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Horizont

Episodi visti: 12/12 --- Voto 10
Attenzione: la recensione contiene spoiler

Giunti nell'Ade, il regno dei morti, i cavalieri di Atena (Saint) si ritrovano divisi. Pegasus e Andromeda percorrono un sentiero che li conduce alla porta dell'Inferno, con scritto l'inquietante avvertimento: "Lasciate ogni speranza voi che entrate". Giunti poi alla riva del fiume Acheronte, si imbattono nello specter Caronte, il traghettatore del fiume dei morti, che prima li attacca e poi accetta di accompagnarli in cambio del medaglione di Andromeda. Una volta giunti a riva, Caronte attacca nuovamente i cavalieri, venendo così ucciso da Pegasus. Prosegue così il loro cammino e quello degli altri cavalieri in varie zone dell'Inferno, dove affronteranno in combattimento vari spectres dotati di vari poteri, e soprattutto affronteranno i tre Giudici degli Inferi, Minosse, Aiace e Radamante.
La serie avrà varie sequenze tratte dalla mitologia e riferimenti anche alla "Divina Commedia" di Dante. Ci saranno anche diverse sequenze spettacolari e dialoghi notevoli, con una trama ben costruita e molto bella.


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Jinbe90

Episodi visti: 12/12 --- Voto 5
I disegni sono carini ma ultra-riciclati, le animazioni inesistenti, ed è un grande peccato, perché la prima parte della saga ("Sanctuary") era stata un vero gioiello dal punto di vista grafico. Qui si poteva e doveva fare di più: l'Inferno viene girato poco e male, l'attenzione è concentrata su pochi personaggi (su tutti Orfeo), Sirio e Hyoga vagano inutilmente senza combinare nulla di concreto, Seiya e Shun diventano fessi tutto ad un tratto, Ikki come al solito è 'figo' ma senza animazioni, e il suo scontro è lasciato all'immaginazione. Unica nota positiva è Kanon, che è forse il miglior personaggio dell'intera saga di "Hades".


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rum42coach

Episodi visti: 12/12 --- Voto 5
La seconda parte della saga di Hades, denominata "Mekkai" ("Inferno") è una seconda parte che segna profondamente la storia de "I Cavalieri dello Zodiaco", in tutti i sensi. Mi riferisco innanzitutto alle divergenze sorte tra Kurumada e lo staff, accusato quest'ultimo di aver fatto di testa sua e per questo licenziato in tronco. Questa sarebbe la versione ufficiale della vicenda ma altre fonti riferiscono di un ipotetico favoreggiamento di un'altra opera dell'autore e disegnatore di "Saint Seiya". A parte ciò cosa c'entra tutto questo con "Inferno"? Molto perché la differenza si nota subito sul comparto tecnico, abbassatosi drasticamente rispetto all'ottimo "Santuario", fattore questo che condiziona profondamente le dodici puntate di cui si compone questa parte di narrazione. Proprio le animazioni fanno storcere il naso, essendo spesso convinti di guardare un "fumetto parlante" piuttosto che un anime fluido e denso di azione. L'azione c'è ma non si avverte per nulla proprio a causa di animazioni scarse, ai limiti del ridicolo in alcuni frangenti, fatto che prova il budget ridicolo utilizzato per questa seconda parte della saga Hades, rovinando un'opera dalle premesse tanto interessanti. Provate, giusto per esplicare un esempio, a confrontare la tecnica di Kanon di Gemini denominata "Esplosione galattica" in queste dodici puntate e quando viene utilizzata dallo stesso Kanon nella parte "Santuario". Sembra quasi di essere di fronte ad uno scherzo di cattivo gusto, invece è la pura realtà, cioè sono due serie consecutive facenti parte di un'unica macro saga, ma completamente diverse. Ripugnanti colpi da "Hokuto no Ken" in merito agli effetti grafici che, a volte, sarebbero di grido (forse) negli anni '80, non più recentemente. E pensare che questi episodi sono stati rilasciati come OAV, normalmente di qualità superiore alla media generale...

Passando alla trama, per fortuna è proprio essa che rende godibile questa seconda parte di "Hades chapter", grazie a numerosi colpi di scena, climax e avvenimenti degni di nota. In un'ambientazione ben curata, sebbene avrei preferito qualcosina in più verso la fine, ad esempio quando c'è stato un salto nel vuoto senza conoscere alcuni aspetti del regno degli inferi, la figura carismatica di Hades, antagonista principale della serie, si impossessa della scena (e non solo), regalando momenti di pura ansia che fanno rimanere col fiato sospeso fino all'ultimo secondo, sperando che vada tutto bene per i nostri beniamini di bronzo e d'oro. Un Hades ben riprodotto in questa opera, crudele e spietato quanto giusto ma che conserva una sua aulicità, in quanto divinità. Infatti la classe e la regalità non gli mancano certamente. Peccato che alcuni passaggi siano poco approfonditi o soltanto accennati, lasciando deluso chiunque si aspettasse un maggior approfondimento di certe tematiche (vedi Pandora). Spero vengano riproposte nella parte finale della saga "Hades", ambientata nei Campi Elisi. Prima di entrare nella parte finale della saga di Hades c'è un momento che commuove tutti (o quasi) perché segna il saluto definitivo a quest'opera dei personaggi che l'hanno resa quella che è oggi. In effetti senza cavalieri d'oro, "Saint Seiya" non avrebbe probabilmente ottenuto lo stesso successo e mi chiedo se riuscirà ad ottenerlo nelle prossima e ultima parte. Loro sono personaggi unici, forti e ben caratterizzati, molto meglio dei cinque protagonisti a mio parere. In più, per questa speciale occasione, si rivedono proprio tutti e, onestamente, non vi vedo un ragionamento logico in questo punto della storia, se non un semplice fanservice, così come nella spiegazione di come possono entrare nei Campi Elisi Seiya e compagni, alquanto opinabile.

I protagonisti hanno il loro spazio ma non tutti, visto che Hyoga e Shiryu, oltre all'irrecuperabile Ikki, sono estranei all'azione per numeroso tempo e, i primi due, lottano contro nemici di secondo piano, quasi come se fossero gregari e non cavalieri di prima fascia. Shun ha il suo spazio adeguato, nel bene e nel male, pur se fa la parte della vittima sacrificale alla quale ci ha abituato da sempre, ma stavolta neanche il fratello Ikki potrà fare nulla per aiutarlo. Oltre ad Hades e i numerosi specter minori, senza infamia né lode, abbiamo i tre giudici degli inferi che rubano la scena raramente ma quando agiscono sono cavoli amari per tutti. Sfortunatamente vengono liquidati in breve tempo, tranne Radamante, il più presente in questa e nella scorsa saga. Pandora è un altro dei personaggi di spicco di questo inferno, anche se non riesco a comprendere fino in fondo le sue azioni e la sua vera natura. Da quanto rivelato nell'ultima puntata la rivedremo ancora e scopriremo qualcosa in più su questo personaggio chiave nel passato di Ikki e Shun. Atena invece fa la sua comparsa al momento opportuno ed agisce in maniera finalmente matura, da sola, senza bisogno dell'aiuto dei suoi cavalieri, simbolo sicuramente della sua indipendenza e della volontà di assumersi le proprie responsabilità in qualità di Dea e, soprattutto, di protettrice dell'umanità.

La colonna sonora è sempre la solita, con numerose tracce riprese dalla serie anni '80 o dai quattro lungometraggi dedicati alla serie. Opening finalmente all'altezza di questo nome con una base musicale di discreto livello ed immagini intriganti.

