Lord Marksman and Vanadis
Dopo aver letto tante recensioni negative su questo anime, mi aspettavo un completo disastro, invece la visione si è rivelata essere una piacevole sorpresa!
Innanzitutto la vicenda mi è piaciuta molto, l'ho trovata coinvolgente e appassionante, al punto che ho divorato i tredici episodi in pochissimo tempo. Il contesto fantasy/medievale è reso abbastanza bene, e risulta relativamente credibile e coerente; ho apprezzato poi gli schemi con le spiegazioni delle battaglie e delle varie tattiche (trovata decisamente interessante a mio parere), anche se avrei indubbiamente preferito vedere qualche scontro (e un po' di sangue) in più!
I personaggi sono stati un'altra sorpresa. Certo la caratterizzazione non è eccelsa (e d'altro canto per tredici episodi c'era veramente troppa carne al fuoco), tuttavia nessuno di loro mi è parso piatto, sgradevole o eccessivamente stereotipato... e anche gli stereotipi presenti hanno comunque una parziale giustificazione a monte che li rende meno odiosi e li contestualizza in qualche modo. L'unica cosa che mi ha lasciata veramente perplessa è il fatto che delle sette Vanadis esistenti solo tre abbiano poi un ruolo fondamentale, mentre le altre quattro vengono relegate al ruolo di mere comparse, tanto che la loro presenza risulta quasi fuori luogo e dà l'idea che il tutto sia stato fatto "solo per farle vedere". Sono certa che nel manga (che purtroppo non ho letto) non sia assolutamente così, però a questo punto nell'anime avrei evitato di inserire la loro presenza in modo così forzato.
Altro punto su cui discutere è la natura harem ed ecchi di questo prodotto. Mi aspettavo la solita carrellata di siparietti ed espedienti triti e ritriti, invece devo dire che il tutto è stato reso in modo leggero, divertente e originale, discostandosi un po' dalle canoniche situazioni tipiche degli harem. L'esasperatissimo senso del pudore che spesso si riscontra in produzioni di questo genere qui è molto più mitigato, e non si incorre nel rischio di incappare nella solita scenetta in cui il povero malcapitato di turno viene brutalmente picchiato e accusato di essere un porco solo perché ha avuto la sfortuna di incappare accidentalmente nelle ragazze mentre si stanno facendo il bagno o cambiando i vestiti. Ciò non toglie comunque che ogni scusa è buona per far vedere quanta più pelle e biancheria intima possibile... ma è un ecchi, per cui si sa e ci sta!
Un ultimo cenno voglio dedicarlo ai bellissimi disegni e alle musiche meravigliose, che rendono questo anime davvero godibile.
Concludendo, anche se immagino che chi si avvicina alla visione avendo già letto il manga possa restare deluso, "Madan no Ou to Senki" è un anime piacevole, che si lascia guardare tranquillamente e che puntata dopo puntata appassiona sempre di più. Non è perfetto, e obiettivamente meriterebbe un 7,5 (specialmente per la troppa carne al fuoco in troppi pochi episodi), ma mi ha sorpreso sotto talmente tanti punti di vista che mi sento di regalargli quel mezzo punto in più, portandolo così a un 8 pieno.
Innanzitutto la vicenda mi è piaciuta molto, l'ho trovata coinvolgente e appassionante, al punto che ho divorato i tredici episodi in pochissimo tempo. Il contesto fantasy/medievale è reso abbastanza bene, e risulta relativamente credibile e coerente; ho apprezzato poi gli schemi con le spiegazioni delle battaglie e delle varie tattiche (trovata decisamente interessante a mio parere), anche se avrei indubbiamente preferito vedere qualche scontro (e un po' di sangue) in più!
I personaggi sono stati un'altra sorpresa. Certo la caratterizzazione non è eccelsa (e d'altro canto per tredici episodi c'era veramente troppa carne al fuoco), tuttavia nessuno di loro mi è parso piatto, sgradevole o eccessivamente stereotipato... e anche gli stereotipi presenti hanno comunque una parziale giustificazione a monte che li rende meno odiosi e li contestualizza in qualche modo. L'unica cosa che mi ha lasciata veramente perplessa è il fatto che delle sette Vanadis esistenti solo tre abbiano poi un ruolo fondamentale, mentre le altre quattro vengono relegate al ruolo di mere comparse, tanto che la loro presenza risulta quasi fuori luogo e dà l'idea che il tutto sia stato fatto "solo per farle vedere". Sono certa che nel manga (che purtroppo non ho letto) non sia assolutamente così, però a questo punto nell'anime avrei evitato di inserire la loro presenza in modo così forzato.
Altro punto su cui discutere è la natura harem ed ecchi di questo prodotto. Mi aspettavo la solita carrellata di siparietti ed espedienti triti e ritriti, invece devo dire che il tutto è stato reso in modo leggero, divertente e originale, discostandosi un po' dalle canoniche situazioni tipiche degli harem. L'esasperatissimo senso del pudore che spesso si riscontra in produzioni di questo genere qui è molto più mitigato, e non si incorre nel rischio di incappare nella solita scenetta in cui il povero malcapitato di turno viene brutalmente picchiato e accusato di essere un porco solo perché ha avuto la sfortuna di incappare accidentalmente nelle ragazze mentre si stanno facendo il bagno o cambiando i vestiti. Ciò non toglie comunque che ogni scusa è buona per far vedere quanta più pelle e biancheria intima possibile... ma è un ecchi, per cui si sa e ci sta!
Un ultimo cenno voglio dedicarlo ai bellissimi disegni e alle musiche meravigliose, che rendono questo anime davvero godibile.
Concludendo, anche se immagino che chi si avvicina alla visione avendo già letto il manga possa restare deluso, "Madan no Ou to Senki" è un anime piacevole, che si lascia guardare tranquillamente e che puntata dopo puntata appassiona sempre di più. Non è perfetto, e obiettivamente meriterebbe un 7,5 (specialmente per la troppa carne al fuoco in troppi pochi episodi), ma mi ha sorpreso sotto talmente tanti punti di vista che mi sento di regalargli quel mezzo punto in più, portandolo così a un 8 pieno.
