ETOTAMA
"Etotama: Eto Tamashii" è un anime di dodici episodi, uscito nel 2015. Una storia piuttosto semplice e simpatica, che, però, è stata in grado di appassionarmi in maniera eccellente. Una commedia fantasy che lascia molto spazio al divertimento, senza dimenticare una buona dose di combattimenti e, ancor di più, senza abbandonarsi alla pura demenzialità.
Non sarà forse un vero e proprio capolavoro, ma la forza espressiva contenuta in questa serie ha suscitato molte emozioni nel mio povero cuore da spettatore: ansia, gioia, stupore e tristezza (seppur poca). Un'opera completa, dotata di un inizio e una fine, capace di emergere dalla massa indistinta di anime in circolazione. Peccato per lo scarso successo ottenuto e per l'anonimato in cui vive tuttora.
Ma andiamo a raccontare brevemente l'inizio di questa vicenda. Takeru Amado si trasferisce in una nuova abitazione; classico avvio in cui lo studente di turno incomincia una nuova vita scolastica in solitaria e, guarda caso, incontra la ragazza del destino che, in un modo o nell'altro, cambierà il corso degli eventi.
Almeno per Takeru, però, non sarà una bella fanciulla dai lunghi capelli dorati a presentarsi di fronte a lui, bensì una ragazzina piuttosto vivace e dotata di un bel paio di orecchie da gatto (e coda). Nya-tan, come si presenterà poco dopo, non può essere nemmeno considerata una ragazza a tutti gli effetti. Lei, infatti, non è altro che un Eto Musume, ovvero un essere mitologico: il Gatto che, secondo la mitologia cinese, non era riuscito a entrare nei segni zodiacali a causa di un inganno del Topo.
Ed ecco allora Nya-tan, dinamica ed esuberante, pronta a combattere contro le altre Eto Shin, nonché le famose dodici divinità principali: Topo, Toro, Tigre, Coniglio, Drago, Serpente, Cavallo, Capra, Scimmia, Gallina e Cane. Una volta battute tutte, avrà il permesso di accedere nello zodiaco e prendersi il posto che le spetta.
Non posso nascondere il fatto di essere rimasto piuttosto sorpreso nello scoprire la modalità di combattimento tra Eto Musume. Infatti, una volta lanciata la sfida, le due fanciulle si rimpiccioliscono visibilmente, scontrandosi come simpatiche mascotte, dai tratti teneri e rotondeggianti. Ma niente paura: l'immagine non influirà sulla bellezza e, a volte, sulla crudezza degli scontri.
Per quanto riguarda i protagonisti del racconto, mi trovo piuttosto indeciso riguardo alla valutazione da dar loro. Da un lato è stato divertente vedere le personalità bislacche e molto caratteristiche delle varie divinità, dall'altra parte credo che manchi loro qualcosa (o forse solo ad alcune di loro) per poter splendere veramente. Chu-tan (il Topo) è senza dubbio il personaggio migliore, non solo per il suo comportamento distaccato e "malvagio", ma anche per gli sviluppi che concerneranno la sua figura, il segreto celato dietro il suo odio nei confronti dei gatti e, soprattutto, la crescita finale che la interessa.
Nya-tan, d'altronde, continua a essere inesorabilmente spensierata. Divertente, certo; simpatica, ovvio. Eppure, avrei desiderato una maggior crescita interiore. I suoi ricordi perduti e l'ardente desiderio di far parte dello zodiaco continuano a tornare impetuosi nel racconto, ma, a mio avviso, non gli viene dato il giusto peso.
Takeru è il classico protagonista maschile, anche se, in questo caso, mostra comportamenti più riflessivi e (per fortuna) un mancato sviluppo sentimentale tra lui e Nya-tan. Per un momento ho pensato seriamente a un risvolto di tal tipo, ma, almeno per quanto riguarda "Etotama: Eto Tamashii", il romanticismo viene lasciato da parte, per far spazio invece ad aspetti diversi: l'amicizia, innanzitutto.
La grafica è molto bella, colori luminosi e toni accesi, che splendono ancor di più quando prendono avvio i vari scontri tra divinità. Soprattutto i combattimenti mi sono rimasti impressi nel cuore: il proposito era quello di ricreare la grafica dei videogiochi e, almeno per il sottoscritto, l'intento è stato raggiunto. Ogni personaggio, inoltre, ha un design particolare e intrigante. L'idea di far assumere ai vari animali fattezze antropomorfe non è certo originale, ma le specie proposte sono senza dubbio particolari o, comunque, inusuali.
Il doppiaggio è buono e anche la regia è degna di nota. Creare una serie completa di soli dodici episodi, con una propria forma interna e una coerenza organica di pregio, non è cosa di tutti i giorni.
Insomma, "Etotama: Eto Tamashii", è proprio un bell'anime. Diverte e appassiona in tutta la sua semplicità. Come non affezionarsi alla simpatica Nya-tan? Come resistere al fascino oscuro di Chu-tan? Una coesione perfetta tra storia, combattimenti e fascino femminile (senza, però, un ecchi troppo pesante). Una bella opera che rimane leggera sullo stomaco, ma allo stesso tempo riempie.
