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kirk

Volumi letti: 1/1 --- Voto 7
La morte di Akira Toriyama mi ha fatto palesare che di questo autore non ho mai recensito nessun fumetto pur avendo comprato nel 1995 Dragon Ball.
In effetti ciò è dovuto al fatto che, a parte le avventure di Goku e Co, non ho mai apprezzato questo autore… Non nel senso che darei delle insufficienze a tutto ciò che ha creato quanto piuttosto al fatto che in effetti le altre cose mi dicono poco da Dottor Slump per arrivare a Cowa!! o, per rimanere nel discorso dell’opera di oggi, questo Sand Land.
La storia è molto semplice, come d’altronde è logico, perché dura solo un volume, ciò è dovuto all’estrema pigrizia di un autore ormai molto ricco… In fondo tutti sappiamo che Toriyama ha lavorato solo per denaro e che Torishima (il suo editor) ha dovuto combattere per fargli continuare Dragon Ball fino alla saga di Maijin Bu.
Finita l’opera che l’ha reso ricco e famoso in tutto il mondo Toriyama ha ripreso in mano il pennino poche volte e soprattutto di malavoglia, questo ha portato dunque ad opere brevi, a volte carine, ma non speciali.

Fatto il pippotto sull’autore, c’è poco da dire su quest’opera pubblicata in Giappone nel 2000 e arrivata in Italia nel 2002, grazie ai soliti Kappa Boys, ed oggi riproposta in seguito all’uscita di un film, una serie ed un videogioco: chissà se non fosse morto l’autore avrebbe potuto proporre magari anche un continuo del manga… che però per quanto un po’ affrettato ha già una sua conclusione con il trionfo dei buoni e la punizione dei cattivi.
In un mondo desertico dove umani e demoni muoiono di sete gli unici che stanno bene sono il Re, che si arricchisce, ed i suoi soldati; in tali condizioni si riuniscono tre eroi: il principe dei Demoni, Belzebub, un bambino di 2,500 anni, il suo tutore Thief, un demone abile nei furti, e un umano, Rao, che è quello da cui parte l’idea di trovare una mitica fonte d’acqua: il Phantom Lake.
In questa avventura vediamo qualche combattimento e troviamo che i demoni in fondo sono meno cattivi degli esseri umani, e i che i cattivi veramente tali sono poi pochi: gli altri sono in genere pedine che accettano di fare del male per molti motivi, uno stipendio, il rispetto di una gerarchia etc.
Insomma è la banalità del male: non mi chiedo nemmeno qual è il risultato delle mie azioni finché qualcuno non me le sbatte davanti.
Diceva Gramsci: “odio gli indifferenti”, e qui i soldati sono tali… essi sono di guardia a qualcosa: sanno o non sanno che sono di guardia alla fonte di acqua che può salvare l’intero paese di sabbia?
Non l’ho capito, certo uccidono chi si dirige in quella direzione… hanno mai chiesto cosa proteggono al Re? Perché proteggono il letto del fiume estinto? Sono mai arrivati alla Diga? Si sono mai chiesti perché chi voleva volare doveva morire?
Insomma qualche domanda viene anche leggendo questa che forse è una favola per bambini: gli insegna infatti a non fermarsi al primo impatto e a non credere a tutto quello che dicono loro: infatti l’eroe è Belzebub che è un demone, affiancato da Rao/Shiva un ex militare in cerca di riscatto dopo aver fatto un’azione orribile per conto del Re e del suo superiore il generale Zeu.
Si potrebbe anche trattare di una favola anticapitalistica in cui i cattivi sono spinti alle loro brutte azioni dalla voglia di denaro e di lusso.
Insomma pur non essendo un opera ne lunga né imprescindibile può essere usata in modo educativo per i bambini.
Il mio voto è sette perché bambino non sono più e i personaggi non mi sono entrati nel cuore con così poche pagine… se il sensei si fosse un po’ impegnato di più sarebbe forse potuto uscire qualcosa di veramente buono.


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Felpato12

Volumi letti: 1/1 --- Voto 8,5
“All’inizio, questa doveva essere una serie breve fatta di vecchietti e carri armati, che personalmente (almeno in teoria) mi diverte molto disegnare… Ma i carri armati si sono rivelati più difficili di quanto pensassi e, come al solito, mi sono anche impuntato per rifinire tutto quanto da solo. Morale della favola: me ne sono pentito amaramente. Di mia stessa iniziativa mi sono gettato a piè pari in un inferno, e senza nemmeno poter modificare nulla dato che, una volta tanto, aveva già quasi deciso tutto dall’inizio alla fine…”.

Queste sono le parole, proferite da Akira Toriyama in persona, che ci introducono alla lettura di “Sand Land”, una raccolta dei capitoli pubblicati su “Weekly Shonen Jump” dal numero 23 al numero doppio 36-37 del 2000. Un volume unico portato in Italia, per la prima volta, da Star Comics nel 2002 e riedito dalla medesima casa editrice proprio quest’anno, a più di quattro lustri di distanza, in due nuove edizioni: la New Edition, contenente la storia originale, e la Ultimate Edition, abbellita di pagine a colori e bozzetti originali disegnati dal sensei Toriyama.

In un mondo arido e sabbioso, denominato Sand Land, in cui demoni e umani soffrono per la costante siccità, Beelzebub, il principe diavolo, Thief, un suo sottoposto, e Shiva, un ex genio militare, stringono un’inarrestabile alleanza per trovare una mitica fonte d’acqua, la sorgente leggendaria. Quali avventure li aspettano nel loro viaggio attraverso le lande infuocate del deserto?!

