L'era glaciale
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Una storia particolare, nata come tante storie da un incontro fortuito; tre destini diversi che si incrociano e si uniscono per formare la squadra più strampalata che ci sia. Questo è l'Era Glaciale, ambientato nell'omonima era, dove la sopravvivenza è la priorità assoluta.
Qui ognuno bada ai fatti propri e si preoccupa di salvare la pelle nel modo e con gli strumenti che la Natura le o gli ha fornito. Ma tutto questo cambia con l'incontro/scontro di tre personaggi che tra loro hanno in comune poco o niente e questo è il punto che dà un cambio decisivo alla vicenda. I tre protagonisti cercano di arginare le loro differenze e fanno squadra per superare i tanti e diversi ostacoli che si trovano sul loro cammino nell'Esodo di tutte le specie animali e, soprattutto, per compiere un'impresa che sembra un'autentica follia/suicidio, visto che a mettersi in mezzo ci si mette anche un bambino umano. Tuttavia gli attriti si fanno sentire e gli interessi di parte di uno dei membri il quale è in bilico tra la sua nuova squadra e il suo vecchio branco (che punta al bambino per farne un pasto). Ed è qui che il nostro amico, alias Diego, la Tigre dai Denti A Sciabola, deve fare una scelta.
Alla fine, tutto si risolve per il meglio, il cucciolo d'uomo viene riportato da suo padre, mentre i nostri tre amici riprendono il loro cammino nell'Esodo degli Animali. La trama è decisamente molto equilibrata, vi è un'alternanza di scene di humour e di dramma che calzano a pennello e di cui i personaggi si fanno interpreti creati ad hoc come quella dello scontro con i dodò. A dare risalto alla vicenda generale ci si mette anche il povero scoiattolo Scrat, la cui mania/ossessione per le ghiande finisce sempre per metterlo nei guai, ma è proprio questo che va esplodere gli spettatori dal ridere, cioè i suoi sketch tragicomici.
La grafica è curata piuttosto bene, il 3D ormai è sempre una garanzia di risalto e di definizione dei dettagli e particolari della vicenda. I colori sono ben distribuiti e danno una sorta di realismo che si fa molta fatica a trovare in un cartone animato. Oggigiorno. La musica è un complesso di fiati, archi che danno alla vicenda un'atmosfera di allegro andante e giocoso.
Un primo capitolo discreto.
Una storia particolare, nata come tante storie da un incontro fortuito; tre destini diversi che si incrociano e si uniscono per formare la squadra più strampalata che ci sia. Questo è l'Era Glaciale, ambientato nell'omonima era, dove la sopravvivenza è la priorità assoluta.
Qui ognuno bada ai fatti propri e si preoccupa di salvare la pelle nel modo e con gli strumenti che la Natura le o gli ha fornito. Ma tutto questo cambia con l'incontro/scontro di tre personaggi che tra loro hanno in comune poco o niente e questo è il punto che dà un cambio decisivo alla vicenda. I tre protagonisti cercano di arginare le loro differenze e fanno squadra per superare i tanti e diversi ostacoli che si trovano sul loro cammino nell'Esodo di tutte le specie animali e, soprattutto, per compiere un'impresa che sembra un'autentica follia/suicidio, visto che a mettersi in mezzo ci si mette anche un bambino umano. Tuttavia gli attriti si fanno sentire e gli interessi di parte di uno dei membri il quale è in bilico tra la sua nuova squadra e il suo vecchio branco (che punta al bambino per farne un pasto). Ed è qui che il nostro amico, alias Diego, la Tigre dai Denti A Sciabola, deve fare una scelta.
Alla fine, tutto si risolve per il meglio, il cucciolo d'uomo viene riportato da suo padre, mentre i nostri tre amici riprendono il loro cammino nell'Esodo degli Animali. La trama è decisamente molto equilibrata, vi è un'alternanza di scene di humour e di dramma che calzano a pennello e di cui i personaggi si fanno interpreti creati ad hoc come quella dello scontro con i dodò. A dare risalto alla vicenda generale ci si mette anche il povero scoiattolo Scrat, la cui mania/ossessione per le ghiande finisce sempre per metterlo nei guai, ma è proprio questo che va esplodere gli spettatori dal ridere, cioè i suoi sketch tragicomici.
La grafica è curata piuttosto bene, il 3D ormai è sempre una garanzia di risalto e di definizione dei dettagli e particolari della vicenda. I colori sono ben distribuiti e danno una sorta di realismo che si fa molta fatica a trovare in un cartone animato. Oggigiorno. La musica è un complesso di fiati, archi che danno alla vicenda un'atmosfera di allegro andante e giocoso.
Un primo capitolo discreto.