Hamtaro
Hamtaro è una di quelle serie animate che da piccola adoravo...ma ora, ormai grande, rivedendola, mi sembra una serie, da una parte troppo sopravvalutata dai ricordi infantili, dall'altra, troppo disprezzata. Insomma, se qualcuno mi chiedesse oggi se mi piace ancora Hamtaro, risponderei "nì". è un cartone a mio avviso troppo lungo, e talvolta le idee degli episodi finiscono inevitabilmente per ripetersi. Tuttavia, è uno dei pochi cartoni giapponesi con animali parlanti...ho sempre amato questo filone narrativo quindi sarebbe stato impossibile non tornare a vedere le avventure degli Ham Hams Friends...magari ci fossero più anime con animali parlanti. Questo è il primo pregio di questa serie. Un altro pregio è, che, nonostante l'enorme numero di episodio, alcune idee sono molto originali e allegre...l'idea della microsocietà segreta fatta dai criceti è sempre stata divertente e anche l'idea di libertà che questi piccoli personaggi trasmettono, cacciandosi in avventure liberamente senza nessuno che li sorvegli (il sogno di ogni bambino!). è anche interessante la svolta fantasy che la serie ha nei film ad essa dedicati e anche negli episodi più tardivi. L'animazione inoltre è fluida e morbida, e Boss lo trovo ancora un personaggio spassosissimo. Nel cartone, i criceti combattono ogni tanto dei veri nemici, quali i pulcini Piopio, i galli, il diavoletto Birbo e i corvi e questi episodi sono divertenti da guardare, quanto quelli legati alle varie storie d'amore tra criceti. Il doppiaggio migliore di questa serie è quello in lingua inglese, che riesce a rendere simpatici e vivaci tutti i criceti, anche se purtroppo, la versione inglese non è priva di censure...però si tratta di un ottimo doppiaggio, poichè riesce a rendere godibili anche episodi con trame scontate e mediocri.
Come vedete, però, ad Hamtaro ho dato 6 e mezzo... e, purtroppo, mi duole dirlo, guardandolo da adulti si notano un sacco di forzature narrative e spesso dell'immancabile buonismo zuccheroso.
Le forzature narrative presenti nel cartone consistono in oggetti "deus ex machina" che salvano i criceti per far progredire la trama quando si è inceppata...sono oggetti che appaiono dal nulla in scena e che fino a pochi secondi prima non c'erano... Il buonismo (ovvero la presenza di personaggi che non erano cattivi, ma solo incompresi) di questa serie è molto più accentuato dal doppiaggio italiano...forse uno dei peggiori doppiaggi italiani che io abbia mai visto oltre a quello dei My Little Pony e delle canzoni de La Principessa e il Ranocchio...alcuni criceti sono doppiati a dir poco in una maniera raccapricciante, con vocine smielate... se Hamtaro in inglese è un cartone per bambini, in italiano è un cartone da bambini piccoli. Nei paesi anglofoni, Hamtaro ebbe solo 105 episodi, ma viene tuttora ricordato con nostalgia grazie all'ottimo doppiaggio, in Italia, la serie fu doppiata nella sua interezza, ma molti la odiano, il che dimostra che la qualità di un doppiaggio può davvero fare la differenza. Hamtaro nella versione italiana è così puccioso da essere irritante ai massimi livelli, mentre nella versione inglese è un personaggio normalissimo, con la voce da tipico ragazzino avventuroso.
In definitiva considero questo anime come una serie che avrebbe beneficiato di un numero decisamente minore di episodi, circa una centinaia. è una serie animata per un target 2-10 anni, e va considerata come tale...alcuni episodi sono ancora divertenti e freschi, altri sono imbarazzanti e dimenticabili. Un episodio ottimo è il 156 "Una piccola storia d'amore" e anche il 228 "Boss diventa padre", entrambi mi hanno veramente stupito in positivo. Vi consiglio invece di evitare di vedere gli OAV, pienissimi di forzature narrative e con una trama tirata al dir poco per i capelli.
Non è un anime che consiglio a tutti, nè che consiglio di vedere nella sua interezza. Ma, se vi piacciono i cartoni con animali parlanti o se è stato una parte della vostra infanzia, vi consiglio certamente di dare un'occhiata a Hamtaro... non sarà certo un capolavoro come possono esserlo Ducktales, gli Animaniacs o Rocko's Modern Life, ma non è nemmeno orribile come i Baby Looney Tunes, i Teletubbies o Geronimo Stilton.
Come vedete, però, ad Hamtaro ho dato 6 e mezzo... e, purtroppo, mi duole dirlo, guardandolo da adulti si notano un sacco di forzature narrative e spesso dell'immancabile buonismo zuccheroso.
Le forzature narrative presenti nel cartone consistono in oggetti "deus ex machina" che salvano i criceti per far progredire la trama quando si è inceppata...sono oggetti che appaiono dal nulla in scena e che fino a pochi secondi prima non c'erano... Il buonismo (ovvero la presenza di personaggi che non erano cattivi, ma solo incompresi) di questa serie è molto più accentuato dal doppiaggio italiano...forse uno dei peggiori doppiaggi italiani che io abbia mai visto oltre a quello dei My Little Pony e delle canzoni de La Principessa e il Ranocchio...alcuni criceti sono doppiati a dir poco in una maniera raccapricciante, con vocine smielate... se Hamtaro in inglese è un cartone per bambini, in italiano è un cartone da bambini piccoli. Nei paesi anglofoni, Hamtaro ebbe solo 105 episodi, ma viene tuttora ricordato con nostalgia grazie all'ottimo doppiaggio, in Italia, la serie fu doppiata nella sua interezza, ma molti la odiano, il che dimostra che la qualità di un doppiaggio può davvero fare la differenza. Hamtaro nella versione italiana è così puccioso da essere irritante ai massimi livelli, mentre nella versione inglese è un personaggio normalissimo, con la voce da tipico ragazzino avventuroso.
In definitiva considero questo anime come una serie che avrebbe beneficiato di un numero decisamente minore di episodi, circa una centinaia. è una serie animata per un target 2-10 anni, e va considerata come tale...alcuni episodi sono ancora divertenti e freschi, altri sono imbarazzanti e dimenticabili. Un episodio ottimo è il 156 "Una piccola storia d'amore" e anche il 228 "Boss diventa padre", entrambi mi hanno veramente stupito in positivo. Vi consiglio invece di evitare di vedere gli OAV, pienissimi di forzature narrative e con una trama tirata al dir poco per i capelli.
Non è un anime che consiglio a tutti, nè che consiglio di vedere nella sua interezza. Ma, se vi piacciono i cartoni con animali parlanti o se è stato una parte della vostra infanzia, vi consiglio certamente di dare un'occhiata a Hamtaro... non sarà certo un capolavoro come possono esserlo Ducktales, gli Animaniacs o Rocko's Modern Life, ma non è nemmeno orribile come i Baby Looney Tunes, i Teletubbies o Geronimo Stilton.
