Akagami no Shirayuki hime
Uno degli anime che più mi ha colpito in assoluto.
La storia narra di questa giovane ragazza, Shirayuki, costretta a scappare dal suo paese di origine, Tanbarun, a causa del principe regnante il quale la desiderava come sua amante solo per il colore dei suoi capelli. Shirayuki finisce così nel regno di Clarines, dove incontrerà il principe Zen, le sue rispettive guardie Mitsuhide, Kiki e Obi, e tante altre persone ancora.
L’anime si compone di due stagioni, entrambe da guardare assolutamente!
Non riesco a trovare nemmeno un fattore che riesca a ingrigire la meravigliosa visione che ho di questo anime.
Ogni personaggio è ben definito, con il suo carattere e le sue movenze, ed ognuno di essi ha un ruolo speciale nella storia che avvolge Shirayuki e Zen.
Inevitabile anche non innamorarsi di quest’ultima coppia: Zen rispecchia perfettamente il canone di principe modello con la sua gentilezza, bontà e bellezza, mentre Shirayuki la tipica immagine di brava ragazza che si impegna a fondo per raggiungere il suo obiettivo.
Sono diversi i momenti che mi hanno fatto rimanere col fiato sospeso. È un anime ricco di attimi, soprattutto tra Shirayuki e Zen. Ogni bacio sembra essere attentamente calcolato e sono rarissimi i momenti in cui essi si manifestano così esplicitamente il loro amore. Questa caratteristica lo rende diverso dagli anime che circolano adesso, dove ormai è uno sbaciucchiarsi continuo. Qui ogni cosa ti fa battere il cuore proprio perché improvvisa, inaspettata dal tanto che è inusuale vederla.
Questo naturalmente non significa che non vi siano momenti teneri tra i due, anzi, Shirayuki e Zen sono perennemente avvolti da un velo di imbarazzo reciproco che fa stare in tensione anche chi guarda l’anime.
Il finale resta molto aperto dal mio umilissimo punto di vista, per questo mi auguro, come letto su diversi siti, che veramente tra il 2021-2022 esca la terza stagione. Questo solo e unicamente per poter dare un finale degno ad un anime di tale livello.
La storia narra di questa giovane ragazza, Shirayuki, costretta a scappare dal suo paese di origine, Tanbarun, a causa del principe regnante il quale la desiderava come sua amante solo per il colore dei suoi capelli. Shirayuki finisce così nel regno di Clarines, dove incontrerà il principe Zen, le sue rispettive guardie Mitsuhide, Kiki e Obi, e tante altre persone ancora.
L’anime si compone di due stagioni, entrambe da guardare assolutamente!
Non riesco a trovare nemmeno un fattore che riesca a ingrigire la meravigliosa visione che ho di questo anime.
Ogni personaggio è ben definito, con il suo carattere e le sue movenze, ed ognuno di essi ha un ruolo speciale nella storia che avvolge Shirayuki e Zen.
Inevitabile anche non innamorarsi di quest’ultima coppia: Zen rispecchia perfettamente il canone di principe modello con la sua gentilezza, bontà e bellezza, mentre Shirayuki la tipica immagine di brava ragazza che si impegna a fondo per raggiungere il suo obiettivo.
Sono diversi i momenti che mi hanno fatto rimanere col fiato sospeso. È un anime ricco di attimi, soprattutto tra Shirayuki e Zen. Ogni bacio sembra essere attentamente calcolato e sono rarissimi i momenti in cui essi si manifestano così esplicitamente il loro amore. Questa caratteristica lo rende diverso dagli anime che circolano adesso, dove ormai è uno sbaciucchiarsi continuo. Qui ogni cosa ti fa battere il cuore proprio perché improvvisa, inaspettata dal tanto che è inusuale vederla.
Questo naturalmente non significa che non vi siano momenti teneri tra i due, anzi, Shirayuki e Zen sono perennemente avvolti da un velo di imbarazzo reciproco che fa stare in tensione anche chi guarda l’anime.
Il finale resta molto aperto dal mio umilissimo punto di vista, per questo mi auguro, come letto su diversi siti, che veramente tra il 2021-2022 esca la terza stagione. Questo solo e unicamente per poter dare un finale degno ad un anime di tale livello.
Splendida favola narrata davvero bene, difficile non amarla nonostante non vi sia un vero finale.
La storia narra di una giovane ragazza che viene salvata dal principe di un altro regno, i due si innamorano e lei entra a corte come erborista, e insieme al principe e ai suoi amici servitori vivono nelle belle avventure a corte. La trama è molto semplice, lineare e fiabesca e gioca sull'innamoramento di un principe e una popolana, non presenta sotto trame, o comunque non sono così evidenti e sviluppate; il tutto si sviluppa non troppo lentamente di episodio in episodio.
I personaggi sono ben fatti, hanno un bel character design e quelli principali hanno una discreta se non buona caratterizzazione, anche un po' psicologica, ma si sarebbe potuto fare di meglio anche se forse pensandoci non lo hanno fatto per non appesantire i toni di questa dolce storia d'amore. Il comparto tecnico nel complesso è buono.
In conclusione: una bella favola che merita di essere narrata e vista, spero in una sua prosecuzione.
La storia narra di una giovane ragazza che viene salvata dal principe di un altro regno, i due si innamorano e lei entra a corte come erborista, e insieme al principe e ai suoi amici servitori vivono nelle belle avventure a corte. La trama è molto semplice, lineare e fiabesca e gioca sull'innamoramento di un principe e una popolana, non presenta sotto trame, o comunque non sono così evidenti e sviluppate; il tutto si sviluppa non troppo lentamente di episodio in episodio.
I personaggi sono ben fatti, hanno un bel character design e quelli principali hanno una discreta se non buona caratterizzazione, anche un po' psicologica, ma si sarebbe potuto fare di meglio anche se forse pensandoci non lo hanno fatto per non appesantire i toni di questa dolce storia d'amore. Il comparto tecnico nel complesso è buono.
In conclusione: una bella favola che merita di essere narrata e vista, spero in una sua prosecuzione.
Storia molto bella e appassionante che intrattiene e invoglia a continuarla.
Shirayuki e la sua storia sono descritti molto bene e in profondità, la protagonista ha una psicologia ben pensata anche se un po' banale (ragazza dolce, premurosa, altruista anche con chi non la apprezza, piace a tutti, sembra un cucciolo indifeso che ha bisogno di protezione), ma anche gli altri personaggi come Zen (la cui storia passata spiega il suo carattere all'apparenza un po' brusco) e i suoi amici sono abbastanza approfonditi e riservano più sorprese di quante me ne aspettassi.
Attenzione: questa parte contiene spoiler
Il personaggio non troppo approfondito ma comunque mio preferito è il fratello di Zen, Izana, che nonostante non sia un santo e faccia quasi paura vuole bene al fratello e accetta la sua relazione con Shirayuki (provata dal fatto che sia andato lui stesso a valutare i sentimenti della ragazza per il fratello, preoccupandosi che ella potesse essere interessata solo alla ricchezza dimostrando di tenere a Zen).
Shirayuki e la sua storia sono descritti molto bene e in profondità, la protagonista ha una psicologia ben pensata anche se un po' banale (ragazza dolce, premurosa, altruista anche con chi non la apprezza, piace a tutti, sembra un cucciolo indifeso che ha bisogno di protezione), ma anche gli altri personaggi come Zen (la cui storia passata spiega il suo carattere all'apparenza un po' brusco) e i suoi amici sono abbastanza approfonditi e riservano più sorprese di quante me ne aspettassi.
Attenzione: questa parte contiene spoiler
Il personaggio non troppo approfondito ma comunque mio preferito è il fratello di Zen, Izana, che nonostante non sia un santo e faccia quasi paura vuole bene al fratello e accetta la sua relazione con Shirayuki (provata dal fatto che sia andato lui stesso a valutare i sentimenti della ragazza per il fratello, preoccupandosi che ella potesse essere interessata solo alla ricchezza dimostrando di tenere a Zen).
"Akagami no Shirayukihime" è un anime di 24 episodi di durata canonica suddiviso in 2 parti delle quali una nell'estate del 2015 e l'altra nell'inverno del 2016.
Partiamo dalla trama: l'anime racconta la vicenda di questa ragazza di nome Shirayuki, caratterizzata dai suoi bellissimi capelli rossi (sogno erotico di tutti noi no?) e dal suo comportamento estremamente gentile che come professione fa l'erborista sotto il regno di Tanbarun. Essa verrà desiderata dal principe del suddetto regno e obbligata a diventare sua concubina; lei però non lo vuole e decide di scappare per rifarsi una nuova vita dove incontrerà Zen, secondo principe del regno di Clarines che trovandola addormentata nella foresta la porta con se per ringraziarla di avergli curato una sua ferita. Da li in poi Shirayuki cercherà di diventare un'erborista della corte di Clarines.
Detta la trama passiamo ai personaggi principali: abbiamo Shirayuki, la nostra protagonista tutta dolce e caruccia con un carattere fantastico.
Abbiamo inoltre Zen che si presenta un po' come il ragazzo perfetto, bello, premuroso e sincero.
Costui sono seguiti da due suoi sottoposti, molto affezionati a Zen; essi sono Mitsuhide, cavaliere affidabile un po' ossessionato da Zen e Kiki, donna molto seria ma affidabile e un po' fredda.
Per ultimo abbiamo Obi, anche lui sottoposto di Zen, il quale risulta essere il personaggio che ho preferito. Egli è un sabotatore sicuro di sè molto simpatico e pacato.
L'anime si presenta come una commedia incentrata sulla storia d'amore fra Shirayuki e Zen perciò ritengo esagerato l'utilizzo di 24 episodi per tale trama finendo per renderla solo più pesante. C'è da sottolineare inoltre che nella prima parte dell'anime non succede praticamente niente , tanti episodi autoconclusivi rappresentanti la quotidianità dei nostri protagonisti con i soliti piccoli problemi inerenti alla relazione. L' anime è quindi considerabile come uno slice of life con ambientazione medievale che ha come fulcro una storiella d'amore fra un principe e una normale cittadina (non spicca per l' originalità).
Ho apprezzato inoltre come i vari personaggi, soprattutto quelli secondari, maturino durante lo svolgimento delle vicende. In breve il punto forte di quest'anime sono proprio i personaggi, ben strutturati.
Dal lato tecnico abbiamo un buon disegno è buono, discreta la grafica e le animazioni mentre pecca con la sceneggiatura non risultando all'altezza (spesso ci troveremo in situazioni di estrema noia durante la visione degli episodi).
Ottimo il comparto sonoro, bella sia la opening che la ending. Buone le OST anche se in alcuni casi un po' ripetitive.
Per concludere ritengo che "Akagami no Shirayuki-hime" sia un anime indirizzato a chi voglia vedersi qualcosa di molto tranquillo, sdolcinato e senza troppe pretese. Anime dal buon potenziale ma purtroppo sprecato in buona parte.
Ho deciso di dargli 6.5 poichè abbastanza godibile nel complesso e poco complicato.
Partiamo dalla trama: l'anime racconta la vicenda di questa ragazza di nome Shirayuki, caratterizzata dai suoi bellissimi capelli rossi (sogno erotico di tutti noi no?) e dal suo comportamento estremamente gentile che come professione fa l'erborista sotto il regno di Tanbarun. Essa verrà desiderata dal principe del suddetto regno e obbligata a diventare sua concubina; lei però non lo vuole e decide di scappare per rifarsi una nuova vita dove incontrerà Zen, secondo principe del regno di Clarines che trovandola addormentata nella foresta la porta con se per ringraziarla di avergli curato una sua ferita. Da li in poi Shirayuki cercherà di diventare un'erborista della corte di Clarines.
Detta la trama passiamo ai personaggi principali: abbiamo Shirayuki, la nostra protagonista tutta dolce e caruccia con un carattere fantastico.
Abbiamo inoltre Zen che si presenta un po' come il ragazzo perfetto, bello, premuroso e sincero.
