Noir
Aprile 2020. Scrivo la data attuale della recensione perché "Noir" è un anime del 2001. Diciannove anni fa. E, tra le varie cose, ho apprezzato il viaggio che stile, comparto grafico, audio e colonna sonora di questa serie mi hanno fatto fare indietro nel tempo!
Seppur non così esplosiva e coinvolgente, la trama mi è piaciuta: due ragazze i cui destini sono intrecciati molto più di quanto si possa pensare si alleano per scoprire la verità sui loro rispettivi misteriosi passati.
Mireille, un'abile killer professionista che esegue omicidi su commissione in giro per il mondo, ha assistito da bambina all'assassinio dei suoi genitori, ma non ricorda nulla. Kirika, una ragazza priva di alcun ricordo, se non una tessera scolastica con scritto il suo nome (probabilmente inventato), è anch'essa dotata di enormi capacità combattive. Entrambe, tra un incarico e l'altro, si faranno strada per svelare l'identità dei "Soldati", una misteriosa organizzazione che sembra in qualche modo essere connessa alle loro storie.
L'andamento di ogni episodio è vario: si alternano scene di riflessione e dialoghi mediamente apprezzabili ad altre di calma piatta e lentezza, per poi passare a scene di azione che, seppur belle e molto movimentate, mi hanno coinvolto ma non completamente. Una cosa che ho apprezzato è la serietà di ogni episodio: non vi è alcuna traccia di comicità o momenti divertenti fuori luogo, cosa che in un anime di questo tipo non ci sarebbe stata bene.
Graficamente l'anime è bello. Le ambientazioni, seppur non perfette, possiedono una discreta cura dei dettagli. Anche gli oggetti sono ben rappresentati, e alcuni sono ricchi di dettagli (ad esempio la rigatura delle canne delle pistole su inquadrature ravvicinate). Il character design non lascia il segno, però è sempre gradevole.
Piccola nota negativa: seppur io non apprezzi le scene cruente, la totale assenza di sangue è, in un anime di questo genere, un punto a sfavore.
Il comparto sonoro è discreto, è stato divertente ascoltare i suoni "antichi" del mouse, del PC o della stampante di Mireille, anche se mi hanno un po' deluso le sparatorie, con spari spesso poco fedeli e poco coinvolgenti (questione soggettiva).
La colonna sonora, com'è ben noto, è uno dei punti forti di questo anime. Non credo ci sia un altro anime con una colonna sonora così. Attenzione, ci sono parecchie OST nettamente migliori, infatti gli arrangiamenti della colonna sonora di "Noir" non sono nulla di eccezionale, però... sono unici, molto orecchiabili, e rendono la visione molto più fluida, intrigante e coinvolgente! Inoltre credo si tratti di uno stile non "definibile", perché quasi ogni tema è un mix di vari generi, che spaziano dalla techno al corale, con anche influenze rock e parecchia influenza francese.
In conclusione, "Noir" è stato per me un viaggio indietro nel tempo allo stile degli anime di quei tempi, e anche una bella serie da seguire con leggerezza. L'ho apprezzata, anche se non mi ha appassionato parecchio, a causa di alcuni lati negativi. Mi sento di consigliarlo a chi apprezza anime di questo genere, senza avere troppe pretese/aspettative!
Seppur non così esplosiva e coinvolgente, la trama mi è piaciuta: due ragazze i cui destini sono intrecciati molto più di quanto si possa pensare si alleano per scoprire la verità sui loro rispettivi misteriosi passati.
Mireille, un'abile killer professionista che esegue omicidi su commissione in giro per il mondo, ha assistito da bambina all'assassinio dei suoi genitori, ma non ricorda nulla. Kirika, una ragazza priva di alcun ricordo, se non una tessera scolastica con scritto il suo nome (probabilmente inventato), è anch'essa dotata di enormi capacità combattive. Entrambe, tra un incarico e l'altro, si faranno strada per svelare l'identità dei "Soldati", una misteriosa organizzazione che sembra in qualche modo essere connessa alle loro storie.
L'andamento di ogni episodio è vario: si alternano scene di riflessione e dialoghi mediamente apprezzabili ad altre di calma piatta e lentezza, per poi passare a scene di azione che, seppur belle e molto movimentate, mi hanno coinvolto ma non completamente. Una cosa che ho apprezzato è la serietà di ogni episodio: non vi è alcuna traccia di comicità o momenti divertenti fuori luogo, cosa che in un anime di questo tipo non ci sarebbe stata bene.
Graficamente l'anime è bello. Le ambientazioni, seppur non perfette, possiedono una discreta cura dei dettagli. Anche gli oggetti sono ben rappresentati, e alcuni sono ricchi di dettagli (ad esempio la rigatura delle canne delle pistole su inquadrature ravvicinate). Il character design non lascia il segno, però è sempre gradevole.
Piccola nota negativa: seppur io non apprezzi le scene cruente, la totale assenza di sangue è, in un anime di questo genere, un punto a sfavore.
Il comparto sonoro è discreto, è stato divertente ascoltare i suoni "antichi" del mouse, del PC o della stampante di Mireille, anche se mi hanno un po' deluso le sparatorie, con spari spesso poco fedeli e poco coinvolgenti (questione soggettiva).
La colonna sonora, com'è ben noto, è uno dei punti forti di questo anime. Non credo ci sia un altro anime con una colonna sonora così. Attenzione, ci sono parecchie OST nettamente migliori, infatti gli arrangiamenti della colonna sonora di "Noir" non sono nulla di eccezionale, però... sono unici, molto orecchiabili, e rendono la visione molto più fluida, intrigante e coinvolgente! Inoltre credo si tratti di uno stile non "definibile", perché quasi ogni tema è un mix di vari generi, che spaziano dalla techno al corale, con anche influenze rock e parecchia influenza francese.
In conclusione, "Noir" è stato per me un viaggio indietro nel tempo allo stile degli anime di quei tempi, e anche una bella serie da seguire con leggerezza. L'ho apprezzata, anche se non mi ha appassionato parecchio, a causa di alcuni lati negativi. Mi sento di consigliarlo a chi apprezza anime di questo genere, senza avere troppe pretese/aspettative!
“Noir” è un anime di ventisei episodi prodotto nel 2001 dallo studio Bee Train. Ideato e diretto da Koichi Mashimo, è l’opera che inaugura la trilogia delle “ragazze con la pistola”, di cui fanno parte anche “Madlax” (2004) e “El cazador de la bruja” (2007).
La storia vede come protagonista Mireille Bouquet, la migliore assassina presente sul campo. Un giorno la donna incontra Kirika Yumura, una ragazza che soffre di amnesia e abilissima ad uccidere. Gli unici oggetti che Kirika possiede sono una tessera scolastica, con un nome probabilmente falso, e un orologio che Mireille sembra conoscere. Quest’ultima, guidata da tale indizio, accetterà la proposta della sconosciuta di “compiere un viaggio nel loro passato”: inizieranno così ad agire come un duo di killer denominato “Noir”.
Dopo aver visto e apprezzato “El cazador de la bruja”, ho deciso di recuperare anche le altre due opere che compongono la trilogia, iniziando proprio da “Noir”. Mettendo a confronto i due anime, è naturale notare molti punti in comune: oltre a protagoniste con caratteristiche simili, anche il ritmo e la struttura degli episodi non sono molto difformi. La serie comincia infatti con puntate perlopiù autoconclusive, ognuna delle quali inizia con un’andatura piuttosto lenta e termina con vari scontri a fuoco che la rendono più dinamica. C’è da dire, però, che molti degli episodi di “Noir” non sono riusciti come dovrebbero: se in alcune scene la regia pacata, che con lunghi momenti di silenzio mira a mettere in evidenza gli stati d’animo dei personaggi, riesce ad essere molto d’effetto, in altre diventa abbastanza pesante e soporifera. La noiosità di alcune puntate, tra l’altro, non deriva solamente da scelte tecniche, ma anche dalla mancanza di sviluppi coinvolgenti. A tale problema si ovvierà solamente nelle ultime battute: la parte finale della serie, infatti, è ricca di rivelazioni sui vari misteri che incuriosiscono lo spettatore già dal primo episodio. Ciò, ovviamente, non giova alle puntate precedenti, su cui si potevano distribuire più equamente le tante informazioni, invece di concentrarle solo negli episodi finali.
Parlando di contenuti, la storia di “Noir” è sicuramente molto suggestiva. Pur non presentando colpi di scena eccezionali, essa si corona di temi importanti e trasporta lo spettatore indietro nel tempo, tra organizzazioni che affondano le loro radici nel Medioevo e manieri isolati dal mondo. A ciò si aggiungono i numerosi viaggi di lavoro compiuti dalle due ragazze fra i vari Stati del globo, dagli Stati Uniti all’Italia alla Russia.
