la serie a rivelarsi come un'opera di scarso livello e per nulla interessante. Sconsigliatissimo.
Voto finale: 4
La trama è letteralmente inesistente, ebbene sì perché per tutti e dodici gli episodi non accade praticamente nulla, se non continue scenette assolutamente inutili, ridicole e banali che coinvolgono questo gruppetto di ragazze.
Per l'appunto un altro grande problema della serie, consiste proprio nella presenza di troppi personaggi: infatti non ci sono dei personaggi fissi, ma ad ogni puntata verranno presentati nuovi personaggi, inutile dire che sono uno più fastidioso dell'altro, stereotipi su stereotipi, che porteranno solamente una grossa noia e confusione.
In conclusione, un' anime ampiamente insufficiente, data la totale assenza di una trama, e alla pessima gestione dei personaggi, fattori che portano la serie a rivelarsi come un'opera di scarso livello e per nulla interessante. Sconsigliatissimo.
Voto finale: 4
“Girlfriend (Kakko Kari)”, anche conosciuto con il titolo inglese “Girlfriend (Beta)”, è un anime di dodici episodi prodotto nel 2014 dallo studio Silver Link. La serie si ispira all’omonimo videogioco per cellulari sviluppato da CyberAgent.
É alquanto complicato cercare di fornire una trama della suddetta opera, o almeno dare un’idea di quel che succede nel corso delle puntate. Essendo tratto da un simulatore di appuntamenti, in cui il giocatore sceglie la ragazza con cui uscire tra una gamma di infinite possibilità, l’anime deve comportarsi di conseguenza e presentare allo spettatore quante più eroine possibili. Ne deriva, dunque, la totale assenza di una protagonista (sebbene ci siano quattro o cinque figure che ricorrono più di altre) e di un filo logico che unisce i vari eventi.
Il risultato è una serie incredibilmente noiosa, in cui portare a termine ogni puntata si dimostra un lungo ed estenuante calvario. Le scene e le situazioni presentate sono di una banalità allucinante, e spesso sfiorano il limite del ridicolo: ad esempio, vedremo un gruppo di ragazze allenarsi per perdere peso od un altro tentare di risolvere un misterioso indovinello (dalla soluzione peraltro assurda). Anche tentare di ricordarsi cosa accade nei vari episodi diventa difficile, poiché è effettivamente poco o nulla ciò che rimane impresso nella mente dello spettatore.
“Girlfriend (Beta)” non ha dalla sua nemmeno l’infinito numero di personaggi presentati (se dicessi che ce ne sono una quarantina non userei di certo un eufemismo). Proprio il fatto di concentrarsi ogni volta su un gruppo di ragazze diverse gioca a sfavore dell’anime: alla fine sarà impossibile ricordarsi di tutte e, soprattutto, affezionarsi a qualcuna di esse. Non v’è dubbio che abbiano cercato di costruire un personaggio che andasse al di là del semplice aspetto esteriore: peccato, però, che gli autori siano scaduti in caratterizzazioni superficiali prive di qualsivoglia spessore. Ciò è dovuto, tra l’altro, all’ambizioso tentativo di differenziarle l’una dall’altra, dando a ciascuna una passione o un segno particolare. Questo è evidente soprattutto nel design delle ragazze, ognuna con un’acconciatura o un colore di capelli diverso (anche se, a questo proposito, almeno una volta hanno toppato, propinandoci due signorine dall’aspetto praticamente identico che spesso ho confuso per la stessa persona). Dunque, tra occhiali da scienziato pazzo, chioma mezza fucsia e mezza viola e pupille a forma di stella, la stravaganza non manca di certo.
Come ci si poteva aspettare, il character design è moe all’ennesima potenza e completamente anonimo. Le animazioni, dal canto loro, rientrano nella media, mentre gli sfondi sono piuttosto ben realizzati. Le OST sono in linea con l’atmosfera della serie (d’altronde neanche Kenji Kawai può tirar fuori qualcosa di epico con certa materia prima), mentre le sigle super kawaii sono tutt’altro che orecchiabili. É una delle poche volte, infine, in cui mi trovo a dare dei pareri negativi sul doppiaggio. Un dolore per i timpani, infatti, il timbro di voce di Erena, nonché la pessima interpretazione di Chloé. Quest’utima, infatti, possiede un accento che con il francese non ha nulla a che fare (l’unica cosa che ricorderò sarà l’orrore provato quando ha parlato veramente le suddetta lingua).