Hamtaro è la serie che mi teneva attaccato al televisore quando ero ancora un bambino, e per questo motivo ho deciso di riprendere gli episodi li dove mi ero fermato anni fa. Certo che vederlo quando si è piccoli, è completamente differente da vederlo oggi, infatti molte cose non mi sono piaciute e alcune invece si, e sinceramente non mi è dispiaciuto ritornare bambino in certe occasioni.
La trama vede Hamtaro il criceto di Laura, una bambina delle elementari che si prende cura di lui, che ogni giorno insieme alla sua banda di cricetini vanno nel mondo esterno dove fanno conoscenze e invitare nuovi amici nel loro gruppo, e ovviamente ci sono anche i nemici; ogni giorno vanno all'avventura scoprendo il mondo esterno.
Come sviluppo la trama pecca molto, considerando anche che 296 episodi sono troppi per una serie come questa, che personalmente avrei fermato almeno a metà serie; ogni episodio ha la sua trama per così dire e questo rende interessanti tali episodi, ma prima o poi la pazienza arriva al limite e gli episodi diventano molto pesanti. I personaggi almeno hanno delle loro caratteristiche precise e a modo loro sanno come intrattenere. Considerando che l'anime è stato creato soprattutto per i più piccoli, trovo che come messaggio ho trovato solo lo spirito di gruppo e l'amicizia, aspetti che non sono novità negli anime.
Il comparto tecnico, considerandolo nel poco lontano 2000, è nella norma con disegni e animazioni abbastanza piacevoli. Il comparto sonoro è anch'esso nella norma e principalmente mi è piaciuto il doppiaggio in italiano, precisamente come caratterizzano i personaggi con le voci veramente azzeccate.
In conclusione Hamtaro è una serie anime che non consiglierei a nessuno, in quanto non intrattiene più di tanto, e 296 episodi sono veramente tanti per questo anime; se non vi fate problemi a bloccare una serie in corso, allora provate a visionare qualche episodio. Voto insufficiente.
La trama vede Hamtaro il criceto di Laura, una bambina delle elementari che si prende cura di lui, che ogni giorno insieme alla sua banda di cricetini vanno nel mondo esterno dove fanno conoscenze e invitare nuovi amici nel loro gruppo, e ovviamente ci sono anche i nemici; ogni giorno vanno all'avventura scoprendo il mondo esterno.
Come sviluppo la trama pecca molto, considerando anche che 296 episodi sono troppi per una serie come questa, che personalmente avrei fermato almeno a metà serie; ogni episodio ha la sua trama per così dire e questo rende interessanti tali episodi, ma prima o poi la pazienza arriva al limite e gli episodi diventano molto pesanti. I personaggi almeno hanno delle loro caratteristiche precise e a modo loro sanno come intrattenere. Considerando che l'anime è stato creato soprattutto per i più piccoli, trovo che come messaggio ho trovato solo lo spirito di gruppo e l'amicizia, aspetti che non sono novità negli anime.
Il comparto tecnico, considerandolo nel poco lontano 2000, è nella norma con disegni e animazioni abbastanza piacevoli. Il comparto sonoro è anch'esso nella norma e principalmente mi è piaciuto il doppiaggio in italiano, precisamente come caratterizzano i personaggi con le voci veramente azzeccate.
In conclusione Hamtaro è una serie anime che non consiglierei a nessuno, in quanto non intrattiene più di tanto, e 296 episodi sono veramente tanti per questo anime; se non vi fate problemi a bloccare una serie in corso, allora provate a visionare qualche episodio. Voto insufficiente.
Secondo me è un cartone terribile, di poco meglio dei teletubbies, adatto a bambini forse di 3 anni. Tra l'altro, quella di essere un cartone per bambini non è una scusa per prendersi un punteggio più alto, perchè esistono cartoni per bambini di tutto rispetto (per non parlare dei cartoni rivolti a tutti). I disegni sono bruttini, gli episodi sono noiosi, retti da delle trame deboli, gli animali (o meglio, i "topi") troppo umanizzati.
Ogni episodio è lo stesso: la protagonista va a scuola, lasciando il "topo" da solo (e la mamma non va mai in camera della protagonista?
Il "topo" hamtaro, dall'alto della sua intelligenza umana (che però nasconde ai padroni) e della sua forza sovraumana, apre la gabbietta ed attraverso un passaggio segreto esce di casa per incontrarsi con altri esseri della sua specie, che vivono in una tana sottoterra, arredata come la casa di un essere umano, con tavoli, sedie, posate, piatti, supellettili ed anche libreria, un letto, ecc...
Ogni episodio si svolge simile, Hamtaro e gli altri "topi" vivono le loro avventure senza preoccuparsi minimamente di poter esser scovati. Puntualmente tornano a casa all'ultimo minuto senza fretta (non c'è la tensione che magari non arrivavo a casa in tempo), i padroni non scoprono mai la vita segreta dei loro "topi".
Non è un cartone che da un minimo di emozione, non un pericolo, o un rischio di separazione tra Hamtaro e la sua padrona, nulla. Anche l'episodio dove la tana dei topi si allaga, con essi al suo interno, è una presa in giro. I topi si mettono al sicuro sui vari soprammobili galleggianti e non si bagnano neppure una zampetta.
I personaggi sono alquanto bidimensionali, soprattutto quelli umani, generici, piatti e stereotipati. Il pattern colore del mantello dei topi è spesso irrealistico (quello di Hamtaro mi piace perchè lo puoi trovare anche su un criceto vero. Non mi piace invece quello del suo amico con la sagoma degli occhiali sul muso, di cui non ricordo il nome).
A volte appaiono anche altri animali, di cui alcuni sono disegnati come mostriciattoli (I gatti, le rare volte in cui appaiono, sembrano diavoli. E la natura perseverante dei felini qui non esiste, basta riuscire a fuggire una volta all'artiglio e sei salvo).
Un cartone di bassa qualità anche per il pubblico a cui è rivolto. Esistono cartoni con le stesse qualità (allegri e privi di violenza) molto più divertenti ed educativi.
Ogni episodio è lo stesso: la protagonista va a scuola, lasciando il "topo" da solo (e la mamma non va mai in camera della protagonista?
Il "topo" hamtaro, dall'alto della sua intelligenza umana (che però nasconde ai padroni) e della sua forza sovraumana, apre la gabbietta ed attraverso un passaggio segreto esce di casa per incontrarsi con altri esseri della sua specie, che vivono in una tana sottoterra, arredata come la casa di un essere umano, con tavoli, sedie, posate, piatti, supellettili ed anche libreria, un letto, ecc...
Ogni episodio si svolge simile, Hamtaro e gli altri "topi" vivono le loro avventure senza preoccuparsi minimamente di poter esser scovati. Puntualmente tornano a casa all'ultimo minuto senza fretta (non c'è la tensione che magari non arrivavo a casa in tempo), i padroni non scoprono mai la vita segreta dei loro "topi".
