Kami-sama no Ekohiiki
Una storia davvero fresca, originale, con protagonisti e relazioni non scontati.
Yashiro e Kenta sono migliori amici e Kenta, nonostante non possa ricambiare i suoi sentimenti, non è disposto a rinunciare a questo legame che li unisce... ma ciò è ininfluente, vista la repentina quanto inaspettata morte di Kenta che sarà solo l'inizio delle vicissitudini che uniranno i protagonisti in modo del tutto inaspettati.
Un racconto dalle premesse classiche che poteva scegliere uno sviluppo banale, e che invece risponde strada facendo a tutte le questioni problematiche senza mai trattarle con leggerezza: perché la divinità ha scelto di aiutare proprio Yashiro? Chi è e qual è la storia personale della vera Kagura? Dove sono e come vivono questo dramma i genitori dei ragazzi? Tutte questioni non necessarie allo sviluppo della trama lineare ma fondamentali per la sua complessità umana, che vengono sviluppate con grande attenzione. Molto interessante il personaggio di Rin, da cui ci si aspetta un certo tipo di comportamento e che segue invece tutt'altra strada. Davvero profonde le riflessioni di Rin e Kenta sulle motivazioni che li portano infine alle loro scelte sentimentali.
Al di là delle caratteristiche dell'opera in quanto commedia sentimentale, viene posta nel corso del dramma una questione molto profonda e a cui viene data solo parzialmente una risposta, come è giusto che sia vista la sua complessità: che cos'è che definisce davvero una persona? Il suo corpo ("karada"), il suo spirito ("kokoro"), l'unione dei due? Yashiro nel suo corpo orignale è lo stesso Yashiro che si trova nel corpo di Kagura? E' possibile essere innamorata/o di solo uno dei due, di entrambi, e perché? La risposta non è facile da trovare, e personaggi diversi troveranno risposte diverse a questi interrogativi, ciascuno con la propria individualità.
Un'altra questione che poteva essere risolta in modo superficiale, ovvero la possibilità di Yashiro e Kenta di provare a stare insieme sfruttando il fatto che Yashiro si trovi nel corpo femminile di Kagura, viene affrontata senza cadere in soluzioni semplicistiche né fanservice e con estrema attenzione alla psicologia dei personaggi.
Commovente il finale dedicato a Kami-sama, che riassume nel suo racconto il messaggio e il senso generale dell'opera, ben compreso dai ragazzi, che ognuno conta per quello che è nel momento stesso in cui esiste e che l'accettazione di se stessi e dei propri e altrui sentimenti in quanto tali è la vera strada per la felicità. Un lieto fine che ci sarebbe stato anche senza il finale, la cui utilità è la realizzazione personale di Kami-sama più che la risoluzione dei conflitti dei protagonisti, conflitti interiori che essi hanno in realtà già risolto grazie all'aver interiorizzato questo sentimento.
Un racconto commovente e splendidamente recitato, con una bellissima colonna sonora a fare da accompagnamento. Un esempio per tutto il genere narrativo.
Yashiro e Kenta sono migliori amici e Kenta, nonostante non possa ricambiare i suoi sentimenti, non è disposto a rinunciare a questo legame che li unisce... ma ciò è ininfluente, vista la repentina quanto inaspettata morte di Kenta che sarà solo l'inizio delle vicissitudini che uniranno i protagonisti in modo del tutto inaspettati.
Un racconto dalle premesse classiche che poteva scegliere uno sviluppo banale, e che invece risponde strada facendo a tutte le questioni problematiche senza mai trattarle con leggerezza: perché la divinità ha scelto di aiutare proprio Yashiro? Chi è e qual è la storia personale della vera Kagura? Dove sono e come vivono questo dramma i genitori dei ragazzi? Tutte questioni non necessarie allo sviluppo della trama lineare ma fondamentali per la sua complessità umana, che vengono sviluppate con grande attenzione. Molto interessante il personaggio di Rin, da cui ci si aspetta un certo tipo di comportamento e che segue invece tutt'altra strada. Davvero profonde le riflessioni di Rin e Kenta sulle motivazioni che li portano infine alle loro scelte sentimentali.
Al di là delle caratteristiche dell'opera in quanto commedia sentimentale, viene posta nel corso del dramma una questione molto profonda e a cui viene data solo parzialmente una risposta, come è giusto che sia vista la sua complessità: che cos'è che definisce davvero una persona? Il suo corpo ("karada"), il suo spirito ("kokoro"), l'unione dei due? Yashiro nel suo corpo orignale è lo stesso Yashiro che si trova nel corpo di Kagura? E' possibile essere innamorata/o di solo uno dei due, di entrambi, e perché? La risposta non è facile da trovare, e personaggi diversi troveranno risposte diverse a questi interrogativi, ciascuno con la propria individualità.
Un'altra questione che poteva essere risolta in modo superficiale, ovvero la possibilità di Yashiro e Kenta di provare a stare insieme sfruttando il fatto che Yashiro si trovi nel corpo femminile di Kagura, viene affrontata senza cadere in soluzioni semplicistiche né fanservice e con estrema attenzione alla psicologia dei personaggi.
Commovente il finale dedicato a Kami-sama, che riassume nel suo racconto il messaggio e il senso generale dell'opera, ben compreso dai ragazzi, che ognuno conta per quello che è nel momento stesso in cui esiste e che l'accettazione di se stessi e dei propri e altrui sentimenti in quanto tali è la vera strada per la felicità. Un lieto fine che ci sarebbe stato anche senza il finale, la cui utilità è la realizzazione personale di Kami-sama più che la risoluzione dei conflitti dei protagonisti, conflitti interiori che essi hanno in realtà già risolto grazie all'aver interiorizzato questo sentimento.
Un racconto commovente e splendidamente recitato, con una bellissima colonna sonora a fare da accompagnamento. Un esempio per tutto il genere narrativo.