Passiamo ai personaggi. Le due protagoniste, Kirika e Mireille, sono caratterizzate a dovere: l’anime, infatti, scava abbastanza nella psicologia di entrambe, oltre che nel loro passato. Pur non trattandosi di personalità complesse o originali, interessante sarà osservare il cambiamento delle due ragazze e le continue riflessioni sul loro lavoro da assassine e sulla loro “ragion d’essere”. Piccola particolarità è il cast non proprio folto: ci sono infatti solo altri due personaggi ricorrenti, ovvero Chloe e Altena. Tali figure femminili sono approfondite a sufficienza, anche se non al livello delle protagoniste.
Arriviamo ora al comparto grafico e a quello musicale. Il primo, purtroppo, non è eccelso: il character design è spesso impreciso, le animazioni quasi legnose e i fondali a volte un po' grezzi. Nettamente superiore è invece il secondo: le OST composte da Yuki Kajiura, infatti, costituiscono l’aspetto migliore dell’opera e fanno lievitare di molto il voto da me assegnato. Meritevoli di nota sono, in particolare, “Canta per me”, “Salva nos”, “Lullaby”, “Secret Game”, “Solitude by the Window” e “Zero Hour”. Orecchiabili l’opening e l’ending.
In conclusione, “Noir” non è sicuramente un capolavoro, ma neanche una serie da buttare completamente. Le prime puntate scorrono tra alti e bassi, tra autoconclusivi soporiferi e altri più piacevoli; le ultime battute, invece, sono decisamente più interessanti. Un anime da guardare solamente per la splendida colonna sonora, senza la quale alcuni passaggi sarebbero stati davvero insostenibili. Voto: 7.
La storia vede come protagonista Mireille Bouquet, la migliore assassina presente sul campo. Un giorno la donna incontra Kirika Yumura, una ragazza che soffre di amnesia e abilissima ad uccidere. Gli unici oggetti che Kirika possiede sono una tessera scolastica, con un nome probabilmente falso, e un orologio che Mireille sembra conoscere. Quest’ultima, guidata da tale indizio, accetterà la proposta della sconosciuta di “compiere un viaggio nel loro passato”: inizieranno così ad agire come un duo di killer denominato “Noir”.
Dopo aver visto e apprezzato “El cazador de la bruja”, ho deciso di recuperare anche le altre due opere che compongono la trilogia, iniziando proprio da “Noir”. Mettendo a confronto i due anime, è naturale notare molti punti in comune: oltre a protagoniste con caratteristiche simili, anche il ritmo e la struttura degli episodi non sono molto difformi. La serie comincia infatti con puntate perlopiù autoconclusive, ognuna delle quali inizia con un’andatura piuttosto lenta e termina con vari scontri a fuoco che la rendono più dinamica. C’è da dire, però, che molti degli episodi di “Noir” non sono riusciti come dovrebbero: se in alcune scene la regia pacata, che con lunghi momenti di silenzio mira a mettere in evidenza gli stati d’animo dei personaggi, riesce ad essere molto d’effetto, in altre diventa abbastanza pesante e soporifera. La noiosità di alcune puntate, tra l’altro, non deriva solamente da scelte tecniche, ma anche dalla mancanza di sviluppi coinvolgenti. A tale problema si ovvierà solamente nelle ultime battute: la parte finale della serie, infatti, è ricca di rivelazioni sui vari misteri che incuriosiscono lo spettatore già dal primo episodio. Ciò, ovviamente, non giova alle puntate precedenti, su cui si potevano distribuire più equamente le tante informazioni, invece di concentrarle solo negli episodi finali.
Parlando di contenuti, la storia di “Noir” è sicuramente molto suggestiva. Pur non presentando colpi di scena eccezionali, essa si corona di temi importanti e trasporta lo spettatore indietro nel tempo, tra organizzazioni che affondano le loro radici nel Medioevo e manieri isolati dal mondo. A ciò si aggiungono i numerosi viaggi di lavoro compiuti dalle due ragazze fra i vari Stati del globo, dagli Stati Uniti all’Italia alla Russia.
Passiamo ai personaggi. Le due protagoniste, Kirika e Mireille, sono caratterizzate a dovere: l’anime, infatti, scava abbastanza nella psicologia di entrambe, oltre che nel loro passato. Pur non trattandosi di personalità complesse o originali, interessante sarà osservare il cambiamento delle due ragazze e le continue riflessioni sul loro lavoro da assassine e sulla loro “ragion d’essere”. Piccola particolarità è il cast non proprio folto: ci sono infatti solo altri due personaggi ricorrenti, ovvero Chloe e Altena. Tali figure femminili sono approfondite a sufficienza, anche se non al livello delle protagoniste.
Arriviamo ora al comparto grafico e a quello musicale. Il primo, purtroppo, non è eccelso: il character design è spesso impreciso, le animazioni quasi legnose e i fondali a volte un po' grezzi. Nettamente superiore è invece il secondo: le OST composte da Yuki Kajiura, infatti, costituiscono l’aspetto migliore dell’opera e fanno lievitare di molto il voto da me assegnato. Meritevoli di nota sono, in particolare, “Canta per me”, “Salva nos”, “Lullaby”, “Secret Game”, “Solitude by the Window” e “Zero Hour”. Orecchiabili l’opening e l’ending.
In conclusione, “Noir” non è sicuramente un capolavoro, ma neanche una serie da buttare completamente. Le prime puntate scorrono tra alti e bassi, tra autoconclusivi soporiferi e altri più piacevoli; le ultime battute, invece, sono decisamente più interessanti. Un anime da guardare solamente per la splendida colonna sonora, senza la quale alcuni passaggi sarebbero stati davvero insostenibili. Voto: 7.
"Noir, questo è il nome che in passato indicava il destino. Due vergini implacabili che regnano sulla morte."
Difficile iniziare la recensione di "Noir", serie anime in ventisei episodi prodotta dallo studio Bee Train nel 2001, senza fare questa citazione. All'inizio di ogni episodio, infatti, queste poche parole saranno riproposte con diverse varianti e, se in principio risulteranno poco chiare, col proseguire della serie assumeranno un significato sempre più concreto e allo stesso tempo misterioso.
Mireille Bouquet è un'assassina professionista e, oltre ad essere una seducente ragazza, è anche la migliore nel suo campo. Seppur la sua identità sia segreta, essa è molto conosciuta nel suo ambito con il nome di "Noir", ed è famosa per essere praticamente infallibile. La sua vita cambia nel momento in cui incontra Kirika, una ragazzina solo apparentemente innocua, che ha perso la memoria e non ricorda neppure il proprio nome. La storia vedrà come protagoniste le due killer, impegnate a ricostruire e a fare chiarezza sul misterioso e doloroso passato che in qualche modo sembra accomunarle.
"Noir" è un'opera che sarebbe potuta diventare un capolavoro, se solo si fossero gestiti decentemente i tempi narrativi. Le idee c'erano, ma non sono state sviluppate adeguatamente, e il risultato è a dir poco sconfortante. La trama è intrigante, ricca di mistero, e per certi versi affascinante, ma prende il via solamente nella parte finale dell'opera. Le prime tredici/quattordici puntate sono noiose e inconcludenti, servono solamente a presentare i personaggi e a mostrarli all'opera in una serie di episodi semi-filler completamente inutili. E' solamente verso la fine che la storia inizia a svilupparsi e di conseguenza a coinvolgere, anche se il tempo rimasto a disposizione per esprimersi è ormai troppo poco per lasciare il segno. Bilanciando un'ottima seconda parte con una prima inconsistente, il risultato è quello di una serie poco più che sufficiente.
I personaggi presentati non sono molti, soprattutto se considerato l'elevato numero delle puntate, e godono di una discreta caratterizzazione; col passare del tempo sono inoltre soggetti a una notevole evoluzione sotto il profilo caratteriale.
Il comparto tecnico è sicuramente particolare, e presenta degli alti e bassi non indifferenti. Per quanto riguarda il lato sonoro, "Noir" è senza dubbio un capolavoro; le colonne sonore sono più che azzeccate, e riescono a ricreare delle atmosfere uniche e impareggiabili. Ottime anche opening ed ending.
Per quanto riguarda l'apparato grafico, invece, troviamo un'ambientazione inusuale e suggestiva, che si scontra però con dei fondali scarsamente dettagliati, con un character design spigoloso e poco definito, e con delle animazioni piuttosto scadenti, anche se comparate al periodo di produzione dell'opera. I combattimenti sono poco dinamici, e a volte persino ridicoli, se si considera la grande quantità di occasioni di eliminare le protagoniste sprecate inspiegabilmente dal nemico. Inoltre manca completamente l'elemento splatter, che data la tipologia dell'opera definire imperativo sembra il minimo.
