Boys over Flowers 2 - Hana Yori Dango Returns!
ATTENZIONE: presenza di spoiler
Avendo già visto e gradito la prima serie non potevo fare a meno di vedere anche la seconda.
La narrazione riprende da quando Domyoji Tsukasa è partito per New York per proseguire i propri studi in vista di prendere il timone del conglomerato Domyoji.
Makino Tsukishi non ha più sue notizie e così va a New York, complice una riffa natalizia nella ditta del padre che le consente di fare un viaggio di 3 giorni nella città americana. Qui gliene succedono di ogni, ma in suo aiuto arriva Hanazawa Rui, che poi chiama il resto della combriccola.
Tsukushi incontra Tsukasa, ma le cose non vanno come sperava. Tsukasa infatti la liquida con poche parole, lasciandola di stucco. Nonostante l'intervento degli amici sembra che il ragazzo sia irremovibile.
Perciò a Tsukishi non resta che tornare in Giappone.
Peccato che qualche giorno dopo Tsukasa torni in patria per volere della madre; la kuso baba ne sta combinando un'altra delle sue e stavolta umilia pesantemente Tsukishi: organizza una festa per il compleanno di Tsukasa, che in realtà è una festa di fidanzamento con Okawara Shigeru, figlia di un magnate petrolifero, l'unico in grado di salvare le industrie Domyoji dal tracollo. Come se non bastasse la strega invita Tsukushi alla festa e le chiede persino di suonare il pianoforte (cosa che lei non sa fare), per umiliarla e metterla a confronto con la ragazza da lei approvata per il figlio.
Inutile dire che a seguito di questo episodio succedono casini di ogni tipo: Shigeru si impone a Tsukishi come migliore amica, si innamora di Tsukasa, usa dei sotterfugi per mettere i due in difficoltà. Intanto anche Rui entra a gamba tesa con sul suo fare dolce e premuroso: avendo Tsukasa mollato Tsukushi, Rui si fa avanti con la ragazza, arriva persino a baciarla. Todo Shizuka per lui ormai è solo un lontano ricordo.
Non bastassero i problemi di cuore, Tsukishi si trova ad affrontare pesanti problemi economici, a causa della sua famiglia degenere. Si ritrova senza casa, vive in un tugurio che viene danneggiato irrimediabilmente da Tsukasa, finisce per andare a vivere a casa dell'ex in una stanza nascosta e anche qui succedono situazioni ambigue e imbarazzanti che mettono in seria difficoltà la ragazza.
Ma alla fine arriva il sole a spazzare via la pioggia e le nubi, sebbene sino all'ultimo il fato ci metta del
suo per mettere i bastoni tra le ruote ai due poveretti, amnesia e nuova strega infingarda inclusa.
Comunque, dopo peripezie di ogni tipo la storia si conclude positivamente.
Sebbene il fulcro della storia sia il tira e molla tra Tsukasa e Tsukushi, rispetto alla prima serie viene dato uno spazio maggiore anche al resto degli F4. A parte Rui, che già nella prima serie aveva avuto un ruolo di primo piano, stavolta viene approfondita la storia di Nishikado Sojiro, il più donnaiolo dei quattro amici, per cui ha una cotta Matsuoka Yuki, la migliore amica di Tsukushi. Scopriamo così che Sojiro non è una persona superficiale e che alla base del suo comportamento c'è un amore finito male. Yuki le prova davvero tutte per cercare di conoscerlo meglio e di conquistarlo; tuttavia alla fine della storia non si viene a sapere se questo impegno verrà premiato o meno. Per quanto riguarda invece Mimasaka Akira, viene mostrato il suo mondo famigliare e si scopre così il perché del suo andare alla ricerca delle donne più mature: sua madre si comporta e si veste come una ragazzina. Ha inoltre due sorelle minori gemelle, che vestono identiche alla madre (roba che se uno non finisce per diventare uno psicopatico, poco ci manca).