Non è un cartone che da un minimo di emozione, non un pericolo, o un rischio di separazione tra Hamtaro e la sua padrona, nulla. Anche l'episodio dove la tana dei topi si allaga, con essi al suo interno, è una presa in giro. I topi si mettono al sicuro sui vari soprammobili galleggianti e non si bagnano neppure una zampetta.
I personaggi sono alquanto bidimensionali, soprattutto quelli umani, generici, piatti e stereotipati. Il pattern colore del mantello dei topi è spesso irrealistico (quello di Hamtaro mi piace perchè lo puoi trovare anche su un criceto vero. Non mi piace invece quello del suo amico con la sagoma degli occhiali sul muso, di cui non ricordo il nome).
A volte appaiono anche altri animali, di cui alcuni sono disegnati come mostriciattoli (I gatti, le rare volte in cui appaiono, sembrano diavoli. E la natura perseverante dei felini qui non esiste, basta riuscire a fuggire una volta all'artiglio e sei salvo).
Un cartone di bassa qualità anche per il pubblico a cui è rivolto. Esistono cartoni con le stesse qualità (allegri e privi di violenza) molto più divertenti ed educativi.
"Hamtaro" è una delle poche serie lunghissime di cui sono sicura di avere visto tutti gli episodi. Come dimenticare il cricetino arancio che dominava le mie giornate quando avevo sei anni e frequentavo imperterrita le elementari con l'immancabile zaino di "Hamtaro"? Un anime che m'era piaciuto tantissimo e che però ora, ripensandoci, non era 'sto granché. Gli do 6 per non mettergli un'insufficienza perché, anche se rivolto a un pubblico di bambini, è troppo infantile, troppo, purtroppo. Questo voto è la media tra il voto che gli avrei dato allora e quello che gli do ora, fate voi.
Trama: ogni episodio ne possiede una propria, ma diciamo che il filo conduttore è questo: una ragazza, Laura, con un criceto, Hamtaro, si trasferisce in una nuova casa e, dopo avere iniziato a frequentare la scuola, inizia a farsi dei nuovi amici. Ogni sera lei scrive il proprio diario insieme al suo criceto, Hamtaro, che non si comporta per niente come un criceto normale. Infatti, ogni giorno mentre la padroncina è via, esce dalla sua gabbia (tranquillamente!) e se ne va a zonzo per la città in maniera molto lesta. Incontra altri criceti nella Club House e vive moltissime avventure nelle quali a volte rischia la pelle, ma nemmeno dimostra di avere paura e ci fa sempre su una risata.
Dei criceti che popolano la Club House ricordo Boss, il boss, un criceto di campagna; Dotto, Tricky, Ghiotto, Sciarpina, Timidi, Tigro e Tigra, Bijou... insomma tutti criceti con nomi strani che ne accentuano le caratteristiche.
Grafica: il design non è certo uno dei migliori, ma, come la trama, si addice al pubblico per il quale è stato prodotto: ombre quasi inesistenti, colori stesi in modo piatto con luci poste occasionalmente dove pareva ai produttori. Le linee non sono molto morbide, piuttosto "pixelate", gli occhi tutti uguali e inespressivi. Trovo la musica ridicola e le opening e le ending proprio bambinesche e la colonna sonora è sempre uguale, quasi inesistente.
Nel complesso "Hamtaro" è un'opera che ora, guardando indietro, mi pone davanti molti quesiti tra i quali: perché mi piaceva? Come? In che modo!? Fatto sta che la me di sei anni saprebbe rispondere a tono alle accuse che ora sto rivolgendo all'anime che aveva come protagonisti i miei beniamini. E' per questo che lo consiglio caldamente a tutte le bambine (al massimo di 8/9 anni): voglio che qualcuno lo apprezzi come facevo io allora. Se siete più grandi non guardatelo, rovinereste tutto.
Trama: ogni episodio ne possiede una propria, ma diciamo che il filo conduttore è questo: una ragazza, Laura, con un criceto, Hamtaro, si trasferisce in una nuova casa e, dopo avere iniziato a frequentare la scuola, inizia a farsi dei nuovi amici. Ogni sera lei scrive il proprio diario insieme al suo criceto, Hamtaro, che non si comporta per niente come un criceto normale. Infatti, ogni giorno mentre la padroncina è via, esce dalla sua gabbia (tranquillamente!) e se ne va a zonzo per la città in maniera molto lesta. Incontra altri criceti nella Club House e vive moltissime avventure nelle quali a volte rischia la pelle, ma nemmeno dimostra di avere paura e ci fa sempre su una risata.
Dei criceti che popolano la Club House ricordo Boss, il boss, un criceto di campagna; Dotto, Tricky, Ghiotto, Sciarpina, Timidi, Tigro e Tigra, Bijou... insomma tutti criceti con nomi strani che ne accentuano le caratteristiche.
Grafica: il design non è certo uno dei migliori, ma, come la trama, si addice al pubblico per il quale è stato prodotto: ombre quasi inesistenti, colori stesi in modo piatto con luci poste occasionalmente dove pareva ai produttori. Le linee non sono molto morbide, piuttosto "pixelate", gli occhi tutti uguali e inespressivi. Trovo la musica ridicola e le opening e le ending proprio bambinesche e la colonna sonora è sempre uguale, quasi inesistente.
Nel complesso "Hamtaro" è un'opera che ora, guardando indietro, mi pone davanti molti quesiti tra i quali: perché mi piaceva? Come? In che modo!? Fatto sta che la me di sei anni saprebbe rispondere a tono alle accuse che ora sto rivolgendo all'anime che aveva come protagonisti i miei beniamini. E' per questo che lo consiglio caldamente a tutte le bambine (al massimo di 8/9 anni): voglio che qualcuno lo apprezzi come facevo io allora. Se siete più grandi non guardatelo, rovinereste tutto.
'Hamtaro' non è cosi male come lo descrivono molte persone, ma non è nemmeno tutto questo clamore, il fatto è che è un anime per bambini e per noi che siamo già nell'età della pubertà vedere questo genere di "cartoni" è strano. Ma comunque io l'ho visto nel 2000 è gli ho ridato un'occhiata recentemente perché avevo qualche vago ricordo.
'Hamtaro' è un anime che non ha di per sé una trama sua perché racconta delle avventure dei 15 criceti o delle loro padroncine, che vanno avanti per massimo 3 episodi, quindi se qualcuno perde qualche puntata non vada nel panico.
Il disegno è carino e la trama molto infantile, ma è per questa ragione che è stato creato. Le musiche ti entrano in testa e non puoi smetterle di cantarle, nell'anime la cantante della sigla è Cristina D'Avena.
Non lo consiglio perché chi lo vede non penso abbia ancora acquisito la capacità di leggere, quindi chi voglia lo veda, altrimenti lasci perdere.