In conclusione, queste dodici parti della saga "Hades" le consiglio per chi apprezza "I Cavalieri dello Zodiaco", la loro storia, le loro avventure e i tanti personaggi di contorno in un contesto nuovo e affascinante qual è l'inferno, pieno di citazioni dantesche a causa del doppiaggio italiano. Male male le animazioni, una vera occasione sprecata di essere un anime fatto perbene e da tramandare ai posteri. Invece niente tranne i disegni copiati dal manga, ben trasposti, specialmente i primi piani che salvano la baracca. Non merita la sufficienza questa serie, un anime con una qualità grafica tanto scadente da rimpiangere la serie originale degli anni '80.


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Occidente

Episodi visti: 12/12 --- Voto 5
Continua da Sancturary

La prima sensazione, nel vedere 'Hades - Inferno', è stata, lo ammetto, quella di un lieve fastidio. Già dai primi minuti del primo episodio (il 14°), è evidente che qualcosa è successo, e non è stato qualcosa di positivo. Parlo di quella vicenda, riportata da Wikipedia, che avrebbe visto Kurumada: litigare con la Toei e la Bandai (i produttori dell'anime) per avergli "imposto" il regista della serie Sanctuary, con il quale, manco a dirlo, Kurumada litigò ferocemente. Il risultato fu l'abbandono del buon Yamauchi - un onesto e capace mestierante, con la giusta sintonia artistica sui Saints -, il ritiro dei produttori, e un Kurumada buttato in mezzo a una strada senza più i soldi e le personalità per continuare l'agognato 'Capitolo Hades'.
E qui, il nostro uomo, autore di fumetti dall'intuito sopra la media, questo glielo riconosciamo, e dalla capacità di elaborare una storia e dei personaggi di una portata inimmaginabile per la maggior parte degli autori di questo pianeta, rivela probabilmente il suo limite di manager e di produttore.

La scelta di ricadere su di una casa di produzione, la Avex Anime, che con il progetto non c'era mai entrata nulla, ha un duplice effetto negativo.
Il primo è che si perde il "know-how" 'dei Cavalieri dello Zodiaco', avvenendo probabilmente un cambio totale di team e di modalità di lavoro; il secondo è che questa operazione, che di "artistico", purtroppo, non ha nulla, mozza clamorosamente le gambe allo slancio e alle peculiarità originali e positive della serie animata di Hades, che godevano di una regia oculata e presente nelle scelte. A riprova di ciò, Kurumada si premura di chiamare il sempre eterno Shingo Araki, chiedendogli probabilmente di portare a casa il risultato a tutti i costi, nonostante il cambio di team e la mancanza di tempo, competenze e finanziamenti necessari del nuovo team di lavoro.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti: 'Saint Seiya Hades Chapter' è un ingranaggio fastidioso.

La storia si "inchioda", incominciando a seguire, con lo stesso ritmo blando, tante micro-vicende che si risolvono in veloci scambi di battute. Ne fanno le spese, prima di tutti, gli Specter, tutti uguali, tutti egualmente "cialtroni", tutti eliminati con le stesse modalità, senza che vi siano episodi di particolare rilievo, a parte quelli che concernono i tre Generali dell'Inferno. In particolare, il vagare dei Cavalieri di Bronzo, tornati a essere (purtroppo) gli assoluti protagonisti della scena, diventa pretesto per una serie di eventi che, se presi singolarmente, regalano sempre qualche motivo di interesse, ma diventano tra di loro sconclusionati e sconnessi. Ma non solo.
Il vero problema è il ritmo, poiché tutto avviene alla stessa velocità, mentre l'inversione totale del punto di vista narrativo - dai Saint d'Oro al buon vecchio Pegasus & co. - ammazza ogni alito di novità che arrivava potente dal Sanctuary. Si vedano, a tal proposito, Lady Isabel e Virgo "inchiodati" nello stesso frame, che appare a intervalli regolari, per circa 11 puntate su 12.

Però, nelle critiche non vorrei sembrare esagerato; il ritorno allo schema "Pegasus corre - viene picchiato - in fin di vita Atena lo soccorre - Pegasus rivive e vince" ci riporta in una strada di assoluta, e straziante, normalità per quello che riguarda i Cavalieri.
Altro appunto negativo, i nostri si prodigano a ripetizione, e molto di più che nel Sanctuary, in enunciazioni, invocazioni, spiegazioni, lamentele che travolgono lo spettatore in una spirale logorroica. Il tutto connotato da frequenti e improvvise crisi di pianto collettivo. E, qui, non si può non citare la complicità di un comparto grafico che sembra composto da sfondi molto colorati per il desktop, con linee di contorno spesse e in evidenza, sullo sfondo di un inferno scuro e vermiglio, realizzati in Photoshop, ma senza un'animazione degna di tal nome. Una scelta? Una necessità? Fatto sta che l'effetto è quanto meno strambo: una colorazione pastellata che si spalma su tutto, tonalità molto forti e un tratto leggermente "infantile" nella sua grossolanità, intesa come qualità di spessori di linee, prospettive, punti di vista ecc.

Insomma, al di là di tutto, la coperta è davvero troppo corta, e si vede: ad esempio, viene mostrata all'inizio di ogni episodio una mappa dell'inferno, che visiteremo al massimo per il 20% della sua estensione. La storia viaggia a un ritmo lentissimo e per fermi immagine che, per quanto sgargianti a primo impatto, non possono reggere il passo con altri prodotti ben più agguerriti.
Ciò che, a mio avviso, salva questo capitolo sono le sue parti narrative più pregnanti, che scandiscono le tappe di quella che poteva essere una risalita epica verso la Giudecca di Hades, e che molto più banalmente diventa una "gita in ordine sparso" all'Inferno. Da un lato, vi è la vicenda di Orfeo della Lira, con la sua storia strappalacrime, ma che finalmente ci presenta un Cavaliere dello Zodiaco con tanto di fidanzata ufficiale al fianco, e che combatte per potere condurre una vita normale e felice, seppur a fronte di tanta violenza, seppur all'inferno. E' un elemento inedito per tutti questi guerrieri così autosufficienti, serafici e imperturbabili.
Dall'altro, il buon vecchio Ikki e Kanon di Gemini danno fuoco alle polveri; questa "simpatica coppia" di Saint si aggirerà per l'Inferno sino all'ultimo episodio, dando filo da torcere a tutti i nemici incontrati, anche ai più forti. E soprattutto, si fanno strada nel buio degli Inferi senza mai lesinare impegno né retrocedere; Kanon si lancia come una macchina schiacciasassi, capace di umiliare e sconfiggere gli Specter più autorevoli (l'episodio di Lune è spettacolare, cosi come il suo monologo verso Pegasus e Andromeda sulla responsabilità in battaglia). Sono passi da gigante in avanti per colui che, nelle serie precedenti, si era macchiato di orrendi crimini - che a più riprese tutti gli faranno pagare -, e che ora è uscito da quella spirale di follia, pronto a pagarne dazio e a rimettersi al servizio del gruppo.

Grazie prevalentemente a Kanon e a Phoenix, si riesce ad arrivare alla fine dei 12 episodi, prendendo qualche sana boccata d'ossigeno, che risolleva le sorti di quello che altrimenti sarebbe stato un disastro senza precedenti. E infine, a sorpresa, c'è il "capolavoro finale": i 12 Cavalieri d'Oro nell'atto estremo della loro dedizione ad Atena. Dal punto di vista narrativo, è la salvezza della serie e il motivo che vale la visione di Inferno. Per il resto, poco altro si salva. Tralasciando gli Specter, tralasciando la sfida con Pharaoh - il vero emblema del "cavaliere qualsiasi", orrenda mina vagante che mai e poi mai dovrebbe fare capolinea in un prodotto del genere, pena lo sconsolamento generale - anche Radamante e Pandora, seppur presentati a ripetizione (e spesso con gli stessi statici frame) lasciano appena intravedere il fascino e la complessità della loro condizione, sommersi come sono dall'esigenza di colorare le corazze nei campi medi, e di fare risultare i cavalieri quanto più emotivi possibile nei frequenti primi piani e mezzi busti che sostituiscono le battaglie e il dinamismo delle animazioni e dei movimenti.
In definitiva, la sensazione è che lo sviluppo della storia sia fuori fuoco e che i mezzi impiegati non siano adatti a coprire ciò che su manga, come molti riportano, è completo, epico, spettacolare e denso, mentre qui si risolve in una specie di picchiaduro a scorrimento orizzontale.
Un peccato. Che costa l'insufficienza. Non gravissima, ma pienamente insufficiente.
E ora, oltre il Muro del Pianto...

