Dual! Parallel Trouble Adventures
Un titolo che è stato davvero una piacevole sorpresa. Ero un po' scettico, perchè da diverse immagini si capiva che "Dual" cerca di sfruttare il successo di "Evangelion" riprendendone molti dettagli, ma questa ripresa si è limitata solo ad alcuni elementi formali. Per il resto la serie non ci prova neppure a competere con l'illustre modello per quanto riguarda la sostanza, una scelta saggia perchè allora mi sa che sarebbe stata solo una banale scopiazzatura.
In "Dual" un tocco di mistero ci sarebbe pure ma non è nulla di eccezionale, quanto basta per dire che c'è, e lo stesso vale per la caratterizzazione dei personaggi, c'è giusto il necessario per capire che hanno emozioni e pensieri, senza troppi drammi.
Dopo questo mi sembra chiaro che gli autori di "Dual" hanno preferito sostituire gli elementi introspettivi e misterici di "Evangelion" con l'umorismo, e hanno pure evitato la strada, banale, della parodia (tranne magari per come ci mostrano i cattivi) per puntare invece sulla commedia, specie sentimentale. Ed è questo secondo me il maggiore punto forza di "Dual": è una commedia fantascientifica che propone un repertorio non proprio originalissimo ma efficace, che diverse volte mi ha fatto fare delle belle risate (il mio personaggio preferito è il dottore Ken Sanada, sembra una versione giapponese di Doc Brown). Ho trovato pure coraggiosa la scelta di non puntare tutto sull'azione, decisione che può apparire ardita per una serie commerciale di robottoni. Invece nelle prime puntate le battaglie sono poche e pure brevi, solo gli ultimi episodi sono più full action, eppure non ci sono momenti morti, proprio grazie all'umorismo. Per quanto riguarda l'azione in sé, è senza infamia e senza lode: si lascia vedere ma senza momenti memorabili o scelte ardite.
Infine le animazioni si mantengono sempre su un buon livello, anche se il chara design non è proprio tra quelli che preferisco.
Insomma, una serie leggera e piacevole, senza pretese e con poche carte a disposizione, ma le gioca bene. 7+
In "Dual" un tocco di mistero ci sarebbe pure ma non è nulla di eccezionale, quanto basta per dire che c'è, e lo stesso vale per la caratterizzazione dei personaggi, c'è giusto il necessario per capire che hanno emozioni e pensieri, senza troppi drammi.
Dopo questo mi sembra chiaro che gli autori di "Dual" hanno preferito sostituire gli elementi introspettivi e misterici di "Evangelion" con l'umorismo, e hanno pure evitato la strada, banale, della parodia (tranne magari per come ci mostrano i cattivi) per puntare invece sulla commedia, specie sentimentale. Ed è questo secondo me il maggiore punto forza di "Dual": è una commedia fantascientifica che propone un repertorio non proprio originalissimo ma efficace, che diverse volte mi ha fatto fare delle belle risate (il mio personaggio preferito è il dottore Ken Sanada, sembra una versione giapponese di Doc Brown). Ho trovato pure coraggiosa la scelta di non puntare tutto sull'azione, decisione che può apparire ardita per una serie commerciale di robottoni. Invece nelle prime puntate le battaglie sono poche e pure brevi, solo gli ultimi episodi sono più full action, eppure non ci sono momenti morti, proprio grazie all'umorismo. Per quanto riguarda l'azione in sé, è senza infamia e senza lode: si lascia vedere ma senza momenti memorabili o scelte ardite.
Infine le animazioni si mantengono sempre su un buon livello, anche se il chara design non è proprio tra quelli che preferisco.
Insomma, una serie leggera e piacevole, senza pretese e con poche carte a disposizione, ma le gioca bene. 7+
La serie è abbastanza divertente e non mi è dispiaciuta, anche se non è molto originale. La trama è semplice: un normale ragazzo viene proiettato in un universo parallelo che differisce dal nostro essenzialmente per un motivo: un manufatto alieno, che nel mondo originale era stato distrutto, qui invece era stato portato alla luce da due scienziati, uno dei quali, Rara, approfitta della tecnologia aliena per tentare la conquista del mondo. Appena arrivato nel mondo parallelo, questo ragazzo si trova subito impelagato nella lotta tra i due scienziati a colpi di robottoni modello Evangelion, e con grande stupore di tutti riesce a pilotarne uno, unico maschio in grado di fare ciò. Qui mi fermo per evitare spoiler.
Da quanto detto, si può capire che la trama non pecca certo di originalità, ma si lascia guardare ed è abbastanza interessante, anche se in molti punti sembra quasi una parodia umoristica degli anime del genere robottoni. Quello che guasta un poco il valore di questo anime è il lato sentimentale: in molti punti sembra quasi un harem, e nemmeno dei migliori: nonostante il protagonista sia un ragazzo tanto normale da rasentare la mediocrità, almeno in apparenza, si innamorano di lui quattro ragazze, naturalmente senza che lui pensi minimamente ad approfittare della situazione. E, sempre "naturalmente", queste quattro ragazze finiscono per andare a vivere sotto il suo stesso tetto.