Il finale è abbastanza scontato, ma conclude più che degnamente la vicenda.
In conclusione, "Noir" è un'opera che, dal mio punto di vista, avrebbe potuto offrire molto più. Un'occasione sprecata, e di conseguenza una serie che finisce presto nel dimenticatoio. Sufficiente, ma nulla di più.
Difficile iniziare la recensione di "Noir", serie anime in ventisei episodi prodotta dallo studio Bee Train nel 2001, senza fare questa citazione. All'inizio di ogni episodio, infatti, queste poche parole saranno riproposte con diverse varianti e, se in principio risulteranno poco chiare, col proseguire della serie assumeranno un significato sempre più concreto e allo stesso tempo misterioso.
Mireille Bouquet è un'assassina professionista e, oltre ad essere una seducente ragazza, è anche la migliore nel suo campo. Seppur la sua identità sia segreta, essa è molto conosciuta nel suo ambito con il nome di "Noir", ed è famosa per essere praticamente infallibile. La sua vita cambia nel momento in cui incontra Kirika, una ragazzina solo apparentemente innocua, che ha perso la memoria e non ricorda neppure il proprio nome. La storia vedrà come protagoniste le due killer, impegnate a ricostruire e a fare chiarezza sul misterioso e doloroso passato che in qualche modo sembra accomunarle.
"Noir" è un'opera che sarebbe potuta diventare un capolavoro, se solo si fossero gestiti decentemente i tempi narrativi. Le idee c'erano, ma non sono state sviluppate adeguatamente, e il risultato è a dir poco sconfortante. La trama è intrigante, ricca di mistero, e per certi versi affascinante, ma prende il via solamente nella parte finale dell'opera. Le prime tredici/quattordici puntate sono noiose e inconcludenti, servono solamente a presentare i personaggi e a mostrarli all'opera in una serie di episodi semi-filler completamente inutili. E' solamente verso la fine che la storia inizia a svilupparsi e di conseguenza a coinvolgere, anche se il tempo rimasto a disposizione per esprimersi è ormai troppo poco per lasciare il segno. Bilanciando un'ottima seconda parte con una prima inconsistente, il risultato è quello di una serie poco più che sufficiente.
I personaggi presentati non sono molti, soprattutto se considerato l'elevato numero delle puntate, e godono di una discreta caratterizzazione; col passare del tempo sono inoltre soggetti a una notevole evoluzione sotto il profilo caratteriale.
Il comparto tecnico è sicuramente particolare, e presenta degli alti e bassi non indifferenti. Per quanto riguarda il lato sonoro, "Noir" è senza dubbio un capolavoro; le colonne sonore sono più che azzeccate, e riescono a ricreare delle atmosfere uniche e impareggiabili. Ottime anche opening ed ending.
Per quanto riguarda l'apparato grafico, invece, troviamo un'ambientazione inusuale e suggestiva, che si scontra però con dei fondali scarsamente dettagliati, con un character design spigoloso e poco definito, e con delle animazioni piuttosto scadenti, anche se comparate al periodo di produzione dell'opera. I combattimenti sono poco dinamici, e a volte persino ridicoli, se si considera la grande quantità di occasioni di eliminare le protagoniste sprecate inspiegabilmente dal nemico. Inoltre manca completamente l'elemento splatter, che data la tipologia dell'opera definire imperativo sembra il minimo.
Il finale è abbastanza scontato, ma conclude più che degnamente la vicenda.
In conclusione, "Noir" è un'opera che, dal mio punto di vista, avrebbe potuto offrire molto più. Un'occasione sprecata, e di conseguenza una serie che finisce presto nel dimenticatoio. Sufficiente, ma nulla di più.
Donne e pallottole... Tempo addietro lessi un interessante articolo su una rivista (Digital Japan) ormai non più in commercio che trattava quest'affascinante connubio cavalcando l'onda di un fenomeno in forte crescita, soprattutto a quei tempi. Tra i precursori di questo genere veniva menzionato anche Noir. Non era la prima volta che sentivo nominare questo titolo ma in quell'occasione ebbi la possibilità di farmi un'idea un tantino più precisa di cosa si trattasse, guardare l'opera tuttavia mi ha fatto scoprire Noir in tutto il suo splendore. Avevo già capito che mi sarei trovato davanti ad una storia di un certo tipo ma quel che ancora non potevo sapere era l'effettivo valore di quest'anime, tale da potergli tranquillamente assegnare l'aggettivo di capolavoro!
Noir è del 2001 e dallo stile grafico sarebbe abbastanza facile rendersene conto, ciò non significa affatto che ci troveremo d'innanzi ad una grafica poco attraente, semmai talvolta abbastanza essenziale, con delle animazioni non sull'ordine dell'eccellenza e dei colori non vivacissimi, in ogni caso parliamo di un anime tecnicamente ben realizzato per quei tempi e difatti non sfigura tuttora.
La storia, è ambientata prevalentemente in Francia ma ci saranno saltuari spostamenti di locazione. Mirelle è una killer professionista e la sua vita giungerà ad un importante punto di svolta quando verrà contattata da Kirika. Kirika è una ragazzina apparentemente normalissima ed innocua, in realtà si tratta di una perfetta macchina per uccidere, con tecniche di combattimento avanzate nel corpo a corpo, con armi da fuoco o da taglio, ogni suo movimento è perfettamente finalizzato allo scopo ultimo, ossia uccidere. Questa giovane ragazza sembra essere priva di emozioni e soprattutto non ricorda nulla del suo passato e proprio per questo motivo chiede "aiuto" a Mirelle con la quale sembra avere qualcosa da spartire, il punto in comune è rappresentato da un particolare orologio tascabile, nel caso di Mirelle è l'unica cosa che la può ricondurre all'omicidio dei genitori, avvenuto in tenera età. Per un certo lasso di tempo le due collaboreranno, finché non saranno venute a capo di questo mistero.
La trama è appassionante, coinvolge sin dalla prima puntata e praticamente tutti gli episodi sono densi di un'azione molto ben strutturata e non certo priva di profonde logiche di riflessione, ma quel che contribuisce in modo massiccio ad aumentare la qualità di quest'opera è senza ombra di dubbio la colonna sonora. Non sono certo le ost iniziali e finali a lasciare il segno ma le musiche di sottofondo durante la narrazione, a dir poco azzeccatissime, accendono una tempesta di emozioni che difficilmente si sarebbe potuta ricreare altrimenti.
Se vi piacciono le opere serie e introspettive e amate le armi da fuoco beh, tutt'ora quest'opera si colloca tra le migliori del mio non modestissimo bagaglio culturale, non sono molti gli anime che sono stati capaci di rapirmi a questo modo.
Se volessimo trovarci una sorta di "surrogato" il primo titolo a saltarci in mente potrebbe essere quell'altro capolavoro che risponde al nome di "Phantom: Requiem for the phantom", più recente e tecnicamente più fascinoso, ma le emozioni che si respirano in entrambe le opere sono, per certi versi, molto similari.
Si tratta di due autentici capolavori che consiglierei a chiunque, l'unica buona scusante per snobbare opere di questo calibro potrebbe essere una forte antipatia per gli scontri a fuoco, dato che entrambi i titoli ne sono carichi, ma non per questo rinunciano ad una trama profonda ed appassionante.
Noir è del 2001 e dallo stile grafico sarebbe abbastanza facile rendersene conto, ciò non significa affatto che ci troveremo d'innanzi ad una grafica poco attraente, semmai talvolta abbastanza essenziale, con delle animazioni non sull'ordine dell'eccellenza e dei colori non vivacissimi, in ogni caso parliamo di un anime tecnicamente ben realizzato per quei tempi e difatti non sfigura tuttora.
La storia, è ambientata prevalentemente in Francia ma ci saranno saltuari spostamenti di locazione. Mirelle è una killer professionista e la sua vita giungerà ad un importante punto di svolta quando verrà contattata da Kirika. Kirika è una ragazzina apparentemente normalissima ed innocua, in realtà si tratta di una perfetta macchina per uccidere, con tecniche di combattimento avanzate nel corpo a corpo, con armi da fuoco o da taglio, ogni suo movimento è perfettamente finalizzato allo scopo ultimo, ossia uccidere. Questa giovane ragazza sembra essere priva di emozioni e soprattutto non ricorda nulla del suo passato e proprio per questo motivo chiede "aiuto" a Mirelle con la quale sembra avere qualcosa da spartire, il punto in comune è rappresentato da un particolare orologio tascabile, nel caso di Mirelle è l'unica cosa che la può ricondurre all'omicidio dei genitori, avvenuto in tenera età. Per un certo lasso di tempo le due collaboreranno, finché non saranno venute a capo di questo mistero.