'Hamtaro' è un anime che non ha di per sé una trama sua perché racconta delle avventure dei 15 criceti o delle loro padroncine, che vanno avanti per massimo 3 episodi, quindi se qualcuno perde qualche puntata non vada nel panico.
Il disegno è carino e la trama molto infantile, ma è per questa ragione che è stato creato. Le musiche ti entrano in testa e non puoi smetterle di cantarle, nell'anime la cantante della sigla è Cristina D'Avena.
Non lo consiglio perché chi lo vede non penso abbia ancora acquisito la capacità di leggere, quindi chi voglia lo veda, altrimenti lasci perdere.
Hamtaro è il criceto di Laura, una bambina delle elementari che vive le sue numerose piccole esperienze di ragazzina. Parallelamente anche Hamtaro, con il suo gruppo di amici, imparerà a conoscere il mondo e a trarne nuovi insegnamenti.
E' fondamentale la premessa iniziale, che questa serie prevede un pubblico molto infantile, ed è quindi in quell'ottica che io gli assegno il mio voto più che sufficiente. Infatti, l'anime va bene per un pubblico coetaneo di Laura (in origine Haruna Hiroko, il cui nome è stato modificato, come tanti altri, dalle discutibili scelte di Italia1), che si diverte e guarda in maniera spensierata Hamtaro e i suoi amici.
La serie graficamente è molto tenera, si adegua quindi ai temi fanciulleschi che vengono trattati: linee curve, colori vivaci, personaggi graziosi. E' molto più curato l'aspetto dei piccoli criceti che ci appaiono come pagnotte dai colori, dalle misure e dagli accessori diversi; tutti rispecchianti la personalità stereotipata di ognuno.
Le voci dei doppiatori italiani sono buffe, il sonoro originale è dolce e lento come un sogno. Nel finale di ogni episodio, l'instancabile padroncina di Hamtaro scrive le sue giornate sul suo diario, le legge ad alta voce mentre il pensiero del protagonista è celato alle sue orecchie. Infine, i due, si salutano al solito modo: "Vero, piccolo mio?" - "Cushi-Cushi... echè" è la risposta, o il verso con cui risponde il piccolo animale domestico.
Secondo me, questa serie non va vista con alcuna pretesa. E' leggera, è predisposta per un pubblico di ragazzini, ogni avventura è fine a se stessa senza alcun proseguimento con gli episodi precedenti, la personalità dei personaggi è immutabile, i loro sentimenti dolci. E' un'anime da vedere con un sorriso, con ironia, per gioire della freschezza di faccine tenere e divertenti. Non è malvagia né troppo noiosa, va presa per quello che voleva essere: la narrazione delle avventure allegre di una banda di cricetini che vivono una vita segreta all'occhio umano, mentre questi ultimi nel frattempo hanno a che fare con la vita di tutti i giorni.
E' fondamentale la premessa iniziale, che questa serie prevede un pubblico molto infantile, ed è quindi in quell'ottica che io gli assegno il mio voto più che sufficiente. Infatti, l'anime va bene per un pubblico coetaneo di Laura (in origine Haruna Hiroko, il cui nome è stato modificato, come tanti altri, dalle discutibili scelte di Italia1), che si diverte e guarda in maniera spensierata Hamtaro e i suoi amici.
La serie graficamente è molto tenera, si adegua quindi ai temi fanciulleschi che vengono trattati: linee curve, colori vivaci, personaggi graziosi. E' molto più curato l'aspetto dei piccoli criceti che ci appaiono come pagnotte dai colori, dalle misure e dagli accessori diversi; tutti rispecchianti la personalità stereotipata di ognuno.
Le voci dei doppiatori italiani sono buffe, il sonoro originale è dolce e lento come un sogno. Nel finale di ogni episodio, l'instancabile padroncina di Hamtaro scrive le sue giornate sul suo diario, le legge ad alta voce mentre il pensiero del protagonista è celato alle sue orecchie. Infine, i due, si salutano al solito modo: "Vero, piccolo mio?" - "Cushi-Cushi... echè" è la risposta, o il verso con cui risponde il piccolo animale domestico.
Secondo me, questa serie non va vista con alcuna pretesa. E' leggera, è predisposta per un pubblico di ragazzini, ogni avventura è fine a se stessa senza alcun proseguimento con gli episodi precedenti, la personalità dei personaggi è immutabile, i loro sentimenti dolci. E' un'anime da vedere con un sorriso, con ironia, per gioire della freschezza di faccine tenere e divertenti. Non è malvagia né troppo noiosa, va presa per quello che voleva essere: la narrazione delle avventure allegre di una banda di cricetini che vivono una vita segreta all'occhio umano, mentre questi ultimi nel frattempo hanno a che fare con la vita di tutti i giorni.
Ho dato 1 a quest'anime. Non posso dargli di più. Hamtaro è il cartone animato (passatemi l'espressione ormai "old-fashioned", ma io sono del '91) più brutto che abbia mai visto. Fosse possibile gli darei zero, tondo tondo.
Partiamo dalla trama: una bambina che avrà undici anni, ma già sogna il grande amore, ha un criceto. Conosce gente con altri criceti e i criceti fanno amicizia, così come i padroni. Ci sono anche dei cattivi, che però, attenzione attenzione, sono dei farabutti megagalattici solo in apparenza, perché se ci parli dieci secondi scopri che in realtà sono la versione 'cricetesca' di Che Guevara e Madre Teresa di Calcutta.
Dimenticavo, questi benedetti criceti tra loro parlano, come se fossero ometti, e hanno anche un club, dove si riuniscono per non fare nulla dalla mattina alla sera. E così, in ogni puntata, non succede assolutamente niente. Questi giocano, ogni tanto conoscono gente nuova, altre volte affrontano i "nemici" e a volte si presume che Hamtaro il criceto debba risolvere i problemi sentimentali della padrona (ma è un criceto, maledizione! E lei ha undici anni! Che problemi sentimentali potrà mai avere?!), il tutto in una salsa che più smielata e buonista davvero non si potrebbe.
Fastidiosa è anche la sigla, che se fossimo in un paese normale varrebbe la galera a Cristina D'Avena. I disegni sono troppo pucciosi, fanno venire la carie solo a vederli.
Insomma, vabbé che io ho 20 anni, ma, quest'anime, non lo consiglierei nemmeno a mio cugino che di anni non ne ha neanche uno.
Partiamo dalla trama: una bambina che avrà undici anni, ma già sogna il grande amore, ha un criceto. Conosce gente con altri criceti e i criceti fanno amicizia, così come i padroni. Ci sono anche dei cattivi, che però, attenzione attenzione, sono dei farabutti megagalattici solo in apparenza, perché se ci parli dieci secondi scopri che in realtà sono la versione 'cricetesca' di Che Guevara e Madre Teresa di Calcutta.
