logo AnimeClick.it


Tutte 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10


 0
Gustavo69

Episodi visti: 15/15 --- Voto 7
"Key the Metal Idol" è una serie OAV particolare, che o si ama alla follia o si odia a morte. Le vie di mezzo sono rare, benché esistano, ovviamente. Stranamente, non fu portato in Italia durante la "grande invasione" degli anime giapponesi in home video negli anni '90, quindi, per vedere questa serie, bisogna per forza trovare strade alternative. Appurato dunque che non c'è alcun effetto nostalgia per quello che mi riguarda, mi risulta comunque difficile valutare oggettivamente un anime del genere. Se uscisse al giorno d'oggi, direi che è una perdita di tempo, ma, essendo un prodotto degli anni '90, non posso che esserne comunque almeno un po' affascinato. Tuttavia, bisogna ammettere che questa serie OAV è alquanto lenta: in alcuni episodi succedono un sacco di cose, in altri c'è un'ora e mezza di spiegazioni (in particolar modo l'episodio 14). Mai mi ero annoiato così tanto. Non aiuta il fatto che Key, la protagonista, è passiva per il 90% del tempo, e solo quando finalmente usa i suoi poteri, le cose si fanno interessanti. Chiaramente, ci sono buoni motivi per cui lei è così, e vengono spiegati in maniera molto chiara negli ultimi episodi, tuttavia avere a che fare con una versione ancora più autistica di Rei Ayanami non è esattamente il massimo. Alcuni colpi di scena sembrano messi lì tanto per scioccare lo spettatore, anche se in realtà la mia reazione di solito è stato un ampio sbadiglio.
E allora perché guardare un anime del genere nel 2023 (o anche più tardi)? Non ho una risposta soddisfacente, posso dire però che non mi sono pentito del tutto di aver visto questa serie, perché sotto sotto qualcosa di interessante e di buono c'è. Rimane comunque il fatto che forse, con una migliore sceneggiatura, questa serie sarebbe potuta essere davvero memorabile.


 4
Emo

Episodi visti: 15/15 --- Voto 5,5
Sono stato attirato da questo anime perché definito un "pre Evangelion", ma, a parte qualche piccola somiglianza tra Rei e la protagonista e tra Gendo e Ajo, non ci trovo molte note in comune, soprattutto non considero simili le atmosfere che si respirano nei due anime.

L'anime è composto da quindici episodi, di cui i due finali della durata di un lungometraggio (circa un'ora e mezza), e purtroppo gran parte dell'evoluzione della trama si dipana proprio sul finale, regalandoci tredici episodi in cui non succede praticamente nulla.
Ci sono interi episodi che sono riassumibili in un paio di parole, gli indizi sui misteri sono centellinati, facendomi sperare in rivelazioni improvvise e totali dei misteri, oppure in un mistero che pian piano viene risolto dallo spettatore stesso; invece, "Key the Metal Idol" presenta nel quattordicesimo episodio oltre un'ora di conversazione su una panchina tra due personaggi che spiegano allo spettatore tutto ciò che voleva conoscere, rendendo così vano tutto il pathos che si era creato attorno ai misteri che vengono risolti a mo' di storiella in maniera del tutto passiva.

L'anime presenta anche degli interessanti argomenti filosofici e sociologici, come la conoscenza dell'anima, la manipolazione attuata dalle sette religiose, l'elemento caratterizzante dell'essere umano, che purtroppo non vengono mai approfonditi veramente, facendo la fine della maggior parte degli argomenti secondari di questo anime.

Nei prodotti fantascientifici si è sempre pronti a degli avvenimenti che non coincidono perfettamente con le leggi del nostro mondo, ma vedere in un prodotto centrato su robot di tecnologia avanzata una scena in cui una TV incendiata, mentre è ancora collegata alla corrente, viene spenta con dell'acqua, senza procurare dei danni a catena, mi ha completamente fatto uscire dall'immersione narrativa; non sono pochi inoltre gli avvenimenti che paiono privi di logica, come il comportamento della folla e della sicurezza nella scena del concerto finale.

"Key the Metal Idol" è un anime che si sveglia solo sul finale e perde tante buone occasioni per approfondire degli argomenti delicati.

P.S. Nella recensione sono praticamente assenti dettagli veri e propri sulla trama, perché ritengo che sia già sufficiente pesante da vedere senza sapere cosa andrà ad accadere.