Costui sono seguiti da due suoi sottoposti, molto affezionati a Zen; essi sono Mitsuhide, cavaliere affidabile un po' ossessionato da Zen e Kiki, donna molto seria ma affidabile e un po' fredda.
Per ultimo abbiamo Obi, anche lui sottoposto di Zen, il quale risulta essere il personaggio che ho preferito. Egli è un sabotatore sicuro di sè molto simpatico e pacato.
L'anime si presenta come una commedia incentrata sulla storia d'amore fra Shirayuki e Zen perciò ritengo esagerato l'utilizzo di 24 episodi per tale trama finendo per renderla solo più pesante. C'è da sottolineare inoltre che nella prima parte dell'anime non succede praticamente niente , tanti episodi autoconclusivi rappresentanti la quotidianità dei nostri protagonisti con i soliti piccoli problemi inerenti alla relazione. L' anime è quindi considerabile come uno slice of life con ambientazione medievale che ha come fulcro una storiella d'amore fra un principe e una normale cittadina (non spicca per l' originalità).
Ho apprezzato inoltre come i vari personaggi, soprattutto quelli secondari, maturino durante lo svolgimento delle vicende. In breve il punto forte di quest'anime sono proprio i personaggi, ben strutturati.
Dal lato tecnico abbiamo un buon disegno è buono, discreta la grafica e le animazioni mentre pecca con la sceneggiatura non risultando all'altezza (spesso ci troveremo in situazioni di estrema noia durante la visione degli episodi).
Ottimo il comparto sonoro, bella sia la opening che la ending. Buone le OST anche se in alcuni casi un po' ripetitive.
Per concludere ritengo che "Akagami no Shirayuki-hime" sia un anime indirizzato a chi voglia vedersi qualcosa di molto tranquillo, sdolcinato e senza troppe pretese. Anime dal buon potenziale ma purtroppo sprecato in buona parte.
Ho deciso di dargli 6.5 poichè abbastanza godibile nel complesso e poco complicato.
Dopo la coraggiosa Merida by Pixar, la combattiva Nakaba di Dawn of the Arcana e la focosa Yona di Akatsuki no Yona, era quasi ovvio aspettarsi che la nuova principessa rossa made in Japan fosse anche lei una che spacca tutto. E invece no, Shirayuki, che ha i capelli dello stesso colore di una mela rossa, è la meno combattiva tra le colleghe sopracitate, forse semplicemente perché l a sua storia, romantica e sognante, non le chiede di esserlo e le domanda solo di vivere a testa alta una bella storia d’amore mentre percorre il cammino della vita.
Tratto dal manga di Sorata Akizuki, la serie anime di Akagami no Shirayukihime si compone di 24 episodi andati in onda sulle tv giappponesi e divisi in due cour. Presente nella classifica dei manga che i giapponesi vorrebbero vedere trasposti in anime, si tratta di uno di quegli ormai rari casi di anime tratti da shojo manga, quel tipo di storie di cui i fan del genere sono sempre più affamati e mai troppo sazi.
Shirayuki è una ragazza semplice dotata di una caratteristica molto particolare: una chioma di un rosso intenso che non passa certamente inosservata. A notarla è giust’appunto Raji, principe del suo paese natale, Tambarun, che incuriosito dal peculiare colore di capelli della ragazza, decide di prenderla con sé come concubina. Shirayuki non ci pensa nemmeno ad accontentare lo stupido principe e fugge via. L’incontro del destino avviene in un bosco, quando s’imbatte in un ragazzo al quale curerà le ferite. La nostra protagonista è infatti un’erborista e sfrutta al meglio le sue conoscenze per salvare Zen, che scopriremo essere il secondo principe di un paese vicino, Clarines. Se è vero che, come dice Zen, il rosso è il colore del destino, anche il loro incontro non è casuale e Shirayuki si ritroverà presto al palazzo del bel principino per il suo apprendistato come erborista di corte. Da questo momento inizia la nuova vita della ragazza, ferma e decisa a costruire passo per passo una vita e un destino di cui sarà artefice ella stessa, senza rinunciare, come in ogni favola romantica che si rispetti, all’amore.
A leggere il titolo di questa serie (Biancaneve dai capelli rossi) si potrebbe pensare ad una rivisitazione della favola Biancaneve e i sette nani, ma appare subito evidente che della favola dei fratelli Grimm, questa storia ha ben poco e prende in prestito da essa solo il nome della protagonista e qualche espediente, vedasi la mela avvelenata. Al contrario delle avventurose colleghe Yona e Nakaba, Shirayuki vive una storia abbastanza semplice e lineare, nella quale i suoi capelli rossi sono più un pretesto che non un simbolo o un segno di qualcosa di più. Shirayuki non deve riconquistare un trono usurpato, non deve nemmeno fermare una guerra tra due nazioni; la ragazza deve solo trovare un posto in cui scrivere la propria storia, aiutata dalle persone che ama e in particolare da quella persona che ama. Più facile a dirsi che a farsi, perché da brava eroina shojo, Shirayuki dovrà affrontare parecchie difficoltà per vedere realizzati i suoi sogni. Tra un rapimento e l’altro, il tirocinio per diventare erborista di corte, i simpatici capricci del principe Raji, disavventure varie e gli immancabili problemi dati dalla differenza di rango tra lei e l’amato, la nostra rossa affronta ogni giorno con decisione e fermezza, mettendo costantemente in mostra (forse anche troppo) la sua incrollabile volontà e determinazione.
Akagami no Shirayukihime si presenta quindi come una storia semplice, fatta di personaggi genuini e per nulla complessi, che in maniera abbastanza trasparente mettono in mostra sentimenti, scopi ed emozioni. Se la serie è quindi un romantico slice of life ambientato al tempo di dame e cavalieri, divertente, semplice, che aggiunge ogni tanto un pizzico di avventura, per forza di cose si trova a mancare di mordente rispetto ad altre serie simili, attestandosi su un andamento tranquillo che solo qualche volta concede qualche guizzo emozionale. Questo non significa certo che la serie sia necessariamente noiosa, ma un pizzico di verve in più e un maggior approfondimento dei personaggi avrebbe giovato a renderla più intensa e attiva.
Da notare anche come Shirayuki e Zen, protagonisti quasi assoluti, siano personaggi un po’ troppo fatti e finiti, che partendo da una base caratteriale abbastanza predefinita, non si evolvono particolarmente, come se fossero già completi come persone e personaggi. Shirayuki, che non ha difetti evidenti, sembra un’eroina troppo perfetta mentre l’adorabile principe azzurro Zen è… un po’ troppo “azzurro”. Nonostante rinnovino ogni giorno i loro buoni propositi di crescita personale e lavorativa, in realtà sembrano già perfetti così come sono, anche se Zen dimostra a volte un carattere un po’ infantile (rimanendo però sempre nel campo dell’adorabilità). Insomma, dei personaggi meno perfetti e in continua evoluzione avrebbero reso, a mio parere, la serie più avvincente e coinvolgente, allo stesso modo, un approfondimento degli altri personaggi avrebbe giovato a dare un senso di vera coralità all’opera (un esempio: la storia di Kiki è stata abbastanza sintetizzata, facendo perdere molto di ciò che è il personaggio).
A dispetto dei difetti sopra elencati bisogna però dire che Akagami no Shirayukihime vuol essere una serie dal contenuto romantico, che regala momenti emozionanti non in battaglie e colpi di scena, ma nell’esprimersi dell’amore dei suoi protagonisti. Una storia per romanticoni insomma, che non mancherà di far battere il cuoricino davanti alle principesche dichiarazioni d’amore di Zen o ai suoi baci appassionati. Nonostante l’eccessiva perfezione dei suoi protagonisti, ci troviamo comunque davanti a personaggi ben costruiti nel loro ruolo, che mostrano una non indifferente gentilezza di modi e sentimenti, atteggiamento questo che pare essere ormai “fuori moda” per gli standard di molti moderni shojo manga.
Menzione d’onore va fatta a due personaggi che in poco tempo hanno saputo accaparrarsi la simpatia degli spettatori: Raji e Obi. Il primo, è il classico esempio di ciò che manca a Zen e Shirayuki, ossia un’evoluzione e una concreta maturazione come persona e come sovrano; il secondo, oltre ad avere dalla sua simpatia e bell’aspetto, si mostra nei confronti della nostra eroina, dolce ma al contempo più virile del collega Zen, dando l’impressione del ragazzo “pericoloso” ma con il quale poter davvero vivere tante avventure, non solo romantiche. Insomma, paradossalmente, un duo di comprimari è meglio riuscito della coppia protagonista, pur non volendo rinnegare la bontà di Zen e Shirayuki come personaggi principali della storia.
L’anime è stato diviso in due parti: nella prima si è dato spazio ai due protagonisti, al loro incontro e allo sbocciare (piuttosto rapido) del loro amore, mentre nella seconda si è cercato di sviscerare il loro background, soprattutto relativamente alle questioni familiari.
Esteticamente la serie si presenta molto bene, con un chara che riprende lo stile più recente della Akizuki (con volti più tondeggianti e meno spigolosi), dei bellissimi colori e buone animazioni. La colonna sonora non risalta particolarmente, le stesse sigle, seppur in linea con l’atmosfera della serie, sono forse un po’ troppo insipide, sarà pure che non apprezzo particolarmente la voce di Saori Hayami (doppiatrice di Shirayuki). Bene il doppiaggio, in particolare un dolcissimo Ryota Ohsaka nei panni di Zen, un intrigante Nobuhiko Okamoto come voce di Obi e il sempre perfetto Jun Fukuyama che presta la voce a Raji. Da menzionare Akira Ishida, perfetto nel ruolo dell’intrigante e misterioso principe Izana.
Nella sua semplicità e nel suo andamento lento e pacato, Akagami no Shirayukihime è una serie dolce, romantica e divertente, che propone al suo pubblico una storia d’amore dal gusto classico delle fiabe: un innamoramento istantaneo, che unisce i due amanti senza bisogno di ragioni, come a voler dire che i due erano destinati ad incontrarsi e a stare insieme. La serie ci mostra una protagonista decisa e determinata a scrivere da sé la propria vita, nel luogo che ha scelto e con le persone che ha scelto, senza farsi condizionare da nulla. Una dimostrazione di forza d’animo che può apparire, da un certo punto di vista, stucchevole e fin troppo costruita, ma che nell’estremizzazione del concetto è comunque veicolo di un messaggio più che positivo.
Tratto dal manga di Sorata Akizuki, la serie anime di Akagami no Shirayukihime si compone di 24 episodi andati in onda sulle tv giappponesi e divisi in due cour. Presente nella classifica dei manga che i giapponesi vorrebbero vedere trasposti in anime, si tratta di uno di quegli ormai rari casi di anime tratti da shojo manga, quel tipo di storie di cui i fan del genere sono sempre più affamati e mai troppo sazi.
Shirayuki è una ragazza semplice dotata di una caratteristica molto particolare: una chioma di un rosso intenso che non passa certamente inosservata. A notarla è giust’appunto Raji, principe del suo paese natale, Tambarun, che incuriosito dal peculiare colore di capelli della ragazza, decide di prenderla con sé come concubina. Shirayuki non ci pensa nemmeno ad accontentare lo stupido principe e fugge via. L’incontro del destino avviene in un bosco, quando s’imbatte in un ragazzo al quale curerà le ferite. La nostra protagonista è infatti un’erborista e sfrutta al meglio le sue conoscenze per salvare Zen, che scopriremo essere il secondo principe di un paese vicino, Clarines. Se è vero che, come dice Zen, il rosso è il colore del destino, anche il loro incontro non è casuale e Shirayuki si ritroverà presto al palazzo del bel principino per il suo apprendistato come erborista di corte. Da questo momento inizia la nuova vita della ragazza, ferma e decisa a costruire passo per passo una vita e un destino di cui sarà artefice ella stessa, senza rinunciare, come in ogni favola romantica che si rispetti, all’amore.
