Comet Lucifer
Parto subito dicendo che "Comet Lucifer" è un anime carino, ma nulla di speciale.
L'ho voluto vedere perché si trattava di un mecha e da un fan del genere dovevo vederlo. I primi tre episodi possono annoiare, ma più avanti proseguendo la storia riesce a prenderti un po'. Ribadisco non è un anime chissà che ma l'ho trovato abbastanza piacevole da vedere. La storia non è eccellente, le musiche sono accettabili e così la grafica accettabile.
Peccato che di robot belli se ne vedono solo due, quindi se cercate un mecha con con abbondanza di robot belli: questo non è l'anime giusto.
Peccato, anche, che molte cose, come alcuni personaggi e la storia non siano approfonditi. Il finale per una scena mi ricorda tanto "Gurren Lagann".
È un anime carino ma abbastanza banale. Penso sia da vedere se cerchi qualcosa di leggero da vedere senza fare pretese.
Pro:
-Grafica mediamente accettabile.
-Musiche carine.
Contro:
-Trama banale.
-Rushato.
-Alcuni personaggi e trama non approfonditi.
-Alcune scene da parte di alcuni personaggi non spiegabili.
-Finale un po' troppo discutibile.
Voto: 5/10
L'ho voluto vedere perché si trattava di un mecha e da un fan del genere dovevo vederlo. I primi tre episodi possono annoiare, ma più avanti proseguendo la storia riesce a prenderti un po'. Ribadisco non è un anime chissà che ma l'ho trovato abbastanza piacevole da vedere. La storia non è eccellente, le musiche sono accettabili e così la grafica accettabile.
Peccato che di robot belli se ne vedono solo due, quindi se cercate un mecha con con abbondanza di robot belli: questo non è l'anime giusto.
Peccato, anche, che molte cose, come alcuni personaggi e la storia non siano approfonditi. Il finale per una scena mi ricorda tanto "Gurren Lagann".
È un anime carino ma abbastanza banale. Penso sia da vedere se cerchi qualcosa di leggero da vedere senza fare pretese.
Pro:
-Grafica mediamente accettabile.
-Musiche carine.
Contro:
-Trama banale.
-Rushato.
-Alcuni personaggi e trama non approfonditi.
-Alcune scene da parte di alcuni personaggi non spiegabili.
-Finale un po' troppo discutibile.
Voto: 5/10
Non mi aspettavo grandi cose, a essere onesti, e infatti "Comet Lucifer" si è dimostrato un anime carino, ma con moltissime scelte discutibili che non sono riuscito ad apprezzare( soprattutto sul piano sentimentale). 12 episodi che intrecciano fantasy, azione, avventura, mecha e, a finire, un bel tocco di sentimentalismo. Una storia delle più classiche che aggiunge poco di suo a una vicenda piuttosto "canonica".
Amagi Sougo è un ragazzo che vive insieme al tutore Do Mon. Ama le pietre, passione ereditata dalla madre scomparsa, e non può trattenersi dall'andare a far ricerche e studi sul campo. Un giorno di questi, però, avviene uno strano incidente: viene colpito da una pietra rossa, caduta dal cielo.
Che sia la pietra tanto cercata dalla madre? Sougo non può che essere al settimo cielo per quella scoperta sorprendente, ma non ha il tempo sufficiente a gioirne. Infatti, insieme alla sua amica d'infanzia Kaon, precipita in un burrone dopo essere sfuggiti di poco dal promesso sposo di quest'ultima. E sarà proprio negli anfratti più reconditi di Gift (pianeta su cui è ambientata la storia) che incontreranno lei, Felia… una bambinetta dai capelli argentati, intrappolata in un immenso cristallo rosso. Sarà solo grazie al frammento di pietra precipitato dal cielo che riusciranno a liberarla da quella sua prigione. Peccato che, così facendo, si ritroveranno inevitabilmente invischiati in una complicata vicenda governativa, che includerà una spietata caccia al la suddetta fanciulla e ai suoi nuovi compagni.
