Inou Battle wa Nichijou-kei no Naka de
"Inou Battle wa Nichijou-kei no Naka de" è, a mio parere, uno dei migliori anime usciti nella stagione autunno-inverno 2014: semplice al punto giusto, ma comunque avvincente e appassionante. Dodici episodi di puro divertimento, per una commedia harem dai caratteri fortemente intraprendenti. Strani poteri, mischiati a una giusta dose di sentimentalismo… l'ideale per chiunque voglia godersi una serie non troppo calma, ma neanche tanto d'azione. Insomma, una giusta via di mezzo, capace di non far staccare lo spettatore dallo schermo dal primo all'ultimo minuto.
July Andou è un vivace ragazzo delle superiori, con la classica "sindrome della seconda media", che lo porta continuamente in un mondo tutto suo. Strani poteri, incantesimi e nemici formidabili che mettono a repentaglio il destino dell'umanità. Lui però è l'eroe oscuro, che salverà migliori di persone grazie alle sue capacità incredibili. Niente di strano fino ad ora, peccato che, improvvisamente, Andou e l'intero club di letteratura (composto da altre quattro fanciulle), acquista misteriosamente una serie di poteri sensazionali.
Tomoyo, ragazza dai rossi capelli, segretamente innamorata di Andou, impara a controllare il tempo; Sayumi, una fanciulla alta ed elegante riesce invece a riportare le cose al loro stato originario, ripristinando amputazioni oppure curando ferite; Hatoko, vivace fanciulla, nonché amica d'infanzia di Andou, si destreggia nella manipolazione degli elementi; ed infine la piccola Chifuyu, nipote di un'insegnante della scuola, capace di creare dal nulla qualsiasi cosa le venga in mente.
Insomma, poteri sensazionali, che potrebbero portare innumerevoli vantaggi. E Andou? Incredibilmente possiede il potere più bello di tutti: una fiamma oscura che si accende sul palmo della sua mano. Peccato che tale abilità si mostri tanto bella quanto inutile… non scotta, non brucia, non illumina.
Le giornate passano, ma il quieto vivere dei nostri eroi sarà ben presto scosso da misteriosi avvenimenti. Quei poteri sono stati donati a loro, ma da chi? Qual è lo scopo di tali abilità? Andou è compagni non sembrano proprio preoccupatissimi nella risoluzione di tali dilemmi, ma ben presto dovranno sbatterci la testa contro, volenti o nolenti.
Parto subito affermando che, quando la storia non interessa scontri magici, viene ben alimentata da un'incredibile storia d'amore. È un harem e dunque non c'è da meravigliarsi se tutte le ragazze del club appaiano invaghite del nostro Andou. Eppure ognuna di queste mostrerà un'attrazione diversa, in base al proprio rapporto col ragazzo. Tomoyo sembra quella maggiormente papabile al ruolo di "fidanzata", ma le cose non sembrano proprio andare per il verso giusto, senza contare la pressione delle altre amiche.
A differenza di molte commedie, "Inou Battle wa Nichijou-kei no Naka de" riesce a mutare all'interno della stessa puntata, assumendo prima caratteri più comici e leggeri per poi cambiare verso toni più seri e appassionanti.
Ogni fanciulla mostra un carattere particolare, che, nonostante rispecchi almeno in parte i classici standard dell'animazione giapponese, riesce comunque a apportare un'impronta tutta loro. L'apparente leggerezza di quest'opera è soltanto una finta, perché i problemi sono sempre dietro l'angolo e i vari protagonisti dovranno apparire sempre pronti e determinati. L'esempio esplicito è July Andou, il ragazzo con il sorriso sempre stampato in faccia, che sa distinguere le situazioni serie da quelle più divertenti. A differenza di molti altri protagonisti maschili assume caratteri meno da tontolone e, seppur la sua ignoranza in amore è palese, comprende le preoccupazioni delle compagne di club ed è in grado di risolverle con la giusta prontezza di spirito.
La grafica è buona: semplice, leggera, chiara e pulita. in fin dei conti si tratta pur sempre di una commedia e non c'è bisogno di enfatizzare i toni cupi e tetri. Un piccolo difetto, visto che qualcosa a riguardo devo comunque dirlo, è l'apparente mancanza di originalità dei vari personaggi, almeno dal punto di vista dei disegni: Chifuyu ricorda Kobato Hasegawa (Haganai), mentre Mirei Kudou (la rappresentante d'istituto) è pericolosamente simile a Ayase Aragaki (Oreimo).
Le musiche sono interessanti e simpatiche e anche il doppiaggio risulta ben realizzato. Ottima regia, che si è destreggiata elegantemente nell'organizzazione di tale storia nello spazio ristretto di sole dodici puntate.