La trama è appassionante, coinvolge sin dalla prima puntata e praticamente tutti gli episodi sono densi di un'azione molto ben strutturata e non certo priva di profonde logiche di riflessione, ma quel che contribuisce in modo massiccio ad aumentare la qualità di quest'opera è senza ombra di dubbio la colonna sonora. Non sono certo le ost iniziali e finali a lasciare il segno ma le musiche di sottofondo durante la narrazione, a dir poco azzeccatissime, accendono una tempesta di emozioni che difficilmente si sarebbe potuta ricreare altrimenti.
Se vi piacciono le opere serie e introspettive e amate le armi da fuoco beh, tutt'ora quest'opera si colloca tra le migliori del mio non modestissimo bagaglio culturale, non sono molti gli anime che sono stati capaci di rapirmi a questo modo.
Se volessimo trovarci una sorta di "surrogato" il primo titolo a saltarci in mente potrebbe essere quell'altro capolavoro che risponde al nome di "Phantom: Requiem for the phantom", più recente e tecnicamente più fascinoso, ma le emozioni che si respirano in entrambe le opere sono, per certi versi, molto similari.
Si tratta di due autentici capolavori che consiglierei a chiunque, l'unica buona scusante per snobbare opere di questo calibro potrebbe essere una forte antipatia per gli scontri a fuoco, dato che entrambi i titoli ne sono carichi, ma non per questo rinunciano ad una trama profonda ed appassionante.
Ho trovato questa serie un tantino deludente. Ho deciso di vederela perché alcuni commenti e recensioni la accomunavano ad un'altra serie le cui protagoniste sono ragazze(ine) con la pistola: "Gunslinger Girl". Quest'ultimo lavoro mi era piaciuto molto (ho anche il manga), e quindi eccoci qua.
A parte la qualità del comparto tecnico, che io reputo appena sufficiente, il problema principale, a mio parere, è la narrazione. Non riesco a comprendere quegli anime dove il/le/la protagonista sfoderando un revolver sei colpi, riesce a sgominare un'intera divisione panzer.
Oltre a ciò ho provato insofferenza per i continui flash back dove venivano riproposte le stesse lunghe sequenze, identiche dall'inizio alla fine, così come i lunghi e silenziosi primi piani delle due protagoniste, che avrebbero dovuto essere nelle intenzioni degli sceneggiatori, credo, eloquenti di per sé, ma che sono invece totalmente inutili, vista l'inespressività dei personaggi. Infatti questi ultimi fanno dell'ermetismo il loro punto di forza: in alcuni anime il gioco riesce bene, in questo no.
In effetti le situazioni ricche di pathos non mancano, ma secondo il mio modesto parere potevano essere rese meglio; immedesimarsi simpateticamente con le nostre eroine è assai dura.
Positiva, invece, la colonna sonora.
A parte la qualità del comparto tecnico, che io reputo appena sufficiente, il problema principale, a mio parere, è la narrazione. Non riesco a comprendere quegli anime dove il/le/la protagonista sfoderando un revolver sei colpi, riesce a sgominare un'intera divisione panzer.
Oltre a ciò ho provato insofferenza per i continui flash back dove venivano riproposte le stesse lunghe sequenze, identiche dall'inizio alla fine, così come i lunghi e silenziosi primi piani delle due protagoniste, che avrebbero dovuto essere nelle intenzioni degli sceneggiatori, credo, eloquenti di per sé, ma che sono invece totalmente inutili, vista l'inespressività dei personaggi. Infatti questi ultimi fanno dell'ermetismo il loro punto di forza: in alcuni anime il gioco riesce bene, in questo no.
In effetti le situazioni ricche di pathos non mancano, ma secondo il mio modesto parere potevano essere rese meglio; immedesimarsi simpateticamente con le nostre eroine è assai dura.
Positiva, invece, la colonna sonora.
Noir è un anime del 2001 appartenente al genere "ragazze con la pistola", un' odissea al femminile che nelle atmosfere e nel titolo rievoca i thriller americani. La storia ruota intorno a due abili quanto giovani killer professioniste, Mireille Bouquet e Kirika Yumura, e alla loro collaborazione dettata dalla necessità di recuperare il passato loro brutalmente sottratto. Troveranno più volte sul loro cammino una misteriosa organizzazione mondiale, di stampo massonico, che si fa chiamare "Les Soldats".
Si può chiudere un occhio, magari dopo essersi concessi un sorriso sardonico (una risata nel caso di Cosa Nostra), di fronte alla libertina interpretazione nipponica di un setting europeo, incerto tra atmosfere tipicamente bohemién e le tecnologie avanzatissime di cui dispongono Noir e rivali. Con tanto di angolo di paradiso greco-romano e un villaggio di puritani nel bel mezzo dell'Andalusia, per non farsi mancare niente.
Noir, più che sull'azione, punta sull'introspezione psicologica e sfiora tematiche legate al concetto d'identità e di libero arbitrio, sebbene non siano i motivi di maggiore interesse. Se nei primi episodi le due Noir appariranno delle banali quanto efferate assassine, da circa metà serie inizieranno a svelare la loro umanità tramite lo scontro con rivali altrettanto carismatiche.
Il primo arco narrativo è anche il più debole, per lo schema da tokusatsu "modello Lupin III" e l'assenza di avversari degni di nota. Come se ciò non bastasse, le numerose sparatorie sono noiose, prolisse e altamente ripetitive, poiché ai tempi il canale di trasmissione pretese l'emendazione di ogni traccia di sangue e violenza. Non posso pertanto biasimare chi, sconfortato dalla mancanza di indizi entro cui inquadrare la trama, troncherà la visione entro i primi dieci episodi. Ma lo commisero, perché così facendo si perderà una escalation di colpi di scena e funambolici cambi di fronte.
Devo a questo punto confermare l'asserzione di altri "colleghi" recensori: Noir è come una macchina a diesel, parte malissimo, ma una volta avviato è in continua ripresa. La trama vera e propria, basata sul legame tra Noir e Les Soldats, non manca di intrigare lo spettatore e spingerlo a divorare gli episodi che lo separano dal toccante finale. Di più non posso e non voglio dire per paura di rovinare la sorpresa.
La regia, come spesso accade per produzioni a basso costo, viaggia al risparmio, ma non manca di una sua raffinatezza. Non disponendo i mezzi per realizzare la frenesia requisito di anime dello stesso genere, Koichi Mashimo imposta la narrazione su ritmi lenti, misurati, dove ogni silenzio o indugio su un primo piano assumono una particolare vibrazione nervosa, a tutto vantaggio della caratterizzazione dei numerosi personaggi. Il disegno è quello, garbato ma non incisivo, tipico della transizione tra due decenni, i fondali in compenso fanno figura ancora oggi. Le musiche sono a cura di Yuki Kajura, ormai garanzia di qualità, ma dall'ottimo repertorio devo tagliar fuori l'opening delle Ali Project, cacofonica e gorgheggiante come si confà loro.
In definitiva Noir è un anime che ricompensa ampiamente tutti gli sforzi impiegati per portarne a termine la visione. Non mi sento di consigliarlo agli impazienti, agli amanti dell'azione e ai cultori di fiction "da uomini". La valutazione finale sarebbe potuta essere più alta, ma il confronto con "Phantom-Requiem for the Phantom", titolo che condivide con Noir regista e soggetto, vede il primo indubbiamente vincitore.
Si può chiudere un occhio, magari dopo essersi concessi un sorriso sardonico (una risata nel caso di Cosa Nostra), di fronte alla libertina interpretazione nipponica di un setting europeo, incerto tra atmosfere tipicamente bohemién e le tecnologie avanzatissime di cui dispongono Noir e rivali. Con tanto di angolo di paradiso greco-romano e un villaggio di puritani nel bel mezzo dell'Andalusia, per non farsi mancare niente.
Noir, più che sull'azione, punta sull'introspezione psicologica e sfiora tematiche legate al concetto d'identità e di libero arbitrio, sebbene non siano i motivi di maggiore interesse. Se nei primi episodi le due Noir appariranno delle banali quanto efferate assassine, da circa metà serie inizieranno a svelare la loro umanità tramite lo scontro con rivali altrettanto carismatiche.
Il primo arco narrativo è anche il più debole, per lo schema da tokusatsu "modello Lupin III" e l'assenza di avversari degni di nota. Come se ciò non bastasse, le numerose sparatorie sono noiose, prolisse e altamente ripetitive, poiché ai tempi il canale di trasmissione pretese l'emendazione di ogni traccia di sangue e violenza. Non posso pertanto biasimare chi, sconfortato dalla mancanza di indizi entro cui inquadrare la trama, troncherà la visione entro i primi dieci episodi. Ma lo commisero, perché così facendo si perderà una escalation di colpi di scena e funambolici cambi di fronte.