Parto dall'analisi dei personaggi. Questi, infatti, appariranno fin da subito scontati e prevedibili. Il protagonista, Sougo, possiede le caratteristiche tipiche di ogni personaggio principale di un anime. Buono oltre ogni limite, coraggioso, ma inesperto, e, per finire, piuttosto svampito per quanto riguarda le questioni di cuore.
E proprio su queste ultime vorrei soffermarmi maggiormente, perché, come già detto precedentemente, le maggiori storture le ho ravvisate su tale ambito. Innanzitutto il desiderio sfrenato di inserire una storia d'amore. Bene, non ho problemi. Sono pure sollevato che Felia sia pressoché una bambina e quindi risulterebbe improbabile un triangolo d'amore con Kaon (salvo casi eccezionali, non proprio assenti negli anime). Quest'ultima mi piace, è un personaggio dinamico e con il giusto tocco di drammaticità. Costretta a sposare il nobile Roman Valov, quando in realtà prova un forte sentimento per Sougo. Che questa avventura possa essere l'occasione giusta per mutare il suo destino? No! Chiedo scusa per il piccolo spoiler, ma sono quasi costretto a rivelarlo. Infatti, dopo un paio di puntate, Felia cresce, diventa più alta, formosa e affascinante… e ovviamente Sougo si invaghisce di lei, la solita co-protagonista.
Ciò che più mi ha fatto imbestialire è, però, il tentativo di portare in risalto Kaon nelle prime puntate, per poi scaricarla come se niente fosse quando era finalmente spuntata la vera co-protagonista, relegando la prima a un ruolo di semplice comparsa. Tale atteggiamento, tuttavia, avviene un po' con tutti i personaggi secondari, mai realmente conformati e, dunque, piuttosto piatti.
La storia si evolve in maniera veloce e scorrevole, anche se alcuni sviluppi appaiono piuttosto forzati e privi di senso. Un avventura che sbanda un po' a destra e un po' a sinistra, sospinta dal vento della mediocrità.
La grafica non è eccezionale, ma nemmeno deludente. Colori luminosi e vivaci, alle volte fin troppo "sfarzosi" per i miei gusti. I combattimenti tra robot sono nella norma e non aggiungono poi molto alla storia principale, anzi, in certi momenti rallentano semplicemente lo svolgersi della trama.
Buono il doppiaggio, e anche le musiche sono piuttosto belle.
Per quanto riguarda il finale, potrei scrivere pagine e pagine di protesta. Il triangolo amoroso pareva destinato a un finale scontato (prevedibile fin dal quarto episodio), poi, di colpo, la situazione potrebbe avere uno sviluppo capace di ribaltare completamente tutto il mio giudizio riguardo l'anime. E invece no… non solo non ci sono stati i rivolgimenti da me auspicati (cosa che dipende più che altro da una questione di gusti), ma hanno deciso di fare l'unica cosa che non avrebbero mai dovuto fare. Cosa? Non voglio dirvelo, ma odio quando, per sistemare le faccende, scelgono di dare il "contentino" alla bambina scontenta. Vuoi condurre fino in fondo la strada del triangolo amoroso? Scelta ardua, ma allora devi avere il coraggio di dargli il giusto peso fino in fondo, esaltandola ancora di più grazie alla drammaticità. E invece hanno scelto una via di mezzo che non accontenta nessuno. Una mossa ripetuta anche nella storia principale, con una conclusione carina, piuttosto moraleggiante, ma vuota di contenuti o, comunque, ancora una volta scontata.
Voto finale: 5… e mezzo!
Amagi Sougo è un ragazzo che vive insieme al tutore Do Mon. Ama le pietre, passione ereditata dalla madre scomparsa, e non può trattenersi dall'andare a far ricerche e studi sul campo. Un giorno di questi, però, avviene uno strano incidente: viene colpito da una pietra rossa, caduta dal cielo.