Continua in Elyisium -


 6
deathmetalsoul

Episodi visti: 12/12 --- Voto 6
I 12 Oav del capitolo Inferno della trilogia Hades sono la prima delusione. Il finale della prima serie faceva sperare molto bene, ma, in pochi episodi, quanto di buono fatto prima viene quasi sprecato. Infatti le aspettative createsi vengono fin da subito deluse, quella che doveva essere una saga epica diviene una saga senza spessore, e quello che dovrebbe essere il più grande conflitto diviene una semplice battaglia con dei nemici neppure carismatici.
La potenza dei cavalieri d'oro che tanto ci aveva sbalordito nel capitolo del santuario viene un po' ridicolizzata, e i nostri eroi del passato, Seiya & co, ritornano a farla da padrone a causa della loro "immortalità".

Nonostante ciò, l'anime parte, per il suo standard, abbastanza bene; i primi nemici della classica corsa verso la destinazione sono buoni, ma a un certo punto cominciano a divenire ridicoli, o a non esserci proprio: ogni tanto durante l'anime viene riproposta la mappa dell'inferno, con tutti gli ostacoli da superare per raggiungere il nemico finale, purtroppo è solo un assaggio di ciò che non vedremo mai, mentre è giusto dire che nella serie del 1986 in ogni saga ogni singolo nemico era presentato e sviluppato al meglio.
L'anime si riprende poi negli episodi finali, abbastanza piacevoli, e posso ben dire che un episodio incentrato su un muro è stato più piacevole di altri senza capo né coda.
Tecnicamente mi sembra pari al capitolo del santuario, se non peggiore.
La visione è consigliata a chi ha visto già la prima parte della trilogia, magari non ne rimarrete delusi.


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Gens Valeria

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
"I Cavalieri dello Zodiaco" (in lingua originale: "Saint Seya") sono finalmente tornati per concludere la serie animata. "Hades Chapter - Inferno" è un anime consigliato a quelli cui piace il genere combattimento, superpoteri e tanta azione.
La storia riprende più o meno da dove l'avevamo lasciata, soltanto che i 20 anni e passa che la distanziano dalla precedente si fanno leggermente sentire: i disegni sono leggermente diversi, le voci degli interpreti pure, la mobilità delle scene e gli sfondi purtroppo non sono più quelli di una volta. Comunque sia, è un anime che a mio avviso è bello davvero.
Il punto di vista è da spettatori nei confronti della storia principale di (sorpresa) Andromeda, che questa volta focalizza tutta su di sé l'attenzione: la discesa degli inferi è una discesa nella sua personalità.

A mio parere la narrazione è alquanto inorganica, in alcuni punti risulta difficile da capire e non per una sbagliata traduzione dal giapponese, ma perché già il manga a questo punto si complica, i singoli episodi sono un po' discontinui tra loro e la storia va decisamente troppo veloce.
Unico piccolissimo neo sono alquanto i disegni: nella resa non sono perfettissimi, ma l'idea è comunque ben resa, la coerenza con l'ambientazione non è delle migliori in quanto gli sfondi sono un po' 'sfumati'. I personaggi, invece, stavolta non sono tra i migliori caratterizzati, ma sono comunque i Cavalieri dello Zodiaco.
Per me, "Hades Chapter - Inferno" è un anime da 8.


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Davi 90

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
Ed eccoci al secondo capitolo della trilogia di Saint Seiya Hades, intitolato "Inferno" o "Meikai". Questa nuova parte è uscita in patria ben tre anni dopo il Sanctuary, ossia nel 2005, ed è composta da ben 12 episodi. Ora passiamo a esaminare questo nuovo capitolo.

Ripartiamo, per prima cosa, dalla parte tecnica come nell’altra recensione. Molte persone hanno stra-criticato questo aspetto, purtroppo non posso dire che abbiano avuto tutti i torti nel farlo. Inutile negarlo, essendo obbiettivi, le animazioni e gli effetti visivi - comprese le inquadrature, il riciclo d'immagini, le immagini a effetto, le sfumature, etc. - sono abbastanza peggiorati rispetto al Sanctuary, la prima parte della saga.
Comunque sia, non è tutto da buttare via. E' vero, gli effetti visivi sono discreti, le animazioni poche, la CG che aveva riempito il Sanctuary è inesistente, tuttavia si deve dire che non tutti gli episodi sono qualitativamente brutti. Aggiungo, anzi, che con l’andare avanti si nota un certo miglioramento, anche se di poco.
Secondo me, gli episodi che più deludono, sulle animazioni, sono gli episodi 14 e 16. Qui la mediocrità è davvero evidente, ahimè. Mentre gli altri episodi per me non sono così mal fatti, anche se non raggiungeranno i livelli del Sanctuary.
Se non si cerca il pelo nell’uovo, i restanti 10 episodi, sui 12 che compongono questo nuovo capitolo, si potranno godere tranquillamente.
Per quanto riguarda la grafica dei personaggi, invece, nulla da ridire. Secondo me sono disegnati molto bene, anche meglio che nel Sanctuary. Idem per le musiche e per gli effetti sonori, sono molto apprezzabili.

Lasciandoci alle spalle il reparto più “critico” di questo capitolo, dovuto al basso budget - rendo noto - andiamo a vedere la parte, secondo me, positiva.
Il vero punto di forza di questo capitolo è l’ambientazione. Per la prima volta, vedremo un'ambientazione completamente diversa dal solito. Cammineremo nel mondo degli Inferi, il regno del signore oscuro, insieme ai nostri eroi. Questo ci rimanda molto alla Divina Commedia dantesca e renderà il tutto molto affascinante e anche abbastanza lugubre. Sì, si vedranno anche i dannati e il famosissimo fiume Acheronte.
I protagonisti, in questa parte della storia, torneranno a essere di nuovo i cari Cavalieri di Bronzo, mentre i Cavalieri d’Oro, a eccezione di due-tre, svaniranno - ma ritorneranno con il botto verso la fine di questo capitolo, promesso. Vedrete, quindi, che la vicenda sarà diversa da quella del Sanctuary, già solo dai protagonisti.

I colpi di scena non mancheranno. Uno tra tutti sarà il più eclatante e sconvolgente, ma non ve lo spoilero.
Il pathos non mancherà. Vedremo ancora molte scene epiche e momenti drammatici e profondi. La battaglia contro Hades si avvicina e si sente il peso del gran finale.
I combattimenti saranno buoni (esclusi quelli che vedono Orfeo) specialmente quelli che riguarderanno Ikki e Kanon, molto belli, seppur limitati nelle animazioni.
Vi dico la verità: mi aspettavo di peggio. A quanto pare i produttori hanno deciso di sfruttare qualche soldo in più per gli episodi centrali, e si nota.

Venendo al doppiaggio italiano, lo trovo ancora più sublime del precedente, con un linguaggio molto più ricercato, che rende il tutto molto poetico e adatto a quest'ambientazione ultraterrena.