 4
AkiraSakura

Episodi visti: 15/15 --- Voto 7
Assieme al "Giant Robo" di Imagawa, "Key the Metal Idol" è l'OAV più significativo della prima parte degli anni novanta, quella antecedente allo storico ed epocale "Evangelion". Significativo in quanto in esso sono già contenute alcune delle innovazioni tipiche della seconda metà degli anni novanta e dei primi anni del duemila, il cosiddetto "dopo Eva" (il quale, a mio avviso, è il periodo più fecondo della storia dell'animazione, assieme all'anime boom di fine anni settanta e inizio anni ottanta). "Key the Metal Idol" è quindi un OAV che mescola assieme le varie tendenze dei suoi anni plasmandole un anno prima di "Evangelion", dando origine a uno pseudo cyberpunk più cupo e violento del solito, nonché dotato di un inquietante substrato mistico intimamente connesso con la tecnologia e il folklore (ma comunque risibile rispetto a quello ben più sofisticato presente nelle opere di Oshii, ABe e Nakamura). Nella sostanza, l'opera è più vicina a Imagawa che a Hideaki Anno: la trama di "Key the Metal Idol" è infatti molto complessa, e in ogni episodio vengono proposti una certa quantità di enigmi e di misteri apparentemente sconnessi i quali, al momento delle rivelazioni finali - in questo caso si parla di due episodi conclusivi di due ore circa, pieni zeppi di spiegoni e tecnobubbole - s'incastreranno tra loro formando un mosaico senza alcuna falla.

L'idea alla base del lavoro di Hiroaki Sato è la trasposizione in chiave cyberpunk del racconto di "Pinocchio"; la protagonista Tokiko Mima è infatti una sorta di robot senza emozioni, creato da un "Mastro Geppetto" la cui identità è avvolta nel mistero; quest'ultimo, prima di morire, le ha lasciato un messaggio in cui la mette a conoscenza del fatto che la condizione necessaria ad acquisire un corpo di carne e sangue è quella di riuscire a far provare delle emozioni a trentamila persone: ovviamente il metodo più veloce per raggiungere tale obbiettivo sarà quello di diventare una idol di successo in grado di far breccia nel cuore del pubblico con il canto. La commistione tra cyberpunk e mondo dello spettacolo è abbastanza insolita e, sotto alcuni aspetti, "Key the Metal Idol" si dimostra a tutti gli effetti l'antesignano di "serial experiments lain", del quale anticipa le atmosfere cupe e opprimenti, il ritmo narrativo lento e poco digeribile, la protagonista al limite dell'autismo dotata di un misterioso potere di natura mistica, divina e tecnologica; inoltre, il rapporto tra Tokiko e la complessata Sakura è molto simile a quello tra Lain e Arisu, ovvero un'amicizia molto forte, viscerale, a tratti morbosa. In particolare, allo stesso modo del suo ben più celebre "figlio", l'opera cerca di sondare il concetto di identità personale in rapporto alla crescita del settore delle comunicazioni avvenuto nella sua epoca, ma lo fa rozzamente, senza riuscire a lanciare un messaggio esistenzialista degno di nota. Detto ciò, bisogna comunque sottolineare che "serial experiments lain" è una non-narrazione, mentre invece "Key the Metal Idol" è un'opera dalla trama lineare (benché apparentemente frammentaria) priva di molteplici livelli di lettura. Dovrà arrivare "Evangelion" per far sì che l'animazione giapponese venga in parte indirizzata verso le grandi non-narrazioni.

Pur essendo un OAV per otaku di seconda generazione, "Key the Metal Idol", molto coraggiosamente, si addentra in un embrionale sperimentalismo che verrà successivamente sviluppato in molti altri anime successivi; non a caso la regia è nelle mani di Takashi Watanabe, lo stesso regista del lynchiano, opprimente, angoscioso e intenso "Boogiepop Phantom". Molto probabilmente il mondo delle idol - con tanto di produttore otaku ossessionato morbosamente dalla taciturna e remissiva protagonista - è stato inserito al fine di far presa sul target tipico degli OAV del "pre-Eva"; lo stesso finale della serie - a mio avviso eccessivamente prolisso e posticcio - è abbastanza accomodante nei confronti degli otaku e delle loro amate idol virtuali.

A livello tecnico l'opera rientra negli standard della sua epoca; a una regia molto curata si aggiungono delle animazioni talvolta sottotono, nonché una gradevole colonna sonora (splendide le sigle di apertura e di chiusura). Non tutti gli episodi della serie sono in egual misura brillanti, e in alcuni di essi sono presenti inutili prolissità e leggeri difetti che rendono la visione poco appagante; tuttavia, a mio avviso, il grande pregio dell'opera sono le sue ataviche e tenebrose atmosfere, le quali rimandano a quelle agrodolci e incerte sensazioni che si provavano di fronte ai complessi e fascinosi anime degli anni novanta.