Dimenticavo, questi benedetti criceti tra loro parlano, come se fossero ometti, e hanno anche un club, dove si riuniscono per non fare nulla dalla mattina alla sera. E così, in ogni puntata, non succede assolutamente niente. Questi giocano, ogni tanto conoscono gente nuova, altre volte affrontano i "nemici" e a volte si presume che Hamtaro il criceto debba risolvere i problemi sentimentali della padrona (ma è un criceto, maledizione! E lei ha undici anni! Che problemi sentimentali potrà mai avere?!), il tutto in una salsa che più smielata e buonista davvero non si potrebbe.
Fastidiosa è anche la sigla, che se fossimo in un paese normale varrebbe la galera a Cristina D'Avena. I disegni sono troppo pucciosi, fanno venire la carie solo a vederli.
Insomma, vabbé che io ho 20 anni, ma, quest'anime, non lo consiglierei nemmeno a mio cugino che di anni non ne ha neanche uno.
Hamtaro, manga di Ritsuko Kawai, è stato sottoposto a una trasposizione animata nel 2000, prodotta dallo studio Tokyo Movie Shinsha, e trasmesso in Italia sulle reti Mediaset Italia1, Boing e Hiro. E' un anime del genere kodomo, ovvero adatto ai bambini.
La storia narra di Hamtaro, criceto di una ragazza delle elementari di nome Laura, il quale fa parte di una banda di criceti dal nome Ham-Ham, che possiede anche un club nel buco di un albero. Tutti i criceti appartengono a compagni di classe della padrona del protagonista; essi fuggono dalle loro gabbie e si ritrovano tutti insieme. Ogni giorno la banda di criceti scoprirà nuove cose del mondo tramite diverse e divertenti avventure.
Ho sempre ritenuto questo anime banale e "finto" - tralasciando il fatto che sia un prodotto indirizzato ai bambini più piccoli, e che quindi la trama e i disegni debbano adattarsi al genere -, perché mostra un mondo apparentemente perfetto, dove sono completamente assenti i pericoli durante le avventure dei criceti. Infatti gli ostacoli che incontreranno, praticamente in ogni viaggio, non sono mai causati da qualcuno, ma semplicemente "accidentali". Non dico che bisogna fare apparire "entità" malvagie agli occhi dei bambini, ma che almeno aiuti a capire e a insegnare alcune cose del mondo anche agli spettatori più piccoli.
Passando al lato tecnico posso dire che i disegni sono adatti al genere, specialmente i criceti sono molto carini, ben fatti, e soprattutto tutti diversi e con caratteristiche particolari. Hamtaro è un adattamento ad anime ben realizzato. Ovviamente mi astengo dall'esprimere il mio parere sull'pening italiana, a dir poco penosa. Concludo dicendo che è un anime adatto a una fascia di età davvero bassa, e che non raggiunge la sufficienza.
La storia narra di Hamtaro, criceto di una ragazza delle elementari di nome Laura, il quale fa parte di una banda di criceti dal nome Ham-Ham, che possiede anche un club nel buco di un albero. Tutti i criceti appartengono a compagni di classe della padrona del protagonista; essi fuggono dalle loro gabbie e si ritrovano tutti insieme. Ogni giorno la banda di criceti scoprirà nuove cose del mondo tramite diverse e divertenti avventure.
Ho sempre ritenuto questo anime banale e "finto" - tralasciando il fatto che sia un prodotto indirizzato ai bambini più piccoli, e che quindi la trama e i disegni debbano adattarsi al genere -, perché mostra un mondo apparentemente perfetto, dove sono completamente assenti i pericoli durante le avventure dei criceti. Infatti gli ostacoli che incontreranno, praticamente in ogni viaggio, non sono mai causati da qualcuno, ma semplicemente "accidentali". Non dico che bisogna fare apparire "entità" malvagie agli occhi dei bambini, ma che almeno aiuti a capire e a insegnare alcune cose del mondo anche agli spettatori più piccoli.
Passando al lato tecnico posso dire che i disegni sono adatti al genere, specialmente i criceti sono molto carini, ben fatti, e soprattutto tutti diversi e con caratteristiche particolari. Hamtaro è un adattamento ad anime ben realizzato. Ovviamente mi astengo dall'esprimere il mio parere sull'pening italiana, a dir poco penosa. Concludo dicendo che è un anime adatto a una fascia di età davvero bassa, e che non raggiunge la sufficienza.
Recensendo questo anime non posso che premettere che ora, a 18 anni suonati, non lo guarderei nemmeno morto, è decisamente un anime che consiglierei dai 6 anni in giù, anche per via della sua estrema semplicità e ripetitività.
La trama è ambientata in una scuola dove va la padroncina di Hamtaro, un criceto. In questa scuola lei conoscerà molte amiche mentre lui conoscerà tanti criceti in quanto quest'ultimo è l'animaletto da compagnia più alla moda, tutti ne hanno uno, e soprattutto ce ne saranno di tutti i tipi. Avremo criceti golosoni, romantici, clown, cantanti, chitarristi e chi più ne ha più ne metta.
I criceti creeranno un club in cui incontrarsi e saranno poi protagonisti di varie vicende che, ovviamente, si concluderanno tutte bene con un classico felici e contenti finale. Gli ultimi minuti della puntata sono fatti con lo stampo, c'è la ragazzina a casa che scrive il diario e dice: "Oggi è stata una giornta molto divertente, speriamo che domani lo sia ancora, vero Hamtaro?" e lui che fa un versetto "Emkè".
I disegni e le animazioni sono decisamente di basso livello, non aspettatevi un granché, anche considerato il basso target della serie.
Per quanto riguarda il sonoro non aspettatevi colonne sonore alla Hans Zimmer o alla Alfred Newman, anche la sigla d'inizio, che di solito è la parte migliore, è piuttosto mediocre.
A questo punto voi mi direte : "Ma perché hai guardato quasi 300 puntate se ti faceva così schifo?". La risposta è semplice: ero piccolo e la tv era sempre accesa e io guardavo qualunque cosa trasmettesse. L'unica cosa che salverei è il senso di amicizia che c'è tra le padroncine e i loro criceti e tra i vari criceti.
In conclusione, se non siete più bimbetti di 6 anni, e credo proprio di no altrimenti non stareste nemmeno leggendo questa recensione, lasciate pure perdere tranquillamente, le puntate sono tantissime e rischiereste solo di addormentarvi e annoiarvi per una quantità enorme di minuti.
La trama è ambientata in una scuola dove va la padroncina di Hamtaro, un criceto. In questa scuola lei conoscerà molte amiche mentre lui conoscerà tanti criceti in quanto quest'ultimo è l'animaletto da compagnia più alla moda, tutti ne hanno uno, e soprattutto ce ne saranno di tutti i tipi. Avremo criceti golosoni, romantici, clown, cantanti, chitarristi e chi più ne ha più ne metta.
