I Cavalieri dello Zodiaco - Hades Chapter - Sanctuary
"Saint Seiya - Hades Chapter - Sanctuary" è un anime molto bello che rispetta le aspettative dei fan della serie originale. Io e la mia ragazza ci siamo visti insieme (sugli ottimi DVD della "Yamato Video") in tre giorni i tredici episodi OAV che compongono questa serie sequel del grande vecchio anime originale dei famosi "Cavalieri dello Zodiaco", e a entrambi questi tredici episodi sono piaciuti moltissimo.
La storia riprende da dove era stata interrotta: dopo la sconfitta del dio Nettuno i Cavalieri di Atena si confrontano con l'armata del dio Ade in una battaglia epica per la salvezza del Santuario e del mondo.
L'animazione di questo "Saint Seiya - Hades Chapter - Santuary" è eccellente, i disegni sono molto belli, le scene di combattimento sono fluide e spettacolari, la colonna sonora è epica e coinvolgente, la storia che proviene direttamente dal famoso manga di Masami Kurumada è avvincente e molto suggestiva, e ci sono dialoghi memorabili.
"Saint Seiya - Hades Chapter - Santuary" è una serie sequel in OAV molto bella e di alta qualità, consigliata a tutti i fan di "Saint Seiya" e agli amanti degli shonen e delle storie epiche.
La storia riprende da dove era stata interrotta: dopo la sconfitta del dio Nettuno i Cavalieri di Atena si confrontano con l'armata del dio Ade in una battaglia epica per la salvezza del Santuario e del mondo.
L'animazione di questo "Saint Seiya - Hades Chapter - Santuary" è eccellente, i disegni sono molto belli, le scene di combattimento sono fluide e spettacolari, la colonna sonora è epica e coinvolgente, la storia che proviene direttamente dal famoso manga di Masami Kurumada è avvincente e molto suggestiva, e ci sono dialoghi memorabili.
"Saint Seiya - Hades Chapter - Santuary" è una serie sequel in OAV molto bella e di alta qualità, consigliata a tutti i fan di "Saint Seiya" e agli amanti degli shonen e delle storie epiche.
C'é poco da dire, qui tocchiamo vette elevatissime: la serie originale, che per me rimane uno dei migliori anime mai concepiti, viene arricchita non poco con disegni modernizzati e bellissimi, una storia ancora più emozionante e piena di colpi di scena che ruota, almeno all'inizio, attorno ai Gold Saints, e una regia da far invidia ad altri anime.
C'é solo da mettersi comodi e gustarsela, solo dopo però aver visto la serie originale, altrimenti non si potrà godere appieno delle tante sfaccettature dei moltissimi personaggi presenti, e anche la valanga di emozioni che questo anime regala.
C'é solo da mettersi comodi e gustarsela, solo dopo però aver visto la serie originale, altrimenti non si potrà godere appieno delle tante sfaccettature dei moltissimi personaggi presenti, e anche la valanga di emozioni che questo anime regala.
Dopo la conclusione della battaglia contro il Dio Poseidone, il sigillo che imprigionava il Signore degli Inferi (Hades) scompare, destando dal sonno l'antico nemico di Atena assieme ai suoi 108 guerrieri Specter: ha così inizio la nuova guerra sacra.
Il santuario delle dodici case viene attaccato da quelli che si scoprono essere i defunti cavalieri d'oro tornati in vita grazie ad Hades indossando le sue armature, le Surplici, con l'intenzione di uccidere la dea Atena, sotto ordine di Pandora, prima delle dodici ore di vita a loro concesse. Inizia così un'avventurosa scalata delle dodici case che vedrà il susseguirsi di combattimenti spettacolari, potenti tecniche e vicende con dialoghi molto belli, musiche straordinarie e scenografie suggestive.
Una saga di "Hades" realizzata con una regia notevole, i disegni bellissimi di Shingo Araki, una spettacolare trama ideata da Masami Kurumada e musiche meravigliose.
Il santuario delle dodici case viene attaccato da quelli che si scoprono essere i defunti cavalieri d'oro tornati in vita grazie ad Hades indossando le sue armature, le Surplici, con l'intenzione di uccidere la dea Atena, sotto ordine di Pandora, prima delle dodici ore di vita a loro concesse. Inizia così un'avventurosa scalata delle dodici case che vedrà il susseguirsi di combattimenti spettacolari, potenti tecniche e vicende con dialoghi molto belli, musiche straordinarie e scenografie suggestive.
Una saga di "Hades" realizzata con una regia notevole, i disegni bellissimi di Shingo Araki, una spettacolare trama ideata da Masami Kurumada e musiche meravigliose.
E' uno dei migliori anime, con protagonisti i cavalieri di bronzo: finalmente vediamo in azione i veri protagonisti, i più forti fra i cavalieri di Atena, i cavalieri d'oro. Questa saga è seconda solo a "I Cavalieri dello Zodiaco: Lost Canvas". Per nulla scontato e prevedibile, da seguire e capire, con oscuri segreti e avversari molto impegnativi e forti.
Consiglio a tutti gli appassionati come me di vederlo e di appassionarsi come è successo a me. Una delle saghe meglio disegnata e animata di sempre!
Consiglio a tutti gli appassionati come me di vederlo e di appassionarsi come è successo a me. Una delle saghe meglio disegnata e animata di sempre!
Dopo tanti anni la lunga attesa é finalmente terminata e sulle scene appare la saga di Hades. I primi tredici episodi sono dedicati all'invasione del santuario ad opera dei gold redivivi creando, così, il capitolo del santuario. Il manga viene seguito fedelmente, ma allo stesso tempo liberamente, perché molte scene vengono aggiunte, in primis il fatto che tutti e cinque i cavalieri partecipino alla nuova corsa delle dodici case, mentre nel manga partecipa solo Sirio. Non posso spoilerare altro, ma devo dire che il risultato sia ottimo, come nella serie classica abbiamo un perfetto caso di continuità nella diversità rispetto al manga.
Splendidi sono stati gli episodi della morte di Athena e dell'addio tra Dohko e Shion, due scene dal pathos tale che non le scorderò mai. La grafica é per certi sconvolgente, perché non si può non notare come siano passati vent'anni, ma rimane ottima e non tradisce i nostri personaggi. La colonna sonora e le sigle sono da urlo. Spettacolare il ruolo dei cavalieri d'oro: buoni o cattivi tutti fanno una gran figura tanto che questo primo capitolo meriterebbe il nome di Gold saint chapter. A ogni passo rivelano una forza e un carisma in grado di sorprendere anche i fan più esperti ed esigenti. In particolare Mur che finalmente vediamo animato e in azione,senza quell'aria da sapientone ma, al contrario, sempre sul chi vive e timoroso di fallire. Dohko che incontriamo giovane e Shion, il misterioso sacerdote assassinato. Ottimo il doppiaggio italiano, senza frasi e citazioni inventate ma fedele ai testi nipponici, deplorevole invece la sigla creata per la fininvest, sia come testo che per le immagini, un semplice collage all'italiana di scene del'anime. Un lavoro eccezionale veramente, sia in giapponese che in Italiano, cui do, di cuore, dieci e lode
Splendidi sono stati gli episodi della morte di Athena e dell'addio tra Dohko e Shion, due scene dal pathos tale che non le scorderò mai. La grafica é per certi sconvolgente, perché non si può non notare come siano passati vent'anni, ma rimane ottima e non tradisce i nostri personaggi. La colonna sonora e le sigle sono da urlo. Spettacolare il ruolo dei cavalieri d'oro: buoni o cattivi tutti fanno una gran figura tanto che questo primo capitolo meriterebbe il nome di Gold saint chapter. A ogni passo rivelano una forza e un carisma in grado di sorprendere anche i fan più esperti ed esigenti. In particolare Mur che finalmente vediamo animato e in azione,senza quell'aria da sapientone ma, al contrario, sempre sul chi vive e timoroso di fallire. Dohko che incontriamo giovane e Shion, il misterioso sacerdote assassinato. Ottimo il doppiaggio italiano, senza frasi e citazioni inventate ma fedele ai testi nipponici, deplorevole invece la sigla creata per la fininvest, sia come testo che per le immagini, un semplice collage all'italiana di scene del'anime. Un lavoro eccezionale veramente, sia in giapponese che in Italiano, cui do, di cuore, dieci e lode
"Saint Seiya - Hades Chapter - Santuario" è il primo dei tre capitoli dedicati all'ultima saga dei mitici cavalieri dello zodiaco, famosissimi dagli anni '80 in poi. Qui troviamo la prima parte, composta da tredici puntate in cui accade di tutto, spesso avvenimenti difficilmente intuibili. Le puntate sono degli OAV e quindi la qualità delle animazioni ne risente positivamente, almeno in queste prime spettacolari puntate. Ci hanno impiegato vent'anni circa a terminare l'ultima saga tratta dal manga e perciò si è cercato di portare a compimento un'opera gloriosa e di pregevole fattura.
La trama riguarda l'inizio della guerra sacra tra i cavalieri di Atena e gli specter di Hade, Dio degli inferi risvegliatosi dal sigillo di Atena durato 243 anni. In questa parte non abbiamo uno scontro totale e netto tra le due fazioni, bensì uno scontro a sorpresa fra "vecchi compagni" che sorprenderà e, soprattutto, emozionerà in numerosi frangenti. Basti pensare che Hade lo si nomina solamente, evitando accuratamente di inquadrarlo o anche soltanto di ascoltare la sua voce. In pratica la trama è una nuova corsa verso il santuario di Atena, dovendo obbligatoriamente passare per le dodici case, custodite dai cavalieri d'oro in vita ma ,per certi versi, una corsa conseguita dalla forze del "male". Tra colpi di scena e qualche nuovo personaggio, descritto fra poco, le puntate scorrono piacevolmente e si apprezza la centralità dei cavalieri d'oro come Mur, Milo e Shaka a scapito dei cavalieri di bronzo protagonisti, per una volta messi in disparte. Mi dispiace per l'assenza di Ikki di Phoenix, salvo due apparizioni fugaci in tutte le 13 puntate: lui non ama la compagnia ma non appare manco per salutare o ricordare a qualcuno la sua presenza. Il finale è aperto, ovviamente, perché gli altri due capitoli sono il vero succo della storia, ma si lascia vedere senza problemi, anzi il finale lo reputo perfetto e posto nel momento più adatto. A volte, lo ammetto, si avverte la sensazione che non siano trascorsi tanti anni dalla fine della serie classica animata, grazie alle sensazioni ed alla percezione di guardare qualcosa di simile, molto simile, nonostante le ovvie maturazioni in ambito tecnico.
Tra i personaggi mi piace segnalare positivamente Kanon e Saga di Gemini: il primo adesso alleato di Atena, mentre il secondo nemico apparente della saga, il quale conferma un carisma infinito se confrontato a quello dei suoi due aiutanti. Spesso e volentieri si avverte la sua presenza e basta…un vero leader! Poi Shaka di Virgo è probabilmente il più incredibile personaggio creato da Kurumada in questa serie: carismatico in ogni parola che prolifera, divino e apparentemente onnipotente, anche se mortale come tutti. Regala il momento di maggior commozione in queste 13 puntate, in una riflessione col Budda sulla morte e successiva reincarnazione. Tra i "cattivi" l'unico approfondito in maniera seria è Radamante, uno dei tre giudici dell'inferno che ha una forza spaventosa con la quale mette in difficoltà numerosi avversari quotati ed ha inoltre una personalità niente male, essendo perfino negligente agli ordini dei suoi superiori. Ah,quasi dimenticavo che mi intrigano alcuni indizi disseminati qua e là tra Shun e Pandora, il loro sguardo fugace e le loro parole. Che abbiano un passato nascosto? Ottimi personaggi anche Shin di Ariete e il maestro dei cinque picchi, cioè Dokku che combatte per la prima volta e utilizza una tecnica magnifica, sebbene improbabile anche per una serie come "Saint Seiya".
La colonna sonora è per larghi tratti quella della serie originale, decorata da alcune nuove melodie che allietano i vari momenti della saga. Essendo incentrata la serie sulla emotività dei personaggi e dei cavalieri d'oro, le OST fanno il loro dovere e, qualche volta, commuovono lo spettatore con naturalezza e disincanto sconcertanti. A distanza di anni conservano uno spessore difficilmente replicabile. L'opening è diversa dalle altre, ma non per questa deludente, piuttoso avrei preferito qualcosa di più dinamico a livello di immagini di un Seiya all'orfanotrofio o di Hyoga dalla mamma...
Le animazioni e i disegni, come accennato, sono di ottima fattura e accompagnano bene i combattimenti e le varie deflagrazioni scaturite dai potenti colpi dei cavalieri. Un difetuccio l'ho notato nella mancata fluidità di alcune scene di lotta, verso le puntate finali, precisando però che disegnando certe armature, così complesse, non è compito semplicissimo muoverle in perfetta sincronia con l'ambiente circostante, specialmente ad alta velocità.
L'ambientazione è quella classica, ossia quella delle dodici case e, solamente alla fine, abbiamo l'anticamera degli Inferi, ben riprodotta, profonda ed immersiva. La notte copiosa consente un maggior mistero e dona ai vari santuari un'aura di aulicità.
Bella questa prima parte della saga di Hade, perfetta come trasposizione, inerente alla storia dei Saint e profonda come poche, in quanto un approfondimento tale di cavalieri d'oro come Mur, in passato, non c'era mai stato ad oggi. Insomma, un'opera matura e coinvolgente, benchè non esente da qualche difetto, ad esempio difetti grafici e alcuni scontri dall'esito leggermente ambiguo o quantomeno opinabile. Consigliato ai fan e a tutti coloro i quali desiderassero affacciarsi alla visione di Saint Seiya- I cavalieri dello zodiaco. Promosso con merito!
La trama riguarda l'inizio della guerra sacra tra i cavalieri di Atena e gli specter di Hade, Dio degli inferi risvegliatosi dal sigillo di Atena durato 243 anni. In questa parte non abbiamo uno scontro totale e netto tra le due fazioni, bensì uno scontro a sorpresa fra "vecchi compagni" che sorprenderà e, soprattutto, emozionerà in numerosi frangenti. Basti pensare che Hade lo si nomina solamente, evitando accuratamente di inquadrarlo o anche soltanto di ascoltare la sua voce. In pratica la trama è una nuova corsa verso il santuario di Atena, dovendo obbligatoriamente passare per le dodici case, custodite dai cavalieri d'oro in vita ma ,per certi versi, una corsa conseguita dalla forze del "male". Tra colpi di scena e qualche nuovo personaggio, descritto fra poco, le puntate scorrono piacevolmente e si apprezza la centralità dei cavalieri d'oro come Mur, Milo e Shaka a scapito dei cavalieri di bronzo protagonisti, per una volta messi in disparte. Mi dispiace per l'assenza di Ikki di Phoenix, salvo due apparizioni fugaci in tutte le 13 puntate: lui non ama la compagnia ma non appare manco per salutare o ricordare a qualcuno la sua presenza. Il finale è aperto, ovviamente, perché gli altri due capitoli sono il vero succo della storia, ma si lascia vedere senza problemi, anzi il finale lo reputo perfetto e posto nel momento più adatto. A volte, lo ammetto, si avverte la sensazione che non siano trascorsi tanti anni dalla fine della serie classica animata, grazie alle sensazioni ed alla percezione di guardare qualcosa di simile, molto simile, nonostante le ovvie maturazioni in ambito tecnico.
