Dororo
Spinto dall’enorme successo dei manga a tema spiritico/demoniaco di Shigeru Mizuki alla fine degli anni ‘60 anche Osamu Tezuka decide di provare a creare un fumetto dove, accanto ai protagonisti umani, ci fossero yokai e si parlasse di horror e soprannaturale: l’opera che nacque fu «Dororo» pubblicato dall’Akita Shoten nel 1967.
Oltre al manga esiste questo vecchissimo anime di due anni dopo (1969) che è addirittura ancora in bianco e nero. Questo anime (disponibile attualmente su VVVVID) secondo me è fatto benissimo ed è una storia piena di belle scene d’azione, di mostri e di emozioni: infatti è palese che lo staff abbia deciso di mostrare anche il lato umano delle situazioni portandoci in mondo – l’antico Giappone – in cui la vita degli uomini non era facile e dove per sopravvivere ci si dimentica della bontà e dell’altruismo, ma non sempre: accanto ai cattivi ci sono persone che rimangono buone spesso schiacciate dai primi.
Come Sampei Shirato anche Tezuka sovverte le regole onde per cui chi è sopra si prende cura di coloro che, nella società, stanno sotto: i samurai sono crudeli con i contadini e i daimo sono sanguinari. Uno di questi, Daigo Kagemitsu, è il padre del coprotagonista della storia, Hyakkimaru, e veniamo a scoprire -nel primo episodio- ha maledetto il proprio figlio vendendolo, in cambio del potere, a 48 demoni.
Nonostante alcune ingenuità durante la narrazione questo anime è ben fatto e vale tutt’ora la pena di vederlo: recentemente è stato fatto anche un remake di successo.
L’unica cosa che manca al vecchio «Dororo» (che nella seconda parte diventa «Dororo e Hyakkimaru») è il colore: se fosse colorato non si capirebbe quanto è datato questo anime: le animazioni sono fluide e i personaggi ben fatti. Non compaiono bishonen ma tanti mostri che perseguitano le persone, a volte in quanto spiriti del “rancore” cioè spiriti di cose (cani, cavalli o persino uomini) che hanno subito un ingiusto trattamento, crudeltà dagli uomini ed ora li ripagano.
Veramente bello.
Oltre al manga esiste questo vecchissimo anime di due anni dopo (1969) che è addirittura ancora in bianco e nero. Questo anime (disponibile attualmente su VVVVID) secondo me è fatto benissimo ed è una storia piena di belle scene d’azione, di mostri e di emozioni: infatti è palese che lo staff abbia deciso di mostrare anche il lato umano delle situazioni portandoci in mondo – l’antico Giappone – in cui la vita degli uomini non era facile e dove per sopravvivere ci si dimentica della bontà e dell’altruismo, ma non sempre: accanto ai cattivi ci sono persone che rimangono buone spesso schiacciate dai primi.
Come Sampei Shirato anche Tezuka sovverte le regole onde per cui chi è sopra si prende cura di coloro che, nella società, stanno sotto: i samurai sono crudeli con i contadini e i daimo sono sanguinari. Uno di questi, Daigo Kagemitsu, è il padre del coprotagonista della storia, Hyakkimaru, e veniamo a scoprire -nel primo episodio- ha maledetto il proprio figlio vendendolo, in cambio del potere, a 48 demoni.
Nonostante alcune ingenuità durante la narrazione questo anime è ben fatto e vale tutt’ora la pena di vederlo: recentemente è stato fatto anche un remake di successo.
L’unica cosa che manca al vecchio «Dororo» (che nella seconda parte diventa «Dororo e Hyakkimaru») è il colore: se fosse colorato non si capirebbe quanto è datato questo anime: le animazioni sono fluide e i personaggi ben fatti. Non compaiono bishonen ma tanti mostri che perseguitano le persone, a volte in quanto spiriti del “rancore” cioè spiriti di cose (cani, cavalli o persino uomini) che hanno subito un ingiusto trattamento, crudeltà dagli uomini ed ora li ripagano.
Veramente bello.
Veramente particolare a tutti gli effetti! Molto convincente in tutto quello che vuole trasmettere a chi lo guarda. Questa opera, secondo me, di estrema fattura mi ha stupito sia nella grafica che nei dettagli ben curati. L'inizio rimane un po' difficile da capire ma nello scorrere degli episodi spiega tutto quello che è successo a questi due poveri ragazzi. Bellissimo questo mix tra demoni, povertà e potere, mi ha intrigato veramente molto! L'unica pecca è che mi aspettavo un finale migliore, forse un po' troppo riassuntivo.
