La Corda D'Oro ~ primo passo ~
Tra i cosiddetti reverse-harem che mi è capitato di vedere (non molti in verità, essendo un genere che, per quanto gradevole, non mi affascina), questo è forse uno tra quelli che ho preferito. Senza dubbio uno di quelli che mi ha colpito di più, fatta eccezione per quella meraviglia di "Hakuouki".
Probabilmente è stata la tematica musicale a piacermi, ad appassionarmi fino alla fine; questo è decisamente un omaggio alla musica, quella classica in particolare, e semmai alla nascita un po' fortuita di una passione per essa, da parte della protagonista femminile che riceve in dono da un folletto un violino magico.
La magia è solo quasi un pretesto e non ha un gran peso nel contesto della trama, direi per fortuna; in realtà, serve solo a far nascere nella protagonista certi sentimenti (positivi e negativi) e la consapevolezza di una passione che nasce prima dal cuore, ma che va affinata con devozione e costanza, in mancanza di un vero talento posseduto dagli altri protagonisti maschili, giovani musicisti che studiano da anni e hanno un bagaglio di esperienze in qualche caso molto più pesante.
Questo è secondo me, il messaggio vero di questa serie: dunque, va bene il talento, l'esercizio costante, ma serve il cuore, perché la musica, come tutte le arti del resto, è prima di ogni altra cosa un linguaggio ed espressione dell'anima umana, del nostro Io più profondo.
Sarà una regola del genere che tutti i bellissimi ragazzi si lascino affascinare dal presunto, falso talento della protagonista, anche se almeno un paio di loro forse sono davvero innamorati, ma è un elemento che resta in superficie e non diventa mai la centralità della vicenda. Il fulcro di ogni cosa, di tutte le dinamiche che intercorrono tra i vari protagonisti, resta sempre e solo la musica, la vera protagonista con le sonate al piano di Chopin, l' "Ave Maria" di Schubert, brani di Bach ecc., che più o meno si conoscono, e che qualche volta nella vita a tutti è capitato di ascoltare.
Tutti i personaggi nel complesso sono abbastanza ben delineati, con le loro caratteristiche e peculiarità, qualcuno riserverà anche qualche sorpresa imprevista, e la protagonista femminile è più interessante di tante altre eroine scialbe che si lasciano sedurre al primo approccio - qui si evita il cliché.
Unica cosa che mi fa sempre un po' storcere il naso è il colore dei capelli di taluni ragazzi... perché devono essere verdi, azzurri o viola proprio non lo capisco (per distinguerli?), ma ho visto che è una moda diffusa in tanti anime, comunque è un dettaglio trascurabile nel complesso di una serie capace di coinvolgere, e meno banale di quanto non appaia, se si supera il pregiudizio iniziale che avevo anch'io... ma fin dai primi episodi mi sono lasciata trascinare dalla passione, dalle emozioni, dalle incertezze e dalle paure che vivono i vari protagonisti.
Io mi sento di consigliarlo, mentre è superflua la serie (ma si può chiamare così?) di due episodi che segue.
Probabilmente è stata la tematica musicale a piacermi, ad appassionarmi fino alla fine; questo è decisamente un omaggio alla musica, quella classica in particolare, e semmai alla nascita un po' fortuita di una passione per essa, da parte della protagonista femminile che riceve in dono da un folletto un violino magico.
La magia è solo quasi un pretesto e non ha un gran peso nel contesto della trama, direi per fortuna; in realtà, serve solo a far nascere nella protagonista certi sentimenti (positivi e negativi) e la consapevolezza di una passione che nasce prima dal cuore, ma che va affinata con devozione e costanza, in mancanza di un vero talento posseduto dagli altri protagonisti maschili, giovani musicisti che studiano da anni e hanno un bagaglio di esperienze in qualche caso molto più pesante.
Questo è secondo me, il messaggio vero di questa serie: dunque, va bene il talento, l'esercizio costante, ma serve il cuore, perché la musica, come tutte le arti del resto, è prima di ogni altra cosa un linguaggio ed espressione dell'anima umana, del nostro Io più profondo.
Sarà una regola del genere che tutti i bellissimi ragazzi si lascino affascinare dal presunto, falso talento della protagonista, anche se almeno un paio di loro forse sono davvero innamorati, ma è un elemento che resta in superficie e non diventa mai la centralità della vicenda. Il fulcro di ogni cosa, di tutte le dinamiche che intercorrono tra i vari protagonisti, resta sempre e solo la musica, la vera protagonista con le sonate al piano di Chopin, l' "Ave Maria" di Schubert, brani di Bach ecc., che più o meno si conoscono, e che qualche volta nella vita a tutti è capitato di ascoltare.
Tutti i personaggi nel complesso sono abbastanza ben delineati, con le loro caratteristiche e peculiarità, qualcuno riserverà anche qualche sorpresa imprevista, e la protagonista femminile è più interessante di tante altre eroine scialbe che si lasciano sedurre al primo approccio - qui si evita il cliché.
Unica cosa che mi fa sempre un po' storcere il naso è il colore dei capelli di taluni ragazzi... perché devono essere verdi, azzurri o viola proprio non lo capisco (per distinguerli?), ma ho visto che è una moda diffusa in tanti anime, comunque è un dettaglio trascurabile nel complesso di una serie capace di coinvolgere, e meno banale di quanto non appaia, se si supera il pregiudizio iniziale che avevo anch'io... ma fin dai primi episodi mi sono lasciata trascinare dalla passione, dalle emozioni, dalle incertezze e dalle paure che vivono i vari protagonisti.
Io mi sento di consigliarlo, mentre è superflua la serie (ma si può chiamare così?) di due episodi che segue.
Vado controtendenza una volta tanto e non do un voto altissimo a questo anime, perché sinceramente non sono proprio riuscita a finirlo. Dopo aver visto quantità industriali di shojo, compresi reverse-harem davvero ben strutturati, questo non mi è parso niente di che.
La trama in sé è molto lineare e prevedibile. Il folletto dona il violino magico a Kahoko, dopo di che le puntate si avvicendano l'una dopo l'altra in vista delle varie selezioni fino alla fine del concorso. L'andamento degli eventi è abbastanza prevedibile. L'unico colpo di scena degno di nota finora è l'improvviso cambiamento di personalità di un certo personaggio di cui non farò il nome. L'originalità non è comunque il forte di questo anime, che si snoda attraverso cliché e luoghi comuni, a partire dai personaggi che rientrano perfettamente nelle categorie ideali del reverse-harem, fino ad alcune situazioni che prevedono i tipici bulletti, le amiche-nemiche, gite fuori porta, le solite incomprensioni tra amici ecc.
Parlando dei personaggi: molti hanno elogiato Kahoko, la protagonista. Ebbene, mi chiedo perché. Senza dubbio ha più fibra morale dell'amebica protagonista di "Amnesia", la cui inutilità è proverbiale, ma non è comunque abbastanza forte da evitare di essere messa in ombra dal cast maschile. Spesso non sa cosa dire, balbetta, scappa invece di rispondere quando la situazione si fa complicata, e nelle ultime puntate non fa altro che sentirsi in colpa per aver ricevuto il violino magico, cosa che la porta a piangersi addosso spesso e volentieri. Basta una parola detta da uno dei personaggi maschili perché Kahoko si senta profondamente turbata e sgattaioli da qualche parte evitando di rivedere il suddetto personaggio per un po'. I protagonisti maschili, dal canto loro, sono quasi tutti interessanti. Chi più, chi meno. Almeno un paio riescono ad essere veramente piacevoli e affascinanti. L'unico guaio è che il rapporto con la protagonista si sviluppa poco e niente. Mi aspettavo più romanticismo e invece abbiamo puntate su puntate in cui da questo punto di vista non succede praticamente niente, se non vogliamo contare pacche sulle spalle (e sinceramente mi rifiuto) o attacchi di febbre e sonno che permettono un millisecondo di avvicinamento (troppo poco, troppo deludente). La lunghezza dell'anime diventa mano a mano pesante proprio per questo motivo.
Passando ai punti a favore: comparto audio e video. Le musiche sono il pezzo forte dell'anime. Senza contare opening ed ending, che non sono niente male, la musica trionfa in tutto il suo splendore nelle puntate, poiché i protagonisti sono tutti musicisti. Violini, violoncello, pianoforte, tromba, flauto e clarinetto suonano spesso e volentieri riportando alla vita grandi opere di famosi musicisti il cui talento è noto non solo in Oriente ma anche nel mondo occidentale. Per gli estimatori della musica è sicuramente piacevole e anche per i non addetti ai lavori, è bello sentire le varie composizioni, e il fatto che siano spesso di autori occidentali avvicina il pubblico dell'Ovest all'anime. Il comparto grafico merita altrettanto. Le puntate pullulano di bishonen, primi tra tutti i protagonisti. Ce n'è uno per tutti i gusti e ognuno ha delle caratteristiche peculiari che lo fa spiccare tra la folla. Altrettanto non si può dire per la protagonista, che è piuttosto ordinaria. La grafica è comunque curata, i colori sono vividi, le atmosfere particolarmente azzeccate, arricchite dalle giuste luci e ombre.
Ora... consigliare o meno l'anime? Io personalmente non l'ho finito, perché a un certo punto l'atteggiamento della protagonista mi ha scoraggiato. Chi è disposto a chiudere un occhio e a sorvolare su alcune puntate magari troverà invece questo anime carino e procederà.
La trama in sé è molto lineare e prevedibile. Il folletto dona il violino magico a Kahoko, dopo di che le puntate si avvicendano l'una dopo l'altra in vista delle varie selezioni fino alla fine del concorso. L'andamento degli eventi è abbastanza prevedibile. L'unico colpo di scena degno di nota finora è l'improvviso cambiamento di personalità di un certo personaggio di cui non farò il nome. L'originalità non è comunque il forte di questo anime, che si snoda attraverso cliché e luoghi comuni, a partire dai personaggi che rientrano perfettamente nelle categorie ideali del reverse-harem, fino ad alcune situazioni che prevedono i tipici bulletti, le amiche-nemiche, gite fuori porta, le solite incomprensioni tra amici ecc.