Tra i personaggi mi piace segnalare positivamente Kanon e Saga di Gemini: il primo adesso alleato di Atena, mentre il secondo nemico apparente della saga, il quale conferma un carisma infinito se confrontato a quello dei suoi due aiutanti. Spesso e volentieri si avverte la sua presenza e basta…un vero leader! Poi Shaka di Virgo è probabilmente il più incredibile personaggio creato da Kurumada in questa serie: carismatico in ogni parola che prolifera, divino e apparentemente onnipotente, anche se mortale come tutti. Regala il momento di maggior commozione in queste 13 puntate, in una riflessione col Budda sulla morte e successiva reincarnazione. Tra i "cattivi" l'unico approfondito in maniera seria è Radamante, uno dei tre giudici dell'inferno che ha una forza spaventosa con la quale mette in difficoltà numerosi avversari quotati ed ha inoltre una personalità niente male, essendo perfino negligente agli ordini dei suoi superiori. Ah,quasi dimenticavo che mi intrigano alcuni indizi disseminati qua e là tra Shun e Pandora, il loro sguardo fugace e le loro parole. Che abbiano un passato nascosto? Ottimi personaggi anche Shin di Ariete e il maestro dei cinque picchi, cioè Dokku che combatte per la prima volta e utilizza una tecnica magnifica, sebbene improbabile anche per una serie come "Saint Seiya".
La colonna sonora è per larghi tratti quella della serie originale, decorata da alcune nuove melodie che allietano i vari momenti della saga. Essendo incentrata la serie sulla emotività dei personaggi e dei cavalieri d'oro, le OST fanno il loro dovere e, qualche volta, commuovono lo spettatore con naturalezza e disincanto sconcertanti. A distanza di anni conservano uno spessore difficilmente replicabile. L'opening è diversa dalle altre, ma non per questa deludente, piuttoso avrei preferito qualcosa di più dinamico a livello di immagini di un Seiya all'orfanotrofio o di Hyoga dalla mamma...
Le animazioni e i disegni, come accennato, sono di ottima fattura e accompagnano bene i combattimenti e le varie deflagrazioni scaturite dai potenti colpi dei cavalieri. Un difetuccio l'ho notato nella mancata fluidità di alcune scene di lotta, verso le puntate finali, precisando però che disegnando certe armature, così complesse, non è compito semplicissimo muoverle in perfetta sincronia con l'ambiente circostante, specialmente ad alta velocità.
L'ambientazione è quella classica, ossia quella delle dodici case e, solamente alla fine, abbiamo l'anticamera degli Inferi, ben riprodotta, profonda ed immersiva. La notte copiosa consente un maggior mistero e dona ai vari santuari un'aura di aulicità.
Bella questa prima parte della saga di Hade, perfetta come trasposizione, inerente alla storia dei Saint e profonda come poche, in quanto un approfondimento tale di cavalieri d'oro come Mur, in passato, non c'era mai stato ad oggi. Insomma, un'opera matura e coinvolgente, benchè non esente da qualche difetto, ad esempio difetti grafici e alcuni scontri dall'esito leggermente ambiguo o quantomeno opinabile. Consigliato ai fan e a tutti coloro i quali desiderassero affacciarsi alla visione di Saint Seiya- I cavalieri dello zodiaco. Promosso con merito!
Saint Seiya, in Italia conosciuto come i Cavalieri dello Zodiaco, è il mio anime preferito che ho cominciato a guardare fin dalla tenera età. La storia è incentrata sulla vita di cinque ragazzi che combattono per salvare la Dea Atena incarnata nel corpo di una giovane ragazza di nome Saori Kido (Isabel di Thule, nel doppiaggio italiano del'anime) che vuole impedire che la terra venga distrutta dalle forze del male impersonate dal Dio degli Inferi Hades convinto che l'umanità sia malvagia e corrotta.
La miglior qualità di questo anime è insegnare valori forti e importanti come l'amicizia, la determinazione a non arrendesi mai anche quando sembra che tutto sia perduto e la capacità di migliorarsi sempre.
Riguardo l'aspetto tecnico trovo che i 13 episodi del Hades Sanctuary siano fatti benissimo, i 12 episodi ambientati negli Inferi pecchino nelle animazioni e i disegni dei sei episodi dell'Elisio siano cosi e cosi.
I miei personaggi preferiti sono Shun della costellazione di Andromeda (solo Andromeda nella versione italiana del anime) e Seiya di Pegasus della costellazione di Pegasus, (Pegasus di Pegaso nella versione anime italiana). Il primo mi piace in special modo perché caratterialmente è uguale a me, il secondo perché mi piace il modo di fare, molto scherzoso e con la battuta pronta, ma anche serio e determinato quando serve.
La miglior qualità di questo anime è insegnare valori forti e importanti come l'amicizia, la determinazione a non arrendesi mai anche quando sembra che tutto sia perduto e la capacità di migliorarsi sempre.
Riguardo l'aspetto tecnico trovo che i 13 episodi del Hades Sanctuary siano fatti benissimo, i 12 episodi ambientati negli Inferi pecchino nelle animazioni e i disegni dei sei episodi dell'Elisio siano cosi e cosi.
I miei personaggi preferiti sono Shun della costellazione di Andromeda (solo Andromeda nella versione italiana del anime) e Seiya di Pegasus della costellazione di Pegasus, (Pegasus di Pegaso nella versione anime italiana). Il primo mi piace in special modo perché caratterialmente è uguale a me, il secondo perché mi piace il modo di fare, molto scherzoso e con la battuta pronta, ma anche serio e determinato quando serve.
Con questa, inauguro la prima delle tre brevi recensioni che voglio dedicare al Capitolo Hades dei Cavalieri dello Zodiaco, nella loro versione anime. Credo che su quest'opera, e sul suddetto capitolo, siano già state spese tante parole; esse vanno a chiarire con sufficienza le condizioni che hanno portato alle tre serie OAV, con esiti purtroppo discordanti.
Ma vorrei spiegarmi meglio.
Innanzitutto, affrontare la visione di Hades Chapter ha rappresentato, per il sottoscritto, una sorta di sfida personale. Mi ritengo un "purista" dello zodiaco, che ha ancora bene in mente le serie "integre" di Odeon Tv e di Rete 7 dei lontani anni '80-'90; da allora, molto sporadicamente, ho ripreso 'Saint Seiya' con le visioni dei film (prevalentemente prodotti in serie, con vicende fotocopia, gettate in pasto ai fan) e poco altro, poiché, le serie mutilate e censurate di Mediaset, non le ho neppure tenute in considerazione, tanto risultano indigeste ai fan e incomprensibili alle nuove generazioni.
Infine, avendo , da sempre, interrotto la lettura del manga al n° 2 della prima edizione italiana (grave lacuna!), l'immagine che conservavo nella mia mente dei nostri amici Cavalieri era quella che andava dal Grande Tempio alla Colonna dei Mari di Nettuno, nella sgargiante serie anime.
Ed ecco il primo vero punto di forza di 'Hades - Sanctuary': è stato incredibile notare come, a distanza di più di 10 anni dalla realizzazione dell'ultimo episodio di Nettuno, la partenza sia esattamente dove avevamo lasciato i nostri eroi. A mio avviso il comparto grafico, con l'aggiunta di una CG coerente e "ponderata", è praticamente perfetto, e sa dosare con giusta potenza le accelerazioni alle frenate; il character design è spinto alle stelle, mentre ogni personaggio emerge con una figura e un carisma raro da ritrovare. Le animazioni fanno il loro dovere, e la plasticità delle figure, ricoperte da sgargianti armature, viene esaltata con maestria da quel genio che è Shingo Araki e dal suo team.
Eccomi dunque tornato a casa, lì ai piedi del Grande Tempio. Ma sarà tutto qui?
Niente affatto. Il secondo punto di forza è la smentita di tutti i teoremi kurumadiani sullo sviluppo della storia. Forse è stato colpito da un fulmine; forse è la "maturazione" dell'autore, che ha scritto e disegnato queste serie subito dopo quella di Nettuno, aspettando a convertirle in anime un lasso di tempo non indifferente.
In breve, il buon Kurumada mette a fuoco tutti i punti "deboli" e in sospeso dei precedenti capitoli, e regala una trama che alterna, durante i 13 episodi, colpi di scena che regalano le lacrime agli occhi e fanno bruciare il nostro piccolo cosmo personale in più di una occasione. Nel parlarne, parto da Mur dell'Ariete che, nelle prime fasi dell'invasione Specter, assume il ruolo di guida della prima linea difensiva delle 12 case. Non avevo ancora visto un Cavaliere d'Oro dell'Ariete così lacerato, cosi dubbioso, costretto a soppesare ogni parola e ogni passo, per non farsi travolgere dal piano mostruoso che incombe ai piedi del Grande Tempio.
Parlo poi di Doko di Libra, che torna tra i Cavalieri con un colpo di scena tanto esagerato quanto spettacolare, chiarendo finalmente come fosse mai stato possibile che il caro Maestro avesse potuto, un tempo, indossare le Sacre Vestigia.
E parlo di Virgo, Ioria e Milo, uniti e battaglieri come non mai, impegnati in una guerriglia contro i Saint "infernali" apparentemente traditori. Soprattutto, il progredire di Virgo ha qualcosa di spettacolare; ogni volta che aprirà bocca, o che agiterà il braccio, vi farà tremare da tanta autorevolezza e carisma esprime; seppur dotato di un aspetto "spirituale" infinitamente potente, Virgo è un monolite contro il male, in nome di Atena. Non arretra un passo, non sposta di una virgola la propria convinzione. Il nemico, in quanto oppositore portato al male, deve essere colpito, annientato, poiché irrimediabilmente perduto. Virgo esprime a ogni passo una filosofia di integrità talmente splendente che trova il suo degno realizzarsi nel monologo finale di un sapore leopardiano, che non può che lasciarci con il magone in gola.
E che dire dei tre cavalieri "neri"? Quella che pare essere la solita "resurrezione" a cottimo, ripetuta in tanti film (e molti, non a caso, fanno tanti parallelismi con questi, usciti prima di Hades) diventa un percorso costellato di dolore, perdizione, ascesa e caduta, purificazione e dannazione.
Si badi bene, in mezzo a tutto ciò, i Bronzi finalmente stanno da parte, paradossalmente permettendo agli altri personaggi di giocare il ruolo principale che nelle altre serie non potevano avere, e che ora reclamano prepotentemente.
Infine, rientra tra le file dei Cavalieri devoti ad Atena il buon Kanon di Gemini; ho sempre avuto un debole per questo guerriero potentissimo e fiero e, allo stesso tempo, sottoposto alle più terribili maledizioni e perdizioni. Se c'è un paradigma di quanto può essere terribile la sofferenza da provare per compiere il proprio dovere e raggiungere il perdono, questo è proprio Kanon.
Infine, il personaggio di apertura e chiusura dell'intera serie, il Grande Sacerdote, maestro di Mur e già Cavaliere dell'Ariete, funziona come un efficace cerniera che collega l'inizio e la fine della serie di OAV, ma anche, dal punto di vista narrativo, spalanca le porte al passato e al futuro della serie, riprendendo quei valori di giustizia, lealtà e devozione che fanno dei Cavalieri dello Zodiaco un prodotto unico nel suo genere.
La trama si dispiega nei 13 episodi con un ritmo ponderato. I dialoghi sono belli e vivi, il doppiaggio è quello dei bei tempi, tutto fila liscio come l'olio, anche se l'abitudine alla "ridondanza" di termini, invocazioni e spiegazioni non deborda mai, ma si tiene a livelli accettabili.
Tutti i personaggi insomma sviluppano la propria maturazione e affrontano le rispettive sfide. Il meccanismo narrativo fila liscio che è una meraviglia, tanto è vero che, al termine della visione, un sano entusiasmo mi ha gratificato della mia "sfida" nel riprendere le avventure dei Saint.
Sino al colpo di scena finale, che sembra preludere ai fuochi d'artificio. Per l'appunto, sembra.
Continua in Inferno -
Ma vorrei spiegarmi meglio.
Innanzitutto, affrontare la visione di Hades Chapter ha rappresentato, per il sottoscritto, una sorta di sfida personale. Mi ritengo un "purista" dello zodiaco, che ha ancora bene in mente le serie "integre" di Odeon Tv e di Rete 7 dei lontani anni '80-'90; da allora, molto sporadicamente, ho ripreso 'Saint Seiya' con le visioni dei film (prevalentemente prodotti in serie, con vicende fotocopia, gettate in pasto ai fan) e poco altro, poiché, le serie mutilate e censurate di Mediaset, non le ho neppure tenute in considerazione, tanto risultano indigeste ai fan e incomprensibili alle nuove generazioni.
Infine, avendo , da sempre, interrotto la lettura del manga al n° 2 della prima edizione italiana (grave lacuna!), l'immagine che conservavo nella mia mente dei nostri amici Cavalieri era quella che andava dal Grande Tempio alla Colonna dei Mari di Nettuno, nella sgargiante serie anime.
Ed ecco il primo vero punto di forza di 'Hades - Sanctuary': è stato incredibile notare come, a distanza di più di 10 anni dalla realizzazione dell'ultimo episodio di Nettuno, la partenza sia esattamente dove avevamo lasciato i nostri eroi. A mio avviso il comparto grafico, con l'aggiunta di una CG coerente e "ponderata", è praticamente perfetto, e sa dosare con giusta potenza le accelerazioni alle frenate; il character design è spinto alle stelle, mentre ogni personaggio emerge con una figura e un carisma raro da ritrovare. Le animazioni fanno il loro dovere, e la plasticità delle figure, ricoperte da sgargianti armature, viene esaltata con maestria da quel genio che è Shingo Araki e dal suo team.
Eccomi dunque tornato a casa, lì ai piedi del Grande Tempio. Ma sarà tutto qui?
Niente affatto. Il secondo punto di forza è la smentita di tutti i teoremi kurumadiani sullo sviluppo della storia. Forse è stato colpito da un fulmine; forse è la "maturazione" dell'autore, che ha scritto e disegnato queste serie subito dopo quella di Nettuno, aspettando a convertirle in anime un lasso di tempo non indifferente.
In breve, il buon Kurumada mette a fuoco tutti i punti "deboli" e in sospeso dei precedenti capitoli, e regala una trama che alterna, durante i 13 episodi, colpi di scena che regalano le lacrime agli occhi e fanno bruciare il nostro piccolo cosmo personale in più di una occasione. Nel parlarne, parto da Mur dell'Ariete che, nelle prime fasi dell'invasione Specter, assume il ruolo di guida della prima linea difensiva delle 12 case. Non avevo ancora visto un Cavaliere d'Oro dell'Ariete così lacerato, cosi dubbioso, costretto a soppesare ogni parola e ogni passo, per non farsi travolgere dal piano mostruoso che incombe ai piedi del Grande Tempio.
Parlo poi di Doko di Libra, che torna tra i Cavalieri con un colpo di scena tanto esagerato quanto spettacolare, chiarendo finalmente come fosse mai stato possibile che il caro Maestro avesse potuto, un tempo, indossare le Sacre Vestigia.
E parlo di Virgo, Ioria e Milo, uniti e battaglieri come non mai, impegnati in una guerriglia contro i Saint "infernali" apparentemente traditori. Soprattutto, il progredire di Virgo ha qualcosa di spettacolare; ogni volta che aprirà bocca, o che agiterà il braccio, vi farà tremare da tanta autorevolezza e carisma esprime; seppur dotato di un aspetto "spirituale" infinitamente potente, Virgo è un monolite contro il male, in nome di Atena. Non arretra un passo, non sposta di una virgola la propria convinzione. Il nemico, in quanto oppositore portato al male, deve essere colpito, annientato, poiché irrimediabilmente perduto. Virgo esprime a ogni passo una filosofia di integrità talmente splendente che trova il suo degno realizzarsi nel monologo finale di un sapore leopardiano, che non può che lasciarci con il magone in gola.