A leggere il titolo di questa serie (Biancaneve dai capelli rossi) si potrebbe pensare ad una rivisitazione della favola Biancaneve e i sette nani, ma appare subito evidente che della favola dei fratelli Grimm, questa storia ha ben poco e prende in prestito da essa solo il nome della protagonista e qualche espediente, vedasi la mela avvelenata. Al contrario delle avventurose colleghe Yona e Nakaba, Shirayuki vive una storia abbastanza semplice e lineare, nella quale i suoi capelli rossi sono più un pretesto che non un simbolo o un segno di qualcosa di più. Shirayuki non deve riconquistare un trono usurpato, non deve nemmeno fermare una guerra tra due nazioni; la ragazza deve solo trovare un posto in cui scrivere la propria storia, aiutata dalle persone che ama e in particolare da quella persona che ama. Più facile a dirsi che a farsi, perché da brava eroina shojo, Shirayuki dovrà affrontare parecchie difficoltà per vedere realizzati i suoi sogni. Tra un rapimento e l’altro, il tirocinio per diventare erborista di corte, i simpatici capricci del principe Raji, disavventure varie e gli immancabili problemi dati dalla differenza di rango tra lei e l’amato, la nostra rossa affronta ogni giorno con decisione e fermezza, mettendo costantemente in mostra (forse anche troppo) la sua incrollabile volontà e determinazione.
Akagami no Shirayukihime si presenta quindi come una storia semplice, fatta di personaggi genuini e per nulla complessi, che in maniera abbastanza trasparente mettono in mostra sentimenti, scopi ed emozioni. Se la serie è quindi un romantico slice of life ambientato al tempo di dame e cavalieri, divertente, semplice, che aggiunge ogni tanto un pizzico di avventura, per forza di cose si trova a mancare di mordente rispetto ad altre serie simili, attestandosi su un andamento tranquillo che solo qualche volta concede qualche guizzo emozionale. Questo non significa certo che la serie sia necessariamente noiosa, ma un pizzico di verve in più e un maggior approfondimento dei personaggi avrebbe giovato a renderla più intensa e attiva.
Da notare anche come Shirayuki e Zen, protagonisti quasi assoluti, siano personaggi un po’ troppo fatti e finiti, che partendo da una base caratteriale abbastanza predefinita, non si evolvono particolarmente, come se fossero già completi come persone e personaggi. Shirayuki, che non ha difetti evidenti, sembra un’eroina troppo perfetta mentre l’adorabile principe azzurro Zen è… un po’ troppo “azzurro”. Nonostante rinnovino ogni giorno i loro buoni propositi di crescita personale e lavorativa, in realtà sembrano già perfetti così come sono, anche se Zen dimostra a volte un carattere un po’ infantile (rimanendo però sempre nel campo dell’adorabilità). Insomma, dei personaggi meno perfetti e in continua evoluzione avrebbero reso, a mio parere, la serie più avvincente e coinvolgente, allo stesso modo, un approfondimento degli altri personaggi avrebbe giovato a dare un senso di vera coralità all’opera (un esempio: la storia di Kiki è stata abbastanza sintetizzata, facendo perdere molto di ciò che è il personaggio).
A dispetto dei difetti sopra elencati bisogna però dire che Akagami no Shirayukihime vuol essere una serie dal contenuto romantico, che regala momenti emozionanti non in battaglie e colpi di scena, ma nell’esprimersi dell’amore dei suoi protagonisti. Una storia per romanticoni insomma, che non mancherà di far battere il cuoricino davanti alle principesche dichiarazioni d’amore di Zen o ai suoi baci appassionati. Nonostante l’eccessiva perfezione dei suoi protagonisti, ci troviamo comunque davanti a personaggi ben costruiti nel loro ruolo, che mostrano una non indifferente gentilezza di modi e sentimenti, atteggiamento questo che pare essere ormai “fuori moda” per gli standard di molti moderni shojo manga.
Menzione d’onore va fatta a due personaggi che in poco tempo hanno saputo accaparrarsi la simpatia degli spettatori: Raji e Obi. Il primo, è il classico esempio di ciò che manca a Zen e Shirayuki, ossia un’evoluzione e una concreta maturazione come persona e come sovrano; il secondo, oltre ad avere dalla sua simpatia e bell’aspetto, si mostra nei confronti della nostra eroina, dolce ma al contempo più virile del collega Zen, dando l’impressione del ragazzo “pericoloso” ma con il quale poter davvero vivere tante avventure, non solo romantiche. Insomma, paradossalmente, un duo di comprimari è meglio riuscito della coppia protagonista, pur non volendo rinnegare la bontà di Zen e Shirayuki come personaggi principali della storia.
L’anime è stato diviso in due parti: nella prima si è dato spazio ai due protagonisti, al loro incontro e allo sbocciare (piuttosto rapido) del loro amore, mentre nella seconda si è cercato di sviscerare il loro background, soprattutto relativamente alle questioni familiari.
Esteticamente la serie si presenta molto bene, con un chara che riprende lo stile più recente della Akizuki (con volti più tondeggianti e meno spigolosi), dei bellissimi colori e buone animazioni. La colonna sonora non risalta particolarmente, le stesse sigle, seppur in linea con l’atmosfera della serie, sono forse un po’ troppo insipide, sarà pure che non apprezzo particolarmente la voce di Saori Hayami (doppiatrice di Shirayuki). Bene il doppiaggio, in particolare un dolcissimo Ryota Ohsaka nei panni di Zen, un intrigante Nobuhiko Okamoto come voce di Obi e il sempre perfetto Jun Fukuyama che presta la voce a Raji. Da menzionare Akira Ishida, perfetto nel ruolo dell’intrigante e misterioso principe Izana.
Nella sua semplicità e nel suo andamento lento e pacato, Akagami no Shirayukihime è una serie dolce, romantica e divertente, che propone al suo pubblico una storia d’amore dal gusto classico delle fiabe: un innamoramento istantaneo, che unisce i due amanti senza bisogno di ragioni, come a voler dire che i due erano destinati ad incontrarsi e a stare insieme. La serie ci mostra una protagonista decisa e determinata a scrivere da sé la propria vita, nel luogo che ha scelto e con le persone che ha scelto, senza farsi condizionare da nulla. Una dimostrazione di forza d’animo che può apparire, da un certo punto di vista, stucchevole e fin troppo costruita, ma che nell’estremizzazione del concetto è comunque veicolo di un messaggio più che positivo.
Shirayuki è una giovane erborista che conduce una vita tranquilla nel regno di Tambarun, finchè il principe Raji decide di prenderla con sé come sua concubina a causa del suo particolare colore dei capelli: un rosso vivo e acceso. Shirayuki non cede ai capricci del principe e fugge via, imbattendosi casualmente in Zen, secondo principe di Clarines, un regno vicino al suo. Zen e Shirayuki si aiutano a vicenda riuscendo a chiudere la questione Raji e la ragazza, ormai decisa a vivere nel regno di Zen, inizia il suo apprendistato come erborista di corte e, forse, tra i due è già nato qualcosa...
Anime originale che non presenta, però, una trama particolare con colpi di scena o simili.
Graficamente l'anime è ben fatto ed è molto dettagliato. Il framerate è molto curato. Inoltre l'anime mantiene costantemente un livello di luminosità molto alto, che va a definire tutte le caratteristiche simboliche dei personaggi (i capelli di Shirayuki, ad esempio).
Le musiche sono paragonabili a quelle utilizzate nelle fiabe, non a caso quest'anime ha una trama molto fiabesca e dolce.
I personaggi sono ben studiati e hanno caratteristiche molto originali; Shirayuki con i suoi capelli e Zen con il suo atteggiamento "infantile e innamorato". Però colui che dà più nell'occhio è senza dubbi Obi, chiaramente ispirato al personaggio di Naruto per i suoi occhi e la sua agilità.
Consiglio quest'anime a tutte le ragazze a cui piacciono gli shojo classici senza una trama molto articolata.
Anime originale che non presenta, però, una trama particolare con colpi di scena o simili.
Graficamente l'anime è ben fatto ed è molto dettagliato. Il framerate è molto curato. Inoltre l'anime mantiene costantemente un livello di luminosità molto alto, che va a definire tutte le caratteristiche simboliche dei personaggi (i capelli di Shirayuki, ad esempio).
Le musiche sono paragonabili a quelle utilizzate nelle fiabe, non a caso quest'anime ha una trama molto fiabesca e dolce.
I personaggi sono ben studiati e hanno caratteristiche molto originali; Shirayuki con i suoi capelli e Zen con il suo atteggiamento "infantile e innamorato". Però colui che dà più nell'occhio è senza dubbi Obi, chiaramente ispirato al personaggio di Naruto per i suoi occhi e la sua agilità.
Consiglio quest'anime a tutte le ragazze a cui piacciono gli shojo classici senza una trama molto articolata.
"Akagami no Shirayuki hime" è un anime leggero, colorato e molto tendente al romanticismo vecchio stile, quello della donzella di corte che fa girare la testa al principe.
La parte che ho trovato abbastanza scontata di questo anime, però, si potrebbe dire che è proprio l'inizio della storia di Shirayuki al castello.
Lei è un'erborista, una ragazza che vuole , per professione , studiare le piante e il loro impiego per migliorarsi nella medicina. Lui è un principe, molto sbarazzino e poco incline alla vita di corte.
Si potrebbe dire che son fatti l'uno per l'altra, l'anime stesso ce lo fa credere, purtroppo però non si può non notare come il romanticismo tra i due tenda ad essere, spesso, molto forzato in alcune scene, di cui si poteva fare volentieri a meno, che mettono davanti agli occhi dello spettatore la questione "erborista di corte" un po' come una scusa per far incontrare i due protagonisti.
Spesso le scene romantiche sono infarcite di clichè abbastanza banalotti , per niente riconducibili a dei colpi di scena veri e propri (non che ce ne siano di notevoli).
Un altro aspetto messo da parte è la storia di tutti i personaggi di contorno: dalla servitù di Zen alla sua discendenza, nessun personaggio sembra accompagnato da una storyline degna di nota, e spesso ci sono dei punti morti tra le varie relazioni.
Il filone romantico tiene fino ad un certo punto, dopo un paio di scene (anche abbastanza ripetitive come essenza, seppur diverse nei dialoghi) si spezza e tende a risultare noioso verso la fine.
Tuttavia non si può non notare l'impegno riversato nella caratterizzazione estetica di ogni personaggio, dai principali ai secondari, tutti hanno un buon carisma e in tanti rimangono gli stessi dall'inizio alla fine della loro apparizione, cosa che personalmente ho apprezzato.
Finale abbastanza aperto ad un seguito, che spero però sappia divertirmi un po' di più.
La parte che ho trovato abbastanza scontata di questo anime, però, si potrebbe dire che è proprio l'inizio della storia di Shirayuki al castello.
Lei è un'erborista, una ragazza che vuole , per professione , studiare le piante e il loro impiego per migliorarsi nella medicina. Lui è un principe, molto sbarazzino e poco incline alla vita di corte.
Si potrebbe dire che son fatti l'uno per l'altra, l'anime stesso ce lo fa credere, purtroppo però non si può non notare come il romanticismo tra i due tenda ad essere, spesso, molto forzato in alcune scene, di cui si poteva fare volentieri a meno, che mettono davanti agli occhi dello spettatore la questione "erborista di corte" un po' come una scusa per far incontrare i due protagonisti.
Spesso le scene romantiche sono infarcite di clichè abbastanza banalotti , per niente riconducibili a dei colpi di scena veri e propri (non che ce ne siano di notevoli).
Un altro aspetto messo da parte è la storia di tutti i personaggi di contorno: dalla servitù di Zen alla sua discendenza, nessun personaggio sembra accompagnato da una storyline degna di nota, e spesso ci sono dei punti morti tra le varie relazioni.
Il filone romantico tiene fino ad un certo punto, dopo un paio di scene (anche abbastanza ripetitive come essenza, seppur diverse nei dialoghi) si spezza e tende a risultare noioso verso la fine.
Tuttavia non si può non notare l'impegno riversato nella caratterizzazione estetica di ogni personaggio, dai principali ai secondari, tutti hanno un buon carisma e in tanti rimangono gli stessi dall'inizio alla fine della loro apparizione, cosa che personalmente ho apprezzato.