In un volume unico di circa duecento pagine, Toriyama tocca alcuni temi molto importanti e di grande attualità, conferendo a “Sand Land” quella profondità filosofica che manca ad un capolavoro assoluto come “Dragonball”. Innanzitutto, “Sand Land” si presenta come un’opera di denuncia nei confronti dell’avidità e della stupidità umana, causa di migliaia di guerre in tutto il mondo. L’idea che gli umani siano i veri diavoli risale certamente a Go Nagai, che a sua volta ha certamente preso ispirazione da qualcun altro, e trova spazio anche nell’opera di Toriyama, il quale, di certo, non si è sfiacchito nel creare una storia originale, puntando sull’elemento che ha sempre contraddistinto le sue opere: la semplicità.
“…Ma per quanto mi riguarda gli umani, in passato come adesso, hanno sempre portato un sacco di problemi.”
“Su questo devo darti ragione. Mai come voi demoni, però.”
“Dici bene. Tuttavia, per quante malvagità possiamo compiere, noi demoni non uccidiamo, diversamente da voi.”
“Stai scherzando, vero? Stando alle leggende, sin dal lontano passato i demoni hanno sempre fatto delle cose tremende…!”.
“Sin dal lontano passato, gli umani hanno sempre incolpato i demoni delle loro nefandezze”.

Questo dialogo a tre tra Belz, Thief e Shiva racchiude perfettamente l’idea che ha voluto veicolare il sensei con la sua storia: non esiste, al mondo, creatura più malvagia dell’essere umano. Come dice Frankie hi-nrg nel suo brano più celebre: “Sono intorno a noi, in mezzo a noi/In molti casi siamo noi…”.

La denuncia di Toriyama, però, si estende, arrivando a toccare un altro grande tema, ancora attuale ai giorni nostri: la questione ambientale. La storia è ambientata a Sand Land, questa terra arida e sabbiosa definitivamente privata dell’acqua, si dice, per colpa della siccità. E, nel tentativo di rendere l’acqua più facilmente accessibile ai cittadini di Sand Land, i nostri eroi si mettono in viaggio alla ricerca della sorgente leggendaria. Insomma, in questa storia, tutto ruota intorno all’acqua. Questo bene comune di cui non tutte le persone possono disporre, anche nel nostro mondo. Spesso ci dimentichiamo che, in paesi lontani dal nostro, ci sono persone che soffrono quotidianamente la carenza d’acqua e pagherebbero per vivere nell’agio, proprio come noi. Spesso non ce ne rendiamo contro, ma siamo fortunati ad avere un tetto sopra la testa, il piatto in tavola e l’acqua costantemente a disposizione. Mentre ci lamentiamo perché non possiamo permetterci il nuovo modello di quel cellulare o la borsa di quello stilista famoso, dovremmo pensare alle persone che vivono in condizioni di disagio, che il piatto a tavola non possono metterlo tutti i giorni e l’acqua, se ce l’hanno, devo andarla a prendere a quel fiume che dista chilometri da casa loro. L’acqua è un bene prezioso, forse il più prezioso in natura, e, per questa ragione, non andrebbe assolutamente sprecato. Toriyama ci invita a riflettere sull’importanza dell’acqua e a farne un uso più sapiente, per noi e per la natura che ci circonda, ricordandoci di quanto sarebbe bello se tutti potessero averne a disposizione in egual misura.

Contornata dai disegni magnifici del sensei, pulito nel tratto ed estremamente ordinato nella disposizione delle vignette, questa storia semplice ma dall’alto impatto emotivo viene ad assumere un valore ancora maggiore. I disegni di Toriyama rendono l’opera ancora più bella e scorrevole, contribuendo ad un ottimo risultato finale. “Sand Land” è una di quelle letture che mette il buon umore e, allo stesso tempo, invita il lettore alla riflessione. Per questo motivo, credo che vada letto almeno una volta nella propria vita. Alla fin fine, parliamo sempre di quel genio assoluto che è stato Akira Toriyama.


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Fabbrizio_on_the_Road

Volumi letti: 1/1 --- Voto 7
“SandLand” è un volume unico scritto e disegnato da Akira Toriyama, pubblicato originariamente nel 2000 e arrivato in Italia nel 2002. Si tratta di un manga d’avventura ambientato in un mondo distopico e che punta molto sulla componente comica. Esattamente come altre opere brevi dell’autore di quegli anni, si tratta di una lettura simpatica e piacevole seppur non particolarmente originale e incisiva, visto anche il numero ridotto di capitoli in cui si svolgono le vicende.

La cosa che ho apprezzato maggiormente di questo manga è stato il disegno. Non è certo lo stile che Toriyama aveva negli anni Ottanta che per me rimane il periodo più ispirato per l’autore, almeno sul piano grafico. Però è un disegno più soddisfacente e curato di quello che si era visto in “Cowa!” o in “Kajika” pubblicati precedentemente. Mi sarei aspettato un lavoro migliore sulla componente comica, visti gli illustri precedenti dell’autore in merito. Per tutto il resto è un discreto manga d’avventura che non brilla in particolare su nulla, ma che presenta un risultato complessivo apprezzabile. Come per le opere già citate, è una lettura particolarmente consigliata agli amanti dell’autore, per tutti gli altri è un volume unico simpatico, ma senza pretese.


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ARAPHAEL

Volumi letti: 1/1 --- Voto 6
Scialbo, insipido e noioso, questi solo gli aggettivi per Sand Land.
Un manga istruttivo ed adatto per una fascia infantile, ma che nulla ha da offrire ad un pubblico adulto a differenza di altre opere del maestro Toriyama che per quanto demenziali spesso, sono perfette per qualsiasi fascia d'età. Anzi sono del parere che per essere apprezzate davvero nella loro arte è d'obbligo la maturità.
"Sand Land" è un fumetto che non sa ne di carne ne di pesce, riuscito per questo a metà.
Questo perchè manca quasi del tutto del carisma di opere come DragonB all, sia del lato comico demenziale di Nekomajin o Dottor Slump.
Si salvano solamente le ambientazioni, l'idea di base è semplice ma molto carina, i disegni, ed anche la caratterizzazione di alcuni dei protagonisti come i demoni.
"Sand Land" si ferma qui, per il resto tutto il viaggio verso la sorgente fantasma è solo noia senza nessun colpo di scena o idea particolare, niente.
Sconsigliato.


