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Rudido

Episodi visti: 1/1 --- Voto 3
Trama: In un futuro apocalittico imprecisato le gesta di Kyashan...

Questo film, diretto dal regista esordiente Kazuaki Kiriya, è un inguardabile e noiosissimo pastrocchio infarcito di effetti speciali (invecchiati malissimo) fino allo spasimo, datato 2004.

Quando all'epoca si vedevano prodotti di questo genere, si era fortemente tentati di asserire che il cinema fosse arrivato alla frutta. Per fortuna Kyashan era solo un apice (da non sottovalutare) di una tendenza all'abbandono completo della narrazione e ad un utilizzo eccessivo e senza senso degli effetti speciali. Una tendenza che nel cinema commerciale c'è da sempre, pur con mezzi e risultati diversissimi nel tempo, ma che prese piede a inizio anni 2000 con un certo rinnovato vigore. Ma questa pellicola è soprattutto un esempio di totale disprezzo dello spettatore. Il regista sembra infatti non avere del tutto la padronanza della materia filmica. Colpa probabilmente di una sceneggiatura straripante di vecchie (e brutte) battute, indegne anche di una soap opera brasiliana da canale locale, tra semplificazioni estreme e filosofeggiamenti inevitabilmente abborracciati.

Ok, dalla trama del Kyashan cartone animato storico che conosciamo tutti magari non si poteva trarre un nuovo "2001 odissea nello spazio", ma in questa pellicola tutto sembra davvero fuori posto (a cominciare dalla sceneggiatura). Stiamo parlando di un film di 140 minuti che non riesce a sviluppare una trama lineare, i cui personaggi sono uno più ridicolo dell'altro e sembrano recitare con puerile innocenza dialoghi direttamente estratti da qualche foglietto di cioccolatini ("Ah! perchè gli uomini si combattono tra di loro?" Giunge ad asserire la donna del protagonista con candore dopo circa un'oretta di guerre mondiali atomiche ?!?).

Tutti questi elementi possono suscitare facilmente la risata isterica, la follia o più semplicemente l'abbandono della visione prima del gran finale. In ogni caso se comunque non eravate a priori interessati alla narrazione ed eravate in cerca "solo" di un film d'azione ben fatto, potete rilassarvi e dedicare la vostra attenzione ad altre più meritevoli pellicole. Perchè in "Kyashan - la rinascita", persino il montaggio delle scene d'azione è gravemente insufficiente. Regista e montatore sembrano aver effettuato i tagli a casaccio, e il risultato finale è che anche i numerosi combattimenti presenti risultano ridicoli, e a tratti incomprensibili. Come già accennato anche il comparto tecnico è gravemente deficitario, con una cgi fastidiosa e a tratti pessima. La colonna sonora inutilmente epica con sprazzi di metal e il brano principale ("Dareka no negai ga kanau koro") di Utada Hikaru non alzano il risultato finale.