E dunque che aggiungere? Forse potrei dire ancora molto, forse no. Una cosa è certa: "Inou Battle wa Nichijou-kei no Naka de" è un anime veramente piacevole, che, per certi versi, mi ricorda molto "Hentai ouji warawanai neko". Un'impostazione iniziale piuttosto simpatica, che, col passare delle puntate si fa sempre più intrigante e profonda. In tal caso il finale è molto aperto e alcuni indizi sembrano lanciare la serie verso una seconda stagione. Impossibile? Chissà. Eppure se ciò avvenisse i presupposti sarebbero senza dubbio interessanti. Vedremo.
Voto finale: 8
July Andou è un vivace ragazzo delle superiori, con la classica "sindrome della seconda media", che lo porta continuamente in un mondo tutto suo. Strani poteri, incantesimi e nemici formidabili che mettono a repentaglio il destino dell'umanità. Lui però è l'eroe oscuro, che salverà migliori di persone grazie alle sue capacità incredibili. Niente di strano fino ad ora, peccato che, improvvisamente, Andou e l'intero club di letteratura (composto da altre quattro fanciulle), acquista misteriosamente una serie di poteri sensazionali.
Tomoyo, ragazza dai rossi capelli, segretamente innamorata di Andou, impara a controllare il tempo; Sayumi, una fanciulla alta ed elegante riesce invece a riportare le cose al loro stato originario, ripristinando amputazioni oppure curando ferite; Hatoko, vivace fanciulla, nonché amica d'infanzia di Andou, si destreggia nella manipolazione degli elementi; ed infine la piccola Chifuyu, nipote di un'insegnante della scuola, capace di creare dal nulla qualsiasi cosa le venga in mente.
Insomma, poteri sensazionali, che potrebbero portare innumerevoli vantaggi. E Andou? Incredibilmente possiede il potere più bello di tutti: una fiamma oscura che si accende sul palmo della sua mano. Peccato che tale abilità si mostri tanto bella quanto inutile… non scotta, non brucia, non illumina.
Le giornate passano, ma il quieto vivere dei nostri eroi sarà ben presto scosso da misteriosi avvenimenti. Quei poteri sono stati donati a loro, ma da chi? Qual è lo scopo di tali abilità? Andou è compagni non sembrano proprio preoccupatissimi nella risoluzione di tali dilemmi, ma ben presto dovranno sbatterci la testa contro, volenti o nolenti.
Parto subito affermando che, quando la storia non interessa scontri magici, viene ben alimentata da un'incredibile storia d'amore. È un harem e dunque non c'è da meravigliarsi se tutte le ragazze del club appaiano invaghite del nostro Andou. Eppure ognuna di queste mostrerà un'attrazione diversa, in base al proprio rapporto col ragazzo. Tomoyo sembra quella maggiormente papabile al ruolo di "fidanzata", ma le cose non sembrano proprio andare per il verso giusto, senza contare la pressione delle altre amiche.
A differenza di molte commedie, "Inou Battle wa Nichijou-kei no Naka de" riesce a mutare all'interno della stessa puntata, assumendo prima caratteri più comici e leggeri per poi cambiare verso toni più seri e appassionanti.
Ogni fanciulla mostra un carattere particolare, che, nonostante rispecchi almeno in parte i classici standard dell'animazione giapponese, riesce comunque a apportare un'impronta tutta loro. L'apparente leggerezza di quest'opera è soltanto una finta, perché i problemi sono sempre dietro l'angolo e i vari protagonisti dovranno apparire sempre pronti e determinati. L'esempio esplicito è July Andou, il ragazzo con il sorriso sempre stampato in faccia, che sa distinguere le situazioni serie da quelle più divertenti. A differenza di molti altri protagonisti maschili assume caratteri meno da tontolone e, seppur la sua ignoranza in amore è palese, comprende le preoccupazioni delle compagne di club ed è in grado di risolverle con la giusta prontezza di spirito.
La grafica è buona: semplice, leggera, chiara e pulita. in fin dei conti si tratta pur sempre di una commedia e non c'è bisogno di enfatizzare i toni cupi e tetri. Un piccolo difetto, visto che qualcosa a riguardo devo comunque dirlo, è l'apparente mancanza di originalità dei vari personaggi, almeno dal punto di vista dei disegni: Chifuyu ricorda Kobato Hasegawa (Haganai), mentre Mirei Kudou (la rappresentante d'istituto) è pericolosamente simile a Ayase Aragaki (Oreimo).
Le musiche sono interessanti e simpatiche e anche il doppiaggio risulta ben realizzato. Ottima regia, che si è destreggiata elegantemente nell'organizzazione di tale storia nello spazio ristretto di sole dodici puntate.
E dunque che aggiungere? Forse potrei dire ancora molto, forse no. Una cosa è certa: "Inou Battle wa Nichijou-kei no Naka de" è un anime veramente piacevole, che, per certi versi, mi ricorda molto "Hentai ouji warawanai neko". Un'impostazione iniziale piuttosto simpatica, che, col passare delle puntate si fa sempre più intrigante e profonda. In tal caso il finale è molto aperto e alcuni indizi sembrano lanciare la serie verso una seconda stagione. Impossibile? Chissà. Eppure se ciò avvenisse i presupposti sarebbero senza dubbio interessanti. Vedremo.