Finale abbastanza aperto ad un seguito, che spero però sappia divertirmi un po' di più.
Ho trovato "Akagami no Shirayuki hime" un anime permeato di calma e tranquillità, sia a livello di svolgimento di trama sia per tutta l'atmosfera che circondava ogni episodio. Non la ritengo una serie eccezionale ma, se qualcuno vuole vedere qualcosa senza troppo impegno e rilassandosi, quest'opera fa al caso suo (sempre se interessato ad uno slice of life incentrato su di una relazione e non su di un'analisi psicologica dei protagonisti).
La trama in sé, dopo la scossa iniziale che ha dato inizio a tutte le vicende, non porta a grandi sviluppi, anzi, si distribuisce in una serie di episodi auto-conclusivi che influiscono sulla crescita del rapporto tra Zen e Shirayuki, a mio parere unico motore che porta avanti questo anime.
Nonostante la loro storia sia scontata, apprezzo come l'hanno fatta evolvere, rendendola adatta al contesto fiabesco e cavalleresco che circonda la serie.
I personaggi, anche se in certi casi non totalmente approfonditi per lasciare spazio ai due protagonisti, hanno lo stesso una buona caratterizzazione e non rischiano di essere stereotipati. Credito va anche a Shirayuki che, anche se non è propriamente una guerriera e in certi casi mostra la sua fragilità (cosa alquanto umana e adatta al suo personaggio) non rischia mai di diventare la tipica protagonista debole e lagnosa. Anzi, talvolta tira fuori le unghie, per quanto le sia possibile, e mostra una forte determinazione.
Unico elemento negativo è probabilmente il personaggio di Kiki che, per quanto possa avere un minimo di interesse, l'ho trovato completamente accantonato, se non per rare freddure e occhiate storte. Posso comprendere che volevano raffigurare una persona taciturna, composta e che parla solo quando vuole dire una sua opinione, ma questo elemento è stato così accentuato che spesso sembrava sparire dalla scena.
Molto carine e rilassanti le ambientazioni e la grafica, molto colorate, adatte per rappresentare una storia dalle tinte fiabesche.
Quindi, posso dire che ritengo "Akagami no Shirayuki hime" un prodotto in sé mediocre, adatto ad una visione per puro passatempo e senza troppo impegno. La trama quasi inesistente potrebbe essere un vero punto a suo sfavore, ma se lo si prende come un semplice slice of life dai toni fiabeschi e romantici, regge senza troppi danni.
La trama in sé, dopo la scossa iniziale che ha dato inizio a tutte le vicende, non porta a grandi sviluppi, anzi, si distribuisce in una serie di episodi auto-conclusivi che influiscono sulla crescita del rapporto tra Zen e Shirayuki, a mio parere unico motore che porta avanti questo anime.
Nonostante la loro storia sia scontata, apprezzo come l'hanno fatta evolvere, rendendola adatta al contesto fiabesco e cavalleresco che circonda la serie.
I personaggi, anche se in certi casi non totalmente approfonditi per lasciare spazio ai due protagonisti, hanno lo stesso una buona caratterizzazione e non rischiano di essere stereotipati. Credito va anche a Shirayuki che, anche se non è propriamente una guerriera e in certi casi mostra la sua fragilità (cosa alquanto umana e adatta al suo personaggio) non rischia mai di diventare la tipica protagonista debole e lagnosa. Anzi, talvolta tira fuori le unghie, per quanto le sia possibile, e mostra una forte determinazione.
Unico elemento negativo è probabilmente il personaggio di Kiki che, per quanto possa avere un minimo di interesse, l'ho trovato completamente accantonato, se non per rare freddure e occhiate storte. Posso comprendere che volevano raffigurare una persona taciturna, composta e che parla solo quando vuole dire una sua opinione, ma questo elemento è stato così accentuato che spesso sembrava sparire dalla scena.
Molto carine e rilassanti le ambientazioni e la grafica, molto colorate, adatte per rappresentare una storia dalle tinte fiabesche.
Quindi, posso dire che ritengo "Akagami no Shirayuki hime" un prodotto in sé mediocre, adatto ad una visione per puro passatempo e senza troppo impegno. La trama quasi inesistente potrebbe essere un vero punto a suo sfavore, ma se lo si prende come un semplice slice of life dai toni fiabeschi e romantici, regge senza troppi danni.
Akagami no Shirayuki hime è una fiaba che sa di ricordi lontani, dove l'amore è puro e cristallino e i personaggi sono mossi da alti ideali di lealtà e giustizia. Racconta di una fanciulla dai capelli color rosso acceso, come la mela avvelenata della Biancaneve disneyana, che vuole avere la scelta del cammino da percorrere, che desidera essere padrona del proprio destino.
Sfuggendo da chi quel destino lo voleva alterare, incontra il suo principe azzurro che la aiuterà a rimboccarsi le maniche per perseguire i suoi obiettivi.
Vedremo l'evolversi delle relazioni tra i personaggi, il cambiamento di alcune e il fortificarsi di altre. Gli episodi trascorrono veloci e tranquilli, non si può dire che ci siano epiche battaglie o tanta azione. Non credo fosse questo lo scopo dell'anime. Esso, più che altro, accompagna lo spettatore attraverso i sentimenti e i desideri di chi gli sta di fronte.
La genuinità della personalità della protagonista è qualcosa che colpisce. Forse ad alcuni potrebbe sembrare eccessiva e troppo utopica, tuttavia ben si sposa con l'ideale della principessa capace di arrivare nel cuore delle persone e cambiarle semplicemente fungendo come uno specchio di determinazione e onestà.
Non da meno è il principe azzurro, a tratti dolce come in ragazzino, ma più spesso disegnato come un giovane adulto risoluto e leale.
Lealtà è infatti una parola cardine di questo anime, intesa anche come possibilità di affidarsi completamente all'altro. E' un concetto che rasserena e accompagna per tutta la storia.
Vi sono anche altri personaggi cardine dai caratteri più specifici, tra cui un principe viziato e imbranato, Raji, e un uomo scimmia (non me ne volere xD) dal passato misterioso e dalla capacità di dire ciò che pensa senza mezzi termini, Obi. Soprattutto quest'ultimo saprà farsi spazio nel cuore dello spettatore.
Devo dire ci sono pochi personaggi che non hanno attratto la mia simpatia.
Per quanto riguarda i disegni non posso esprimermi più di tanto non essendone esperta. Ho trovato tutto gradevole, soprattutto l'attenzione ai fiori, sebbene fossi più concentrata allo sviluppo della trama a dire il vero.
Unica pecca è che non si conclude con il 24° episodio. Per questo motivo non avrà il mio pieno voto. Sebbene mi abbia fatto battere il cuore, c'è ancora di strada da percorrere prima di arrivare al "e vissero per sempre felici e contenti"... dunque aspetterà con speranza una nuova stagione.
Sfuggendo da chi quel destino lo voleva alterare, incontra il suo principe azzurro che la aiuterà a rimboccarsi le maniche per perseguire i suoi obiettivi.
Vedremo l'evolversi delle relazioni tra i personaggi, il cambiamento di alcune e il fortificarsi di altre. Gli episodi trascorrono veloci e tranquilli, non si può dire che ci siano epiche battaglie o tanta azione. Non credo fosse questo lo scopo dell'anime. Esso, più che altro, accompagna lo spettatore attraverso i sentimenti e i desideri di chi gli sta di fronte.
La genuinità della personalità della protagonista è qualcosa che colpisce. Forse ad alcuni potrebbe sembrare eccessiva e troppo utopica, tuttavia ben si sposa con l'ideale della principessa capace di arrivare nel cuore delle persone e cambiarle semplicemente fungendo come uno specchio di determinazione e onestà.
Non da meno è il principe azzurro, a tratti dolce come in ragazzino, ma più spesso disegnato come un giovane adulto risoluto e leale.
Lealtà è infatti una parola cardine di questo anime, intesa anche come possibilità di affidarsi completamente all'altro. E' un concetto che rasserena e accompagna per tutta la storia.
Vi sono anche altri personaggi cardine dai caratteri più specifici, tra cui un principe viziato e imbranato, Raji, e un uomo scimmia (non me ne volere xD) dal passato misterioso e dalla capacità di dire ciò che pensa senza mezzi termini, Obi. Soprattutto quest'ultimo saprà farsi spazio nel cuore dello spettatore.
Devo dire ci sono pochi personaggi che non hanno attratto la mia simpatia.
Per quanto riguarda i disegni non posso esprimermi più di tanto non essendone esperta. Ho trovato tutto gradevole, soprattutto l'attenzione ai fiori, sebbene fossi più concentrata allo sviluppo della trama a dire il vero.
Unica pecca è che non si conclude con il 24° episodio. Per questo motivo non avrà il mio pieno voto. Sebbene mi abbia fatto battere il cuore, c'è ancora di strada da percorrere prima di arrivare al "e vissero per sempre felici e contenti"... dunque aspetterà con speranza una nuova stagione.
La prima considerazione che farò su questo anime riguarda il titolo: "Akagami no Shirayuki-hime", ovvero "Biancaneve dai capelli rossi". Sebbene questa storia possa essere pacificamente considerata come una fiaba, sinceramente non riesco a trovare nessuna relazione tra questo anime e la celebre favola dei fratelli Grimm: dov'è la strega cattiva? Dov'è lo specchio parlante? E soprattutto... Dove caspita sono i nani?
Scherzi a parte, "Akagami no Shirayuki-hime" era sicuramente uno dei titoli che attendevo con maggior impazienza fra quelli prodotti nel 2015 e, dato che non sono esattamente un fan dei simulcast, ma che, al contrario, amo aspettare la conclusione di una serie prima di cominciarne la visione, ho visto moltiplicarsi col tempo i commenti positivi su questo anime, cosa che, naturalmente, ha finito per far salire alle stelle le mie aspettative. Ma, come capita il 99% delle volte, quanto più si attende una cosa, tanto più sono elevate le possibilità di andare incontro ad una delusione; e a questa sorte non si è sottratto nemmeno questo "Akagami no Shirayuki-hime", un titolo che complessivamente non è così male, ma che è ben lontano da ciò che mi aspettavo.
Shirayuki è una ragazza dai bellissimi capelli di un color rosso che ricordano quello delle mele; la fanciulla conduce una vita tranquilla nel regno di Tanbarun, dove svolge l'attività di erborista. Un bel giorno, il giovane principe del regno decide che è arrivato il momento di farsi una concubina e la scelta ricade proprio sulla povera Shirayuki; ma, non essendo assolutamente propensa ad assecondare gli appetiti del principe, la ragazza decide di tagliarsi i capelli e scappare, dirigendosi verso il vicino regno di Clarines. Ma il suo destino, evidentemente, era quello di entrare nella cerchia degli aristocratici in quanto, appena arrivata, fa la conoscenza di Zen, il secondo principe di Clarines; quest'ultimo resterà da subito affascinato da Shirayuki, ma si dimostrerà molto più rispettoso e soprattutto più pudico rispetto al suo pari titolato vicino.
"Akagami no Shirayuki-hime" è un anime abbastanza piacevole, che ripropone il classico tema fiabesco dell'amore del principe verso una sua popolana. Pur non dando mai l'impressione di voler proporre una storia profonda o impegnativa, le premesse per creare qualcosa di veramente interessante c'erano tutte: in particolare, la caratterizzazione dei personaggi è stata ideata con grande buonsenso e ben si coniugava col genere a cui si l'opera si ispirava. Ci sono, però, diversi elementi che ne hanno frenato le potenzialità.