Parlando dei personaggi: molti hanno elogiato Kahoko, la protagonista. Ebbene, mi chiedo perché. Senza dubbio ha più fibra morale dell'amebica protagonista di "Amnesia", la cui inutilità è proverbiale, ma non è comunque abbastanza forte da evitare di essere messa in ombra dal cast maschile. Spesso non sa cosa dire, balbetta, scappa invece di rispondere quando la situazione si fa complicata, e nelle ultime puntate non fa altro che sentirsi in colpa per aver ricevuto il violino magico, cosa che la porta a piangersi addosso spesso e volentieri. Basta una parola detta da uno dei personaggi maschili perché Kahoko si senta profondamente turbata e sgattaioli da qualche parte evitando di rivedere il suddetto personaggio per un po'. I protagonisti maschili, dal canto loro, sono quasi tutti interessanti. Chi più, chi meno. Almeno un paio riescono ad essere veramente piacevoli e affascinanti. L'unico guaio è che il rapporto con la protagonista si sviluppa poco e niente. Mi aspettavo più romanticismo e invece abbiamo puntate su puntate in cui da questo punto di vista non succede praticamente niente, se non vogliamo contare pacche sulle spalle (e sinceramente mi rifiuto) o attacchi di febbre e sonno che permettono un millisecondo di avvicinamento (troppo poco, troppo deludente). La lunghezza dell'anime diventa mano a mano pesante proprio per questo motivo.
Passando ai punti a favore: comparto audio e video. Le musiche sono il pezzo forte dell'anime. Senza contare opening ed ending, che non sono niente male, la musica trionfa in tutto il suo splendore nelle puntate, poiché i protagonisti sono tutti musicisti. Violini, violoncello, pianoforte, tromba, flauto e clarinetto suonano spesso e volentieri riportando alla vita grandi opere di famosi musicisti il cui talento è noto non solo in Oriente ma anche nel mondo occidentale. Per gli estimatori della musica è sicuramente piacevole e anche per i non addetti ai lavori, è bello sentire le varie composizioni, e il fatto che siano spesso di autori occidentali avvicina il pubblico dell'Ovest all'anime. Il comparto grafico merita altrettanto. Le puntate pullulano di bishonen, primi tra tutti i protagonisti. Ce n'è uno per tutti i gusti e ognuno ha delle caratteristiche peculiari che lo fa spiccare tra la folla. Altrettanto non si può dire per la protagonista, che è piuttosto ordinaria. La grafica è comunque curata, i colori sono vividi, le atmosfere particolarmente azzeccate, arricchite dalle giuste luci e ombre.
Ora... consigliare o meno l'anime? Io personalmente non l'ho finito, perché a un certo punto l'atteggiamento della protagonista mi ha scoraggiato. Chi è disposto a chiudere un occhio e a sorvolare su alcune puntate magari troverà invece questo anime carino e procederà.
Questo anime mi ha fatto scoprire e apprezzare la musica classica come mai nessuno era riuscito a fare prima, tanto che, mentre lo guardavo, cresceva in me la voglia di iniziare a suonare uno strumento.
Apprezzo molte cose de "La Corda D'oro", in primis l'importanza che viene data alla musica e al suo potere di espressione e comunicazione: è lei che governa e fa da protagonista all'intera vicenda, tutto il resto è di contorno. Per questo vi consiglio di fare attenzione ai tag inseriti nella sezione "genere", sono veri ma possiedono importanza diversa. Vediamo come.
Musica: come abbiamo detto è la vera regina dell'anime, non viene mai tralasciata e fa da linea guida essenziale a tutta la vicenda.
Scolastico: è un anime che si svolge interamente nell'accademia Seiso, famosa per la sua sezione musicale.
Magia: questo è l'elemento che permette l'inizio della storia, ma che poi passa in secondo piano, quindi non aspettatevi grandi incantesimi o mostri volanti. La protagonista (Hino Kahoko) è una normalissima ragazza che viene coinvolta in un concorso musicale solo perché riesce a vedere Lili, il folletto della musica e protettore della scuola, il quale le dona un violino tramite cui anche una studentessa regolare come lei può riuscire a eseguire brani complessi. Questo è tutto.
Sentimentale: l'attenzione ai sentimenti è un altro lato positivo di quest'anime, un aspetto intimamente legato alla musica. Ogni personaggio ha un suo carattere e una sua storia che piano piano riusciamo a conoscere grazie al suo modo di suonare, alla sua passione per uno specifico strumento, alla sua visione della musica.
Reverse-harem: vero anche questo, ma non fatevi ingannare, perché è un tipo di reverse-harem un po' particolare. Ammetto che alcune cose le avrei evitate, però non me la sento di condannare questa caratteristica, perché ciò che vi sta alla base non è una semplice attrazione per una persona, ma è attrazione per la musica, arte che a volte permette di esprimersi meglio delle parole.
Ultimo appunto e poi la smetto di tediarvi: questo anime è unico nel suo genere, perché dà molte nozioni di musica classica e permette ai suoi spettatori di apprezzarla veramente. A questo proposito credo sia carina l'idea di mettere alla fine di ogni episodio una curiosità su musicisti famosi, anche se espressa con tratti un po' infantili.
La valutazione è tra 8.5 e 9, non posso dare di più, perché ci sono alcune piccolezze che non mi hanno convinta, alcune cose che avrebbero potuto approfondire o trattare in modo migliore, ma non aggiungo altro per non rovinarvi la visione!
Se volete sapere di più su Hino Kahoko e gli altri, vi consiglio di leggere il manga!
Apprezzo molte cose de "La Corda D'oro", in primis l'importanza che viene data alla musica e al suo potere di espressione e comunicazione: è lei che governa e fa da protagonista all'intera vicenda, tutto il resto è di contorno. Per questo vi consiglio di fare attenzione ai tag inseriti nella sezione "genere", sono veri ma possiedono importanza diversa. Vediamo come.
Musica: come abbiamo detto è la vera regina dell'anime, non viene mai tralasciata e fa da linea guida essenziale a tutta la vicenda.
Scolastico: è un anime che si svolge interamente nell'accademia Seiso, famosa per la sua sezione musicale.
Magia: questo è l'elemento che permette l'inizio della storia, ma che poi passa in secondo piano, quindi non aspettatevi grandi incantesimi o mostri volanti. La protagonista (Hino Kahoko) è una normalissima ragazza che viene coinvolta in un concorso musicale solo perché riesce a vedere Lili, il folletto della musica e protettore della scuola, il quale le dona un violino tramite cui anche una studentessa regolare come lei può riuscire a eseguire brani complessi. Questo è tutto.
Sentimentale: l'attenzione ai sentimenti è un altro lato positivo di quest'anime, un aspetto intimamente legato alla musica. Ogni personaggio ha un suo carattere e una sua storia che piano piano riusciamo a conoscere grazie al suo modo di suonare, alla sua passione per uno specifico strumento, alla sua visione della musica.
Reverse-harem: vero anche questo, ma non fatevi ingannare, perché è un tipo di reverse-harem un po' particolare. Ammetto che alcune cose le avrei evitate, però non me la sento di condannare questa caratteristica, perché ciò che vi sta alla base non è una semplice attrazione per una persona, ma è attrazione per la musica, arte che a volte permette di esprimersi meglio delle parole.
Ultimo appunto e poi la smetto di tediarvi: questo anime è unico nel suo genere, perché dà molte nozioni di musica classica e permette ai suoi spettatori di apprezzarla veramente. A questo proposito credo sia carina l'idea di mettere alla fine di ogni episodio una curiosità su musicisti famosi, anche se espressa con tratti un po' infantili.
La valutazione è tra 8.5 e 9, non posso dare di più, perché ci sono alcune piccolezze che non mi hanno convinta, alcune cose che avrebbero potuto approfondire o trattare in modo migliore, ma non aggiungo altro per non rovinarvi la visione!
Se volete sapere di più su Hino Kahoko e gli altri, vi consiglio di leggere il manga!
Premetto sin da subito che io detesto i reverse-harem. A questo punto la maggior parte di voi si chiederà perché sto sprecando attimi preziosi della mia vita nel recensire questo anime, e soprattutto perché ho assegnato un voto così alto. Il motivo può essere riassunto in quattro semplici punti:
1) PROTAGONISTA
Finalmente una protagonista che pensa! Finalmente una protagonista che si esprime utilizzando frasi di senso compiuto, composte addirittura da soggetto - verbo - complemento oggetto, lontano dai flebili gemiti delle opache eroine del genere reverse (prima fra tutte l'insopportabile ragazza-ameba di Amnesia). La bellezza di Hino risiede nella sua determinazione, nella sua tenacia nel fronteggiare gli imprevisti, lasciando in disparte inutili isterismi. Certo i momenti di sconforto non mancano, ma sono giustificati da valide ragioni (tipo se concorri con dei prodigi musicali, dotata esclusivamente di un violino magico che fa tutto il lavoro è inevitabile che Il senso di colpa arrivi.)
2) FIGONI
Stranamente il numero dei protagonisti per un prodotto tratto da un otome game rimane contenuto. A fronte di sette figure maschili, alla fine i papabili per una possibile situazione doki-doki sono quattro, e questo permette di comprenderne meglio il carattere, e conoscere le vicissitudini che li hanno portati a suonare uno strumento. Ovviamente rimane una certa standardizzazione dei ruoli (lo tsundere, l'amicone, il bravo ragazzo, lo yandere), ma ciò non comporta la fossilizzazione della vicenda in situazione viste e straviste, di cui francamente non se ne può più.
3) MUSICA
Ovvero l'anima della storia. Tralasciando folletti svolazzanti e tintinnii di bacchette magiche, la musica è il motore che aziona tutto: sentimenti, amicizia, passione, rivalità, sacrificio, solitudine, esaurimenti nervosi, notti insonni e profondi sonnellini dovuti alle notti insonne passate a suonare. Quindi non è sbagliato pensare che questo anime, in fondo, sia un dichiarato reverse-harem nei confronti della musica, un dichiarato reverse-harem nei confronti di una sinfonia, di un quartetto, di un adagio, di una sonata (anche se Il livello di Nodame Cantabile resta ancora oggi qualitativamente irraggiungibile.)