E che dire dei tre cavalieri "neri"? Quella che pare essere la solita "resurrezione" a cottimo, ripetuta in tanti film (e molti, non a caso, fanno tanti parallelismi con questi, usciti prima di Hades) diventa un percorso costellato di dolore, perdizione, ascesa e caduta, purificazione e dannazione.
Si badi bene, in mezzo a tutto ciò, i Bronzi finalmente stanno da parte, paradossalmente permettendo agli altri personaggi di giocare il ruolo principale che nelle altre serie non potevano avere, e che ora reclamano prepotentemente.
Infine, rientra tra le file dei Cavalieri devoti ad Atena il buon Kanon di Gemini; ho sempre avuto un debole per questo guerriero potentissimo e fiero e, allo stesso tempo, sottoposto alle più terribili maledizioni e perdizioni. Se c'è un paradigma di quanto può essere terribile la sofferenza da provare per compiere il proprio dovere e raggiungere il perdono, questo è proprio Kanon.
Infine, il personaggio di apertura e chiusura dell'intera serie, il Grande Sacerdote, maestro di Mur e già Cavaliere dell'Ariete, funziona come un efficace cerniera che collega l'inizio e la fine della serie di OAV, ma anche, dal punto di vista narrativo, spalanca le porte al passato e al futuro della serie, riprendendo quei valori di giustizia, lealtà e devozione che fanno dei Cavalieri dello Zodiaco un prodotto unico nel suo genere.
La trama si dispiega nei 13 episodi con un ritmo ponderato. I dialoghi sono belli e vivi, il doppiaggio è quello dei bei tempi, tutto fila liscio come l'olio, anche se l'abitudine alla "ridondanza" di termini, invocazioni e spiegazioni non deborda mai, ma si tiene a livelli accettabili.
Tutti i personaggi insomma sviluppano la propria maturazione e affrontano le rispettive sfide. Il meccanismo narrativo fila liscio che è una meraviglia, tanto è vero che, al termine della visione, un sano entusiasmo mi ha gratificato della mia "sfida" nel riprendere le avventure dei Saint.
Sino al colpo di scena finale, che sembra preludere ai fuochi d'artificio. Per l'appunto, sembra.
Continua in Inferno -
"I Cavalieri dello Zodiaco" (in lingua originale: "Saint Seya") sono finalmente tornati per concludere la serie animata. "Hades Chapter - Sanctuary" è un anime consigliato a quelli cui piace il genere combattimento, superpoteri e tanta azione.
La storia riprende più o meno da dove l'avevamo lasciata, subito dopo "Hades - Inferno": i disegni si riavvicinano in modo pericoloso a quelli originali di Kurumada, creando un po' di confusione, che verrà risolta nel capitolo 'Elisio'. Comunque sia, confusione grafica permettendo, è un anime che ancora merita.
Il punto di vista è da spettatori nei confronti della storia principale di tutti e quattro (cinque con Phoenix) i cavalieri, che finalmente dividono equamente l'attenzione della storia.
A mio parere la narrazione è organica, segue quasi pedissequamente il manga e crea ancora un po' più di confusione (a causa del manga, che qui chiaro non è), in alcuni punti risulta difficile da capire e non per una sbagliata traduzione dal giapponese, ma perché già il manga a questo punto si complica, ma rassicura il fatto che si sta comunque seguendo la storia principale.
Il ritorno ai vecchi disegni dà un senso di sicurezza, e i personaggi tornano a essere i mitici Cavalieri dello Zodiaco. Per me, "Hades Chapter - Sanctuary" è un anime da 8.
La storia riprende più o meno da dove l'avevamo lasciata, subito dopo "Hades - Inferno": i disegni si riavvicinano in modo pericoloso a quelli originali di Kurumada, creando un po' di confusione, che verrà risolta nel capitolo 'Elisio'. Comunque sia, confusione grafica permettendo, è un anime che ancora merita.
Il punto di vista è da spettatori nei confronti della storia principale di tutti e quattro (cinque con Phoenix) i cavalieri, che finalmente dividono equamente l'attenzione della storia.
A mio parere la narrazione è organica, segue quasi pedissequamente il manga e crea ancora un po' più di confusione (a causa del manga, che qui chiaro non è), in alcuni punti risulta difficile da capire e non per una sbagliata traduzione dal giapponese, ma perché già il manga a questo punto si complica, ma rassicura il fatto che si sta comunque seguendo la storia principale.
Il ritorno ai vecchi disegni dà un senso di sicurezza, e i personaggi tornano a essere i mitici Cavalieri dello Zodiaco. Per me, "Hades Chapter - Sanctuary" è un anime da 8.
Prima di tre serie di OAV continue, "Saint Seiya - Hades - Capitolo Santuario" è stata una piacevolissima sorpresa.
Rimettere le mani dopo 13 anni su una serie amatissima è un atto abbastanza coraggioso, e credo che ogni fan che si appresti a seguire un seguito del genere parta prevenuto e consapevole che il prodotto possa deluderlo non poco.
Di questa opinione ero anche io prima di visionare questi 13 OAV targati Toei del 2002.
Ecco che invece vengo subito contraddetto, infatti la serie mi attrae sin da subito, mostrando il fascino della serie madre, e addirittura superandolo in alcune situazioni.
E' subito presentata una veste grafica eccellente con una parte computerizzata, anche abbastanza bene, che può far storcere un po' il naso ai fan che ricordano la cartina del mondo dell'anime a memoria, ma non passa molto per abituarsi ai suoi pregi e difetti.
Per il resto l'anime riprende la storia dal punto in cui fu interrotta con la prima serie, e si fa subito caso che è cambiato poco poiché anche la trama ripercorre pari passo situazioni viste anni prima.
Se non siete fan della serie penserete allora che sarà una noia, e invece non è così, ma solo a causa dei protagonisti che sono questa volta niente poco di meno che i Cavalieri D'oro. Infatti i nostri abituali cavalieri di bronzo, protagonisti della vecchia serie, seguono le vicende dall'esterno quasi quanto noi, e i Gold Saints, che sicuramente tutti i fan della serie ricordano come miti, ci fanno vedere finalmente le loro abilità, dopo che nel passato hanno fatto ben poco.
Essi si troveranno a combattere con nuovi nemici e vecchi amici, ma non voglio anticipare nulla della trama.
Inoltre la serie termina alla grande poiché mette le basi per un seguito che dovrebbe essere stato grandioso, ma che ahimè almeno a me ha deluso non poco.
Tecnicamente trovo l'anime ottimo, credo che sia il migliore della trilogia, le animazioni sono curate, e gli scontri sono ancora veri scontri, non sarà così nelle due successive serie. Inoltre i disegni a mio avviso sono belli e "vivi", e la colonna sonora è ancora una volta buona.
Consiglio la visione sicuramente a tutti gli appassionati della serie storica, purtroppo chi non l'ha vista non capirebbe tutto, inoltre consiglio uno sguardo anche a chi non ricorda con affetto i primi 114 episodi, perché potrebbe trovare questi 13 OAV più piacevoli.
Rimettere le mani dopo 13 anni su una serie amatissima è un atto abbastanza coraggioso, e credo che ogni fan che si appresti a seguire un seguito del genere parta prevenuto e consapevole che il prodotto possa deluderlo non poco.
Di questa opinione ero anche io prima di visionare questi 13 OAV targati Toei del 2002.
Ecco che invece vengo subito contraddetto, infatti la serie mi attrae sin da subito, mostrando il fascino della serie madre, e addirittura superandolo in alcune situazioni.
E' subito presentata una veste grafica eccellente con una parte computerizzata, anche abbastanza bene, che può far storcere un po' il naso ai fan che ricordano la cartina del mondo dell'anime a memoria, ma non passa molto per abituarsi ai suoi pregi e difetti.
Per il resto l'anime riprende la storia dal punto in cui fu interrotta con la prima serie, e si fa subito caso che è cambiato poco poiché anche la trama ripercorre pari passo situazioni viste anni prima.
Se non siete fan della serie penserete allora che sarà una noia, e invece non è così, ma solo a causa dei protagonisti che sono questa volta niente poco di meno che i Cavalieri D'oro. Infatti i nostri abituali cavalieri di bronzo, protagonisti della vecchia serie, seguono le vicende dall'esterno quasi quanto noi, e i Gold Saints, che sicuramente tutti i fan della serie ricordano come miti, ci fanno vedere finalmente le loro abilità, dopo che nel passato hanno fatto ben poco.
Essi si troveranno a combattere con nuovi nemici e vecchi amici, ma non voglio anticipare nulla della trama.
Inoltre la serie termina alla grande poiché mette le basi per un seguito che dovrebbe essere stato grandioso, ma che ahimè almeno a me ha deluso non poco.
Tecnicamente trovo l'anime ottimo, credo che sia il migliore della trilogia, le animazioni sono curate, e gli scontri sono ancora veri scontri, non sarà così nelle due successive serie. Inoltre i disegni a mio avviso sono belli e "vivi", e la colonna sonora è ancora una volta buona.
Consiglio la visione sicuramente a tutti gli appassionati della serie storica, purtroppo chi non l'ha vista non capirebbe tutto, inoltre consiglio uno sguardo anche a chi non ricorda con affetto i primi 114 episodi, perché potrebbe trovare questi 13 OAV più piacevoli.
Finalmente una nuova serie di uno degli anime che hanno fatto la storia. E, sorpresa, secondo me abbiamo anche qualcosa di nuovo rispetto alla solita minestra.
Per me c'è stato un salto di qualità nell'aspetto grafico grazie all'introduzione della CG, di cui ormai sembra non si possa fare a meno. Trovo il risultato sia ottimo: è tutto quello che il mio occhio possa desiderare. La colonna sonora è indubbiamente all'altezza e completa la grafica.
Ritengo ottima la regia, che orchestra egregiamente la trama.
Ma ciò che più mi colpisce è la trama: fin dall'inizio lo spettatore è rapito, avvolto nel mistero e coinvolto nella vicenda. Gli eroi che hanno appena salvato Atena da Poseidone sono inspiegabilmente banditi dal Santuario, Atena rifiuta di riceverli, e gli altri cavalieri gli sbarrano la strada. Qualcosa di terribile sta accadendo, tanto che perfino Dohko, il leggendario Cavaliere di Libra e Maestro di Shiryu (Sirio), scende finalmente in campo.
Presto diventa chiaro che il Santuario è sotto attacco da misteriose figure incappucciate, e i cavalieri d'oro rimanenti dovranno difenderlo a costo della vita.
Dunque vi è un ritorno alle origini? Decisamente no, perché questa volta i ruoli si sono invertiti: i cavalieri d'oro ormai dalla parte del giusto devono difendere davvero Atena dall'invasione dei nemici. E' questo un interessante capovolgimento che potrebbe ripercorrere la storia originaria sotto un altro punto di vista.
Ma chi saranno questi misteriosi nemici? Sono nuovi terribili avversari o è qualcuno già noto in cerca di riscatto? Una sola cosa è certa: vogliono la testa di Atena. "Hades Chapter" è un nuovo capitolo ricco di colpi di scena, a partire dai misteriosi nemici - no spoiler - fino ai nuovi alleati: ritorna un certo Kanon.
La ritengo una serie indubbiamente avvincente, stravolta rispetto alle precedenti, praticamente tutte uguale, e piena di novità estremamente intriganti, in particolare l'inserimento di un paio di personaggi già conosciuti in altra veste.
Per chiunque ha amato i CdZ negli anni '80, questo è un must assoluto, probabilmente la serie più accattivante in assoluto.
Per me c'è stato un salto di qualità nell'aspetto grafico grazie all'introduzione della CG, di cui ormai sembra non si possa fare a meno. Trovo il risultato sia ottimo: è tutto quello che il mio occhio possa desiderare. La colonna sonora è indubbiamente all'altezza e completa la grafica.
Ritengo ottima la regia, che orchestra egregiamente la trama.
Ma ciò che più mi colpisce è la trama: fin dall'inizio lo spettatore è rapito, avvolto nel mistero e coinvolto nella vicenda. Gli eroi che hanno appena salvato Atena da Poseidone sono inspiegabilmente banditi dal Santuario, Atena rifiuta di riceverli, e gli altri cavalieri gli sbarrano la strada. Qualcosa di terribile sta accadendo, tanto che perfino Dohko, il leggendario Cavaliere di Libra e Maestro di Shiryu (Sirio), scende finalmente in campo.
Presto diventa chiaro che il Santuario è sotto attacco da misteriose figure incappucciate, e i cavalieri d'oro rimanenti dovranno difenderlo a costo della vita.
Dunque vi è un ritorno alle origini? Decisamente no, perché questa volta i ruoli si sono invertiti: i cavalieri d'oro ormai dalla parte del giusto devono difendere davvero Atena dall'invasione dei nemici. E' questo un interessante capovolgimento che potrebbe ripercorrere la storia originaria sotto un altro punto di vista.
Ma chi saranno questi misteriosi nemici? Sono nuovi terribili avversari o è qualcuno già noto in cerca di riscatto? Una sola cosa è certa: vogliono la testa di Atena. "Hades Chapter" è un nuovo capitolo ricco di colpi di scena, a partire dai misteriosi nemici - no spoiler - fino ai nuovi alleati: ritorna un certo Kanon.
La ritengo una serie indubbiamente avvincente, stravolta rispetto alle precedenti, praticamente tutte uguale, e piena di novità estremamente intriganti, in particolare l'inserimento di un paio di personaggi già conosciuti in altra veste.
Per chiunque ha amato i CdZ negli anni '80, questo è un must assoluto, probabilmente la serie più accattivante in assoluto.
"Saint Seiya - Hades: chapter Sanctuary" è il primo capitolo della trilogia - seguiranno i Chapter Inferno ed Elisio - della saga di Hades, signore degli Inferi, tratta dall'omonimo manga di Kurumada.
Dopo più di 15 anni dalla prima serie degli anni '80, ritornano in modo gradito i Saints, conosciuti qui in Italia come i Cavalieri dello Zodiaco.
Passando subito alle mie impressioni, devo dire che quando vidi questo Sanctuary nel 2008 (io ho visto la versione italiana) rimasi davvero colpito dal salto grafico e tecnico della serie, a mio avviso uno spettacolo per gli occhi. Inutile negare che fu la prima cosa che notai. La novità è l'esordio della CG con effetti 3D che danno un maggior tocco di bellezza a quest'anime, anche se a molti potrebbe risultare più superficiale e meno gradito, ma a me è piaciuta tantissimo quest'aggiunta.
Quindi do una promozione a pieni voti per quanto riguarda il lato tecnico, compreso il sonoro, anche se negli ultimi 2-3 episodi si nota un piccolo calo, ma nulla di che rispetto agli altri episodi che non hanno nessuna macchia (parliamo di una serie del 2002).
Passando alla trama, che molti criticano, l'ho ritenuta innovativa e molto originale. Non è la solita minestra vista nella saga di Poseidone e di Asgard che, ricordo, fu un filler aggiunto solo nell'anime, non esiste nel manga.
Questo capitolo si baserà sulle 12 case, come sempre questo scenario offre sempre molte emozioni. Vedremo, come protagonisti, gli amati Cavalieri d'Oro e sarà davvero emozionante il tutto, abbinato a scontri memorabili superiori a quelli della passata serie. Basti pensare al combattimento di Gemini, Capricorn ed Acquarius contro Virgo o a quello contro Radamante.
In poche parole vedrete scontri epici ed emozionanti e molti colpi di scena per quanto riguarda lo svilupparsi degli eventi.
La cosa che più apprezzo, che non è da scartare, è la profondità di quest'anime. E' pieno di valori ed è molto significativo - da ricordare il discorso di Virgo nell'ep. 9. Quindi, Saint Seiya è uno shounen molto profondo e anche commovente in alcuni punti.