In primo luogo, la composizione degli episodi. Si parte con dodici episodi autoconclusivi, si prosegue con un arco narrativo di otto episodi per poi tornare agli autoconclusivi negli ultimi quattro episodi. Il risultato è stato davvero pessimo: dopo un buon inizio si assiste al susseguirsi di una serie di episodi con in cui non accade quasi niente di veramente rilevante e che rende la narrazione terribilmente lenta. Quando finalmente si decide di optare per un arco narrativo, lo si crea troppo lungo se paragonato al suo contenuto, accentuando ancor di più la sensazione di lentezza già avvertita in precedenza. Degli ultimi quattro episodi, infine, solo l'ultimo è veramente buono, mentre gli altri, pur regalando qualche sorriso ogni tanto, non riescono a rompere la monotonia.
In secondo luogo, la buona caratterizzazione dei personaggi non viene sfruttata in modo adeguato: Shirayuki, quando non viene rapita, passa quasi tutto il tempo tra piante e pozioni; Zen, quando non è impegnato a salvare Shirayuki, passa quasi tutto il suo tempo tra scartoffie e tentativi di fuga dalle responsabilità di corte. Davvero troppo poco; e non c'è da meravigliarsi che a brillare sono due personaggi secondari: Obi e lo sciocco principe Raj.
La storia d'amore è tranquilla ma calda; fa specie che al bacio del principe la fanciulla sviene invece di rianimarsi, ma tutto sommato ritengo questa parte abbastanza riuscita, a patto di riuscire a non soffrire la classica timidezza sentimentale made in Japan.
Nulla da eccepire sulla qualità dell'apparato grafico: i disegni sono molto belli. L'unico cruccio è che Shirayuki stava meglio coi capelli lunghi e potevano evitare di tagliarglieli; ma va bene uguale. La colonna sonora non mi ha impressionato, ma non è nemmeno tanto male.
Tirando le somme, credo che assegnerò a questo anime solo la sufficienza: da un lato, c'è la delusione per un titolo che poteva essere impostato molto meglio; dall'altro, c'è la consapevolezza che, nonostante tutto, la storia non è poi così male e riesce spesso a regalare un sorriso. Fosse stato un po' meno lento gli avrei assegnato almeno un punticino in più.
Scherzi a parte, "Akagami no Shirayuki-hime" era sicuramente uno dei titoli che attendevo con maggior impazienza fra quelli prodotti nel 2015 e, dato che non sono esattamente un fan dei simulcast, ma che, al contrario, amo aspettare la conclusione di una serie prima di cominciarne la visione, ho visto moltiplicarsi col tempo i commenti positivi su questo anime, cosa che, naturalmente, ha finito per far salire alle stelle le mie aspettative. Ma, come capita il 99% delle volte, quanto più si attende una cosa, tanto più sono elevate le possibilità di andare incontro ad una delusione; e a questa sorte non si è sottratto nemmeno questo "Akagami no Shirayuki-hime", un titolo che complessivamente non è così male, ma che è ben lontano da ciò che mi aspettavo.
Shirayuki è una ragazza dai bellissimi capelli di un color rosso che ricordano quello delle mele; la fanciulla conduce una vita tranquilla nel regno di Tanbarun, dove svolge l'attività di erborista. Un bel giorno, il giovane principe del regno decide che è arrivato il momento di farsi una concubina e la scelta ricade proprio sulla povera Shirayuki; ma, non essendo assolutamente propensa ad assecondare gli appetiti del principe, la ragazza decide di tagliarsi i capelli e scappare, dirigendosi verso il vicino regno di Clarines. Ma il suo destino, evidentemente, era quello di entrare nella cerchia degli aristocratici in quanto, appena arrivata, fa la conoscenza di Zen, il secondo principe di Clarines; quest'ultimo resterà da subito affascinato da Shirayuki, ma si dimostrerà molto più rispettoso e soprattutto più pudico rispetto al suo pari titolato vicino.
"Akagami no Shirayuki-hime" è un anime abbastanza piacevole, che ripropone il classico tema fiabesco dell'amore del principe verso una sua popolana. Pur non dando mai l'impressione di voler proporre una storia profonda o impegnativa, le premesse per creare qualcosa di veramente interessante c'erano tutte: in particolare, la caratterizzazione dei personaggi è stata ideata con grande buonsenso e ben si coniugava col genere a cui si l'opera si ispirava. Ci sono, però, diversi elementi che ne hanno frenato le potenzialità.
In primo luogo, la composizione degli episodi. Si parte con dodici episodi autoconclusivi, si prosegue con un arco narrativo di otto episodi per poi tornare agli autoconclusivi negli ultimi quattro episodi. Il risultato è stato davvero pessimo: dopo un buon inizio si assiste al susseguirsi di una serie di episodi con in cui non accade quasi niente di veramente rilevante e che rende la narrazione terribilmente lenta. Quando finalmente si decide di optare per un arco narrativo, lo si crea troppo lungo se paragonato al suo contenuto, accentuando ancor di più la sensazione di lentezza già avvertita in precedenza. Degli ultimi quattro episodi, infine, solo l'ultimo è veramente buono, mentre gli altri, pur regalando qualche sorriso ogni tanto, non riescono a rompere la monotonia.
In secondo luogo, la buona caratterizzazione dei personaggi non viene sfruttata in modo adeguato: Shirayuki, quando non viene rapita, passa quasi tutto il tempo tra piante e pozioni; Zen, quando non è impegnato a salvare Shirayuki, passa quasi tutto il suo tempo tra scartoffie e tentativi di fuga dalle responsabilità di corte. Davvero troppo poco; e non c'è da meravigliarsi che a brillare sono due personaggi secondari: Obi e lo sciocco principe Raj.
La storia d'amore è tranquilla ma calda; fa specie che al bacio del principe la fanciulla sviene invece di rianimarsi, ma tutto sommato ritengo questa parte abbastanza riuscita, a patto di riuscire a non soffrire la classica timidezza sentimentale made in Japan.
Nulla da eccepire sulla qualità dell'apparato grafico: i disegni sono molto belli. L'unico cruccio è che Shirayuki stava meglio coi capelli lunghi e potevano evitare di tagliarglieli; ma va bene uguale. La colonna sonora non mi ha impressionato, ma non è nemmeno tanto male.
Tirando le somme, credo che assegnerò a questo anime solo la sufficienza: da un lato, c'è la delusione per un titolo che poteva essere impostato molto meglio; dall'altro, c'è la consapevolezza che, nonostante tutto, la storia non è poi così male e riesce spesso a regalare un sorriso. Fosse stato un po' meno lento gli avrei assegnato almeno un punticino in più.
Ho aspettato per scrivere la recensione fino alla fine della serie.
"Akagami" è la classica favola semplice e senza fronzoli che potrebbe senza ombra di dubbio passare per un prodotto della fucina Disney (inteso come tipo), ma, dato che non è così, risulta piacevole. Mi spiego meglio: questo anime, senza bisogno di trame cervellotiche o drammi psicologici che portano a traumi infantili, fa della semplicità e della fluidità il suo cavallo di battaglia.
Sicuramente non troveremo epiche battaglie con draghi o mostri usciti da qualche perversa fantasia, m,a come dice il titolo stesso, la storia di una delicata ragazza con i capelli rossi.
Questo anime fa capire come sia bella la semplicità del raccontare con cura l'inizio della relazione tra due sconosciuti, senza per questo stressarle in situazioni ansiolitiche. Non va sottovalutata per questo la sceneggiatura, che in due stagioni ha tenuto un buon ritmo, facendo passare delle piccole avventure alla nostra eroina pur mantenendo sempre il livello costante di pacatezza e fluidità.
Il punto cardine di tutto l'anime è sicuramente la relazione che nasce e cresce tra i due protagonisti, che narra una favola: la protagonista Shirayuki risulta da subito simpatica e non per il suo piccolo dramma, ma perché reagisce con determinazione alle avversità, mentre Zen non è il classico principe delle favole e, sebbene distinto e coraggioso nel suo essere atipico, dà ragion d'essere a parecchie gag umoristiche che allietano la visione dell'anime. Il suo modo di fare (di Zen) è sempre di alto lignaggio e, seppur con frasi fatte, nella giusta occasione risulta un protagonista ben riuscito nel suo ruolo, soprattutto caratterialmente, dove troviamo sicuramente un'evoluzione verso una maturità più profonda. Da non sottovalutare anche tutta la compagnia che ruota intorno a Zen e Shirayuki, con personaggi ben realizzati e un chara ben delineato: è bello vedere nei dialoghi e nelle aspettative di ognuno il legame/i che lega ognuno di essi ai due protagonisti, senza mai trasformarsi in qualcosa di grottesco o magari posticcio.
Anche qui non ci sono veri cattivi o complotti machiavellici con antagonisti surreali, quindi la trama sicuramente sarà scontata, rifatta, posticcia e quant'altro si possa dire, ma è pur sempre una fiaba che allieta chiunque la guardi.
Il lato tecnico è quasi ineccepibile, con le animazioni di buon livello e una scenografia da sogno come la fiaba che racconta; da apprezzare anche la ricerca di ottimo livello sull'erboristeria medicinale, che dilaga nell'anime.
In conclusione, non ho trovato lacune nella sceneggiatura o raccapriccianti forzature nella storia, l'anime è ben fatto. Non è un capolavoro ma, secondo me, neanche vuole esserlo, risultando funzionale nella sua semplicità.
"Akagami" è la classica favola semplice e senza fronzoli che potrebbe senza ombra di dubbio passare per un prodotto della fucina Disney (inteso come tipo), ma, dato che non è così, risulta piacevole. Mi spiego meglio: questo anime, senza bisogno di trame cervellotiche o drammi psicologici che portano a traumi infantili, fa della semplicità e della fluidità il suo cavallo di battaglia.
Sicuramente non troveremo epiche battaglie con draghi o mostri usciti da qualche perversa fantasia, m,a come dice il titolo stesso, la storia di una delicata ragazza con i capelli rossi.
Questo anime fa capire come sia bella la semplicità del raccontare con cura l'inizio della relazione tra due sconosciuti, senza per questo stressarle in situazioni ansiolitiche. Non va sottovalutata per questo la sceneggiatura, che in due stagioni ha tenuto un buon ritmo, facendo passare delle piccole avventure alla nostra eroina pur mantenendo sempre il livello costante di pacatezza e fluidità.
Il punto cardine di tutto l'anime è sicuramente la relazione che nasce e cresce tra i due protagonisti, che narra una favola: la protagonista Shirayuki risulta da subito simpatica e non per il suo piccolo dramma, ma perché reagisce con determinazione alle avversità, mentre Zen non è il classico principe delle favole e, sebbene distinto e coraggioso nel suo essere atipico, dà ragion d'essere a parecchie gag umoristiche che allietano la visione dell'anime. Il suo modo di fare (di Zen) è sempre di alto lignaggio e, seppur con frasi fatte, nella giusta occasione risulta un protagonista ben riuscito nel suo ruolo, soprattutto caratterialmente, dove troviamo sicuramente un'evoluzione verso una maturità più profonda. Da non sottovalutare anche tutta la compagnia che ruota intorno a Zen e Shirayuki, con personaggi ben realizzati e un chara ben delineato: è bello vedere nei dialoghi e nelle aspettative di ognuno il legame/i che lega ognuno di essi ai due protagonisti, senza mai trasformarsi in qualcosa di grottesco o magari posticcio.
Anche qui non ci sono veri cattivi o complotti machiavellici con antagonisti surreali, quindi la trama sicuramente sarà scontata, rifatta, posticcia e quant'altro si possa dire, ma è pur sempre una fiaba che allieta chiunque la guardi.
Il lato tecnico è quasi ineccepibile, con le animazioni di buon livello e una scenografia da sogno come la fiaba che racconta; da apprezzare anche la ricerca di ottimo livello sull'erboristeria medicinale, che dilaga nell'anime.
In conclusione, non ho trovato lacune nella sceneggiatura o raccapriccianti forzature nella storia, l'anime è ben fatto. Non è un capolavoro ma, secondo me, neanche vuole esserlo, risultando funzionale nella sua semplicità.
In un regno chiamato Tambarun vive una bella ragazza dai capelli di un rosso acceso, colore molto inusuale che la rende un tipo davvero particolare. Questa ragazza si chiama Shirayuki e non ha altra passione se non trasformare le erbe in medicinali.