Voto finale: 8
Ecco un anime che impersona la massima espressione della parola "forse" della concezione di Leopardi: non è fine a sé stessa, ma apre le possibilità all'infinito.
L'infinito, per l'appunto, in questo anime è una sorta di norma: nulla viene definito, a parte l'amicizia tra i protagonisti. Nel mezzo c'è di tutto: i divertimenti, i battibecchi, le relazioni sentimentali verso il protagonista "affetto dalla sindrome della seconda media" (molto deliziosa) e le battaglie.
In fin dei conti, manca solo l'effettivo sviluppo del tutto poiché le basi son state gettate: i superpoteri ci sono, gli antagonisti trepidano, la guerra è in corso, tutte le ragazze sono 'cotte a puntino' da Ju-kun (dalla bambina alla senpai).
Il protagonista, tra l'altro, ha delle idee tremendamente spettacolari e delle riflessioni così profonde ed incantevoli che riesce a catturare tutti: non è presente infatti il motto di sempre "Mai Arrendersi"; piuttosto è presente la straordinarietà dell'ordinaria vita quotidiana, che riesce a spiazzare l'ennesimo stereotipo dei super ragazzini fortunati.
A dar vivacità al tutto si aggiunge la frizzante grafica, la trasportante sigla d'apertura e i nomi (e le relative premesse) che il protagonista attribuisce ad ogni singolo potere: "Dark and Dark of the end" è tanto pittoresco quanto memorabile.
Nell'attesa del proseguo, lascia ben sperare.
L'infinito, per l'appunto, in questo anime è una sorta di norma: nulla viene definito, a parte l'amicizia tra i protagonisti. Nel mezzo c'è di tutto: i divertimenti, i battibecchi, le relazioni sentimentali verso il protagonista "affetto dalla sindrome della seconda media" (molto deliziosa) e le battaglie.
In fin dei conti, manca solo l'effettivo sviluppo del tutto poiché le basi son state gettate: i superpoteri ci sono, gli antagonisti trepidano, la guerra è in corso, tutte le ragazze sono 'cotte a puntino' da Ju-kun (dalla bambina alla senpai).
Il protagonista, tra l'altro, ha delle idee tremendamente spettacolari e delle riflessioni così profonde ed incantevoli che riesce a catturare tutti: non è presente infatti il motto di sempre "Mai Arrendersi"; piuttosto è presente la straordinarietà dell'ordinaria vita quotidiana, che riesce a spiazzare l'ennesimo stereotipo dei super ragazzini fortunati.
A dar vivacità al tutto si aggiunge la frizzante grafica, la trasportante sigla d'apertura e i nomi (e le relative premesse) che il protagonista attribuisce ad ogni singolo potere: "Dark and Dark of the end" è tanto pittoresco quanto memorabile.
Nell'attesa del proseguo, lascia ben sperare.
Quando l'illustratore dell'ormai leggendario Diavolone part timer concede il suo talento per un'altra opera, nella mente degli appassionati si creano diverse aspettative. Sarà quest'opera all'altezza del suo più che illustre predecessore? Oppure è tutto un semplice esercizio estetico? Che cosa comunica quest'opera una volta terminata la visione?
"Inō Battle wa Nichijou-kei" no Naka de è un'opera della stagione autunnale 2014 composta da dodici episodi di durata canonica. L'opera trae origine dall'omonima light novel del 2012.
Trama: esistono cinque ragazzi appartenenti al club di letteratura della scuola superiore Senkō, uno dei quali (l'unico maschio) è il classico esagitato vittima della famigerata "Sindrome della seconda media". In un giorno come un altro, questi cinque ragazzi ricevono dei poteri sovrannaturali (da menzionare l'esagerata potenza di questi ultimi, eccezion fatta per l'ultra scenico "Dark & Dark"). Il problema è che li ricevono senz'alcuna motivazione e pare non ci sia alcun nemico da combattere. La decisione che viene presa all'unanimità è di non utilizzare tali poteri se non all'interno di speciali spazi dimensionali appositamente creati, e solo a scopo di allenamento/affinamento delle proprie abilità. Come proseguirà la loro "vita ordinaria"?
Grafica: semplice e ordinaria, tuttavia non sgradevole. Le ambientazioni sono limitate ad un contesto cittadino/scolastico, e sono realizzate in maniera accettabile. Altalenanti le animazioni, talvolta accettabili, talvolta sfociano nel becero citazionismo da studio Trigger. Character design validissimo.
Sonoro: non malvagio. L'opening è piuttosto carina e gradevole. L'ending è più aggressiva e coinvolgente, con parti piuttosto simpatiche. OST molto appropriate al contesto, effetti sonori piuttosto belli. Doppiaggio simpatico e ben realizzato.
Personaggi: nonostante l'apparente semplicità (che potrebbe sconfinare nel banale), i personaggi appaiono fin da subito molto ben caratterizzati, con personalità nette e incisive. Il fattore evolutivo è ben presente, lo stesso dicasi del fattore introspettivo. L'interazione risulta ottima.
