Lance N' Masques
Di per sé "Lance N' Masques" non è poi così brutto (anche se non è nemmeno bello), ma tutta una serie di fattori lo fa apparire come un anime insensato e inconcludente. Dodici episodi, per una storia, se così la possiamo chiamare, tendenzialmente d'azione/fantasy e un'opinione finale che non racchiude appieno la mia insoddisfazione per una serie su cui, in fin dei conti, non riponevo poi molte speranze.
Tutto incomincia con Youtarou Hanabusa e il salvataggio di Makio, una ragazzina delle elementari che, chissà per quale strano motivo, si stava arrampicando su una parete rocciosa alta più di venti metri. Il nostro protagonista, però, la salva travestendosi da eroe, ovvero con un mantello rosso, una mascherina e una grossa lancia. La prende al volo, evitando così che Makio si spiaccichi al suolo e, successivamente, le giura di accorrere in suo aiuto per il resto della propria esistenza da cavaliere.
Inevitabilmente Makio rimane affascinata da questo prode salvatore, che si è dimostrato così coraggioso e galante allo stesso tempo. Non conosce la sua identità, anche se la mascherina non è che copra poi molto il viso del ragazzo. Strano, soprattutto se, pochi attimi dopo, incontra nuovamente lo stesso Youtarou (questa volta in "borghese") e, vedendolo stanco e affamato, lo invita giustamente a casa sua per mangiare e passare la notte.
Già dall'inizio si può ben capire come sarà l'andazzo generale della serie, ovvero privo di senso e, soprattutto, con degli sviluppi assolutamente inadeguati al fine di soddisfare lo spettatore. Youtarou è affetto da una strana sindrome che lo porta a comportarsi da vero e proprio cavaliere. Ma lui, in effetti, lo è veramente: un cavaliere dotato di lancia con il compito di salvare tutte le persone in difficoltà. Insomma, un'accozzaglia di stereotipi e cliché messi assieme.
I personaggi mostrano una personalità vuota, piatta e priva di crescita. Già che la protagonista è una bambina delle elementari dovrebbe far rizzare le antenne. Ci sarà del sentimentalismo? Personalmente spero di no, ma dopo dodici episodi non si capisce chiaramente quali siano i sentimenti del protagonista. Farà emergere il suo lato da pedofilo? Oppure si concederà alle altre fanciulle ben più mature e adeguate che incontrerà nel corso della serie? Tutto fa presagire a un esito piuttosto raccapricciante.
Ma, dimenticandoci per un attimo di questi "piccoli" particolari, come non si possono notare le varie incongruenze nella trama? Alcuni sviluppi mi hanno lasciato a bocca aperta... ma per l'imbarazzo e il disgusto. Youtarou tira fuori l'enorme lancia a ogni minima occasione, anche quando potrebbe farne effettivamente a meno. Gli scontri con altri cavalieri sono prevedibili e scontati, ma, soprattutto, regna su tutto l'anime un buonismo esasperato che dà il voltastomaco. Comprendo la necessità di esaltare l'amicizia, l'amore e tutto ciò che è bello e "coccoloso", ma ripeterlo in continuazione non fa altro che annoiare ed esasperare.
La grafica non migliora la situazione, alternandosi tra sfondi belli e realizzati dettagliatamente, e personaggi bambineschi piuttosto imbarazzanti, con occhioni enormi e fattezze minute, che rendono i volti schiacciati e privi di fascino. Questi, tra l'altro, mostrano in alcune occasioni evidenti errori grafici e movimenti artificiosi.
I combattimenti incominciano sempre bene, ma si concludono con un nulla di fatto, in modo fin troppo approssimativo. Vengono adottati stratagemmi che paiono buttati lì esclusivamente per sconfiggere il nemico di turno, e lo stesso vale per gli ostacoli che incontreranno i vari eroi. Come non rimanere inorriditi nel vedere un normalissimo aeroporto improvvisamente trasformarsi in una prigione ultramoderna con sbarre elettrizzate?