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Giona

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7,5
Uscito in Giappone nel 2004 e in Italia nel 2006, "Kyashan - La rinascita" è il film dal vivo ispirato dalla serie animata della Tatsunoko "Casshern", chiamata in Italia "Kyashan". Tale serie da piccolo mi piaceva moltissimo quando la guardavo su Euro TV, e la rivedo tuttora con piacere; si può quindi pensare che dal film mi aspettassi grandi cose.
La vicenda dell'adattamento live action ha luogo nella seconda metà del XXI secolo. Un conflitto di cinquant'anni ha opposto la Federazione dell'Asia Orientale all'Unione Europea, decretando la sconfitta di quest'ultima. Il governo della Federazione, guidato da un anziano "Generalissimo", ha un'ideologia basata sulla supremazia della razza gialla. Questa politica provoca continui tumulti in alcune regioni, per sedare i quali è costantemente impiegato l'esercito, con gravi perdite. In questo contesto s'inseriscono i protagonisti della storia. Il professor Azuma è un biologo che ha un progetto per realizzare le "neo-cellule", che permetterebbero di creare organi di ricambio perfettamente compatibili. Il suo obiettivo originario sarebbe di guarire la moglie gravemente malata, ma il governo se n'interessa perché lo vede rispondente alle proprie esigenze, sia per salvare delle vite di soldati al fronte, sia per allungare quelle delle vecchie cariatidi che ne fanno parte. Tetsuya, il figlio del professore, per amor patrio si arruola volontario nell'esercito ma cade in combattimento. Nel frattempo accade un evento misterioso che colpisce il laboratorio di Azuma e la conseguenza è che gli organi sperimentali a mollo nel brodo di coltura delle neocellule, che finora non avevano mostrato alcun progresso, si uniscono per formare dei corpi completi che prendono vita. I militari si fanno prendere dal panico e sterminano i nuovi individui, tranne un piccolo gruppo che riesce a salvarsi rifugiandosi in un remoto castello dimenticato. Qui trovano una strana catena di montaggio di robot da utilizzare a scopo bellico: uno dei "Neoroidi" (così hanno deciso di chiamarsi), atteggiatosi a capo, dà il via alla costruzione di robot e decide di usarli per conquistare il mondo e sterminare l'umanità. Azuma, rimasto nel suo laboratorio, immerge il corpo del figlio nel brodo di coltura per cercare di risuscitarlo: ci riesce e Tetsuya ne riceve anche un potenziamento della forza fisica, ma accoppiato ad un aumento della pressione interna che mette il suo corpo a rischio di scoppiare. Per ovviare a ciò, un altro scienziato che lavora per l'esercito ed è tra l'altro il padre della fidanzata di Tetsuya, mette a punto una tutta speciale che possa compensare questa pressione. Ma i Neoroidi cercano di rapirlo per farlo lavorare per loro: Tetsuya è così costretto a combattere di nuovo.
Dal punto di vista visivo il film è molto suggestivo; molti fondali non sono reali ma generati al computer, con un ampio utilizzo dello schermo blu. Gli effetti speciali sono però ridondanti e persino fastidiosi in diverse scene. Inoltre, svariati eventi fondamentali non sono spiegati a sufficienza e sembrano buttati lì solo per far andare avanti la storia.
C'è un significativo contrasto tra certi aspetti della tecnologia del mondo di Kyashan: assieme a iperavveniristiche fortezze volanti e mega-treni blindati si vedono automobili degli anni '30 e macchine fotografiche ancora più vecchie.
Dalla serie animata provengono molte citazioni (come il casco di Kyashan, che dal protagonista non viene mai indossato ma si vede in un'inquadratura assieme ad elmi medievali, o il mantello rosso del capo dei Neoroidi); la scena in cui Tetsuya/Kyashan (nel film viene spiegato il perché del cambio di nome) fa a pezzi i robot replica tutte le sue mosse tipiche dell'anime. Una cosa curiosa è che, nonostante la loro ideologia razzistica a favore dei popoli orientali, il Generalissimo e suo figlio, che hanno nomi giapponesi, hanno caratteri somatici tendenti al tipo europoide più di quelli dei Neoroidi che disprezzano.


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Davi 90

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
"L'odio non può che generare altro odio"

Oggi voglio recensire questo film che ho scoperto - e visto - grazie a un caro amico, tempo fa.
Inizio con il dire che "Kyashan - La Rinascita" è un film di fantascienza del 2004 diretto da Kazuaki Kiriya. Narra la storia di Tetsuya e della sua amata Luna, i quali cercano di difendere la loro città da robot distruttori.

Devo dire che questo film dovrete vederlo un po' di volte per poterlo davvero comprendere a pieno, poiché vanta una certa profondità e complessità nelle tematiche trattate che, a prima vista, non possono essere subito intuite e capite. Lo dico per esperienza personale.
Dopo questa piccola premessa, posso dirvi che "Kyashan - La rinascita" è un film piacevole, anzi il migliore che io abbia visto ispirato a un anime. Esso possiede dei momenti - notate bene la parola "momenti" - di fantastica azione ed è molto profondo in alcune scene in cui riesce a toccare la sensibilità di chi lo guarda. Certo! Non è uno di quei film che punta solo sull'azione - che comunque ci sarà -, ma punta più su dei valori umani e su voler trasmettere una grande e bella morale.

Arrivando a parlare del livello tecnico, devo dire che gli effetti speciali li ho trovati davvero ben fatti, specialmente durante il combattimento contro i robot: scena davvero adrenalinica e spettacolare.
Le bellissime musiche riescono a fondersi con il film e c'è una fotografia di alto livello.
Unica pecca che si può riscontrare senza difficoltà è il montaggio un po' troppo confusionario, infatti non sempre permette una perfetta legatura tra tutte le scene presenti nella pellicola, creando così della confusione.
L'adattamento italiano è buono e Simone D'Andrea fa bene il suo lavoro nel dare la voce al protagonista.

In definitiva "Kyashan - La rinascita" è un film cruento e violento che abbina un'azione non eccessiva a tanti altri momenti di grande profondità. La guerra e l'odio sono le tematiche maggiormente trattate al suo interno e di certo possiede un'atmosfera sicuramente drammatica e per nulla allegra e spensierata. In alcuni punti, per i miei personali gusti, poteva essere fatto meglio, ma comunque il risultato è più che buono.
Lo consiglio se amate il genere, ma non vi stupite se il finale vi apparirà poco chiaro, inizialmente.