4) STILE
Adoro il tratto e la cura dei dettagli, che hanno reso meno indigesta la visione di capelli verde pino o azzurro puffo (qualcuno ha usufruito dello stesso parrucchiere di Kuroko). Lo so che nei reverse ogni personaggio ha un suo "colore", ma alcuni di questi cozzavano visibilmente con i capelli rosso fuoco della protagonista.
Ma passiamo alla nota dolente.
Ebbene si, esiste un aspetto negativo: la lunghezza della serie. Non so se è da considerare spoiler, ma l'anime non finisce come finisce il manga, composto da ben diciassette volumi (editi in Italia da J-pop). Un vero peccato, perché il progetto poteva essere tranquillamente completato, senza ricorrere ad inutili ova o frettolosi finali multipli, dove una irriconoscibile Kahoko Hino annuisce silente e priva di volontà ai monologhi e ai flash back di tutti i partner. Della serie come ti rovino e spolpo un personaggio in meno di cinque minuti. (Per sottolineare la mia totale disapprovazione aggiungo pure un bel Bleah!) Ecco perché, dopo la visione dell'anime, consiglio vivamente la lettura del formato cartaceo. Non hanno ancora inventato il manga con gli effetti sonori in grado di far ascoltare il concerto per piano n.1 in re minore di Bach, ma almeno vi gusterete la vera conclusione e non scenette inguardabili e mielose campate in aria! Buona Visione!
1) PROTAGONISTA
Finalmente una protagonista che pensa! Finalmente una protagonista che si esprime utilizzando frasi di senso compiuto, composte addirittura da soggetto - verbo - complemento oggetto, lontano dai flebili gemiti delle opache eroine del genere reverse (prima fra tutte l'insopportabile ragazza-ameba di Amnesia). La bellezza di Hino risiede nella sua determinazione, nella sua tenacia nel fronteggiare gli imprevisti, lasciando in disparte inutili isterismi. Certo i momenti di sconforto non mancano, ma sono giustificati da valide ragioni (tipo se concorri con dei prodigi musicali, dotata esclusivamente di un violino magico che fa tutto il lavoro è inevitabile che Il senso di colpa arrivi.)
2) FIGONI
Stranamente il numero dei protagonisti per un prodotto tratto da un otome game rimane contenuto. A fronte di sette figure maschili, alla fine i papabili per una possibile situazione doki-doki sono quattro, e questo permette di comprenderne meglio il carattere, e conoscere le vicissitudini che li hanno portati a suonare uno strumento. Ovviamente rimane una certa standardizzazione dei ruoli (lo tsundere, l'amicone, il bravo ragazzo, lo yandere), ma ciò non comporta la fossilizzazione della vicenda in situazione viste e straviste, di cui francamente non se ne può più.
3) MUSICA
Ovvero l'anima della storia. Tralasciando folletti svolazzanti e tintinnii di bacchette magiche, la musica è il motore che aziona tutto: sentimenti, amicizia, passione, rivalità, sacrificio, solitudine, esaurimenti nervosi, notti insonni e profondi sonnellini dovuti alle notti insonne passate a suonare. Quindi non è sbagliato pensare che questo anime, in fondo, sia un dichiarato reverse-harem nei confronti della musica, un dichiarato reverse-harem nei confronti di una sinfonia, di un quartetto, di un adagio, di una sonata (anche se Il livello di Nodame Cantabile resta ancora oggi qualitativamente irraggiungibile.)
4) STILE
Adoro il tratto e la cura dei dettagli, che hanno reso meno indigesta la visione di capelli verde pino o azzurro puffo (qualcuno ha usufruito dello stesso parrucchiere di Kuroko). Lo so che nei reverse ogni personaggio ha un suo "colore", ma alcuni di questi cozzavano visibilmente con i capelli rosso fuoco della protagonista.
Ma passiamo alla nota dolente.
Ebbene si, esiste un aspetto negativo: la lunghezza della serie. Non so se è da considerare spoiler, ma l'anime non finisce come finisce il manga, composto da ben diciassette volumi (editi in Italia da J-pop). Un vero peccato, perché il progetto poteva essere tranquillamente completato, senza ricorrere ad inutili ova o frettolosi finali multipli, dove una irriconoscibile Kahoko Hino annuisce silente e priva di volontà ai monologhi e ai flash back di tutti i partner. Della serie come ti rovino e spolpo un personaggio in meno di cinque minuti. (Per sottolineare la mia totale disapprovazione aggiungo pure un bel Bleah!) Ecco perché, dopo la visione dell'anime, consiglio vivamente la lettura del formato cartaceo. Non hanno ancora inventato il manga con gli effetti sonori in grado di far ascoltare il concerto per piano n.1 in re minore di Bach, ma almeno vi gusterete la vera conclusione e non scenette inguardabili e mielose campate in aria! Buona Visione!
Grazie a questo anime ho riscoperto la vera magia della musica classica, la musica per eccellenza, che senza parole riesce a dire molto, molto di più di qualsiasi altro genere.
Trasposizione dell'omonimo manga e videogioco, "La corda d'oro" è sì uno shoujo, ma dove i protagonisti sono innamorati profondamente della musica, e questo interessante aspetto emerge in maniera sostanziale ricalcando in maniera eccellente il genere harem.
La protagonista, Hino Kahoko, è una ragazza al secondo anno di liceo (che ha due sezioni: una tradizionale e una musicale) e che vede la sua vita subire una svolta radicale dopo l'incontro con uno strano folletto chiamato Lili, protettore della musica e della scuola. Kahoko sembra essere l'unica persona in grado di vederlo e così Lili decide di donarle un violino magico con una corda d'oro, che poteva essere suonato da chiunque, e ciò la spinge a prendere parte ad un concorso al quale partecipavano solo i migliori della sezione musicale della scuola. La ragazza, dapprima incredula e confusa, alla fine, spinta da una strana passione e curiosità per il magico strumento, decide di partecipare e di esercitarsi per migliorare sempre di più.
Sarà durante le tre sessioni del concorso che avrà modo di conoscere gli altri concorrenti: Len Tsukimori al violino, Ryotaro Tsuchiura al piano (che come lei era della sezione tradizionale), Kazuki Hihara alla tromba, Azuma Yunoki al flauto, Shoko Fuyumi con il clarinetto e Keichii Shimizu, violoncellista.
E' interessante vedere come tutti i personaggi sono caratterizzati da uno strumento che rappresenta la loro persoalità e la loro "musica interiore", vedere l'impegno e la passione che mettono nel suonare e nel fare musica è una sensazione percepibile davvero solo a chi suona uno strumento.
I disegni sono gradevoli, ma il vero elogio che faccio a questo anime è la scelta musicale, aspetto che naturalmente nel manga non poteva essere espresso al meglio: il grande Chopin, Beethoven, Paganini, Mozart, Bach, Schubert ecc, riescono a rendere l'atmosfera davvero magica.
"La corda d'oro" è un elogio alla musica, ai sentimenti forti che suscita, all'impegno e alla serietà nel suonare, all'amore, alla determinazione, ai legami importanti che è in grado di creare e di tenere uniti da... una corda d'oro.
Trasposizione dell'omonimo manga e videogioco, "La corda d'oro" è sì uno shoujo, ma dove i protagonisti sono innamorati profondamente della musica, e questo interessante aspetto emerge in maniera sostanziale ricalcando in maniera eccellente il genere harem.
La protagonista, Hino Kahoko, è una ragazza al secondo anno di liceo (che ha due sezioni: una tradizionale e una musicale) e che vede la sua vita subire una svolta radicale dopo l'incontro con uno strano folletto chiamato Lili, protettore della musica e della scuola. Kahoko sembra essere l'unica persona in grado di vederlo e così Lili decide di donarle un violino magico con una corda d'oro, che poteva essere suonato da chiunque, e ciò la spinge a prendere parte ad un concorso al quale partecipavano solo i migliori della sezione musicale della scuola. La ragazza, dapprima incredula e confusa, alla fine, spinta da una strana passione e curiosità per il magico strumento, decide di partecipare e di esercitarsi per migliorare sempre di più.
Sarà durante le tre sessioni del concorso che avrà modo di conoscere gli altri concorrenti: Len Tsukimori al violino, Ryotaro Tsuchiura al piano (che come lei era della sezione tradizionale), Kazuki Hihara alla tromba, Azuma Yunoki al flauto, Shoko Fuyumi con il clarinetto e Keichii Shimizu, violoncellista.
E' interessante vedere come tutti i personaggi sono caratterizzati da uno strumento che rappresenta la loro persoalità e la loro "musica interiore", vedere l'impegno e la passione che mettono nel suonare e nel fare musica è una sensazione percepibile davvero solo a chi suona uno strumento.
I disegni sono gradevoli, ma il vero elogio che faccio a questo anime è la scelta musicale, aspetto che naturalmente nel manga non poteva essere espresso al meglio: il grande Chopin, Beethoven, Paganini, Mozart, Bach, Schubert ecc, riescono a rendere l'atmosfera davvero magica.
"La corda d'oro" è un elogio alla musica, ai sentimenti forti che suscita, all'impegno e alla serietà nel suonare, all'amore, alla determinazione, ai legami importanti che è in grado di creare e di tenere uniti da... una corda d'oro.
Quando ho cominciato la visione de "La Corda d'Oro" non avrei mai immaginato che io potessi andare incontro a un anime così ben fatto. Mi era stato consigliato da una mia amica e quindi diciamo che non pensavo potesse riuscire a piacermi così tanto!