Il doppiaggio italiano, infine, a mio avviso è perfetto. Riesce a dare quel tocco in più di drammaticità e di epicità con le grandi voci che abbiamo nel nostro paese. Secondo me è uno dei doppiaggi più belli mai realizzati in un anime, senza pecche o quasi, almeno.
In definitiva, "I Cavalieri dello Zodiaco - Hades Chapter - Sanctuary" è un anime imperdibile per gli amanti dei cavalieri devoti ad Atena, ma anche un anime d'interesse per chi vuole provare qualcosa di molto profondo e di diverso.
Io mi sento di consigliarlo a tutti coloro che amano gli anime, per me è un grande anime e merita di essere visto.
Lascio a voi la scelta.
Dopo più di 15 anni dalla prima serie degli anni '80, ritornano in modo gradito i Saints, conosciuti qui in Italia come i Cavalieri dello Zodiaco.
Passando subito alle mie impressioni, devo dire che quando vidi questo Sanctuary nel 2008 (io ho visto la versione italiana) rimasi davvero colpito dal salto grafico e tecnico della serie, a mio avviso uno spettacolo per gli occhi. Inutile negare che fu la prima cosa che notai. La novità è l'esordio della CG con effetti 3D che danno un maggior tocco di bellezza a quest'anime, anche se a molti potrebbe risultare più superficiale e meno gradito, ma a me è piaciuta tantissimo quest'aggiunta.
Quindi do una promozione a pieni voti per quanto riguarda il lato tecnico, compreso il sonoro, anche se negli ultimi 2-3 episodi si nota un piccolo calo, ma nulla di che rispetto agli altri episodi che non hanno nessuna macchia (parliamo di una serie del 2002).
Passando alla trama, che molti criticano, l'ho ritenuta innovativa e molto originale. Non è la solita minestra vista nella saga di Poseidone e di Asgard che, ricordo, fu un filler aggiunto solo nell'anime, non esiste nel manga.
Questo capitolo si baserà sulle 12 case, come sempre questo scenario offre sempre molte emozioni. Vedremo, come protagonisti, gli amati Cavalieri d'Oro e sarà davvero emozionante il tutto, abbinato a scontri memorabili superiori a quelli della passata serie. Basti pensare al combattimento di Gemini, Capricorn ed Acquarius contro Virgo o a quello contro Radamante.
In poche parole vedrete scontri epici ed emozionanti e molti colpi di scena per quanto riguarda lo svilupparsi degli eventi.
La cosa che più apprezzo, che non è da scartare, è la profondità di quest'anime. E' pieno di valori ed è molto significativo - da ricordare il discorso di Virgo nell'ep. 9. Quindi, Saint Seiya è uno shounen molto profondo e anche commovente in alcuni punti.
Il doppiaggio italiano, infine, a mio avviso è perfetto. Riesce a dare quel tocco in più di drammaticità e di epicità con le grandi voci che abbiamo nel nostro paese. Secondo me è uno dei doppiaggi più belli mai realizzati in un anime, senza pecche o quasi, almeno.
In definitiva, "I Cavalieri dello Zodiaco - Hades Chapter - Sanctuary" è un anime imperdibile per gli amanti dei cavalieri devoti ad Atena, ma anche un anime d'interesse per chi vuole provare qualcosa di molto profondo e di diverso.
Io mi sento di consigliarlo a tutti coloro che amano gli anime, per me è un grande anime e merita di essere visto.
Lascio a voi la scelta.
Oroscopo della settimana
Ariete: incontrerete una parente che non vedevate da tempo.
Toro: collezionerete l'ennesima figura di m...
Gemelli: intensa giornata lavorativa. Qualche piccola bugia agli amici sarà presto perdonata: in fondo agivate per il loro bene.
Cancro: peggioramento abituale delle vostre condizioni di salute.
Leone: usate il cervello ogni tanto oltre ai muscoli.
Vergine: volere fare tutto da soli porterà notevoli complicazioni. Aprite gli occhi anche se potrebbe non essere sufficiente.
Bilancia: dopo esservi goduti un lungo periodo di meritato riposo vi sentirete notevolmente ringiovaniti.
Scorpione: guardate tutti dall'alto verso il basso. E' ora di unirvi in compagnie più stabili.
Sagittario: come al solito non pervenuto. Ma in fondo non siete nessuno.
Capricorno: ironia tagliente come al solito. Vecchi amici vi aiuteranno in un compito estremamente gravoso.
Acquario: la notte fra lunedì e martedì presenterà forti emozioni. Peccato che il tempo a vostra disposizione vi sembri sempre troppo breve.
Pesci: il giardinaggio è da sempre la vostra passione. Dovreste dedicarvi esclusivamente a questo.
Unioni protette dalle stelle: gemelli-capricorno-acquario, ma anche ariete-leone-scorpione.
Che dire di quest'anime: il fascino delle 12 case è rimasto immutato nel tempo. Una lotta fra cavalieri d'oro la aspettavamo da tempo (troppe briscole con Athena in pericolo fino ad ora). Tuttavia mi chiedo a rigor di logica:
1. Perché scannare gli amici per passare ad Athena un informazione? Non potevano darla direttamente al cavaliere d'ariete alla prima casa?
2. Ma i cavalieri di gemini, capricorno e acquario non erano stati privati dei sensi? Com'è che poi sembrano freschi come una rosa?
3. Non era più probabile che al cavaliere di Libra venisse un infarto rallentando i battiti del cuore? E poi oltre a preservarlo giovane aveva anche assunto le dimensioni di un tappo?
In definitiva, la serie presenta una trama del tutto sconclusionata e inverosimile - ma non è una novità - che sfiora in certi casi il ridicolo. Tuttavia si lascia guardare fino alla fine per il già citato fascino della corsa attraverso le 12 case. Un sei da parte mia, ma non chiedetemi di più: però ci si augura un po' più di buon senso la prossima volta.
Ariete: incontrerete una parente che non vedevate da tempo.
Toro: collezionerete l'ennesima figura di m...
Gemelli: intensa giornata lavorativa. Qualche piccola bugia agli amici sarà presto perdonata: in fondo agivate per il loro bene.
Cancro: peggioramento abituale delle vostre condizioni di salute.
Leone: usate il cervello ogni tanto oltre ai muscoli.
Vergine: volere fare tutto da soli porterà notevoli complicazioni. Aprite gli occhi anche se potrebbe non essere sufficiente.
Bilancia: dopo esservi goduti un lungo periodo di meritato riposo vi sentirete notevolmente ringiovaniti.
Scorpione: guardate tutti dall'alto verso il basso. E' ora di unirvi in compagnie più stabili.
Sagittario: come al solito non pervenuto. Ma in fondo non siete nessuno.
Capricorno: ironia tagliente come al solito. Vecchi amici vi aiuteranno in un compito estremamente gravoso.
Acquario: la notte fra lunedì e martedì presenterà forti emozioni. Peccato che il tempo a vostra disposizione vi sembri sempre troppo breve.
Pesci: il giardinaggio è da sempre la vostra passione. Dovreste dedicarvi esclusivamente a questo.
Unioni protette dalle stelle: gemelli-capricorno-acquario, ma anche ariete-leone-scorpione.
Che dire di quest'anime: il fascino delle 12 case è rimasto immutato nel tempo. Una lotta fra cavalieri d'oro la aspettavamo da tempo (troppe briscole con Athena in pericolo fino ad ora). Tuttavia mi chiedo a rigor di logica:
1. Perché scannare gli amici per passare ad Athena un informazione? Non potevano darla direttamente al cavaliere d'ariete alla prima casa?
2. Ma i cavalieri di gemini, capricorno e acquario non erano stati privati dei sensi? Com'è che poi sembrano freschi come una rosa?
3. Non era più probabile che al cavaliere di Libra venisse un infarto rallentando i battiti del cuore? E poi oltre a preservarlo giovane aveva anche assunto le dimensioni di un tappo?
In definitiva, la serie presenta una trama del tutto sconclusionata e inverosimile - ma non è una novità - che sfiora in certi casi il ridicolo. Tuttavia si lascia guardare fino alla fine per il già citato fascino della corsa attraverso le 12 case. Un sei da parte mia, ma non chiedetemi di più: però ci si augura un po' più di buon senso la prossima volta.
Dopo una lunghissima attesa da parte dei fan, finalmente arriva in forma animata anche l'ultima parte del Manga: La saga di Hades, suddiviso in diversi OAV racchiusi in 3 Capitoli Pricipali. Il Capitolo del Santuario è il primo di questi.
Protagonisti assoluti di questi primi 13 OAV non sono i Bronze Saint quanto i Gold Saint, questo da' sicuramente alla Saga una spinta in più, dato che i Gold Saint sono i personaggi più amanti da tutti i fan della serie. I combattimenti sono avvincenti, non molto lontani dallo spirito di quelli della serie Classica, aiutati da una grafica moderna che valorizza molto le armature dei Cavalieri (anche se le scene in CGI non sono molto riuscite). La Colonna Sonora non raggiunge le vette di quella della Serie Classica ma comunque non è male.
La Serie comunque non è priva di difetti.
Non si capisce come mai Hyoga sia senza un occhio e Sirio completamente cieco, andando in contraddizione con la Serie Classica, e l'aspetto del Santuario è troppo diverso rispetto alla Serie Classica. Comunque la serie è riuscita, bella, degna della Serie Classica, con un ottima grafica, bei dialoghi, ottimi combattimenti e buoni Colpi di Scena. Ottimo esordio.
I fan della serie non resteranno delusi.
Protagonisti assoluti di questi primi 13 OAV non sono i Bronze Saint quanto i Gold Saint, questo da' sicuramente alla Saga una spinta in più, dato che i Gold Saint sono i personaggi più amanti da tutti i fan della serie. I combattimenti sono avvincenti, non molto lontani dallo spirito di quelli della serie Classica, aiutati da una grafica moderna che valorizza molto le armature dei Cavalieri (anche se le scene in CGI non sono molto riuscite). La Colonna Sonora non raggiunge le vette di quella della Serie Classica ma comunque non è male.
La Serie comunque non è priva di difetti.
Non si capisce come mai Hyoga sia senza un occhio e Sirio completamente cieco, andando in contraddizione con la Serie Classica, e l'aspetto del Santuario è troppo diverso rispetto alla Serie Classica. Comunque la serie è riuscita, bella, degna della Serie Classica, con un ottima grafica, bei dialoghi, ottimi combattimenti e buoni Colpi di Scena. Ottimo esordio.
I fan della serie non resteranno delusi.
Come avevo scritto per la storica serie che da vent'anni ci appassiona, una grave pecca de “I Cavalieri dello Zodiaco” è sempre stata il finale.
Ma a quanto pare, l’eco delle voci dei fan è riecheggiata a tal punto che, dopo tanti anni dall’ultimo prodotto animato sui Santi di Atena, i nostri eroi tornano a vestire le loro armature per dare vita a quella parte conclusiva, il <i>vero</i> finale delle loro avventure, di cui finora aveva goduto unicamente della versione cartacea.
Ecco che prende forma allora la saga di “Hades”. Questa volta viene scelto il formato OAV, cioè episodi editi principalmente per il mercato dell’home video, di solito con due puntate per ciascun DVD.
Non solo, si decide di spezzettare la serie in tre parti, tante quanti sono gli “step” che stavolta i Cavalieri dovranno superare: Santuario, Inferno e Campi Elisi.
La prima serie di episodi che vede la luce, quindi, è quella legata al Santuario, l’inizio di questa grande epopea, l’ultima dei Cavalieri della giustizia di Atena, e dell’epica battaglia contro Hades, che si ripropone a distanza di più di duecento anni dalla prima, dalla quale dipendevano anche i precedenti scontri che tanto hanno fatto penare “gli adolescenti in armatura”.
Fin dall’inizio s'intuisce che il vecchio standard della serie classica viene ormai considerato sorpassato, perciò quasi del tutto ignorato.
Cronologicamente, non è passato che un soffio di tempo tra la saga di Poseidone e quella di Hades, eppure adesso i Cavalieri risultano assai più maturi, e la loro fase di adolescenza e giovinezza è ufficialmente conclusa. Ma hanno mai realmente goduto di questa giovinezza che un tempo gli apparteneva? Dando una rapida occhiata alla loro vita, finora probabilmente no, ma certo è che adesso i Saint sono diventati uomini, assai lontani dalla figura dei ragazzini che si buttavano a capofitto nelle battaglie e si prendevano gioco dell’avversario, a volte quasi in maniera esageratamente spavalda.
I Cavalieri di adesso sono più riflessivi, e comprendono il peso delle responsabilità che gravano sulle loro spalle; un fardello molto più pesante della cloth che contraddistingue ognuno di loro, e che nulla ha a che fare con i propositi iniziali di ciascuno. Propositi che sono serviti soltanto a dare loro il pretesto per diventare combattenti, e che tuttavia in cuor loro vivranno sempre.
Si può dire che i Cavalieri di adesso hanno raggiunto la consapevolezza, lo stadio ultimo della vita, che li porta a comprendere cosa è realmente giusto e cosa non lo è, quando e come agire e quando invece andare avanti.
Tutto questi elementi che pesano sui protagonisti si capiscono anche dal modo in cui viene sceneggiato l’anime.
Nel corso degli episodi non vi sono più quelle scene movimentate di combattimenti e sballottamenti vari: la maggior parte dello spazio, sia negli scontri che non, è occupato da scene riflessive. In alcune di esse il personaggio del momento si ferma e dei monologhi di pensiero spaziano nella sua mente; altre volte invece capita che la scena sia priva di parole, con pensieri che nemmeno allo spettatore sono dati di sapere, perché sostituiti da un silenzio che di sicuro vale e fa capire tante cose, molto più del parlato.
Come dicevo, anche i combattimenti risultano rallentati. Si dà ampio campo all’introspezione di ogni personaggio, perlomeno dei più importanti.
Personalmente, questo <i>modus operandi</i> è riuscito a farmi affezionare ai personaggi, sia buoni sia cattivi, più di quanto forse non sia riuscita a fare la serie classica, perché ho rimpianto ognuno di essi dopo un’eventuale scomparsa.
Da notare, in particolare, il soffermarsi della serie sulla religione Buddhista. Grazie al Cavaliere della Vergine, ci viene dato modo di meditare su quanto profonda sia tale religione, con tutti i suoi perché, e, seppur non in modo eccessivamente approfondito, siamo messi in condizione di carpire alla fine i pensieri che la contraddistinguono, in modo specifico quello sulla vita e sulla morte.
Grande uso viene fatto, purtroppo, della computer grafica. Anzi, sarebbe più corretto dire “abuso”.
In pratica viene usata per fare quasi tutto: dai colpi lanciati, agli sfondi, fino alle scene in movimento, e viene usata anche per la prima vestizione di Seiya/Pegasus, per fortuna un sistema non più utilizzato negli episodi successivi.
Questo uso eccessivo del pc tende a snaturare la serie in sé, la quale, malgrado tutto, gode di disegni piuttosto buoni e di animazioni che non presentano eccessive pecche.
Da segnalare, inoltre, la superba opening di quest’anime: Chikyugi, una delle canzoni più belle che mai potessero fare da sigla di apertura per una serie, e che, insieme alla caratterizzazione dei personaggi e alla regia, va a concludere il quadro introspettivo di cui sopra.
Infine, anche questa volta c’è da menzionare il doppiaggio.
A richiesta dei fan italiani, Ivo de Palma riprende il lavoro del suo maestro Carabelli, dando, ove possibile, la voce storica a ciascun personaggio della serie classica, pur facendo a meno di tutte quelle imperfezioni e cambi di doppiatore che rappresentano una delle note dolenti del doppiaggio storico. Si riesce così a ottenere una continuità anche “italiana” dell’anime, con testi non più inventati di sana pianta e colmi di citazioni classiche per rendere le scene ancora più epiche, ma tuttavia efficaci e abbastanza fedeli al parlato nipponico.
