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 1
Littleman

Episodi visti: 24/24 --- Voto 7
Impressione generale: diciamo che è carino, ma non troppo. La storia e l'ambientazione hanno del potenziale, ma questo non viene sviluppato troppo bene, lasciando con delle perplessità ogni tanto. Insomma, essendo basata su una light novel pensavo fosse più curata, più particolareggiata, ma, a quanto pare, mi sbagliavo. Il pizzico di mistero che c'è attorno al protagonista mi ha abbastanza coinvolto.
Un po' mi dispiace che non vadano avanti.

Animazione: a parer mio i disegni meritano, ogni tanto ho fermato qualche episodio per studiare meglio la posizione o semplicemente il disegno in sé.

Conclusione: un anime che sviluppa la classica storia incentrata sui combattimenti, ma ha anche i suoi lati (abbastanza) profondi. Gli do un 7 tenendo conto della storia, della trama e di come sono sviluppati i vari personaggi. E di quanto mi ha impressionato.


 1
marcotano-san

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
Quando ho iniziato questo anime non mi aspettavo molto, all'inizio pensavo ad un clone di altri, in primis "Rakudai Kishi no Cavalry". Mi sbagliavo. Siamo di fronte ad una storia lunga, ventiquattro episodi sono stati pubblicati ma ne mancano almeno altri dodici, visto che la terza serie è sicuramente in progetto.
Senza fare inutili spoiler, direi che la prima parte è introduttiva e si svolge nell'Accademia, dove i protagonisti si conoscono e affinano le loro abilità.
Fortunatamente, il fanservice è minimo, così l'ecchi, in teoria, si dovrebbe parlare di harem ma è chiaro da subito che la coppia che si formerà è una soltanto, le altre ragazze sono "friendzonate" senza speranza.
I combattimenti sono ben disegnati e riguardano tutti i protagonisti, non solo Ayato e Julis.
Le puntate della seconda parte, dalla 13 in poi, vedono spostarsi la trama dalle semplici battaglie sul ring ad una storia molto più complessa e articolata, dove la politica e gli interessi economici e di potere tentano in ogni modo di interferire con le abilità dei ragazzi.
Le puntate finali introducono poi tutta quella che sarà la storia successiva, della terza serie.
Difetti? A mio parere, la storia a volte è lenta, e la trama in generale non mi ha appassionato più di tanto. Apprezzo però l'idea di spalmare tutto in 36 (?) episodi, ovviamente a patto che la terza serie risolva tutti gli enigmi e porti ad un finale completo ed esplicativo. Il giudizio fino ad oggi è positivo: non siamo davanti ad un capolavoro, ma almeno la storia si porta avanti tranquillamente.
Consiglio di guardarlo senza fretta, visto che la terza serie arriverà immagino tra qualche mese...


 4
Eversor

Episodi visti: 12/24 --- Voto 7,5
Negli ultimi anni stanno andando molto di moda gli anime ambientanti in scuole di magia. Chi più chi meno, è ovviamente impossibile non riproporre alcuni elementi di base che, di fatto, ne caratterizzano il genere. Tuttavia è bene fare attenzione a non ammucchiarli tutti assieme e giudicare ognuno di essi secondo i propri pregi e difetti, estraniandolo da tutto il contesto (almeno un pochino).
"Gakusen Toshi Asterisk" è appunto uno di questi anime, uscito nel 2015 e composto da dodici episodi. Rappresenta appieno il genere scolastico harem/ecchi, in cui la magia va a braccetto con l'azione.
Una storia ormai classica che, comunque, riesce ad emozionare e divertire.

Ayato Amagiri è un giovane spadaccino appena iscrittosi all'accademia Asterisk, un'importante scuola, situata sopra un'isola, in cui gli scontri sono all'ordine del giorno. La magia, sebbene presente, viene accompagnata da appositi strumenti tecnologici (come spade laser e via dicendo), così da rendere i vari combattimenti ancor più emozionanti. Neanche il tempo di entrare a scuola e subito commette un errore colossale: vedendo cadere un fazzoletto rosa davanti ai suoi occhi, lo raccoglie, pronto a riconsegnarlo al legittimo proprietario. Peccato che non c'è nessuno nei paraggi, se non una finestra aperta al terzo piano dell'edificio accanto. Allora perché non saltarci direttamente dentro per riconsegnare il fazzoletto? Potrebbe effettivamente sembrare l'opzione più intelligente (sottolineo la delicata vena ironica), ma il momento è decisamente quello sbagliato. All'interno della stanza, infatti, trova la bella Julis-Alexia von Riessfeld intenta a cambiarsi.
Ed ecco allora che la storia può effettivamente cominciare.