Devo a questo punto confermare l'asserzione di altri "colleghi" recensori: Noir è come una macchina a diesel, parte malissimo, ma una volta avviato è in continua ripresa. La trama vera e propria, basata sul legame tra Noir e Les Soldats, non manca di intrigare lo spettatore e spingerlo a divorare gli episodi che lo separano dal toccante finale. Di più non posso e non voglio dire per paura di rovinare la sorpresa.
La regia, come spesso accade per produzioni a basso costo, viaggia al risparmio, ma non manca di una sua raffinatezza. Non disponendo i mezzi per realizzare la frenesia requisito di anime dello stesso genere, Koichi Mashimo imposta la narrazione su ritmi lenti, misurati, dove ogni silenzio o indugio su un primo piano assumono una particolare vibrazione nervosa, a tutto vantaggio della caratterizzazione dei numerosi personaggi. Il disegno è quello, garbato ma non incisivo, tipico della transizione tra due decenni, i fondali in compenso fanno figura ancora oggi. Le musiche sono a cura di Yuki Kajura, ormai garanzia di qualità, ma dall'ottimo repertorio devo tagliar fuori l'opening delle Ali Project, cacofonica e gorgheggiante come si confà loro.
In definitiva Noir è un anime che ricompensa ampiamente tutti gli sforzi impiegati per portarne a termine la visione. Non mi sento di consigliarlo agli impazienti, agli amanti dell'azione e ai cultori di fiction "da uomini". La valutazione finale sarebbe potuta essere più alta, ma il confronto con "Phantom-Requiem for the Phantom", titolo che condivide con Noir regista e soggetto, vede il primo indubbiamente vincitore.
Premetto che non amo molto le storie in cui i personaggi principali sono tutti dello stesso sesso (maschile o femminile è indifferente) e forse ancora meno quelle in cui in ogni episodio si passa la metà del tempo a sparare o a ricaricare la pistola; in genere mi limito semplicemente a non guardarli e quando inavvertitamente decido di seguirne uno il risultato è in genere abbastanza deludente, sia per la mia pazienza sia per la valutazione complessiva.
Esistono ovviamente delle eccezioni: una di queste è il bellissimo "Requiem for the phantom", un anime che ho amato davvero moltissimo. E in effetti chi mi ha consigliato la visione di quest'anime, lasciando trasparire un entusiasmo che inizialmente ritenevo eccessivo, l'ha proprio paragonato a "Phantom", forse sapendo subdolamente che questo era l'unico modo di attirare la mia attenzione su un titolo che difficilmente avrei guardato in caso contrario. E ha fatto centro.
"Noir" è un anime prodotto nel 2001 che narra le vicende di due bellissime killer dall'oscuro passato legato in qualche modo a un'organizzazione segreta il cui nome è "I soldati". La prima è una biondissima ragazza francese (in realtà l'anime è ambientato quasi interamente in Francia) che da bambina aveva visto ammazzare i suoi genitori da un killer di cui non ricorda nemmeno il volto; l'altra è certamente una ragazza giapponese (non viene detto esplicitamente, ma il suo nome e la sua divisa scolastica sono chiaramente giapponesi) che ha perso memoria, buonumore ma non le sue abilità d'implacabile assassina. Dalla lotta che si instaurerà tra i soldati e le ragazze, che assumeranno il misterioso pseudonimo di "noir" da cui trae origine il nome della serie, verranno, poco alla volta, svelati tutti i misteri che avvolgono noir e il suo destino.
"Noir" può essere divisa, in sede di valutazione, in due parti.
La prima, pur ottenendo una valutazione positiva, non presenta elementi di particolare eccellenza, anzi l'ho trovata al limite della noia (anche perché, come detto non amo molto il genere) oltre che piena di errori e strafalcioni vari. Faccio giusto un paio di esempi: appurato che la mancanza di sangue sui cadaveri è dovuta a un'espressa richiesta della rete televisiva che l'avrebbe poi trasmessa (cosa abbastanza ridicola in ogni caso), è abbastanza strano vedere pile di cadaveri che pur avendo combattuto fino all'ultimo proiettile hanno ancora degli abiti ben stirati e anche una cravatta perfettamente in ordine. Il rumore degli spari, poi, m'è apparso spesso abbastanza innaturale: a volte più che dei proiettili le pistole sembrano quasi lanciare dei mortaretti. Ne " Il buono, il brutto e il cattivo", infine, Taco (uno dei pistoleros) diceva una frase che ritengo sacrosanta e che rappresenta una vera e propria lezione di cinematografia: "quando si spara si spara, non si parla"... Qui invece si parla decisamente troppo.
La seconda parte, invece, è un autentico capolavoro, che può essere davvero paragonato per grandezza a "Phantom". Il richiamo al mondo della massoneria è piuttosto evidente: non vorrei sbilanciarmi troppo, ma "i soldati" ricordano indubbiamente "i templari"; sono invece di stampo chiaramente massonico certe ambientazioni e i riti praticati, fra cui anche quello del "Grande Ritorno". Ho gradito moltissimo questo tipo d'impostazione, che tratta di un tema molto affascinante ma poco diffuso negli anime, che di solito preferiscono i soliti stereotipi di "mafia" e "Yakuza" quando si tratta di rappresentare organizzazioni basate sulla violenza.
Oltre a questo la trama, quando finalmente si arriva al dunque, diventa incredibilmente "avvolgente" finendo per incollare letteralmente lo spettatore alla sedia; inoltre anche la caratterizzazione dei personaggi aumenta notevolmente di spessore raggiungendo livelli di vera eccellenza.
Una nota di merito va, infine, alla colonna sonora: poche volte ho sentito qualcosa di simile per bellezza a "Canta con me", ma anche le altre melodie, tra cui spicca il motivetto dell'orologio, restano impresse nelle orecchie per parecchio tempo.
Meno brillante invece è il comparto grafico, ma tenendo conto che "Noir" è un anime di dieci anni fa, va considerato anch'esso validissimo.
In definitiva questo è un ottimo anime dalla seconda parte in poi, che non raggiunge il massimo nella mia valutazione in virtù di una prima parte non esattamente all'altezza. E' in ogni caso consigliatissimo.
Esistono ovviamente delle eccezioni: una di queste è il bellissimo "Requiem for the phantom", un anime che ho amato davvero moltissimo. E in effetti chi mi ha consigliato la visione di quest'anime, lasciando trasparire un entusiasmo che inizialmente ritenevo eccessivo, l'ha proprio paragonato a "Phantom", forse sapendo subdolamente che questo era l'unico modo di attirare la mia attenzione su un titolo che difficilmente avrei guardato in caso contrario. E ha fatto centro.
"Noir" è un anime prodotto nel 2001 che narra le vicende di due bellissime killer dall'oscuro passato legato in qualche modo a un'organizzazione segreta il cui nome è "I soldati". La prima è una biondissima ragazza francese (in realtà l'anime è ambientato quasi interamente in Francia) che da bambina aveva visto ammazzare i suoi genitori da un killer di cui non ricorda nemmeno il volto; l'altra è certamente una ragazza giapponese (non viene detto esplicitamente, ma il suo nome e la sua divisa scolastica sono chiaramente giapponesi) che ha perso memoria, buonumore ma non le sue abilità d'implacabile assassina. Dalla lotta che si instaurerà tra i soldati e le ragazze, che assumeranno il misterioso pseudonimo di "noir" da cui trae origine il nome della serie, verranno, poco alla volta, svelati tutti i misteri che avvolgono noir e il suo destino.
"Noir" può essere divisa, in sede di valutazione, in due parti.
La prima, pur ottenendo una valutazione positiva, non presenta elementi di particolare eccellenza, anzi l'ho trovata al limite della noia (anche perché, come detto non amo molto il genere) oltre che piena di errori e strafalcioni vari. Faccio giusto un paio di esempi: appurato che la mancanza di sangue sui cadaveri è dovuta a un'espressa richiesta della rete televisiva che l'avrebbe poi trasmessa (cosa abbastanza ridicola in ogni caso), è abbastanza strano vedere pile di cadaveri che pur avendo combattuto fino all'ultimo proiettile hanno ancora degli abiti ben stirati e anche una cravatta perfettamente in ordine. Il rumore degli spari, poi, m'è apparso spesso abbastanza innaturale: a volte più che dei proiettili le pistole sembrano quasi lanciare dei mortaretti. Ne " Il buono, il brutto e il cattivo", infine, Taco (uno dei pistoleros) diceva una frase che ritengo sacrosanta e che rappresenta una vera e propria lezione di cinematografia: "quando si spara si spara, non si parla"... Qui invece si parla decisamente troppo.