Pochi sono gli anime che colpiscono, che riescono grazie ai loro contenuti, alle loro atmosfere e animazioni, a conquistare un posto nel nostro cuore. La stragrande maggioranza infatti è costituita da opere fatte così tanto per fare, ideate forse per essere creazioni mediocri, di una banalità e piattezza mostruose. Purtroppo, secondo il mio parere, quest'anime rientra proprio in questa sciagurata categoria.
"Madan no Ou to Vanadis" è un anime del 2014 di tredici episodi. La vicenda vede come protagonista il giovane arciere Tigrevurmud Vorn, per gli amici Tigre, nobile di basso rango del regno di Brune. Durante una battaglia, il nostro eroe figo che poi tanto eroe e tanto figo non è, viene catturato da Eleonora Viltaria. Abile combattente e Vanadis, abili guerriere dotate di armi potentissime, la nostra Eleonora si innamorerà di Tigre e lo aiuterà nelle sue battaglie.
Potremmo definire quest'anime un po' un ibrido. Sostanzialmente come idea di fondo sarebbe un harem, il solito protagonista sfigato che si ritrova circondato da belle ragazze, in questo caso le Vanadis; altro elemento molto presente è l'azione. Molte puntate sono dedicate alla spiegazioni di battaglie, tecniche di guerriglia e strategie militari. Forse è proprio questo uno dei punti deboli di quest'anime, il suo voler presentare troppo in troppo poco tempo. Nel corso di sole tredici puntate, i creatori hanno avuto la magnifica idea di spiattellare una marea di eventi, comprimendo all'inverosimile un po' tutta la storia. L'harem non ha spazio per potersi esprimere e anche l'azione è troppo frenetica, senza contare il fatto che la vicenda non decolla, trasudando una noia infinita. È davvero un peccato visto il comparto tecnico molto valido (le animazioni e soprattutto il character design che io reputo sicuramente degno di nota); sfortunatamente il tutto viene buttato alle ortiche.
Questo è "Madan no Ou to Vanadis", un anime che non mi sento assolutamente di consigliare, visti la noia e la pochezza di contenuti che mi ha trasmesso. Anche considerando la poca originalità della storia, gli sceneggiatori avrebbero potuto creare un'atmosfera sicuramente migliore e non scendere nel banale. Per concludere non mi sento di dare una sufficienza, visti i notevoli difetti e i pochi pregi.
"Madan no Ou to Vanadis" è un anime del 2014 di tredici episodi. La vicenda vede come protagonista il giovane arciere Tigrevurmud Vorn, per gli amici Tigre, nobile di basso rango del regno di Brune. Durante una battaglia, il nostro eroe figo che poi tanto eroe e tanto figo non è, viene catturato da Eleonora Viltaria. Abile combattente e Vanadis, abili guerriere dotate di armi potentissime, la nostra Eleonora si innamorerà di Tigre e lo aiuterà nelle sue battaglie.
Potremmo definire quest'anime un po' un ibrido. Sostanzialmente come idea di fondo sarebbe un harem, il solito protagonista sfigato che si ritrova circondato da belle ragazze, in questo caso le Vanadis; altro elemento molto presente è l'azione. Molte puntate sono dedicate alla spiegazioni di battaglie, tecniche di guerriglia e strategie militari. Forse è proprio questo uno dei punti deboli di quest'anime, il suo voler presentare troppo in troppo poco tempo. Nel corso di sole tredici puntate, i creatori hanno avuto la magnifica idea di spiattellare una marea di eventi, comprimendo all'inverosimile un po' tutta la storia. L'harem non ha spazio per potersi esprimere e anche l'azione è troppo frenetica, senza contare il fatto che la vicenda non decolla, trasudando una noia infinita. È davvero un peccato visto il comparto tecnico molto valido (le animazioni e soprattutto il character design che io reputo sicuramente degno di nota); sfortunatamente il tutto viene buttato alle ortiche.
Questo è "Madan no Ou to Vanadis", un anime che non mi sento assolutamente di consigliare, visti la noia e la pochezza di contenuti che mi ha trasmesso. Anche considerando la poca originalità della storia, gli sceneggiatori avrebbero potuto creare un'atmosfera sicuramente migliore e non scendere nel banale. Per concludere non mi sento di dare una sufficienza, visti i notevoli difetti e i pochi pregi.
La splendida stagione autunnale 2014 ci ha offerto un notevole quantitativo di splendidi titoli. Uno di questi è senz'altro "Madan no Ō to Vanadīs", un'opera che avrebbe potuto raggiungere l'eccellenza se si fosse investito meglio sul comparto tecnico e sulla gestione degli episodi.
"Madan no Ō to Vanadīs" è un'opera della stagione autunnale 2014 composta da tredici episodi di durata canonica, più tredici corti speciali. L'opera trae origine dall'omonima light novel del 2011, la quale ha ispirato un manga nel medesimo anno.
Trama: in un'Europa alternativa rispetto all'attuale, esistono stati e regni che vivono lunghe situazioni di conflitto. Il conte Tigrevurmud Vorn, figlio del Re di Brune Faron, deve proteggere il suo regno dal regno di Zhcted, la cui forza militare è garantita dalle Vanadis, ossia sette Principesse Guerriere (o Signore della Guerra) che hanno ricevuto in dono delle armi di origine draconica. Tali armi possono determinare l'esisto di intere battaglie; la storia inizia quando Tigre viene assoggettato da Eleonora Viltaria, una Signora della Guerra che lanciò un'offensiva su Brune, sconfiggendo il suo plotone. Nonostante Tigre fosse l'unico sopravvissuto, decise di non arrendersi e di sfidare comunque la potente Vanadis. La ragazza, impressionata dal coraggio e dalla tenacia del giovane conte, decide di reclutarlo nelle sue forze armate (con la scusa dell'ostaggio di guerra). Ben presto gli eventi si evolveranno al punto tale che i conflitti personali saranno accantonati in nome di una causa superiore, ossia la difesa dell'Alsazia dalle invasioni esterne e da laceranti guerre intestine per la conquista del potere.