Già da questo accenno di trama si può constatare come ci siano tutti gli elementi tipici di tale genere di anime: l'incontro accidentale con la co-protagonista, con successiva violenza fisica; la venuta dell' "eroe" sconosciuto e, infine, la comparsa subitanea di altre pretendenti.
Non che mi dispiaccia, i personaggi si dimostreranno all'altezza della situazione e riusciranno a divertire e sorprendere. Ayato non eccelle in quanto a personalità, ma, pur essendo il protagonista, offre un ottimo supporto alla fioritura delle varie fanciulle che lo circondano. Julis mi piace, capelli color pesca e un caratterino pimpante e aggressivo, ma non troppo. Il fattore "tsundere" è lievemente presente, eppure non ingombra la trama e, soprattutto, non rende il personaggio odioso e antipatico.
Per quanto riguarda gli altri personaggi, non posso che citare la bella e sensuale Claudia Enfield, presidentessa del consiglio studentesco. L'apparente calma e serenità sembra nascondere una psicologia maggiormente contorta e tormentata. E' quella che ci prova di più con Ayato, ma il ragazzo appare piuttosto timido nei suoi confronti.
La trama si evolve in maniera veloce e per niente monotona. I vari, e numerosi, combattimenti, vengono spesso alternati con situazioni più rilassanti, da commedia. Non sboccerà mai un vero e proprio amore tra Ayato e una qualsiasi delle varie pretendenti. Julis è ovviamente la candidata più promettente, ma, per fortuna, la storia principale non viene adombrata da alcuno scontro sentimentale.
Un difetto particolarmente notevole, a mio avviso, è la mancanza attuale di un obiettivo preciso. E' vero che tutti cercano di vincere la suddetta "Festa", ma, almeno per il momento, non vi è alcun "nemico" preciso. La situazione vaga in maniera saltellante tra un'avversità e l'altra, in preparazione di chissà cosa. Forse dodici puntate erano effettivamente poche per questa serie.

La grafica è bella e luminosa, colori vivaci e molto appariscenti e toni generali molto rilassati. I vari combattimenti sono stati realizzati con cura e i partecipanti mostrano mosse spontanee e poco farraginose.
Buono il doppiaggio e discrete le musiche, sebbene non appaiono eccessivamente sensazionali.
La regia ha dimostrato di aver fatto un lavoro attento e accurato, portando a compimento una serie svantaggiata in partenza proprio per la sua mancanza di originalità.

Il finale, devo ammetterlo, non mi ha sorpreso particolarmente. Non si raggiunge nemmeno la conclusione della "Festa" e, come ricordato anche in precedenza, si rinnova questo clima di indeterminatezza. Si vuole fare qualcosa di concreto ma non ce n'è effettivamente il tempo.
Aspettiamo dunque con ansia una seconda stagione che porti a conclusione, o comunque continui, le avventure di Ayato e amici. La sorella, che aveva iniziato la serie, non ha mai avuto la possibilità di fare la sua comparsa (in un modo o nell'altro), e questo aumenta senza dubbio la curiosità.

Voto finale: 7 e mezzo


 3
David_JP

Episodi visti: 12/24 --- Voto 9
"The Asterisk War" è un anime uscito nel 2015 realizzato dallo studio A-1 Pictures.

La storia parla di alcuni ragazzi chiamati 'Genestella', che possiedono poteri speciali. Il protagonista, di nome Ayato Amagiri, è un nuovo studente che si è arruolato nell'accademia Seidoukan, una delle scuole più importanti che addestra i Genestella per il "Festival delle Guerre Stellari", dove gli studenti si affrontano per stabilire chi sia il più forte. Il nostro protagonista è il classico tizio che si ritroverà come sempre circondato da belle ragazze, anche grazie ai suoi poteri speciali che si dimostrano di gran lunga più forti rispetto agli altri studenti. Infatti, subito dopo esserci iscritto, farà la conoscenza di Julis e Kirin, e rincontrerà anche la sua amica d'infanzia Saya.
Nonostante questo la serie riesce a distaccarsi dal tipico harem-ecchi grazie ad alcuni elementi che permetteranno allo spettatore di non annoiarsi. Una cosa che non mi è piaciuta molto è il fatto che nell'intera serie, di dodici puntate, vengono aperte molte domande a cui non viene data nessuna risposta. Per esempio il passato del protagonista è narrato in maniera molto superficiale e sarebbe giusto (speriamo in una futura seconda serie) raccontare di più sul suo conto.