Sceneggiatura: l'opera di per sé non è realizzata male. La gestione temporale è lineare, chiara, fruibile, intervallata da qualche flashback. Il ritmo si attesta su livelli medio/lenti. Sono presenti delle scene d'azioni interessanti con alcune parti particolarmente violente, peccato vengano abbandonate a sé stesse. È presente un modesto quantitativo di fanservice. I dialoghi sono piuttosto interessanti (con alcune punte particolarmente efficaci).
Finale: negli ultimi episodi, dopo la fornitura di alcune spiegazioni sulle origini dei poteri e su delle presunte battaglie che i nostri protagonisti dovranno affrontare, si preferisce accantonare questo fattore essenziale in favore di uno sviluppo da commedia romantica e da "salvezza" dell'eroina manipolata. Non che sia spregevole, ma perché non approfondire le parti essenziali e più interessanti dell'opera?
In sintesi: "Quando le battaglie sovrannaturali divengono ordinarie" è un'opera che grida a squarciagola tutta la rabbia del suo creatore. È chiaramente percepibile la sua frustrazione, la sua insoddisfazione di fondo nel non essere riuscito ad esprimere se stesso come avrebbe voluto. La serie è un inno al potenziale inespresso, alla troppa carne al fuoco, al fatto che siano state imposte sin troppe restrizioni e limitazioni calate dall'alto, anche a scapito della profondità delle tematiche affrontate. È un vero peccato perché la serie non è solo divertente, presentava anche un notevole potenziale per uno sviluppo di una trama avvincente. La serie stessa, nella sua apparente semplicità ha mostrato dei picchi notevoli, ragion per cui ottiene la sufficienza, ma nulla più. L'opera è consigliata agli amanti delle commedie e del genere "vita quotidiana" che non disdegnano qualche digressione nel sovrannaturale.
"Inō Battle wa Nichijou-kei" no Naka de è un'opera della stagione autunnale 2014 composta da dodici episodi di durata canonica. L'opera trae origine dall'omonima light novel del 2012.
Trama: esistono cinque ragazzi appartenenti al club di letteratura della scuola superiore Senkō, uno dei quali (l'unico maschio) è il classico esagitato vittima della famigerata "Sindrome della seconda media". In un giorno come un altro, questi cinque ragazzi ricevono dei poteri sovrannaturali (da menzionare l'esagerata potenza di questi ultimi, eccezion fatta per l'ultra scenico "Dark & Dark"). Il problema è che li ricevono senz'alcuna motivazione e pare non ci sia alcun nemico da combattere. La decisione che viene presa all'unanimità è di non utilizzare tali poteri se non all'interno di speciali spazi dimensionali appositamente creati, e solo a scopo di allenamento/affinamento delle proprie abilità. Come proseguirà la loro "vita ordinaria"?
Grafica: semplice e ordinaria, tuttavia non sgradevole. Le ambientazioni sono limitate ad un contesto cittadino/scolastico, e sono realizzate in maniera accettabile. Altalenanti le animazioni, talvolta accettabili, talvolta sfociano nel becero citazionismo da studio Trigger. Character design validissimo.
Sonoro: non malvagio. L'opening è piuttosto carina e gradevole. L'ending è più aggressiva e coinvolgente, con parti piuttosto simpatiche. OST molto appropriate al contesto, effetti sonori piuttosto belli. Doppiaggio simpatico e ben realizzato.
Personaggi: nonostante l'apparente semplicità (che potrebbe sconfinare nel banale), i personaggi appaiono fin da subito molto ben caratterizzati, con personalità nette e incisive. Il fattore evolutivo è ben presente, lo stesso dicasi del fattore introspettivo. L'interazione risulta ottima.
Sceneggiatura: l'opera di per sé non è realizzata male. La gestione temporale è lineare, chiara, fruibile, intervallata da qualche flashback. Il ritmo si attesta su livelli medio/lenti. Sono presenti delle scene d'azioni interessanti con alcune parti particolarmente violente, peccato vengano abbandonate a sé stesse. È presente un modesto quantitativo di fanservice. I dialoghi sono piuttosto interessanti (con alcune punte particolarmente efficaci).
Finale: negli ultimi episodi, dopo la fornitura di alcune spiegazioni sulle origini dei poteri e su delle presunte battaglie che i nostri protagonisti dovranno affrontare, si preferisce accantonare questo fattore essenziale in favore di uno sviluppo da commedia romantica e da "salvezza" dell'eroina manipolata. Non che sia spregevole, ma perché non approfondire le parti essenziali e più interessanti dell'opera?