Grafica: buona nonostante alcune cadute di stile. Le ambientazioni sono molto variegate e molto belle, offrendo un grado di dettaglio complessivo più che buono. Le animazioni sono fluide, purtroppo sono presenti dei cali grafici piuttosto infelici che talvolta riducono la qualità delle ambientazioni e delle animazioni (discutibile la scelta di utilizzare dei pupazzetti super-deformed per semplificare le strategie di battaglia). Il character design è bellissimo, abbellito e migliorato rispetto alla novel. Ottimo monster design.
Sonoro: con ogni probabilità, si tratta della vera eccellenza della serie. Il comparto sonoro è ottimo su tutti i fronti: da un'opening imperiosa e solenne, che rende giustizia alle atmosfere fantasy/cavalleresche dell'opera, a un'ending più dolce e soave, splendidamente realizzata. OST perfette, enfatizzano le atmosfere medievali e le varie battaglie. Ottimi effetti sonori, dal grande realismo. Menzione speciale per il doppiaggio, si nota l'impegno a rendere al meglio le varie pronunce e i suoni generalmente omessi dalla lingua giapponese.
Personaggi: l'universo di Vanadis è costellato da un notevole numero di personaggi. Gran parte di quelli presentati nella serie animata sono ottimamente caratterizzati (alcuni compaiono per pochi istanti, a dimostrazione che la novel è ben lungi dalla conclusione), tra cui spicca il Conte Tigrevurmud, eroe atipico, armato del suo arco e dal grande carisma di guerriero. Da menzionare un notevole fattore evolutivo e i dovuti approfondimenti psicologici. L'interazione si attesta su ottimi livelli.
Sceneggiatura: l'opera risulta fruibile nel suo complesso, con una gestione temporale pressoché priva di fastidiosi balzi nel tempo. Sono presenti numerosi cambi di scenario e non mancano i flashback, ciò serve ad acquisire una maggiore visione d'insieme. Il ritmo potrebbe risultare problematico, poiché tende ad accelerare vistosamente negli ultimi episodi e alcune scene (soprattutto certe battaglie) meriterebbero approfondimenti maggiori. Le scene d'azione e le varie battaglie sono ben rese, spesso con una certa spettacolarità. Non manca la morte, mai resa in maniera inappropriata. È presente un moderato quantitativo di fanservice. I dialoghi sono buoni.
Finale: molto migliore di come appare e di come ci si potrebbe aspettare dalla maggior parte delle trasposizioni animate delle light novel. La storia riesce splendidamente a concludersi. E lo fa con cognizione di causa, proponendo un finale completo ed esaustivo, lasciando nel contempo qualche piccolo spiraglio per eventuali serie future (non tutte le Vanadis sono scese in campo, e l'apparizione di certune si è rivelata alquanto fugace). Il finale non si perde in scialbi sentimentalismi, riuscendo a trovare una quadratura del cerchio a numerose problematiche sollevate.
In sintesi, "Madan no Ō to Vanadīs" è, al netto dei difetti, un buon prodotto. Un'opera, che nonostante alcuni suoi cali grafici e una certa frettolosità con cui vengono gestiti certi eventi, sa mostrare e sviluppare una trama di tutto rispetto, sa coinvolgere lo spettatore con battaglie molto interessanti (talvolta dagli esiti inaspettati), lo diverte con qualche succulenta gag (spettacolari i tredici corti che parodiano la serie!) e gli permette di assaporare un bel finale. L'opera è consigliata a chi ricerca un fantasy/storico/cavalleresco ambientato in Europa e non si scandalizza dal fascino femminile.
"Madan no Ō to Vanadīs" è un'opera della stagione autunnale 2014 composta da tredici episodi di durata canonica, più tredici corti speciali. L'opera trae origine dall'omonima light novel del 2011, la quale ha ispirato un manga nel medesimo anno.
Trama: in un'Europa alternativa rispetto all'attuale, esistono stati e regni che vivono lunghe situazioni di conflitto. Il conte Tigrevurmud Vorn, figlio del Re di Brune Faron, deve proteggere il suo regno dal regno di Zhcted, la cui forza militare è garantita dalle Vanadis, ossia sette Principesse Guerriere (o Signore della Guerra) che hanno ricevuto in dono delle armi di origine draconica. Tali armi possono determinare l'esisto di intere battaglie; la storia inizia quando Tigre viene assoggettato da Eleonora Viltaria, una Signora della Guerra che lanciò un'offensiva su Brune, sconfiggendo il suo plotone. Nonostante Tigre fosse l'unico sopravvissuto, decise di non arrendersi e di sfidare comunque la potente Vanadis. La ragazza, impressionata dal coraggio e dalla tenacia del giovane conte, decide di reclutarlo nelle sue forze armate (con la scusa dell'ostaggio di guerra). Ben presto gli eventi si evolveranno al punto tale che i conflitti personali saranno accantonati in nome di una causa superiore, ossia la difesa dell'Alsazia dalle invasioni esterne e da laceranti guerre intestine per la conquista del potere.
Grafica: buona nonostante alcune cadute di stile. Le ambientazioni sono molto variegate e molto belle, offrendo un grado di dettaglio complessivo più che buono. Le animazioni sono fluide, purtroppo sono presenti dei cali grafici piuttosto infelici che talvolta riducono la qualità delle ambientazioni e delle animazioni (discutibile la scelta di utilizzare dei pupazzetti super-deformed per semplificare le strategie di battaglia). Il character design è bellissimo, abbellito e migliorato rispetto alla novel. Ottimo monster design.
Sonoro: con ogni probabilità, si tratta della vera eccellenza della serie. Il comparto sonoro è ottimo su tutti i fronti: da un'opening imperiosa e solenne, che rende giustizia alle atmosfere fantasy/cavalleresche dell'opera, a un'ending più dolce e soave, splendidamente realizzata. OST perfette, enfatizzano le atmosfere medievali e le varie battaglie. Ottimi effetti sonori, dal grande realismo. Menzione speciale per il doppiaggio, si nota l'impegno a rendere al meglio le varie pronunce e i suoni generalmente omessi dalla lingua giapponese.