I criceti creeranno un club in cui incontrarsi e saranno poi protagonisti di varie vicende che, ovviamente, si concluderanno tutte bene con un classico felici e contenti finale. Gli ultimi minuti della puntata sono fatti con lo stampo, c'è la ragazzina a casa che scrive il diario e dice: "Oggi è stata una giornta molto divertente, speriamo che domani lo sia ancora, vero Hamtaro?" e lui che fa un versetto "Emkè".
I disegni e le animazioni sono decisamente di basso livello, non aspettatevi un granché, anche considerato il basso target della serie.
Per quanto riguarda il sonoro non aspettatevi colonne sonore alla Hans Zimmer o alla Alfred Newman, anche la sigla d'inizio, che di solito è la parte migliore, è piuttosto mediocre.
A questo punto voi mi direte : "Ma perché hai guardato quasi 300 puntate se ti faceva così schifo?". La risposta è semplice: ero piccolo e la tv era sempre accesa e io guardavo qualunque cosa trasmettesse. L'unica cosa che salverei è il senso di amicizia che c'è tra le padroncine e i loro criceti e tra i vari criceti.
In conclusione, se non siete più bimbetti di 6 anni, e credo proprio di no altrimenti non stareste nemmeno leggendo questa recensione, lasciate pure perdere tranquillamente, le puntate sono tantissime e rischiereste solo di addormentarvi e annoiarvi per una quantità enorme di minuti.
Quest'anime l'ho visto un po' di tempo fa in televisione e mi è sembrato abbastanza simpatico e divertente. Guardarlo è molto rilassante e non c'è mai una scena triste. Devo dire che anche i disegni per me non sono male, infatti li trovo molto gradevoli da vedere.
Gli metto solo sei e non di più perché forse è un po' troppo infantile, ma qualche tempo fa gli avrei messo anche otto, perché crescendo ho imparato ad apprezzare altri tipi di anime un po' meno infantili. Ma devo dire che Hamtaro per me è molto simpatico e carino. Comunque è davvero un bell'anime per bambini, infatti prima lo vedevo più che volentieri.
Lo consiglio a tutti gli amanti di questo tipo di animazione. Buona visione.
Gli metto solo sei e non di più perché forse è un po' troppo infantile, ma qualche tempo fa gli avrei messo anche otto, perché crescendo ho imparato ad apprezzare altri tipi di anime un po' meno infantili. Ma devo dire che Hamtaro per me è molto simpatico e carino. Comunque è davvero un bell'anime per bambini, infatti prima lo vedevo più che volentieri.
Lo consiglio a tutti gli amanti di questo tipo di animazione. Buona visione.
La trama in breve di quest'anime, come potrei riassumerla? Una bambina ha un criceto, fa amicizia con un'altra bambina che ha anche lei un criceto. Le due a scuola conoscono, ovviamente, tanti altri bambini, e anche loro (diciamo il 95%, per non dire tutti) hanno ciascuno il proprio criceto, e tutti i criceti hanno diverse personalità come i puffi! Nei vari episodi appaiono anche altri bambini che non sono in classe con loro, e guarda caso, anche loro... ci siamo capiti. I criceti fanno tutti amicizia, hanno persino un club, e anche i bambini sono tutti amici! A volte appare qualcuno, bambino o adulto, cattivo, ma attenzione, è solo apparenza, in realtà sono tutti teneri e carini, solo che sembrano cattivi perché timidi.
Ok, sono della generazione anni '70-'80, per cui non ho più l'età per quest'anime. Ammetto pure che non l'ho seguito tutto, ma non avrei mai potuto, ho visto solo qualche episodio per pura curiosità. Tuttavia ho voluto recensirlo lo stesso perché mi pare troppo grande l'abisso tra gli anime per bambini di quando io ero piccola e quelli che trasmettono adesso. Capisco che i bambini non debbano vedere splatter stile "Berserk" o stile "Ken il guerriero", ma qui siamo all'eccesso opposto!
Mediaset crede di fare il bene dei bimbi censurando uno schizzo di sangue, un bacio, la parola "morte" e persino nomi e scritte giapponesi (vanno bene però le parole inglesi, troppo spesso inserite qua e là nelle nuove sigle), ma non fa peggio mostrando un mondo così esageratamente zuccheroso e perfetto, quale ovviamente il mondo non è?
Per me l'età giusta per vedere questa serie è 4-5 anni al massimo; per età superiori considero Hamtaro piuttosto diseducativo. E non si può paragonare ad anime per bambini che vedevo io tanti anni fa, come i puffi, dove i cattivi - anche se comicissimi - erano cattivi sul serio, ma i protagonisti li combattevano e riuscivano a sconfiggerli.
Ammetto però che ho trovato molto carino quell'episodio dove appaiono, come due veterinari, Oscar ed André: trovata molto spiritosa!
La sigla, come molte di quelle recenti della D'Avena, non mi piace, ma è adatta all'età a cui l'anime è indirizzato.
Il mio voto è 3 soltanto per quell'episodio che ho citato e perché i criceti sono carini.
Ok, sono della generazione anni '70-'80, per cui non ho più l'età per quest'anime. Ammetto pure che non l'ho seguito tutto, ma non avrei mai potuto, ho visto solo qualche episodio per pura curiosità. Tuttavia ho voluto recensirlo lo stesso perché mi pare troppo grande l'abisso tra gli anime per bambini di quando io ero piccola e quelli che trasmettono adesso. Capisco che i bambini non debbano vedere splatter stile "Berserk" o stile "Ken il guerriero", ma qui siamo all'eccesso opposto!
Mediaset crede di fare il bene dei bimbi censurando uno schizzo di sangue, un bacio, la parola "morte" e persino nomi e scritte giapponesi (vanno bene però le parole inglesi, troppo spesso inserite qua e là nelle nuove sigle), ma non fa peggio mostrando un mondo così esageratamente zuccheroso e perfetto, quale ovviamente il mondo non è?
Per me l'età giusta per vedere questa serie è 4-5 anni al massimo; per età superiori considero Hamtaro piuttosto diseducativo. E non si può paragonare ad anime per bambini che vedevo io tanti anni fa, come i puffi, dove i cattivi - anche se comicissimi - erano cattivi sul serio, ma i protagonisti li combattevano e riuscivano a sconfiggerli.
Ammetto però che ho trovato molto carino quell'episodio dove appaiono, come due veterinari, Oscar ed André: trovata molto spiritosa!
La sigla, come molte di quelle recenti della D'Avena, non mi piace, ma è adatta all'età a cui l'anime è indirizzato.
Il mio voto è 3 soltanto per quell'episodio che ho citato e perché i criceti sono carini.