Insomma, l'Inferno di certo è un’occasione che è stata un pochino mancata. Però, pensando alle limitazioni di budget, alla fine ci si può ritenere soddisfatti dalla visione. Poteva venire anche peggio.
Concludendo, per me la magia della storia resta, il tutto si evolve per bene e la serie risulta piacevole ma, se non avete visto il primo capitolo, ossia il Sanctuary, direi di iniziare da lì, per prima cosa. Se invece lo avete visto e vi è piaciuto, è un peccato non vedere questo “sequel” della saga.
Certo, non vi aspettate l’eccellenza vista in precedenza, preparatevi a restare anche delusi, in base ai vostri gusti, specialmente se pretendete molto da un anime.
Comunque, è giusto dire che quello che sembra brutto all’apparenza potrebbe anche offrirvi piacevoli sensazioni, perché, sì, la qualità tecnica per me è da 6, ma la qualità della storia a mio parere è da 10.

Consiglio "Hades Chapter Inferno" a chi è fan della serie classica - non può perdersi il continuo, specialmente se ha visto il Sanctuary - e a chi non pretende più di tanto da un anime. Altrimenti rifletteteci bene e giudicate voi stessi se varrà la pena o meno.
Io posso dire di non essere rimasto inorridito, mi è piaciuto questo capitolo.
Arrivando alla votazione: è impossibile dare, per ovvie ragioni, il 10, ma la matematica non sbaglia. Visto che le somme e le divisioni portano a un unico risultato (6+10:2), un 8 è meritato, secondo me.

Metagirl

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Metagirl

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
Questo capitolo dell'Inferno tecnicamente cala rispetto al capitolo del Santuario, ma da parte mia non ci do molto peso; la storia e le vicende invece sono ben ideate e appassionano. Gli scontri non sono complessi, ma li trovo comunque ben ideati e fantasiosi anche quelli. La vicenda di Ade e Shun mi ha sorpresa e la mitica fine dei cavaliari d'oro al muro del lamento lo trovata commovente. Alla fine come hanno già detto altri è una serie promossa a pieni voti per quanto riguarda la storia e i dialoghi, non esaltante per quanto riguarda la qualità tecnica, anche se i disegni del mitico Shingo Araki sono sempre molto buoni.


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atreides

Episodi visti: 12/12 --- Voto 1
Una porcheria, un insulto ai fan dei saint. Si aspetta per quasi 20 anni questa saga e gli autori ti propinano 'sto obbrobrio. L'animazione è nulla, si va avanti a fermi immagine, profondità e misure sono lasciate al caso, viene quasi il dubbio che sia un opera amatoriale.
Per non parlare dell'infinito gioco del riciclo di stesse scene-vignette-animazioni.

Il comparto tecnico è deludente, c'è un pressapochismo generale in ogni aspetto. Imbarazzanti sono le scene di lotta in cui i vari personaggi lanciano i loro colpi in modo statico e inanimato per vedere nella scena successiva, sempre in modo statico volare il nemico di turno, proprio come se fosse un fumetto. Il problema è che questi sono OAV.
Per far passare in secondo piano la mancanza totale del comparto tecnica la Toei furbescamente sfrutta al massimo il chara di Shingo Araki e Michi Himeno, con uno sfarzo visivo degno della fama immensa che si sono costruiti meritatamente negli anni.

Cosa dire della storia, quella non si discute, chi ama i saint e ha letto il manga non può che apprezzarla, ma non basta per sopperire allo scempio grafico che hanno fatto gli autori, considerando che dovevano essere OAV.
Un messaggio a Kurumada, abbiamo capito che ci tieni tanto alla tua opera Ring ni Kakero e disprezzi i Saint, infatti per finanziare la prima hai sottratto il budget destinato al capitolo infermo generando quest'infamia, ma siccome nel mondo quella porcheria di Ring ni Kakero non te la fila nessuno fattene una ragione e non continuare a rovinare questa saga.

Mi scuso con chi invece apprezza questo capitolo di Hades, le opinioni possono essere differenti e spero di non avere offeso nessuno, ma ultimamente come fan mi sento tradito da questo sig. Kurumada e provo nei suoi confronti molte rabbia e astio.


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npepataecozz

Episodi visti: 12/12 --- Voto 4
Come già ripetuto più e più volte, il volere a tutti i costi assecondare il desiderio dei fan di ulteriori capitoli di questa serie di grande successo, se può essere considerato un buon affare dal punto di vista commerciale, dal punto di vista artistico risulta drasticamente deleterio, in quanto ripetendo all'infinito la solita corsa per la salvezza di Athena si finisce per minimizzare la portata dell'intero complesso narrativo, molto bello invece nella sua prima edizione.
La guerra nel regno di Hades presenta, in verità, qualche spunto davvero interessante; la trama però è sempre la stessa. Ciò ovviamente determina una bassa valutazione in termini di originalità e longevità del prodotto: il tutto ampliato dal fatto che è solo la premessa al capitolo finale, l'elisio.

In fondo la domanda che dobbiamo porci è: Saint Seiya ha concluso il suo interesse narrativo con la battaglia delle 12 case o era possibile dare vita a qualcosa di diverso? La battaglia contro delle divinità alternative sembrava un buon compromesso, ma da un lato non si capisce perché mai tutte le altre divinità dovrebbero avercela con quella della giustizia, e dall'altro sembra che anche questo motivo sia stato già ampiamente sfruttato. Idee alternative possibili esistono: per dirne una, piuttosto che fare sempre rinascere i cavalieri d'oro morti, perché non fare una serie con relative nuove assegnazioni? Secondo me una cosa del genere piacerebbe a parecchi. Ma anche una fine per gli sforzi dei cavalieri sarebbe auspicabile.

Tornando al capitolo Inferno, che dire, m'ha talmente seccato che ho finito per sbagliare pure la recensione e ho dovuto rifarla di nuovo. Rispetto a Sanctuary il fascino è nettamente inferiore: come detto, la storia è sempre quella e i nuovi avversari, Radamanthis compreso, non hanno carisma. Buona l'idea di un nuovo Gemini: peccato che si tratti del fratello gemello del cavaliere dei gemelli in cui convivevano due personalità gemelle (e basta!). Questo difetto però se non erro risale alla parte su Poseidone, per cui diciamo che rimane buona l'idea.
Per il resto niente da rilevare. Buona visione ai fan.


 7
Mattyman

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
Il Secondo Capitolo della Saga di Hades è un passo indietro di fronte al riuscitissimo primo capitolo ma non è comunque assolutamente da buttare.
E' vero la regia è troppo statica, gli animatori sono decisamente andati al risparmio, e rispetto alla bella grafica del Capitolo: Sanctuary questa non fa assolutamente una bella figura. Alcuni personaggi sono ridotti troppo a macchiette: Hyoga e Syrio fanno qualche combattimento qua e la per l'Inferno tanto per non farci dimenticare che ci sono anche loro, mentre Saori e Shaka se ne stanno per la maggior parte degli episodi su una rupe a guardare il nulla. Comunque vi sono anche dei pregi.
I dialoghi sono sempre ottimi (la versione italiana ha sempre quella marcia in più grazie a De Palma & Co.), se alcuni personaggi sono macchiette altri sono debitamente approfonditi, i colpi di scena sono degni del precedente capitolo e la saga non annoia affatto. Poi ai riferimenti alla Mitologia Greca si aggiungono anche delle bellissime citazioni e ambientazioni dantesche ispirate alle fantastiche tavole di Gustave Dorè che valorizzano il tutto. Sempre buona la colonna sonora.
Insomma assolutamente sottovalutato, pur nelle sue pecche.


 6
Catulla

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
E’ il 2005 quando vedono la luce i 12 episodi OAV che costituiscono la continuazione della saga di Hades. Questa volta lo scenario dei combattimenti si sposta nei veri e propri Inferi. Il regno di Hades è stato raggiunto dai cavalieri di Atena grazie al compimento di uno stato interiore che permettere di scendere nel mondo delle anime da vivi.