Un giorno, però, il principe di Tambarun, un vero simpaticone, decide che Shirayuki, vista la particolarità dei suoi capelli, debba diventare la sua concubina. Ovviamente Shirayuki pensa che ha ben altro da fare che accontentare il principe e scappa verso la terra di Clarines, lasciando al principe solo i suoi capelli.
Durante la fuga, incontra un ragazzo di nome Zen che decide di portarla con sé a Clarines. È qui che Shirayuki scopre che in realtà Zen è il principe di Clarines.
La storia di Shirayuki e Zen è una di quelle classiche storie delle fiabe, romantica e dolce, anche se non manca un po' di avventura.
Mi piace molto Shirayuki e la sua abilità con le erbe. Infatti ho trovato molto interessante il fatto che sia un'erborista. A parte lei, Zen è il mio personaggio preferito. Lui è davvero il perfetto principe delle favole, quello che non si cura del rango ma si interessa della persona. Amo tanto Zen quanto invece non sopporto suo fratello maggiore Izana, erede al trono di Clarines. Ho dato il massimo dei voti perchè la grafica è molto bella e la storia molto carina, da rivedere più e più volte per gli appassionati del genere come me.
Un giorno, però, il principe di Tambarun, un vero simpaticone, decide che Shirayuki, vista la particolarità dei suoi capelli, debba diventare la sua concubina. Ovviamente Shirayuki pensa che ha ben altro da fare che accontentare il principe e scappa verso la terra di Clarines, lasciando al principe solo i suoi capelli.
Durante la fuga, incontra un ragazzo di nome Zen che decide di portarla con sé a Clarines. È qui che Shirayuki scopre che in realtà Zen è il principe di Clarines.
La storia di Shirayuki e Zen è una di quelle classiche storie delle fiabe, romantica e dolce, anche se non manca un po' di avventura.
Mi piace molto Shirayuki e la sua abilità con le erbe. Infatti ho trovato molto interessante il fatto che sia un'erborista. A parte lei, Zen è il mio personaggio preferito. Lui è davvero il perfetto principe delle favole, quello che non si cura del rango ma si interessa della persona. Amo tanto Zen quanto invece non sopporto suo fratello maggiore Izana, erede al trono di Clarines. Ho dato il massimo dei voti perchè la grafica è molto bella e la storia molto carina, da rivedere più e più volte per gli appassionati del genere come me.
La cosa che più mi ha affascinato in questo anime sono stati i personaggi. In particolare, la protagonista che, grazie al cielo, non è stata un personaggio totalmente inutile e passivo come mi aspettavo all'inizio. Anzi, devo dire che mi ha molto sorpresa: Shirayuki è una ragazza con una spina dorsale, con del coraggio e con molta determinazione (soprattutto nell'affermarsi come erborista). Per quanto riguarda Zen, nulla da dire, è il classico "principe azzurro". Molto più interessanti sono i personaggi secondari che, a parer mio, avrebbero potuto approfondire un po' di più. La storia non ruota intorno alla storia d'amore tra i due protagonisti, ma, al contrario, è più focalizzata sulle loro "imprese", sulle loro difficoltà. E prima del vero e proprio amore c'è una fase in cui i due si conoscono, approfondiscono il loro rapporto, giorno dopo giorno. Nel complesso, l'ho trovato un anime soddisfacente e i disegni mi sono piaciuti molto.
Solitamente non amo guardare gli shojo, per via della formula base a cui quelli vecchio stampo mi hanno abituata, con protagoniste piatte e con una trama che non racconta molto se non, appunto, la storia d'amore. In "Akagami no Shirayuki hime", la storia d'amore, seppur importante, non è il centro della serie. Le vicende si svolgono attorno a vari personaggi, tutti ben caratterizzati, ma soprattutto allo sviluppo dei due protagonisti principali e alle loro vicende legate al mondo di stampo fantasy in cui vivono. Ho trovato Shirayuki, la protagonista, una ragazza da prendere come esempio: è una persona con una grande forza d'animo, coraggiosa e pronta a cambiare la sua vita per il bene delle persone a cui tiene, senza però rinunciare alle sue ambizioni. Lei non si annulla per inseguire l'amore, ma si realizza in ambito lavorativo mentre gradatamente instaura un rapporto di fiducia, di amicizia e poi infine d'amore con il protagonista maschile Zen. La romance va per gradi, i due protagonisti imparano a conoscersi e ad innamorarsi con il passare degli episodi, senza che lo spettatore si senta forzato ad accettare il fatto. E' un andamento molto naturale e piacevole che io apprezzo molto e non trovavo da tempo in un anime. I disegni e le animazioni sono abbastanza curati. Ciò che mi ha colpito di più dello stile di disegno sono gli sfondi e le colorazioni: le foreste, i cieli e l'acqua hanno un aspetto magico, che ricorda quelli di un bel jrpg. Le musiche sono piacevoli e c'è uno splendido Jun Fukuyama dai toni simili a quelli di Lelouch di Code Geass, ma in chiave comica. Lo consiglio a coloro a cui piacciono le ambientazioni fantasy e le storie d'amore leggere senza patemi d'animo da far cadere le braccia.
Mi appresto, dopo tanto tempo come semplice visitatore, a scrivere la mia prima recensione.
Mi sono avvicinato a "Akagami no Shirayuki hime" in cerca di un buon fantasy, incuriosito dalla professione di "erborista" della protagonista, sperando in un lato "sentimentale" non troppo banale.
Le mie aspettative sono state soddisfatte, ma non del tutto, e da qui il voto 7 (avrei dato volentieri un 6.5, ma, dovendo arrotondare, ho preferito farlo per eccesso, in quanto l'anime ha sicuramente dei meriti, e probabilmente io non rientro nel suo target, quindi altri utenti potrebbero apprezzarlo più di me).
Iniziamo col dire che il titolo inglese, "Snow White with the Red Hair", ovvero "Biancaneve coi capelli rossi" avrebbe dovuto mettermi in guardia.
Se da un lato i riferimenti al famoso film Disney sono solo dei riferimenti (la mela, qualche frase sparsa qua e la, ecc..), è il personaggio del Principe Azzurro che si è insinuato fin troppo, a mio parere, nel character design del principe Zen.
La storia in sé non è male, per quanto non originalissima, ovvero una ragazza di umili origini costretta ad abbandonare il suo regno, che lavora duramente per farsi accettare come erborista di corte nel castello di un regno vicino nonostante i pregiudizi.
Se questo lato della trama non mi è dispiaciuto, ed anzi mi sarebbe piaciuto che fosse stato approfondito ulteriormente, è la storia d'amore tra il Principe Zen e la protagonista Shirayuki che ha rischiato di farmi venire il diabete precoce.
I personaggi secondari sono molto interessanti, dai due servitori personali del principe al particolare "ninja" Obi, agli erboristi di corte, fino al fratello del principe, il primogenito e successore al trono, che si dimostra non solo un abile ed intelligente regnante, ma anche un acuto osservatore, disposto anche a calcare la mano pur di fare il bene del regno.
Purtroppo, sono i protagonisti ad essere carenti... Se Shirayuki è la classica protagonista di anime e manga, buona fino al midollo, grande lavoratrice, di sani principi e che non si arrende mai (quindi non pessima, ma sicuramente non originale), il principe Zen è un concentrato melenso di cavalleria classica, il classico principe azzurro che salva la donzella in pericolo in ogni occasione.
Si intravedono altri possibili strade sentimentali per la protagonista, ma esse non vengono minimamente prese in considerazione, fermamente instradata nella sua storia da "e vissero felici e contenti."
Non sono un esperto in quanto a disegni, animazioni ed altre caratteristiche tecniche, dato che tendo a considerarli meno importanti rispetto alla storia e ad i personaggi, ma quelli di "Akagami no Shirayuki hime" mi sono sembrati più che adeguati, così come il lato sonoro e le musiche.
Nel complesso, l'anime ha il pregio di non rallentare eccessivamente, se non in una puntata di flashback che mostra parte del passato del principe Zen, e mantiene quindi un discreto ritmo narrativo.
Il finale è aperto, per quanto raggiunga comunque un climax narrativo, in quanto è già prevista una seconda serie.
Che dire, un anime passabile e leggero, che va bene se non avete niente di meglio da vedere, e sicuramente un'ottimo prodotto per ragazze che ancora fantasticano sul Principe Azzurro, ma anche un'occasione sprecata, perché i personaggi secondari erano decisamente interessanti ed avrebbero meritato più spazio, e la parte riguardante lo studio delle erbe e della medicina e le difficoltà di farsi accettare legittimamente a corte erano interessanti e potevano essere approfondite meglio (un po' come l'anime "Food Wars!", sempre di quest'anno, fa con la cucina).
Voto finale: 6,5
Mi sono avvicinato a "Akagami no Shirayuki hime" in cerca di un buon fantasy, incuriosito dalla professione di "erborista" della protagonista, sperando in un lato "sentimentale" non troppo banale.
Le mie aspettative sono state soddisfatte, ma non del tutto, e da qui il voto 7 (avrei dato volentieri un 6.5, ma, dovendo arrotondare, ho preferito farlo per eccesso, in quanto l'anime ha sicuramente dei meriti, e probabilmente io non rientro nel suo target, quindi altri utenti potrebbero apprezzarlo più di me).
Iniziamo col dire che il titolo inglese, "Snow White with the Red Hair", ovvero "Biancaneve coi capelli rossi" avrebbe dovuto mettermi in guardia.
Se da un lato i riferimenti al famoso film Disney sono solo dei riferimenti (la mela, qualche frase sparsa qua e la, ecc..), è il personaggio del Principe Azzurro che si è insinuato fin troppo, a mio parere, nel character design del principe Zen.
La storia in sé non è male, per quanto non originalissima, ovvero una ragazza di umili origini costretta ad abbandonare il suo regno, che lavora duramente per farsi accettare come erborista di corte nel castello di un regno vicino nonostante i pregiudizi.
Se questo lato della trama non mi è dispiaciuto, ed anzi mi sarebbe piaciuto che fosse stato approfondito ulteriormente, è la storia d'amore tra il Principe Zen e la protagonista Shirayuki che ha rischiato di farmi venire il diabete precoce.
I personaggi secondari sono molto interessanti, dai due servitori personali del principe al particolare "ninja" Obi, agli erboristi di corte, fino al fratello del principe, il primogenito e successore al trono, che si dimostra non solo un abile ed intelligente regnante, ma anche un acuto osservatore, disposto anche a calcare la mano pur di fare il bene del regno.
Purtroppo, sono i protagonisti ad essere carenti... Se Shirayuki è la classica protagonista di anime e manga, buona fino al midollo, grande lavoratrice, di sani principi e che non si arrende mai (quindi non pessima, ma sicuramente non originale), il principe Zen è un concentrato melenso di cavalleria classica, il classico principe azzurro che salva la donzella in pericolo in ogni occasione.
Si intravedono altri possibili strade sentimentali per la protagonista, ma esse non vengono minimamente prese in considerazione, fermamente instradata nella sua storia da "e vissero felici e contenti."
Non sono un esperto in quanto a disegni, animazioni ed altre caratteristiche tecniche, dato che tendo a considerarli meno importanti rispetto alla storia e ad i personaggi, ma quelli di "Akagami no Shirayuki hime" mi sono sembrati più che adeguati, così come il lato sonoro e le musiche.
Nel complesso, l'anime ha il pregio di non rallentare eccessivamente, se non in una puntata di flashback che mostra parte del passato del principe Zen, e mantiene quindi un discreto ritmo narrativo.
Il finale è aperto, per quanto raggiunga comunque un climax narrativo, in quanto è già prevista una seconda serie.
Che dire, un anime passabile e leggero, che va bene se non avete niente di meglio da vedere, e sicuramente un'ottimo prodotto per ragazze che ancora fantasticano sul Principe Azzurro, ma anche un'occasione sprecata, perché i personaggi secondari erano decisamente interessanti ed avrebbero meritato più spazio, e la parte riguardante lo studio delle erbe e della medicina e le difficoltà di farsi accettare legittimamente a corte erano interessanti e potevano essere approfondite meglio (un po' come l'anime "Food Wars!", sempre di quest'anno, fa con la cucina).