In sintesi: "Quando le battaglie sovrannaturali divengono ordinarie" è un'opera che grida a squarciagola tutta la rabbia del suo creatore. È chiaramente percepibile la sua frustrazione, la sua insoddisfazione di fondo nel non essere riuscito ad esprimere se stesso come avrebbe voluto. La serie è un inno al potenziale inespresso, alla troppa carne al fuoco, al fatto che siano state imposte sin troppe restrizioni e limitazioni calate dall'alto, anche a scapito della profondità delle tematiche affrontate. È un vero peccato perché la serie non è solo divertente, presentava anche un notevole potenziale per uno sviluppo di una trama avvincente. La serie stessa, nella sua apparente semplicità ha mostrato dei picchi notevoli, ragion per cui ottiene la sufficienza, ma nulla più. L'opera è consigliata agli amanti delle commedie e del genere "vita quotidiana" che non disdegnano qualche digressione nel sovrannaturale.
A volte, purtroppo, dopo aver terminato un anime, non posso fare a meno di pormi la più delusa e deprimente delle domande: "...e quindi...?"
E anche per questo "Inou Battle wa Nichijou-kei no Naka de", il triste rito si è compiuto, dopo aver concluso la visione dell'ultimo episodio.
La domanda sorge spontanea perchè la serie in questione pare essere la perfetta metafora del vecchio ubriacone che cammina barcollando, zigzagando e che non si riesce a capire dove sia diretto. La serie infatti irretisce gli spettatori con la questione dei super poteri di cui improvvisamente i cinque protagonisti si scoprono possessori, salvo poi occultare la questione dopo i primi due episodi, dargli una spolveratina nella fase finale della serie (con tanto di spiegazione dell'origine dei suddetti super poteri che sfiora l'insulto all'intelligenza umana) e concludere le vicende dei nostri eroi con una sorta di nulla di fatto, che, come spesso avviene ultimamente, lascia lo spiraglio aperto per una possibile e probabile, seconda serie.
Se il problema fosse solo aver usato l'escamotage dei super poteri come pretesto per mettere insieme i protagonisti, e il resto del canovaccio funzionasse a dovere, nessuno avrebbe da ridire. Più volte abbiamo assistito ad anime la cui trama è poco più di un pretesto, ma che, grazie ad altri azzeccati fattori, risultano divertenti e scorrevoli. Ma in questa produzione dello studio Trigger, si salta da un episodio ad un altro senza avere, spesso e volentieri, un filo conduttore chiaro e definito, con momenti che sembrano far presagire scontri tra i vari possessori di poteri (non sono solo i nostri amici ad avere questo dono) ed altri, i più frequenti e tutto sommato i meno peggio riusciti, in cui le ragazze mostreranno la loro devozione per l'unico personaggio maschile del lotto.
Quest'ultimo, il brillantissimo Andou è la vera ancora di salvezza di questa produzione, che se non avesse avuto tra le sue fila un fuoriclasse del suo calibro, difficilmente avrebbe evitato di precipitare nell'abisso dei voti più infimi. Viceversa il nostro eroe (doppiato tra l'altro in modo eccezionale da Nobuhiko Okamoto) regge sulle sue spalle il peso della pochezza del canovaccio, riempiendolo con dialoghi e (soprattutto) monologhi che farebbero impallidire perfino il più esaltato Rintaro Okabe di "Steins;Gate".
Le ragazze co-protagoniste, dal canto loro, sono tutte abbastanza standardizzate, con la solita tsundere, la loli, la svampita, la super perfetta ed efficiente presidentessa del club di letteratura. Se non altro però, a dispetto della loro piatta caratterizzazione, coprono il loro ruolo in modo efficace e in alcuni casi anche divertente.
Discreto il comparto grafico con un chara design non originalissimo ma piacevole da vedere e buoni scenari ed animazioni. Validi anche gli effetti dei super poteri, per quanto si vedano abbastanza di rado. Ost anch'essa gradevole, con due ottime sigle.
In conclusione, dall'analisi di questa serie emerge l'eccellenza di un personaggio, i suoi folli dialoghi-monologhi, qualche situazione divertente e spassosa (legata soprattutto ai fallimentari tentativi delle ragazze di realizzare il loro sogno d'amore con Andou) e la sensazione pressante e pesante dell'incompiutezza e pochezza della trama.
Sulla base di ciò è evidente che questo "Inou Battle wa Nichijou-kei no Naka de" non può che cadere nel limbo dell'anonimato, salvato soltanto da pochi spunti.
Consigliabile? Francamente non lo consiglierei più di tanto, perchè di fatto la serie in sè dice davvero poco, ma se amate alla follia gli anime scolastici, con risvolti sentimental-harem, tutto sommato potreste anche trovare qualche momento appagante nella visione di alcuni episodi di questo "Inou Battle wa Nichijou-kei no Naka de". In caso contrario, cercate altrove, c'è decisamente di meglio.
E anche per questo "Inou Battle wa Nichijou-kei no Naka de", il triste rito si è compiuto, dopo aver concluso la visione dell'ultimo episodio.