La serie mette in risalto la corsa dei cavalieri di Atena e della stessa dea attraverso gli Inferi, il cui percorso intricato e labirintico costituisce occasione di smarrimento in più punti. Nella loro corsa i saints incontreranno di persona i vari specter, i cavalieri dell’esercito di Hades, e saggeranno la loro forza, spesso deludente, tranne in alcune rare eccezioni, rispetto ai nemici della serie del ’86.
Un mondo freddo e scuro quello di Hades, dove la luce del sole non splende mai, e dove il fiume Acheronte, attraversato tramite una piccola imbarcazione guidata dal nocchiero Caronte che trasposta anime vacue e spersonalizzate, separa simbolicamente la terra dei vivi da quella dei morti.
“Lasciate ogni speranza o voi ch’entrate”: una scritta in greco si leva sull’ingresso, a rimarcare la sorte di chi entra in una dimensione da cui non potrà più far ritorno. E’ il primo accento apocalittico della serie, la prima nota di malinconia e di pessimismo cosmico che adorna le anime di coloro che in vita si macchiarono dei più vari peccati.

Reminiscenze omeriche e dantesche s'intrecciano per dar luogo, grazie alla fantasia di Kurumada, a un luogo simile agli inferi di Ulisse, ma anche strutturato secondo la Commedia dantesca, in cui i peccatori vengono giudicati secondo la cosiddetta legge del taglione. I vari cerchi designano le zone oscure in cui i peccatori recidivi sconteranno le loro terribili pene per l’eternità, senza potersi dare un attimo di riposo dagli affanni. Avari e prodighi, iracondi e accidiosi, eretici, violenti, lussuriosi, adulatori e ipocriti scontano una pena commisurata alle colpe commesse da vivi: anime ormai senza volto, che han perso la loro identità e la loro memoria, simili a vegetali.
E’ una rappresentazione ben congegnata la cui struttura purtroppo non trova eco nell’anime, poiché nel manga lo schema del mondo degli Inferi è ben rappresentato. Quello che prevale nell’anime è il colore scarlatto del cielo, e il lamento continuo dei condannati.

La vicenda presenta interessanti spunti di caratterizzazione, tra tutte la figura del cavaliere della Lira, Orpheo, che secondo il mito scese negli Inferi per recuperare la sua amata morsa da un serpente: questa vicenda costituirà il precedente di uno degli scontri più accesi della serie, che porranno in evidenza le grandi virtù caratteriali del cavaliere di Atena.
Nel corso della serie inoltre, anche i nemici saranno risultati di ottime caratterizzazioni. Tra tutti di sicuro Radamanthys, uno dei tre giudici del mondo degli Inferi, e Pandora, sorella di Hades, il cui passato oscuro è intrecciato fortemente con quello del cavaliere della Fenice e di Shun. Un passato di terrore e di oscurità, che la vedono, bambina, stringere a sé un neonato in fasce di fronte a Ikki con in braccio suo fratello…
Altro personaggio chiave è Kanon, il fratello di Saga, dal passato oscuro e turbolento di uomo capace d'ingannare persino un dio. Adesso Kanon combatte a fianco della dea della giustizia, con una temerarietà e sicurezza che lo distinguono da Saga, pur facendone il suo diretto successore.
Visioni e allucinazioni costituiscono il tema dominante, il terrore che è in grado di suscitare il re dei morti si manifesta attraverso la presa sull’inconscio di cui egli è capace.

Gli aspetti negativi concernenti l’articolazione della trama riguardano più che altro la piatta caratterizzazione di Shiryu e di Hyoga e soprattutto la mancanza di scontri spettacolari. Il tutto si basa invece sulle velocità e immediatezza degli scontri, che non permettono di approfondire meglio le qualità fisiche e caratteriali degli avversari. Malgrado ciò, la trama continua ad attestarsi su alti livelli, anche e soprattutto grazie ai numerosissimi colpi di scena di cui Hades, Atena ed i gold saints si faranno protagonisti.
Pieno di rimandi colti, questo capitolo ci ricorda il mondo del Vecchio Testamento in molti termini e luoghi: la Giudecca, la zona dove si trova il palazzo di Hades, è il baluardo estremo del Muro del Pianto, il muro che separa gli Inferi dall’Elisio, che segna la differenza della condizione umana da quella divina, un muro invalicabile, la vanità delle pretese umane di aspirare all’eternità e alla divinità. Muro invalicabile, indistruttibile, è il muro delle lacrime di chi accetterà con rassegnazione l’eterno limite posto tra dei e uomini: confine della presunzione umana e della sua condizione misera e sofferente.
Rimandi all’universo mitico greco: il cane Cerbero spalanca le sue fauci, facendo la guardia al mondo dei morti e allontanando i fuggitivi col suo fetore e le urla strazianti; rimandi all’universo mitico egiziano: un monumento si eleva maestoso e imponente nel secondo cerchio, schiacciando con le pene che si vivono al suo interno coloro che furono ingordi. Al suo interno gli affreschi che raffigurano Anubi nell’atto di pesare sulla sacra bilancia il cuore del morto e la piuma di Maat.

La trama ricca, articolata in pochissimi episodi convulsi, dà di certo allo spettatore la sensazione di densità, ma il comparto tecnico mostra ancora, seppur in maniera minore, i difetti del capitolo precedente: tratti semplificati, animazione inesistente, insistenza sui primi piani eccessiva. I miglioramenti si notano soprattutto negli scenari, in cui l’uso della computer grafica adesso non è più eccessivamente visibile, e nella regia, che spesso lascia a bocca aperta lo spettatore per l’articolazione di alcuni scontri.
A livello musicale persiste il problema del capitolo del Santuario: Seiji Yokoyama compone ben poche melodie, per cui si attua il ripescaggio dalle musiche della serie classica.
Tecnicamente dunque questo capitolo si attesta su livelli superiori rispetto al precedente, ma ancora poco al di sopra della sufficienza.
Un vero gioiello sono invece l’opening, “Pegasus forever”, e l’ending, “ My dear”: maestosa la prima, piena di pathos la seconda.

Il doppiaggio italiano registra qui la curva ascendente dei doppiatori storici ritornati al loro antico splendore, pur in mezzo alle solite polemiche dei fan, soprattutto di Toni Fuochi, che ritorna a dare l’antica voce al cavaliere della Fenice. Tra tutti è da rimarcare la straordinaria bravura di Andrea De Nisco doppiatore di Shun/ Andromeda, il vero protagonista della storia.

Il capitolo Inferno dunque è da non trascurare, perché costituisce una continuazione migliorata del capitolo del Santuario e soprattutto perché, malgrado l’esiguo numero di episodi in cui si trova condensata la trama e la presenza di difetti tecnici, ha tantissime altre cose da insegnare allo spettatore.


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Apachai

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
Esiste un modo per ridurre qualità a ciò che è stato fatto in precedenza? Ebbene sì!
Vedete il capitolo precedente e poi vedete questo, capirete mooooooooolte cose!
Solita storia, soliti nemici a cui cambiano solo nomi e armature, solito Pegasus che non crepa mai nemmeno se gli spari e alla fine sconfigge tutti mentre beve un caffè fatto da Sirio con l'acqua della cascata...
L'unica nota riguarda Andromeda, a mio parere il più inutile di tutti, che pur di darli quel tocco di importanza... hanno fatto ciò che vedrete nella serie e che non voglio anticiparvi!
Effettivamente era l'unico modo per dare importanza ad uno dei personaggi più piatti della storie degli anime...

generalenero

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generalenero

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
Tra la parte delle dodici case (sempre riferite al capitolo di Hades chiaramente) e questa, anche un bambino si accorgerebbe che la qualità è peggiorata. Sicuro che il budget a disposizione è stato drasticamente tagliato, con la conseguenza di avere poche scene di battaglia davvero meritevoli di lode. Ciò nonostante non mancano momenti di soddisfazione (vedi Ikki che devasta un generale degli inferi quasi senza accusare i suoi attacchi) e momenti commoventi (il finale che non racconto per non svelarlo a chi vuol vedere la serie). Si può decisamente vedere, soprattutto in considerazione che, nel capitolo finale, nell'Elisio, la qualità migliora di nuovo, pur non ai livelli della prima parte. In generale tutta questa serie non può mancare agli appassionati, per i neofiti dei Saint meglio prima passare dalle 12 case...