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GuardianTomberry

Volumi letti: 1/1 --- Voto 6
Volume autoconclusivo del maestro Toriyama scritto a due anni di distanza da Kajika, Sand Land si rivela essere una piacevole lettura. Tratta la storia di un mondo senza acqua in cui un sovrano si arricchisce alle spalle del popolo centellinandola e vendendola a caro prezzo. Proprio durante il trasporto di un quantitativo di acqua viene introdotto uno dei protagonisti, Belzebubù, principe dei demoni. Con la siccità incalzante, demoni e uomini aumentano inevitabilmente gli scontri per la sopravvivenza nascondendo in realtà una propensione alla collaborazione ed al reciproco aiuto, mostrata in un frangente proprio dal principino. È in questa situazione che lo sceriffo Rao decide di avventurarsi alla ricerca di una sorgente presso le origini dell'unico fiume esistente, il Phantom Lake, per ridare al popolo ciò che si merita e terminare in questo modo la sofferenza causata dal sovrano-tiranno. Sulla strada incontra Belzebubù che deciderà di accompagnarlo per mutuo soccorso. I nostri protagonisti però ancora non sanno cosa sta accadendo a monte del fiume...

Edito da Star Comics, Sand Land si avvale della classica edizione sottiletta dell'epoca, senza lode ne infamia. Di discreta reperibilità, con carta di media-scarsa qualità in linea col tempo infatti parliamo di un albo approdato in Italia nel lontano 2002.

Il tratto è tipico di Toriyama, con tavole molto gradevoli e soggetti bene o male già proposti ambientati in un mondo che sfora un po' dai suoi soliti canoni (ossia pianeti verdeggianti, pieni di praterie, mari e case futuristiche).

Sand Land si è dimostrato una buona lettura in contrapposizione ad altri lavori sviluppati nel periodo post Dragon Ball. Un volumetto degno di recupero a prezzi modici, leggero, con una certa dose di interesse ed intrattenimento che guadagna una sufficienza abbondante. Toriyama affronta con disimpegno argomenti complessi come la diversità (in questo caso demoni ed umani), la sofferenza (data dalla mancanza di acqua) e gli ideali (nella figura di Rao) che dovrebbero spingere ogni persona nei riguardi della comunità. Lo fa in modo semplice, adatto ad un pubblico di ragazzini, per non dire bambini. In contrapposizione ad altre recensioni che ho letto in giro penso però che non vada a sviscerare queste tematiche per via del target di riferimento (ricordo che è uno Shonen) centrando comunque l'obiettivo di fascia dosando la complessità dei contenuti, ponendolo quasi come una favola.

(Non essendoci i mezzi voti, do 6, ma sarebbe un 6,5 e qualcosa... mi tengo basso per via della mia coerenza con altri voti dati, messi a confronto.)


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rocktd

Volumi letti: 1/1 --- Voto 8
Se fossi un insegnante delle scuole medie, al momento di studiare le varie tipologie testuali, inserirei Sand Land di Akira Toriyama come opera esemplare della narrazione fumettistica. I contenuti sono educativi e adatti per grandi e piccini. I ragazzi che ovviamente conoscono Dragon Ball si divertirebbero un mondo. Le ragazze scoprirebbero che Sand Land è un coinvolgente Road-Manga, dove la cattiveria umana ha desertificato le terra e ha il monopolio dell'acqua, dove vi sono ancora dei giusti che si battono per far girare il mondo correttamente. Valori nobili e animi gentili (perfino quelli dei demoni che abitano Sand Land) e una narrazione impeccabile per il modo di occupare i singoli capitoli e di innescare il susseguirsi delle trovate.
Non sono pochi i riferimenti a Dragon Ball (Darbula, una specie di Cyborg alla Cell, un esercito simile al Fiocco Rosso e altri ancora), ma l'opera riesce benissimo a reggersi sulle proprie gambe e si fa leggere anche da colui che prende per la prima volta in mano un autore come Toriyama.
Il disegno caricaturale, preciso e limpido raggiunge il massimo quando si concentra sulle macchine e i marchingegni. Toriyama dimostra ancora una volta di avere un debole per lo steampunk, dopo le strane macchine di Bulma e gli stupefacenti congegni di Dr. Slump. Davvero dettagliatissimi tutti i veicoli in dotazione; se potesse Toriyama li guiderebbe personalmente.
Una bella storia, dunque, un viaggio in un deserto dove ancora cresce la speranza.
Il maestro Toriyama riesce con quest'opera a raggiungere lo status della Favola senza tempo.
Ottimo.


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riko akasaka

Volumi letti: 1/1 --- Voto 8
Ambientato in un mondo desertico la cui poca acqua è monopolizzata da un re egoista e avido, “Sand Land” narra l'avventurosa ricerca di una fonte d'acqua segreta.
I protagonisti sono lo sceriffo Rao, il quale considera l'acqua un bene comune e vuole liberare il popolo dal progressivo impoverimento dovuto ai salati pagamenti per l'acqua erogata dal re, il principe dei demoni Belzebubu e il suo servitore Shif. Durante il viaggio i tre impareranno a conoscersi e a fidarsi, superando i pregiudizi che dividono sempre i popoli di diversa etnia e origine; questa convivenza "on the road" tornerà particolarmente utile a Rao che scoprirà tante "scomode verità" e dovrà fare i conti col suo amaro passato.
“Sand Land” è una storia molto semplice ma anche molto bella, sono sempre favorevole ai racconti che insegnano a coesistere con il diverso e a saper andare oltre le apparenze. La lettura è scorrevole e divertente, anche se, sia chiaro, l'esplosiva comicità demenziale di "Dr. Slump & Arale" dista anni luce. Questo volume unico lo consiglio a tutti per l'importante messaggio che porta nella sua semplice spontaneità di "storiella per farsi due risate".