Che sia la pietra tanto cercata dalla madre? Sougo non può che essere al settimo cielo per quella scoperta sorprendente, ma non ha il tempo sufficiente a gioirne. Infatti, insieme alla sua amica d'infanzia Kaon, precipita in un burrone dopo essere sfuggiti di poco dal promesso sposo di quest'ultima. E sarà proprio negli anfratti più reconditi di Gift (pianeta su cui è ambientata la storia) che incontreranno lei, Felia… una bambinetta dai capelli argentati, intrappolata in un immenso cristallo rosso. Sarà solo grazie al frammento di pietra precipitato dal cielo che riusciranno a liberarla da quella sua prigione. Peccato che, così facendo, si ritroveranno inevitabilmente invischiati in una complicata vicenda governativa, che includerà una spietata caccia al la suddetta fanciulla e ai suoi nuovi compagni.
Parto dall'analisi dei personaggi. Questi, infatti, appariranno fin da subito scontati e prevedibili. Il protagonista, Sougo, possiede le caratteristiche tipiche di ogni personaggio principale di un anime. Buono oltre ogni limite, coraggioso, ma inesperto, e, per finire, piuttosto svampito per quanto riguarda le questioni di cuore.
E proprio su queste ultime vorrei soffermarmi maggiormente, perché, come già detto precedentemente, le maggiori storture le ho ravvisate su tale ambito. Innanzitutto il desiderio sfrenato di inserire una storia d'amore. Bene, non ho problemi. Sono pure sollevato che Felia sia pressoché una bambina e quindi risulterebbe improbabile un triangolo d'amore con Kaon (salvo casi eccezionali, non proprio assenti negli anime). Quest'ultima mi piace, è un personaggio dinamico e con il giusto tocco di drammaticità. Costretta a sposare il nobile Roman Valov, quando in realtà prova un forte sentimento per Sougo. Che questa avventura possa essere l'occasione giusta per mutare il suo destino? No! Chiedo scusa per il piccolo spoiler, ma sono quasi costretto a rivelarlo. Infatti, dopo un paio di puntate, Felia cresce, diventa più alta, formosa e affascinante… e ovviamente Sougo si invaghisce di lei, la solita co-protagonista.
Ciò che più mi ha fatto imbestialire è, però, il tentativo di portare in risalto Kaon nelle prime puntate, per poi scaricarla come se niente fosse quando era finalmente spuntata la vera co-protagonista, relegando la prima a un ruolo di semplice comparsa. Tale atteggiamento, tuttavia, avviene un po' con tutti i personaggi secondari, mai realmente conformati e, dunque, piuttosto piatti.
La storia si evolve in maniera veloce e scorrevole, anche se alcuni sviluppi appaiono piuttosto forzati e privi di senso. Un avventura che sbanda un po' a destra e un po' a sinistra, sospinta dal vento della mediocrità.
La grafica non è eccezionale, ma nemmeno deludente. Colori luminosi e vivaci, alle volte fin troppo "sfarzosi" per i miei gusti. I combattimenti tra robot sono nella norma e non aggiungono poi molto alla storia principale, anzi, in certi momenti rallentano semplicemente lo svolgersi della trama.
Buono il doppiaggio, e anche le musiche sono piuttosto belle.
Per quanto riguarda il finale, potrei scrivere pagine e pagine di protesta. Il triangolo amoroso pareva destinato a un finale scontato (prevedibile fin dal quarto episodio), poi, di colpo, la situazione potrebbe avere uno sviluppo capace di ribaltare completamente tutto il mio giudizio riguardo l'anime. E invece no… non solo non ci sono stati i rivolgimenti da me auspicati (cosa che dipende più che altro da una questione di gusti), ma hanno deciso di fare l'unica cosa che non avrebbero mai dovuto fare. Cosa? Non voglio dirvelo, ma odio quando, per sistemare le faccende, scelgono di dare il "contentino" alla bambina scontenta. Vuoi condurre fino in fondo la strada del triangolo amoroso? Scelta ardua, ma allora devi avere il coraggio di dargli il giusto peso fino in fondo, esaltandola ancora di più grazie alla drammaticità. E invece hanno scelto una via di mezzo che non accontenta nessuno. Una mossa ripetuta anche nella storia principale, con una conclusione carina, piuttosto moraleggiante, ma vuota di contenuti o, comunque, ancora una volta scontata.
