Cry
Continua con "Cry" il viaggio nel cinema di Hirobumi Watanabe al Far East Film Festival 2020 nella speciale sezione fuori concorso a lui dedicata. Il film mantiene un approccio più vicino al cinema del reale che al cinema di finzione. Rispetto a "I'm really good", il film racconta più di una giornata di un personaggio interpretato dallo stesso regista, con una struttura rigorosa e le scene che si ripetono in modo sistematico e ripetitivo con rari intermezzi a spezzare la monotonia narrativa (come l’incursione nella sala cinematografica dove il regista cita autoironicamente il suo stesso film "I am really good"). Inoltre la base musicale del fratello Yuji Watanabe sembra avere più personalità. Mettendosi al centro delle inquadrature e imponendo la sua forte presenza scenica nei panni di un laconico e solitario allevatore di maiali, il regista sembra dichiarare con questo film un personale manifesto poetico.