Labyrinth of Cinema
Un ritorno allo sperimentalismo visionario delle origini per Obayashi, che si rivolge soprattutto ai giovani nel raccontare con dovizia di particolari alcuni episodi salienti del passato militarista nipponico, dagli ultimi giorni del feudalesimo alla bomba di Hiroshima. Ambientato in un cinema surreale nella città portuale di Onomichi, alcuni giovani vengono catapultati a vivere nelle storie che stanno visionando. Si tratta di un film eccessivo, carico, debordante, fluviale nelle sue tre ore che scorrono al ritmo di un montaggio frenetico e dei dialoghi serrati. Di forte impatto visivo con la sua fotografia dai cromatismi saturi, e disinvolto nella commistione di generi, il racconto porta avanti un’istanza etica oltre che estetica. A tratti potrebbe risultare un po’ lungo ed estenuante da seguire ma ne vale assolutamente la pena, almeno per chi cerca un approccio insolitamente visionario alla storia del Giappone, guidati dalle liriche potenti del nume tutelare Chūya Nakahara.