In conclusione, anche se così diversa dalla serie storica in termini tecnici, la saga di Hades renderà felici tutti i fan de “I Cavalieri dello Zodiaco” che tanto hanno pregato affinché i loro beniamini tornassero a farci sognare con le loro storiche battaglie in nome di tutto quanto sia giusto al mondo, lottando sempre e comunque contro il male, e rischiando ogni volta la propria vita per il trionfo degli ideali in cui si crede.
Ma a quanto pare, l’eco delle voci dei fan è riecheggiata a tal punto che, dopo tanti anni dall’ultimo prodotto animato sui Santi di Atena, i nostri eroi tornano a vestire le loro armature per dare vita a quella parte conclusiva, il <i>vero</i> finale delle loro avventure, di cui finora aveva goduto unicamente della versione cartacea.
Ecco che prende forma allora la saga di “Hades”. Questa volta viene scelto il formato OAV, cioè episodi editi principalmente per il mercato dell’home video, di solito con due puntate per ciascun DVD.
Non solo, si decide di spezzettare la serie in tre parti, tante quanti sono gli “step” che stavolta i Cavalieri dovranno superare: Santuario, Inferno e Campi Elisi.
La prima serie di episodi che vede la luce, quindi, è quella legata al Santuario, l’inizio di questa grande epopea, l’ultima dei Cavalieri della giustizia di Atena, e dell’epica battaglia contro Hades, che si ripropone a distanza di più di duecento anni dalla prima, dalla quale dipendevano anche i precedenti scontri che tanto hanno fatto penare “gli adolescenti in armatura”.
Fin dall’inizio s'intuisce che il vecchio standard della serie classica viene ormai considerato sorpassato, perciò quasi del tutto ignorato.
Cronologicamente, non è passato che un soffio di tempo tra la saga di Poseidone e quella di Hades, eppure adesso i Cavalieri risultano assai più maturi, e la loro fase di adolescenza e giovinezza è ufficialmente conclusa. Ma hanno mai realmente goduto di questa giovinezza che un tempo gli apparteneva? Dando una rapida occhiata alla loro vita, finora probabilmente no, ma certo è che adesso i Saint sono diventati uomini, assai lontani dalla figura dei ragazzini che si buttavano a capofitto nelle battaglie e si prendevano gioco dell’avversario, a volte quasi in maniera esageratamente spavalda.
I Cavalieri di adesso sono più riflessivi, e comprendono il peso delle responsabilità che gravano sulle loro spalle; un fardello molto più pesante della cloth che contraddistingue ognuno di loro, e che nulla ha a che fare con i propositi iniziali di ciascuno. Propositi che sono serviti soltanto a dare loro il pretesto per diventare combattenti, e che tuttavia in cuor loro vivranno sempre.
Si può dire che i Cavalieri di adesso hanno raggiunto la consapevolezza, lo stadio ultimo della vita, che li porta a comprendere cosa è realmente giusto e cosa non lo è, quando e come agire e quando invece andare avanti.
Tutto questi elementi che pesano sui protagonisti si capiscono anche dal modo in cui viene sceneggiato l’anime.
Nel corso degli episodi non vi sono più quelle scene movimentate di combattimenti e sballottamenti vari: la maggior parte dello spazio, sia negli scontri che non, è occupato da scene riflessive. In alcune di esse il personaggio del momento si ferma e dei monologhi di pensiero spaziano nella sua mente; altre volte invece capita che la scena sia priva di parole, con pensieri che nemmeno allo spettatore sono dati di sapere, perché sostituiti da un silenzio che di sicuro vale e fa capire tante cose, molto più del parlato.
Come dicevo, anche i combattimenti risultano rallentati. Si dà ampio campo all’introspezione di ogni personaggio, perlomeno dei più importanti.
Personalmente, questo <i>modus operandi</i> è riuscito a farmi affezionare ai personaggi, sia buoni sia cattivi, più di quanto forse non sia riuscita a fare la serie classica, perché ho rimpianto ognuno di essi dopo un’eventuale scomparsa.
Da notare, in particolare, il soffermarsi della serie sulla religione Buddhista. Grazie al Cavaliere della Vergine, ci viene dato modo di meditare su quanto profonda sia tale religione, con tutti i suoi perché, e, seppur non in modo eccessivamente approfondito, siamo messi in condizione di carpire alla fine i pensieri che la contraddistinguono, in modo specifico quello sulla vita e sulla morte.
Grande uso viene fatto, purtroppo, della computer grafica. Anzi, sarebbe più corretto dire “abuso”.
In pratica viene usata per fare quasi tutto: dai colpi lanciati, agli sfondi, fino alle scene in movimento, e viene usata anche per la prima vestizione di Seiya/Pegasus, per fortuna un sistema non più utilizzato negli episodi successivi.
Questo uso eccessivo del pc tende a snaturare la serie in sé, la quale, malgrado tutto, gode di disegni piuttosto buoni e di animazioni che non presentano eccessive pecche.
Da segnalare, inoltre, la superba opening di quest’anime: Chikyugi, una delle canzoni più belle che mai potessero fare da sigla di apertura per una serie, e che, insieme alla caratterizzazione dei personaggi e alla regia, va a concludere il quadro introspettivo di cui sopra.
Infine, anche questa volta c’è da menzionare il doppiaggio.
A richiesta dei fan italiani, Ivo de Palma riprende il lavoro del suo maestro Carabelli, dando, ove possibile, la voce storica a ciascun personaggio della serie classica, pur facendo a meno di tutte quelle imperfezioni e cambi di doppiatore che rappresentano una delle note dolenti del doppiaggio storico. Si riesce così a ottenere una continuità anche “italiana” dell’anime, con testi non più inventati di sana pianta e colmi di citazioni classiche per rendere le scene ancora più epiche, ma tuttavia efficaci e abbastanza fedeli al parlato nipponico.
In conclusione, anche se così diversa dalla serie storica in termini tecnici, la saga di Hades renderà felici tutti i fan de “I Cavalieri dello Zodiaco” che tanto hanno pregato affinché i loro beniamini tornassero a farci sognare con le loro storiche battaglie in nome di tutto quanto sia giusto al mondo, lottando sempre e comunque contro il male, e rischiando ogni volta la propria vita per il trionfo degli ideali in cui si crede.
Un ritorno atteso da tempo. La prosecuzione della storia del manga di Kurumada avviene a molti anni di distanza dalla messa in onda della famosissima serie storica che aveva attirato a sé intere generazioni di fan, e la cui conclusione effettivamente aveva lasciato presagire la possibile ripresa della trama in una futura serie.
Ma il tempo passa e questa arriva nel 2002, in una serie OAV di 13 episodi, narranti l’epica battaglia tra il re del mondo dei morti, Hades, e la dea della giustizia, Atena: un conflitto che si ripete dai tempi del mito in maniera ciclica, ogni 243 anni, col risorgere delle schiere dell’esercito oscuro al servizio del re dei morti, le cui brame sul mondo dei vivi diventano sempre più assetate e determinate.
Un grande ritorno che vede in primo piano le personalità dei gold saints, personaggi nati dal genio creativo di Kurumada, che grazie al carisma e al fascino di cui sono dotati hanno conquistato tantissimi ammiratori.
Oltre a ciò costituisce un elemento inedito lo scontro tra gli stessi cavalieri dorati. Alcuni di loro infatti passano alle file dell’esercito Hades per ottenere la vita eterna in cambio della testa di Atena. Ciò causa grandi dilemmi a livello di coscienza tra i gold rimasti fedeli alla dea della giustizia, costretti adesso a combattere contro i loro antichi compagni, piuttosto che poter gioire del loro ritorno.
Figure carismatiche si alternano così a figure mediocremente caratterizzate. Tra tutti spicca il carisma e la determinazione di Sion, antico maestro di Mu, la cui morte nascondeva in passato oscuri complotti, di cui fu vittima a causa della sua fedeltà ad Atena. Ma l’antica devozione alla dea scompare dietro il suo giovane viso freddo e inespressivo dinanzi al cui sguardo Mu non può fare altro che inginocchiarsi in nome di quella secolare etica guerriera che spinge ogni saint a essere devoto al proprio maestro. La grande amicizia che legava Sion a Dohko in quanto sopravvissuti all’ultima guerra sacra vive ancora intensa nei loro ricordi e palpita nei loro cuori, surclassata però dal senso della missione che in entrambi è opposto e obbedisce a due diverse volontà.
Sion è a capo dei cavalieri d’oro morti nello scontro contro i bronze nel passato scontro alle dodici case del Tempio di Atene.
Accanto a lui si trova il grande Saga, le cui lacrime di sangue non impediscono di portare avanti la sua corsa ostinata e meschina verso colei che un tempo voleva uccidere con tutte le sue forze, pur soffrendo per questo dissidio interno.
L’esercito degli ex-gold saints adesso indossa una corazza oscura come la notte, le cui fattezze riprendono quelle delle antiche armature dorate, ma i cui riflessi ricordano la profondità degli oscuri abissi della terra fredda in cui coloro che muoiono dovranno ritornare nella completa dimenticanza, che neanche le gesta passate, per quanto possano essere grandi, riusciranno a evitare.
Il tutto s'intreccia in una trama densissima di colpi di scena e di rimandi colti che grazie alla fantasia del maestro Kurumada si trovano intrecciati in forti unità coerenti, pur provenendo da universi culturali diversissimi e spesso con visioni del mondo opposte tra loro.
Spunti provenienti dalla mitologia e dalla cultura popolare europea si intravedono nella prima apparizione di Hades: una figura nera ed incappucciata, con in mano una falce, in questo caso approssimato alla famosa rappresentazione iconografica della Nera Signora.
Mitologia greca e religione buddhista s'intrecciano nei dialoghi dei personaggi, dando luogo a un complesso universo dell’aldilà o di un nulla in cui tutto si dissolverà.
Le riflessioni di Shaka all’interno di questa serie OAV sono tra le più dense cui abbiamo mai assistito, intrise di allusioni sul senso della vita, sul senso degli uomini nel mondo, sul senso della loro fievole e passeggera esistenza. Il connubio interiore del cavaliere più vicino ad Atena viene rappresentato in maniera eccelsa: un bambino in lacrime si domanda sulle rive del Gange perché gli uomini sono costretti a vivere se sono destinati solo a soffrire e ad affannarsi per raggiungere un’ipotetica felicità che, a causa delle continue sofferenze cui sono costretti, è breve come uno scintillio effimero.
La filosofia buddhista impronta ogni comportamento e scelta del cavaliere di Virgo, ogni sua parola, ogni sua decisione. Uno splendido giardino con due salici gemelli ricorda il suo destino e la risposta a questo tormentato tentativo, per la cui soluzione egli ha vissuto: “La morte non è la fine di tutto, è solo una trasformazione…”
La corsa dei gold saints decaduti verso Atena, il ritorno alle forze del bene di un uomo creduto ormai perduto per sempre, il riaccendersi delle fiaccole della Meridiana dello Zodiaco dopo la furiosa battaglia tra bronze e gold saints, il coraggio di cui questi ultimi sono dotati sembrando uomini del mito, fanno di questa serie una grande opportunità per far sì che l’opera del maestro Kurumada riviva del suo antico splendore.
Ma molti punti oscuri infettano una trama che in altre occasioni sarebbe stata magistrale. La mancata caratterizzazione di alcune figure, come la frettolosità e la superficialità con cui sono stati realizzati gli OAV a causa della mancanza dei fondi, hanno tolto una grande opportunità ad un ritorno ai fasti passati.
Deathmask e Aphrodite sono coloro che più soffrono della mancata caratterizzazione: la loro resa a Radamanthys, la loro paura più che della morte, della tetra dimenticanza, rompe lo stereotipo del cavaliere d’oro impavido e coraggioso, sprezzante della morte, per lasciar posto a due uomini impauriti che supplicano con il terrore dipinto sul volto il proprio nemico.
La serie si è dimostrata estremamente mediocre sul versante tecnico: animazione inesistente con abbondanza di primi piani privi di movimento e di fluidità e inespressività dei volti sono spesso la nota dominante di questa prima parte della serie di Hades.
Al character design il ritorno della mitica coppia Shingo Araki/ Michi Imeno non fa scintille: è come se gli antichi riflessi della loro età d’oro siano stati dimenticati per lasciar posto ad una semplificazione dei tratti che rende i loro personaggi quasi delle marionette svuotate dell’anima. Il tutto per fortuna si risolleverà negli episodi successivi, pur non arrivando a superare la sufficienza.
Le musiche di Seiji Yokoyama, il genio musicale della serie classica, non sono altisonanti e grandiose come quelle della serie degli anni ’80 e dei film, spesso sono insufficienti come numero e così spesso le vecchie musiche delle serie passate, soprattutto quelle della saga di Asgard, vengono riciclate per questa nuova occasione.
La regia mostra livelli molto bassi, soprattutto nei primi episodi, dove l’entrata in scena di personaggi di una certa statura non dà molte emozioni. Negli ultimi episodi per fortuna anch’essa si risolleverà regalando scene commoventi e toccanti.
Un utilizzo eccessivamente evidente della computer grafica rende poco familiari i primi tre episodi allo spettatore, cosicché il Santuario e le sue rovine, come la stessa prima vestizione di Seiya con l’armatura di Pegasus, risultano davvero di cattivo gusto.
Le sorti della serie vengono risollevate con la trasmissione in Italia. Gli OAV, pur soffrendo la presenza delle censure, attuate con terribili scoloramenti in bianco e nero, vengono infatti trasmessi in versione integrale e senza tagli. I dialoghi, affidati a Ivo De Palma e a Martino Consoli, che richiamano il cast dei doppiatori storici, suscitano ampie spaccature tra i fan, di cui un’ala si schiera contro l’eccessiva altisonanza dell’adattamento italiano.
Il grande ritorno, il rientro nei panni di un personaggio, dismessi ormai da anni, si evidenziano col passare degli episodi, dove le voci dei personaggi all’inizio esitanti e distaccate riacquistano tutto il colore di un tempo, regalando l’atmosfera dei dialoghi spettacolari del passato.
Su tutti spicca di sicuro la voce di Andrea De Nisco, che riesce più di altri a conferire alla voce di Shun/ Andormeda i toni che gli conoscevamo. Meno deciso è invece Toni Fuochi, che in questo primo capitolo di Hades sembra ormai estraneo al personaggio, che con la sua voce aveva reso pieno di fascino.
Nonostante tutte le pecche un ritorno del genere non è da trascurare. L’opera merita di esser vista, perché al di là delle carenze tecniche è provvista di una trama densa, emozionante, travolgente, la cui profondità fa presto dimenticare il resto dei difetti, per trarre infine gli storici insegnamenti che i saints di Atena hanno sempre dato ai loro fan.
Ma il tempo passa e questa arriva nel 2002, in una serie OAV di 13 episodi, narranti l’epica battaglia tra il re del mondo dei morti, Hades, e la dea della giustizia, Atena: un conflitto che si ripete dai tempi del mito in maniera ciclica, ogni 243 anni, col risorgere delle schiere dell’esercito oscuro al servizio del re dei morti, le cui brame sul mondo dei vivi diventano sempre più assetate e determinate.
Un grande ritorno che vede in primo piano le personalità dei gold saints, personaggi nati dal genio creativo di Kurumada, che grazie al carisma e al fascino di cui sono dotati hanno conquistato tantissimi ammiratori.
Oltre a ciò costituisce un elemento inedito lo scontro tra gli stessi cavalieri dorati. Alcuni di loro infatti passano alle file dell’esercito Hades per ottenere la vita eterna in cambio della testa di Atena. Ciò causa grandi dilemmi a livello di coscienza tra i gold rimasti fedeli alla dea della giustizia, costretti adesso a combattere contro i loro antichi compagni, piuttosto che poter gioire del loro ritorno.