In conclusione, “Girlfriend (Beta)” si è dimostrato null’altro che una trovata commerciale, realizzata col solo fine di promuovere il videogioco. Situazioni banali, personaggi numerosi ma per nulla memorabili e tanta noia decretano la più che ovvia bocciatura dell’opera. Voto: 4.
É alquanto complicato cercare di fornire una trama della suddetta opera, o almeno dare un’idea di quel che succede nel corso delle puntate. Essendo tratto da un simulatore di appuntamenti, in cui il giocatore sceglie la ragazza con cui uscire tra una gamma di infinite possibilità, l’anime deve comportarsi di conseguenza e presentare allo spettatore quante più eroine possibili. Ne deriva, dunque, la totale assenza di una protagonista (sebbene ci siano quattro o cinque figure che ricorrono più di altre) e di un filo logico che unisce i vari eventi.
Il risultato è una serie incredibilmente noiosa, in cui portare a termine ogni puntata si dimostra un lungo ed estenuante calvario. Le scene e le situazioni presentate sono di una banalità allucinante, e spesso sfiorano il limite del ridicolo: ad esempio, vedremo un gruppo di ragazze allenarsi per perdere peso od un altro tentare di risolvere un misterioso indovinello (dalla soluzione peraltro assurda). Anche tentare di ricordarsi cosa accade nei vari episodi diventa difficile, poiché è effettivamente poco o nulla ciò che rimane impresso nella mente dello spettatore.
“Girlfriend (Beta)” non ha dalla sua nemmeno l’infinito numero di personaggi presentati (se dicessi che ce ne sono una quarantina non userei di certo un eufemismo). Proprio il fatto di concentrarsi ogni volta su un gruppo di ragazze diverse gioca a sfavore dell’anime: alla fine sarà impossibile ricordarsi di tutte e, soprattutto, affezionarsi a qualcuna di esse. Non v’è dubbio che abbiano cercato di costruire un personaggio che andasse al di là del semplice aspetto esteriore: peccato, però, che gli autori siano scaduti in caratterizzazioni superficiali prive di qualsivoglia spessore. Ciò è dovuto, tra l’altro, all’ambizioso tentativo di differenziarle l’una dall’altra, dando a ciascuna una passione o un segno particolare. Questo è evidente soprattutto nel design delle ragazze, ognuna con un’acconciatura o un colore di capelli diverso (anche se, a questo proposito, almeno una volta hanno toppato, propinandoci due signorine dall’aspetto praticamente identico che spesso ho confuso per la stessa persona). Dunque, tra occhiali da scienziato pazzo, chioma mezza fucsia e mezza viola e pupille a forma di stella, la stravaganza non manca di certo.
Come ci si poteva aspettare, il character design è moe all’ennesima potenza e completamente anonimo. Le animazioni, dal canto loro, rientrano nella media, mentre gli sfondi sono piuttosto ben realizzati. Le OST sono in linea con l’atmosfera della serie (d’altronde neanche Kenji Kawai può tirar fuori qualcosa di epico con certa materia prima), mentre le sigle super kawaii sono tutt’altro che orecchiabili. É una delle poche volte, infine, in cui mi trovo a dare dei pareri negativi sul doppiaggio. Un dolore per i timpani, infatti, il timbro di voce di Erena, nonché la pessima interpretazione di Chloé. Quest’utima, infatti, possiede un accento che con il francese non ha nulla a che fare (l’unica cosa che ricorderò sarà l’orrore provato quando ha parlato veramente le suddetta lingua).
In conclusione, “Girlfriend (Beta)” si è dimostrato null’altro che una trovata commerciale, realizzata col solo fine di promuovere il videogioco. Situazioni banali, personaggi numerosi ma per nulla memorabili e tanta noia decretano la più che ovvia bocciatura dell’opera. Voto: 4.
"Girl Friend Kakko Kari" (o "Girl Friend Beta" come viene chiamato in inglese) è una serie anime di dodici episodi basata sull'omonimo videogame per cellulari. Non conosco il gioco in questione perciò mi limiterò a giudicare l'anime solo per quello che ho potuto vedere nella serie.
