Senki Zesshou Symphogear XV
Siamo dunque giunti alla conclusione: le guerriere Symphogear ci salutano con una quinta stagione di buon livello, anche se non eccezionale. Tra gli aspetti positivi c’è quello dell’azione: non solo c’è un bel ritmo che riesce sempre ad evitare la noia, ma proprio in questa parte finale sono riusciti ad usare veramente bene lo stile dei combattimenti della serie, sempre fatto di elaborate coreografie, pose epiche, effetti speciali e canzoni intonate, uno stile che qui dà il massimo.
Oltre a questo si resta sui binari consueti della saga: una storia in fondo semplice e lineare (ci sarebbe un complotto, ma risulta alquanto evidente), l’abituale corredo di drammi e crescite interiori che riescono a rendere più varia la narrazione e a coinvolgere (personalmente ho preferito la vicenda di Tsubasa rispetto a quella di Hibiki e Miku), ma senza momenti memorabili o particolarmente riusciti. Lo stesso vale per la battaglia finale: godibile (e con una efficace suspense pre-duello) ma dallo svolgimento prevedibile e privo di scene veramente incisive. Inoltre, ho trovato il trio di cattive ‘ausiliarie’ non inutili, ma troppo simili al trio della serie precedente. In generale ottimo il comparto animazioni e molto orecchiabili le due sigle, forse quelle che mi sono piaciute di più in tutta la saga.
Viene poi da chiedersi se questo saluto delle guerriere sia definitivo, perché mi sembra di aver intuito delle porte lasciate aperte per un eventuale seguito, ma solo il tempo saprà dirci se verranno utilizzate.
Voto: 7+
Oltre a questo si resta sui binari consueti della saga: una storia in fondo semplice e lineare (ci sarebbe un complotto, ma risulta alquanto evidente), l’abituale corredo di drammi e crescite interiori che riescono a rendere più varia la narrazione e a coinvolgere (personalmente ho preferito la vicenda di Tsubasa rispetto a quella di Hibiki e Miku), ma senza momenti memorabili o particolarmente riusciti. Lo stesso vale per la battaglia finale: godibile (e con una efficace suspense pre-duello) ma dallo svolgimento prevedibile e privo di scene veramente incisive. Inoltre, ho trovato il trio di cattive ‘ausiliarie’ non inutili, ma troppo simili al trio della serie precedente. In generale ottimo il comparto animazioni e molto orecchiabili le due sigle, forse quelle che mi sono piaciute di più in tutta la saga.
Viene poi da chiedersi se questo saluto delle guerriere sia definitivo, perché mi sembra di aver intuito delle porte lasciate aperte per un eventuale seguito, ma solo il tempo saprà dirci se verranno utilizzate.
Voto: 7+
L'ultima stagione di "Symphogear" inizia alla grande, con vari richiami alla prima stagione, un setting un po' più cupo e i misteri che finalmente vengono al pettine. Si tirano le fila delle teorie e dei discorsi, iniziati fin dalla prima serie, vedremo riapparire facce amiche e ritorni mezzi a sorpresa, così come un nuovo trio di cattivi che non sono eccelsi, ma non sono nemmeno il focus di questa stagione. É tempo di risolvere i misteri, riprendere il discorso della luna e chiudere in grande stile questa grande serie.
Nana Mizuki (doppiatrice di Tsubasa e cantante di tutte le sigle di "Symphogear") torna alla grande con "METANOIA", per non parlare di tutte le canzoni dei personaggi. Le animazioni sono state rispolverate, il design, da cui si nota la crescita dei personaggi, è più in palla che mai. Anche la scrittura degli episodi ha alzato il livello, quasi nessuno sottotono!
É tutto pronto per l'ultimo (almeno di questi personaggi) grande finale!
Nana Mizuki (doppiatrice di Tsubasa e cantante di tutte le sigle di "Symphogear") torna alla grande con "METANOIA", per non parlare di tutte le canzoni dei personaggi. Le animazioni sono state rispolverate, il design, da cui si nota la crescita dei personaggi, è più in palla che mai. Anche la scrittura degli episodi ha alzato il livello, quasi nessuno sottotono!
É tutto pronto per l'ultimo (almeno di questi personaggi) grande finale!