La grafica è molto carina, i colori sono limpidi e le animazioni sono molto curate. Il sonoro fa anche lui il proprio dovere, anche grazie alle sigle di apertura e di chiusura azzeccatissime.
Il mio consiglio è di dare una chance al lavoro di A-1 Pictures per non farsi scappare un ottimo anime, certo non un capolavoro, ma senza dubbio un prodotto in grado di coinvolgere e appassionare.


 8
npepataecozz

Episodi visti: 12/24 --- Voto 4
Tra le tante preoccupanti statistiche stilate sulle abitudini dei Giapponesi ce ne dev'essere una che denuncia un forte tasso di compatibilità fra qualche strana malattia e la fantasia usata dai mangaka per le loro opere. Quest'allarmante problema dev'essere stato oggetto di numerose discussioni tra gli addetti ai lavori: e come dargli torto? Nessuno di noi vorrebbe mai doversi ammalare nel perseguire i propri obiettivi. Così, quasi a suggello di un patto non scritto, si è preferito seguire la strada del "copia-incolla", che richiede poca fantasia e quindi risulta più sicura per la propria integrità fisica. Ovviamente c'è anche chi non si lascia spaventare ed esagera; ma ormai sono una piccola percentuale statisticamente irrilevante. Fra questi pochi sconsiderati, comunque, non c'è certamente l'autore di questo "The Asterisk World": quindi, chiunque decida di vedere questo anime potrà sentirsi sicuro di non essere complice al diffondersi della malattia.

Cominciamo con la trama: a seguito dell'ennesimo "disastro senza precedenti" di origine sconosciuta il mondo è cambiato. Le nazioni hanno perso il loro potere e finiscono per fondersi nella cosiddetta "Fondazione dell'Impero Integrato". Questa catastrofe, chiamata "Inversia", determinò, però, anche la nascita di una nuova specie umana dotata di poteri eccezionali: i genestella. Questi ultimi cominciarono a competere fra loro per la supremazia in battaglie d'intrattenimento chiamate "Festa", che si tengono periodicamente nella città di "Asterisk".
In questo contesto, Ayato Amagiri è un genestella che, in cerca di indizi sulla sorella scomparsa, si iscrive al liceo Seidōkan, una delle sei scuole in cui vengono allenati i vari guerrieri. Volendo restituire al legittimo proprietario un fazzoletto volato da una finestra, Ayato irrompe nella stanza di una ragazza di nome Julis proprio mentre si sta cambiando. Anche Julis, però, è una genestella (anzi è una strega, per essere precisi) e cercherà di lavare nel sangue l'onta subita. Inutile aggiungere che i due ragazzi diverranno presto compagni in battaglia.

"The Asterisk War" è un anime davvero imbarazzante. Non c'è mezza idea originale: la trama è la stessa di tanti altri "harem da combattimento", i personaggi sono copiati dagli stereotipi classici del genere, i combattimenti sono brevi e poco avvincenti. E se in alcuni anime si riesce a sopperire a tutto questo grazie a personaggi dotati di un certo carisma o all'uso di alcuni espedienti capaci di rompere la monotonia di una storia "già vista", qui nemmeno si prova a fare qualcosa del genere, ma ci si limita ad attingere a piene mani dagli stereotipi del genere e a metterli insieme alla meno peggio.
E quasi ad ostentare una inesistente profondità o importanza dell'opera ci si prende anche la libertà di non proporre un finale di stagione, ma di interrompere improvvisamente la narrazione come se fosse la cosa più naturale del mondo. Follia o consapevolezza che si è data alla luce qualcosa da nascondere al più presto sotto il tappeto?

In definitiva, non posso che sottolineare l'agonia provata nella visione dei dodici episodi di questo anime. Non so come sia possibile che lavori del genere possano avere un seguito in termini di fan anche solo nel loro Paese d'origine; chissà, magari la statistica di cui parlavo all'inizio è vera e anche il pubblico ha deciso di fare la sua parte per combattere la diffusione del morbo.


 1
the22dragons

Episodi visti: 12/24 --- Voto 7
"The Asterisk War" è un altro degli anime usciti nel 2015 appartenente al genere fantasy-scolastico, in cui la storia è ambientata in una scuola per "genestella", ovvero dei cavalieri magici.

Difficile non paragonarlo a "Rakudai Kishi no Cavalry", anime dello stesso genere uscito più o meno nello stesso periodo. Le due serie, infatti, hanno una storia molto simile e parecchi punti in comune.
A mio parere in questo paragone, purtroppo, "The Asterisk War" esce sconfitto, pur dimostrandosi un prodotto valido, e ora proverò a spiegarvene i motivi.