Voto finale: 5… e mezzo!
In questo 2015, che si sta rivelando sempre più la peggior annata dell'ultimo decennio per quanto riguarda l'animazione giapponese, non particolare interesse ha raccolta la nuova serie animata dello Studio 8-Bit. E andando ad analizzare l'opera, la cosa non stupisce e men che meno rattrista.
Niente di particolarmente interessante per quanto riguardo la trama iniziale: Mentre un misterioso e ricco anziano osserva un pianeta con un enorme telescopio mentre discute del destino del mondo e di antiche leggende, Sogo, un ragazzo viene investito da una misteriosa luce mentre scava nelle profondità della terra in cerca di preziosi e insoliti cristalli. È l'inizio per il ragazzo di una misteriosa avventura in cui si troverà al centro di una guerra più grande di lui mentre cerca di proteggere Felia, una misteriosa bambina con poteri psichici minacciata da una potente associazione militare e che sembra essere legata in qualche modo all'intero pianeta Gift in cui vivono.
La ragazza in pericolo a cui è legato il destino del mondo? C'e!
Un gruppo di persone che vuole usare la ragazza per i suoi scopi? C'e!
Il ragazzo che incontra la ragazza, s'innamora e decide di salvarla? C'e!
Un mistero nel passato del ragazzo che guarda caso s'intersecherà con la ragazza? C'è!
Un triangolo sentimentale? C'è!
Un gruppo di aiutanti che salta fuori (a caso) per salvare i protagonisti in pericolo? C'è!
Lo psicopatico che vuole la ragazza, perchè sì? C'è!
Il soldato che ha rinnegato la guerra per i traumi del passato? C'è!
Power up a caso dei mecha presenti? Ci sono!
Un'associazione politica / governativa / militare importante incapace che si lascia controllare? C'è!
Un misterioso nemico che controlla tutti e sembra l'unico a conoscere la verità? C'è!
Il colpo di scena finale (e che non importa a nessuno) che rivela la situazione reale? C'è!
E potremmo andare avanti...
Tutti gli ingredienti di questa tipologia di opere sono presenti e pronti per essere utilizzati. Il problema sta nel loro utilizzo. Probabilmente complice la breve durata della serie, non c'è un solo aspetto che venga approfondito a dovere.
I personaggi sono completamente privi di una caratterizzazione psicologica degna di nota, a volte agiscono quasi a caso, l'evoluzione nei rapporti interpersonali non è spiegata a sufficienza e vi sono cambi di schieramento utili solamente a fini di sceneggiatura ma inconsistenti sul piano ideologico.
Il background politico / economico / sociale / militare non è pervenuto, messo lì giusto per tentare di giustificare gli ostacoli posti di fronte ai protagonisti.
Gli innesti mistico-soprannaturali sono inseriti per "fare figo", per dare quel tocco di esoterico che piace sempre.
I mecha e gli scontri tra loro servono solamente a poter inserire l'opera nel genere mecha, ma sono scritti e diretti con la stessa svogliatezza con cui si va al lavoro il lunedì dopo le vacanze. Lo stesso per i power up.
Le motivazioni alle base delle varie fazioni in gioco e le ideologie presentate e poste in contrasto tra loro risultano risibili, incapaci di donare spunti di riflessione degni di nota nello spettatore.
E non ultima una sceneggiatura (e un finale) a cui sembrano mancare dei pezzi che giustifichino alcune evoluzioni tramistiche mal spiegate e poco contestualizzate nel tessuto narrativo globale.
Il comparto tecnico è perfettamente in linea con la sceneggiatura, con disegni, animazioni, fondali, musiche e regia privi di qualsiasi ispirazione, che affossano definitivamente la serie relegandola ad un'anonima mediocrità.