La storia secondo me è veramente ben articolata. Colpisce soprattutto l'amore per la musica, componente essenziale che ognuno dei 7 partecipanti al concorso dell'Accademia Seisou possiede. E' molto interessante anche capire come ognuno dei protagonisti si approcci al mondo della musica: chi ritiene fondamentale la tecnica, come Len Tsukimori, il violinista per eccellenza, personaggio dinamico, che poi comprende l'importanza dei sentimenti, e chi invece ritiene l'amore per la musica una componente fondamentale della propria melodia, come Hino Kahoko, l'assoluta protagonista della storia in questione. Forse quest'anime risulta così gradito anche per la varietà di personaggi che si incontrano con il procedere della trama: personalità diverse, storie difficili, ricerca della perfezione artistica...
Con quest'anime di certo non mi sono annoiata, 25 episodi tutti vissuti fino all'ultimo minuto, fra imprevisti, colpi di scena, melodie stupende, ma soprattutto con il continuo bisogno di vedere cosa poteva accadere nell'episodio successivo. Penso che anche a un pubblico a cui non piace lo shoujo quest'anime possa piacere, perché non è la classica storia scolastico/sentimentale che ci si aspetterebbe. Sono rimasta sorpresa anch'io sotto questo punto di vista, perché mi aspettavo sicuramente qualche coinvolgimento sentimentale in più a dispetto di Hino e di tutti gli altri (fighi) partecipanti. Sicuramente, quando si finisce di visionarlo, si sente la mancanza della melodia un po' maldestra (cit. Tsukimori), ma sempre unica della nostra violinista Hino Kahoko.
La storia secondo me è veramente ben articolata. Colpisce soprattutto l'amore per la musica, componente essenziale che ognuno dei 7 partecipanti al concorso dell'Accademia Seisou possiede. E' molto interessante anche capire come ognuno dei protagonisti si approcci al mondo della musica: chi ritiene fondamentale la tecnica, come Len Tsukimori, il violinista per eccellenza, personaggio dinamico, che poi comprende l'importanza dei sentimenti, e chi invece ritiene l'amore per la musica una componente fondamentale della propria melodia, come Hino Kahoko, l'assoluta protagonista della storia in questione. Forse quest'anime risulta così gradito anche per la varietà di personaggi che si incontrano con il procedere della trama: personalità diverse, storie difficili, ricerca della perfezione artistica...
Con quest'anime di certo non mi sono annoiata, 25 episodi tutti vissuti fino all'ultimo minuto, fra imprevisti, colpi di scena, melodie stupende, ma soprattutto con il continuo bisogno di vedere cosa poteva accadere nell'episodio successivo. Penso che anche a un pubblico a cui non piace lo shoujo quest'anime possa piacere, perché non è la classica storia scolastico/sentimentale che ci si aspetterebbe. Sono rimasta sorpresa anch'io sotto questo punto di vista, perché mi aspettavo sicuramente qualche coinvolgimento sentimentale in più a dispetto di Hino e di tutti gli altri (fighi) partecipanti. Sicuramente, quando si finisce di visionarlo, si sente la mancanza della melodia un po' maldestra (cit. Tsukimori), ma sempre unica della nostra violinista Hino Kahoko.
Ebbene sì, 'Kiniro no Corda' è un anime-manga commerciale per ragazzine. Sì, è un reverse harem, per giunta tratto da un dating simulator, con tutti gli stereotipi e i luoghi comuni del caso. E sì, 'Nodame Cantabile' è un'altra cosa, ma quest'anime piace. Sarà il character design aggraziato, o la bella colonna sonora, o gli affascinanti personaggi maschili. Una delle ragioni forse è che questo è un anime garbato. Il buon gusto trasuda dal character - a volte mi ricorda quasi il Nobuteru Yuki di 'Escaflowne' versione tv -, dalla soundtrack - l'opening è deliziosa, come pure le bgm, e i pezzi classici sono tutti bellissimi -, dall'ambientazione squisitamente shoujo - un'anonima città giapponese che, come spesso accade nel genere, appare molto europeizzata, con conseguente aspetto romantico-chic - , e dalle situazioni.
I protagonisti maschili sono tutti uno più affascinante dell'altro, e francamente non ho trovato antipatico nessuno, nemmeno l'altezzoso Ren o l'ambiguo Azuma. La protagonista femminile è la classica tipa un po' imbranata di cui tutti si innamorano, ma, anche se a volte è leggermente irritante, io l'ho trovata più simpatica e credibile di altre sue omologhe, generalmente odiose e patetiche. Tra l'altro graficamente è anche più bella della media delle protagoniste di reverse harem e degli shoujo 'di massa'.
Naturalmente qui i cliché vari ci sono eccome, ma non sono usati in modo eccessivo. Mancanza di originalità a parte, l'unico vero difetto di 'Kiniro' è la mancanza di un'evoluzione sentimentale tra i protagonisti, e poi non avrebbe certo fatto male il formarsi di qualche altra coppia oltre a quella base. A conti fatti, ' La corda d'oro' avrebbe bisogno di una doppia valutazione. Come voto effettivo, rapportato agli anime in generale, gli ho dato la sufficienza, che in realtà dovrebbe essere un 6+. Ma rapportato agli altri harem al maschile, e in generale agli shoujo ad ampio target come questo, questa serie si meriterebbe un bel 9. Perché, nel suo piccolo, ha classe e stile.
I protagonisti maschili sono tutti uno più affascinante dell'altro, e francamente non ho trovato antipatico nessuno, nemmeno l'altezzoso Ren o l'ambiguo Azuma. La protagonista femminile è la classica tipa un po' imbranata di cui tutti si innamorano, ma, anche se a volte è leggermente irritante, io l'ho trovata più simpatica e credibile di altre sue omologhe, generalmente odiose e patetiche. Tra l'altro graficamente è anche più bella della media delle protagoniste di reverse harem e degli shoujo 'di massa'.
Naturalmente qui i cliché vari ci sono eccome, ma non sono usati in modo eccessivo. Mancanza di originalità a parte, l'unico vero difetto di 'Kiniro' è la mancanza di un'evoluzione sentimentale tra i protagonisti, e poi non avrebbe certo fatto male il formarsi di qualche altra coppia oltre a quella base. A conti fatti, ' La corda d'oro' avrebbe bisogno di una doppia valutazione. Come voto effettivo, rapportato agli anime in generale, gli ho dato la sufficienza, che in realtà dovrebbe essere un 6+. Ma rapportato agli altri harem al maschile, e in generale agli shoujo ad ampio target come questo, questa serie si meriterebbe un bel 9. Perché, nel suo piccolo, ha classe e stile.
La Corda d'Oro è un anime carino, da vedere senza troppe pretese. E' ovviamente un anime basato sulla musica e le canzoni in questione sono molto belle. Non c'è nulla di particolare da dire sui personaggi perché sono i classici protagonisti senza una caratterizzazione profonda. La Corda d'Oro è uno di quegli anime che si mandano per così dire, su Italia 1 al pomeriggio.
In compenso i disegni sono molto belli. Consiglio la serie a chi vuole vedere qualcosa di non troppo impegnativo ma comunque di piacevole.
In compenso i disegni sono molto belli. Consiglio la serie a chi vuole vedere qualcosa di non troppo impegnativo ma comunque di piacevole.
Appena ho letto il titolo "La corda d'oro" mi ha subito incuriosito molto, così ho deciso di guardarlo e sono veramente contenta di averlo fatto.
Quest'anime parla di musica e delle meravigliose sensazioni ed emozioni che essa è in grado di far provare a chi l'ascolta ma anche a chi la suona. Cosa interessante è che la musica di cui si parla è quella classica. Non suonando uno strumento forse non posso capire appieno i sentimenti che si prova nel suonarlo, ma comunque quest'anime con la sua delicatezza e la sua dolcezza trasmette un immenso e commovente amore per la musica.
La protagonista è Hino Kahoko, una ragazza che grazie al folletto della musica Lili si ritrova a suonare un violino magico e a partecipare a un concorso musicale indetto dalla scuola che frequenta. Sarà proprio grazie a questo avvenimento che avrà l'opportunità di fare la conoscenza degli altri partecipanti al concorso con cui condividerà esperienze divertenti ma anche momenti di profonda tristezza che faranno nascere tra di loro profondi legami. Saranno questi legami a farle capire quanto sia profondo e grande il suo amore per la musica e per il suo violino. La ragazza però non sarà l'unica a cambiare. Anche gli altri personaggi nel corso della narrazione subiranno una graduale crescita e riusciranno a superare le proprie paure e le proprie difficoltà grazie alla musica e in qualche modo grazie anche alla presenza della stessa Kahoko che susciterà in loro sentimenti che li porteranno a migliorare non solo come musicisti ma come persone. È proprio questo aspetto, di come la musica può aiutare a superare momenti difficili, di come dia conforto e sia in grado di toccare il cuore delle persone, l'aspetto che mi è piaciuto maggiormente di quest'anime.
Mi sono piaciuti molto anche i personaggi, infatti ognuno di loro ha un carattere particolare e interessante di cui ogni sfaccettatura viene mostrata piano con il procedere della storia. Inoltre secondo me gli abbinamenti strumento-personaggio sono perfetti, infatti gli strumenti suonati dai personaggi rispecchiano perfettamente il loro carattere; l'allegro e solare Hihara con la tromba, il tenebroso ma gentile Tsukimori con il violino e l'apparentemente dolce e perfetto Yunoki con il flauto.
Per quanto riguarda la narrazione procede adagio, ma non risulta in alcun modo noiosa, anzi ti fa appassionare alle vicende che vengono narrate, facendoti venire una gran voglia di conoscere quello che succederà in seguito.
I disegni sono estremamente belli (soprattutto quelli dei ragazzi), riescono a esprimere al massimo le emozioni che i personaggi provano. In questo aspetto sono stati molto bravi anche i doppiatori.
La parte in assoluto più bella però è la colonna sonora; in particolare già l'opening dà l'idea di dolcezza e di freschezza che si apprezzerà poi nell'anime, per non parlare poi delle composizioni che i personaggi suoneranno nel corso delle vicende, una su tutte la stupenda Ave Maria che assumerà poi un particolare valore.
Credo che uno dei pregi di quest'anime sia quello di essere in grado di fare apprezzare un po' di più alle persone la musica classica, talvolta etichettata come noiosa.