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Ginta-95

Volumi letti: 1/1 --- Voto 8
Sand Land è un manga davvero ben fatto, del resto cosa ci si poteva aspettare da Toriyama? In realtà, non ho letto né Dragon Ball né Dr. Slump & Arale (pur avendo visto i rispettivi anime), insomma questo è il primo manga di Toriyama che leggo!
La trama di Sand Land è semplice e i personaggi ben disegnati, ma andiamo con calma.

La storia narra di un mondo in cui l'acqua è diventata ormai un bene prezioso che non tutti possono permettersi, nemmeno i demoni. Belzebubù è il principe dei demoni e un giorno viene "disturbato" da un semplice umano che propone al principe di partire con lui alla ricerca di una fonte fantasma situata nel bel mezzo del deserto. Così comincia tutto, un incipit vecchio come il mondo ma sempre ben accetto.
I protagonisti sono tre: Belzebubù, l'umano sopracitato, Rao, e il mentore del principe, Shiff; tutti con un carattere ben preciso che incarna qualche virtù o qualche difetto dell'animo umano, come tutti i personaggi di questo manga.

Sand Land, infatti, sotto le spoglie di un manga di avventura e di azione nasconde dei temi delicati quali l'avidità dell'uomo di potere e il pregiudizio degli uomini.
I disegni comunque sono semplici ma godibilissimi, anche se alcuni personaggi ricordano qualche personaggio di Dragon Ball: lampante è l'esempio di Satan, re dei demoni, che assomiglia a Darbula... re dei demoni! Ma nonostante ciò il manga non ha nulla a vedere con Dragon Ball, anzi si distacca radicalmente da quel filone.

Voi vi chiederete: tutti elementi positivi, ma allora perché 8? Per due semplici motivi: primo, la storia è bella e coinvolgente ma davvero troppo breve. Vi erano le basi (forse) per creare un'opera un tantino più vasta. Secondo, essendo un volume unico, mi aspettavo qualcosa in più dall'edizione: un volumetto con pagine più spesse, una sovracoperta, una rilegatura migliore anche a costo di pagare qualcosina in più.
Consigliato a chi si vuole dilettare in una lettura poco faticosa ma estremamente piacevole.


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Corvo

Volumi letti: 1/1 --- Voto 7
Disegni fluidi e godibili, mai troppo impegnativi ma non per questo di bassa fattura. La storia è autoconclusiva, scorre veloce senza pesare sulla lettura stessa; i protagonisti rappresentano tutto quello che è l'uomo in generale (sbadataggine, diffidenza, arroganza, simpatia, pregiudizi, paura, gioia, ilarità, amicizia, confidenza, autorevolezza...) e si può dire che iniziano a darsi manforte l'un l'altro. L'ambientazione rispecchia i momenti narrati nella storia e gli intercalari nelle situazioni variano dal comico al riflessivo all'assurdo mescolandosi fra loro in maniera continua ma mai disordinata.
Una buona lettura che nasconde un messaggio profondo ma reale, messo in luce dal sensei Toriyama senza mai invadere le opinioni del lettore.
Nota conclusiva: Belzebubù è un mix fra i bimbi di Dragonball Z (Goten & Trunks) ed il Majinbu versione originale (piccolo). Azzeccatissimo!


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Kabutomaru

Volumi letti: 1/1 --- Voto 7
Akira Toriyama dopo Dragoonball si è cimentato in una serie di volumi autoconcluisivi, il migliore dei quali è certamente Sand Land a mio avviso, e proprio nei volumi autoconcluisivi come anche in questo possiamo veder emergere il vero Toriyama.

La storia è ambientata in un futuro non molto lontano in un posto chimato Sand land, ambiente arido ricoperta da una distesa di sabbia a causa della mancanza d'acqua; la poca che è rimasta è ad appannaggio del re, il quale per tenere sotto scacco la popolazione la vende a prezzi esorbitanti. In questo ambiente oltre agli essere umani vivono anche dei demoni che vivono depredando le carovane dell'acqua per procurare questo prezioso bene al popolo. Belzebubu (il principe dei demoni) e Shif (suo tutore) si occupano di tal cosa. Un giorno entrambi incontrano uno sceriffo di nome Rao, il quale chiede aiuto a Belzebubu per affrontare una rischiosa missione che consiste nella ricerca di un'altra sorgente in modo che tutti quanti possano permettersi l'acqua. Dopo un po' di titubanza Belzebubu accetta di accompagnare lo sceriffo Rao insime a Shif nella sua ricerca di una nuova sorgente dell'acqua, naturalmente incontreranno molti ostacoli durante il loro cammino, tra cui predoni e mostri in primis e come se non bastasse anche l'esercito reale è alla ricerca della sorgente dell'acqua e quindi vi è una competizione a due per chi arriva primo alla sorgente e su questo si deciderà il destino dell'intera Sand land.

Quel che ha reso ottimo questo volume conclusivo sono la mescolanza di vari elementi che Toriyama ha inserito all'interno di esso.

AMBIENTAZIONE
Come in quasi ogni suo manga il mondo di Toriyama interagisce con i suoi personaggi, possiamo dire che esso è un "personaggio" integrante nella storia, certo qua si è abbandonato il mondo assurdo di Dottor Slump e Arale o di Dragoon ball prima serie, però comunque quest'enorme distesa desolata di sabbia e terra riesce a comunicare con il lettore e fargli vedere e sentire le sofferenze dei personaggi. Ci troviamo in un mondo distorto e corrotto dove circolano menzogne e notizie modificate apposta per controllare la popolazione e devastato dall'ombra guerra, la quale ha mietuto moltissime vittime per colpa delle alte sfere che hanno pensato solo ai propri interessi personali infischiandosene della vita dei loro sottoposti, non esitando a distorcere le informazioni pur di raggiungere il proprio scopo. In questo mondo desolato, arido, tragico, pieno di mostri, impervie e predoni (rappresentati sempre in chiave buffonesca e burlesca), sentiamo le fatiche, le sofferenze e la sete dei protagonisti del manga e i colpi martellanti del sole. All'interno di tutto questo si svolgono le avventure dei nostri protagonisti.