La domanda sorge spontanea perchè la serie in questione pare essere la perfetta metafora del vecchio ubriacone che cammina barcollando, zigzagando e che non si riesce a capire dove sia diretto. La serie infatti irretisce gli spettatori con la questione dei super poteri di cui improvvisamente i cinque protagonisti si scoprono possessori, salvo poi occultare la questione dopo i primi due episodi, dargli una spolveratina nella fase finale della serie (con tanto di spiegazione dell'origine dei suddetti super poteri che sfiora l'insulto all'intelligenza umana) e concludere le vicende dei nostri eroi con una sorta di nulla di fatto, che, come spesso avviene ultimamente, lascia lo spiraglio aperto per una possibile e probabile, seconda serie.
Se il problema fosse solo aver usato l'escamotage dei super poteri come pretesto per mettere insieme i protagonisti, e il resto del canovaccio funzionasse a dovere, nessuno avrebbe da ridire. Più volte abbiamo assistito ad anime la cui trama è poco più di un pretesto, ma che, grazie ad altri azzeccati fattori, risultano divertenti e scorrevoli. Ma in questa produzione dello studio Trigger, si salta da un episodio ad un altro senza avere, spesso e volentieri, un filo conduttore chiaro e definito, con momenti che sembrano far presagire scontri tra i vari possessori di poteri (non sono solo i nostri amici ad avere questo dono) ed altri, i più frequenti e tutto sommato i meno peggio riusciti, in cui le ragazze mostreranno la loro devozione per l'unico personaggio maschile del lotto.
Quest'ultimo, il brillantissimo Andou è la vera ancora di salvezza di questa produzione, che se non avesse avuto tra le sue fila un fuoriclasse del suo calibro, difficilmente avrebbe evitato di precipitare nell'abisso dei voti più infimi. Viceversa il nostro eroe (doppiato tra l'altro in modo eccezionale da Nobuhiko Okamoto) regge sulle sue spalle il peso della pochezza del canovaccio, riempiendolo con dialoghi e (soprattutto) monologhi che farebbero impallidire perfino il più esaltato Rintaro Okabe di "Steins;Gate".
Le ragazze co-protagoniste, dal canto loro, sono tutte abbastanza standardizzate, con la solita tsundere, la loli, la svampita, la super perfetta ed efficiente presidentessa del club di letteratura. Se non altro però, a dispetto della loro piatta caratterizzazione, coprono il loro ruolo in modo efficace e in alcuni casi anche divertente.
Discreto il comparto grafico con un chara design non originalissimo ma piacevole da vedere e buoni scenari ed animazioni. Validi anche gli effetti dei super poteri, per quanto si vedano abbastanza di rado. Ost anch'essa gradevole, con due ottime sigle.
In conclusione, dall'analisi di questa serie emerge l'eccellenza di un personaggio, i suoi folli dialoghi-monologhi, qualche situazione divertente e spassosa (legata soprattutto ai fallimentari tentativi delle ragazze di realizzare il loro sogno d'amore con Andou) e la sensazione pressante e pesante dell'incompiutezza e pochezza della trama.
Sulla base di ciò è evidente che questo "Inou Battle wa Nichijou-kei no Naka de" non può che cadere nel limbo dell'anonimato, salvato soltanto da pochi spunti.
Consigliabile? Francamente non lo consiglierei più di tanto, perchè di fatto la serie in sè dice davvero poco, ma se amate alla follia gli anime scolastici, con risvolti sentimental-harem, tutto sommato potreste anche trovare qualche momento appagante nella visione di alcuni episodi di questo "Inou Battle wa Nichijou-kei no Naka de". In caso contrario, cercate altrove, c'è decisamente di meglio.
"Inou Battle wa Nichijou-kei no Naka de" ("When Supernatural Battles Became Commonplace") è un anime del 2014 composto da dodici episodi di durata canonica, tratto da un'omonima serie di light novel, scritte da Kota Nozomi e illustrate da 029. La serie è prodotta dallo studio Trigger.
La vicenda ruota principalmente attorno ad un gruppo composto da un ragazzo e quattro ragazze: Andou, Tomoyo, Hatoko, Sayumi e Chifuyu, tutti appartenenti al Club di Letteratura del liceo Senkou. Un giorno, si ritrovano inaspettatamente in possesso di straordinari poteri, che vanno dalla capacità di manipolare il tempo a quella di controllare gli elementi.
Nonostante la straordinarietà di questi superpoteri e l'ignoranza più totale per quanto riguarda le ragioni e le modalità con cui questi siano giunti proprio a loro, i protagonisti, dopo aver imparato a padroneggiarne le potenzialità, proseguiranno le proprie pacifiche vite, fatte di divertimento e, soprattutto, cotte adolescenziali. Verranno a conoscenza, inoltre, dell'esistenza di altri possessori di superpoteri.
"Inou Battle wa Nichijou-kei no Naka de" è una serie difficile da giudicare, data la sua qualità narrativa e di contenuti fortemente altalenante e il generale senso di incompletezza e staticità di cui è pervasa.
Innanzitutto, a dispetto del titolo, nel corso degli episodi si può facilmente notare come le battaglie con i superpoteri siano tutt'altro che comuni, anzi: ogni membro del Club di Letteratura userà le neo-acquisite capacità in rarissime occasioni e per scopi tutt'altro che bellicosi.