Questo è appunto ciò che mi ha fatto tenere il voto di questo anime non basso, ma nemmeno altissimo: le situazioni paradossali e ridicole che si vengono a creare anche in situazioni serie come i combattimenti.
In definitiva, l'anime è buono se si rimane nel campo della fantascienza-mecha, ma niente di eccezionale per il resto.
Da quanto detto, si può capire che la trama non pecca certo di originalità, ma si lascia guardare ed è abbastanza interessante, anche se in molti punti sembra quasi una parodia umoristica degli anime del genere robottoni. Quello che guasta un poco il valore di questo anime è il lato sentimentale: in molti punti sembra quasi un harem, e nemmeno dei migliori: nonostante il protagonista sia un ragazzo tanto normale da rasentare la mediocrità, almeno in apparenza, si innamorano di lui quattro ragazze, naturalmente senza che lui pensi minimamente ad approfittare della situazione. E, sempre "naturalmente", queste quattro ragazze finiscono per andare a vivere sotto il suo stesso tetto.
Questo è appunto ciò che mi ha fatto tenere il voto di questo anime non basso, ma nemmeno altissimo: le situazioni paradossali e ridicole che si vengono a creare anche in situazioni serie come i combattimenti.
In definitiva, l'anime è buono se si rimane nel campo della fantascienza-mecha, ma niente di eccezionale per il resto.
Rieccoci qui con del rammarico sulle spalle per un prodotto con potenzialità infinite.
Pessimo, il cinque nemmeno se lo merita tutto, è uno di quegli anime che passa davvero inosservato perché non ha nulla di concreto.
La trama è sviluppata intorno al parallelismo tra due mondi. Certo la possibilità di raggiungere mondi diversi con la solita macchina cervellotica creata nello scantinato di uno scienziato mezzo fulminato non è nulla di originale, ma avere la possibilità di estendere la propria trama su due universi paralleli è qualcosa d'infinito.
Infatti l'anime inizia proprio così: in uno scavo edile si ritrova un oggetto che riuscirà a donare all'umanità un certo tipo di tecnologia futuristica, e da lì, oltre alla suddetta macchina (e allo sviluppo di una società all'avanguardia), si ritrovano anche i buoni "robottoni" con rispettivi piloti.
Fin qui tutto bello. Arriva il protagonista, solito scolaretto che riesce a vedere il mondo parallelo (quindi estraniato dagli altri), parecchio introverso, timido, ovvero il solito tizio che quando vede una ragazza si lascia uscire frasi come "Ecco vedi...", "Sai...", "Ehm..." e non finisce mai la frase. Insomma, uno di quelli che ti fanno irritare.
Purtroppo è qui che si cade nella banalità. Ero rimasto piacevolmente impressionato dalla dualità della vita del ragazzo, <b>[Attenzione! Qui si entra parecchio nello spoiler]</b> tant'è che, passata la banalità del viaggio nell'altro mondo (praticamente lui si siede su un apparecchio apposito e tutto si attiva <i>per caso!</i>), sono rimasto piacevolmente stupito dalla scena in cui la sua famiglia non lo riconosce, perché in quel mondo i suoi genitori non hanno mai avuto un figlio, e pensavo proprio che ci fosse una buona dose di dramma, che non guasta mai. Ma, finita quella scena, il proseguo è solo un susseguirsi di momenti davvero banali.
<b>Fine spoiler</b>
E dire che il primo scontro con i "robottoni" mi era piaciuto. Però anche su quel lato diventa tutto semplice - troppo semplice - e scontato.
Innanzitutto si perde totalmente un filo logico, le scene d'intermezzo non fanno ridere, il disegno è accettabile ma non espressivo (non sono contro i disegni semplici, ma qui ci sono troppi cali), la vita del ragazzo non viene sviluppata, gli autori si soffermano sul fare entrare <i>tutte</i> le donne dell'anime in casa del protagonista e non si degnano nemmeno di trovare validi motivi, semplicemente stanno tutte lì dentro, e quindi sì, diventa il solito anime harem e la storia non prosegue di certo meglio. Senza contare che persino le donne che ronzano attorno al ragazzo sono i soliti stereotipi: ci sono quella impulsiva, quella matura e quella taciturna e inespressiva.
A conti fatti due scienziati si scontrano nel territorio nipponico, con "robottoni" e alleati al seguito, per capire chi dei due sia più forte, ma il tutto è condito alla yattaman, in perfetto contrasto con quanto l'anime aveva premesso.
Nessuna musica degna di nota, niente sentimentalismo in grado di emozionarvi, nessuna comicità in grado di intrattenervi e nessuna trama che possa reggere la realtà o un mondo surreale, dato che essa è semplicemente buttata a caso. Insomma, non ho trovato davvero nessun appiglio per continuare a vedere quest'anime, quindi ricordatevi che la mia opinione è relativa solo ai primi episodi e non all'opera nella sua totalità, anche se sono convinto di non aver perso nulla non proseguendone la visione.