Figure carismatiche si alternano così a figure mediocremente caratterizzate. Tra tutti spicca il carisma e la determinazione di Sion, antico maestro di Mu, la cui morte nascondeva in passato oscuri complotti, di cui fu vittima a causa della sua fedeltà ad Atena. Ma l’antica devozione alla dea scompare dietro il suo giovane viso freddo e inespressivo dinanzi al cui sguardo Mu non può fare altro che inginocchiarsi in nome di quella secolare etica guerriera che spinge ogni saint a essere devoto al proprio maestro. La grande amicizia che legava Sion a Dohko in quanto sopravvissuti all’ultima guerra sacra vive ancora intensa nei loro ricordi e palpita nei loro cuori, surclassata però dal senso della missione che in entrambi è opposto e obbedisce a due diverse volontà.
Sion è a capo dei cavalieri d’oro morti nello scontro contro i bronze nel passato scontro alle dodici case del Tempio di Atene.
Accanto a lui si trova il grande Saga, le cui lacrime di sangue non impediscono di portare avanti la sua corsa ostinata e meschina verso colei che un tempo voleva uccidere con tutte le sue forze, pur soffrendo per questo dissidio interno.
L’esercito degli ex-gold saints adesso indossa una corazza oscura come la notte, le cui fattezze riprendono quelle delle antiche armature dorate, ma i cui riflessi ricordano la profondità degli oscuri abissi della terra fredda in cui coloro che muoiono dovranno ritornare nella completa dimenticanza, che neanche le gesta passate, per quanto possano essere grandi, riusciranno a evitare.
Il tutto s'intreccia in una trama densissima di colpi di scena e di rimandi colti che grazie alla fantasia del maestro Kurumada si trovano intrecciati in forti unità coerenti, pur provenendo da universi culturali diversissimi e spesso con visioni del mondo opposte tra loro.
Spunti provenienti dalla mitologia e dalla cultura popolare europea si intravedono nella prima apparizione di Hades: una figura nera ed incappucciata, con in mano una falce, in questo caso approssimato alla famosa rappresentazione iconografica della Nera Signora.
Mitologia greca e religione buddhista s'intrecciano nei dialoghi dei personaggi, dando luogo a un complesso universo dell’aldilà o di un nulla in cui tutto si dissolverà.
Le riflessioni di Shaka all’interno di questa serie OAV sono tra le più dense cui abbiamo mai assistito, intrise di allusioni sul senso della vita, sul senso degli uomini nel mondo, sul senso della loro fievole e passeggera esistenza. Il connubio interiore del cavaliere più vicino ad Atena viene rappresentato in maniera eccelsa: un bambino in lacrime si domanda sulle rive del Gange perché gli uomini sono costretti a vivere se sono destinati solo a soffrire e ad affannarsi per raggiungere un’ipotetica felicità che, a causa delle continue sofferenze cui sono costretti, è breve come uno scintillio effimero.
La filosofia buddhista impronta ogni comportamento e scelta del cavaliere di Virgo, ogni sua parola, ogni sua decisione. Uno splendido giardino con due salici gemelli ricorda il suo destino e la risposta a questo tormentato tentativo, per la cui soluzione egli ha vissuto: “La morte non è la fine di tutto, è solo una trasformazione…”
La corsa dei gold saints decaduti verso Atena, il ritorno alle forze del bene di un uomo creduto ormai perduto per sempre, il riaccendersi delle fiaccole della Meridiana dello Zodiaco dopo la furiosa battaglia tra bronze e gold saints, il coraggio di cui questi ultimi sono dotati sembrando uomini del mito, fanno di questa serie una grande opportunità per far sì che l’opera del maestro Kurumada riviva del suo antico splendore.
Ma molti punti oscuri infettano una trama che in altre occasioni sarebbe stata magistrale. La mancata caratterizzazione di alcune figure, come la frettolosità e la superficialità con cui sono stati realizzati gli OAV a causa della mancanza dei fondi, hanno tolto una grande opportunità ad un ritorno ai fasti passati.
Deathmask e Aphrodite sono coloro che più soffrono della mancata caratterizzazione: la loro resa a Radamanthys, la loro paura più che della morte, della tetra dimenticanza, rompe lo stereotipo del cavaliere d’oro impavido e coraggioso, sprezzante della morte, per lasciar posto a due uomini impauriti che supplicano con il terrore dipinto sul volto il proprio nemico.
La serie si è dimostrata estremamente mediocre sul versante tecnico: animazione inesistente con abbondanza di primi piani privi di movimento e di fluidità e inespressività dei volti sono spesso la nota dominante di questa prima parte della serie di Hades.
Al character design il ritorno della mitica coppia Shingo Araki/ Michi Imeno non fa scintille: è come se gli antichi riflessi della loro età d’oro siano stati dimenticati per lasciar posto ad una semplificazione dei tratti che rende i loro personaggi quasi delle marionette svuotate dell’anima. Il tutto per fortuna si risolleverà negli episodi successivi, pur non arrivando a superare la sufficienza.
Le musiche di Seiji Yokoyama, il genio musicale della serie classica, non sono altisonanti e grandiose come quelle della serie degli anni ’80 e dei film, spesso sono insufficienti come numero e così spesso le vecchie musiche delle serie passate, soprattutto quelle della saga di Asgard, vengono riciclate per questa nuova occasione.
La regia mostra livelli molto bassi, soprattutto nei primi episodi, dove l’entrata in scena di personaggi di una certa statura non dà molte emozioni. Negli ultimi episodi per fortuna anch’essa si risolleverà regalando scene commoventi e toccanti.
Un utilizzo eccessivamente evidente della computer grafica rende poco familiari i primi tre episodi allo spettatore, cosicché il Santuario e le sue rovine, come la stessa prima vestizione di Seiya con l’armatura di Pegasus, risultano davvero di cattivo gusto.
Le sorti della serie vengono risollevate con la trasmissione in Italia. Gli OAV, pur soffrendo la presenza delle censure, attuate con terribili scoloramenti in bianco e nero, vengono infatti trasmessi in versione integrale e senza tagli. I dialoghi, affidati a Ivo De Palma e a Martino Consoli, che richiamano il cast dei doppiatori storici, suscitano ampie spaccature tra i fan, di cui un’ala si schiera contro l’eccessiva altisonanza dell’adattamento italiano.
Il grande ritorno, il rientro nei panni di un personaggio, dismessi ormai da anni, si evidenziano col passare degli episodi, dove le voci dei personaggi all’inizio esitanti e distaccate riacquistano tutto il colore di un tempo, regalando l’atmosfera dei dialoghi spettacolari del passato.
Su tutti spicca di sicuro la voce di Andrea De Nisco, che riesce più di altri a conferire alla voce di Shun/ Andormeda i toni che gli conoscevamo. Meno deciso è invece Toni Fuochi, che in questo primo capitolo di Hades sembra ormai estraneo al personaggio, che con la sua voce aveva reso pieno di fascino.
Nonostante tutte le pecche un ritorno del genere non è da trascurare. L’opera merita di esser vista, perché al di là delle carenze tecniche è provvista di una trama densa, emozionante, travolgente, la cui profondità fa presto dimenticare il resto dei difetti, per trarre infine gli storici insegnamenti che i saints di Atena hanno sempre dato ai loro fan.
Stavolta esordisco col dire semplicemente: "Wow!". A distanza di anni ci ritroviamo di fronte a un nuovo capitolo della saga de “I Cavalieri dello Zodiaco”, un’animazione fedele all’originale ma coadiuvata in maniera straordinaria dalla tecnologia della computer graphic.
Inizia con i migliori propositi, dunque, l’Hades Chapter. L’ambientazione è quella del Grande Tempio, che oggi tutti si ostinano a chiamare Santuario, quindi una location che rievoca i ricordi di tutti i fans storici. La scelta di spostare l’obiettivo sui cavalieri d’oro è una trovata geniale, e finalmente dona il giusto lustro a personaggi che per carisma sono sempre stati, a mio avviso, alla pari di Pegasus e dei cavalieri di bronzo. Entriamo nuovamente nel mondo dei cavalieri di Athena, ma stavolta con una maturità dell’opera senza precedenti. Il ritmo è incalzante quanto basta per garantire anche una maggiore introspezione caratteriale di alcuni personaggi, dai quali veniamo a conoscenza di fatti accaduti in precedenza e solo adesso rivelati.
Del comparto tecnico è quasi inutile parlarne, dire che non ha difetti rende bene l’idea. Una citazione la merita il doppiaggio italiano, ancora una volta indirizzato su un linguaggio aulico, mantiene sempre i livelli del passato; risentire De Palma e Co. dopo un ventennio è quanto mai piacevole. Il doppiaggio giapponese, però, forse rende più entusiasmanti i combattimenti, grazie ai nomi originali dei vari attacchi (io adoro la Scarlett Niddle di Scorpio e il Crystal Wall di Mur), ma in definitiva i dialoghi risultano un po’ spenti se paragonati alla traduzione italiana.
Nuova è anche la colonna sonora, nonostante mantenga alcune tracce storiche, specie quelle di sottofondo ai momenti di suspance.
In generale un ottimo sequel, l’idea di fare pochi OAVs ma buoni ha avuto i suoi frutti. I cavalieri sono tornati, e i colpi di scena non saranno pochi nel corso della visione degli episodi. Di negativo c’è solo una cosa: purtroppo l’alto livello tecnico delle animazioni non sarà costante nei capitoli Inferno ed Elisio, ma a pensarci bene non è un difetto del capitolo Sanctuary, dunque, in conclusione il mio voto non può che essere positivo. 8 pieno!
Inizia con i migliori propositi, dunque, l’Hades Chapter. L’ambientazione è quella del Grande Tempio, che oggi tutti si ostinano a chiamare Santuario, quindi una location che rievoca i ricordi di tutti i fans storici. La scelta di spostare l’obiettivo sui cavalieri d’oro è una trovata geniale, e finalmente dona il giusto lustro a personaggi che per carisma sono sempre stati, a mio avviso, alla pari di Pegasus e dei cavalieri di bronzo. Entriamo nuovamente nel mondo dei cavalieri di Athena, ma stavolta con una maturità dell’opera senza precedenti. Il ritmo è incalzante quanto basta per garantire anche una maggiore introspezione caratteriale di alcuni personaggi, dai quali veniamo a conoscenza di fatti accaduti in precedenza e solo adesso rivelati.
Del comparto tecnico è quasi inutile parlarne, dire che non ha difetti rende bene l’idea. Una citazione la merita il doppiaggio italiano, ancora una volta indirizzato su un linguaggio aulico, mantiene sempre i livelli del passato; risentire De Palma e Co. dopo un ventennio è quanto mai piacevole. Il doppiaggio giapponese, però, forse rende più entusiasmanti i combattimenti, grazie ai nomi originali dei vari attacchi (io adoro la Scarlett Niddle di Scorpio e il Crystal Wall di Mur), ma in definitiva i dialoghi risultano un po’ spenti se paragonati alla traduzione italiana.
Nuova è anche la colonna sonora, nonostante mantenga alcune tracce storiche, specie quelle di sottofondo ai momenti di suspance.
In generale un ottimo sequel, l’idea di fare pochi OAVs ma buoni ha avuto i suoi frutti. I cavalieri sono tornati, e i colpi di scena non saranno pochi nel corso della visione degli episodi. Di negativo c’è solo una cosa: purtroppo l’alto livello tecnico delle animazioni non sarà costante nei capitoli Inferno ed Elisio, ma a pensarci bene non è un difetto del capitolo Sanctuary, dunque, in conclusione il mio voto non può che essere positivo. 8 pieno!
Davvero ben fatta.
Ho avuto un tuffo nel cuore perchè ricorda davvero tanto la prima serie e le battaglie delle 12 case, le più belle in assoluto.
Ho preferito seguire la verione sub ita che la reputo migliore di quella italiana poichè il doppiaggio e più... come dire... intenso...
Finalmente i gold saint hanno il ruolo a loro più congeniale ovvero di protagonisti indiscussi e finalmente i bronze saint sono stati messi al loro posto(era quasi ora), d'altronde c'è un motivo per cui loro sono gold e pegasus e simili bronze.
Che altro? Ah si le grafica è stupenda e viene utilizzata la computer grafica, le colonne sonore sono discrete in sintonia con ciò che accade, che altro? Mah, nulla se non buona visione!
P.S.:volete rimanere sempre giovani e vigorosi?non sapete come? Cchiedete al gold saint della bilancia, lui saprà consigliarvi...
Ih ih ih, non è una battuta, vedere per credere! Io cerco intanto la mia cascata con una montagna da fissare per i prossimi 500 anni!
Ho avuto un tuffo nel cuore perchè ricorda davvero tanto la prima serie e le battaglie delle 12 case, le più belle in assoluto.
Ho preferito seguire la verione sub ita che la reputo migliore di quella italiana poichè il doppiaggio e più... come dire... intenso...
Finalmente i gold saint hanno il ruolo a loro più congeniale ovvero di protagonisti indiscussi e finalmente i bronze saint sono stati messi al loro posto(era quasi ora), d'altronde c'è un motivo per cui loro sono gold e pegasus e simili bronze.
Che altro? Ah si le grafica è stupenda e viene utilizzata la computer grafica, le colonne sonore sono discrete in sintonia con ciò che accade, che altro? Mah, nulla se non buona visione!
P.S.:volete rimanere sempre giovani e vigorosi?non sapete come? Cchiedete al gold saint della bilancia, lui saprà consigliarvi...
Ih ih ih, non è una battuta, vedere per credere! Io cerco intanto la mia cascata con una montagna da fissare per i prossimi 500 anni!
A quasi 15 anni di distanza dalla conclusione della serie classica, che terminava con la sconfitta di Poseidone, come un fulmine a ciel sereno giunse la notizia che finalmente i Cavalieri dello Zodiaco, mai dimenticati eroi che avevano combattuto il male per anni ed anni sulle TV di tutto il mondo, avrebbero goduto di una nuova serie animata che avrebbe finalmente portato su schermo la saga di Hades, rimasta fino a quel momento solo su carta. C' erano grandi attese per questa serie, e per parte mia debbo dire che non sono state per nulla deluse, ma andiamo con ordine. Questa tranche di 13 puntate copre la prima parte del fumetto di Hades, ovverosia i primi quattro volumetti, che corrispondono ai numeri 19/22. Inizia pertanto con l' assalto di Shion e compagni al Santuario, e termina con la discesa agli inferi dei protagonisti. La cosa migliore di questi OAV è che intelligentemente scelgono di migliorare la sceneggiatura del manga (che soffriva di una certa affrettatezza) aggiungendo ed ampliando parti. Il ruolo dei cinque protagonisti dunque ne risulta (giustamente, a mio avviso) esaltato, il che però avviene senza nulla togliere alle gesta dei Sacri Guerrieri d'Oro, personaggi di spicco in questa saga per quanto siano comprimari. Il tutto poi è impreziosito da una splendida regia che rievoca antichi fasti, e sopperisce con grande eleganza alla carenza di animazioni, un po' al risparmio, mentre la bellezza dei disegni non è in discussione. Specialmente gli ultimi tre episodi spettacolarizzano la storia al massimo, rendendo giustizia a momenti bellissimi ed aggiungendone altri. La parte finale di questa prima parte della saga è quella che conosce più modifiche, rappresentando a dovere la potenza di Rhadamantis e quella dei protagonisti, sopperendo alla sbrigatività con cui Kurumada aveva gestito il tutto. Geniale(e doverosa, aggiungerei) l' idea di riciclare la vecchia colonna sonora, sempre bellissima e ancora ineguagliabile. L' unico lato negativo, secondo me, è la non perfetta integrazione fra sprite e fondali in CG: lo 'stacco' è evidente e talvolta i personaggi sembrano avulsi dallo sfondo, ma è un difetto cui si può passare tranquillamente sopra. Stante l' ottimo lavoro fatto qui, è un vero peccato che gli episodi successivi abbiano gettato alle ortiche quanto di buono fatto in questa prima tranche. Direi che questa, prima del recentissimo Lost Canvas, è l' ultimo lavoro animato a meritarsi il nome di Saint Seiya (a parte forse l' Overture al Tenkai).