Consiglio quest'anime a tutti coloro che amano la musica.
Quest'anime parla di musica e delle meravigliose sensazioni ed emozioni che essa è in grado di far provare a chi l'ascolta ma anche a chi la suona. Cosa interessante è che la musica di cui si parla è quella classica. Non suonando uno strumento forse non posso capire appieno i sentimenti che si prova nel suonarlo, ma comunque quest'anime con la sua delicatezza e la sua dolcezza trasmette un immenso e commovente amore per la musica.
La protagonista è Hino Kahoko, una ragazza che grazie al folletto della musica Lili si ritrova a suonare un violino magico e a partecipare a un concorso musicale indetto dalla scuola che frequenta. Sarà proprio grazie a questo avvenimento che avrà l'opportunità di fare la conoscenza degli altri partecipanti al concorso con cui condividerà esperienze divertenti ma anche momenti di profonda tristezza che faranno nascere tra di loro profondi legami. Saranno questi legami a farle capire quanto sia profondo e grande il suo amore per la musica e per il suo violino. La ragazza però non sarà l'unica a cambiare. Anche gli altri personaggi nel corso della narrazione subiranno una graduale crescita e riusciranno a superare le proprie paure e le proprie difficoltà grazie alla musica e in qualche modo grazie anche alla presenza della stessa Kahoko che susciterà in loro sentimenti che li porteranno a migliorare non solo come musicisti ma come persone. È proprio questo aspetto, di come la musica può aiutare a superare momenti difficili, di come dia conforto e sia in grado di toccare il cuore delle persone, l'aspetto che mi è piaciuto maggiormente di quest'anime.
Mi sono piaciuti molto anche i personaggi, infatti ognuno di loro ha un carattere particolare e interessante di cui ogni sfaccettatura viene mostrata piano con il procedere della storia. Inoltre secondo me gli abbinamenti strumento-personaggio sono perfetti, infatti gli strumenti suonati dai personaggi rispecchiano perfettamente il loro carattere; l'allegro e solare Hihara con la tromba, il tenebroso ma gentile Tsukimori con il violino e l'apparentemente dolce e perfetto Yunoki con il flauto.
Per quanto riguarda la narrazione procede adagio, ma non risulta in alcun modo noiosa, anzi ti fa appassionare alle vicende che vengono narrate, facendoti venire una gran voglia di conoscere quello che succederà in seguito.
I disegni sono estremamente belli (soprattutto quelli dei ragazzi), riescono a esprimere al massimo le emozioni che i personaggi provano. In questo aspetto sono stati molto bravi anche i doppiatori.
La parte in assoluto più bella però è la colonna sonora; in particolare già l'opening dà l'idea di dolcezza e di freschezza che si apprezzerà poi nell'anime, per non parlare poi delle composizioni che i personaggi suoneranno nel corso delle vicende, una su tutte la stupenda Ave Maria che assumerà poi un particolare valore.
Credo che uno dei pregi di quest'anime sia quello di essere in grado di fare apprezzare un po' di più alle persone la musica classica, talvolta etichettata come noiosa.
Consiglio quest'anime a tutti coloro che amano la musica.
La corda d'oro altro non è che una bella storia d'amore tra una ragazza, Kahoko Hino, studentessa liceale, e il suo violino.
All'inizio del semestre il folletto Lili regala a Kahoko un violino magico che le permette di suonare ad altissimo livello pur non avendo alcun tipo di esperienza; ciò le apre le porte del concorso musicale indetto dalla scuola, il resto della storia si può solo vedere.
Personalmente ho gradito molto quest'anime, non tanto per la trama, che è semplice e senza particolari colpi di scena, né tanto meno per il fatto che sembra quasi un harem al maschile, dove cioè la protagonista è attorniata da ragazzi, ma proprio per la musica.
L'anime è un grande omaggio a molti fra i più grandi musicisti/compositori della storia: si spazia infatti da Chopin a Schumann, da Beethoven a Paganini, da Bach a Mozart e come fiore all'occhiello Schubert con il suo "Ave Maria" grandissimo capolavoro musicale.
Nota: il disegno è molto bello.
All'inizio del semestre il folletto Lili regala a Kahoko un violino magico che le permette di suonare ad altissimo livello pur non avendo alcun tipo di esperienza; ciò le apre le porte del concorso musicale indetto dalla scuola, il resto della storia si può solo vedere.
Personalmente ho gradito molto quest'anime, non tanto per la trama, che è semplice e senza particolari colpi di scena, né tanto meno per il fatto che sembra quasi un harem al maschile, dove cioè la protagonista è attorniata da ragazzi, ma proprio per la musica.
L'anime è un grande omaggio a molti fra i più grandi musicisti/compositori della storia: si spazia infatti da Chopin a Schumann, da Beethoven a Paganini, da Bach a Mozart e come fiore all'occhiello Schubert con il suo "Ave Maria" grandissimo capolavoro musicale.
Nota: il disegno è molto bello.
Sono partita molto curiosa e forse con troppe aspettative. "La Corda D'Oro" è un anime molto superficiale: la ragazza è circondata da ragazzi bellissimi e sembra non accorgersene. I personaggi sono poco caratterizzati e poco profondi: c'è il tonto simpatico e allegro, l'elegante e delicato, quello che dorme sempre, il lupo solitario e per finire il principe dal carattere orrendo. La protagonista è la classica ragazza semplice, per non dire tonta, dal cuore d'oro, che un giorno ha la botta di culo che la porta al centro del mondo.
Volevo finire la serie ma non c'è l'ho fatta, ho dato una sbirciata all'ultima puntata e dato che la protagonista non sembra filarsela con nessuno ho deciso di piantarlo lì. Se vi piacciono gli anime di musica allora scegliete nodame! Do sei perché almeno fino alla 10 puntata l'ho seguito bene ma di più non posso proprio dare.
Volevo finire la serie ma non c'è l'ho fatta, ho dato una sbirciata all'ultima puntata e dato che la protagonista non sembra filarsela con nessuno ho deciso di piantarlo lì. Se vi piacciono gli anime di musica allora scegliete nodame! Do sei perché almeno fino alla 10 puntata l'ho seguito bene ma di più non posso proprio dare.
Ho veramente adorato quest'anime sin dal primo episodio.
La cosa che più mi è piaciuta è stata l'ambientazione che rasenta l'idilliaco, e poi la musica. Non avevo mai visto un anime che parlasse di musica classica e l'ho trovata una scelta davvero interessante - grazie a questo anime mi sono appassionata alla musica classica.
La trama, seppur non delle più originali, prosegue senza grandi problemi a suon di musica fino all'ultimo episodio. La cosa che forse mi sarebbe piaciuta vedere approfondita è la personalità e la vita dei vari personaggi e poi forse anche un pochino di "controversie amorose". Quelle mancavano però La Corda D'Oro resta comunque uno dei miei anime preferiti e lo consiglio a tutti coloro che amano il genere shoujo e che sono molto romantici e poi anche a chi adora la musica.
La cosa che più mi è piaciuta è stata l'ambientazione che rasenta l'idilliaco, e poi la musica. Non avevo mai visto un anime che parlasse di musica classica e l'ho trovata una scelta davvero interessante - grazie a questo anime mi sono appassionata alla musica classica.
La trama, seppur non delle più originali, prosegue senza grandi problemi a suon di musica fino all'ultimo episodio. La cosa che forse mi sarebbe piaciuta vedere approfondita è la personalità e la vita dei vari personaggi e poi forse anche un pochino di "controversie amorose". Quelle mancavano però La Corda D'Oro resta comunque uno dei miei anime preferiti e lo consiglio a tutti coloro che amano il genere shoujo e che sono molto romantici e poi anche a chi adora la musica.
Kin-iro no Koruda è un anime realizzato dalla Aniplex, costituito da 25 puntate più un OAV di due episodi conclusivi.
Quanto al comparto grafico, non mi fa impazzire, anche se i fondali e la luminosità contribuiscono a creare un'aura magica gradevole, che è alla base dell'idea stessa della storia. Il character design è assolutamente scadente; soprattutto quello dei protagonisti maschili. Sono uno la fotocopia dell'altro, con l'unica differenza nel colore dei capelli, diverso per ciascuno, e dalla statura. Colore di capelli a parte, la protagonista femminile ha una somiglianza notevole con Misaki Ayuzawa, della serie "Kaichou wa Maid-sama!" (quest'ultima però è del 2010).
Ciò che mi ha spinto a guardare quest'anime è stata la musica, che fa da "vera" protagonista, e la possibilità di potere ascoltare qualche stralcio di musica classica. Nient'altro. Anche perché non c'è nient'altro da vedere e da ascoltare.
Entrando nel merito della storia, direi che la maratona di 25 puntate con l'aggiunta di un OAV, superfluo secondo me, è eccessiva rispetto a una storia che, in sé, è molto scarna e noiosa.
In sintesi: si avvicina il concorso musicale in una scuola e si sta cercando l'ultimo candidato. La malcapitata protagonista Hino, che di musica non ne sa assolutamente nulla, una mattina s'imbatte in una sorta di folletto petulante, che le affida un violino magico con il quale potrà esibirsi come una professionista. Ho pensato: una fortuna sfacciata! Sì certo, diamo un calcio ad anni di studio e di sacrificio, per fare passare il messaggio che l'amore per la musica è qualcosa che risiede nel cuore e non nella perfezione tecnica. Sciocchezze!
Ma andiamo avanti. Misurandosi con gli altri candidati al concorso, che sono ragazzi problematici e dal passato macchiato da eventi imbarazzanti - idiozie! -, uno più macho dell'altro, e l'immancabile timida e lagnosa ragazzina, Hino è tormentata perchèé si sente disonesta nei loro confronti - ma va? -, e cerca di fare del suo meglio (??), al punto da strafare e rompere le corde del suo strumento. Da quel momento in poi, inizierà a dedicarsi alla musica con maggiore onestà e con amore.
