Ghiblies
Quando si nomina “Ghibli” alla massa viene facile parlare di Miyazaki, un po’ meno di Takahata, quasi mai di Yonebayashi. Ma al di là di questi grandi nomi che ci sono dietro, passato più in sordina, c’è “Ghiblies”, due oav che lo studio sfornò nel 2000, uno come special per lo studio, l’altro come special prima della trasmissione al cinema de “La ricompensa del gatto”.
Ogni episodio è composto da più storie, che mostrano tutte stralci di vita quotidiana. Interessanti soprattutto il siparietto che vede tre colleghi di lavoro andare al ristorante e l’unica donna tra i tre affrontare una sfida “impossibile”, in cui deve mangiare - entro un tempo limite - un piatto piccantissimo; e quello che segue, che vede come tema principale “il primo amore”, e risulta incredibilmente dolce e struggente.
Ma al di là delle trame che, giustamente, causa tempo sono poco approfondite o non hanno la presunzione di spacciarsi per profonde o particolari, è il livello tecnico quello da lodare. I disegni sono semplici, abbozzati e volutamente poco definiti (soprattutto nel primo episodio; nel secondo la qualità si alza), le animazioni sono molto buone, è presente anche in minima parte la cg, che (stranamente, soprattutto per me) non guasta minimamente.
Ogni episodio è composto da più storie, che mostrano tutte stralci di vita quotidiana. Interessanti soprattutto il siparietto che vede tre colleghi di lavoro andare al ristorante e l’unica donna tra i tre affrontare una sfida “impossibile”, in cui deve mangiare - entro un tempo limite - un piatto piccantissimo; e quello che segue, che vede come tema principale “il primo amore”, e risulta incredibilmente dolce e struggente.
Ma al di là delle trame che, giustamente, causa tempo sono poco approfondite o non hanno la presunzione di spacciarsi per profonde o particolari, è il livello tecnico quello da lodare. I disegni sono semplici, abbozzati e volutamente poco definiti (soprattutto nel primo episodio; nel secondo la qualità si alza), le animazioni sono molto buone, è presente anche in minima parte la cg, che (stranamente, soprattutto per me) non guasta minimamente.
Ghiblies è un progetto che conta (per ora, dato che l'ultimo episodio si conclude con un enigmatico "Continua") due cortometraggi realizzati dallo Studio Ghibli.
Ogni episodio è composto da diversi capitoli, riguardanti situazioni quotidiane e personaggi che animano lo studio Ghibli, i Ghiblies appunto, raccontate in modo fantasioso e simpatico, con il classico umorismo Giapponese, spesso indigesto o perfino incomprensibile nei casi più estremi per noi occidentali.
Il livello tecnico è buono - specialmente nel primo capitolo del secondo episodio, che vede i Ghiblies sfidarsi con un locale esperto in cibi piccanti -, vi è un'infarinatura di CG (che spero lo Studio Ghibli non utilizzi mai in progetti più importanti) e gli stili utilizzati sono differenti da capitolo a capitolo ma in linea generale il secondo episodio è nettamente migliore rispetto al primo, che serve più che altro a presentare i personaggi. Non si tratta di un'opera trascendentale, sono solamente dei corti simpatici, quindi nulla che deve finire per forza di cose nel curriculum di un otaku che si rispetti.
Ogni episodio è composto da diversi capitoli, riguardanti situazioni quotidiane e personaggi che animano lo studio Ghibli, i Ghiblies appunto, raccontate in modo fantasioso e simpatico, con il classico umorismo Giapponese, spesso indigesto o perfino incomprensibile nei casi più estremi per noi occidentali.