Personaggi: l'universo di Vanadis è costellato da un notevole numero di personaggi. Gran parte di quelli presentati nella serie animata sono ottimamente caratterizzati (alcuni compaiono per pochi istanti, a dimostrazione che la novel è ben lungi dalla conclusione), tra cui spicca il Conte Tigrevurmud, eroe atipico, armato del suo arco e dal grande carisma di guerriero. Da menzionare un notevole fattore evolutivo e i dovuti approfondimenti psicologici. L'interazione si attesta su ottimi livelli.
Sceneggiatura: l'opera risulta fruibile nel suo complesso, con una gestione temporale pressoché priva di fastidiosi balzi nel tempo. Sono presenti numerosi cambi di scenario e non mancano i flashback, ciò serve ad acquisire una maggiore visione d'insieme. Il ritmo potrebbe risultare problematico, poiché tende ad accelerare vistosamente negli ultimi episodi e alcune scene (soprattutto certe battaglie) meriterebbero approfondimenti maggiori. Le scene d'azione e le varie battaglie sono ben rese, spesso con una certa spettacolarità. Non manca la morte, mai resa in maniera inappropriata. È presente un moderato quantitativo di fanservice. I dialoghi sono buoni.
Finale: molto migliore di come appare e di come ci si potrebbe aspettare dalla maggior parte delle trasposizioni animate delle light novel. La storia riesce splendidamente a concludersi. E lo fa con cognizione di causa, proponendo un finale completo ed esaustivo, lasciando nel contempo qualche piccolo spiraglio per eventuali serie future (non tutte le Vanadis sono scese in campo, e l'apparizione di certune si è rivelata alquanto fugace). Il finale non si perde in scialbi sentimentalismi, riuscendo a trovare una quadratura del cerchio a numerose problematiche sollevate.
In sintesi, "Madan no Ō to Vanadīs" è, al netto dei difetti, un buon prodotto. Un'opera, che nonostante alcuni suoi cali grafici e una certa frettolosità con cui vengono gestiti certi eventi, sa mostrare e sviluppare una trama di tutto rispetto, sa coinvolgere lo spettatore con battaglie molto interessanti (talvolta dagli esiti inaspettati), lo diverte con qualche succulenta gag (spettacolari i tredici corti che parodiano la serie!) e gli permette di assaporare un bel finale. L'opera è consigliata a chi ricerca un fantasy/storico/cavalleresco ambientato in Europa e non si scandalizza dal fascino femminile.
Mia zia diceva sempre: "La gatta frettolosa ha fatto i micini orbi". Non ci potrebbe essere commento migliore a questo anime. "Madan no ou to Vanadis: il proiettile e la Vanadis" è infatti la versione animata dell'omonima serie di light novel, giunta ad oggi al decimo volume.
Il progetto è sulla carta interessante, perché consiste in un fantasy iperrealistico. In esso non vi è magia e si combatte a lancia e spada, per ragioni politiche; la stessa carta di questo mondo è chiaramente ispirata all'Europa, con Brune che rappresenta la Germania, Zechtech la Polonia, Ansvarre l'Inghilterra ecc. Le uniche concessioni al fantasy sono date dalla presenza dei draghi, non molto rilevante per altro, e dalle Vanadis. Esse sono sette fanciulle guerriere, duchesse della nazione di Zechtech, ognuna armata di una potentissima arma, forgiata dagli dei, chiamata Dragonic Tool. Con esse sono in grado di vincere mille soldati senza problemi. Una di loro sarà la protagonista, accanto a Tigre. Costui è un nobile di Brune da tutti disprezzato perché il suo feudo è minimo (e dire che è un conte), sa solo tirare con l'arco, l'arma dei vigliacchi, e non sa maneggiare la spada. Impressionata dal suo coraggio in battaglia, però, la Vanadis Eleonora lo prenderà prigioniero, iniziando così una storia d'amore e di crescita, in cui l'outsider si rivelerà un vero campione.
Il guaio è che l'anime è un vero fallimento. Voler ridurre più di sette volumi in tredici episodi si è rivelato un errore madornale, tanto che ne sarebbero serviti trentanove. Tutto è accelerato, reso superficiale, i motivi di realpolitik vanno a farsi friggere. Per non parlare delle Vanadis, che fanno la figura delle pazze sanguinarie, che mandano i soldati a morire al fronte per i motivi più inutili, aspettando solo all'ultimo di risolvere i problemi tra di loro. Problemi che invece sarebbero molto reali, perché nei romanzi tutto si spiega e ha senso logico. Almeno nei primi episodi chi aveva letto i libri poteva ancora raccapezzarcisi e trovare la serie un utile bigino, ma, con il settimo episodio, anche questa piccola consolazione viene persa.
La grafica, poi, è deprimente, le illustrazioni dei romanzi e del manga rendono molta più giustizia alla bellezza delle protagoniste e alla fisionomia dei personaggi. Lo ammetto, non sono tenero con i manga, ma, una volta tanto, devo ammettere che è così. Devo chiedere scusa al personaggio di Titta, che, da ragazza piccola ma forte, qui viene trasformata in una orribile piagnucolona, o ai duchi Ganelon e Thenadier, trasformati in patetiche macchiette invece che nei demoni politici quali sono. Le uniche cose che salvo sono le sigle, davvero belle, e gli schemi riepilogativi delle battaglie. Avrebbe potuto essere un "Gundam" fantasy, in grado di superare perfino "Escaflowne" (almeno penso), se fosse durato trentanove episodi, invece abbiamo solo un monumento a "come non si fa un anime".