Il doppiaggio non presenta errori particolari, sebbene le voci appaiano fin troppo simili (soprattutto per le figure femminili). Le musiche sono buone, mentre la regia avrebbe potuto svolgere un lavoro sicuramente migliore. Dopo dodici episodi non si ottiene niente di concreto, i pochi colpi di scena presenti nella serie vengono sfruttati in maniera fin troppo prevedibile. Il padre di Youtarou, unica figura piuttosto interessante, aleggia con mistero per tutto l'anime, ma, ovviamente, si sgonfia in malo modo sul finale.
E per quanto riguarda la conclusione? Non mi esprimo. Non solo non mi è piaciuta, ma, di fatto, non termina nemmeno in parte le avventure di Youtarou e amici. Si rinnovano i sospetti di pedofilia del protagonista (ma, d'altro canto, Makio è la fanciulla principale, non sarebbe potuto andare diversamente) e tutto ciò che era accaduto prima perde assolutamente di senso.
"Lance N' Masques" si dimostra una serie guardabile, ma vuota. Avrei quasi preferito qualcosa di effettivamente "brutto"; almeno ci sarebbe stato più gusto che assaporare un anime incolore e privo di qualsiasi forza emotiva.
Voto finale: 4 e mezzo
Tutto incomincia con Youtarou Hanabusa e il salvataggio di Makio, una ragazzina delle elementari che, chissà per quale strano motivo, si stava arrampicando su una parete rocciosa alta più di venti metri. Il nostro protagonista, però, la salva travestendosi da eroe, ovvero con un mantello rosso, una mascherina e una grossa lancia. La prende al volo, evitando così che Makio si spiaccichi al suolo e, successivamente, le giura di accorrere in suo aiuto per il resto della propria esistenza da cavaliere.
Inevitabilmente Makio rimane affascinata da questo prode salvatore, che si è dimostrato così coraggioso e galante allo stesso tempo. Non conosce la sua identità, anche se la mascherina non è che copra poi molto il viso del ragazzo. Strano, soprattutto se, pochi attimi dopo, incontra nuovamente lo stesso Youtarou (questa volta in "borghese") e, vedendolo stanco e affamato, lo invita giustamente a casa sua per mangiare e passare la notte.
Già dall'inizio si può ben capire come sarà l'andazzo generale della serie, ovvero privo di senso e, soprattutto, con degli sviluppi assolutamente inadeguati al fine di soddisfare lo spettatore. Youtarou è affetto da una strana sindrome che lo porta a comportarsi da vero e proprio cavaliere. Ma lui, in effetti, lo è veramente: un cavaliere dotato di lancia con il compito di salvare tutte le persone in difficoltà. Insomma, un'accozzaglia di stereotipi e cliché messi assieme.
I personaggi mostrano una personalità vuota, piatta e priva di crescita. Già che la protagonista è una bambina delle elementari dovrebbe far rizzare le antenne. Ci sarà del sentimentalismo? Personalmente spero di no, ma dopo dodici episodi non si capisce chiaramente quali siano i sentimenti del protagonista. Farà emergere il suo lato da pedofilo? Oppure si concederà alle altre fanciulle ben più mature e adeguate che incontrerà nel corso della serie? Tutto fa presagire a un esito piuttosto raccapricciante.
Ma, dimenticandoci per un attimo di questi "piccoli" particolari, come non si possono notare le varie incongruenze nella trama? Alcuni sviluppi mi hanno lasciato a bocca aperta... ma per l'imbarazzo e il disgusto. Youtarou tira fuori l'enorme lancia a ogni minima occasione, anche quando potrebbe farne effettivamente a meno. Gli scontri con altri cavalieri sono prevedibili e scontati, ma, soprattutto, regna su tutto l'anime un buonismo esasperato che dà il voltastomaco. Comprendo la necessità di esaltare l'amicizia, l'amore e tutto ciò che è bello e "coccoloso", ma ripeterlo in continuazione non fa altro che annoiare ed esasperare.
La grafica non migliora la situazione, alternandosi tra sfondi belli e realizzati dettagliatamente, e personaggi bambineschi piuttosto imbarazzanti, con occhioni enormi e fattezze minute, che rendono i volti schiacciati e privi di fascino. Questi, tra l'altro, mostrano in alcune occasioni evidenti errori grafici e movimenti artificiosi.