Spiace bocciare una serie originale in un mercato dell'animazione relegato a mero spot pubblicitario per manga, videogiochi o (più recentemente) light novel, tuttavia Comet Lucifer ha la stessa profondità di un tema scritto da uno studente di seconda media e avente come traccia una breve storia a tematica fantasy / fantascientifica: un guazzabuglio di elementi presi da altre opere, legati a casaccio e senza la profondità contenutistica / psicologica e l'attenzione ai dettagli in grado di renderla una serie degna di valore. A parziale discolpa dei suoi autori, c'è anche da sottolineare come dodici episodi siano davvero pochi per narrare in modo soddisfacente una storia di questo tipo. Senza arrivare ai (forse anche troppi?) 50 episodi di quella perla di Eureka Seven, almeno una serializzazione da due stagioni (24-26 episodi) sarebbe stata il minimo sindacale per cercare di realizzare qualcosa di meritevole di essere visto.
Comet Lucifer è come un enorme arrosto mal cotto: è stata servita in tavola solamente la parte esterna, buttando via tutto l'interno ancora crudo e immangiabile. E ci si è dimenticati dell'intingolo!
Niente di particolarmente interessante per quanto riguardo la trama iniziale: Mentre un misterioso e ricco anziano osserva un pianeta con un enorme telescopio mentre discute del destino del mondo e di antiche leggende, Sogo, un ragazzo viene investito da una misteriosa luce mentre scava nelle profondità della terra in cerca di preziosi e insoliti cristalli. È l'inizio per il ragazzo di una misteriosa avventura in cui si troverà al centro di una guerra più grande di lui mentre cerca di proteggere Felia, una misteriosa bambina con poteri psichici minacciata da una potente associazione militare e che sembra essere legata in qualche modo all'intero pianeta Gift in cui vivono.
La ragazza in pericolo a cui è legato il destino del mondo? C'e!
Un gruppo di persone che vuole usare la ragazza per i suoi scopi? C'e!
Il ragazzo che incontra la ragazza, s'innamora e decide di salvarla? C'e!
Un mistero nel passato del ragazzo che guarda caso s'intersecherà con la ragazza? C'è!
Un triangolo sentimentale? C'è!
Un gruppo di aiutanti che salta fuori (a caso) per salvare i protagonisti in pericolo? C'è!
Lo psicopatico che vuole la ragazza, perchè sì? C'è!
Il soldato che ha rinnegato la guerra per i traumi del passato? C'è!
Power up a caso dei mecha presenti? Ci sono!
Un'associazione politica / governativa / militare importante incapace che si lascia controllare? C'è!
Un misterioso nemico che controlla tutti e sembra l'unico a conoscere la verità? C'è!
Il colpo di scena finale (e che non importa a nessuno) che rivela la situazione reale? C'è!
E potremmo andare avanti...
Tutti gli ingredienti di questa tipologia di opere sono presenti e pronti per essere utilizzati. Il problema sta nel loro utilizzo. Probabilmente complice la breve durata della serie, non c'è un solo aspetto che venga approfondito a dovere.
I personaggi sono completamente privi di una caratterizzazione psicologica degna di nota, a volte agiscono quasi a caso, l'evoluzione nei rapporti interpersonali non è spiegata a sufficienza e vi sono cambi di schieramento utili solamente a fini di sceneggiatura ma inconsistenti sul piano ideologico.
Il background politico / economico / sociale / militare non è pervenuto, messo lì giusto per tentare di giustificare gli ostacoli posti di fronte ai protagonisti.
Gli innesti mistico-soprannaturali sono inseriti per "fare figo", per dare quel tocco di esoterico che piace sempre.
I mecha e gli scontri tra loro servono solamente a poter inserire l'opera nel genere mecha, ma sono scritti e diretti con la stessa svogliatezza con cui si va al lavoro il lunedì dopo le vacanze. Lo stesso per i power up.