I TEMI
In questa serie Toriyama si cimenta in un'opera un po' atipica visto che questo manga rispetto ad altri suoi lavori è un po' più serio a livello di tematiche, in primis il pregiudizio: gli umani temono i demoni dipingendoli come esseri crudeli, certo non saranno i più buoni di questo mondo ma non sono certo quegli esseri spietati e senza cuore descritti dagli uomini. Rao all'inizio infatti è un po' titubante verso di essi, così come Belzebubu verso gli uomini, nel corso del loro viaggio approfondiranno il loro legame in maniera più profonda superando le loro reciproche diffidenze. Inoltre ci troviamo in un mondo distorto e corrotto dove circolano menzogne e notizie modificate apposta per controllare la popolazione, e a questa corruzione si cerca di opporre Rao che pur sapendo di essere in una situazione rischiosissima sa che comunque qualcuno si deve accollare tale responsabilità per il bene di tutti.

Grazie a questo mix Toriyama riesce a creare un grandissimo volume autoconcluisvo denso di fatica, sudore e sofferenza in cui è ben visibile che non ci sarà nessun Drago Shenron a riportare in vita i caduti o a placare le sofferenze della gente che muore di sete, ci troviamo in un mondo futuristico certo ma sempre reale, o al va a la spacca non c'è una seconda possibilità. I Combattimenti vi sono, certo, ma sono pochissimi proprio perché non sono la parte portante dell'intera vicenda.

Avrei apprezzato una durata maggiore della storia, perché alcuni punti li trovo un po' troppo affrettati, magari poteva nascere una miniserie di 5-6 volumi ma va bene così comunque, visto che in poco più di 200 pagine l'autore è riuscito a comunicare al lettore tutti i suoi messaggi e sentimenti.

Il disegno è ottimo, migliorato anche rispetto a Dragoon Ball, il tratto stavolta un po' meno caricaturale, ma piano di dettagli ottima sopratutto la rappresentazione delle macchine e degli strumenti per i quali Toriyama va matto.

L'edizione è la solita della Star Comics, volumetto di 200 pagine circa senza sovra-copertina e pagine a colori, al prezzo di 4.20 visto che è un volume autoconclusivo. Pubblicato nel 2002, composto da 14 capitoli ed è ancora disponibile e reperibilissimo in tutte le fumetterie.

Insomma per chi vuol vedere un altro Toriyama rispetto a Dottor Slump e Arale e Dragon ball, questa è l'opera che fa per lui, la consiglio anche ai non fan dell'autore visto che quest'opera è un po' atipica rispetto ai suoi standard, un'opera che si fa leggere facilmente ma non per questo prive da di tematiche interessanti e profonde. Adatto sia ad un pubblico di bambini, i quali potranno leggere questo manga come se fosse una sorta di favola, che ad un pubblico di ragazzi, che potranno subito capire i veri messaggi di Toriyama.
Detto questo ragazzi, buona lettura a tutti.


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Kouga

Volumi letti: 1/1 --- Voto 8
Eccomi di nuovo a parlare di uno dei miei autori preferiti: Akira Toriyama. Conosciuto per l'intramontabile Dr. Slump & Arale e il leggendario Dragonball, l'autore ha scritto altre innumerevoli opere autoconclusive, fra le più recenti Cowa!, Kajika e quello di cui mi appresto a parlarvi ora, Sandland.
La storia è presto detta: in un futuro non troppo lontano, Sand Land è un mondo arido e ricoperto di sabbia, dove gli abitanti che lo popolano, una volta che l'unico fiume che forniva loro acqua si è improvvisamente prosciugato, hanno come unica alternativa quella di pagare le costosissime bottiglie d'acqua messe in vendita dal Re. Per una serie di motivi, il fato riunirà tre protagonisti decisamente bizzarri e li farà partire alla ricerca di un famigerato Panthom Lake, al fine di restituire l'acqua al popolo.
Senza dilungarmi troppo sulla trama e sui suoi risvolti ed i bei colpi di scena, ci si trova di fronte ad un'opera decisamente bella e matura, che non perde il richiamo tipico alla fanciullezza dedito del Maestro Toriyama, ma al contempo sperimenta una serietà ed una drammaticità che mai prima aveva mostrato, senza giustificarla con eventuali toni comici o espedienti dediti a "riscrivere i fatti in meglio". Non mancano quindi momenti d'azione, d'avventura ed esplorazione, misteri da svelare, colpi di scena, alleati insperati, tradimenti, combattimenti ed addirittura riferimenti Dragonballeschi, in quella che in un volume autoconclusivo si presenta come una delle storie più riuscite del Maturo papà di Goku e Arale.

Senz'ombra di dubbio consigliato a chi ha già apprezzato Toriyama, così come a chi, orfano di Dragonball, vuole rivivere alcune reminescenze stilistiche; ma anche a chi desidera semplicemente un volume estremamente gradevole da leggere senza tante pretese, rimanendo soddisfatto alla sua conclusione.


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peppo-kun

Volumi letti: 1/1 --- Voto 8
Sand Land, pubblicato nel paese del Sol levante nel 2000 da Shueisha, è stato portato in Italia nel 2002 dalla Star Comics. Questo titolo composto da un solo volumetto è scritto e disegnato da uno dei più noti mangaka degli ultimi tempi, ovvero Akira Toriyama, noto ai più solo come “l’autore di Dragon Ball”(scherzo…).