In questa seconda serie Tsukishi è ancora più debole che nella prima; invece di cercare di affrontare di petto le avversità, si chiude a riccio, dà spago a quella impicciona fastidiosa di Shigeru (personaggio insopportabile, che avrebbe meritato più di uno schiaffo), non ascolta Tsukasa quando cerca di spiegarle in quale situazione si trovi, in pratica si trova in balìa degli eventi. E non te lo aspetteresti da una che ha dato un pugno in faccia all'erede del conglomerato Domyoji, il quale, peraltro, si ritrova a dover affrontare una situazione davvero difficile: porta sulle spalle il peso delle industrie, perché dal suo matrimonio combinato dipende la vita lavorativa di tante persone; si sente in colpa per la morte per suicidio di un dipendente dell'azienda, licenziato insieme a tanti altri a causa di una sua frase detta a sproposito (anche in questo caso kuso baba ci cova); tiene tutto dentro di sé e la sua incapacità di raccontarsi anche con gli amici gli rende tutto più difficile. Si prova più simpatia per lui senz'altro che per la protagonista.
Rispetto alla prima serie è sicuramente più maturo, anche se ogni tanto riemerge il vecchio Tsukasa che fa battute che solo lui capisce e sbaglia clamorosamente riferimenti e citazioni (ma lo amiamo anche per questo suo lato), che fa a botte senza motivo (complice la gelosia) o per un motivo molto serio (come quando se le dà di santa ragione con Rui, venendo peraltro colpito pesantemente).
Rui è sempre il fidanzato ideale, ma eterno secondo, perché alle donne, si sa, lo stronzo attira più del bravo ragazzo (maledetto complesso della crocerossina).
Comunque vorrei dire a Rui che io sono libera.
Battuta finale a parte, la serie è gradevole come la prima, anche se ci sono degli spunti un po' più seri.
La famiglia di Tsukishi è esattamente inutile ed approfittatrice come nella prima serie. Qualche spazio in più si dà al fratello minore, con i suoi primi amori; ma a metà serie sparisce per raggiungere i genitori, che ritornano sul finale.
Concludo dicendo che, come la prima serie, anche questa va vista con spirito rilassato e senza andare alla ricerca di chissà quale profondità di animo (anche se ci sono dei momenti che Tsukasa raggiunge elevati livelli di pathos). Insomma, è adatta per passare qualche ora in leggerezza.
Voto 7,5.
Avendo già visto e gradito la prima serie non potevo fare a meno di vedere anche la seconda.
La narrazione riprende da quando Domyoji Tsukasa è partito per New York per proseguire i propri studi in vista di prendere il timone del conglomerato Domyoji.
Makino Tsukishi non ha più sue notizie e così va a New York, complice una riffa natalizia nella ditta del padre che le consente di fare un viaggio di 3 giorni nella città americana. Qui gliene succedono di ogni, ma in suo aiuto arriva Hanazawa Rui, che poi chiama il resto della combriccola.
Tsukushi incontra Tsukasa, ma le cose non vanno come sperava. Tsukasa infatti la liquida con poche parole, lasciandola di stucco. Nonostante l'intervento degli amici sembra che il ragazzo sia irremovibile.
Perciò a Tsukishi non resta che tornare in Giappone.
Peccato che qualche giorno dopo Tsukasa torni in patria per volere della madre; la kuso baba ne sta combinando un'altra delle sue e stavolta umilia pesantemente Tsukishi: organizza una festa per il compleanno di Tsukasa, che in realtà è una festa di fidanzamento con Okawara Shigeru, figlia di un magnate petrolifero, l'unico in grado di salvare le industrie Domyoji dal tracollo. Come se non bastasse la strega invita Tsukushi alla festa e le chiede persino di suonare il pianoforte (cosa che lei non sa fare), per umiliarla e metterla a confronto con la ragazza da lei approvata per il figlio.
Inutile dire che a seguito di questo episodio succedono casini di ogni tipo: Shigeru si impone a Tsukishi come migliore amica, si innamora di Tsukasa, usa dei sotterfugi per mettere i due in difficoltà. Intanto anche Rui entra a gamba tesa con sul suo fare dolce e premuroso: avendo Tsukasa mollato Tsukushi, Rui si fa avanti con la ragazza, arriva persino a baciarla. Todo Shizuka per lui ormai è solo un lontano ricordo.