La seconda parte, invece, è un autentico capolavoro, che può essere davvero paragonato per grandezza a "Phantom". Il richiamo al mondo della massoneria è piuttosto evidente: non vorrei sbilanciarmi troppo, ma "i soldati" ricordano indubbiamente "i templari"; sono invece di stampo chiaramente massonico certe ambientazioni e i riti praticati, fra cui anche quello del "Grande Ritorno". Ho gradito moltissimo questo tipo d'impostazione, che tratta di un tema molto affascinante ma poco diffuso negli anime, che di solito preferiscono i soliti stereotipi di "mafia" e "Yakuza" quando si tratta di rappresentare organizzazioni basate sulla violenza.
Oltre a questo la trama, quando finalmente si arriva al dunque, diventa incredibilmente "avvolgente" finendo per incollare letteralmente lo spettatore alla sedia; inoltre anche la caratterizzazione dei personaggi aumenta notevolmente di spessore raggiungendo livelli di vera eccellenza.
Una nota di merito va, infine, alla colonna sonora: poche volte ho sentito qualcosa di simile per bellezza a "Canta con me", ma anche le altre melodie, tra cui spicca il motivetto dell'orologio, restano impresse nelle orecchie per parecchio tempo.
Meno brillante invece è il comparto grafico, ma tenendo conto che "Noir" è un anime di dieci anni fa, va considerato anch'esso validissimo.
In definitiva questo è un ottimo anime dalla seconda parte in poi, che non raggiunge il massimo nella mia valutazione in virtù di una prima parte non esattamente all'altezza. E' in ogni caso consigliatissimo.
"Noir, questo è il nome che in passato indicava il destino. Due vergini implacabili che regnano sulla morte... ".
Sentirete questa frase in diverse varianti in apertura di ogni singolo episodio, che immediatamente focalizza l'attenzione dello spettatore sulle due protagoniste: la biondissima e sensuale Mireille, una giovane ragazza originaria della Corsica, e la timida e malinconica Kirika - o così si suppone sia il suo nome.
Il loro incontro è piuttosto strano e apparentemente casuale; poiché entrambe scoprono di avere la stessa esigenza di fare chiarezza sul proprio passato oscuro e sul perché della loro condizione presente stringono un patto con cui rimarranno unite sino alla fine, finché non avranno scoperto ciò che cercano.
Mireille e Kirika sono due killer abilissime e straordinarie che uccidono sotto il nome di "Noir" o
"Nowaru" e puntata dopo puntata, dopo numerose sparatorie e una consistente carneficina, con lo sviluppo della storia loro riescono ad aggiungere man mano un nuovo tassello al puzzle.
Mireille e Kirika sono molto diverse sia per l'aspetto fisico sia per quello caratteriale: la prima ha un corpo da urlo e anche il suo abbigliamento non lascia molto all'immaginazione e sin dall'inizio si mostra molto sicura di sé e coraggiosa; mentre l'altra è sempre più dimessa, taciturna, indifferente a tutto ciò che le sta intorno e tormentata dallo stesso pensiero di non riuscire a dare un significato alla propria esistenza, pur scoprendo di avere qualità eccezionali da combattente che non riesce a spiegarsi.
Ma non ci sono solo loro. L'anime potrebbe definirsi una sorta di opera al femminile, perché fanno la loro comparsa donne dal forte temperamento, valide e leali "guerriere" che non temono la morte; mentre le figure maschili, sebbene ricoprano sociali importanti non spiccano molto.
"Noir" è un'opera che non può essere etichettata solo come anime d'azione, ma è molto molto di più. Sicuramente l'aspetto psicologico domina la storia: la ricerca della verità sul proprio passato, la ricostruzione della propria identità brutalmente sottratta e, più avanti, la volontà di dare una svolta alla propria vita che sembra avere un destino ormai prefissato.
A questo poi si aggiunge anche un'evoluzione abbastanza inaspettata della trama, che si intreccia con la leggenda, credenze e rituali antichi e scenari remoti come quello del "Maniero", un paese essenzialmente agricolo che è il luogo in cui si concentra l'ultima fase della storia. Esso sembra uno scorcio di mondo antico e dimenticato, con case in pietra e un castello diroccato, dove risiede l'implacabile e dolce - in modo alquanto inquietante - Altena, un altro personaggio chiave dell'anime. Questa location credo che simboleggi proprio questo viaggio nel passato, una sorta di ritorno alle origini per le protagoniste e la scoperta della verità su Noir e sulla storia di questo nome nel corso dei secoli, visto che la prima coppia che si fregiava di tale nome era vissuto in un'epoca molto antica.
In realtà, ho notato che, anche se la storia di Mireille e Kirika è ambientata assolutamente ai giorni nostri, la Francia, che fa loro da sfondo e nella quale si sviluppa buona parte delle vicende, viene raffigurata in un modo che non rispecchia molto la realtà; infatti emergono paesaggi stilizzati e una visione perlopiù ottocentesca di questo paese, dove talvolta compaiono addirittura costumi tipici e la classica melodia della fisarmonica in sottofondo. Questo secondo me è l'unico elemento che stride un po' con le super tecnologie che ritroviamo nell'occasionale appartamento di Mireille che puntualmente utilizza prima di partire per l'incarico che le viene commissionato. Per non parlare dell'animazione un po' scarna, che rappresenta un po' un controsenso per un anime d'azione per definizione. Ma questi dettagli non influiscono minimamente sulla resa.
"Noir" è un seinen molto ben fatto, sia per la struttura narrativa, sia per lo sviluppo della trama, per la caratterizzazione e per le colonne sonore, che sono azzeccatissime e, a mio parere, molto belle.
Ma non solo, la leggenda di Noir e tutta la storia della sua nascita in realtà apre anche degli interessanti spunti di riflessione più generali sull'amore, sull'odio, sul continuo conflitto tra vizio e virtù, sull'animo umano e sulla sua natura non incorruttibile.
Insomma, si tratta di un prodotto molto maturo e ricco di argomenti, che una volta terminato lascia una scia dietro di sé per le immagini, per le citazioni, per le colonne sonore e ovviamente per la storia. In attesa dell'uscita del live, ne raccomando vivamente la visione a tutti.
Sentirete questa frase in diverse varianti in apertura di ogni singolo episodio, che immediatamente focalizza l'attenzione dello spettatore sulle due protagoniste: la biondissima e sensuale Mireille, una giovane ragazza originaria della Corsica, e la timida e malinconica Kirika - o così si suppone sia il suo nome.
Il loro incontro è piuttosto strano e apparentemente casuale; poiché entrambe scoprono di avere la stessa esigenza di fare chiarezza sul proprio passato oscuro e sul perché della loro condizione presente stringono un patto con cui rimarranno unite sino alla fine, finché non avranno scoperto ciò che cercano.
Mireille e Kirika sono due killer abilissime e straordinarie che uccidono sotto il nome di "Noir" o
"Nowaru" e puntata dopo puntata, dopo numerose sparatorie e una consistente carneficina, con lo sviluppo della storia loro riescono ad aggiungere man mano un nuovo tassello al puzzle.
Mireille e Kirika sono molto diverse sia per l'aspetto fisico sia per quello caratteriale: la prima ha un corpo da urlo e anche il suo abbigliamento non lascia molto all'immaginazione e sin dall'inizio si mostra molto sicura di sé e coraggiosa; mentre l'altra è sempre più dimessa, taciturna, indifferente a tutto ciò che le sta intorno e tormentata dallo stesso pensiero di non riuscire a dare un significato alla propria esistenza, pur scoprendo di avere qualità eccezionali da combattente che non riesce a spiegarsi.
Ma non ci sono solo loro. L'anime potrebbe definirsi una sorta di opera al femminile, perché fanno la loro comparsa donne dal forte temperamento, valide e leali "guerriere" che non temono la morte; mentre le figure maschili, sebbene ricoprano sociali importanti non spiccano molto.
"Noir" è un'opera che non può essere etichettata solo come anime d'azione, ma è molto molto di più. Sicuramente l'aspetto psicologico domina la storia: la ricerca della verità sul proprio passato, la ricostruzione della propria identità brutalmente sottratta e, più avanti, la volontà di dare una svolta alla propria vita che sembra avere un destino ormai prefissato.