Dal punto di vista grafico questo anime si presenta molto bene, con disegni e animazioni curate e piacevoli. Il design dei personaggi è carino, per quanto assolutamente stereotipato.

Avremo il classico personaggio con la storia triste alle spalle, con un talento fuori dal comune che però non può esprimere a pieno a causa di "limitazioni", con il vago riferimento (nella prima serie non ancora spiegato) a un possibile pericolo legato al pieno utilizzo dei suoi poteri.
Gli altri personaggi sono quasi tutte ragazze, appartenenti ai vari stereotipi del genere, dalla tsundere alla moe, dalla tettona che fa avances spudorate fino alla loli, tutte ovviamente innamorate perse del protagonista, che è troppo impegnato a fare il buon samaritano per intraprendere qualcosa di serio con una qualsiasi di loro (classificandosi quindi pienamente nel genere harem).

Nonostante tutto questo, "The Asterisk War" non è un brutto anime. La storia scorre liscia e ad un buon ritmo, senza eccessive forzature, e i combattimenti sono ben fatti.
L'unico problema è che non porta assolutamente nessuna novità nel genere, riproponendo la solita storia trita e ritrita, seppure presentandola molto bene.

In generale, è un buon anime per gli appassionati del genere, a cui non dispiaccia rivedere la solita storia (seppur obbiettivamente ben ripresentata) in un contesto fantasy-futuristico, o per chi al contrario non si è mai avvicinato a questo genere e quindi non ha ancora avuto occasione di vedere i tanti altri titoli simili.


 2
Kida_10

Episodi visti: 12/24 --- Voto 7
"The Asterisk War: The Academy City on the Water", letteralmente tradotta come "La guerra di Asterisk: la città-accademia sull'acqua", e conosciuta in Giappone come "Gakusen Toshi Asterisk - Academy Battle City Asterisk, è una serie della stagione autunnale 2015 composta da dodici episodi di durata canonica, tratta dall'omonima serie di light novel scritte da Yū Miyazaki e illustrate da Okiura.

Ayato Amagiri è un giovane particolarmente abile nel combattimento con la spada, che decide di iscriversi al liceo Seidōkan, una delle sei scuole della città-accademia Rikka, in cerca di informazioni riguardanti la sorella scomparsa. Non appena giungerà in città, a causa di un piccolo incidente il giovane si ritroverà nella stanza di Julis-Alexia van Riessfeld, con la quale finirà inevitabilmente per stringere amicizia; i due faranno successivamente coppia nel ricorrente torneo che vedrà scontrarsi le sei scuole per decretare gli studenti più forti.

Parlando di "The Asterisk War" è impossibile non operare un confronto con un'altra serie di questa stagione autunnale, "Rakudai Kishi no Cavalry"; sin dal primo episodio sono evidenti un'enorme quantità di similitudini che rendono i due prodotti pressoché identici: lei è una principessa di un Paese straniero, lui praticamente invincibile, c'è un torneo da vincere a tutti i costi, e anche contesto e ambientazioni sono praticamente le stesse.
"The Asterisk War", pur rimanendo un'opera discreta e piacevole da seguire, perde nettamente il confronto con la sua rivale su tutti gli aspetti. In primo luogo i personaggi, e il protagonista in particolare, non sono particolarmente carismatici o coinvolgenti, godono di una caratterizzazione discreta ma non riescono a catturare l'interesse delle spettatore, apparendo in alcuni casi banali e stereotipati. La trama si sviluppa abbastanza bene, anche se procede molto lentamente, e viste le scarse puntate a disposizione non è certo un fattore positivo.

Dal punto di vista puramente tecnico è stato svolto un buon lavoro sotto tutti gli aspetti, ma anche in questo caso il duello è vinto da "Rakudai", che ha avuto l'accortezza di fare del comparto grafico il proprio punto di forza, mentre quello di "The Asterisk War" si mantiene su livelli medi. Il design dei personaggi è ottimo, le animazioni sono fluide e i combattimenti dinamici e ben realizzati, anche se mi sarei aspettato qualcosa di più. Dal punto di vista sonoro è particolarmente azzeccata e frenetica la sigla d'apertura, adeguato il doppiaggio e nella norma OST e musiche d'accompagnamento.
Come accade per il 99% delle opere tratte da light novel, il finale è stato lasciato in sospeso, e in questo caso proprio sul più bello, anche se è prevista una seconda stagione per la primavera 2016.

In conclusione, una serie leggera e divertente, poco originale ma comunque piacevole da seguire se si apprezza il genere.