Voto: 3
Il progetto è sulla carta interessante, perché consiste in un fantasy iperrealistico. In esso non vi è magia e si combatte a lancia e spada, per ragioni politiche; la stessa carta di questo mondo è chiaramente ispirata all'Europa, con Brune che rappresenta la Germania, Zechtech la Polonia, Ansvarre l'Inghilterra ecc. Le uniche concessioni al fantasy sono date dalla presenza dei draghi, non molto rilevante per altro, e dalle Vanadis. Esse sono sette fanciulle guerriere, duchesse della nazione di Zechtech, ognuna armata di una potentissima arma, forgiata dagli dei, chiamata Dragonic Tool. Con esse sono in grado di vincere mille soldati senza problemi. Una di loro sarà la protagonista, accanto a Tigre. Costui è un nobile di Brune da tutti disprezzato perché il suo feudo è minimo (e dire che è un conte), sa solo tirare con l'arco, l'arma dei vigliacchi, e non sa maneggiare la spada. Impressionata dal suo coraggio in battaglia, però, la Vanadis Eleonora lo prenderà prigioniero, iniziando così una storia d'amore e di crescita, in cui l'outsider si rivelerà un vero campione.
Il guaio è che l'anime è un vero fallimento. Voler ridurre più di sette volumi in tredici episodi si è rivelato un errore madornale, tanto che ne sarebbero serviti trentanove. Tutto è accelerato, reso superficiale, i motivi di realpolitik vanno a farsi friggere. Per non parlare delle Vanadis, che fanno la figura delle pazze sanguinarie, che mandano i soldati a morire al fronte per i motivi più inutili, aspettando solo all'ultimo di risolvere i problemi tra di loro. Problemi che invece sarebbero molto reali, perché nei romanzi tutto si spiega e ha senso logico. Almeno nei primi episodi chi aveva letto i libri poteva ancora raccapezzarcisi e trovare la serie un utile bigino, ma, con il settimo episodio, anche questa piccola consolazione viene persa.
La grafica, poi, è deprimente, le illustrazioni dei romanzi e del manga rendono molta più giustizia alla bellezza delle protagoniste e alla fisionomia dei personaggi. Lo ammetto, non sono tenero con i manga, ma, una volta tanto, devo ammettere che è così. Devo chiedere scusa al personaggio di Titta, che, da ragazza piccola ma forte, qui viene trasformata in una orribile piagnucolona, o ai duchi Ganelon e Thenadier, trasformati in patetiche macchiette invece che nei demoni politici quali sono. Le uniche cose che salvo sono le sigle, davvero belle, e gli schemi riepilogativi delle battaglie. Avrebbe potuto essere un "Gundam" fantasy, in grado di superare perfino "Escaflowne" (almeno penso), se fosse durato trentanove episodi, invece abbiamo solo un monumento a "come non si fa un anime".
Voto: 3
"Madan no Ou to Vanadis" è un'opera difficile da inquadrare, almeno per quanto mi riguarda. Se da un lato ci sono una serie di elementi fortemente apprezzabili e di notevole innovazione, per altri versi non riesce fino in fondo a districarsi in quel mondo dell'harem/ecchi che ha mietuto tante vittime. Tredici episodi di tattiche militari, azione, avventura, magia. Non è certo uno dei migliori anime usciti nella stagione autunno- inverno del 2014, ma, a parer mio, non è neanche da buttare completamente. Insomma, se ci impegniamo, alcune cose positive le si trovano.
La storia è piuttosto conformista, nel senso che, a parte un inizio accattivante, non si distacca più di tanto da un'altra serie di anime da me visionati. Tigrevurmud Vorn, piccolo nobile della contea di Alsazia, temuto più per la pronunciabilità del nome che per la sua potenza politica, si ritrova ad essere l'unico sopravvissuto di una sanguinosissima battaglia. O meglio, l'unico dei suoi, visto che scorge in lontananza un piccolo gruppo di cavalieri nemici. Si avvicina di soppiatto, facendo attenzione a non farsi sentire, sfodera il suo arco e poi... esce fuori allo scoperto per scoccare le sue ultime frecce (già da qui si capisce che è un genio). Purtroppo, chissà come mai, non riesce a sconfiggere tutti gli avversari e cade prigioniero della temibile, quanto affascinante, Eleonora Viltaria (Ellen per gli amici). Questa non solo è un'abile spadaccina, ma sembra possedere una strana arma in grado di controllare il vento. Dunque, per il nostro Tigre non rimane altro che dirigersi mestamente alla dimora nemica. Ma le cose non vanno proprio come aveva previsto; non solo Ellen sembra essersi invaghita del ragazzo, ma riceve la notizia di un'invasione in Alsazia da parte di un paese limitrofo. E ora? Semplice, Tigre, prigioniero di guerra, chiede aiuto ad Ellen. In cambio dell'Alsazia, richiede il suo aiuto per salvare il paese nativo. E lei lo concede, ovviamente.
Tralasciando alcune imperfezioni proprie dello svolgimento stesso della trama, concentriamoci invece su quelli che sono i personaggi principali. Dalla semplice locandina, vedendo questo ragazzo dai capelli rossi, dal mantello invernale e con un arco nero in mano, mi aspettavo chissà che personaggio epico. In realtà ho dovuto fare ben presto i conti con la dura realtà, poiché Tigre, al di là di qualche momentaneo risveglio, appare piuttosto goffo e perfettamente inserito nei classici cliché dell'animazione giapponese. Anzi, a dirla tutta, potrei classificarlo come una copia mal riuscita di Kirito ("Sword Art Online").
Per quanto riguarda le altre fanciulle, invece, perdono caratura ad ogni puntata che passa: Ellen sembra all'inizio una spietata guerriera, ma, neanche qualche minuto e si trasforma nella classica fanciulla energica e un pochino stupida. Lim rappresenta la ragazza imperturbabile, Titta la cameriera/sorellina minore, Ludmilla la fanciulla che tenta di conquistare in tutti i modi il cuore del protagonista, ma, come tutte le tsundere che si rispettino, verrà irrimediabilmente scartata in favore della protagonista. Insomma, su questo piano non c'è nulla di nuovo, ed è un peccato visto che c'erano gli spunti per alcuni sviluppi davvero interessanti.
Le battaglie sono piuttosto lente e non riesco a farmi piacere del tutto quella grafica tridimensionale (orrenda) in cui vengono raccontate le tattiche di guerra. Rispetto a molti altri anime, si predilige puntare il centro focale più sulle varie strategie che sull'effetto epico dei combattimenti, anche se, quando questi vengono introdotti, appaiono irrimediabilmente deludenti.