Hino in sostanza rappresenta una sorta di musa ispiratrice per tutti gli altri musicisti i quali, ossessionati dalla perfezione tecnica o perseguitati da fallimenti passati (capirai, stiamo parlando di ragazzini), hanno perduto o almeno non ancora compreso come dare espressione ai propri sentimenti attraverso la musica che producono. Hino, che di abilità tecnica non ne ha proprio, li sprona involontariamente a ricercare un approccio personale alla musica, come viverla e come raccontarla.
Da qui, un musicista dopo l'altro, indistintamente tra maschi e femmine, subirà il fascino della protagonista, e tutti saranno come drogati dalla musica "imperfetta" di Hino. In genere, traiamo ispirazione da chi reputiamo a un livello superiore al nostro e non viceversa. Invece questo fenomeno che si manifesta nell'anime è alquanto inspiegabile, nemmeno in un episodio di X-files si potrebbe chiarire adeguatamente.
Credo che se ci fosse stato da parte dell'autrice l'intenzione di rappresentare la ricerca e la scoperta di quel rapporto spirituale e unico che si crea tra chi suona e la propria musica, lei non avrebbe potuto scegliere modo più futile di questo.
Quanto al comparto grafico, non mi fa impazzire, anche se i fondali e la luminosità contribuiscono a creare un'aura magica gradevole, che è alla base dell'idea stessa della storia. Il character design è assolutamente scadente; soprattutto quello dei protagonisti maschili. Sono uno la fotocopia dell'altro, con l'unica differenza nel colore dei capelli, diverso per ciascuno, e dalla statura. Colore di capelli a parte, la protagonista femminile ha una somiglianza notevole con Misaki Ayuzawa, della serie "Kaichou wa Maid-sama!" (quest'ultima però è del 2010).
Ciò che mi ha spinto a guardare quest'anime è stata la musica, che fa da "vera" protagonista, e la possibilità di potere ascoltare qualche stralcio di musica classica. Nient'altro. Anche perché non c'è nient'altro da vedere e da ascoltare.
Entrando nel merito della storia, direi che la maratona di 25 puntate con l'aggiunta di un OAV, superfluo secondo me, è eccessiva rispetto a una storia che, in sé, è molto scarna e noiosa.
In sintesi: si avvicina il concorso musicale in una scuola e si sta cercando l'ultimo candidato. La malcapitata protagonista Hino, che di musica non ne sa assolutamente nulla, una mattina s'imbatte in una sorta di folletto petulante, che le affida un violino magico con il quale potrà esibirsi come una professionista. Ho pensato: una fortuna sfacciata! Sì certo, diamo un calcio ad anni di studio e di sacrificio, per fare passare il messaggio che l'amore per la musica è qualcosa che risiede nel cuore e non nella perfezione tecnica. Sciocchezze!
Ma andiamo avanti. Misurandosi con gli altri candidati al concorso, che sono ragazzi problematici e dal passato macchiato da eventi imbarazzanti - idiozie! -, uno più macho dell'altro, e l'immancabile timida e lagnosa ragazzina, Hino è tormentata perchèé si sente disonesta nei loro confronti - ma va? -, e cerca di fare del suo meglio (??), al punto da strafare e rompere le corde del suo strumento. Da quel momento in poi, inizierà a dedicarsi alla musica con maggiore onestà e con amore.
Hino in sostanza rappresenta una sorta di musa ispiratrice per tutti gli altri musicisti i quali, ossessionati dalla perfezione tecnica o perseguitati da fallimenti passati (capirai, stiamo parlando di ragazzini), hanno perduto o almeno non ancora compreso come dare espressione ai propri sentimenti attraverso la musica che producono. Hino, che di abilità tecnica non ne ha proprio, li sprona involontariamente a ricercare un approccio personale alla musica, come viverla e come raccontarla.
Da qui, un musicista dopo l'altro, indistintamente tra maschi e femmine, subirà il fascino della protagonista, e tutti saranno come drogati dalla musica "imperfetta" di Hino. In genere, traiamo ispirazione da chi reputiamo a un livello superiore al nostro e non viceversa. Invece questo fenomeno che si manifesta nell'anime è alquanto inspiegabile, nemmeno in un episodio di X-files si potrebbe chiarire adeguatamente.
Credo che se ci fosse stato da parte dell'autrice l'intenzione di rappresentare la ricerca e la scoperta di quel rapporto spirituale e unico che si crea tra chi suona e la propria musica, lei non avrebbe potuto scegliere modo più futile di questo.
La storia narrata in "La corda d'oro" è un'idilliaca rappresentazione di ciò che è la musica e dei sentimenti relativi a essa.
"La corda d'oro" è un anime emozionante e travolgente che riesce a commuovere e che accarezza amorevolmente ogni parte più profonda della nostra anima, facendoci riflettere sulle cose più importanti della vita.
Ogni scena, dalla più drammatica, alla più divertente, è resa alla perfezione dai doppiatori, che hanno saputo ammaliare con il loro modo fresco e brillante di recitare alla perfezione i dubbi e i dissidi dei personaggi principali. Molto esaltante è stata l'interpretazione dei personaggi di Hino Kahoko e di Yunoki Azuma, il primo perché ha saputo donare una voce amante della musica al suo personaggio, emozionandomi fino all'osso, il secondo perché ha saputo stupirmi in tutti i sensi.
Naturalmente anche la colonna sonora ha donato al prodotto un significato ben più complesso di quello del solito "shoujo scolastico". Qui l'amore la fa da padrone, ma è delicato e, potremmo dire, "platonico", perché è rivolto maggiormente alla musica, elemento chiave che unisce tutti i protagonisti. Le musiche di Bach, Shubert, Chopin e altri artisti famosi riecheggiano durante tutta la visione dell'anime, avvicinando lo spettatore al mondo fantastico della musica classica.
Parlando invece dei disegni e delle ambientazioni l'anime propone una città in stile "europeo", con parchi e negozietti resi davvero in modo superbo; i luoghi disegnati riescono ad assecondare la fantasia dello spettatore che, durante le esibizioni dei protagonisti, viene trasportato in un incantevole scenario magico, grazie alle note egregiamente suonate.
Concludendo posso dire che "La corda d'oro - Primo passo" è un anime davvero speciale: ha saputo donare a me tantissimo, ha saputo aprire il mio cuore come non mai, e per questo gliene sono grato. Per cui se volete che il vostro cuore venga toccato da quelle splendide note e da tutti quei sentimenti, espressi chiaramente dai personaggi, vi consiglio d'iniziare a vedere "La corda d'oro", perché davvero ne resterete estasiati.
"La corda d'oro" è un anime emozionante e travolgente che riesce a commuovere e che accarezza amorevolmente ogni parte più profonda della nostra anima, facendoci riflettere sulle cose più importanti della vita.
Ogni scena, dalla più drammatica, alla più divertente, è resa alla perfezione dai doppiatori, che hanno saputo ammaliare con il loro modo fresco e brillante di recitare alla perfezione i dubbi e i dissidi dei personaggi principali. Molto esaltante è stata l'interpretazione dei personaggi di Hino Kahoko e di Yunoki Azuma, il primo perché ha saputo donare una voce amante della musica al suo personaggio, emozionandomi fino all'osso, il secondo perché ha saputo stupirmi in tutti i sensi.
Naturalmente anche la colonna sonora ha donato al prodotto un significato ben più complesso di quello del solito "shoujo scolastico". Qui l'amore la fa da padrone, ma è delicato e, potremmo dire, "platonico", perché è rivolto maggiormente alla musica, elemento chiave che unisce tutti i protagonisti. Le musiche di Bach, Shubert, Chopin e altri artisti famosi riecheggiano durante tutta la visione dell'anime, avvicinando lo spettatore al mondo fantastico della musica classica.
Parlando invece dei disegni e delle ambientazioni l'anime propone una città in stile "europeo", con parchi e negozietti resi davvero in modo superbo; i luoghi disegnati riescono ad assecondare la fantasia dello spettatore che, durante le esibizioni dei protagonisti, viene trasportato in un incantevole scenario magico, grazie alle note egregiamente suonate.
Concludendo posso dire che "La corda d'oro - Primo passo" è un anime davvero speciale: ha saputo donare a me tantissimo, ha saputo aprire il mio cuore come non mai, e per questo gliene sono grato. Per cui se volete che il vostro cuore venga toccato da quelle splendide note e da tutti quei sentimenti, espressi chiaramente dai personaggi, vi consiglio d'iniziare a vedere "La corda d'oro", perché davvero ne resterete estasiati.
<b>ATTENZIONE: Possibili spoiler!</b>
Una premessa: in realtà, la serie possiamo dire che è composta da 26 episodi, in quanto esiste un OAV; ma siccome si tratta di un episodio completamente inutile, faccio finta anch'io che non esista.
<i>La corda d'oro - primo passo</i> è uno shoujo tratto da un videogioco per ragazze, che racconta le avventure di Hino Kahoko, studentessa della sezione ordinaria dell'accademia Seiso, che si trova a dover partecipare a un concorso con dei ragazzi della sezione di musica della stessa scuola. Hino non sa suonare uno strumento, ma riceve un violino magico da Lili, un folletto che solo lei riesce a vedere.
Inizia così per Hino un nuovo periodo della sua vita: per quanto lei suoni uno strumento magico, lentamente inizia a innamorarsi della musica e del violino. La partecipazione al concorso le frutta anche la conoscenza di tanti ragazzi, abilissimi musicisti e bellissimi ragazzi.
In realtà, lo ammetto, anch'io ho iniziato a vedere questa serie perché incuriosita dai disegni (dei ragazzi) e dal titolo (in italiano). Il fatto stesso che un po' ovunque io usi un avatar di Hino, e scriva persino fanfiction su questa serie, dimostra che la mia opinione sui disegni non è cambiata: sono davvero belli ed è un piacere guardare tanti bei ragazzi (ma anche ragazze, eh!) disegnati così bene.
Ovviamente, anche il reparto musicale è splendido: si tratta di brani di musica classica, per lo più, genere di cui non capisco niente, ma che mi piace; anche la sigla iniziale, di Kanon, non è da meno, mentre la finale, cantata dai ragazzi protagonisti, per quanto non faccia schifo, non è neanche chissà cosa.