Partiamo dalla trama, e qua si fa veloce perché la trama non c'è. L'anime ha per protagoniste delle studentesse di un liceo qualunque del Giappone, che fanno cose da studentesse. Frequentano le lezioni, partecipano alle attività dei club, e via dicendo. Vivono la vita scolastica senza troppi sconvolgimenti, esclusi il sempre presente festival scolastico da organizzare o una specie di concorso per eleggere la ragazza più bella della scuola.
La serie dunque è una sorta di slice of life scolastico molto leggero in cui non succede nulla di davvero importante e si arriva alla fine per inerzia. I vari episodi hanno per protagonista una studentessa che cambia ad ogni episodio, ma che fa parte del gruppo di personaggi principali che è sempre quello. A turno ci si focalizza su una ragazza alla prese con piccoli problemi quali il dover studiare per gli esami, superare la propria timidezza con le amiche o trovare una casa per alcuni gattini.
Oltre alle protagoniste principali, la scuola è popolata da tantissime studentesse un po' strambe o che comunque non passano inosservate come una che ha i capelli di due colori diversi, una con la passione per l'occulto, un'altra che ha quella per i fossili, o addirittura un androide (Miss Monochrome che qua fa qualche simpatica comparsata).
I disegni hanno uno stile molto gradevole, tipicamente moe, e tutte le ragazze sono molto carine, perfino le professoresse. La scuola è un istituto misto ma i ragazzi compaiono solo sullo sfondo praticamente (non mi sembra di aver mai sentito una voce maschile nella serie escluso qualche papà delle protagoniste). Un ottimo doppiaggio originale conferisce ad ogni ragazza quel qualcosa in più, specialmente nel caso della francese Chloe, che le fa risaltare ancora di più.
Discrete anche le musiche di sottofondo e orecchiabili le sigle.
"Girl Friend Kakko Kari" è una di quelle serie da guardare a cuor leggero, giusto per passare venti minuti al giorno senza pensieri. La serie è carina e gradevole ma è pur vero che alla fine dell'episodio guardato allo spettatore non rimane poi molto.
Se però, vi piacciono gli anime scolastici e le ragazze carine che fanno cose carine, vale la pena guardarla a tempo perso.
Partiamo dalla trama, e qua si fa veloce perché la trama non c'è. L'anime ha per protagoniste delle studentesse di un liceo qualunque del Giappone, che fanno cose da studentesse. Frequentano le lezioni, partecipano alle attività dei club, e via dicendo. Vivono la vita scolastica senza troppi sconvolgimenti, esclusi il sempre presente festival scolastico da organizzare o una specie di concorso per eleggere la ragazza più bella della scuola.
La serie dunque è una sorta di slice of life scolastico molto leggero in cui non succede nulla di davvero importante e si arriva alla fine per inerzia. I vari episodi hanno per protagonista una studentessa che cambia ad ogni episodio, ma che fa parte del gruppo di personaggi principali che è sempre quello. A turno ci si focalizza su una ragazza alla prese con piccoli problemi quali il dover studiare per gli esami, superare la propria timidezza con le amiche o trovare una casa per alcuni gattini.
Oltre alle protagoniste principali, la scuola è popolata da tantissime studentesse un po' strambe o che comunque non passano inosservate come una che ha i capelli di due colori diversi, una con la passione per l'occulto, un'altra che ha quella per i fossili, o addirittura un androide (Miss Monochrome che qua fa qualche simpatica comparsata).
I disegni hanno uno stile molto gradevole, tipicamente moe, e tutte le ragazze sono molto carine, perfino le professoresse. La scuola è un istituto misto ma i ragazzi compaiono solo sullo sfondo praticamente (non mi sembra di aver mai sentito una voce maschile nella serie escluso qualche papà delle protagoniste). Un ottimo doppiaggio originale conferisce ad ogni ragazza quel qualcosa in più, specialmente nel caso della francese Chloe, che le fa risaltare ancora di più.
Discrete anche le musiche di sottofondo e orecchiabili le sigle.
"Girl Friend Kakko Kari" è una di quelle serie da guardare a cuor leggero, giusto per passare venti minuti al giorno senza pensieri. La serie è carina e gradevole ma è pur vero che alla fine dell'episodio guardato allo spettatore non rimane poi molto.
Se però, vi piacciono gli anime scolastici e le ragazze carine che fanno cose carine, vale la pena guardarla a tempo perso.