Le motivazioni alle base delle varie fazioni in gioco e le ideologie presentate e poste in contrasto tra loro risultano risibili, incapaci di donare spunti di riflessione degni di nota nello spettatore.
E non ultima una sceneggiatura (e un finale) a cui sembrano mancare dei pezzi che giustifichino alcune evoluzioni tramistiche mal spiegate e poco contestualizzate nel tessuto narrativo globale.
Il comparto tecnico è perfettamente in linea con la sceneggiatura, con disegni, animazioni, fondali, musiche e regia privi di qualsiasi ispirazione, che affossano definitivamente la serie relegandola ad un'anonima mediocrità.
Spiace bocciare una serie originale in un mercato dell'animazione relegato a mero spot pubblicitario per manga, videogiochi o (più recentemente) light novel, tuttavia Comet Lucifer ha la stessa profondità di un tema scritto da uno studente di seconda media e avente come traccia una breve storia a tematica fantasy / fantascientifica: un guazzabuglio di elementi presi da altre opere, legati a casaccio e senza la profondità contenutistica / psicologica e l'attenzione ai dettagli in grado di renderla una serie degna di valore. A parziale discolpa dei suoi autori, c'è anche da sottolineare come dodici episodi siano davvero pochi per narrare in modo soddisfacente una storia di questo tipo. Senza arrivare ai (forse anche troppi?) 50 episodi di quella perla di Eureka Seven, almeno una serializzazione da due stagioni (24-26 episodi) sarebbe stata il minimo sindacale per cercare di realizzare qualcosa di meritevole di essere visto.
Comet Lucifer è come un enorme arrosto mal cotto: è stata servita in tavola solamente la parte esterna, buttando via tutto l'interno ancora crudo e immangiabile. E ci si è dimenticati dell'intingolo!
Credo sarà difficile per me parlare di quello che ritengo uno dei peggiori anime dell'anno, ma sarò preciso e spiegherò bene o male perché lo ritengo tale.
Parto subito dicendo che mi aspettavo molto. La locandina e la trama letta presagivano qualcosa di bello, abbastanza originale e avventuroso, ma alla fine mi ha deluso in tutto. La storia è riciclata da molte altre serie riciclate e non prova neanche ad essere innovativa, dando solo due colpi di scena in dodici episodi, che però nell'insieme non sono nulla. Non ho trovato nessun pathos, nessun motivo per dire ai personaggi principali "Bravi, state facendo la cosa giusta", o un qualcosa di ricercato, come la regia, i dialoghi e la sceneggiatura o la caratterizzazione dei personaggi o addirittura l'ambientazione. Infatti, la regia è normale, nei combattimenti con i robot fa un lavoro più che mediocre, a volte si fatica a capire cosa succede; i dialoghi sono stupidi, saltano da un discorso all'altro senza capo né coda e, come detto prima, la sceneggiatura non entusiasma, non è originale; i personaggi sono dei ragazzini che per caso trovano una tizia e le vogliono subito benissimo. Questo mi ha fatto ribrezzo: infatti, il protagonista, Sogo, senza neanche sapere cos'è, cosa fa, da dove viene, e conoscendola da mezza giornata, la vuole salvare assolutamente, perché è il suo nuovo obiettivo, non avendo per nulla paura del governo e di tutte le armi disintegrartici di città che hanno. Non ha domande sulla sua provenienza. Infatti, questa Felia è l'apoteosi dello stereotipo. Personaggio già visto, dalla provenienza già vista e dalla caratterizzazione già vista, oltre alla sua evoluzione, sia d'aspetto che di mentalità.
Ah, e l'ambientazione, che dovrebbe colpire più di tutto il resto, è già vista. Garden Indigo non è altro che un misto di città esistenti in questo mondo. Si vede la Barcaccia di Piazza di Spagna a Roma, e molti altri monumenti italiani. Mi rende felice, sì, però queste piccole cose non rendono il resto migliore. Il tempio, il fiume, il villaggio, non sono per nulla belli. Sono posti ovvi, banali.