La grafica è molto bella, sicché è un peccato che non sia stata valorizzata da tutto il resto. I personaggi sono ben strutturati, almeno sul piano dei disegni, e non ho riscontrato errori evidenti. Bene il doppiaggio, ma, a parer mio, la vera punta di diamante è l'opening: talmente bella da far sfigurare in parte la puntata che ne seguirà. Musiche accattivanti ed energiche, il massimo per coinvolgere lo spettatore nelle varie fasi della battaglia.
"Madan no Ou to Vanadis" è un anime incompleto, che poteva risultare molto migliore se fosse riuscito ad esprimersi al massimo delle proprie potenzialità. Il finale alza leggermente la qualità complessiva, ma, forse, è un pochino troppo tardi. Non si giunge praticamente a nulla e, dopo un valzer di guerre e combattimenti, ci si accorge che, alla fine, non si è conquistato poi molto. Certo, la storia ci mostra casi molto simili, ma non credo siano state narrate ballate su codesti avvenimenti.
Credo che quest'anime riesca a raggiungere la sufficienza, ma solamente con una fatica incredibile. Lento e farraginoso... potrebbe raggiungere vette altissime, ma sceglie di fermarsi alla base della montagna.
Voto finale: 6 meno
La storia è piuttosto conformista, nel senso che, a parte un inizio accattivante, non si distacca più di tanto da un'altra serie di anime da me visionati. Tigrevurmud Vorn, piccolo nobile della contea di Alsazia, temuto più per la pronunciabilità del nome che per la sua potenza politica, si ritrova ad essere l'unico sopravvissuto di una sanguinosissima battaglia. O meglio, l'unico dei suoi, visto che scorge in lontananza un piccolo gruppo di cavalieri nemici. Si avvicina di soppiatto, facendo attenzione a non farsi sentire, sfodera il suo arco e poi... esce fuori allo scoperto per scoccare le sue ultime frecce (già da qui si capisce che è un genio). Purtroppo, chissà come mai, non riesce a sconfiggere tutti gli avversari e cade prigioniero della temibile, quanto affascinante, Eleonora Viltaria (Ellen per gli amici). Questa non solo è un'abile spadaccina, ma sembra possedere una strana arma in grado di controllare il vento. Dunque, per il nostro Tigre non rimane altro che dirigersi mestamente alla dimora nemica. Ma le cose non vanno proprio come aveva previsto; non solo Ellen sembra essersi invaghita del ragazzo, ma riceve la notizia di un'invasione in Alsazia da parte di un paese limitrofo. E ora? Semplice, Tigre, prigioniero di guerra, chiede aiuto ad Ellen. In cambio dell'Alsazia, richiede il suo aiuto per salvare il paese nativo. E lei lo concede, ovviamente.
Tralasciando alcune imperfezioni proprie dello svolgimento stesso della trama, concentriamoci invece su quelli che sono i personaggi principali. Dalla semplice locandina, vedendo questo ragazzo dai capelli rossi, dal mantello invernale e con un arco nero in mano, mi aspettavo chissà che personaggio epico. In realtà ho dovuto fare ben presto i conti con la dura realtà, poiché Tigre, al di là di qualche momentaneo risveglio, appare piuttosto goffo e perfettamente inserito nei classici cliché dell'animazione giapponese. Anzi, a dirla tutta, potrei classificarlo come una copia mal riuscita di Kirito ("Sword Art Online").
Per quanto riguarda le altre fanciulle, invece, perdono caratura ad ogni puntata che passa: Ellen sembra all'inizio una spietata guerriera, ma, neanche qualche minuto e si trasforma nella classica fanciulla energica e un pochino stupida. Lim rappresenta la ragazza imperturbabile, Titta la cameriera/sorellina minore, Ludmilla la fanciulla che tenta di conquistare in tutti i modi il cuore del protagonista, ma, come tutte le tsundere che si rispettino, verrà irrimediabilmente scartata in favore della protagonista. Insomma, su questo piano non c'è nulla di nuovo, ed è un peccato visto che c'erano gli spunti per alcuni sviluppi davvero interessanti.
Le battaglie sono piuttosto lente e non riesco a farmi piacere del tutto quella grafica tridimensionale (orrenda) in cui vengono raccontate le tattiche di guerra. Rispetto a molti altri anime, si predilige puntare il centro focale più sulle varie strategie che sull'effetto epico dei combattimenti, anche se, quando questi vengono introdotti, appaiono irrimediabilmente deludenti.
La grafica è molto bella, sicché è un peccato che non sia stata valorizzata da tutto il resto. I personaggi sono ben strutturati, almeno sul piano dei disegni, e non ho riscontrato errori evidenti. Bene il doppiaggio, ma, a parer mio, la vera punta di diamante è l'opening: talmente bella da far sfigurare in parte la puntata che ne seguirà. Musiche accattivanti ed energiche, il massimo per coinvolgere lo spettatore nelle varie fasi della battaglia.
"Madan no Ou to Vanadis" è un anime incompleto, che poteva risultare molto migliore se fosse riuscito ad esprimersi al massimo delle proprie potenzialità. Il finale alza leggermente la qualità complessiva, ma, forse, è un pochino troppo tardi. Non si giunge praticamente a nulla e, dopo un valzer di guerre e combattimenti, ci si accorge che, alla fine, non si è conquistato poi molto. Certo, la storia ci mostra casi molto simili, ma non credo siano state narrate ballate su codesti avvenimenti.
Credo che quest'anime riesca a raggiungere la sufficienza, ma solamente con una fatica incredibile. Lento e farraginoso... potrebbe raggiungere vette altissime, ma sceglie di fermarsi alla base della montagna.
Voto finale: 6 meno
Nuova recensione riguardante una serie dell'autunno 2014, e nuova fuffa da buttare nel dimenticatoio senza troppi rimpianti. Siamo di fronte ad un progetto che, almeno a pelle, emana una forte ambizione di guadagnarsi un posto al sole nel mare magnum delle produzioni animate nipponiche, ma che, ahimè, finisce per naufragare miseramente, travolto da difetti grossi come cavalloni forza nove.
