Mucche alla riscossa
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Ho sempre fatto fatica ad apprezzare il genere western, soprattutto perché è un genere pieno di imprevisti, dove poi i protagonisti hanno sempre modi spicci, schietti e diretti, primi elementi su cui ho cercato di concentrare la mia attenzione. Questo classico Disney può forse essere il primo passo da compiere per meglio riuscire in quest'impresa abbastanza ardua.
È una storia dall'inconfondibile sapore di avventura e pericolo in puro stile western, dove le protagoniste sono tre mucche le quali non potrebbero essere più diverse l'una dalle altre: abbiamo Mrs. Calloway, la quale sembra la tipica gentildonna britannica di maniere composte in piena aderenza con gli ideali dell'educazione vittoriana, abbiamo Grace, la classica ragazza bionda svampita (però con un buon orecchio per la musica), e infine abbiamo Maggie, l'ultima arrivata (ma solo all'apparenza), la quale conosce bene l'ambiente della strada e, a dispetto di quello che sembra, sa cavarsela in ogni situazione che le si para davanti. Le nostre ragazze si incamminano in un'impresa disperata per salvare la fattoria della padrona Pearl, la quale è disperata e la quale sarà costretta a vendere tutto, inclusi le tre protagoniste e gli altri animali, al miglior acquirente. Per riuscire nell'impresa, le tre protagoniste decidono, incoraggiate da Buck, loro conoscenza, di catturare il famigerato Aladema Slim, noto rapitore di bestiame, e di intascare la ricompensa. Impresa all'apparenza semplice, ma, lungo la strada, le nostre amiche si imbattono in diversi imprevisti: Aladema Slim ha un certo potere ipnotico, che consiste nel cantare lo yodel svizzero, e il quale sembra avere effetto soprattutto sui bovini; la cara Maggie cova un certo risentimento verso l'antagonista per il fatto che questo ha rapito quasi tutti i suoi ex fratelli e sorelle di bestiame e ha poi comprato la fattoria del suo vecchio padrone a un prezzo stracciato; proprio a causa delle loro divergenze di visione del mondo e d'opinione, le tre, specialmente Maggie e Mrs. Calloway, non riescono a sincronizzarsi e all'inizio fanno fatica. A peggiorare la situazione, ci si mette una tempesta rarissima nel West, ma che inonda il deserto. Le tre ragazze sopravvivono e vengono salvate da Jack, un coniglio pazzo che è anche lui in cerca di vendetta nei confronti di Aladema Slim e di cui conosce il nascondiglio. Motivato, conduce le ragazze ad esso, e qui esse si preparano ad affrontare il loro nemico, il quale sta caricando il bestiame su un treno e sta per intascare il compenso per il lavoro. Nel frattempo anche Buck si mette sulle tracce delle ragazze, ma, essendo ostacolato dal bufalo di Slim, Junior, escogita un piano per liberarsene, che se ne va in fumo. A questo punto le ragazze catturano Slim e poi lo conducono al treno, ma qui si schiantano, e Buck scopre con amara delusione che Rico, il suo eroe, è in combutta con Slim e i suoi scagnozzi. Deluso, Buck si ribella e libera sia le ragazze che gli altri bovini, e decidono di mettersi sulle tracce di Slim, per impedirgli di acquistare il terreno di Pearl, Angolo di Paradiso, con il treno. Arrivate, organizzano un attacco frontale, aiutate dagli altri animali della fattoria, e alla fine riescono a sventare il piano di Slim, il quale viene arrestato. Con i soldi della taglia Pearl riesce a salvare la propria fattoria.
È una trama dinamica, coinvolgente, piena di imprevisti e di inseguimenti, azione, umorismo.
I personaggi, da quelli umani a quelli animali, hanno ciascuno una personalità spiccata e imprevedibile, che esce soprattutto con le scene cantate. Ognuno di loro ha un ruolo ben definito e preciso da svolgere, e lo svolge fino alla fine. La grafica è sempre quella a pastello, con colori realistici in aderenza con il senso di realtà della trama, niente magia, niente incantesimi (a parte il potere ipnotico di Slim).
La colonna sonora è una serie di tracce in salsa western, che quindi aderisce alla trama per intensificarla.
La trama ci invita a non arrenderci mai e a capire che bisogna trovare una soluzione ai problemi e lavorarci sopra. Dinamica, fuori dagli schemi, a mio avviso questa pellicola è abbastanza gradevole da vedere, ma le mancano alcune cose tipo l'approfondimento del rapporto tra le protagoniste. Mancano quindi quelle sensazioni tipiche del cinema western (cioè sensazioni come rabbia, collera, ira, furia, tensione), non è che non vengano rappresentate, ma vengono minimizzate, d'altronde nella Disney certi stati d'animo e relative espressioni rozze, dure, crude non sono ammesse, e in questo caso a discapito del fatto che all'inizio assistiamo alla classica scena della rissa nel saloon della città, mentre alla fine assistiamo a quella dell'ipotetico duello frontale a mezzogiorno. Ciononostante, le battute sono abbastanza gradevoli e mostrano e riflettono il carattere dei personaggi e anche loro indole, sia essa benevola e/o malevola.