A questo poi si aggiunge anche un'evoluzione abbastanza inaspettata della trama, che si intreccia con la leggenda, credenze e rituali antichi e scenari remoti come quello del "Maniero", un paese essenzialmente agricolo che è il luogo in cui si concentra l'ultima fase della storia. Esso sembra uno scorcio di mondo antico e dimenticato, con case in pietra e un castello diroccato, dove risiede l'implacabile e dolce - in modo alquanto inquietante - Altena, un altro personaggio chiave dell'anime. Questa location credo che simboleggi proprio questo viaggio nel passato, una sorta di ritorno alle origini per le protagoniste e la scoperta della verità su Noir e sulla storia di questo nome nel corso dei secoli, visto che la prima coppia che si fregiava di tale nome era vissuto in un'epoca molto antica.
In realtà, ho notato che, anche se la storia di Mireille e Kirika è ambientata assolutamente ai giorni nostri, la Francia, che fa loro da sfondo e nella quale si sviluppa buona parte delle vicende, viene raffigurata in un modo che non rispecchia molto la realtà; infatti emergono paesaggi stilizzati e una visione perlopiù ottocentesca di questo paese, dove talvolta compaiono addirittura costumi tipici e la classica melodia della fisarmonica in sottofondo. Questo secondo me è l'unico elemento che stride un po' con le super tecnologie che ritroviamo nell'occasionale appartamento di Mireille che puntualmente utilizza prima di partire per l'incarico che le viene commissionato. Per non parlare dell'animazione un po' scarna, che rappresenta un po' un controsenso per un anime d'azione per definizione. Ma questi dettagli non influiscono minimamente sulla resa.
"Noir" è un seinen molto ben fatto, sia per la struttura narrativa, sia per lo sviluppo della trama, per la caratterizzazione e per le colonne sonore, che sono azzeccatissime e, a mio parere, molto belle.
Ma non solo, la leggenda di Noir e tutta la storia della sua nascita in realtà apre anche degli interessanti spunti di riflessione più generali sull'amore, sull'odio, sul continuo conflitto tra vizio e virtù, sull'animo umano e sulla sua natura non incorruttibile.
Insomma, si tratta di un prodotto molto maturo e ricco di argomenti, che una volta terminato lascia una scia dietro di sé per le immagini, per le citazioni, per le colonne sonore e ovviamente per la storia. In attesa dell'uscita del live, ne raccomando vivamente la visione a tutti.
Noir a mio avviso è un anime davvero bello, non posso che consigliarne la visione a chiunque si voglia gustare un po' di sana azione, sullo sfondo di una storia cupa e misteriosa, che avrà modo di intrigarvi per tutta la durata dei 26 episodi. Non c'è mai un episodio sottotono, e tutto si incastona come a comporre un puzzle perfetto, che trova la sua degna conclusione nel finale della serie.
La regia è perfetta, lineare ed essenziale, ma carica di tensione; le due protagoniste, inquadrate spesso in efficaci primi piani, sembrano uscite direttamente da un film di Luc Besson e di Quentin Tarantino; vi sono paesaggi stupendi e personaggi affascinanti. Il ritmo è talvolta lento, ma aiuterà a introdurvi nell'ancestrale mondo di Noir. Tutto è ambientato nei cinque continenti, con base a Parigi e con un viaggio in Sicilia. Una nota di merito va alla splendida colonna sonora. Un must-see.
La regia è perfetta, lineare ed essenziale, ma carica di tensione; le due protagoniste, inquadrate spesso in efficaci primi piani, sembrano uscite direttamente da un film di Luc Besson e di Quentin Tarantino; vi sono paesaggi stupendi e personaggi affascinanti. Il ritmo è talvolta lento, ma aiuterà a introdurvi nell'ancestrale mondo di Noir. Tutto è ambientato nei cinque continenti, con base a Parigi e con un viaggio in Sicilia. Una nota di merito va alla splendida colonna sonora. Un must-see.
Un anime davvero stupendo. La storia è intrigante e ti porta subito a guardare l'episodio seguente per sapere cosa succederà dopo e quale altro mistero verrà svelato.
Le protagoniste sono Mirelle, nome in codice 'Noir', il miglior killer sul mercato, e Kirika, una studentessa giapponese che vuole far luce sul suo passato (i suoi ricordi iniziano infatti con lei, già adolescente, che si sveglia in una stanza con la divisa scolastica, una pistola e un misterioso orologio). Mirelle così, oltre ad aver trovato un valido aiuto per il suo lavoro - Kirika infatti è un'eccellente killer - riesce anche a far luce sulla misteriosa morte della sua famiglia, avvenuta anni prima in Corsica.
Le scene d'azione sono davvero ben fatte anche se a volte possono risultare inverosimili. La colonna sonora è qualcosa di spettacolare, merita di essere ascoltata perché è davvero uno dei punti forti di questo anime. Consigliato a tutti quelli che cercano un anime con una buona dose di azione e mistero.
Le protagoniste sono Mirelle, nome in codice 'Noir', il miglior killer sul mercato, e Kirika, una studentessa giapponese che vuole far luce sul suo passato (i suoi ricordi iniziano infatti con lei, già adolescente, che si sveglia in una stanza con la divisa scolastica, una pistola e un misterioso orologio). Mirelle così, oltre ad aver trovato un valido aiuto per il suo lavoro - Kirika infatti è un'eccellente killer - riesce anche a far luce sulla misteriosa morte della sua famiglia, avvenuta anni prima in Corsica.
Le scene d'azione sono davvero ben fatte anche se a volte possono risultare inverosimili. La colonna sonora è qualcosa di spettacolare, merita di essere ascoltata perché è davvero uno dei punti forti di questo anime. Consigliato a tutti quelli che cercano un anime con una buona dose di azione e mistero.
Kirika si sveglia in una stanza. In apparenza è una normale studentessa delle superiori: c’è la sua divisa scolastica, il suo tesserino da studentessa, foto che la ritraggono con quelli che dovrebbero essere i suoi genitori. Ma non ha memoria del suo passato. L’unica cosa che le è famigliare è una pistola che trova nella sua stanza e la melodia di un orologio.
Mirelle è un killer a pagamento a cui Kirika si rivolge per risolvere i misteri del suo passato. I suoi genitori sono stati assassinati quando era bambina e il suo più grande desiderio è scoprire chi li ha uccisi. Unico indizio, lo stesso orologio carillon di Kirika, la cui melodia la accompagna attraverso tutta la serie...
Noir sembrerebbe, in apparenza, un normale anime d'azione, ma è soprattutto un'anime psicologico. Già dalle prime battute delle puntate, che si aprono con la frase "Noir è il nome dell'antico destino, due vergini implacabili che regnano sulla morte. Possano le vostre mani nere sui campi verdi, proteggere la pace dei nuovi nati", comprendiamo che non ci troviamo davanti alla solita storia d'azione senza senso, ma ad anime pensato e molto più profondo di quanto ci si possa aspettare. Numerose sparatorie e un numero altrettanto alto di cadaveri si contrappongono a una limitatissima quantità di sangue visibile nella serie, quasi a voler far risaltare che gran parte dei personaggi non sono altro che pedine, nullità quasi. Non è un caso che l'unico sangue visibile è quello di Kirika e Mirelle, quasi a voler mettere in luce la loro "umanità".
Una colonna sonora di altissimo livello fa da cornice a una serie stupendamente strutturata e che è la punta di diamante della trilogia delle ragazze con le pistole della Bee Train. Un ritmo incalzante e ventisei puntate da unire come pezzi di un puzzle per capire il cuore della storia, fanno di quest'anime uno dei migliori nel suo genere. Assolutamente da vedere.
Mirelle è un killer a pagamento a cui Kirika si rivolge per risolvere i misteri del suo passato. I suoi genitori sono stati assassinati quando era bambina e il suo più grande desiderio è scoprire chi li ha uccisi. Unico indizio, lo stesso orologio carillon di Kirika, la cui melodia la accompagna attraverso tutta la serie...
Noir sembrerebbe, in apparenza, un normale anime d'azione, ma è soprattutto un'anime psicologico. Già dalle prime battute delle puntate, che si aprono con la frase "Noir è il nome dell'antico destino, due vergini implacabili che regnano sulla morte. Possano le vostre mani nere sui campi verdi, proteggere la pace dei nuovi nati", comprendiamo che non ci troviamo davanti alla solita storia d'azione senza senso, ma ad anime pensato e molto più profondo di quanto ci si possa aspettare. Numerose sparatorie e un numero altrettanto alto di cadaveri si contrappongono a una limitatissima quantità di sangue visibile nella serie, quasi a voler far risaltare che gran parte dei personaggi non sono altro che pedine, nullità quasi. Non è un caso che l'unico sangue visibile è quello di Kirika e Mirelle, quasi a voler mettere in luce la loro "umanità".