Non bastassero i problemi di cuore, Tsukishi si trova ad affrontare pesanti problemi economici, a causa della sua famiglia degenere. Si ritrova senza casa, vive in un tugurio che viene danneggiato irrimediabilmente da Tsukasa, finisce per andare a vivere a casa dell'ex in una stanza nascosta e anche qui succedono situazioni ambigue e imbarazzanti che mettono in seria difficoltà la ragazza.
Ma alla fine arriva il sole a spazzare via la pioggia e le nubi, sebbene sino all'ultimo il fato ci metta del
suo per mettere i bastoni tra le ruote ai due poveretti, amnesia e nuova strega infingarda inclusa.
Comunque, dopo peripezie di ogni tipo la storia si conclude positivamente.
Sebbene il fulcro della storia sia il tira e molla tra Tsukasa e Tsukushi, rispetto alla prima serie viene dato uno spazio maggiore anche al resto degli F4. A parte Rui, che già nella prima serie aveva avuto un ruolo di primo piano, stavolta viene approfondita la storia di Nishikado Sojiro, il più donnaiolo dei quattro amici, per cui ha una cotta Matsuoka Yuki, la migliore amica di Tsukushi. Scopriamo così che Sojiro non è una persona superficiale e che alla base del suo comportamento c'è un amore finito male. Yuki le prova davvero tutte per cercare di conoscerlo meglio e di conquistarlo; tuttavia alla fine della storia non si viene a sapere se questo impegno verrà premiato o meno. Per quanto riguarda invece Mimasaka Akira, viene mostrato il suo mondo famigliare e si scopre così il perché del suo andare alla ricerca delle donne più mature: sua madre si comporta e si veste come una ragazzina. Ha inoltre due sorelle minori gemelle, che vestono identiche alla madre (roba che se uno non finisce per diventare uno psicopatico, poco ci manca).
In questa seconda serie Tsukishi è ancora più debole che nella prima; invece di cercare di affrontare di petto le avversità, si chiude a riccio, dà spago a quella impicciona fastidiosa di Shigeru (personaggio insopportabile, che avrebbe meritato più di uno schiaffo), non ascolta Tsukasa quando cerca di spiegarle in quale situazione si trovi, in pratica si trova in balìa degli eventi. E non te lo aspetteresti da una che ha dato un pugno in faccia all'erede del conglomerato Domyoji, il quale, peraltro, si ritrova a dover affrontare una situazione davvero difficile: porta sulle spalle il peso delle industrie, perché dal suo matrimonio combinato dipende la vita lavorativa di tante persone; si sente in colpa per la morte per suicidio di un dipendente dell'azienda, licenziato insieme a tanti altri a causa di una sua frase detta a sproposito (anche in questo caso kuso baba ci cova); tiene tutto dentro di sé e la sua incapacità di raccontarsi anche con gli amici gli rende tutto più difficile. Si prova più simpatia per lui senz'altro che per la protagonista.
Rispetto alla prima serie è sicuramente più maturo, anche se ogni tanto riemerge il vecchio Tsukasa che fa battute che solo lui capisce e sbaglia clamorosamente riferimenti e citazioni (ma lo amiamo anche per questo suo lato), che fa a botte senza motivo (complice la gelosia) o per un motivo molto serio (come quando se le dà di santa ragione con Rui, venendo peraltro colpito pesantemente).
Rui è sempre il fidanzato ideale, ma eterno secondo, perché alle donne, si sa, lo stronzo attira più del bravo ragazzo (maledetto complesso della crocerossina).
Comunque vorrei dire a Rui che io sono libera.
Battuta finale a parte, la serie è gradevole come la prima, anche se ci sono degli spunti un po' più seri.
La famiglia di Tsukishi è esattamente inutile ed approfittatrice come nella prima serie. Qualche spazio in più si dà al fratello minore, con i suoi primi amori; ma a metà serie sparisce per raggiungere i genitori, che ritornano sul finale.
Concludo dicendo che, come la prima serie, anche questa va vista con spirito rilassato e senza andare alla ricerca di chissà quale profondità di animo (anche se ci sono dei momenti che Tsukasa raggiunge elevati livelli di pathos). Insomma, è adatta per passare qualche ora in leggerezza.
Voto 7,5.