 1
Argento

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
La prima volta che ho visto "Kyashan la rinascita" ero curioso. L'amico che mi ha prestato il film si era presentato assicurandomi che doveva farmi vedere un film spettacolare. Tanto fece che mi convinse a portarmi a casa la sua copia in DVD del film. Ammetto che la cosa provocò in me reazioni contrastanti. Avevo già visto il trailer italiano quando era stato distribuito il film al cinema, e visivamente sembrava notevolmente interessante, anche se temevo che la storia in sé mi avrebbe deluso un po'.
Della serie televisiva originale ho visto qualche puntata, ma ero troppo piccolo allora per avere oggi dei veri ricordi del ragazzo androide. Si mischia quasi tutto con informazioni a posteriori acquisite dalla rete.

Arrivato a casa mi sono seduto sul divano, ho acceso tutti quei marchingegni che al giorno d'oggi promettono di far vivere a casa l'esperienza del cinema, schiaccio play e faccio partire il film di Kyashan. Il film iniziò presentando i vari personaggi con il sottofondo musicale della "Sonata al chiaro di luna", cosa che mi colpì e mi diede un senso familiare. Il film però stentava a decollare e così, cullato dalla musica di Beethoven, mi addormentai.
Tre sarebbe il voto che darei a un film che mi fa addormentare dopo neanche venti minuti. Infatti, al mio risveglio ero particolarmente deluso. Dato che avevo sotto mano il DVD originale guardai un po' gli extra presenti, tra cui uno spot per la televisione giapponese. La musica nello spot la cantava Hikaru Utada, ne ero quasi sicuro, ma andai lo stesso a controllare sui crediti del film. Da lì passai a controllare se qualcuno dello staff che aveva lavorato a "Casshern" (titolo originale), avesse preso parte a qualche altra opera che mi piaceva. Il regista Kazuaki Kiriya era all'esordio, a quanto so. Ma Shinji Higuchi allo story board e Shiro Sagisu compositore delle musiche non lo erano e capii così il senso di famigliarità della colonna sonora. Mi convinsi che il film forse si meritava un secondo tentativo di visione. Questa volta guardai il film fino alla fine, e assicuro, dopo un po' di torpore iniziale, prende ritmo e dinamiche inaspettate.

La storia, molto brevemente, narra della morte in guerra di un giovane, Tetsuia Azuma, figlio di un noto scienziato al servizio dell'Impero di Eurasia. Alla morte del giovane il suo spirito si reca a salutare un'ultima volta le persone a lui care. Invisibile può solo vedere la realtà che lo circonda disperarsi per la sua scomparsa. Tranne il padre, il quale è consacrato a una vita fatta di scienza: stava infatti sperimentando un nuovo metodo di rigenerazione spontanea delle cellule.
L'esperimento fallisce dando alla luce nuove forme di vita umane. Il fantasma di Tetsuya fa solo in tempo a vedere uno dei nuovi esseri umani rapire la madre, prima che la tragedia abbia inizio e il film veda la luce di un nuovo eroe. Il protagonista non è senza macchia e senza paura, ma non accettato e consapevole che la sua vita, che è una vita forzata, avrà un alto prezzo da pagare.

Tenendo conto che è molto difficile girare un film con attori in carne e ossa tratto da una serie del genere, il voto è dato ad alcuni colpi di genio del regista, e a un modo di districare la storia molto forte, con un finale addirittura crudele e sicuramente triste per un film che alla fine si scopre non lascia nulla al caso.
"Kyashan: la rinascita" è un film che forse si merita e necessita di essere visto più volte per essere apprezzato in pieno.
Gli effetti speciali non sono perfetti, ma le buone scelte della fotografia riescono a nascondere o a rendere gradevoli alcuni artefatti della grafica al computer.
Il monologo, la fine del finale stesso, è in assoluto uno dei migliori che ricordo e soprattutto utilizza le immagini, di cui non rivelo nulla a chi non lo ha visto, come fossero un monologo nel monologo. L'audio da solo non darebbe la sensazione di rimpianto che riesce a dare un figlio che con coraggio porta in spalle il padre paraplegico, e tutto quello che può rendere un padre e un figlio così distanti da distruggere un impero.
Ripensandoci ora, dovevo essere veramente a pezzi la prima volta che l'ho visto e mi sono addormentato. Non c'è altra spiegazione.

Speranza: è questo il nome del figlio mio e di Luna.