I Cavalieri dello Zodiaco - Hades Chapter - Sanctuary, è la parte probabilmente più bella di tutto il manga, sottolineo manga, di Kurumada, la splendida epopea dei cavalieri che ha spopolato sia negli anni ottanta che all'inizio degli anni novanta. Purtroppo l'anime sembrò chiudersi, almeno a memoria di spettatore italiano, con la scomparsa di Nettuno, e quando giunse la notizia del tanto desiderato seguito, tutti i fan, compreso me, non stettero più nella pelle. Dopo aver visto questi primi tredici episodi però, nonostante sia stato piacevolmente sorpreso, mi aspettavo un approccio tecnico migliore, dopo tutto il tempo trascorso dall'ultima "serie". Rispetto all'anime il manga è più scorrevole, più coinvolgente, più completo ed esplicativo.
I nostri beniamini tornano a combattere dopo la drammatica guerra negli abissi di re Nettuno, in una storia articolata diversamente, che segue il solito canovaccio di sempre ma inserisce colpi di scena impensabili e novità narrative. Ho visto la versione originale in giapponese e quella italiana, ed entrambe mi sono parse davvero piacevoli (non così per le sigle: la opening originale è davvero bella, quella italiana, come mi aspettavo, un'orrenda accozzaglia di parole a caso, scritte probabilmente in quattro minuti, con rime ridicole e prive di fantasia).
Il ritorno di alcuni cavalieri d'oro che si pensavano morti o dispersi, la comparsa di nuovi e tremendi nemici, il presagio di una fine apocalittica che potrebbe coinvolgere tutto il globo, sono lo scenario con cui questa nuova avventura parte, condita da la solita, indimenticabile, nostalgica colonna sonora, ma con una veste grafica che presenta alcune pecche imperdonabili: troppa semplicità nella realizzazione dei chara, alcune scene prive di particolari, una computer grafica a tratti piatta e fondali anch'essi "contaminati" da questa tendenza di fare tutto in CG, che riflettendo un attimo, sarebbe stato preferibile evitare. Guardando questa prima parte della serie di Hades avrei senza dubbio preferito un ritorno ad elementi più classici, i tanto cari vecchi fondali disegnati e colorati totalmente a mano, per esempio. Sarà che per conto mio eviterei il più possibile la CG nelle animazioni, ma certamente a questo livello (considerando nella media dell'anime, perchè fortunatamente non in tutti i frangenti è così scadente) si poteva farne a meno.
Tutto sommato però questa prima parte non mi è affatto dispiaciuta, e se si considera che il seguito l'ho trovato ancora più interessante e coinvolgente (anime o manga che sia, la storia è sempre la stessa, ed è a mio parere molto bella e intensa, un crescendo verso il gran finale), la valutazione generale non può che essere più che positiva.
Raccomandato senza dubbio a tutti i fan dei cavalieri, che penso lo considerino un must, ma consigliato anche a chi dei cavalieri ha un bel ricordo, e vorrebbe conoscere le loro vicende mai concluse.
I nostri beniamini tornano a combattere dopo la drammatica guerra negli abissi di re Nettuno, in una storia articolata diversamente, che segue il solito canovaccio di sempre ma inserisce colpi di scena impensabili e novità narrative. Ho visto la versione originale in giapponese e quella italiana, ed entrambe mi sono parse davvero piacevoli (non così per le sigle: la opening originale è davvero bella, quella italiana, come mi aspettavo, un'orrenda accozzaglia di parole a caso, scritte probabilmente in quattro minuti, con rime ridicole e prive di fantasia).
Il ritorno di alcuni cavalieri d'oro che si pensavano morti o dispersi, la comparsa di nuovi e tremendi nemici, il presagio di una fine apocalittica che potrebbe coinvolgere tutto il globo, sono lo scenario con cui questa nuova avventura parte, condita da la solita, indimenticabile, nostalgica colonna sonora, ma con una veste grafica che presenta alcune pecche imperdonabili: troppa semplicità nella realizzazione dei chara, alcune scene prive di particolari, una computer grafica a tratti piatta e fondali anch'essi "contaminati" da questa tendenza di fare tutto in CG, che riflettendo un attimo, sarebbe stato preferibile evitare. Guardando questa prima parte della serie di Hades avrei senza dubbio preferito un ritorno ad elementi più classici, i tanto cari vecchi fondali disegnati e colorati totalmente a mano, per esempio. Sarà che per conto mio eviterei il più possibile la CG nelle animazioni, ma certamente a questo livello (considerando nella media dell'anime, perchè fortunatamente non in tutti i frangenti è così scadente) si poteva farne a meno.
Tutto sommato però questa prima parte non mi è affatto dispiaciuta, e se si considera che il seguito l'ho trovato ancora più interessante e coinvolgente (anime o manga che sia, la storia è sempre la stessa, ed è a mio parere molto bella e intensa, un crescendo verso il gran finale), la valutazione generale non può che essere più che positiva.
Raccomandato senza dubbio a tutti i fan dei cavalieri, che penso lo considerino un must, ma consigliato anche a chi dei cavalieri ha un bel ricordo, e vorrebbe conoscere le loro vicende mai concluse.
Vent'anni dopo e i Cavalieri dello Zodiaco tornano in tv per affrontare la battaglia più difficile: quella contro Ade, dio degli Inferi, e il suo desiderio di dominare un mondo fatto di oscurità. La serie del Sanctuary è la prima parte di questa saga, che presenta sicuramente molti elementi di novità: tra questi il ruolo "attivo" di Lady Isabel - Atena e dei Cavalieri d'Oro, che vediamo finalmente impegnati in battaglia, in entrambi gl schieramenti, mentre i Bronze, per la prima volta, hanno un ruolo più da comprimari che da protagonisti. Tante le emozioni per gli spettatori: si parte dalla ricomparsa dei Cavalieri d'Oro defunti, specter al servizio di Ade, pronti a tutto pur di avere la testa di Atena e si arriva al sacrificio, apparentemente immotivato, di Virgo e Lady Isabel, che si pugnala davanti ai suoi cavalieri. Non mancano però le pecche: narrazione troppo veloce, con tanti spunti (e tante battaglie) solo accennati ma mai sviluppati a dovere; assoluta fedeltà al manga e conseguente presenza di grosse incongruenze rispetto alla serie classica (il culmine nell'incontro tra Cristal bambino ed Acquarius, quando i due non avrebbero dovuto mai incontrarsi fino allo scontro alla settima Casa); uso spesso esagerato della computer grafica, che stravolge il paesaggio del Grande Tempio che conoscevamo (non una delle case dello Zodiaco è simile a quanto visto nella serie classica). Al di là dei limiti, il Sanctuary offre sempre grandi emozioni, soprattutto per chi ha amato i Cavalieri dello Zodiaco fin dall'inizio e voleva vedere, ancora una volta, i Cavalieri d'Oro in azione sul campo di battaglia.
Saint Seiya Hades Chapter è l'anime che riporta in auge il mito dei cavalieri dopo un lungo tempo di pausa e come la seria originale presenta sia pregi che difetti. In realtà, la saga di Hades è il naturale proseguimento del manga dopo la saga di Poseidone, ma non avendo letto la versione cartacea mi limiterò a giudicare questo sequel in base all'anime. Il restyling grafico non ha potuto far altro che giovare ad una serie in cui le bellissime armature costituiscono gran parte del fascino. Allo stesso modo le animazioni godono dei progressi della tecnica e migliorano la qualità del prodotto, anche se a volte la Computer Graphica stona con un'ambientazione e dei personaggi ancora ancorati al vecchio stile. A parte quindi la CG (che non è un grave difetto), dal punto di vista tecnico non si possono muovere critiche alla prima parte di Hades. La storia, invece, come ha fatto nella serie classica, presenta spunti interessanti e grosse assurdità.
Innanzitutto, la narrazione è compressa e allo stesso tempo troppo distesa. Mi spiego meglio. E' distesa perchè queste 13 puntate coprono l'arco temporale di UNA NOTTE; eppure in questa semplice notte avvengono così tante cose che avrebbero avuto bisogno di più tempo per essere sviluppate. Ecco quindi dialoghi veloci e combattimenti lampo, soprattutto nei primi episodi. Nel corso della visione assisteremo a novità stravaganti come la trasformazione di Dohko (!!!) e cavalieri farfalle e scarafaggi. Vedremo anche i tre cavalieri Gemini, Aquarius e Capricorn perdere i sensi durante il combattimento con Virgo e continuare comunque negli episodi successivi a possedere percezioni come quella uditiva o visiva. E non capisco nemmeno perchè si affidi il destino dell'umanità a cinque ragazzetti effeminati che non sanno far altro che prenderle da qualsiasi cavaliere d'oro o Specter che incontrino. Inoltre il Pegasus del primo episodio è veramente patetico (forse per questo non è più apparso nei seguenti due o tre episodi), e non ho mai visto piangere così tanti uomini come in questa serie. Inoltre, le azioni dei cavalieri di bronzo quando i sei Gold Saint lanciano l'Urlo di Atena mi hanno ricordato più i Power Rangers che valorosi cavalieri di Atena. Ma si sa che negli anime non bisogna guardare alla logica, così bisogna apprezzare alla splendida qualità grafica, alla trama più o meno sensata e al fatto che si tratti del ritorno dei Saint.
Innanzitutto, la narrazione è compressa e allo stesso tempo troppo distesa. Mi spiego meglio. E' distesa perchè queste 13 puntate coprono l'arco temporale di UNA NOTTE; eppure in questa semplice notte avvengono così tante cose che avrebbero avuto bisogno di più tempo per essere sviluppate. Ecco quindi dialoghi veloci e combattimenti lampo, soprattutto nei primi episodi. Nel corso della visione assisteremo a novità stravaganti come la trasformazione di Dohko (!!!) e cavalieri farfalle e scarafaggi. Vedremo anche i tre cavalieri Gemini, Aquarius e Capricorn perdere i sensi durante il combattimento con Virgo e continuare comunque negli episodi successivi a possedere percezioni come quella uditiva o visiva. E non capisco nemmeno perchè si affidi il destino dell'umanità a cinque ragazzetti effeminati che non sanno far altro che prenderle da qualsiasi cavaliere d'oro o Specter che incontrino. Inoltre il Pegasus del primo episodio è veramente patetico (forse per questo non è più apparso nei seguenti due o tre episodi), e non ho mai visto piangere così tanti uomini come in questa serie. Inoltre, le azioni dei cavalieri di bronzo quando i sei Gold Saint lanciano l'Urlo di Atena mi hanno ricordato più i Power Rangers che valorosi cavalieri di Atena. Ma si sa che negli anime non bisogna guardare alla logica, così bisogna apprezzare alla splendida qualità grafica, alla trama più o meno sensata e al fatto che si tratti del ritorno dei Saint.
Il capitolo di Hades è la serie finale dell'omonimo manga di Kuromada i Cavalieri dello Zodiaco (Saint Seya). Questo anime è andato in onda in Giappone nel 2002 con 12 anni di ritardo dalla fine del manga (avvenuta nel 1990). I primi tredici episodi formano il primo sottocapitolo della saga denominato Sanctuary che ricostruisce l'arrivo degli specter e la presentazione di Hades. Vidi questi episodi appena usciti in patria e fui esaltato dal comparto grafico. I cavalieri sembravano rigenerati dai 12 anni di oblio, eppure, considerando tutta la serie, l'anime soffre di molte pecche sia tecniche che narrative. L'aggiunta di grafiche 3D per i templi e per la vestizione dei cavalieri poteva essere curata maggiormente visto che si nota particolarmente la differenza tra il disegno tradizionale e la CG. Le animazioni iniziano molto bene con i personaggi animati discretamente. Gli scontri sono statici e i cavalieri sembrano abilitati solo a sferrare il super colpo senza poter utilizzare calci e pugni in vecchio stile. I fondali sono piatti (probabilmente anche qui c'è lo zampino del 3D) e scadenti, ai santuari è negata la profondità di campo tipica della serie originale. Il character design di Shingo Araki è la caratteristica migliore della nuova versione dei saint. La regia affidata a Yamaguchi è funzionale ma senza troppi pregi. La storia è esaltante, tornare nelle case e rivedere i cavalieri d'oro da un effetto nostalgico di pure commozione. L'attinenza con il fumetto è forte anche se vengono cambiati molto particolari che io consideravo importanti. Insomma la serie è in ritardo e questo elemento si sente particolarmente, per ovviare a questo problema la produzione avrebbe dovuto creare un comparto tecnico eccezionale, invece è tutto troppo mediocre. Considerandola come prima parte della serie di Hades, si possono trovare le puntate migliori. Peccato per gli ultimi episodi in cui un Radamantis imbattibile sculaccia i gold saint come se fossero degli sbarbati. Peccato.
Piccola premessa: ho visto tutte le serie dei cavalieri, i film e qualsiasi cosa sia stata prodotta, in italiano, sin da quando ero piccolissima; ragion per cui, nonostante abbia potuto vederla, in questi anni, ho deciso di aspettare la messa in onda italiana della serie, per continuare, diciamo così, la tradizione.
E per una volta vedere qualcosa in italiano, mi ha fatto davvero piacere! Sono stata davvero contenta della scelta di mantenere il doppiaggio storico e di non aver dovuto subire il colpo del cambio di doppiaggio; certo, alcuni sono dovuti necessariamente cambiare, e non nego che sentire le voci "storiche" con quelle più "giovani" ha avuto un certo effetto, ma nulla di insuperabile.
La storia mi è piaciuta, con colpi di scena che mi hanno letteralmente spiazzata (uno per tutti: Libra! *_* Per non parlare della puntata incentrata su Virgo, con punte filosofiche davvero magistrali). I cavalieri d'oro sono stati gli indiscussi protagonisti, con mia grande gioia, visto che mi sono sempre piaciuti.
Nonostante l'abbia seguito in italiano, ho avuto modo di sentire la sigla originale, che mi è davvero piaciuta. Evito invece di commentare quella italiana, semplicemente orrenda, per me, e grammaticalmente orripilante.
L'elemento che mi è piaciuto meno, in questa serie, è questo voler a tutti i costi modernizzare, a scapito della qualità: la vestizione delle armature in 3D se la potevano veramente risparmiare, tenuto conto poi che il resto dei disegni, per quanto più moderni rispetto alla vecchia serie, sono comunque disegni classici.
Nonostante queste piccole pecche, però, la serie mi è piaciuta. E ovviamente, aspetto il seguito. ^^
E per una volta vedere qualcosa in italiano, mi ha fatto davvero piacere! Sono stata davvero contenta della scelta di mantenere il doppiaggio storico e di non aver dovuto subire il colpo del cambio di doppiaggio; certo, alcuni sono dovuti necessariamente cambiare, e non nego che sentire le voci "storiche" con quelle più "giovani" ha avuto un certo effetto, ma nulla di insuperabile.
La storia mi è piaciuta, con colpi di scena che mi hanno letteralmente spiazzata (uno per tutti: Libra! *_* Per non parlare della puntata incentrata su Virgo, con punte filosofiche davvero magistrali). I cavalieri d'oro sono stati gli indiscussi protagonisti, con mia grande gioia, visto che mi sono sempre piaciuti.