Questo one-shot è composto da quattordici capitoli, dal numero di pagine variabile.
La storia è ambientata in una mondo fantastico, più precisamente nel regno di Sandland. In questo mondo immaginario vi è un grave problema che affligge tutta la sua popolazione: la mancanza d’acqua causata da una forte siccità (almeno così dice il sovrano… ma poi vedrete!). Quest’ultima ha modificato tutto il paesaggio, trasformando il regno di Sandland, un tempo una florida e ricca zona, in una “landa di sabbia”(come si evince anche dal titolo), ovvero un territorio arido e spoglio e composto esclusivamente da deserti, dove non vi è neanche l’ombra di una goccia d’acqua. Per potersi dissetare gli abitanti del regno devono necessariamente pagare il sovrano, l’unico possessore di una propria sorgente, che approfittando della sua posizione sociale, si riempie le tasche con i soldi dei sudditi. La popolazione del regno però non è composta esclusivamente da “umani”, ma anche da demoni che, esclusi e temuti dalla gente, rubano le scorte d’acqua appartenenti al re.

Protagonisti della storia sono tre esseri, due demoni e un umano, che, spiniti da quest’ultimo, decidono di andare alla ricerca della sorgente fantasma, una sorgente dove vi è abbastanza acqua da riuscire a dissetare tutti gli abitanti del regno.
Il trio è formato da Belzebubù, il principe dei demoni che come tutti i suoi simili possiede una forza, una velocità e dei sensi sovrumani, nonché la capacità di comunicare attraverso la telepatia; il secondo membro demone è Shif, un anziano demone, nonché esperto ladro, che si preoccupa molto per l’incolumità del suo padroncino; infine a concludere il trio vi è un umano, un anziano che si fa chiamare Rao, ma il suo vero nome è Shiba, ed è un ex colonnello dell’esercito del re, che ha guidato un terribile attacco mirato a distruggere una macchina, costruita da una avanzata popolazione chiamata Pitch, la quale secondo il sovrano avrebbe distrutto il regno, ma che in realtà puntava solo alla produzione artificiale di acqua potabile.
Shiba ora, stando insieme ai due demoni, ha scoperto la verità e vuole vendicarsi sul sovrano ma soprattutto sul generale Zeu, un malvagio uomo che manipola il sovrano come fosse un suo burattino.
La storia poi è arricchita da numerosi altri personaggi, che mano a mano aiuteranno i nostri protagonisti a realizzare il loro desiderio e la loro “missione”.
La vicenda che, come si può immaginare, ha un esito positivo, si legge con piacere. E’ originale e divertente.

I disegni sono quelli inconfondibili di Akira Toriyama, bellissimi e dettagliati, specialmente nel rappresentare mostri o strane macchine, che possono essere stravaganti carri armati o assurdi mezzi di locomozione. Le tavole sono ricche di dinamicità e facili da seguire, ed inoltre ricche di dialoghi.

L’edizione non è delle migliori ma non è neanche da buttar via. Le pagine non sono spesse e il volume non presenta una sovra coperta. Il prezzo non è affatto elevato: 4,20 euro. Essendo pubblicato dalla Star Comics, il volume non è esaurito ed è di facile reperibilità.

Un manga consigliato a tutti coloro volessero leggere una bella e divertente storia senza spendere troppo e senza stare a recuperare volumi e volumi, magari di una lunga serie.

Peppo-kun


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KiraSensei

Volumi letti: 1/1 --- Voto 8
Ultimo arrivato tra la mia collezione di manga con ben sette anni di ritardo (la pubblicazione italiana risale al 2002) è Sand Land, opera autoconclusiva di Akira Toryama che ho recuperato dopo aver letto di recente Cowa! e Nekomajin, orami manca solo da recuperare Kajika...

Sand Land, come suggerisce il nome, è un mondo quasi interamente ricoperto dalla sabbia, per via di una siccità che ha colpito il pianeta dopo numerose ed inutile guerre. In questo clima torrido sono sparite le piogge, i fiumi si sono prosciugati, e l’unica fonte d’acqua rimasta è custodita dal sovrano che la rivende i propri sudditi a prezzi altissimi solo per arricchirsi, fregandosene dei bisogni delle persone. Gli umani non sono gli unici abitanti di Sand Land, ci sono anche i demoni che soffrono per la siccità.
Saranno proprio un umano e due demoni i protagonisti di questa storia.

Un giorno un uomo di nome Rao si recherà alla città dei demoni per chiederli di affiancarlo in un’impresa molto pericolosa, infatti egli vuole partire alla ricerca di una fonte miracolosa per aiutare la popolazione a superare questa siccità intollerabile. Al suo appello risponderanno Belzebubù (il figlio di Satana) e il suo tutore Shift (un abilissimo ladro), i quali pur essendo demoni sanno distinguere il bene dal male e capiscono che Rao è una persona di cui ci si può fidare.
Inizia così la loro avventura alla ricerca della fonte miracolosa, tra mostri del deserto, banditi e scontri contro l’esercito reale. Durante il loro viaggio Rao scopre che i demoni non sono creature così malvagie come vengono dipinte dagli esseri umani e finirà col instaurare un’amicizia profonda col principino dei demoni.
All’interno della storia non mancheranno le situazioni umoristiche classiche di Toryama, tuttavia Sand Land fa riflettere su tematiche importanti come l’amicizia e la giustizia.

Toryama rende la storia di Sand Land molto avvincente, grazie anche ai suoi disegni molto curati, naturalmente si vede benissimo il suo stile (sfogliare le prime pagine per credere e vedere un personaggio molto più famoso che tutti conosceranno). La lettura è scorrevole, le circa duecento pagine del volume ti trasportano nel mondo di Sand Land senza occupare molto tempo.

Mi sono molto divertito nel leggere questa opera, che parte subito in quarta trasportandoti con la fantasia e le emozioni, il disegno mi piace, in particolar modo Belzebubù a mio avviso è caratterizzato benissimo sia fisicamente che emotivamente. L’edizione non è nulla di particolarmente elaborato, però si riesce a sfogliare senza che si stacchino pagine o che ti resti colore sulle mani. Il mio voto è 8! Un opera che ogni fan di Toryama deve avere e che appassionerà anche chi è meno propenso a titoli di questo genere.

KiraSensei


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Kotaro

Volumi letti: 1/1 --- Voto 9
Uscito nel 2000 (nel 2002 in Italia), Sand Land continua la tradizione iniziata nel 1997 con Kowa (e continuata nel 1999 con Kajika nonché con il recente Nekomajin del 2004) di Toriyama di dedicarsi a sporadici volumetti autoconclusivi anziché ad una nuova serie lunga.