Partiamo dal primo, più evidente e più grave: la trama.
Quando si tratta di argomenti che hanno una base piuttosto vicina alla realtà, come quella degli scontri militari tra grandi eserciti, così come li abbiamo studiati sui libri di storia, si deve avere l'accortezza di dosare bene tutti gli eventi che comporranno il canovaccio, dall'incipit, al cosiddetto "casus belli", fino ad arrivare allo scontro militare vero e proprio e all'esito di quest'ultimo, con le successive conseguenze.
In "Madan no Ou to Vanadis", viceversa, tutto ciò non accade, visto che a scendere in campo sono via via eserciti di vari Paesi, ognuno rigorosamente rispettando il proprio turno di intervento, che decidono di intervenire, non si sa bene perché (visto che l'anime da questo punto di vista non è molto chiaro, per usare un eufemismo) o sulla base di quale astrusa motivazione. Siamo d'accordo che a muovere una guerra è sempre, di norma, il mero interesse di una qualche oligarchia, ma solitamente, nella storia umana, la scintilla che fa scattare un conflitto la si identifica sempre con un evento in particolare, che sia l'assassinio di Sarajevo per la Prima Guerra Mondiale, o l'invasione del Kuwait da parte di Saddam Hussein, che fece divampare la Guerra del Golfo. In questo anime invece no, si entra in guerra perché ne hanno bisogno gli sceneggiatori, punto e basta.
Ancora più ridicole e prive di senso sono poi le dinamiche che muovono ostilità e alleanze tra le varie fazioni. Abbiamo infatti una cosiddetta signora della guerra che è alleata del duca tizio da generazioni, salvo poi, dopo varie puntate, schierarsi tranquillamente contro di lui, solo perché ha fatto amicizia con i componenti della fazione avversaria. Questo è solo un esempio, ma vi posso assicurare che le dinamiche dei rapporti all'interno della storia di questo "Madan no Ou to Vanadis" sono costantemente regolate dai capricci di queste signore della guerra, con buona pace di qualsiasi pretesa di real politik. Tutto ciò, lo capirete, fa sì che la credibilità di questa produzione, che voleva cimentarsi con qualcosa di serio e realistico, precipiti sotto lo zero.
Forse i combattimenti riescono a risollevare le sorti di questo lavoro della Satelight? Nemmeno! Perchè il bilanciamento degli scontri che vedono protagonisti i nostri eroi appare sempre squilibrato a favore di questi ultimi, facendo diminuire ulteriormente il pathos che già è ai minimi storici.
Soltanto nelle puntate finali vediamo le signore della guerra in difficoltà, con dei modi e dei tempi tali da infastidirci ulteriormente, poiché ci pare quasi ridicolo che, dopo aver sbaragliato migliaia e migliaia di nemici nella precedente dozzina di episodi, possa esserci qualcosa che sbarri loro la strada (e che comunque verrà inesorabilmente spazzato via, ovviamente).
Ci sono i personaggi, forse la loro caratterizzazione psicologica potrebbe sopperire a tutte le lacune viste finora...
E invece ancora no, amici di Animeclick.it. I personaggi sono così mal caratterizzati che, a seconda dei casi, appariranno ai nostri occhi irritanti, ridicoli, indisponenti o più semplicemente fuori posto. Ad esempio, abbiamo dei soggetti che godono di un'influenza elevatissima per la situazione socio politica in cui si muovono gli eventi di questo "Madan no Ou to Vanadis", e che vedremo sì e no un paio di volte prima che spariscano ingloriosamente nel dimenticatoio. O potremmo citare, come ulteriore esempio, la cameriera del conte, la classica ragazzina innamorata del suo padrone, piagnucolona oltre ogni dire. O ancora le signore della guerra che iniziano uno scontro perché una ha fatto fare una brutta figura all'altra e così via... insomma, il peggio del peggio.
Se poi a tutto questo aggiungiamo un fanservice della peggior specie, sempre presente e letteralmente invasivo, avrete un quadro completo della desolazione di questa serie.
A rincarare la dose ci pensa pure il comparto grafico. Il chara non sarebbe neanche malvagio, generalmente le ragazze sono carine (anche se il look alla "Sailor Moon" non si può vedere, sul campo di battaglia), ma l'animazione è davvero inaccettabile nell'autunno del 2014, gli scenari sono scarsamente dettagliati e, in definitiva, l'anime non è propriamente piacevolissimo da vedere nemmeno dal punto di vista visivo.
Unico aspetto su cui mi sento di spendere una parola positiva è quello della colonna sonora. A dire il vero, per i miei gusti personali, non l'ho trovata particolarmente gradevole; devo però riconoscere che il comparto audio ha ricevuto la giusta cura, con un campionario di motivi di accompagnamento davvero vario e adatto alle varie situazioni, con sonorità particolari, vicine a quelle zigane.
Ultimo aspetto che ho apprezzato sono stati i commenti tattici e strategici a corollario delle varie battaglie, che davano spiegazioni esaurienti su ciò che stava avvenendo e sarebbe poi avvenuto nel corso dei vari scontri tra gli eserciti.
Come avrete capito, quindi, ci troviamo di fronte a un prodotto che probabilmente vuole strizzare l'occhio in particolare agli appassionati di giochi (per computer o da tavolo) strategici-militari e che, comunque, nei suoi intenti, aveva l'idea di rappresentare una saga guerresca, dandole un'impronta epica e gloriosa.
Purtroppo però, i ragazzi di Satelight hanno sbagliato completamente le misure del loro prodotto, e ne è venuto fuori qualcosa di decisamente lontano da quelle che erano le loro aspirazioni, e che, in tutta franchezza, sconsiglio caldamente agli amici di Animeclick.it.
Partiamo dal primo, più evidente e più grave: la trama.
Quando si tratta di argomenti che hanno una base piuttosto vicina alla realtà, come quella degli scontri militari tra grandi eserciti, così come li abbiamo studiati sui libri di storia, si deve avere l'accortezza di dosare bene tutti gli eventi che comporranno il canovaccio, dall'incipit, al cosiddetto "casus belli", fino ad arrivare allo scontro militare vero e proprio e all'esito di quest'ultimo, con le successive conseguenze.