Questo anime punta anche molto sulle battaglie tra robottoni, ma neanche queste colpiscono. Forse la prima volta, nel primo episodio, infatti ero molto gasato durante quel combattimento, ma dopo un po' stancano, diventando banali e assurde.
Assurde come il finale, che mi ha deluso ancora di più di tutta la serie stessa. Finale palese, senza alcuna aspettativa e con un flashforward casuale e inutile, oltre al fatto che buttato a caso e senza senso, dove viene snaturata la caratterizzazione di un personaggio.
Neanche le musiche hanno fatto un lavoro memorabile, tranne quella degli ultimi episodi cantata in coro, che stava bene nel contesto, ma allo stesso tempo stonava.
Mi ha deluso tantissimo. Quindi, per concludere, lo sconsiglio caldamente a chiunque stia cercando qualcosa di bello. Se volete immergervi nella fiera delle banalità, fate pure con comodo.
Parto subito dicendo che mi aspettavo molto. La locandina e la trama letta presagivano qualcosa di bello, abbastanza originale e avventuroso, ma alla fine mi ha deluso in tutto. La storia è riciclata da molte altre serie riciclate e non prova neanche ad essere innovativa, dando solo due colpi di scena in dodici episodi, che però nell'insieme non sono nulla. Non ho trovato nessun pathos, nessun motivo per dire ai personaggi principali "Bravi, state facendo la cosa giusta", o un qualcosa di ricercato, come la regia, i dialoghi e la sceneggiatura o la caratterizzazione dei personaggi o addirittura l'ambientazione. Infatti, la regia è normale, nei combattimenti con i robot fa un lavoro più che mediocre, a volte si fatica a capire cosa succede; i dialoghi sono stupidi, saltano da un discorso all'altro senza capo né coda e, come detto prima, la sceneggiatura non entusiasma, non è originale; i personaggi sono dei ragazzini che per caso trovano una tizia e le vogliono subito benissimo. Questo mi ha fatto ribrezzo: infatti, il protagonista, Sogo, senza neanche sapere cos'è, cosa fa, da dove viene, e conoscendola da mezza giornata, la vuole salvare assolutamente, perché è il suo nuovo obiettivo, non avendo per nulla paura del governo e di tutte le armi disintegrartici di città che hanno. Non ha domande sulla sua provenienza. Infatti, questa Felia è l'apoteosi dello stereotipo. Personaggio già visto, dalla provenienza già vista e dalla caratterizzazione già vista, oltre alla sua evoluzione, sia d'aspetto che di mentalità.
Ah, e l'ambientazione, che dovrebbe colpire più di tutto il resto, è già vista. Garden Indigo non è altro che un misto di città esistenti in questo mondo. Si vede la Barcaccia di Piazza di Spagna a Roma, e molti altri monumenti italiani. Mi rende felice, sì, però queste piccole cose non rendono il resto migliore. Il tempio, il fiume, il villaggio, non sono per nulla belli. Sono posti ovvi, banali.
Questo anime punta anche molto sulle battaglie tra robottoni, ma neanche queste colpiscono. Forse la prima volta, nel primo episodio, infatti ero molto gasato durante quel combattimento, ma dopo un po' stancano, diventando banali e assurde.
Assurde come il finale, che mi ha deluso ancora di più di tutta la serie stessa. Finale palese, senza alcuna aspettativa e con un flashforward casuale e inutile, oltre al fatto che buttato a caso e senza senso, dove viene snaturata la caratterizzazione di un personaggio.
Neanche le musiche hanno fatto un lavoro memorabile, tranne quella degli ultimi episodi cantata in coro, che stava bene nel contesto, ma allo stesso tempo stonava.
Mi ha deluso tantissimo. Quindi, per concludere, lo sconsiglio caldamente a chiunque stia cercando qualcosa di bello. Se volete immergervi nella fiera delle banalità, fate pure con comodo.