Nonostante l'abbia seguito in italiano, ho avuto modo di sentire la sigla originale, che mi è davvero piaciuta. Evito invece di commentare quella italiana, semplicemente orrenda, per me, e grammaticalmente orripilante.
L'elemento che mi è piaciuto meno, in questa serie, è questo voler a tutti i costi modernizzare, a scapito della qualità: la vestizione delle armature in 3D se la potevano veramente risparmiare, tenuto conto poi che il resto dei disegni, per quanto più moderni rispetto alla vecchia serie, sono comunque disegni classici.
Nonostante queste piccole pecche, però, la serie mi è piaciuta. E ovviamente, aspetto il seguito. ^^
Lo ritengo un'ottimo anime fedele al manga, molto bella l'animazione, gradevole l'innesto della computer grafica e notevoli anche i ritocchi alle armature dei cavalieri d'oro risorti con le surplice come armature, la storia è sempre il salvataggio di Saori(dea athena) e i saint dovranno salvarla da hades e dai suoi generali; uno spazio in più ai cavalieri d'oro verrà dato in questo anime con scontri tra i cavalieri vivi e quelli risorti, il ritorno di vecchi maestri e vecchi maestri che cambiano "pelle" quindi io consiglio per gli appasionati e non di vederlo.
L'unica nota stonata che trovo è nella traduzione Mediaset per il solito cambiamento dei nomi, della sigla e di qualche frase qua e la che tolgono la vera essenza dell'anime, ma questo è un giudizio personale.
L'unica nota stonata che trovo è nella traduzione Mediaset per il solito cambiamento dei nomi, della sigla e di qualche frase qua e la che tolgono la vera essenza dell'anime, ma questo è un giudizio personale.
Riavere in anime i cavalieri dopo anni di disumane ansie è stata una liberazione per tutti, dal prologo fino alla fine dei 13 episodi non c'e' fiato da perdere, i cavalieri d'oro, Virgo, Gemini e Libra su tutti rubano scena e teatro a questo capolavoro, rispettando pubblico e manga, Araki e Kurumada hanno lavorato sodo,i risultati sono quello che ho visto. Memorabili lo scontro tra Shin e Dauko, gli urli di Atena e le stesse surplice indossate dai protagonisti. Le note dolenti vengono dalla vestizione di Pegasus nel primo episodio e dalla statua di Atena, in cui era meglio lasciarle disegnate come la serie classica.
Quando vidi il primo episodio nel lontano novembre 2002 mi piacque anche se mi colpì per la sua staticità e per il restyling delle 12 case che trovai del tutto inappropriato: un uso eccessivo quasi asfissiante di Computer Grafic, persino le scale sono in 3D. Il Sanctuary si distingue per una fedeltà disparata al manga facendo Hyoga bendato(ma l'occhio nei 114 episodi era guarito), Shiryu inspiegabilmente cieco(non si sa perchè) ma allo stesso tempo si prende libertà narrative alquanto discutibili come il flashback di Camus e Hyoga che manda fuori continuity gli episodi precedenti e come il taglio alla bellissima battaglia tra Papillon e Mur.
Disegni non eccelsi, ma salvati da una discreta animazione. L'ultimo episodio è davvero stancante dato che propone una battaglia con un personaggio, Radamantis il cui potere è volutamente sopravvalutato da scelte registiche che lo mettono al centro dell'attenzione a discapito di altri personaggi che sarebbero dovuti essere presenti come nel manga. Di altra pasta gli episodi successivi migliori sotto moltissimi punti di vista...
Voto 3
Disegni non eccelsi, ma salvati da una discreta animazione. L'ultimo episodio è davvero stancante dato che propone una battaglia con un personaggio, Radamantis il cui potere è volutamente sopravvalutato da scelte registiche che lo mettono al centro dell'attenzione a discapito di altri personaggi che sarebbero dovuti essere presenti come nel manga. Di altra pasta gli episodi successivi migliori sotto moltissimi punti di vista...
Voto 3
Credo sia la parte più bella dell'intera saga dei CdZ. Dotata di una storia avvincente e reali colpi di scena (non le solita pantomime di armature rotte e ricostruite). Secondo me è anche meno esagerata del recente "episode G". Eccellente l'idea di utilizzare i cavalieri d'oro per portare avanti una trama redicata ben prima del tradimento di Saga, altrettanto pregevole il pieno e definitivo riconoscimento di Ikki come fuori classe rispetto agli altri santi di bronzo, sfruttando pienamente la sua quasi immortalità. I capitoli finali (Eliseo) sono ottimi anche se, nonostante la morte di Seya, si percipesce come un senso di incompiuto. La morte di Ade così come la scomparsa dell'inferno non sembrano mete narrative, quanto tappe intermedie. Da qui si pensava sarebbe ripartita la 4^ serie, mentre come sappiamo si tratta di un prequel assai incongruente.
Oh che bello che bello che bello, finalmente, appena 1000 anni dopo la prima serie, Kurumada ha deciso di smetterla di crogiolarsi perchè ha inventato quello che a mio parare è l'anime più bello che ci sia e ha ripreso a lavorare, e fortuna che nell'anime ci mette solo la testa, perchè se si fosse anche messo a disegnarlo non se lo cagava nessuno.
Infatti in questa serie, l'ultima, quella che chiude il manga, è disegnata benissimo, con una grafica strafiga, peccato che i protagonisti siano sempre i 4 frallocconi di bronzo che io avrei fatto morire già contro i cavalieri neri, così avevamo come protagonista quel figo di Ikki e i sublimi cavalieri d'oro.
Allora, la storia è tutt'altro che originale, il solito nemico del mondo da sconfiggere per Atena, però si vedono all'opera i cavalieri d'oro e già questa è un'ottima cosa.
Però la grafica nuova e altri piccoli ritocchini fanno si che anche questa opera CdZiana sia fantastica come le precedenti.
Per ora sono usciti solo i primi 15 episodi, i primi 13 2 anni fa, 14 e 15 a dicembre, 16 e 17 li avremo a gennaio e 18 e 19 a febbraio, per gli altri diciamo che facendo la media degli anni aspettati per questa opera, credo che li vedranno i nostri nipoti, sceneggiati dal nipote di Kurumada!
Infatti in questa serie, l'ultima, quella che chiude il manga, è disegnata benissimo, con una grafica strafiga, peccato che i protagonisti siano sempre i 4 frallocconi di bronzo che io avrei fatto morire già contro i cavalieri neri, così avevamo come protagonista quel figo di Ikki e i sublimi cavalieri d'oro.
Allora, la storia è tutt'altro che originale, il solito nemico del mondo da sconfiggere per Atena, però si vedono all'opera i cavalieri d'oro e già questa è un'ottima cosa.
Però la grafica nuova e altri piccoli ritocchini fanno si che anche questa opera CdZiana sia fantastica come le precedenti.
Per ora sono usciti solo i primi 15 episodi, i primi 13 2 anni fa, 14 e 15 a dicembre, 16 e 17 li avremo a gennaio e 18 e 19 a febbraio, per gli altri diciamo che facendo la media degli anni aspettati per questa opera, credo che li vedranno i nostri nipoti, sceneggiati dal nipote di Kurumada!
Appena finita di vedere, e posso affermare con certezza che è alla pari delle 12 case, se non superiore. Innanzi tutto condivido appieno la scelta di rendere i Gold Saint i veri protagonisti, dando spazio marginale a quei cinque beoti dei Bronze saint.
Mi chiedo cosa abbiano visto quelli che dicono che non è originale: se devo essere sincero è la prima cosa originale che vedo dalla saga delle 12 case (film compresi)! E' vero che parte nel solito modo (ormai non si sa più se Saint Seiya finirà prima per la morte di Kurumada o perchè termineranno gli dei della mitologia greca...), ma a parte quello, è un susseguirsi di colpi di scena (si può addirittura dire che abbia una buona trama) e scelte felici...
Poi come ripagare le emozioni che da la morte di Shaka, che dimostra nettamente di essere il più potente dei Gold Saint...
Insomma, aspetto il resto :O°°°°
Mi chiedo cosa abbiano visto quelli che dicono che non è originale: se devo essere sincero è la prima cosa originale che vedo dalla saga delle 12 case (film compresi)! E' vero che parte nel solito modo (ormai non si sa più se Saint Seiya finirà prima per la morte di Kurumada o perchè termineranno gli dei della mitologia greca...), ma a parte quello, è un susseguirsi di colpi di scena (si può addirittura dire che abbia una buona trama) e scelte felici...
Poi come ripagare le emozioni che da la morte di Shaka, che dimostra nettamente di essere il più potente dei Gold Saint...
Insomma, aspetto il resto :O°°°°
Dopo molti anni di assenza Hades segna il ritorno di Saint Seiya in Giappone. I tredici OAV, che coprono sono una parte della saga di Hades, sono di ottima qualità e personalmente trovo che le modifiche fatte alla trama principale per far si che i bronze Saint abbiamo un ruolo maggione in questa prima parte della storia rispetto al manga sia una scelta condivisibile.
Buone anche le sigle iniziale e finale. Sicuramente 13 OAV imperdibile per gli appasionati della serie
Buone anche le sigle iniziale e finale. Sicuramente 13 OAV imperdibile per gli appasionati della serie
Non posso mettere 10, benchè sono un grandissimo appassionato di CvZ perche cè qualcosa che non mi ha convinto, sarà la fine forse.. me l'aspettavo diversa.
Cmq anche se molti ritengono Hades una sorta di serie reciclata, per me invece è molto originale, molto piu di asgard e nettuno. Non vi è la solita battaglia fra il bene e il male. Ma un'intreccio particolare.
Cmq anche se molti ritengono Hades una sorta di serie reciclata, per me invece è molto originale, molto piu di asgard e nettuno. Non vi è la solita battaglia fra il bene e il male. Ma un'intreccio particolare.
Sinceramente non amo molto i cavalieri dello Zodiaco, più che altro perchè escluso la saga delle 12 case (bellissima) le altre saghe sono un perfetto riciclo di questo: un dio vuole uccidere athena, Pegasus e compagnia varia devono uccidere il dio passando prima contro i suoi cavalieri. Hades ovviamente rispetta questa fattura con la sola differenza che questa volta (almeno nei primi 13 episodi) i protagonisti non sono il solito Sirio o Phoenix ma i cavalieri delle 12 case. Questa novità rende il prodotto molto gradevole, anche se come al solito quando iniziano i dialoghi (eterni) prima dei combattimenti non si può fare a meno di premere FORWARD sul proprio telecomando.
Prodotto comunque aprezzabile, speriamo continui così anche negli altri 13 episodi
Prodotto comunque aprezzabile, speriamo continui così anche negli altri 13 episodi
Personalmente non amo molto la saga di Hades, benchè i più la ritengano la migliore. Sì insomma, le emozioni e le lacrime versate durante la serie di Asgard non si possono dimenticare ^_^
E non scordiamoci delle 12 case! Case che (insieme ai loro occupanti, i mitici Gold Saints) tornano prepotentemente sulla scena in questa trasposizione animata della celebre saga, che costituisce il capitolo finale delle avventure dei CdZ.
I motivi per cui è da guardare a tutti i costi: i disegni del Maestro (di fronte al quale o voi indegni, inchinatevi tutti!) e i Cavalieri d'Oro che finalmente se le danno di santa ragione, sottraendo addirittura la scena ai 5 protagonisti di sempre.
La serie è ricca di scontri spettacolari in cui finalmente riusciamo a conoscere meglio anche quei cavalieri che nella vecchia serie non avevano combattuto, come Mu o Dohko.
Un motivo per non guardarlo è la trama, come al solito ripetitiva nella migliore tradizione dei CdZ: Atena in pericolo, un dio da sconfiggere, una corsa contro il tempo, ecc.
In ogni caso, un fan dei CdZ dovrebbe guardarla senza esitazioni. Per gli altri... la scelta è loro ;)
E non scordiamoci delle 12 case! Case che (insieme ai loro occupanti, i mitici Gold Saints) tornano prepotentemente sulla scena in questa trasposizione animata della celebre saga, che costituisce il capitolo finale delle avventure dei CdZ.
I motivi per cui è da guardare a tutti i costi: i disegni del Maestro (di fronte al quale o voi indegni, inchinatevi tutti!) e i Cavalieri d'Oro che finalmente se le danno di santa ragione, sottraendo addirittura la scena ai 5 protagonisti di sempre.
La serie è ricca di scontri spettacolari in cui finalmente riusciamo a conoscere meglio anche quei cavalieri che nella vecchia serie non avevano combattuto, come Mu o Dohko.
Un motivo per non guardarlo è la trama, come al solito ripetitiva nella migliore tradizione dei CdZ: Atena in pericolo, un dio da sconfiggere, una corsa contro il tempo, ecc.
In ogni caso, un fan dei CdZ dovrebbe guardarla senza esitazioni. Per gli altri... la scelta è loro ;)
Il migliore delle finora realizzate serie su Saint Seiya forse perchè è il più recente: le magie di tonalità e sfumature della computer graphics determinano una cura del dettaglio sicuramente superiore alle vecchie serie.
Unica pecca : chiunque decida di intraprendere con i cavalieri il cammino verso Hades dovrà "Dantescamente" passare anche per le serie successive Saint Seiya Hell ed Elysium che SFORTUNATAMENTE non sono ancora state rilasciate nemmeno in Jap...
Trama:
Le tenebre avvolgono le dodici case, Atena è in pericolo: i cavalieri di Hades, Signore degli Inferi intendono rapirne l'Anima: gli stessi cavalieri d'Oro caduti nelle battaglie contro i cavalieri dello zodiaco sembrano essere soggiogati al volere di Hades. Le armature dei cavalieri reduci dalle loro dure battaglie sono ormai logore e gli stessi cavalieri sono in tutti i modi allontanati dalla battaglia: troppe sembrano averne sostenute e troppo malconci sembrano essere per affrontarne un'altra... che ne sarà di Atena? come fare per salvarla ora che Hades ne ha rapito l'anima e l'ha imprigionata nel suo regno....
Unica pecca : chiunque decida di intraprendere con i cavalieri il cammino verso Hades dovrà "Dantescamente" passare anche per le serie successive Saint Seiya Hell ed Elysium che SFORTUNATAMENTE non sono ancora state rilasciate nemmeno in Jap...
Trama:
Le tenebre avvolgono le dodici case, Atena è in pericolo: i cavalieri di Hades, Signore degli Inferi intendono rapirne l'Anima: gli stessi cavalieri d'Oro caduti nelle battaglie contro i cavalieri dello zodiaco sembrano essere soggiogati al volere di Hades. Le armature dei cavalieri reduci dalle loro dure battaglie sono ormai logore e gli stessi cavalieri sono in tutti i modi allontanati dalla battaglia: troppe sembrano averne sostenute e troppo malconci sembrano essere per affrontarne un'altra... che ne sarà di Atena? come fare per salvarla ora che Hades ne ha rapito l'anima e l'ha imprigionata nel suo regno....
La serie è stupenda dal punto di vista tecnico. Disegni superiori alla media della serie tv, Shingo Araki dopo diversi anni senza Saint a quanto pare non ha perso lo smalto, anzi! L'introduzione della Computer Graphic e il mantenimento dell'originale colonna sonora usata anche nelle antecedenti serie fa esaltare questa atmosfera di "nuovo", senza far rimpiangere nulla ai nostalgici. La storia è sempre di Kurumada, e quindi piacerà di sicuro a chi ha apprezzato già la vecchia serie TV. Consigliato ai fan dei leggendari Saint di Athena, sconsigliato a chi non ha mai visto nulla riguardo a Saint Seiya perchè capirebbe ben poco della storia. <br> <br> Se non gli do 8 è solamente perchè in questa parte della saga, i 5 protagonisti ricoprono un ruolo "marginale", dando più spazio ai Gold Saint.