Il livello tecnico è buono - specialmente nel primo capitolo del secondo episodio, che vede i Ghiblies sfidarsi con un locale esperto in cibi piccanti -, vi è un'infarinatura di CG (che spero lo Studio Ghibli non utilizzi mai in progetti più importanti) e gli stili utilizzati sono differenti da capitolo a capitolo ma in linea generale il secondo episodio è nettamente migliore rispetto al primo, che serve più che altro a presentare i personaggi. Non si tratta di un'opera trascendentale, sono solamente dei corti simpatici, quindi nulla che deve finire per forza di cose nel curriculum di un otaku che si rispetti.
Dallo Studio Ghibli, ecco due mini-episodi autoreferenziali che mostrano, con la dovuta ironia, situazioni quotidiane, fantasie e ricordi dei componenti dello staff Ghibli. Lo stile grafico stilizzato è molto simile a quello del lungometraggio "My neighbour the Yamadas" di Isao Takahata, anche se più studiato (viene usata tantissimo, soprattutto nel secondo episodio, la grafica 3D). Altro elemento in comune con il suddetto film è l'andamento frammentario ed episodico tipico del genere "slice of life".
Purtroppo questo breve special parte molto male: il primo episodio è decisamente insufficiente, rovinato da disegni e animazioni troppo rudimentali e da una sceneggiatura piuttosto piatta, nonostante qualche buona idea ci sia. Di tutt'altro tono è invece il secondo episodio, più elaborato e meglio realizzato. I disegni, nonostante siano ancora (volutamente) rozzi, sono molto più compatti e solidi, ma se c'è qualcosa di veramente interessante in questa puntata sono i fondali, tanto minimali quanto completi e affascinanti. Anche la sceneggiatura e il ritmo sono migliorati, e il risultato è un perfetto equilibrio tra scene esilaranti e momenti più malinconici.
Nel complesso, Ghiblies è un prodotto che nulla aggiunge a quanto di buono ha detto lo Studio Ghibli, ma che di certo si fa notare, soprattutto per la sua vena stralunata e accattivante. Parte male ma finisce benone, vi consiglio di guardare assolutamente il secondo episodio, mentre il primo potete anche trascurarlo, a mio avviso. Una curiosità: alla fine della seconda puntata compare la scritta "Continua". Ci sarà un nuovo "Ghiblies"?
Purtroppo questo breve special parte molto male: il primo episodio è decisamente insufficiente, rovinato da disegni e animazioni troppo rudimentali e da una sceneggiatura piuttosto piatta, nonostante qualche buona idea ci sia. Di tutt'altro tono è invece il secondo episodio, più elaborato e meglio realizzato. I disegni, nonostante siano ancora (volutamente) rozzi, sono molto più compatti e solidi, ma se c'è qualcosa di veramente interessante in questa puntata sono i fondali, tanto minimali quanto completi e affascinanti. Anche la sceneggiatura e il ritmo sono migliorati, e il risultato è un perfetto equilibrio tra scene esilaranti e momenti più malinconici.
Nel complesso, Ghiblies è un prodotto che nulla aggiunge a quanto di buono ha detto lo Studio Ghibli, ma che di certo si fa notare, soprattutto per la sua vena stralunata e accattivante. Parte male ma finisce benone, vi consiglio di guardare assolutamente il secondo episodio, mentre il primo potete anche trascurarlo, a mio avviso. Una curiosità: alla fine della seconda puntata compare la scritta "Continua". Ci sarà un nuovo "Ghiblies"?
Ghiblies è indubbiamente un buon prodotto. Diviso in 2 puntate, per un totale di circa 35 minuti. La prima è una sorta di introduzione ai personaggi che compaiono nel secondo episodio, che è diviso in 3 mini storie da 6-7 minuti l'una. Se nel primo episodio i disegni sono volutamente rozzi e poco definiti, nel secondo invece, a seconda della mini storia dato che cambia anche il tratto non solo l'ambientazione, sono ottimi, con l'ausilio della CG che non guasta, anzi, valorizza il risultato finale. Mi sento di consigliarlo, non vi pentirete di aver passato una simpatica mezz'ora in compagnia dello staff Ghibli.