Chicken Little - Amici per le penne
Un fin troppo moderno cartone fanta-adolescenziale. Non fosse per il suo produttore sarebbe rimasto confinato, e a buona ragione, in patria. Non è Disney, non è Pixar e qualcosa a se, qualcosa che ruba/omaggia e ripropone a piu non posso per mancanza di un vero stile.
Tralasciando che per un film Chicken little è un nome del cavolo che penso avrà fatto storcere i nasi pure i patria, l'originale polletto del corto di Walt Disney era un tonto completo che serviva ad una volpe (forse unico cattivo disney a spuntarla) per sfruttare l'ignoranza e la suggestione della massa al fine di papparsi tutto il pollaio. Il fine era lasciare un messaggio alla originale Cappuccetto Rosso, crudelmente educativo e nel duro periodo nazista..... eppure la cosa più logica che alla disney hanno saputo pensare è stato riproporre il personaggio rimodernandolo, mettendolo in una città di varie specie animali e trasmormando il contesto semplice nell'ennesimo Indipendence Day / Mars attak, affibiandogli pure parentele nuove col sindaco, diventato ora il padre del moccioso e trasformando la volpe maschio in una volpe femmina compagna di scuola. Ma siamo matti?
Capisco che l'idea di base del cielo era sfruttabile, ma ridurre l'ex antagonista a comparsa bulla è assurdo, senza contare l'incoerenza di erbivori e carnivori che vivono insieme. Irritanti poi i personaggi principali, alcuni anche dal racchiesco design (la papera amica del cuore), si fa fatica a prestargli attenzione e questo in buona parte per la montagna di clichè sfruttati. Il porcello cicciotto dal corpo sproporzionato (e la voce da fantaeroe) è stilisticamente un chiaro omaggio ai primi corti in bianco e nero, ma anche una vecchia, antipatica e banale presa in giro di una categoria comune, specie dove hanno prodotto il film, come se poi le qualità intellettive e carismatiche dipendessero dalla massa corporea. L'amica del cuore consigliera dal canto suo non è meglio, ha la tipica cotta segreta per il protagonista nerd, categoria molto rivalutata per motivi economici, che a sua volta ha in atto la scontata rivalsa personale ed i soliti contrasti affettivi con un genitore, un clichè cosi disgustosamente stravisto che viene da pensare che in america ci siano solo padri padroni e figli complessati. C'è persino un buon numero di canzoni pop famose presenti e il tutto si svolge in un contesto sociale attualissimo, insomma il massimo della commercialità di serie B, che si può perdonare a un'altro studio ma non alla disney, specie se annovera sta roba tra i classici.....
Al tempo, arrivato a due terzi ero tentato di interromperlo, ma ho pensato non fosse giusto giudicarlo senza vedere la fine, sperando in un colpo di reni inaspettato. Alla fine qualche scena simpatica si becca, ma non basta assolutamente. Un prodotto che è riuscito a farmi sentire di aver sprecato tempo, forse i piccoli riusciranno a non trovarlo brutto, ma difficilmente, salvo non rivederlo mai più, lo ricorderanno con affetto. Si salva un po la CG, capace di sfoggiare un apprezzabile fur-shading e di mostrare cura nel piumaggio, per il resto poca creatività. Un fallimento.
Tralasciando che per un film Chicken little è un nome del cavolo che penso avrà fatto storcere i nasi pure i patria, l'originale polletto del corto di Walt Disney era un tonto completo che serviva ad una volpe (forse unico cattivo disney a spuntarla) per sfruttare l'ignoranza e la suggestione della massa al fine di papparsi tutto il pollaio. Il fine era lasciare un messaggio alla originale Cappuccetto Rosso, crudelmente educativo e nel duro periodo nazista..... eppure la cosa più logica che alla disney hanno saputo pensare è stato riproporre il personaggio rimodernandolo, mettendolo in una città di varie specie animali e trasmormando il contesto semplice nell'ennesimo Indipendence Day / Mars attak, affibiandogli pure parentele nuove col sindaco, diventato ora il padre del moccioso e trasformando la volpe maschio in una volpe femmina compagna di scuola. Ma siamo matti?
Capisco che l'idea di base del cielo era sfruttabile, ma ridurre l'ex antagonista a comparsa bulla è assurdo, senza contare l'incoerenza di erbivori e carnivori che vivono insieme. Irritanti poi i personaggi principali, alcuni anche dal racchiesco design (la papera amica del cuore), si fa fatica a prestargli attenzione e questo in buona parte per la montagna di clichè sfruttati. Il porcello cicciotto dal corpo sproporzionato (e la voce da fantaeroe) è stilisticamente un chiaro omaggio ai primi corti in bianco e nero, ma anche una vecchia, antipatica e banale presa in giro di una categoria comune, specie dove hanno prodotto il film, come se poi le qualità intellettive e carismatiche dipendessero dalla massa corporea. L'amica del cuore consigliera dal canto suo non è meglio, ha la tipica cotta segreta per il protagonista nerd, categoria molto rivalutata per motivi economici, che a sua volta ha in atto la scontata rivalsa personale ed i soliti contrasti affettivi con un genitore, un clichè cosi disgustosamente stravisto che viene da pensare che in america ci siano solo padri padroni e figli complessati. C'è persino un buon numero di canzoni pop famose presenti e il tutto si svolge in un contesto sociale attualissimo, insomma il massimo della commercialità di serie B, che si può perdonare a un'altro studio ma non alla disney, specie se annovera sta roba tra i classici.....
Al tempo, arrivato a due terzi ero tentato di interromperlo, ma ho pensato non fosse giusto giudicarlo senza vedere la fine, sperando in un colpo di reni inaspettato. Alla fine qualche scena simpatica si becca, ma non basta assolutamente. Un prodotto che è riuscito a farmi sentire di aver sprecato tempo, forse i piccoli riusciranno a non trovarlo brutto, ma difficilmente, salvo non rivederlo mai più, lo ricorderanno con affetto. Si salva un po la CG, capace di sfoggiare un apprezzabile fur-shading e di mostrare cura nel piumaggio, per il resto poca creatività. Un fallimento.