Anche la trama, nonostante l'idea piuttosto originale di non inserire i protagonisti fin da subito e come se nulla fosse in un'ottica eroistica di salvataggio del mondo o di lotta contro organizzazioni criminali, si perde in un'infinita serie di banalità e luoghi comuni, con situazioni viste e riviste in moltissime altre commedie sentimentali ad ambientazione scolastica.
La routine quotidiana dei personaggi non è affatto scalfita dall'esistenza dei poteri. Se questo, da un lato, garantisce un senso di serenità e una narrazione leggera e godibile, dall'altro, presenta moltissimi aspetti che gridano all'occasione sprecata.
I protagonisti stessi, almeno in principio, sembrano godere di caratterizzazioni alquanto abusate: c'è la tsundere (immancabile), la premurosa ma svampita, l'austera e la bambina tenerissima che, all'inizio, solleva numerosi interrogativi riguardo la sua presenza in un liceo. Se, per buona parte degli episodi, le ragazze mantengono gli atteggiamenti tipici delle proprie categorie comportamentali, specie se applicate ad un anime come questo, di genere fragorosamente harem, non mancano i momenti di incredibile intensità emotiva, alcuni dei quali risultano addirittura memorabili, grazie anche al contributo delle grandi interpretazioni dei doppiatori.
Andou Jurai, il protagonista maschile della storia, è il membro del cast più emblematico di questa serie fatta di alti e bassi: si tratta di uno studente liceale atipico, affetto da una forma apparentemente molto grave di Chuunibyou, argomento affrontato anche in alcune discussioni particolarmente stimolanti. Eppure, nonostante i suoi siparietti, a tratti esilaranti, a tratti fastidiosi, si rivela un individuo estremamente affidabile e serio, capace di gettar via la facciata faceta, quando l'occasione lo richiede. E' sempre pronto ad aiutare i propri amici in caso di necessità e di offrir loro tutto il sostegno di cui hanno bisogno. E' anche il principale fautore dell'umorismo dell'anime che, in più di una puntata, si regge unicamente sulle sue esili spalle.
I personaggi secondari sono indubbiamente meno approfonditi (per la maggior parte di essi, la caratterizzazione psicologica è a malapena accennata), ma sono dotati, comunque, di un certo fascino e suscitano un interesse rilevante nello spettatore, in attesa di una loro apparizione e di un ruolo più consistenti.
Graficamente, "Inou Battle wa Nichijou-kei no Naka de" è ottimo: coloratissimo, regala tinte cromatiche vive e molto luminose; il character design è piacevole e molto carino, anche se punta un po' sull'effetto moe; le ambientazioni sono discretamente dettagliate e curate, nonostante siano poco varie.
Le animazioni sono fluide e, in più di un'occasione, è decisamente evidente il tocco della Trigger, anche per quanto riguarda le scene dedicate al fanservice, moderato e concentrato in pochi episodi. Buoni gli effetti speciali e le manifestazioni dei superpoteri.
La colonna sonora, per quanto orecchiabile e aiutata da un'opening e un'ending frizzanti e vivaci, è abbastanza anonima.
Nel complesso, "Inou Battle wa Nichijou-kei no Naka de" è una serie introduttiva abbastanza intrigante, che riesce a presentare efficacemente i personaggi principali e a costruire costantemente un'elevata aspettativa per un qualcosa che, arrivati alla conclusione, ci si rende conto non essere mai arrivato. Già dagli ultimi episodi si mostra come evidente la necessità di una seconda stagione, in quanto molti punti sono rimasti oscuri e c'è sicuramente ancora molto da raccontare, sul piano della maturazione dei protagonisti e sulle responsabilità che scaturiscono dal possesso di capacità rare e sorprendenti che, tuttavia, non dovrebbero impedire di godersi al massimo la propria vita.
Si tratta, indubbiamente, di un prodotto molto divertente e scorrevole, ma senza rinunciare a momenti più romantici, commoventi e drammatici, dotata di un buon ritmo e senza eccessivi tempi morti, arricchito da personaggi con un gran potenziale e da un buon comparto tecnico. Peccato che non sia riuscito ad esprimersi al meglio delle sue capacità. Resta, in ogni caso, un bel racconto sull'amicizia, sull'accettazione dei propri sentimenti e di se stessi.
Aspetto con ansia un (spero probabile) sequel.
La vicenda ruota principalmente attorno ad un gruppo composto da un ragazzo e quattro ragazze: Andou, Tomoyo, Hatoko, Sayumi e Chifuyu, tutti appartenenti al Club di Letteratura del liceo Senkou. Un giorno, si ritrovano inaspettatamente in possesso di straordinari poteri, che vanno dalla capacità di manipolare il tempo a quella di controllare gli elementi.
Nonostante la straordinarietà di questi superpoteri e l'ignoranza più totale per quanto riguarda le ragioni e le modalità con cui questi siano giunti proprio a loro, i protagonisti, dopo aver imparato a padroneggiarne le potenzialità, proseguiranno le proprie pacifiche vite, fatte di divertimento e, soprattutto, cotte adolescenziali. Verranno a conoscenza, inoltre, dell'esistenza di altri possessori di superpoteri.