Sconsigliato: è un buon anime mancato perché, secondo me, con una gran dose d'impegno in più e la voglia di creare un prodotto <i>maturo</i> (voglia che evidentemente gli autori <i>non</i> hanno avuto) sarebbe stato tranquillamente un anime da 7.
Pessimo, il cinque nemmeno se lo merita tutto, è uno di quegli anime che passa davvero inosservato perché non ha nulla di concreto.
La trama è sviluppata intorno al parallelismo tra due mondi. Certo la possibilità di raggiungere mondi diversi con la solita macchina cervellotica creata nello scantinato di uno scienziato mezzo fulminato non è nulla di originale, ma avere la possibilità di estendere la propria trama su due universi paralleli è qualcosa d'infinito.
Infatti l'anime inizia proprio così: in uno scavo edile si ritrova un oggetto che riuscirà a donare all'umanità un certo tipo di tecnologia futuristica, e da lì, oltre alla suddetta macchina (e allo sviluppo di una società all'avanguardia), si ritrovano anche i buoni "robottoni" con rispettivi piloti.
Fin qui tutto bello. Arriva il protagonista, solito scolaretto che riesce a vedere il mondo parallelo (quindi estraniato dagli altri), parecchio introverso, timido, ovvero il solito tizio che quando vede una ragazza si lascia uscire frasi come "Ecco vedi...", "Sai...", "Ehm..." e non finisce mai la frase. Insomma, uno di quelli che ti fanno irritare.
Purtroppo è qui che si cade nella banalità. Ero rimasto piacevolmente impressionato dalla dualità della vita del ragazzo, <b>[Attenzione! Qui si entra parecchio nello spoiler]</b> tant'è che, passata la banalità del viaggio nell'altro mondo (praticamente lui si siede su un apparecchio apposito e tutto si attiva <i>per caso!</i>), sono rimasto piacevolmente stupito dalla scena in cui la sua famiglia non lo riconosce, perché in quel mondo i suoi genitori non hanno mai avuto un figlio, e pensavo proprio che ci fosse una buona dose di dramma, che non guasta mai. Ma, finita quella scena, il proseguo è solo un susseguirsi di momenti davvero banali.
<b>Fine spoiler</b>
E dire che il primo scontro con i "robottoni" mi era piaciuto. Però anche su quel lato diventa tutto semplice - troppo semplice - e scontato.
Innanzitutto si perde totalmente un filo logico, le scene d'intermezzo non fanno ridere, il disegno è accettabile ma non espressivo (non sono contro i disegni semplici, ma qui ci sono troppi cali), la vita del ragazzo non viene sviluppata, gli autori si soffermano sul fare entrare <i>tutte</i> le donne dell'anime in casa del protagonista e non si degnano nemmeno di trovare validi motivi, semplicemente stanno tutte lì dentro, e quindi sì, diventa il solito anime harem e la storia non prosegue di certo meglio. Senza contare che persino le donne che ronzano attorno al ragazzo sono i soliti stereotipi: ci sono quella impulsiva, quella matura e quella taciturna e inespressiva.
A conti fatti due scienziati si scontrano nel territorio nipponico, con "robottoni" e alleati al seguito, per capire chi dei due sia più forte, ma il tutto è condito alla yattaman, in perfetto contrasto con quanto l'anime aveva premesso.
Nessuna musica degna di nota, niente sentimentalismo in grado di emozionarvi, nessuna comicità in grado di intrattenervi e nessuna trama che possa reggere la realtà o un mondo surreale, dato che essa è semplicemente buttata a caso. Insomma, non ho trovato davvero nessun appiglio per continuare a vedere quest'anime, quindi ricordatevi che la mia opinione è relativa solo ai primi episodi e non all'opera nella sua totalità, anche se sono convinto di non aver perso nulla non proseguendone la visione.
Sconsigliato: è un buon anime mancato perché, secondo me, con una gran dose d'impegno in più e la voglia di creare un prodotto <i>maturo</i> (voglia che evidentemente gli autori <i>non</i> hanno avuto) sarebbe stato tranquillamente un anime da 7.
La serie è una scopiazzatura di Evangelion in chiave comica. Gli "Eva" portano i tacchi inoltre a parte il protagonista possono essere pilotati solo da donne. La trama non è male così come le musiche, e l'anime scorre via piacevolmente (sono solo 14 puntate). Il consiglio è di darci una occhiata.
La trama è semplice ma interessante: in un cantiere edile vengono riportati alla luce dei manufatti e subito vengono distrutti all'insaputa di tutti per continuare i lavori; ma in un'universo parallelo non va così, gli oggetti vengono studiati ottenendo tecnologia avanzata per la quale si arriva a combattere. Un ragazzo vive in uno degli universi paralleli ma si troverà nell'altro a decidere della sorte di entrambi. Il tutto in chiave comica (humor giapponese, ma abbastanza divertente anche per chi non è giapponese), non aspettatevi combattimenti spettacolari. Una nota, la serie in realtà è di 14 episodi, e il quattordicesimo è forse uno dei più divertenti.