Una colonna sonora di altissimo livello fa da cornice a una serie stupendamente strutturata e che è la punta di diamante della trilogia delle ragazze con le pistole della Bee Train. Un ritmo incalzante e ventisei puntate da unire come pezzi di un puzzle per capire il cuore della storia, fanno di quest'anime uno dei migliori nel suo genere. Assolutamente da vedere.
Un anime bellissimo, intenso, profondo ed intrigante. E' un perfetto mix di azione e mistero, il tutto condito da una colonna sonora eccellente! Una delle migliori, non a caso firmata da quel genio della Yuki Kajiura.
La storia si evolve lentamente, ma questo l'ho considerato un pregio, perché ti porta passo per passo a svelare il mistero che si cela dietro il nome Noir. La punta di diamante della storia risiede tuttavia nell'evoluzione dei personaggi e nel legame di amicizia che si instaura tra le protagoniste. Un finale degno di nota, non banale ne affrettato, ma assolutamente perfetto, anche se ti lascia addosso un dubbio sulla fine che fanno Kirika e Mirelle...
Non ho dato il massimo dei voti solo perché le sparatorie sono un po' irreali... i "cattivi" sono troppo scandalosi!
Per il resto lo giudico un capolavoro, da vedere, peccato poi non sia arrivato in Italia!
La storia si evolve lentamente, ma questo l'ho considerato un pregio, perché ti porta passo per passo a svelare il mistero che si cela dietro il nome Noir. La punta di diamante della storia risiede tuttavia nell'evoluzione dei personaggi e nel legame di amicizia che si instaura tra le protagoniste. Un finale degno di nota, non banale ne affrettato, ma assolutamente perfetto, anche se ti lascia addosso un dubbio sulla fine che fanno Kirika e Mirelle...
Non ho dato il massimo dei voti solo perché le sparatorie sono un po' irreali... i "cattivi" sono troppo scandalosi!
Per il resto lo giudico un capolavoro, da vedere, peccato poi non sia arrivato in Italia!
[Nota del moderatore] ho unito le tue recensioni mettendo un unico voto medio come da te espresso.[/nota del moderatore]
Raramente mi è capitato di non portare a termine la visione di una serie, ma giunto al decimo episodio di questa, credo proprio che non ce la farò.
Il fatto è che, al di là della buona regia, dei fondali molto belli e di una trama che via via si rivela sempre più intrigante, mi sono rotto le scatole di vedere in ogni puntata una carneficina alla "Il mucchio selvaggio" o degna dei migliori spaghetti western con Ringo/Django/Sartana. Queste due ragazze, armate ciacuna di una pistola, rifocillano gli obitori e mandano in tutto esaurito i cimiteri.
Non importa che contro di loro si schierino in sequenza interi squadroni della morte, gang di mafiosi, dipartimenti di polizia, battaglioni di eserciti... il fìnale è sempre uguale: non rimane un essere vivente che possa raccontare ciò che è successo. Questi passaggi stonano in una maniera veramente esagerata con con il trend della serie, che punta alla serietà e alla riflessione. Paradossali sono poi le tattiche di guerriglia delle due nostre paladine: sbucano da sotto l'erba, pare che circondino in due decine di nemici, visto che li colgono sempre alle spalle, penzolano pure dall'alto come i pipistrelli e fanno anche tante altre cose assurde... A me sembra proprio una str....
Inoltre le due killer non fanno nulla per accattivarsi la simpatia dello spettatore, anzi: mi suscitano anche una discreta antipatia! Sono fredde, vivono insieme e insieme rischiano la vita ma tra di loro non c'è il minimo dialogo; un qualsiasi rapporto non prende quota... e io ogni volta aspetto speranzoso che qualcosa cambi!
---
Ho deciso di proseguire la visione della serie oltre la decima puntata, e devo ammettere di avere fatto la scelta giusta: vi è un netto miglioramento.
Prima di tutto le improbabili e irritanti sparatorie di cui parlavo nel precedente commento subiscono un deciso calo (non scompaiono affatto, ma comunque ce ne sono molto meno); in secondo luogo si comincia ad assistere ad lenta ma progressiva umanizzazione delle protagoniste, che si allontanano sempre di più dalla loro flemmatica freddezza e mano a mano paiono più umane.
L'inserimento di nuovi personaggi importanti e la continua maturazione della storia, innalzano notevolmente la qualità di questo anime, fino a portarlo a livelli molto buoni, anche se non eccelsi.
Raramente mi è capitato di non portare a termine la visione di una serie, ma giunto al decimo episodio di questa, credo proprio che non ce la farò.
Il fatto è che, al di là della buona regia, dei fondali molto belli e di una trama che via via si rivela sempre più intrigante, mi sono rotto le scatole di vedere in ogni puntata una carneficina alla "Il mucchio selvaggio" o degna dei migliori spaghetti western con Ringo/Django/Sartana. Queste due ragazze, armate ciacuna di una pistola, rifocillano gli obitori e mandano in tutto esaurito i cimiteri.
Non importa che contro di loro si schierino in sequenza interi squadroni della morte, gang di mafiosi, dipartimenti di polizia, battaglioni di eserciti... il fìnale è sempre uguale: non rimane un essere vivente che possa raccontare ciò che è successo. Questi passaggi stonano in una maniera veramente esagerata con con il trend della serie, che punta alla serietà e alla riflessione. Paradossali sono poi le tattiche di guerriglia delle due nostre paladine: sbucano da sotto l'erba, pare che circondino in due decine di nemici, visto che li colgono sempre alle spalle, penzolano pure dall'alto come i pipistrelli e fanno anche tante altre cose assurde... A me sembra proprio una str....
Inoltre le due killer non fanno nulla per accattivarsi la simpatia dello spettatore, anzi: mi suscitano anche una discreta antipatia! Sono fredde, vivono insieme e insieme rischiano la vita ma tra di loro non c'è il minimo dialogo; un qualsiasi rapporto non prende quota... e io ogni volta aspetto speranzoso che qualcosa cambi!
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Ho deciso di proseguire la visione della serie oltre la decima puntata, e devo ammettere di avere fatto la scelta giusta: vi è un netto miglioramento.
Prima di tutto le improbabili e irritanti sparatorie di cui parlavo nel precedente commento subiscono un deciso calo (non scompaiono affatto, ma comunque ce ne sono molto meno); in secondo luogo si comincia ad assistere ad lenta ma progressiva umanizzazione delle protagoniste, che si allontanano sempre di più dalla loro flemmatica freddezza e mano a mano paiono più umane.
L'inserimento di nuovi personaggi importanti e la continua maturazione della storia, innalzano notevolmente la qualità di questo anime, fino a portarlo a livelli molto buoni, anche se non eccelsi.
Per gli episodi visti è una gradissima opera, ma ci tengo a porre in evidenza la colonna sonora secondo me una delle migliori mai sentite in un anime. Purtroppo la D/Visual non da notizie per la sua uscita in Italia, e chiedendo allo stand allo scorso lucca non mi han dato notizie confortanti...!
Esaltante.
Già dal primo episodio si coglie lo spirito dell'anime: Kirika lascia la scuola con sguardo serio per andare all'incontro con Mireille, con l'incalzante theme "Canta per me" accordata col tempo della regia. La tensione sale progressivamente, raggiungendo il climax ai primi omicidi.
Si sviluppa la storia vera e propria: le due s'identificano come Noir, e fa la sua comparsa un'organizzazione segreta che agisce nell'ombra. Essa pare conoscere molto bene il passato di Kirika e Mireille...
Il finale è ottimo, giusto compimento di una trama svelata a poco a poco e spesso per sottintesi. Mai un episodio sotto tono, regia sempre ad altissimi livelli di ritmo e tensione. Colonna sonora incalzante. Disegni semplici ma fluidi, ottimi colori e charadesign.
In definitiva, un capolavoro.
Nota: il giudizio riguarda la versione doppiata in lingua inglese.
Già dal primo episodio si coglie lo spirito dell'anime: Kirika lascia la scuola con sguardo serio per andare all'incontro con Mireille, con l'incalzante theme "Canta per me" accordata col tempo della regia. La tensione sale progressivamente, raggiungendo il climax ai primi omicidi.
Si sviluppa la storia vera e propria: le due s'identificano come Noir, e fa la sua comparsa un'organizzazione segreta che agisce nell'ombra. Essa pare conoscere molto bene il passato di Kirika e Mireille...
Il finale è ottimo, giusto compimento di una trama svelata a poco a poco e spesso per sottintesi. Mai un episodio sotto tono, regia sempre ad altissimi livelli di ritmo e tensione. Colonna sonora incalzante. Disegni semplici ma fluidi, ottimi colori e charadesign.
In definitiva, un capolavoro.
Nota: il giudizio riguarda la versione doppiata in lingua inglese.