"Inou Battle wa Nichijou-kei no Naka de" è una serie difficile da giudicare, data la sua qualità narrativa e di contenuti fortemente altalenante e il generale senso di incompletezza e staticità di cui è pervasa.
Innanzitutto, a dispetto del titolo, nel corso degli episodi si può facilmente notare come le battaglie con i superpoteri siano tutt'altro che comuni, anzi: ogni membro del Club di Letteratura userà le neo-acquisite capacità in rarissime occasioni e per scopi tutt'altro che bellicosi.
Anche la trama, nonostante l'idea piuttosto originale di non inserire i protagonisti fin da subito e come se nulla fosse in un'ottica eroistica di salvataggio del mondo o di lotta contro organizzazioni criminali, si perde in un'infinita serie di banalità e luoghi comuni, con situazioni viste e riviste in moltissime altre commedie sentimentali ad ambientazione scolastica.
La routine quotidiana dei personaggi non è affatto scalfita dall'esistenza dei poteri. Se questo, da un lato, garantisce un senso di serenità e una narrazione leggera e godibile, dall'altro, presenta moltissimi aspetti che gridano all'occasione sprecata.
I protagonisti stessi, almeno in principio, sembrano godere di caratterizzazioni alquanto abusate: c'è la tsundere (immancabile), la premurosa ma svampita, l'austera e la bambina tenerissima che, all'inizio, solleva numerosi interrogativi riguardo la sua presenza in un liceo. Se, per buona parte degli episodi, le ragazze mantengono gli atteggiamenti tipici delle proprie categorie comportamentali, specie se applicate ad un anime come questo, di genere fragorosamente harem, non mancano i momenti di incredibile intensità emotiva, alcuni dei quali risultano addirittura memorabili, grazie anche al contributo delle grandi interpretazioni dei doppiatori.
Andou Jurai, il protagonista maschile della storia, è il membro del cast più emblematico di questa serie fatta di alti e bassi: si tratta di uno studente liceale atipico, affetto da una forma apparentemente molto grave di Chuunibyou, argomento affrontato anche in alcune discussioni particolarmente stimolanti. Eppure, nonostante i suoi siparietti, a tratti esilaranti, a tratti fastidiosi, si rivela un individuo estremamente affidabile e serio, capace di gettar via la facciata faceta, quando l'occasione lo richiede. E' sempre pronto ad aiutare i propri amici in caso di necessità e di offrir loro tutto il sostegno di cui hanno bisogno. E' anche il principale fautore dell'umorismo dell'anime che, in più di una puntata, si regge unicamente sulle sue esili spalle.
I personaggi secondari sono indubbiamente meno approfonditi (per la maggior parte di essi, la caratterizzazione psicologica è a malapena accennata), ma sono dotati, comunque, di un certo fascino e suscitano un interesse rilevante nello spettatore, in attesa di una loro apparizione e di un ruolo più consistenti.
Graficamente, "Inou Battle wa Nichijou-kei no Naka de" è ottimo: coloratissimo, regala tinte cromatiche vive e molto luminose; il character design è piacevole e molto carino, anche se punta un po' sull'effetto moe; le ambientazioni sono discretamente dettagliate e curate, nonostante siano poco varie.
Le animazioni sono fluide e, in più di un'occasione, è decisamente evidente il tocco della Trigger, anche per quanto riguarda le scene dedicate al fanservice, moderato e concentrato in pochi episodi. Buoni gli effetti speciali e le manifestazioni dei superpoteri.
La colonna sonora, per quanto orecchiabile e aiutata da un'opening e un'ending frizzanti e vivaci, è abbastanza anonima.
Nel complesso, "Inou Battle wa Nichijou-kei no Naka de" è una serie introduttiva abbastanza intrigante, che riesce a presentare efficacemente i personaggi principali e a costruire costantemente un'elevata aspettativa per un qualcosa che, arrivati alla conclusione, ci si rende conto non essere mai arrivato. Già dagli ultimi episodi si mostra come evidente la necessità di una seconda stagione, in quanto molti punti sono rimasti oscuri e c'è sicuramente ancora molto da raccontare, sul piano della maturazione dei protagonisti e sulle responsabilità che scaturiscono dal possesso di capacità rare e sorprendenti che, tuttavia, non dovrebbero impedire di godersi al massimo la propria vita.
Si tratta, indubbiamente, di un prodotto molto divertente e scorrevole, ma senza rinunciare a momenti più romantici, commoventi e drammatici, dotata di un buon ritmo e senza eccessivi tempi morti, arricchito da personaggi con un gran potenziale e da un buon comparto tecnico. Peccato che non sia riuscito ad esprimersi al meglio delle sue capacità. Resta, in ogni caso, un bel racconto sull'amicizia, sull'accettazione dei propri sentimenti e di se stessi.
Aspetto con ansia un (spero probabile) sequel.