In "Madan no Ou to Vanadis", viceversa, tutto ciò non accade, visto che a scendere in campo sono via via eserciti di vari Paesi, ognuno rigorosamente rispettando il proprio turno di intervento, che decidono di intervenire, non si sa bene perché (visto che l'anime da questo punto di vista non è molto chiaro, per usare un eufemismo) o sulla base di quale astrusa motivazione. Siamo d'accordo che a muovere una guerra è sempre, di norma, il mero interesse di una qualche oligarchia, ma solitamente, nella storia umana, la scintilla che fa scattare un conflitto la si identifica sempre con un evento in particolare, che sia l'assassinio di Sarajevo per la Prima Guerra Mondiale, o l'invasione del Kuwait da parte di Saddam Hussein, che fece divampare la Guerra del Golfo. In questo anime invece no, si entra in guerra perché ne hanno bisogno gli sceneggiatori, punto e basta.
Ancora più ridicole e prive di senso sono poi le dinamiche che muovono ostilità e alleanze tra le varie fazioni. Abbiamo infatti una cosiddetta signora della guerra che è alleata del duca tizio da generazioni, salvo poi, dopo varie puntate, schierarsi tranquillamente contro di lui, solo perché ha fatto amicizia con i componenti della fazione avversaria. Questo è solo un esempio, ma vi posso assicurare che le dinamiche dei rapporti all'interno della storia di questo "Madan no Ou to Vanadis" sono costantemente regolate dai capricci di queste signore della guerra, con buona pace di qualsiasi pretesa di real politik. Tutto ciò, lo capirete, fa sì che la credibilità di questa produzione, che voleva cimentarsi con qualcosa di serio e realistico, precipiti sotto lo zero.
Forse i combattimenti riescono a risollevare le sorti di questo lavoro della Satelight? Nemmeno! Perchè il bilanciamento degli scontri che vedono protagonisti i nostri eroi appare sempre squilibrato a favore di questi ultimi, facendo diminuire ulteriormente il pathos che già è ai minimi storici.
Soltanto nelle puntate finali vediamo le signore della guerra in difficoltà, con dei modi e dei tempi tali da infastidirci ulteriormente, poiché ci pare quasi ridicolo che, dopo aver sbaragliato migliaia e migliaia di nemici nella precedente dozzina di episodi, possa esserci qualcosa che sbarri loro la strada (e che comunque verrà inesorabilmente spazzato via, ovviamente).
Ci sono i personaggi, forse la loro caratterizzazione psicologica potrebbe sopperire a tutte le lacune viste finora...
E invece ancora no, amici di Animeclick.it. I personaggi sono così mal caratterizzati che, a seconda dei casi, appariranno ai nostri occhi irritanti, ridicoli, indisponenti o più semplicemente fuori posto. Ad esempio, abbiamo dei soggetti che godono di un'influenza elevatissima per la situazione socio politica in cui si muovono gli eventi di questo "Madan no Ou to Vanadis", e che vedremo sì e no un paio di volte prima che spariscano ingloriosamente nel dimenticatoio. O potremmo citare, come ulteriore esempio, la cameriera del conte, la classica ragazzina innamorata del suo padrone, piagnucolona oltre ogni dire. O ancora le signore della guerra che iniziano uno scontro perché una ha fatto fare una brutta figura all'altra e così via... insomma, il peggio del peggio.
Se poi a tutto questo aggiungiamo un fanservice della peggior specie, sempre presente e letteralmente invasivo, avrete un quadro completo della desolazione di questa serie.
A rincarare la dose ci pensa pure il comparto grafico. Il chara non sarebbe neanche malvagio, generalmente le ragazze sono carine (anche se il look alla "Sailor Moon" non si può vedere, sul campo di battaglia), ma l'animazione è davvero inaccettabile nell'autunno del 2014, gli scenari sono scarsamente dettagliati e, in definitiva, l'anime non è propriamente piacevolissimo da vedere nemmeno dal punto di vista visivo.
Unico aspetto su cui mi sento di spendere una parola positiva è quello della colonna sonora. A dire il vero, per i miei gusti personali, non l'ho trovata particolarmente gradevole; devo però riconoscere che il comparto audio ha ricevuto la giusta cura, con un campionario di motivi di accompagnamento davvero vario e adatto alle varie situazioni, con sonorità particolari, vicine a quelle zigane.
Ultimo aspetto che ho apprezzato sono stati i commenti tattici e strategici a corollario delle varie battaglie, che davano spiegazioni esaurienti su ciò che stava avvenendo e sarebbe poi avvenuto nel corso dei vari scontri tra gli eserciti.
Come avrete capito, quindi, ci troviamo di fronte a un prodotto che probabilmente vuole strizzare l'occhio in particolare agli appassionati di giochi (per computer o da tavolo) strategici-militari e che, comunque, nei suoi intenti, aveva l'idea di rappresentare una saga guerresca, dandole un'impronta epica e gloriosa.
Purtroppo però, i ragazzi di Satelight hanno sbagliato completamente le misure del loro prodotto, e ne è venuto fuori qualcosa di decisamente lontano da quelle che erano le loro aspirazioni, e che, in tutta franchezza, sconsiglio caldamente agli amici di Animeclick.it.
Opera fondamentalmente colta da stipsi acuta. Storia più narrata che disegnata, dove le scene disegnate sono un intervallo tra un'abbreviazione e un testacoda narrativo in una trama tortuosa. Oh beh, se non avete compreso ciò che ho scritto è perché ho decerebrato sull'ultima puntata: l'ultima puntata è la sublime apoteosi del rush finale di un fondista. A mio giudizio questo materiale poteva essere un OVA di una trama sviluppata in ventiquattro puntate, come minimo. E dire che vi è la giusta quantità di materiale esposto e ballonzolante da intrigare un maschietto e opportunità di battaglie da soddisfare un amante della carne al sangue. A peggiorare la cosa vi sono l'infinita quantità di "Special" che ti fanno cadere gli zebedei al suolo al pensiero del tempo sprecato (loro e nostro).