Voto finale: 7
Non sarà forse un vero e proprio capolavoro, ma la forza espressiva contenuta in questa serie ha suscitato molte emozioni nel mio povero cuore da spettatore: ansia, gioia, stupore e tristezza (seppur poca). Un'opera completa, dotata di un inizio e una fine, capace di emergere dalla massa indistinta di anime in circolazione. Peccato per lo scarso successo ottenuto e per l'anonimato in cui vive tuttora.
Ma andiamo a raccontare brevemente l'inizio di questa vicenda. Takeru Amado si trasferisce in una nuova abitazione; classico avvio in cui lo studente di turno incomincia una nuova vita scolastica in solitaria e, guarda caso, incontra la ragazza del destino che, in un modo o nell'altro, cambierà il corso degli eventi.
Almeno per Takeru, però, non sarà una bella fanciulla dai lunghi capelli dorati a presentarsi di fronte a lui, bensì una ragazzina piuttosto vivace e dotata di un bel paio di orecchie da gatto (e coda). Nya-tan, come si presenterà poco dopo, non può essere nemmeno considerata una ragazza a tutti gli effetti. Lei, infatti, non è altro che un Eto Musume, ovvero un essere mitologico: il Gatto che, secondo la mitologia cinese, non era riuscito a entrare nei segni zodiacali a causa di un inganno del Topo.
Ed ecco allora Nya-tan, dinamica ed esuberante, pronta a combattere contro le altre Eto Shin, nonché le famose dodici divinità principali: Topo, Toro, Tigre, Coniglio, Drago, Serpente, Cavallo, Capra, Scimmia, Gallina e Cane. Una volta battute tutte, avrà il permesso di accedere nello zodiaco e prendersi il posto che le spetta.
Non posso nascondere il fatto di essere rimasto piuttosto sorpreso nello scoprire la modalità di combattimento tra Eto Musume. Infatti, una volta lanciata la sfida, le due fanciulle si rimpiccioliscono visibilmente, scontrandosi come simpatiche mascotte, dai tratti teneri e rotondeggianti. Ma niente paura: l'immagine non influirà sulla bellezza e, a volte, sulla crudezza degli scontri.
Per quanto riguarda i protagonisti del racconto, mi trovo piuttosto indeciso riguardo alla valutazione da dar loro. Da un lato è stato divertente vedere le personalità bislacche e molto caratteristiche delle varie divinità, dall'altra parte credo che manchi loro qualcosa (o forse solo ad alcune di loro) per poter splendere veramente. Chu-tan (il Topo) è senza dubbio il personaggio migliore, non solo per il suo comportamento distaccato e "malvagio", ma anche per gli sviluppi che concerneranno la sua figura, il segreto celato dietro il suo odio nei confronti dei gatti e, soprattutto, la crescita finale che la interessa.
Nya-tan, d'altronde, continua a essere inesorabilmente spensierata. Divertente, certo; simpatica, ovvio. Eppure, avrei desiderato una maggior crescita interiore. I suoi ricordi perduti e l'ardente desiderio di far parte dello zodiaco continuano a tornare impetuosi nel racconto, ma, a mio avviso, non gli viene dato il giusto peso.
Takeru è il classico protagonista maschile, anche se, in questo caso, mostra comportamenti più riflessivi e (per fortuna) un mancato sviluppo sentimentale tra lui e Nya-tan. Per un momento ho pensato seriamente a un risvolto di tal tipo, ma, almeno per quanto riguarda "Etotama: Eto Tamashii", il romanticismo viene lasciato da parte, per far spazio invece ad aspetti diversi: l'amicizia, innanzitutto.
La grafica è molto bella, colori luminosi e toni accesi, che splendono ancor di più quando prendono avvio i vari scontri tra divinità. Soprattutto i combattimenti mi sono rimasti impressi nel cuore: il proposito era quello di ricreare la grafica dei videogiochi e, almeno per il sottoscritto, l'intento è stato raggiunto. Ogni personaggio, inoltre, ha un design particolare e intrigante. L'idea di far assumere ai vari animali fattezze antropomorfe non è certo originale, ma le specie proposte sono senza dubbio particolari o, comunque, inusuali.
Il doppiaggio è buono e anche la regia è degna di nota. Creare una serie completa di soli dodici episodi, con una propria forma interna e una coerenza organica di pregio, non è cosa di tutti i giorni.
Insomma, "Etotama: Eto Tamashii", è proprio un bell'anime. Diverte e appassiona in tutta la sua semplicità. Come non affezionarsi alla simpatica Nya-tan? Come resistere al fascino oscuro di Chu-tan? Una coesione perfetta tra storia, combattimenti e fascino femminile (senza, però, un ecchi troppo pesante). Una bella opera che rimane leggera sullo stomaco, ma allo stesso tempo riempie.
Voto finale: 7