Non ricordo quanti episodi io abbia visto di quest'anime, lo seguivo comunque anni fa e devo dire che non è cosi male come altri lo dipingono. Hamtaro non brilla particolarmente per nessuno dei suoi aspetti, è tutto nella media, ma la serie fa della sua semplicità il suo punto di forza. Guardarlo è davvero rilassante; non c'è nulla di censurabile o osceno, la musiche sono abbastanza azzeccate.
Hamtaro è un perfetto anime per bambini insomma, non annoia, rilassa e non contiene elementi criticabili; non esiste una trama di fondo, ma si descrivono vicende sconnesse tra loro, che al massimo si espandono per 2 o 3 episodi, quindi perdere una puntata non è cosi grave.
Hamtaro è un perfetto anime per bambini insomma, non annoia, rilassa e non contiene elementi criticabili; non esiste una trama di fondo, ma si descrivono vicende sconnesse tra loro, che al massimo si espandono per 2 o 3 episodi, quindi perdere una puntata non è cosi grave.
Lo vidi ai tempi delle elementari e devo dire che era uno dei cartoni che più mi piacevano in quel periodo. Un cartone da far vedere ai bambini per la sua semplicità e spensieratezza senza scene di violenza o demoniache come ormai sono per lo più i cartoni della fascia cosiddetta 'protetta'. Gli animali, soprattutto quelli piccolini e teneri come in questo caso possono essere i criceti, si sa, sono molto amati dai bambini. Le vicende di questi dolci Ham-Hams sono molto carine e la musichetta che c'è alla fine di ogni episodio tutt'ora me la ricordo perchè rendeva proprio l'idea dell'età più bella che c'è, quella infantile. Merita un 7 proprio per il posto che ha lasciato nel mio cuore di quando ero piccolo anch'io.
Questi piccoli criceti non avranno magari grandi avventure come dice la canzone ma sicuramente riescono ancora oggi a riempire i pomeriggi di molti bambini in modo sano, cosa rara al mondo d'oggi.
Questi piccoli criceti non avranno magari grandi avventure come dice la canzone ma sicuramente riescono ancora oggi a riempire i pomeriggi di molti bambini in modo sano, cosa rara al mondo d'oggi.
Hamtaro è sicuramente una buona opera per bambini. Ok, l'ho guardato anch'io, ma perchè sono ancora bimba dentro! In fondo, le avventure dei criceti sono anche piuttosto divertenti e hanno davvero delle faccine tenere e buffe allo stesso tempo! Risultano quasi tutti abbastanza simpatici, tranne Boss, almeno per me... Come sempre è un peccato che la Mediaset abbia cambiato quasi tutti i nomi, chi c'è rimasto come originale? Solo Hamtaro? Gli episodi sono tanti, per cui non li ho seguiti tutti, prima o poi ci si stufa. Ma tra i bambini ha riscosso un discreto successo. Tanto che adesso ne hanno realizzato una serie solo ed esclusivamente con i criceti... Ma da quanto ho visto, questa prima serie è certamente la migliore, perchè tratta dei rapporti tra animali ed esseri umani, e quindi risulta decisamente più istruttiva da far guardare ai più piccoli.
Hamtaro è una serie che tratta temi d’amicizia e d’amore che trasmettono sensazioni positive a tutti gli spettatori che cercano una saga dolce e simpatica che li possa rilassare poiché non ha scene né violente né crude e a causa di ciò è stata classificata come serie adatta a bimbi di età prescolare ma che possono vedere tutti!
Il protagonista è un piccolo e grazioso criceto bianco con delle strisce di color arancione: Hamtaro la cui padrona è Laura (in giapponese Haruna Hiroko) una fanciulla adolescente innamorata di Teo, un suo bel coetaneo, e migliore amica di Camilla, padrona del miglior amico di Hamtaro: Ghiotto (in giapponese Koushi ) un semplice criceto sempre affamato di semi di girasole (il principale alimento di cui i criceti di questa saga si nutrono) e per questo motivo ne tiene sempre uno con se.
Un altro principale protagonista è Bijou (in giapponese Ribon) un affascinante cricetina bianca con un fiocchetto blu tra i capelli, la cui padrona è un adolescente di origini francesi Maria, innamorata di Hamtaro ma che è l’oggetto dell’affetto di un criceto senza padrone molto serio e generoso: Boss (in giapponese Taisho) che è il proprietario del club house il centro di ritrovamento e svago di tutti gli Ham-Ham che si riuniscono qui per ogni evenienza o scopo.
Ci sono molti altri che fanno parte di questo team di criceti e molti se ne aggiungeranno nel corso delle serie variegando le avventure degli Ham-Ham e dei loro simpatici padroni!
La grafica non è di alta qualità ma con il proseguire delle serie la grafica migliora diventando più sofisticata e splendida ed addirittura tutti i criceti nell’ultima serie vedono un cambiamento radicale nel proprio character design diventando molto più incantevoli con un corpicino più magro e degli occhi più grandi che li rendono deliziosi.
Le musiche sono semplici: quasi non notabili ma stanca qualche volta risentire ogni episodio la melodia simile ad un carillon nella parte finale di ogni puntata quando Laura scrive il suo diario in compagnia del suo criceto.
Hamtaro è quindi un bel anime che può essere consigliato a tutti per le sue tematiche e per il fatto che riguarda gli animali e a causa dei punti di vista è maggiormente amato dal pubblico infantile e meno adorato fra il pubblico adolescenziale che cerca storie più avvincenti e mature!
Il protagonista è un piccolo e grazioso criceto bianco con delle strisce di color arancione: Hamtaro la cui padrona è Laura (in giapponese Haruna Hiroko) una fanciulla adolescente innamorata di Teo, un suo bel coetaneo, e migliore amica di Camilla, padrona del miglior amico di Hamtaro: Ghiotto (in giapponese Koushi ) un semplice criceto sempre affamato di semi di girasole (il principale alimento di cui i criceti di questa saga si nutrono) e per questo motivo ne tiene sempre uno con se.
Un altro principale protagonista è Bijou (in giapponese Ribon) un affascinante cricetina bianca con un fiocchetto blu tra i capelli, la cui padrona è un adolescente di origini francesi Maria, innamorata di Hamtaro ma che è l’oggetto dell’affetto di un criceto senza padrone molto serio e generoso: Boss (in giapponese Taisho) che è il proprietario del club house il centro di ritrovamento e svago di tutti gli Ham-Ham che si riuniscono qui per ogni evenienza o scopo.
Ci sono molti altri che fanno parte di questo team di criceti e molti se ne aggiungeranno nel corso delle serie variegando le avventure degli Ham-Ham e dei loro simpatici padroni!
La grafica non è di alta qualità ma con il proseguire delle serie la grafica migliora diventando più sofisticata e splendida ed addirittura tutti i criceti nell’ultima serie vedono un cambiamento radicale nel proprio character design diventando molto più incantevoli con un corpicino più magro e degli occhi più grandi che li rendono deliziosi.
