Ditto
Fra i vari film proposti al "Far East Film Festival" (FEFF) questo era l’unico, fra quelli che mi interessavano veramente, proposto anche online ed un po’ mi è dispiaciuto perché, fra quelli non inseriti e quelli con restrizioni di giorno e orario, la scelta non era vastissima sulla piattaforma digitale.
Ma almeno mi sono potuta godere questo bellissimo film, remake dell’omonimo film, sempre coreano, del 2000.
La storia parla di due ragazzi che riescono a comunicare tramite una radio, ma capiranno ben presto che lui vive nel 1999 e lei ai giorni nostri.
Ottimale la scelta della regista Eun-young Seo di usare tonalità di colore diverso per le due epoche, in modo da far comprendere al meglio lo spettatore.
Nella prima parte del film sembrerebbe proprio la classica storia tenera e delicata; ma a circa metà visione, succede l’inaspettato con uno straordinario colpo di scena. Il racconto conserverà la sua dolcezza, ma cambierà direzione.
Straordinario Jin-goo Yeo nel ruolo del protagonista che riesce a trasmettere tutte le emozioni provate dal suo personaggio: mi ha fatto commuovere tantissimo nella scena finale del film.
Ma almeno mi sono potuta godere questo bellissimo film, remake dell’omonimo film, sempre coreano, del 2000.
La storia parla di due ragazzi che riescono a comunicare tramite una radio, ma capiranno ben presto che lui vive nel 1999 e lei ai giorni nostri.
Ottimale la scelta della regista Eun-young Seo di usare tonalità di colore diverso per le due epoche, in modo da far comprendere al meglio lo spettatore.
Nella prima parte del film sembrerebbe proprio la classica storia tenera e delicata; ma a circa metà visione, succede l’inaspettato con uno straordinario colpo di scena. Il racconto conserverà la sua dolcezza, ma cambierà direzione.
Straordinario Jin-goo Yeo nel ruolo del protagonista che riesce a trasmettere tutte le emozioni provate dal suo personaggio: mi ha fatto commuovere tantissimo nella scena finale del film.