I combattimenti incominciano sempre bene, ma si concludono con un nulla di fatto, in modo fin troppo approssimativo. Vengono adottati stratagemmi che paiono buttati lì esclusivamente per sconfiggere il nemico di turno, e lo stesso vale per gli ostacoli che incontreranno i vari eroi. Come non rimanere inorriditi nel vedere un normalissimo aeroporto improvvisamente trasformarsi in una prigione ultramoderna con sbarre elettrizzate?
Il doppiaggio non presenta errori particolari, sebbene le voci appaiano fin troppo simili (soprattutto per le figure femminili). Le musiche sono buone, mentre la regia avrebbe potuto svolgere un lavoro sicuramente migliore. Dopo dodici episodi non si ottiene niente di concreto, i pochi colpi di scena presenti nella serie vengono sfruttati in maniera fin troppo prevedibile. Il padre di Youtarou, unica figura piuttosto interessante, aleggia con mistero per tutto l'anime, ma, ovviamente, si sgonfia in malo modo sul finale.
E per quanto riguarda la conclusione? Non mi esprimo. Non solo non mi è piaciuta, ma, di fatto, non termina nemmeno in parte le avventure di Youtarou e amici. Si rinnovano i sospetti di pedofilia del protagonista (ma, d'altro canto, Makio è la fanciulla principale, non sarebbe potuto andare diversamente) e tutto ciò che era accaduto prima perde assolutamente di senso.
"Lance N' Masques" si dimostra una serie guardabile, ma vuota. Avrei quasi preferito qualcosa di effettivamente "brutto"; almeno ci sarebbe stato più gusto che assaporare un anime incolore e privo di qualsiasi forza emotiva.
Voto finale: 4 e mezzo
Quando si sono visti tanti e tanti anime, la recensione di uno tiene conto anche del paragone con gli altri. E il giudizio può cambiare.
"Lance N' Masques" è un anime carino, abbastanza ben fatto, però ha troppi limiti. Intanto è assolutamente uno shonen adatto ai più giovani, direi ai ragazzini, sia per i disegni che per la trama. Che partirebbe anche bene: un ragazzo viene nominato cavaliere, è estremamente leale e galante (tanto da essere a volte frainteso) e decide di dedicare la sua vita alla difesa dei deboli. Incontra Mayo, una ragazzina sola, e decide di proteggerla. Da qua nasce tutto lo svolgimento della storia, con la crescita della sua abilità, con gli scontri sempre più duri, con la nascita di amicizie e sentimenti. Però ci sono anche troppe bambinate, come cavalli troppo intelligenti che alla fine si muteranno in persone parlanti (!). C'è il padre che non si capisce bene se sia umano o sovrannaturale, c'è la balia che alla fine è il combattente più forte di tutti... Insomma, presto si capisce che la storia è fatta più per i bambini che per altri e, anche se non è così malvagia, beh, la voglia di vederla passa presto. Io l'ho finita più per abitudine che per altro, e per scrivere la mia recensione, che tiene conto di quanto visto e che non è positiva. Insomma, si tratta di una favoletta, niente di più. Carina, dolce, graziosa, ma c'è di meglio, e molto.
"Lance N' Masques" è un anime carino, abbastanza ben fatto, però ha troppi limiti. Intanto è assolutamente uno shonen adatto ai più giovani, direi ai ragazzini, sia per i disegni che per la trama. Che partirebbe anche bene: un ragazzo viene nominato cavaliere, è estremamente leale e galante (tanto da essere a volte frainteso) e decide di dedicare la sua vita alla difesa dei deboli. Incontra Mayo, una ragazzina sola, e decide di proteggerla. Da qua nasce tutto lo svolgimento della storia, con la crescita della sua abilità, con gli scontri sempre più duri, con la nascita di amicizie e sentimenti. Però ci sono anche troppe bambinate, come cavalli troppo intelligenti che alla fine si muteranno in persone parlanti (!). C'è il padre che non si capisce bene se sia umano o sovrannaturale, c'è la balia che alla fine è il combattente più forte di tutti... Insomma, presto si capisce che la storia è fatta più per i bambini che per altri e, anche se non è così malvagia, beh, la voglia di vederla passa presto. Io l'ho finita più per abitudine che per altro, e per scrivere la mia recensione, che tiene conto di quanto visto e che non è positiva. Insomma, si tratta di una favoletta, niente di più. Carina, dolce, graziosa, ma c'è di meglio, e molto.