Voto finale: 6,5
Akagami no Shirayuki-hime è l'inno all'ovvio e lo scontato, punta dritto al cuore della bambine con tutti gli stereotipi sentimentali del caso. Il pacchetto è completo: il bel principe, la donzella in pericolo che però ha delle doti uniche ed eccezionali e casualmente è bella e single, e ovviamente la vittoria dell'amore sulle condizioni sociali, i problemi di status e menate varie.
Questo anime avrebbe potuto dare una stoccata al mondo tedioso degli shojo cavallereschi da narrazione stilvonista con donna angelo inclusa, ma non lo fa perché la verità è che si vende di più con le bambine in brodo di giuggiole per lo scontato, tirare una stoccata alla categoria ha sempre un costo. Però per far soffrire spettatori come la sottoscritta, butta sul tavolo della narrazione personaggi reali come Obi e il prinze Izana, soggetti profondi, nobili a modo loro, ma sinceri con la realtà in cui vivono, dove un servo/assassino/guardia e un principe ereditario sanno che è bello sognare ma si vive nelle regole e nelle convenzioni.
Veniamo però alla trama: questa ruota intorno al pallosissimo due di Shirayuki e Zen, lei erborista noiosa e dal carattere gratuitamente buonista e melenso universalmente, lui bel principe dai principi di nobilità e giustizia caratterizzato in modo anche più scontato di lei, il loro improbabile incontro con la fanciulla che scappia dalle molestie di un nobilastro e le varie situazioni che porteranno la coppia a conoscersi e legarsi sono un ritrito trattato con i piedi. La situazione sarà peggio dell'ovvio, gli esiti sempre ovvi e prevedibili, le frasi fatte da shojo di categoria infima li a condire tutto l'intorno, le situazioni ai limiti dell'irritante pronte su un piatto d'argento ma... si c'è un ma, e sono Obi e Izana i ma, la loro caratterizzazione è così elegante, che inganna, lascia una speranza, quella che alla fine la verità spezzerà la bolla dei due colombi, e sarà meraviglioso vedere la realtà in mezzo alla melassa noiosa della volontà che vince tutte e tante menate solite. Ma non succede, c'è solo la vivida illusione.
Vediamo di chiarire: Obi, assassino, tutto fare, guardia del corpo di un nobile di corte (il braccio destro del principe ereditario) finisce per diventare messaggero di Zen e per ordine di questo guardia del corpo dell'erborista, questa vicinanza gli permetterà di analizzare la ragazzina dandogli una reale chance di legame. E così il povero Obi si infatua della impacciata e sciocca Shirayuki in modo genuino, prima mosso da un senso di colpa, poi affascinato da come la ragazza sia disposta a giudicarlo solo dopo averlo conosciuto e non in nome di come si sono scontrati. Il suo innamorarsi di Shirayuki è delicato e coerente, è realistico, e vede due persone dallo status non nobile, legate a soggetti di altro ceto sociale con ambizioni in merito, e la coscienza assolutamente divergente in proposito. Obi sa sempre qual è il suo posto, e non sgarra mai, le poche azioni che osano sfidare le regoli sono dettagli non gesti eclatanti, la frustrazione è dietro la maschera non appuntata sul bavero e il suo affetto per questa ritardata deficiente che è la protagonista è gestito in modo magistrale, in modo più fine e attento di come il patetico Principe Zen si invaghisce non si sa come e non interessa perché della medesima fanciulla.
Nel mezzo di questa bivalenza narrativa dove lo spettatore subisce la noia della coppia protagonista e viene sfidato dalla profondità di un fuori coro come Obi, si pone poi il secondo elemento stonato: Izana. Principe, nobile, saggio ma non buonista, conosce la realtà e non se la nega mai, riconosce il valore delle persone senza status sociale, ma sa che non può gestire un regno senza le convenzioni della nobiltà e non si permette mai di dimenticarlo. Il machiavelli che salirà al trovo, che usa il cervello e non vanta solo giustizia e onore, un governante notevole che non si azzarda mai a farsi illudere dalle lusinghe delle emozioni.
La profondità di Izana non ha paragone sulla pozzanghera asciutta del suo fratellino minore, che parimenti non può competere con Obi, eppure la faccenda è già decisa e quindi nonostante l'impegno di caratterizzazione di questi soggetti, la volontà e soprattutto l'ammmore devono vincere, perché faceva troppo brutto dirsi un si questi due magari hanno un feeling, ma hanno due ruoli non compatibili. Sia mai deludere la bambine, il principe azzurro sul cavallo bianco deve giurare amore eterno alla senza titolo che non ha le skill per dispute politiche, non deve fare ciò che va fatto e soffrire della rinuncia, non deve andare incontro ad un più sensato matrimonio politico e vivere e convivere con le proprie emozioni, sfidandosi a sopportarle, no queste cose troppo hard non vanno proposte.
E quindi capitola machiavelli, senza spiegare davvero perché, e Obi viene ridotto a macchietta supporter, perché le spettatrici urlanti vogliono il lieto fine. Nemmeno da menzionare gli altri ovvi comprimari pronti a tutto per supportare la luminosa coppia e soprattutto il baldo principe senza macchia, paura e cervello.
Il comparto tecnico è molto buono, i disegni sono gradevoli e le animazioni piacevoli, anche se i duelli d spada fanno venire il latte alle ginocchia ed i fondali un po' noiosetti, ma glielo si perdona. Le musiche sono orecchiabili, ho trovato molto piacevole la ending.
Peccato c'ho davvero investito su Izana e il suo essere li a ricordare a Zen che la realtà non è fiabesca e governare un popolo, anche solo come fratello di un regnante, ha un costo. Do cinque invece di quattro proprio in nome delle due divergenze nel tediame scontato.
Questo anime avrebbe potuto dare una stoccata al mondo tedioso degli shojo cavallereschi da narrazione stilvonista con donna angelo inclusa, ma non lo fa perché la verità è che si vende di più con le bambine in brodo di giuggiole per lo scontato, tirare una stoccata alla categoria ha sempre un costo. Però per far soffrire spettatori come la sottoscritta, butta sul tavolo della narrazione personaggi reali come Obi e il prinze Izana, soggetti profondi, nobili a modo loro, ma sinceri con la realtà in cui vivono, dove un servo/assassino/guardia e un principe ereditario sanno che è bello sognare ma si vive nelle regole e nelle convenzioni.
Veniamo però alla trama: questa ruota intorno al pallosissimo due di Shirayuki e Zen, lei erborista noiosa e dal carattere gratuitamente buonista e melenso universalmente, lui bel principe dai principi di nobilità e giustizia caratterizzato in modo anche più scontato di lei, il loro improbabile incontro con la fanciulla che scappia dalle molestie di un nobilastro e le varie situazioni che porteranno la coppia a conoscersi e legarsi sono un ritrito trattato con i piedi. La situazione sarà peggio dell'ovvio, gli esiti sempre ovvi e prevedibili, le frasi fatte da shojo di categoria infima li a condire tutto l'intorno, le situazioni ai limiti dell'irritante pronte su un piatto d'argento ma... si c'è un ma, e sono Obi e Izana i ma, la loro caratterizzazione è così elegante, che inganna, lascia una speranza, quella che alla fine la verità spezzerà la bolla dei due colombi, e sarà meraviglioso vedere la realtà in mezzo alla melassa noiosa della volontà che vince tutte e tante menate solite. Ma non succede, c'è solo la vivida illusione.
Vediamo di chiarire: Obi, assassino, tutto fare, guardia del corpo di un nobile di corte (il braccio destro del principe ereditario) finisce per diventare messaggero di Zen e per ordine di questo guardia del corpo dell'erborista, questa vicinanza gli permetterà di analizzare la ragazzina dandogli una reale chance di legame. E così il povero Obi si infatua della impacciata e sciocca Shirayuki in modo genuino, prima mosso da un senso di colpa, poi affascinato da come la ragazza sia disposta a giudicarlo solo dopo averlo conosciuto e non in nome di come si sono scontrati. Il suo innamorarsi di Shirayuki è delicato e coerente, è realistico, e vede due persone dallo status non nobile, legate a soggetti di altro ceto sociale con ambizioni in merito, e la coscienza assolutamente divergente in proposito. Obi sa sempre qual è il suo posto, e non sgarra mai, le poche azioni che osano sfidare le regoli sono dettagli non gesti eclatanti, la frustrazione è dietro la maschera non appuntata sul bavero e il suo affetto per questa ritardata deficiente che è la protagonista è gestito in modo magistrale, in modo più fine e attento di come il patetico Principe Zen si invaghisce non si sa come e non interessa perché della medesima fanciulla.
Nel mezzo di questa bivalenza narrativa dove lo spettatore subisce la noia della coppia protagonista e viene sfidato dalla profondità di un fuori coro come Obi, si pone poi il secondo elemento stonato: Izana. Principe, nobile, saggio ma non buonista, conosce la realtà e non se la nega mai, riconosce il valore delle persone senza status sociale, ma sa che non può gestire un regno senza le convenzioni della nobiltà e non si permette mai di dimenticarlo. Il machiavelli che salirà al trovo, che usa il cervello e non vanta solo giustizia e onore, un governante notevole che non si azzarda mai a farsi illudere dalle lusinghe delle emozioni.
La profondità di Izana non ha paragone sulla pozzanghera asciutta del suo fratellino minore, che parimenti non può competere con Obi, eppure la faccenda è già decisa e quindi nonostante l'impegno di caratterizzazione di questi soggetti, la volontà e soprattutto l'ammmore devono vincere, perché faceva troppo brutto dirsi un si questi due magari hanno un feeling, ma hanno due ruoli non compatibili. Sia mai deludere la bambine, il principe azzurro sul cavallo bianco deve giurare amore eterno alla senza titolo che non ha le skill per dispute politiche, non deve fare ciò che va fatto e soffrire della rinuncia, non deve andare incontro ad un più sensato matrimonio politico e vivere e convivere con le proprie emozioni, sfidandosi a sopportarle, no queste cose troppo hard non vanno proposte.
E quindi capitola machiavelli, senza spiegare davvero perché, e Obi viene ridotto a macchietta supporter, perché le spettatrici urlanti vogliono il lieto fine. Nemmeno da menzionare gli altri ovvi comprimari pronti a tutto per supportare la luminosa coppia e soprattutto il baldo principe senza macchia, paura e cervello.
Il comparto tecnico è molto buono, i disegni sono gradevoli e le animazioni piacevoli, anche se i duelli d spada fanno venire il latte alle ginocchia ed i fondali un po' noiosetti, ma glielo si perdona. Le musiche sono orecchiabili, ho trovato molto piacevole la ending.
Peccato c'ho davvero investito su Izana e il suo essere li a ricordare a Zen che la realtà non è fiabesca e governare un popolo, anche solo come fratello di un regnante, ha un costo. Do cinque invece di quattro proprio in nome delle due divergenze nel tediame scontato.
"Akagami no Shirayuki hime" è un anime di dodici episodi uscito nella stagione estiva 2015, una commedia sentimentale con ambientazione storica. Ad essere onesti, mi aspettavo qualcosa di più da tale opera, ma, allo stesso tempo, non posso che constatare come sia riuscita ad appassionarmi. Una commedia dedicata principalmente a un pubblico femminile, ma comunque apprezzabile anche dai maschietti. Una trama semplice e lineare, che avanza quasi con tranquillità in mezzo ai vari pericoli che incontrerà la nostra cara protagonista.
Ed è proprio da lei che inizia questa favola. Quando la bella e incantevole erborista, Shirayuki, è costretta a fuggire dal principe Raji, che altrimenti l'avrebbe resa sua concubina. I capelli rossi della fanciulla attraggono molto l'attenzione e, oltre che il suo orgoglio, rappresenteranno anche la sua maledizione.