AIOLOS

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AIOLOS

Episodi visti: 12/12 --- Voto 6
Brutta animazione, regia scarsa, disegni, osceni, proporzioni strambe. Tanti anni di attesa per vedersi rovinata una serie che poteva essere forse la più bella!!!
Fortunatamente il livello del doppiaggio è stato alto e ha coperto un po' le tante lacune!!!!
Un prodotto trascurato dallo stesso autore, avrei preferito non l'avessero fatto piuttosto che vederlo in questa maniera!!!!


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Arioch

Episodi visti: 12/12 --- Voto 4
Mai titolo di un anime fu più appropriato, questa serie di OAV è un vero inferno, specie per i fan di Saint Seiya, ma andiamo con ordine. Uscita a partire dal 2005, questa serie di 12 episodi prosegue l' opera iniziata tre anni prima dalle 13 puntate di Saint Seiya: The Hades- Chapter Sanctuary, ovvero portare in animazione l' ultima parte del manga dei Cavalieri dello Zodiaco, la saga di Hades appunto, e completare così la serie TV del 1986 che si era fermata al Poseidon Chapter. Pertanto narrativamente la storia prende il via da dove si era fermato il tredicesimo episodio della tranche di OAV precedente. Il problema è la realizzazione tecnica, un vero obbrobrio. La saga di Hades era forse la parte peggiore del manga di Saint Seiya, caratterizzata da un'eccessiva affrettatezza, in quanto eventi e rivelazioni si susseguivano a ritmo velocissimo, senza venire approfonditi a dovere e intervallati da duelli sbrigativi, privi della tensione che aveva caratterizzato le battaglie dei precedenti capitoli, senza quasi nessun approfondimento dei personaggi coinvolti. Supportati da una splendida regia, i primi 13 OAV del Chapter Sanctuary avevano iniziato a correggere il tiro, portando in animazione un' opera molto più organica e solida. Questi 12 OAV successivi rovinano il tutto. Le animazioni sono quanto di più povero si sia mai visto, addirittura in alcuni casi tutto ciò che vediamo sono immagini statiche accompagnate da qualche povero effetto grafico e sonoro; narrativamente, la storia segue pedissequamente il canovaccio del manga, portandosi dietro tutti i suoi deficit; addirittura, sono state pesantemente retconnate le modifiche avvenute nel Chapter Sanctuary. A tutto questo, si sarebbe anche potuti passare sopra, se perlomeno avessimo avuto una regia all'altezza; ma anche quella è del tutto scomparsa, persino le inquadrature sono riprese in toto dal manga(ed è ovvio che ciò che va bene in un manga non può certo andare bene in animazione; se in un manga a dare l'idea di un pugno basta il disegno di un personaggio col braccio teso, in un anime bisogna appunto animarlo, cosa che qui nella maggior parte dei casi non avviene:scordatevi la 'danza del cigno' della vecchia serie tv qui abbiamo Hyoga/Crystal che rimane fermo per 5 secondi con in sottofondo il rumore e la voce del doppiatore che dice 'Diamond Dust' senza che il personaggio apra la bocca!), ed a questa regola ci si sottrae solo in pochissime occasioni che non riescono ad alzare una media disastrosa. Il colpo di grazia lo danno i disegni, nella maggior parte molto 'kurumadiani', presentando corpi tozzi e sgraziati, e qualche bellissimo disegno di Araki qua e là non può fare molto per riparare questo disastro, anzi rende ancora più evidente la povertà del tutto. Qualunque sia la ragione di questo obbrobrio (si parla di fondi sottratti a SS per realizzare Ring Ni Kakero, altra opera di Kurumada a cui l' autore teneva molto, licenziamenti dello staff che aveva curato il Sanctuary causa flop dell' OAV 'Overture al Tenkai'), è davvero inammissibile che una serie di OAV del 2005 sia graficamente inferiore persino ai peggiori episodi di una serie tv di 20 anni prima. Non c'è molto da dire, ho visto produzioni amatoriali nettamente superiori a questa serie, e non sto scherzando. Non do 2 solo perchè le sigle di apertura e chiusura sono bellissime (perlomeno dal punto di vista audio; graficamente l'opening si salva, ma va comunque al risparmio). Chi non conoscesse Saint Seiya e fosse arrivato sino alle avventure precedenti, può comunque seguirla, visto che l' alto numero di colpi di scena (per quanto mal gestiti) potrebbe far passare in secondo piano la sciatta realizzazione; chi invece sa alla perfezione cosa succede, si risparmi la vista e consideri l' animazione di Saint Seiya terminata col 13mo OAV del Chapter Sanctuary. Dopotutto in fondo è davvero così, questi OAV potrebbero essere definiti animati solo da chi ha molta fantasia.


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Nausica

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
La battaglia dei Cavalieri d'Atena contro Ade continua e si spinge fino agli Inferi, regno del dio oscuro, dominio di morte e perdizione. Stiamo parlando della seconda parte della serie di Hades, il Meikai, un vero omaggio di Kurumada all'Inferno di Dante Alighieri, con citazioni prese dall'opera dantesca (e dalle illustrazioni della Divina Commedia di Gustav Dorè), dalla mitologia greca ed egizia. La trama si fa più viva: si esce in parte dallo schema solito (i Cavalieri di Bronzo pronti a tutto pur di salvare Lady Isabel morente) e non mancano sorprese pronte a lasciare di stucco come la scelta di Hades di reincarnarsi in Andromeda, Atena che combatte contro Ade oppure il ritorno dei dodici Cavalieri d'Oro, pronti al sacrificio estremo pur di abbattere il Muro del Lamento.
Accanto ai pregi i grossi limiti di questa serie, che si propone realmente come un'occasione sprecata. Anzitutto la carenza di animazioni e regia, solo in parte nascosta dai buoni disegni: in alcuni punti abbiamo solo figure a scorrimento, senza uno straccio di animazione degna di questo nome. Inoltre la troppa fretta in cui si è voluta sviluppare la vicenda: personaggi scarsamente utilizzati (Cristal e Sirio semplici comparse a passeggio per gli Inferi, Virgo accompagnatore di Isabel e su tutti Libra, che appare solo all'inizio e alla fine della serie); episodi malamente approfonditi (Orfeo doveva avere un utilizzo maggiore, così come Eaco o altri specter; l'addio ai Cavalieri d'Oro doveva essere maggiormente drammatizzato); estrema fedeltà al manga ed assenza di elementi nuovi capaci di creare maggiore continuity con la serie classica. Il culmine si raggiunge nello scontro finale tra Kanon e Radamante: la battaglia tra il cavalieri dei Gemelli redento e il forte Giudice degli Inferi si risolve in due minuti quando, in altri tempi, avrebbe avuto diritto ad almeno due puntate.
Nonostante tutto ciò il Meikai riesce ad emozionare con i suoi colpi di scena: un miracolo in tal senso è stato compiuto dal doppiaggio italiano che, con frasi di alta aulicità e grande phatos, è riuscito persino a celare le carenze tecniche della serie, regalando agli spettatori sensazioni degne della serie storica.


