Black Jack 21
"Black Jack 21", 21 come il punteggio massimo del gioco del blackjack, e 21 come il secolo in cui viene trasmessa questa serie. A più di trent'anni di distanza dalla prima pubblicazione in Giappone e a due anni dalla serie TV, viene dunque realizzata una nuova serie dedicata al medico senza licenza più famoso del Giappone (che ci crediate o no, non è l'unico medico poco ortodosso ad apparire in un manga, ben prima che il noto dottor House divenisse famoso per andare contro le regole). Dopo gli OAV, caratterizzati da un tratto molto più realistico rispetto al manga, portati in Italia da Yamato Video, e dopo la serie TV del 2004, più fedele al manga, ma anche molto più censurata, il sangue è quasi inesistente e le operazioni non vengono praticamente mostrate.
Eccoci dunque a "Black Jack 21", che "reinventa" in parte la storia di Black Jack: nel manga la maggior parte dei capitoli era autoconclusiva, ovvero in ogni capitolo (o gruppo di capitoli) Black Jack trattava un caso diverso, ma si trattava per lo più di storie slegate tra loro. In "Black Jack 21" invece c'è un filo narrativo che congiunge i vari casi ed interessa anche il passato di Black Jack, in particolare l'incidente che ha portato alla morte di sua madre ed alle cicatrici che segnano il suo viso ed il suo corpo.
Come in ogni buon thriller o giallo, la tensione sale pian piano durante la serie, ed ovviamente non mancano diversi colpi di scena, anche se il pezzo forte di questo anime restano le operazioni più o meno improbabili di Black Jack, vero e proprio mago del bisturi, capace addirittura di operare su sé stesso (cosa che ha fatto anche un chirurgo nella realtà, tra l'altro!).
In questa serie ritroviamo un po' tutti i personaggi apparsi nel manga originale, inclusi Pinoko (l'assistente di Black Jack che, nonostante l'aspetto di una bambina, di fatto ha diciassette-diciotto anni!), il dottor Kiriko (la nemesi di Black Jack, specializzato nell'eutanasia dei pazienti per cui non c'è alcuna speranza), la figlia del dottor Honma (il medico che salvò la vita di Black Jack da piccolo) e tutta una schiera di personaggi che sono apparsi anche in altri manga/anime realizzati da Tezuka (Tezuka amava infatti riutilizzare i suoi personaggi in contesti diversi nei vari manga che ha disegnato in tutta la sua carriera).
Se anche voi siete rimasti dunque delusi dalla serie televisiva del 2004 per le ragioni sopra esposte, probabilmente apprezzerete questa serie, anche se non è fedele al manga.
Eccoci dunque a "Black Jack 21", che "reinventa" in parte la storia di Black Jack: nel manga la maggior parte dei capitoli era autoconclusiva, ovvero in ogni capitolo (o gruppo di capitoli) Black Jack trattava un caso diverso, ma si trattava per lo più di storie slegate tra loro. In "Black Jack 21" invece c'è un filo narrativo che congiunge i vari casi ed interessa anche il passato di Black Jack, in particolare l'incidente che ha portato alla morte di sua madre ed alle cicatrici che segnano il suo viso ed il suo corpo.
Come in ogni buon thriller o giallo, la tensione sale pian piano durante la serie, ed ovviamente non mancano diversi colpi di scena, anche se il pezzo forte di questo anime restano le operazioni più o meno improbabili di Black Jack, vero e proprio mago del bisturi, capace addirittura di operare su sé stesso (cosa che ha fatto anche un chirurgo nella realtà, tra l'altro!).
In questa serie ritroviamo un po' tutti i personaggi apparsi nel manga originale, inclusi Pinoko (l'assistente di Black Jack che, nonostante l'aspetto di una bambina, di fatto ha diciassette-diciotto anni!), il dottor Kiriko (la nemesi di Black Jack, specializzato nell'eutanasia dei pazienti per cui non c'è alcuna speranza), la figlia del dottor Honma (il medico che salvò la vita di Black Jack da piccolo) e tutta una schiera di personaggi che sono apparsi anche in altri manga/anime realizzati da Tezuka (Tezuka amava infatti riutilizzare i suoi personaggi in contesti diversi nei vari manga che ha disegnato in tutta la sua carriera).
Se anche voi siete rimasti dunque delusi dalla serie televisiva del 2004 per le ragioni sopra esposte, probabilmente apprezzerete questa serie, anche se non è fedele al manga.
Quello di Black Jack è un anime a dir poco stupefacente nato dalla mente di Osamu Tezuka. Non ho mai avuto il piacere di leggere il manga, tuttavia, dalla visione dei 10 OAV del 1993 e del lungometraggio "La sindrome di Moira" (1996), ho potuto constatare l'enorme portata contenutistica che ne è stata tratta. Toni cupi, soprannaturale, medicina, fantascienza, psicologia, filosofia e disegni a dir poco perfetti (soprattutto nella rappresentazione del corpo umano) si mescolano in un capolavoro assoluto in cui la riflessione vita/morte è sempre presente. Le emozioni che ne scaturiscono sono molteplici e ciò fa sì che la storia di Black Jack sia un capolavoro ambientato nella selva oscura della vita.
Nel 2004 è stata realizzata una serie per la tv reperibile solamente in inglese (Black Jack TV), tuttavia grazie all'incessante attività dei fansubber possiamo trovare in rete "Black Jack 21", che mi ha non poco colpito. Rispetto agli OAV e al lungometraggio (realizzati da Osamu Dezaki) dei primi anni '90, "Black Jack 21", serie di soli 17 episodi, si distingue per un disegno molto più fedele al manga di Osamu Tezuka e una storia meno cupa con un disegno godibile per la sua fumettosità. Le operazioni di BJ non sono più estremamente realistiche e ciò consente una visione più veloce e serena, ma i temi portanti ci sono sempre. Inoltre in alcuni passaggi il disegno ci riporta agli OAV del 1993. Da non perdere assolutamente.
Nel 2004 è stata realizzata una serie per la tv reperibile solamente in inglese (Black Jack TV), tuttavia grazie all'incessante attività dei fansubber possiamo trovare in rete "Black Jack 21", che mi ha non poco colpito. Rispetto agli OAV e al lungometraggio (realizzati da Osamu Dezaki) dei primi anni '90, "Black Jack 21", serie di soli 17 episodi, si distingue per un disegno molto più fedele al manga di Osamu Tezuka e una storia meno cupa con un disegno godibile per la sua fumettosità. Le operazioni di BJ non sono più estremamente realistiche e ciò consente una visione più veloce e serena, ma i temi portanti ci sono sempre. Inoltre in alcuni passaggi il disegno ci riporta agli OAV del 1993. Da non perdere assolutamente.