Costretta a scappare di casa, verrà salvata dal giovane Zen che, come si scoprirà in seguito, è anche lui principe di un paese vicino. Il carattere di quest'ultimo, però, è molto diverso da quello di Raji. La sua infatuazione per la bella e gentile Shirayuki è più che palese, ma non cerca in alcun modo di corteggiarla. Le propone invece di trasferirsi nel suo regno, dove avrebbe potuto vivere una vita tranquilla, lontana da ogni pericolo.
Ed ecco che Shirayuki si appresta a incominciare una nuova ed entusiasmante esperienza al fianco del principe Zen, inconscia, però, che le disavventure non sono destinate a finire.
Incomincio a parlar subito del tassello più importante di tutta la storia, ovvero la relazione tra i due protagonisti. Almeno all'apparenza i due non sembrano essere altro che amici, ma è piuttosto chiaro come andranno a finire le cose. Non ci vuole poi molto a capire i veri sentimenti di entrambi e il loro destino in comune.
Detto ciò, però, non posso che storcere il naso per quel personaggio così stereotipato che è Zen. Molto probabilmente sarà il fatto che non sono una fanciulla, ma il classico principe azzurro mi ha sempre fatto indispettire. Simpatico, abile, ricco, potente e incantevole… Insomma, perfetto. E se Shirayuki è anche bella dal punto di vista caratteriale, non proprio avvezza a smancerie e piuttosto sbarazzina, Zen è invece il solito principe che rimpiange di esser nato a corte. Troverà mai il vero amore? Come comportarsi di fronte a tutta quella gente che lo adula? Shirayuki sembra l'unica a trattarlo per quello che è veramente, apprezzandolo fin dal profondo.
Bello, certo, ma un pochino troppo sdolcinato e monotono come tema (e, non preoccupatevi, lo dico proprio perché ho letto molte storie romantiche). Per tutta la serie si rimane alla costante ricerca di un degno "avversario" di Zen, ovviamente per le questioni di cuore. Effettivamente questo compare (ed è anche il mio personaggio preferito), ma la fanciulla sembra avere occhi solo per il principe belloccio. Niente spazio, almeno per il momento, per il taciturno e misterioso Obi, che grazie alla sua arguzia e astuzia ha saputo fin da subito intrigarmi. Questo sì che può essere considerato un personaggio profondo e originale.
La grafica è molto buona e i colori accesi rendono alla perfezione quel clima quasi fiabesco che regna in tutto l'anime. Le musiche sono piuttosto blande e carezzevoli, proprio per non allontanarsi troppo da quel mondo di favole in cui sembrano vivere Shirayuki e compagni.
Ottimo il doppiaggio e più che discreta la regia. Anche se, in fin dei conti, non ha dovuto fare poi molto per una storia che si sviluppa in maniera lineare e tranquilla.
"Akagami no Shirayuki hime", dunque, è un'opera che, nel complesso, risulta piacevole. Ho apprezzato tutte e dodici le puntate, e le questioni di cuore vengono descritte in maniera esemplare. Nonostante il mio odio represso (nonché gelosia) per il giovane Zen, mi sono piaciuti molto alcuni sviluppi tra lui e la fanciulla dai capelli rossi. Un rapporto che si evolve man mano e non esplode come una mina. Spontaneo e molto credibile, anche se prevedibile e scontato. Il finale è la ciliegina sulla torta, sebbene non rappresenti una vera e propria conclusione. Il manga, da cui è tratta la serie, continua imperterrito, e chissà quali dolci sorprese, o nefasti sviluppi, aspetteranno i nostri protagonisti.
Una serie discreta, capace di far divertire e innamorare sia i maschi che le femmine.
Voto finale: 7… Meno!
Ed è proprio da lei che inizia questa favola. Quando la bella e incantevole erborista, Shirayuki, è costretta a fuggire dal principe Raji, che altrimenti l'avrebbe resa sua concubina. I capelli rossi della fanciulla attraggono molto l'attenzione e, oltre che il suo orgoglio, rappresenteranno anche la sua maledizione.
Costretta a scappare di casa, verrà salvata dal giovane Zen che, come si scoprirà in seguito, è anche lui principe di un paese vicino. Il carattere di quest'ultimo, però, è molto diverso da quello di Raji. La sua infatuazione per la bella e gentile Shirayuki è più che palese, ma non cerca in alcun modo di corteggiarla. Le propone invece di trasferirsi nel suo regno, dove avrebbe potuto vivere una vita tranquilla, lontana da ogni pericolo.
Ed ecco che Shirayuki si appresta a incominciare una nuova ed entusiasmante esperienza al fianco del principe Zen, inconscia, però, che le disavventure non sono destinate a finire.
Incomincio a parlar subito del tassello più importante di tutta la storia, ovvero la relazione tra i due protagonisti. Almeno all'apparenza i due non sembrano essere altro che amici, ma è piuttosto chiaro come andranno a finire le cose. Non ci vuole poi molto a capire i veri sentimenti di entrambi e il loro destino in comune.
Detto ciò, però, non posso che storcere il naso per quel personaggio così stereotipato che è Zen. Molto probabilmente sarà il fatto che non sono una fanciulla, ma il classico principe azzurro mi ha sempre fatto indispettire. Simpatico, abile, ricco, potente e incantevole… Insomma, perfetto. E se Shirayuki è anche bella dal punto di vista caratteriale, non proprio avvezza a smancerie e piuttosto sbarazzina, Zen è invece il solito principe che rimpiange di esser nato a corte. Troverà mai il vero amore? Come comportarsi di fronte a tutta quella gente che lo adula? Shirayuki sembra l'unica a trattarlo per quello che è veramente, apprezzandolo fin dal profondo.
Bello, certo, ma un pochino troppo sdolcinato e monotono come tema (e, non preoccupatevi, lo dico proprio perché ho letto molte storie romantiche). Per tutta la serie si rimane alla costante ricerca di un degno "avversario" di Zen, ovviamente per le questioni di cuore. Effettivamente questo compare (ed è anche il mio personaggio preferito), ma la fanciulla sembra avere occhi solo per il principe belloccio. Niente spazio, almeno per il momento, per il taciturno e misterioso Obi, che grazie alla sua arguzia e astuzia ha saputo fin da subito intrigarmi. Questo sì che può essere considerato un personaggio profondo e originale.
La grafica è molto buona e i colori accesi rendono alla perfezione quel clima quasi fiabesco che regna in tutto l'anime. Le musiche sono piuttosto blande e carezzevoli, proprio per non allontanarsi troppo da quel mondo di favole in cui sembrano vivere Shirayuki e compagni.
Ottimo il doppiaggio e più che discreta la regia. Anche se, in fin dei conti, non ha dovuto fare poi molto per una storia che si sviluppa in maniera lineare e tranquilla.
"Akagami no Shirayuki hime", dunque, è un'opera che, nel complesso, risulta piacevole. Ho apprezzato tutte e dodici le puntate, e le questioni di cuore vengono descritte in maniera esemplare. Nonostante il mio odio represso (nonché gelosia) per il giovane Zen, mi sono piaciuti molto alcuni sviluppi tra lui e la fanciulla dai capelli rossi. Un rapporto che si evolve man mano e non esplode come una mina. Spontaneo e molto credibile, anche se prevedibile e scontato. Il finale è la ciliegina sulla torta, sebbene non rappresenti una vera e propria conclusione. Il manga, da cui è tratta la serie, continua imperterrito, e chissà quali dolci sorprese, o nefasti sviluppi, aspetteranno i nostri protagonisti.
Una serie discreta, capace di far divertire e innamorare sia i maschi che le femmine.
Voto finale: 7… Meno!
"Akagami no Shirayuki hime" ha come protagonista Shirayuki, una giovanissima erborista famosa per avere i capelli di un rosso acceso, cosa evidentemente molto rara nel paese in cui vive. Questo dettaglio non solo attira le attenzioni dei molti clienti del suo negozio, che spesso e volentieri vi entrano unicamente per ammirarla, ma anche quelle del principe Raji, un ragazzo viziato abituato ad avere sempre ciò che desidera. Decisa a non diventare la sua concubina, come invece le viene ordinato, Shirayuki lascia al principe una ciocca dei suoi capelli e fugge, incontrando per puro caso quello che si rivelerà essere Zen, il principe secondogenito del regno vicino. L'amicizia tra i due sfocia ben presto in una splendida storia d'amore e, oltre a fronteggiare i propri sentimenti, la ragazza dovrà affrontare diverse sfide.
La trama, per come si era presentata inizialmente, mi dava l'idea di voler mostrare una storia d'amore medievale, come tante altre già viste e riviste. Tuttavia, la scelta di non focalizzarsi unicamente sui sentimenti, quanto più sulle sfide che la giovane erborista deve affrontare, per affermarsi nel suo campo, l'ho trovata piuttosto originale. Per una buona parte, gli episodi sono quasi autoconclusivi: Shirayuki incappa in un problema (che può essere un mercenario pronto a rapirla per via dei suoi capelli; o problemi legati al suo stesso lavoro) e, spalleggiata dall'aitante principe, riesce a risolverlo a testa alta. Tuttavia, man mano che le sfide aumentano, si può notare la splendida evoluzione dei personaggi. Non tanto quella della protagonista, che bene o male, seppur ben caratterizzata, resta sempre uguale, o quasi. Quanto più quella di Zen e degli altri personaggi che, circondati da sentimenti nuovi a cui non sono abitati, si trasformano. Lo notiamo ad esempio con la finta prepotenza di Raji che, minacciato da Zen, non solo rinuncia per sempre alla sua preda, ma spinto dalla codardia e poi dalla saggezza derivata da questa "sconfitta", spalleggia la ragazza aiutandola nelle sue scelte. Interessante, inoltre, il personaggio del fratello maggiore di Zen, che resta ambiguo per tutta la durata della serie. Quali sono le sue vere intenzioni? Cosa prova per il fratello minore? E' spinto più da egoistici desideri, o semplicemente dall'interessamento di vedere come cose così semplici possano cambiare un intero regno?
Se la trama e i personaggi sono buoni, lo stesso si può dire del comparto tecnico, dei disegni e delle musiche. Sicuramente, per chi apprezza questo genere, è una serie che riserva molte sorprese e risulta davvero piacevole da seguire, senza mai cadere nella noia.
La trama, per come si era presentata inizialmente, mi dava l'idea di voler mostrare una storia d'amore medievale, come tante altre già viste e riviste. Tuttavia, la scelta di non focalizzarsi unicamente sui sentimenti, quanto più sulle sfide che la giovane erborista deve affrontare, per affermarsi nel suo campo, l'ho trovata piuttosto originale. Per una buona parte, gli episodi sono quasi autoconclusivi: Shirayuki incappa in un problema (che può essere un mercenario pronto a rapirla per via dei suoi capelli; o problemi legati al suo stesso lavoro) e, spalleggiata dall'aitante principe, riesce a risolverlo a testa alta. Tuttavia, man mano che le sfide aumentano, si può notare la splendida evoluzione dei personaggi. Non tanto quella della protagonista, che bene o male, seppur ben caratterizzata, resta sempre uguale, o quasi. Quanto più quella di Zen e degli altri personaggi che, circondati da sentimenti nuovi a cui non sono abitati, si trasformano. Lo notiamo ad esempio con la finta prepotenza di Raji che, minacciato da Zen, non solo rinuncia per sempre alla sua preda, ma spinto dalla codardia e poi dalla saggezza derivata da questa "sconfitta", spalleggia la ragazza aiutandola nelle sue scelte. Interessante, inoltre, il personaggio del fratello maggiore di Zen, che resta ambiguo per tutta la durata della serie. Quali sono le sue vere intenzioni? Cosa prova per il fratello minore? E' spinto più da egoistici desideri, o semplicemente dall'interessamento di vedere come cose così semplici possano cambiare un intero regno?
Se la trama e i personaggi sono buoni, lo stesso si può dire del comparto tecnico, dei disegni e delle musiche. Sicuramente, per chi apprezza questo genere, è una serie che riserva molte sorprese e risulta davvero piacevole da seguire, senza mai cadere nella noia.