Il mondo di Sand Land è così chiamato per via della cronica mancanza d'acqua che lo ha investito da un po' di anni a questa parte: i fiumi si sono prosciugati, non piove più e l'unica sorgente è proprietà privata del sovrano che tiranneggia sul mondo, imponendo divieti, spadroneggiando con il suo esercito privato e controllando il mercato della poca acqua rimasta, che è unicamente in suo possesso e che vende a prezzi esorbitanti che difficilmente la totalità della popolazione può affrontare.
Oltre agli esseri umani, nel mondo di Sand Land vive anche una fiorente popolazione di demoni.
Protagonista della nostra storia è Belzebubu, il vivace principino dei demoni, il quale si diletta ad assaltare le carovane degli umani rubando l'acqua per il suo popolo (che soffre per la siccità esattamente quanto gli umani).
Un bel giorno, Belzebubu riceve l'inaspettata visita di un umano, un vecchio e malinconico sceriffo chiamato Rao, che chiede l'aiuto dei demoni per una missione rischiosa ma parecchio importante, un viaggio per verificare la veridicità di una leggenda riguardante una sorgente segreta (di cui anche l'esercito reale sarebbe alla ricerca), che, se esistente, porterebbe un po' di sollievo alla popolazione e servirebbe anche a risanare gli aspri rapporti tra umani e demoni.
Dopo un'iniziale riluttanza, il nostro buon vecchio capo dei demoni accetta di aiutare Rao, e così il vecchio sceriffo parte per la sua missione accompagnato dal nostro Belzebubu e dal suo vecchio e barbuto tutore Shif, espertissimo ladro nonché graficamente identico al mitico mago Boris che Toriyama aveva disegnato nel 1990 per Dragon Quest IV.

Lungo il cammino, questo variegato e mal assortito ma non per questo meno efficace trio di personaggi avrà modo di confrontarsi con quello che è il mondo di Sand Land: mostri che si nascondono sotto la sabbia in attesa di prede da papparsi, bande di predoni, l'esercito reale con i suoi armamenti iper-tecnologici e pericolosi, un mondo popolato da gente corrotta, che modifica e distorce i fatti e le notizie a suo piacimento per dare una differente immagine degli eventi e delle persone o che stermina intere popolazioni solo per i propri interessi personali. Ma per fortuna ci sono anche persone di buon cuore, che magari hanno scelto di schierarsi dalla parte sbagliata solo perché gli è stato insegnato che era quella giusta, o perché è l'unico modo per sopravvivere in questo mondo crudele.
Questo universo dove regna la menzogna è sì popolato da demoni che, dice Belzebubu stesso, non saranno certo degli angeli, ma di certo non sono neppure così crudeli come li si dipinge.
Belzebubu e Shif, infatti, avrebbero potuto far fuori Rao in qualsiasi momento, ma non lo fanno, perché hanno avvertito le sue buone intenzioni e il suo cuore gentile (e poi in ogni caso tra i demoni, nonostante le credenze popolari dicano tutt'altro, vige il tacito accordo di non uccidere gli umani: depredarli sì, ma ucciderli no).
Si ripropone, in maniera magari neanche troppo differente, ma non per questo meno affascinante, quel gioco di contrasti tra razze e personalità che sfociano in un grande rispetto reciproco e in una grande amicizia che avevano fatto la fortuna del precedente Kowa. Come lì avevamo un umano, Maruyama, che si trovava costretto a intraprendere un'avventura assieme a tre mostri (Paifu, Josè e Arpon), finendo poi per rivalutarli e farci amicizia, anche qui abbiamo un umano, Rao, che si mette in viaggio con due mostri, Shif e Belzebubu, e lungo il cammino si troverà a legare con loro in maniera sempre più profonda.
Rispetto all'apparente disimpegno di Kowa, Sand Land si percepisce però immediatamente nel suo essere un'opera matura. Nell'arco di duecento pagine, Toriyama imbastisce una storia un po' più complessa della media, sia pure raccontata nel solito stile divertente e accessibile a tutti. Il microcosmo dell'avamposto dei demoni e la personale avventura di Rao, Shif e Belzebubu si incroceranno con un mondo molto più sfaccettato, con una realtà ben più grande e drammatica, con l'ombra di una guerra che ha mietuto tragicamente le sue vittime e che ha generato terribili risvolti per il mondo attuale. Sono tematiche a cui Akira Toriyama non ci aveva mai abituati. Avevamo visto la distruzione del mondo parecchie volte, avevamo visto la morte in faccia, avevamo visto persino un esercito vero e proprio, eppure finora non si era mai spinto così in là, in quanto l'esercito era sì cattivo ma anche farsesco, la distruzione della terra era stata messa lì quasi per gioco e i morti erano stati resuscitati più e più volte (e ci era anche stato mostrato che l'aldilà non era poi così terribile, tra l'altro, anzi...). Ma tra le pagine di Sand Land la morte, la guerra, la corruzione, la cattiveria, la desolazione le avvertiamo chiaramente, palpabili. La moglie di Rao è morta come conseguenza della guerra, parecchi demoni della tribù di Belzebubu sono morti come conseguenza della siccità, ma loro non torneranno, non ci sarà nessun Dio Drago che li riporterà in vita con i suoi poteri. La sofferenza della gente che muore di sete, l'aria secca, la terra arida e il calore dei raggi cocenti del sole li si sente, palpabili, tra le pagine, tanto l'universo di Sand Land è dipinto in maniera sapiente e realistica.
Non mancheranno, tuttavia, il sempre presente e garbatissimo umorismo tipico dell'autore, nonché tutta una serie di simpaticissime autocitazioni (come il Darbula-re dei demoni ben visibile nella foto qua a fianco, o uno dei demoni della tribù che è nientemeno che uno Slime di Dragon Quest).
Siamo ben lontani dal semplice e lindo bianco su nero (inframezzato molto raramente da qualche pallino decorativo) a cui Dottor Slump & Arale e Dragon Ball ci avevano abituati, e ci discostiamo anche dal racconto illustrato e colorato di Kowa. Sand Land ci presenta uno stile di disegno sempre semplice e caricaturale ma nel contempo dettagliatissimo. Akira Toriyama, da sempre appassionato di modellismo, motocicli e automobili, dà il massimo nella rappresentazione delle armi e dei carri armati dell'esercito reale (del resto, pare che Sand Land stesso nasca originariamente perché l'autore voleva principalmente narrare la storia di un uomo alla guida di un carro armato) e i disegni si avvalgono di moltissimi retini che servono a creare bellissime e sapienti ombreggiature e a dare profondità e spessore.