 2
laury84

Episodi visti: 15/15 --- Voto 7
La storia è molto coinvolgente, pian piano si scoprono tutti (o quasi) i misteri riguardanti il passato e le capacità misteriose di Key, le ricerche di suo nonno il dottor Mima e cosa centri tutto questo con il mondo dello spettacolo. Il ritmo è un po' lento ma aiuta a mantenere l'atmosfera di mistero, a parte negli ultimi due episodi in cui riceviamo si un mucchio di spiegazioni ma ci vengono date da due personaggi che se ne stanno seduti a parlare per metà episodio! Il design dei personaggi sembra un misto tra vari stili anni 80/90 ma ha una sua indipendenza pur non essendo curatissimo; anche animazioni e fondali sono discreti.
Le musiche sono ben realizzate e ben piazzate.
Il punto debole per me sono i personaggi: la protagonista considerandosi un robot si comporta come tale, senza alcuna emozione; non mi sono sentita vicina a lei, mi ha lasciata indifferente.
Molti dei comprimari hanno reazioni e comportamenti estremi, che pur risultando d'impatto, rimangono inspiegabili se non con diagnosi di disturbi psichici; va bene uno o due ma qui ce ne sono troppi che dovrebbero essere rinchiusi!
Alla fine della serie la trama si conclude ma sono rimasta con vari interrogativi insoluti sulle motivazioni che hanno spinto vari personaggi ad agire, a parte ovviamente quelle superficiali date dai loro ruoli. L'unica che ha le idee chiare è Key: voglio diventare umana!
Voto 7-

Armisael

 1
Armisael

Episodi visti: 15/15 --- Voto 7
Mah, l'ho finito di vedere adesso ed effettivamente è lento, mostruosamente lento... sarà che sto curando l'insonnia ma non mi era mai capitato di addormentarmi mentre guardavo un anime, specie le puntate finali. Comunque finalmente l'ho guardato tutto e devo dire che è molto bello, decisamente si fa ricordare in positivo sia l'atmosfera cupa e da "cospirazione di megacorporazione" però come dire, non è che si capiscano granchè le cose...
Voto finale 7.5

Spoiler-Spioler-Spoiler-Spoiler-Spioler-Spoiler-Spoiler-Spioler-Spoiler-Spoiler-Spioler-Spoiler-Spoiler-Spioler-Spoiler
P.S.: allora:
1- ma di sto gel che se ne voleva fare Ajo? Muovere i robot? Usarlo su di se?
2- Perchè il fatto che la gente faticasse a comandare i robot era importante all'inizio e poi non frega più a nessuno?
3- Ma se Key è umana, quelle tre palline gialle non ce la faranno mai a sostentarla... e dove le trova?
4- Perchè la Idol, è diventata un robot? O meglio perchè han messo la idol (Miho) di carne a pilotare una sua replica, distruggendole il corpo con lo sforzo? Oppure la vera idol era una sola è tutti i corpi che fan vedere sotto ghiaccio sono solo dei rimpiazzi delle persone che si alternano nel ruolo di pilota di cyborg?

ziomatrix

 3
ziomatrix

Episodi visti: 15/15 --- Voto 5
Condivido molti punti della recensione di Zooropa ma per quanto mi riguarda pesa negativamente la lentezza con la quale si dipana la storia e la protagonista di certo non aiuta. Non sono più abituato a questi ritmi specialmente se la storia non mi intriga e non mi piace particolarmente. Di tutta la serie la puntata più interessante è sicuramente la 14... un'ora e mezza di dialoghi e spiegazioni!!!
Giudizio finale: indigesto.

Zooropa

 3
Zooropa

Episodi visti: 15/15 --- Voto 9
Davvero un prodotto sorprendente. Credo che il titolo di questa serie sia estremamente fuorviante in quanto non si tratta affatto di un anime incentrato su graziose idol che cantano ogni 5 minuti bensì è una storia SiFi piuttosto orientata al cyberpunk (anche piuttosto violento direi). Tecnicamente è ancora molto valido nonostante sia uno degli anime "pre Eva". Ho poi la personalissima impressione che lo stesso Evangelion abbia attinto nelle atmosfere cupe di questo anime, in particolare nell'inquietante e metafisico finale. Merita di essere assolutamente visto comunque.