Molto istruttivi e simpatici risultano, a fine episodio, i siparietti sulla musica classica tenuti da Lili, che insegnano qualcosina sugli autori e sulle musiche.
La domanda allora sorge spontanea: perché un voto così basso per una serie che finora si è dimostrata gradevole?
Il motivo principale è che si tratta di una di quelle classiche storie dove la protagonista, che non è bellissima, che non sa suonare, che è normalissima insomma, viene alla fine amata e venerata da tutti. Anche dal professor Hanazawa; anche da un ex studente della scuola; anche dall'unica concorrente ragazza, tanto che a volte mi viene il dubbio sia lesbica. Il passo dall'ammirazione all'amore è breve, e tre dei ragazzi già sono persi per lei per il modo in cui suona il violino. Che, tra l'altro, è un violino magico. Quindi, mi chiedo, amano il violino?
I personaggi, in ogni caso, sono abbastanza ben delineati; certo, l'autrice si sofferma più su alcuni, ma nel complesso riusciamo a riconoscere anche gli altri e ad affezionarci a loro.
Comunque, nonostante sia la musica la vera protagonista di questa serie, qui non si disdegnano anche altri temi, quali l'amore (ma no!) e le considerazioni - che a volte risultano essere noiosissime, proprio perché fatte ogni tre secondi - di Hino, che si rende conto di imbrogliare, perché suona un violino magico.
Adesso qualcuno di voi si sta chiedendo: "Sì, ma alla fine Hino sceglie qualcuno? O facciamo come <i>Angelique</i>, che amano tutti, ma che lei lascia con un palmo di naso?".
Vi premetto subito, se non lo sapete, che il manga in Giappone è in prosecuzione. E che quindi, sì, avete capito bene, non solo dopo 25 puntate rimaniamo con la domanda che balla ancora sulle nostre teste, ma, udite udite!, non veniamo neanche a sapere chi è il vincitore del concorso - sì, un vincitore c'è, ma dovete leggervi il manga, o vedere il secondo passo per conoscerlo!
Credetemi: nonostante io legga il manga, scriva ff sulla serie, adori i disegni e, insomma, vedrei anche il terzo passo, se ci fosse, vi consiglio di vederlo solo se siete consci delle cose di cui sopra e se, menefreghisti al massismo, volete vedervi una serie di bei ragazzi; se invece amate la musica classica, guardatelo, ma prediligete altri titoli.
Perché allora lo segui e lo ami tanto, mi chiedete? Sarà masochismo, non so che altro dirvi.
Una premessa: in realtà, la serie possiamo dire che è composta da 26 episodi, in quanto esiste un OAV; ma siccome si tratta di un episodio completamente inutile, faccio finta anch'io che non esista.
<i>La corda d'oro - primo passo</i> è uno shoujo tratto da un videogioco per ragazze, che racconta le avventure di Hino Kahoko, studentessa della sezione ordinaria dell'accademia Seiso, che si trova a dover partecipare a un concorso con dei ragazzi della sezione di musica della stessa scuola. Hino non sa suonare uno strumento, ma riceve un violino magico da Lili, un folletto che solo lei riesce a vedere.
Inizia così per Hino un nuovo periodo della sua vita: per quanto lei suoni uno strumento magico, lentamente inizia a innamorarsi della musica e del violino. La partecipazione al concorso le frutta anche la conoscenza di tanti ragazzi, abilissimi musicisti e bellissimi ragazzi.
In realtà, lo ammetto, anch'io ho iniziato a vedere questa serie perché incuriosita dai disegni (dei ragazzi) e dal titolo (in italiano). Il fatto stesso che un po' ovunque io usi un avatar di Hino, e scriva persino fanfiction su questa serie, dimostra che la mia opinione sui disegni non è cambiata: sono davvero belli ed è un piacere guardare tanti bei ragazzi (ma anche ragazze, eh!) disegnati così bene.
Ovviamente, anche il reparto musicale è splendido: si tratta di brani di musica classica, per lo più, genere di cui non capisco niente, ma che mi piace; anche la sigla iniziale, di Kanon, non è da meno, mentre la finale, cantata dai ragazzi protagonisti, per quanto non faccia schifo, non è neanche chissà cosa.
Molto istruttivi e simpatici risultano, a fine episodio, i siparietti sulla musica classica tenuti da Lili, che insegnano qualcosina sugli autori e sulle musiche.
La domanda allora sorge spontanea: perché un voto così basso per una serie che finora si è dimostrata gradevole?
Il motivo principale è che si tratta di una di quelle classiche storie dove la protagonista, che non è bellissima, che non sa suonare, che è normalissima insomma, viene alla fine amata e venerata da tutti. Anche dal professor Hanazawa; anche da un ex studente della scuola; anche dall'unica concorrente ragazza, tanto che a volte mi viene il dubbio sia lesbica. Il passo dall'ammirazione all'amore è breve, e tre dei ragazzi già sono persi per lei per il modo in cui suona il violino. Che, tra l'altro, è un violino magico. Quindi, mi chiedo, amano il violino?
I personaggi, in ogni caso, sono abbastanza ben delineati; certo, l'autrice si sofferma più su alcuni, ma nel complesso riusciamo a riconoscere anche gli altri e ad affezionarci a loro.
Comunque, nonostante sia la musica la vera protagonista di questa serie, qui non si disdegnano anche altri temi, quali l'amore (ma no!) e le considerazioni - che a volte risultano essere noiosissime, proprio perché fatte ogni tre secondi - di Hino, che si rende conto di imbrogliare, perché suona un violino magico.
Adesso qualcuno di voi si sta chiedendo: "Sì, ma alla fine Hino sceglie qualcuno? O facciamo come <i>Angelique</i>, che amano tutti, ma che lei lascia con un palmo di naso?".
Vi premetto subito, se non lo sapete, che il manga in Giappone è in prosecuzione. E che quindi, sì, avete capito bene, non solo dopo 25 puntate rimaniamo con la domanda che balla ancora sulle nostre teste, ma, udite udite!, non veniamo neanche a sapere chi è il vincitore del concorso - sì, un vincitore c'è, ma dovete leggervi il manga, o vedere il secondo passo per conoscerlo!
Credetemi: nonostante io legga il manga, scriva ff sulla serie, adori i disegni e, insomma, vedrei anche il terzo passo, se ci fosse, vi consiglio di vederlo solo se siete consci delle cose di cui sopra e se, menefreghisti al massismo, volete vedervi una serie di bei ragazzi; se invece amate la musica classica, guardatelo, ma prediligete altri titoli.
Perché allora lo segui e lo ami tanto, mi chiedete? Sarà masochismo, non so che altro dirvi.
Io lo adoro! Sarà che suono il pianoforte, ma mi ha veramente colpito tantissimo. Lo consiglio vivamente a tutti quelli che non hanno ancora scoperto il senso della musica. E' dolce e profondo di significato, sa tenerti incollato allo schermo fino alla fine con il fiato sospeso. Mi ha veramente fatto venire tanta voglia di suonare e di non abbandonare mai il mio strumento. Esprime la musica secondo varie sfaccettature: l'amore per essa, il senso di pienezza che ne deriva. Alzi la mano chi non ascolta la musica. Nessuno? Ok, perfetto. La Corda d'Oro vuole far capire proprio questo: non possiamo fare a meno della musica, qualunque essa sia, dalla musica classica alla musica rock.
Anime che si lascia guardare e scorre senza infamia e senza lode. La trama è veramente poco originale, a parte per la tematica "musicale" che è credo una novità nel genere. Abbiamo la nostra solita protagonista: carina, insicura, gentile, mediocre in tutto, ma in grado di rilasciare probabilmente potentissimi feromoni che attirano inesorabilmente l'affetto delle fanciulle (ma solo se timide e/o giornaliste e/o simpatiche) e l'ammirazione dei ragazzi (ma solo quelli più fighi, più belli, più intelligenti e soprattutto più complessati della scuola); nell'ordine le povere vittime di cotanta emissione ormonale sono: un pianista represso e atletico, un violinista tenebroso e scontroso, un divino quanto ambiguo flautista, un violoncellista efebico e un trombettista spigliato e solare e in aggiunta anche un bel prof e un affabile assistente. L'ho già detto che sono i più fighi della scuola, vero?
La storia è abbastanza lineare nella sua surrealità, senza particolari colpi di scena, a parte la rottura del violino magico, che segna in effetti la svolta nella "carriera musicale" della protagonista.
A parte la classica struttura dello shojo, che si regge tutta sul fascino dei protagonisti maschili (devo dire tutti ben rappresentati e neanche poi tanto piatti sul piano caratteriale), l'aspetto tecnico è da elogiare. buona l'animazione, buono il disegno. Molto belli i colori, vivi e brillanti (a parte forse per l'eccessiva stravaganza delle chiome dei protagonisti), ma soprattutto bellissima la colonna sonora, che include brani bellissimi della musica classica.
Se siete ragazze e avete voglia di qualcosa di leggero e ben fatto, soprattutto infarcito di bei ragazzi, questo è l'anime giusto!
La storia è abbastanza lineare nella sua surrealità, senza particolari colpi di scena, a parte la rottura del violino magico, che segna in effetti la svolta nella "carriera musicale" della protagonista.
A parte la classica struttura dello shojo, che si regge tutta sul fascino dei protagonisti maschili (devo dire tutti ben rappresentati e neanche poi tanto piatti sul piano caratteriale), l'aspetto tecnico è da elogiare. buona l'animazione, buono il disegno. Molto belli i colori, vivi e brillanti (a parte forse per l'eccessiva stravaganza delle chiome dei protagonisti), ma soprattutto bellissima la colonna sonora, che include brani bellissimi della musica classica.
Se siete ragazze e avete voglia di qualcosa di leggero e ben fatto, soprattutto infarcito di bei ragazzi, questo è l'anime giusto!