A mio avviso, i produttori e gli sceneggiatori avrebbero dovuto fare questo studio più approfondito della psiche dei personaggi. Peccato, perché c'è una perdita.
Voto: 7,5
Ho sempre fatto fatica ad apprezzare il genere western, soprattutto perché è un genere pieno di imprevisti, dove poi i protagonisti hanno sempre modi spicci, schietti e diretti, primi elementi su cui ho cercato di concentrare la mia attenzione. Questo classico Disney può forse essere il primo passo da compiere per meglio riuscire in quest'impresa abbastanza ardua.
È una storia dall'inconfondibile sapore di avventura e pericolo in puro stile western, dove le protagoniste sono tre mucche le quali non potrebbero essere più diverse l'una dalle altre: abbiamo Mrs. Calloway, la quale sembra la tipica gentildonna britannica di maniere composte in piena aderenza con gli ideali dell'educazione vittoriana, abbiamo Grace, la classica ragazza bionda svampita (però con un buon orecchio per la musica), e infine abbiamo Maggie, l'ultima arrivata (ma solo all'apparenza), la quale conosce bene l'ambiente della strada e, a dispetto di quello che sembra, sa cavarsela in ogni situazione che le si para davanti. Le nostre ragazze si incamminano in un'impresa disperata per salvare la fattoria della padrona Pearl, la quale è disperata e la quale sarà costretta a vendere tutto, inclusi le tre protagoniste e gli altri animali, al miglior acquirente. Per riuscire nell'impresa, le tre protagoniste decidono, incoraggiate da Buck, loro conoscenza, di catturare il famigerato Aladema Slim, noto rapitore di bestiame, e di intascare la ricompensa. Impresa all'apparenza semplice, ma, lungo la strada, le nostre amiche si imbattono in diversi imprevisti: Aladema Slim ha un certo potere ipnotico, che consiste nel cantare lo yodel svizzero, e il quale sembra avere effetto soprattutto sui bovini; la cara Maggie cova un certo risentimento verso l'antagonista per il fatto che questo ha rapito quasi tutti i suoi ex fratelli e sorelle di bestiame e ha poi comprato la fattoria del suo vecchio padrone a un prezzo stracciato; proprio a causa delle loro divergenze di visione del mondo e d'opinione, le tre, specialmente Maggie e Mrs. Calloway, non riescono a sincronizzarsi e all'inizio fanno fatica. A peggiorare la situazione, ci si mette una tempesta rarissima nel West, ma che inonda il deserto. Le tre ragazze sopravvivono e vengono salvate da Jack, un coniglio pazzo che è anche lui in cerca di vendetta nei confronti di Aladema Slim e di cui conosce il nascondiglio. Motivato, conduce le ragazze ad esso, e qui esse si preparano ad affrontare il loro nemico, il quale sta caricando il bestiame su un treno e sta per intascare il compenso per il lavoro. Nel frattempo anche Buck si mette sulle tracce delle ragazze, ma, essendo ostacolato dal bufalo di Slim, Junior, escogita un piano per liberarsene, che se ne va in fumo. A questo punto le ragazze catturano Slim e poi lo conducono al treno, ma qui si schiantano, e Buck scopre con amara delusione che Rico, il suo eroe, è in combutta con Slim e i suoi scagnozzi. Deluso, Buck si ribella e libera sia le ragazze che gli altri bovini, e decidono di mettersi sulle tracce di Slim, per impedirgli di acquistare il terreno di Pearl, Angolo di Paradiso, con il treno. Arrivate, organizzano un attacco frontale, aiutate dagli altri animali della fattoria, e alla fine riescono a sventare il piano di Slim, il quale viene arrestato. Con i soldi della taglia Pearl riesce a salvare la propria fattoria.
È una trama dinamica, coinvolgente, piena di imprevisti e di inseguimenti, azione, umorismo.
I personaggi, da quelli umani a quelli animali, hanno ciascuno una personalità spiccata e imprevedibile, che esce soprattutto con le scene cantate. Ognuno di loro ha un ruolo ben definito e preciso da svolgere, e lo svolge fino alla fine. La grafica è sempre quella a pastello, con colori realistici in aderenza con il senso di realtà della trama, niente magia, niente incantesimi (a parte il potere ipnotico di Slim).
La colonna sonora è una serie di tracce in salsa western, che quindi aderisce alla trama per intensificarla.