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Mifune

Episodi visti: 12/12 --- Voto 3
Hey! Aspettate un attimo ma dove sono finiti i cavalieri? Torniamo indietro un attimo. Il Sanctuary, con tutte le pecche che si porta dietro, non è una serie malvagia; ma il capitolo Inferno è inguardabile! Cosa è successo? Semplice, mancano i soldi. Per spiegarvi alla perfezione le vicissitudini di questo travagliato secondo capitolo cito a pieno la pagina di wikipedia dedicata ai cavalieri:
"Malgrado gli ottimi ascolti registrati dal "Sanctuary", il film "Le porte del paradiso", lanciato con un budget stratosferico nei cinema giapponesi, non riscontrò i favori del pubblico, risultando essere un enorme flop nel paese del Sol Levante. A ciò si aggiungano anche i dissidi sorti tra il mangaka Kurumada e il regista Yamauchi (lo stesso che aveva diretto sapientemente il Sanctuary), colpevole di non aver seguito le direttive di Kurumada sulla sceneggiatura del Tenkai. Ciò portò ad un licenziamento in blocco di Yamauchi e del suo staff (doppiatori compresi), nonché alla dipartita del principale finanziatore, la Bandai Visual. Voci non del tutto confermate dicono che la Bandai si fosse rifiutata di finanziare l'altra opera di Kurumada "Ring ni kakero", cosa che avrebbe portato poi alla successiva rottura col mangaka." [Wikipedia]

La serie viene così affidata ad una nuova casa di produzione, la Avex Mode. Subentrò anche un nuovo regista Tomoharu Katsumata. Risultato di questa nuova collaborazione è un anime scadente sotto tutti gli aspetti. In certi episodi il numero di animazioni si conta sulle dita e gli adrenalinici combattimenti dei saint lasciano il posto a figure immobili bloccate in posizioni imprevedibili. Se questo non bastasse la storia è ripetitiva e i personaggi ridicoli. Che dire... pessimo.

demone dell'oscurità

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demone dell'oscurità

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
Il mio voto costituisce una media tra i primi 6 (voto 5) e gli altri 6 (voto 9), l'evolversi delle vicende ha solo giovato gli animatori della serie facendo bene ad enfatizzare particolari importanti come Orfeo, Euridice, Kanon, Aiace, la lotta tra Phoenix e lo pseudo-Hade, e la resurrezione dei cavalieri d'oro con le loro armature, tali particolari che erano quasi ridicolizzati da Kurumada nel manga. Inici nei l'undicesimo episodio dell'inferno è in pratica un riassunto mentre la lotta con Caronte doveva essere realizzata alla pari animazione di quella con Valentino di Harper.

Orfeo della Lira

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Orfeo della Lira

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
Dopo lo scempio di computer grafic dei primi 13 oav ecco finalmente tornare Saint seiya, ecco finalmente tornare i miei adorati cavalieri in una veste semplice ma molto molto simile alla serie classica di 114 episodi che ho tanto amato. Araki che prima faceva solo da supervisore ora torna più attivo disegnando i volti di Seiya e Shun nel primo episodio del capitolo. Magistrali i colori del fondale infernale di un rosso vivo e possente, personaggi caratterizzati egregiamente come Caron, Lune, Marchino, Pharao, Orpheo ed Euridice. Disegni che definire superlativi è riduttivo: da sottolineare alcuni primi piani da urlo di Seiya Orfeo e Shun posseduto che sono un capolavoro per gli occhi. Animazione sufficiente: l'unica nota stonata potrebbe arrivare da qualche eccessivo riciclo di scene che poteva essere evitato. Molto interessante è stato l'allungo della battaglia tra Seiya e Valentino e il cambio di voci da Shun posseduto al vero spirito di hades.Saggia la decisione di mostrare il Muro del Pianto sotto l'ottica dei bronze saint con i ricordi delle tre battaglie più importanti svolte al santuario (decima undicesima e dodicesima casa) con flash back per l'occorrenza ridisegnati con un fare fresco e innovativo come del resto tutti i flash back nuovi mostrati. Musiche divine con Megami no Senshi Pegasus for ever che ritengo una delle migliori opening mai fatte su saint seiya se non la migliore in assoluto e Takusu mono he my dear che è una commoventissima e delicata ending finale.Una serie da vedere e rivedere per chi ama i saint nonostante alcuni fan più superficiali e professorotti improvvisati la ritengano non all'altezza per qualche frame venuto male come per Radamantis e la corsa dei quattro bronze che certo non oscurano la magnificenza di questa serie. Voto 9

Shura

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Shura

Episodi visti: 8/12 --- Voto 3
Questo chapter inferno e veramente una vergogna per un anime stupendo come Saint Seiya. Dopo l'ottimo capitolo riguardante il santuario ci si sarebbe dovuti aspettare qualcosa che sia almeno allo stesso livello... invece, benché l'ambientazione avrebbe potuto essere, se ben sfruttata, affascinante, risulta una delusione totale. Noioso, banale a tratti ridicolo. Gli spectre di hades, salvo forse Radamanthis, sono totalmente privi di personalità e carisma (aiacos deve avere anche seri problemi di comprensione, ma quante volte glielo deve ripetere Ikki che la stessa tecnica non può essere usata due volte contro lo stesso cavaliere?!?). E Phoenix? Ma che gli hanno fatto! Che non riesca a colpire Hades me lo sarei aspettato dagli altri bronze saints, ma da lui... un'altra delusione!
Un discorso a parte merita l'animazione anche quella totalmente insufficiente, errori nei disegni e fermi immagine continui (ma Saori e Shaka sono forse andati all'inferno per stare in posa in cima ad una collina?!?).
In conclusione per creare un prodotto cosi sarebbe stato molto meglio se non l'avessero mai realizzato.

Koji_77

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Koji_77

Episodi visti: 6/12 --- Voto 7
Non so se vado contro corrente, ma in media non è male. Gli scontri e le animazioni sono sicuramente meno dettagliate e rendono meno di chapter Santuary (quella dei 13 episodi svolti al grande tempio) però sono i soliti cavalieri quelli che per sferrare un pugno ci mettono 15 minuti e poi il tutto si riduce col risveglio del cosmo e la vittoria.
Per il resto è solo un ambientazione diversa nulla di più.
Spero che faranno il seguito per capire il nesso tra questa serie ed il file Tenkai hen joso (l'ultimo file per capirci).

A presto

SEPHIROTH

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SEPHIROTH

Episodi visti: 0/12 --- Voto 8
Sono un appassionato dei Cavalieri dello Zodiaco, ma cercherò di essere neutrale. La prima parte è molto avvincente, (la corsa attraverso le 12case è sempre entusiasmante), e le animazioni rendono giustizia al manga. Nell'inferno, le cose cambiano, ok, è il mondo dei morti, per carità, ma lo avrei preferito un po più vivace, nel senso che le animazioni sono sempre quelle, la violenza che ho visto nelle precedenti serie è sparita, e non vedo più quell'enfasi che veniva mostrata nelle precedenti battaglie, è come se Seiya e compagni fossero stanchi di combattere, nulla a che vedere con il manga, mi dispiace dirlo, ma sono due cose totalmente diverse, per non parlare della stessa posizione che hanno Shaka e Milady, ma che hanno messo le radici su quella collina ????
L'unica cosa che mi aspetto da fan sfegatato, è che i prossimi episodi, siano leggermente migliori, io continuerò a seguirli, è logico, ma i cavalieri meritano giustizia, non si può ridurli a degli esseri ripetitivi e scialbi, spero che qualcuno sia d'accordo con me :(

max

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max

Episodi visti: 8/12 --- Voto 3
Dopo le ottime premesse della traversata delle docici case di Saga, Camus e Shura mi aspettavo qualcosa di indimenticabile, qualcosa che riproponesse la stessa qualità grafica, audio e di trama.
Invece, tra le mani ci si ritrova un prodotto estremamente grezzo, con animazioni a dir poco scadenti (la realizzazione del galaxian explosion di kanon contro radamantis fa piangere, dopo aver visto quelli del fratello saga contro shaka e milo), incredibili errori di prospettiva nei disegni e, soprattutto, una trama a dir poco ripetitiva e priva di mordente.
Sarà perchè non ho letto il manga (ho sempre trovato il disegno di kurumada fortemente lacunoso), ma, dopo la cinquecentesima volta che ho visto un buono trionfare perchè "non si può usare due volte lo stesso colpo contro un cavaliere", ho chiuso baracca e burattini e cancellato tutto dall'hard disk.