La corda d'oro è un anime carino, ha un bel character design, ma trovo che a questa serie manchi qualcosa. La trama è stata sviluppata in modo scialbo, forse perchè è un anime harem. Dopo aver visto i primi episodi l'interesse dello spettatore potrebbe calare. L'ambientazione nel mondo della musica però è una delle motivazioni per cui consiglierei ugualmente di guardare La corda d'oro. La forte passione dei personaggi fa venire voglia di imparare a suonare uno strumento.
Pro e contro per questa serie di 26 episodi (ma credo ne esista una seconda serie). Non male i disegni, moderni e abbastanza curati, anche se un po' rigidi a volte, ma restano sempre su un livello accettabile senza scadere nel corso delle puntate. Io personalmente adoro la musica classica, quindi questo rende per me interessante questa serie. La documentazione sulla musica è abbastanza accurata e i brani non sono messi a caso, anche se a volte secondo me se ne abusa rendendo un po' banale la situazione. La protagonista (al 2°anno dell'istituto, sezione generale) è la solita carina, semplice, non appariscente, altruista, sincera, benvoluta dai buoni e malsopportata dai cattivi, adorata dagli amici e dalle amiche, ma tanto modesta da pensare di non meritarlo, insomma la solita protagonista poco credibile e abbastanza banale. I coprotagonisti sono tutti bellissimi ragazzi, molto stereotipati e già visti come tipi, ovviamente tutti belli e affascinanti, e tutti attratti dalla protagonista. Le coprotagoniste sono ovviamente amiche che ammirano la protagonista e ne lodano le qualità. Ammetto che alcuni dei personaggi mi sono piaciuti, ma sono i soliti tipi già visti e rivisti in altre serie. Il tipo bello e tenebroso (2° anno, sezione musicale) che suona il violino, figlio di musicisti famosi, scontroso ma dall'animo sensibile e turbato che viene scosso dalla protagonista e dimostra la sua sensibilità. Il tipo sportivo e aitante (2° anno, sezione generale), che suona il pianoforte, dal carattere scontroso ma sincero, che finisce per aprirsi grazie alla protagonista, ed è sempre gentile con lei, e grazie a lei trova il coraggio di mostrare a tutti le sue abilità con il pianoforte, essendo conosciuto solo come un membro del club di calcio (se non fosse stato per la sigla che lo mostra al pianoforte, forse poteva essere uno dei pochi colpi di scena della serie). Il tipo simpatico e solare (3° anno, sezione musicale), che suona la tromba, espansivo e sincero, sempre attivo e informale, che è attratto dalla protagonista e in sua presenza finisce in certe situazioni per diventare quasi timido. Il tipo bellissimo ed elegante (3° anno, sezione musicale), che suona il flauto traverso, dalla famiglia tradizionalista, gentile e galante, che però nasconde un carattere infido (forse è l'unico colpo di scena della serie), ammirato da tutte le ragazze della scuola che finiscono per mettersi contro la protagonista perché lui è gentile con lei, anche se finisce per mostrarle il suo vero carattere e arrivare quasi a minacciarla. Il tipo mite e carino (1° anno, sezione musicale), che suona il violoncello, si vede spesso addormentato perché si esercita tutta la notte, ha un viso angelico e parla sempre lentamente e a bassa voce, gli piacciono molto i libri e ammira la protagonista. La ragazzina dolce e timida (1° anno, sezione musicale), che suona il clarinetto, arrossisce spesso e parla in modo un po' impacciato, veste in pizzi e merletti e ammira la protagonista. Poi ci sono le due amiche inseparabili della protagonista, la ragazza del club di giornalismo (2° anno, sezione generale), allegra e solare, curiosa e invadente, ma anche lei, come i musicisti, appassionata al suo lavoro, poi il professore giovane e il suo amico, anche loro nel campo della musica. Pro e contro insomma, ma a parte la musica classica e la bellezza dei personaggi (si parla di estetica, perché interiormente sono stereotipati), credo che la serie sia carina, ma nulla di memorabile.
Ho appena visto l'ultimo episodio... che dire... non poteva andare meglio di così! Sarà anche vero che ho la lacrima facile a tutti i finali, ma questa volta è stato diverso, mi sono davvero emozionata! Sinceramente avrei preferito vedere come si sarebbero evuluti i rapporti dei ragazzi con Kaho, ma mi posso accontentare così. Splendido anime pieno di sentimento, capace di farti sognare accopagnato tutto da una splendida colonna sonora. Io non sono mai stata una appassionata di musica classica, ma con "La corda d'oro" ho scoperto un universo tutto nuovo nel quale sicuramente non mi sarei mai immersa (mi sono appassionata specialmente all' "ave maria" di Schubert). Inoltre sono rimasta abbastanza soddisfatta dal character design. Giudizio globale un 10 ben meritato (non sono una dal 10 facile, vedo parecchi anime, brutti e belli che siano da ormai anni e anni) lo consiglio a tutti coloro che amano le storie romantiche accompagnate da dolcissime melodie! :) Ciao e Kissoni By Lurei-chan!
Davvero una grossa delusione. Avevo letto la trama di quest'anime e mi era subito interessato, quale amante di musica classica; non mi ero fatta scoraggiare ne' dal character design (davvero bruttino e amatoriale secondo me) ne' dall'elemento magico-fantasy. Purtroppo, invece, ci troviamo davanti all'ennesima banale commedia romantica che presenta le tipiche situazioni del genere senza nemmeno sforzarsi di inventare qualcosa minimamente originale. I personaggi sono quanto di piu' stereotipato ci possa essere in un anime: la protagonista e' carina, ma non bella, gentile, dolce e un po' imbranata; poi c'e' il tipo ombroso e introverso ma che in realta' nasconde un animo candido, il tipo allegro e divertente, il tipo timido, il tipo venerato da tutte le ragazze della scuola... Insomma, che pizza! Inoltre le situazioni che si vengono a creare ricordano davvero una miriade di avvenimenti gia' visti in mille anime, prima di questo (ES. Le ragazze gelose della protagonista che cercano di metterla in difficolta' o ancor piu' il fatto che, senza volerlo, tutti i *bellissimi* ragazzi protagonisti di questa serie si innamorano di lei). Lo sconsiglio caldamente se siete stanchi delle solite storie trite e ritrite. Se vi piace la musica classica, guardate Nodame Cantabile che e' su un livello totalmente diverso.
Trama
Hino Kahoko frequenta la sezione regolare di una scuola che per metà è un conservatorio. Le piace la musica ma non ha mai provato a suonare alcun strumento, fino al giorno in cui incontra Lili, un folletto della musica che si dice essere il protettore della scuola fin dalla sua creazione.
Solo pochi esseri umani riescono a vederlo e a questi fortunati fa il dono di poter esprimere i sentimenti attraverso il suono di uno strumento, anche a quelle persone come Kahoko che di musica ne capiscono poco o niente. La ragazza è incredula, ma ben presto si renderà conto che il folletto è serio nelle sue intenzioni, si troverà infatti iscritta a sua insaputa al concorso musicale che la scuola organizza ogni anno, riservato solitamente agli allievi più meritevoli della sezione musicale. A nulla varranno le sue richieste di non partecipare, perché il preside stesso conosce Lili e appoggia le sue scelte. Il folletto le dona un violino magico la cui particolarità risiede nell'ultima corda di color oro (da qui il titolo). Chiunque desideri suonarlo riesce a farlo meravigliosamente bene. Da questi presupposti partono le avventure di Kahoko, farà la conoscenza degli altri partecipanti al concorso e inizierà a capire quanto sia bello poter esternare i propri sentimenti attraverso la musica.
Opinione
La serie è basata su un videogioco prodotto dalla Kohei, e ne esiste anche il manga pubblicato dalla casa editrice Hakusensha.
Quello che trovo molto bello è l'ambientazione, non è facile trovare una serie che parli di musica classica, per cui ritengo che sia molto originale. Non ho dato il punteggio pieno a causa dei numerosi cliché tipici degli shoujo che lo caratterizzano, che spesso fanno intuire molto prima ciò che accadrà alla fine. Non mi è ancora chiaro di quanti episodi sarà composta la serie, staremo a vedere se ci sarà qualche colpo di scena più avanti. Resta il fatto che è un tripudio di bei ragazzi, musicisti per giunta, il ché non guasta ^^
Hino Kahoko frequenta la sezione regolare di una scuola che per metà è un conservatorio. Le piace la musica ma non ha mai provato a suonare alcun strumento, fino al giorno in cui incontra Lili, un folletto della musica che si dice essere il protettore della scuola fin dalla sua creazione.
Solo pochi esseri umani riescono a vederlo e a questi fortunati fa il dono di poter esprimere i sentimenti attraverso il suono di uno strumento, anche a quelle persone come Kahoko che di musica ne capiscono poco o niente. La ragazza è incredula, ma ben presto si renderà conto che il folletto è serio nelle sue intenzioni, si troverà infatti iscritta a sua insaputa al concorso musicale che la scuola organizza ogni anno, riservato solitamente agli allievi più meritevoli della sezione musicale. A nulla varranno le sue richieste di non partecipare, perché il preside stesso conosce Lili e appoggia le sue scelte. Il folletto le dona un violino magico la cui particolarità risiede nell'ultima corda di color oro (da qui il titolo). Chiunque desideri suonarlo riesce a farlo meravigliosamente bene. Da questi presupposti partono le avventure di Kahoko, farà la conoscenza degli altri partecipanti al concorso e inizierà a capire quanto sia bello poter esternare i propri sentimenti attraverso la musica.
Opinione
La serie è basata su un videogioco prodotto dalla Kohei, e ne esiste anche il manga pubblicato dalla casa editrice Hakusensha.
Quello che trovo molto bello è l'ambientazione, non è facile trovare una serie che parli di musica classica, per cui ritengo che sia molto originale. Non ho dato il punteggio pieno a causa dei numerosi cliché tipici degli shoujo che lo caratterizzano, che spesso fanno intuire molto prima ciò che accadrà alla fine. Non mi è ancora chiaro di quanti episodi sarà composta la serie, staremo a vedere se ci sarà qualche colpo di scena più avanti. Resta il fatto che è un tripudio di bei ragazzi, musicisti per giunta, il ché non guasta ^^