La trama ci invita a non arrenderci mai e a capire che bisogna trovare una soluzione ai problemi e lavorarci sopra. Dinamica, fuori dagli schemi, a mio avviso questa pellicola è abbastanza gradevole da vedere, ma le mancano alcune cose tipo l'approfondimento del rapporto tra le protagoniste. Mancano quindi quelle sensazioni tipiche del cinema western (cioè sensazioni come rabbia, collera, ira, furia, tensione), non è che non vengano rappresentate, ma vengono minimizzate, d'altronde nella Disney certi stati d'animo e relative espressioni rozze, dure, crude non sono ammesse, e in questo caso a discapito del fatto che all'inizio assistiamo alla classica scena della rissa nel saloon della città, mentre alla fine assistiamo a quella dell'ipotetico duello frontale a mezzogiorno. Ciononostante, le battute sono abbastanza gradevoli e mostrano e riflettono il carattere dei personaggi e anche loro indole, sia essa benevola e/o malevola.
A mio avviso, i produttori e gli sceneggiatori avrebbero dovuto fare questo studio più approfondito della psiche dei personaggi. Peccato, perché c'è una perdita.
Voto: 7,5
Che dire, ricordo che tra Pecos Bill e i gauchi volanti, Disney aveva già creato in tempi dorati dei corti tutt'altro che entusiasmanti, dal forte e vecchio sapore americano e che solo grazie alla loro relativa brevità non annoiavano; questo però, in quanto film (fatto pure in tempi di declino), non può contare sugli stessi vantaggi.
Assai poco interessante nel primo tempo, si riprende un po' nel secondo grazie al cavallo schizoide e al cattivone coi nipoti scemi e i suoi idolatrati pezzi yodel, che offrono anche una coreografia molto colorata, un mix, va ammesso, piuttosto carino. Del trio bovino protagonista si salva poco invece, l'unica mucca simpatica è quella maggiormente in secondo piano, ovvero la gentile testa vuota doppiata dalla Massironi; le altre due, la precisina irritabile e soprattutto la rozza spaccona, sono buone solo per una gara di birra e salsicce, compresi i loro accennati boyfriend. La cosa triste è che per voler essere un classico Disney non si brilla nemmeno tecnicamente; il film è solo medio-buono e con un'ambientazione funzionale ma poco valorizzata. In suo favore, non si può negare che sia uno spunto originale, ma ciò non lo rende automaticamente interessante.
E' piacevolmente demenziale, a tratti pure infantile, con umorismo moderno e citazioni a cui la Disney, invece di contrapporsi, ci ha a sua volta abituati da tempo. Purtroppo ognuno è bravo in qualcosa, e la casa del topo Michele in quel periodo aveva bisogno della Pixar per fare ancora lavori decenti, figuriamoci riuscire a contrapporsi all'esplosivo successo della Dreamworks. In poche parole, un cartone che non merita l'appellativo di classico, come tutti gli altri del post rinascimento del resto, eccezion fatta, col fiatone, per "Frozen". Con un'idea di base del genere, gli autori speravano forse di attirare un pubblico più vario, ma questo lavoro, invece, per sua natura è adatto a un pubblico molto ristretto, indipendentemente dall'età.
Assai poco interessante nel primo tempo, si riprende un po' nel secondo grazie al cavallo schizoide e al cattivone coi nipoti scemi e i suoi idolatrati pezzi yodel, che offrono anche una coreografia molto colorata, un mix, va ammesso, piuttosto carino. Del trio bovino protagonista si salva poco invece, l'unica mucca simpatica è quella maggiormente in secondo piano, ovvero la gentile testa vuota doppiata dalla Massironi; le altre due, la precisina irritabile e soprattutto la rozza spaccona, sono buone solo per una gara di birra e salsicce, compresi i loro accennati boyfriend. La cosa triste è che per voler essere un classico Disney non si brilla nemmeno tecnicamente; il film è solo medio-buono e con un'ambientazione funzionale ma poco valorizzata. In suo favore, non si può negare che sia uno spunto originale, ma ciò non lo rende automaticamente interessante.
E' piacevolmente demenziale, a tratti pure infantile, con umorismo moderno e citazioni a cui la Disney, invece di contrapporsi, ci ha a sua volta abituati da tempo. Purtroppo ognuno è bravo in qualcosa, e la casa del topo Michele in quel periodo aveva bisogno della Pixar per fare ancora lavori decenti, figuriamoci riuscire a contrapporsi all'esplosivo successo della Dreamworks. In poche parole, un cartone che non merita l'appellativo di classico, come tutti gli altri del post rinascimento del resto, eccezion fatta, col fiatone, per "Frozen". Con un'idea di base del genere, gli autori speravano forse di attirare un pubblico più vario, ma questo lavoro, invece, per sua natura è adatto a un pubblico molto ristretto, indipendentemente dall'età.