Shaka

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Shaka

Episodi visti: 6/12 --- Voto 3
Trasmutato dal manga in maniera veramente oscena.
Animazioni scarse e riciclate, computer grafica inesistente, sfondi banali e monotoni, errori clamorosi (piedi non disegnati, espressioni assurde, proporzioni non rispettate), a mio parere questo è un lavoro fatto di fretta e furia.
Sarebbe da ritirare tutto e rifare daccapo facendo più attenzione a tutto... hanno rovinato un manga stupendo.

Guez

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Guez

Episodi visti: 6/12 --- Voto 3
Non mi stancherò mai di dire che Saint Seiya è un anime ottimo, sia per storia, animazioni e sonoro... ma il punto che questo non può essere Saint Seiya, dopo le prime puntante svolte al santuario di Atena (bellissime) e il nuovo film Tenka-Hen (stupendo pure questo) ci tirano fuori sto scarto di animazione, che di animazione ha ben poco... sembra di guardare una serie di immagini, non 1 video: le animazioni sono davvero poche e quelle che ci sono fanno rimpiangere la prima serie... una schifezza.

Odysseus

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Odysseus

Episodi visti: 6/12 --- Voto 3
Una delle più grandi prese in giro nella storia dell animazione.
Una serie leggendaria ridotta a un sottoprodotto di serie Z.
La parte probabilmente più bella del manga è stata completamente distrutta da una trasposizione disastrosa, tecnicamente inferiore alle peggiori serie tv, realizzata di fretta e con pochi soldi.

Le animazioni sono pressochè inesistenti, i 6 episodi sono composti quasi interamente di fermo immagini, persino i colpi dei vari personaggi. Una immagine fissa e via. Le poche animazioni che ci sono sembrano fatte da gente che non conosce neanche le nozioni di base dell animazione.
I disegni sono grossolani e riprendono in toto i peggiori difetti di Kurumada. Personaggi rozzi e sgraziati, piatti e anatomicamente ridicoli. Totale assenza di qualsivoglia forma di gestualità e recitazione. praticamente tutti i personaggi stanno nella stessa posa : piantati lì con le gambe divaricate, immobili, occhi chiusi. Negli episodi 5 e 6, poi, si è raggiunto ilfondo, la qualità dei disegni rasenta il ridicolo.

Artisticamente la serie è di una mediocrità disarmante.
Gli sfondi sono scialbi, poco efficaci e fatti di fretta.
Più che all inferno sembra di stare a un parco pubblico. L'acheronte sembra un fiume di urine.
Le costruzioni (il tribunale di Lune, la giudecca..) sono fatte con 3 linee e un misero gradiente di colore azzurrino, peraltro completamente stonato con il rosso dell ambiente.
Non si sono neanche sforzati di adattare i colori dei personaggi all ambiente che li circonda, cosa che avrebbe richiesto solo qualche minuto in più di lavoro, e che nel chapter sanctuary era una caratteristica fissa.
La sceneggiatura e la regia sono le parti peggiori. praticamente hanno usato il manga come storyboard in toto, senza curarsi minimamente di adattarlo alle esigenze dell animazione, e senza le aggiunte e gli approfondimenti di trama che la serie richiedeva.

La regia è banale, noiosa e piena di ingenuità da dilettanti. Totalmente priva di emozioni e spettacolarità.
La computer grafica, questa sconosciuta. Dopo il tripudio di FX visti nel Sanctuary, la CGI è scomparsa del tutto. Non c'è mai.
L'effetto del colpo dei cavalieri è una misera scintilla disegnata, colorata e animata malissimo, riciclata per 6 episodi.
I ricicli di scene e inquadrature sono imbarazzanti. x 6 episodi vediamo la stessa scena di athena e shaka sempre fermi nello stesso posto..
L unica cosa che si salva in questa serie immonda solo i layouts fatti qua e là dal duo Araki-Himeno, che danno qualche attimo di sollievo dalla tortura di guardarsi questa roba.
Gli episodi scivolano via accompagnati da una noia mortale.
Ci sarebbe molto altro da aggiungere, ma non mi dilungo oltre.
I fans giapponesi hanno disprezzato duramente questi episodi, tanto da arrivare a proporre il boicottaggio del merchandising. I francesi idem. Persino i brasiliani, tradizionalmente kurumadiani, hanno criticato il chapter inferno.
Le cause di questo scempio sono da ricercarsi nella volontà del suo autore, Masami Kurumada, di voler privilegiare in toto un altra sua opera, Ring Ni Kakero, trattando la saga di hades in animazione come un prodotto secondario da togliersi di mezzo il prima possibile.

Che dire, se devono portarla avanti in questo modo, è molto meglio che interrompano la produzione.

Minos

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Minos

Episodi visti: 6/12 --- Voto 3
E' il trionfo del trash. Animazioni rare e scadenti, regia inesistente visto che hanno rimesso uguali le vignette del manga. Le pose sono prettamente kurumadiane con gambe divaricate e sguardi spenti. Nell'episodio 6 persino i disegni fissi in diversi casi sono malfatti. L'episodio 1 d questa serie è forse il peggiore in assoluto ma il 5 e il 6 non scherzano...
Peraltro in Giappone non hanno digerito il cambio (ingiustificato) delle voci dei 5 protagonisti ed Athena. Il motivo era quello di pubblicizzare i doppiatori di Ring ni Kakero; guarda caso il nuovo doppiatore di Seiya è quello che da la voce al protagonista di Ring ni Kakero. I fan giapponesi stanno boicottando il merchandising della serie e ne hanno tutte le ragioni. Ah tra l'altro è stato Kurumada a rifiutare come sponsor la Bandai Visual perchè non era interessata a Ring ni Kakero.

Demone

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Demone

Episodi visti: 2/12 --- Voto 8
Alla fine ci siamo!! Il nuovo capitolo della saga dei Saint è finalmente iniziata anche se sarà una sofferenza unica aspettare che tutti gli episodi ci arrivino subbati (a tal proposito vorrei ufficialmente ringraziare i pochissimi FanSub che ci permettono di seguire i nostri beneamini e parte della produzione made in Japan).
Ottime le animazioni, esattamente come per il chapter Sanctuary, sono ottimamente curate e ricche di computer grafica, commuovente come sempre la colonna sonora.
La storia d'altronde non è nuova per nessuno ma personalmente dico... chi se ne frega!! SAORI SAN!!!!!!!!!!!!

leo

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leo

Episodi visti: 2/12 --- Voto 9
Alleluja, finalmente Kurumada si è degnato...
Allora benchè sia rimasto un pò deluso dalla grafica che mi aspettavo decisamente diversa visto il 5 OAV, per il resto è bellissimo, come tutto quello che riguarda i CdZ (tranne gli OAV, non mi stancherò mai di dirlo).

Finalmente i 4 babbei di bronzo arrivano all'inferno e iniziano a seminare morte e distruzione col pretesto che è per la giustizia, ma che originaloni, sappiamo già come finisce, ma non smetterò mai di sperare che Seiya e compagnia bella (tranne Ikki, che reputo l'unico cavaliere di bronzo che non abbia la personalità di un calzino) muoiano colpiti da un fulmine a ciel sereno.
Per il resto W i cavalieri dello zodiaco!

P.S. gli metto 9, perchè nn è paragonabile alla serie delle 12 case, la più bella in assoluto.