Di nuovo umani e mostri, di nuovo un lungo viaggio, di nuovo una grande avventura, dunque. Ma stavolta l'esperienza risulta, oltre che fiabesca e divertente, anche intensa e drammatica come mai questo autore ci aveva mostrato.
Il nostro protagonista, Belzebubu, in realtà non è poi così dissimile dai personaggi a cui Toriyama ci ha abituato in passato. E' un bambino con una grande vitalità, che spesso si mette nei guai ma che, nonostante sia un demone che trae il suo potere dall'oscurità, riesce a distinguere il bene e il male e le persone degne di fiducia dai malvagi (quelli veri!). In un certo senso assomiglia molto ad Ackman, un personaggio dell'autore che avevamo conosciuto in una serie di racconti brevi e in alcuni videogiochi per il Super Nintendo. Non è un personaggio così originale di per sè, ma ci si affeziona anche a lui, che sembra così duro ma in realtà è un normalissimo bambino in fase di crescita.
Se abbiamo conosciuto Boris di Dragon Quest IV, in un certo senso abbiamo conosciuto anche Shif, in passato. La figura del vecchio tutore un po' bigotto ma terribilmente comico nel suo aprirsi al nuovo, del resto, non è poi così nuova nella narrativa giapponese, ma Shif è così simpatico nel suo voler rivaleggiare con Belzebubu nel guidare il carro o nel suo volersi ostinare a chiamarlo "principe" (per non citare poi il travestimento da Babbo Natale o il suo bel pigiamino) che ci affezioneremo pure a lui anche se ci saprà di già visto.
Il personaggio più interessante del trio risulta essere senza dubbio Rao. Innanzitutto perché, essendo l'unico umano del gruppo, ed essendo uno sceriffo, si porta dietro un'immagine romantica un pò alla John Wayne, con la sua camicia, i suoi baffoni, il capo rasato e quella sua espressione sempre un po' accigliata e pensierosa, che nasconde chissà quali tristi trascorsi. Rao è un personaggio malinconico che si porta dietro il fascino dell'eroe d'altri tempi, caricato di un passato doloroso che lo ha segnato e trasformato nel triste sceriffo che vediamo nel fumetto e che scopriremo lentamente pagina dopo pagina con enorme piacere.
E' un personaggio tra i più complessi e interessanti che Toriyama abbia mai ideato, che riesce a bucare le pagine e a farsi amare dal lettore.
Nel corso della vicenda, Rao imparerà ad aprire il suo cuore ai due demoni, scoprendo che forse non sono poi così cattivi come sembrano, che di certo gli umani corrotti sono più cattivi di loro, mentre Belzebubu e Shif impareranno a rispettare la razza umana, in un percorso evolutivo trattato in maniera semplice ma quantomeno efficace.
Anche i personaggi che gravitano attorno al trio dei protagonisti sono perfettamente caratterizzati, anche se non troppo complessi: i cattivi sono piuttosto bidimensionali, ma fanno il loro sporco lavoro e non mancano anche i classici predoni apparentemente malvagi ma in realtà amichevoli che la produzione giapponese ci ha insegnato ad amare sin dai tempi di Laputa e Nadia.

Ancora una volta, Akira Toriyama ci dà prova della sua straordinaria abilità di narratore, capace di far ridere e di toccare nel profondo gli animi di un pubblico molto eterogeneo con una storia semplice e divertente ma anche matura, poetica e drammatica, che non mancherà di farci emozionare e riflettere, oltre che ridere. Sand Land è un vero e proprio gioiellino, che riesce a trattare temi etici ed ecologici spiegandoli anche ai bambini e aiutando il lettore a riflettere sull'attuale direzione del mondo e sui suoi rapporti con le diversità.
Lontano dai combattimenti giocosi e adrenalinici di Dragon Ball Z, che qui ci vengono ricordati graficamente giusto in un paio di vignette, Sand Land ci catapulta in una favola che insegna qualcosa ai bambini e appassiona, facendogli anche scendere una lacrimuccia, gli adulti. In fondo, ciò che Sand Land ci ricorda, è qualcosa che bene o male tutti noi sappiamo, nel profondo dei nostri cuori. Che il nostro mondo è popolato da persone differenti tra loro e che tutte vanno rispettate in maniera equa, e che il mondo che è stato rimesso nelle nostre mani lo dobbiamo amministrare arbitrariamente secondo criteri giusti che possano garantire la pace e la felicità per tutti.

Personalmente, trovo che Sand Land sia una delle migliori opere che Toriyama, sia pure in età matura e in maniera abbastanza inusuale per quello a cui ci ha abituati in passato, ci abbia regalato, e dispiace davvero che sia sottovalutato o misconosciuto dai più, che identificano Toriyama soltanto con Dragon Ball (Z) quando invece quest'opera dimostra che, se vuole, può trattare anche temi più impegnati e che ci riesce benissimo.
Essendo un volumetto unico, pubblicato in Italia peraltro anche abbastanza recentemente e quindi abbastanza reperibile in fumetteria, ve lo consiglio, per ritrovare sotto un'altra luce quel grand'uomo e grande fumettista che è Akira Toriyama.