Le musiche sono semplici: quasi non notabili ma stanca qualche volta risentire ogni episodio la melodia simile ad un carillon nella parte finale di ogni puntata quando Laura scrive il suo diario in compagnia del suo criceto.
Hamtaro è quindi un bel anime che può essere consigliato a tutti per le sue tematiche e per il fatto che riguarda gli animali e a causa dei punti di vista è maggiormente amato dal pubblico infantile e meno adorato fra il pubblico adolescenziale che cerca storie più avvincenti e mature!
Allora, come si può giudicare Hamtaro? XD
Il numero elevatissimo di episodi fa riflettere. Che si tratti forse di una serie puramente commerciale? In effetti forse lo è, se pensiamo a tutto il merchandising infantile dedicato al tenerissimo criceto, ma il termine "commerciale" lo attribuirei di più a serie che si basano proprio sui gadget in questione come Beyblade o Yu-Gi-Oh.
Fondamentalmente si tratta di una serie dedicata ad un pubblico infantile, e ciò giustifica le possibile pecche che potreste trovare, ma per il target a cui si riferisce funziona molto bene, con protagonisti teneri e kawaii, temi importanti trattati con semplicità e tenerezza e personaggi simpatici e divertenti. In effetti, pur non facendo parte di quella schiera di bimbi a cui l'anime è dedicato, è impossibile resistere ai tenerissimi criceti, tutti diversi, tutti con una particolarità. Ciò non toglie che per un pubblico matura sia più difficile seguire una serie come questa, se non qualche episodio sporadico.
Il numero elevatissimo di episodi fa riflettere. Che si tratti forse di una serie puramente commerciale? In effetti forse lo è, se pensiamo a tutto il merchandising infantile dedicato al tenerissimo criceto, ma il termine "commerciale" lo attribuirei di più a serie che si basano proprio sui gadget in questione come Beyblade o Yu-Gi-Oh.
Fondamentalmente si tratta di una serie dedicata ad un pubblico infantile, e ciò giustifica le possibile pecche che potreste trovare, ma per il target a cui si riferisce funziona molto bene, con protagonisti teneri e kawaii, temi importanti trattati con semplicità e tenerezza e personaggi simpatici e divertenti. In effetti, pur non facendo parte di quella schiera di bimbi a cui l'anime è dedicato, è impossibile resistere ai tenerissimi criceti, tutti diversi, tutti con una particolarità. Ciò non toglie che per un pubblico matura sia più difficile seguire una serie come questa, se non qualche episodio sporadico.
Mi sembra esagerato attaccare un cartone che ovviamente non è destinato nè ad adolescenti nè ad adulti, ma a bambini molto piccoli. Per loro è un buon cartone, simpatico, con animaletti buffi che fanno tenerezza, privo di violenza o di contenuti difficili da comprendere. Molto semplice nelle trame, ma trasmette ai più piccoli messaggi sull'amicizia, la collaborazione e l'amore per gli animali. Almeno i bambini, dopo averlo visto possono dormire sogni tranquilli, ai miei tempi fra l'"Uomo tigre", "Ken il guerriero" e "Bem" gli incubi si sprecavano, per non parlare dei pianti con "Bum Bum, il cagnolino", "Dolce Remì" e l'"Ape Magà". Quello che voglio dire è che c'è un cartone per ogni età, che non si può compararlo con "Neo Genesis Evangelion" e non ci si deve aspettare molto nè dalla trama nè dal design. Il miglior voto per questo cartone è il sorriso di un bambino, e anche della sottoscritta, visto che se mi capita di beccarlo in TV mi fermo a guardarlo per ridere un pò.
Forse sarà per l'età, ma questo mi sembra un cartone animato, fin troppo infantile. Le tematiche fanno pena, la storia inesistente e noiosissima (non so chi si può appassionare a puntate basate su un criceto che deve risolvere il gravissimo problema di cosa regalare a un altro criceto per il compleanno). I disegni sono ridicoli e sembrano eseguiti da bambini di quattro anni. Il buonismo di fondo è esasperato, accentuato anche dalle voci e il modo di parlare ridicolo e ultainfantile dei quattro animali protagonisti. Adatto forse per un pubblico inferiore a 3-4 anni (anche se a mio figlio non lo farei vedere per paura che si trasformi nella versione celebrolesa di Takakazu Abe e mi usi il Comic Sans per tutto)
Fosse stata corta come serie tv poteva andare, del resto questi criceti sono carini e adatti al target infantile (moltooo infantile) a cui è dedicato. Va tenuto conto però che è una serie lunghissima, prevedibile e trasudante un eccessivo buonismo, che fa affidamento solo sul fattore kawaii dei suoi personaggi e sicuramente avrà stancato anche molti dei suoi più giovani telespettatori. Comunque...sempre meglio dei Teletubbies....
E' sicuramente uno degli anime più famosi tra i più piccini. La versione italiana vede nomi totalmente italianizzati (Hiroko:Laura, Kimura:Teo, e così via), qualche censura quà e là (anche se pochissime, ma comunque evidenti), e spesso errori di doppiaggio (un po' troppo spesso) che rendono l'anime ancora più infantile. Il character designer è migliorato moltissimo rispetto ai primi episodi, le musiche di sottofondo non c'è male, ma devo dire che ce ne sono alcune davvero bellissime, lo storyboard non è un granchè, le storie sono un po' banali, adatte ad un pubblico molto giovane, ma non certo vietato ai più grandi. Mentre Hamtaro & Co. vivono mille avventure alla scoperta del mondo, Laura e Camilla, crescendo, affrontano i loro problemi di famiglia, d'amicizia, d'amore... Il genere è vasto: il tema principale è l'avventura, oltre alla comicità. Non mancano poi storie d'amore, non solo tra i criceti, ma anche tra gli umani. La serie, infatti, dedica spazio ad una storia d'amore vera e propria: quella nata tra il professor Filippo, il giovane insegnante di Laura e Camilla, e la signorina Carlotta, aspirante veterinaria e figlia di un ricchissimo allevatore di polli, che, dopo aver superato vari ostacoli, compreso il padre della ragazza, riescono finalmente a sposarsi. Da non dimenticare poi i problemi amorosi di Laura, che si trova tra l'amore di due ragazzi, e le varie storie tra i criceti, molto famoso triangolo amoroso Hamtaro/Bijou/Boss, e così via. Il raiting è indubbiamente per tutti, e cioè, nulla di discutibile per i bambini, che poi formano la maggior parte del pubblico. In breve, è uno degli anime migliori per i più piccoli, ma può piacere anche ad un adoloscente, se è amante del genere, anche se in Giappone, l'anime è più seguito dagli adolescenti che dai bambini, la maggior parte dei fans tra i 10 ai 18 anni di età, mentre qui in Italia, l'anime è tanto amato dai più piccoli quanto odiato dai più grandi. Io, personalmente, lo trovo un anime molto simpatico, a volte un po' infantile, altre volte molto interessante. E' un fatto di gusti. =)