Nazca
Decisamente la speranza è sempre l’ultima a morire. Dopo il disastro dell’anime di Nazca, dopo i tanti manga tratti da un anime e che non si sono rivelati all’altezza, ecco finalmente un manga riuscito. Ambientato nella Tokyo dei giorni nostri, Nazca è la storia di alcuni giovani guerrieri incas reincarnatisi nella nostra epoca, decisi a finire la guerra iniziata cinquecento anni prima. Ma quale fazione avrà ragione? Il mondo va distrutto liberando l’Illyatesse o salvato? I caratteri dei protagonisti saranno descritti meglio, in maniera più logica e coerente e comprensibile. E il finale davvero bello, pieno di speranza. Anche i tanti significati profondi che questa storia racchiude vengono descritti per il meglio. Due tankoboon di piacevole lettura, conditi da un’ottima regia e dalla sapiente femminea mano dell’autrice.
Pur avendo bocciato senza pietà l’anime non posso non assegnare un 7.5 al manga.
Pur avendo bocciato senza pietà l’anime non posso non assegnare un 7.5 al manga.
Questo manga è composto da solo due volumi, ma è riuscito comunque benissimo: la storia fila e i due personaggi principali sono stati ben affrescati nell'animo... Dopo quattrocento anni si risvegliano in Giappone alcuni Inca che avevano condiviso la parte finale della loro vita, durante la guerra civile che aprì le porte dell'Impero agli spagnoli, mentre il segreto del potere scompare con loro. Richiamati in vita nel Giappone odierno torneranno a combattere fra di loro in nome dei loro ideali: per Kyoji sarà dura accettare tutto questo, mentre cosa spinge il maestro Tate, maestro di kendo e d'arte, verso il male? I suoi disegni parlano per lui: chi disegna come un angelo non può essere un demone: in tutte e due le sue nascite ha conosciuto il male generato dall'uomo e per questo vuole distruggere l'umanità. Tate rappresenta il tipico "buono" che conoscendo la cattiveria dei suoi simili diventa... non direi "cattivo" quanto "incattivito" dalla vita.
I disegni sono nella norma: non raggiungono certo le vette di un Hagiwara o di un Miura del loro periodo migliore, ma non sono certamente disprezzabili.
L'edizione Star Comics è anche lei nella norma, non pagine trasparenti ma nemmeno la qualità di altre case editrici tipo Dynamic o Comic Art... Gli do un 8 dispiacendomi che l'autore non abbia deciso di renderlo un po' più lungo: il plot è buono e ci sono anche dei bei colpi di scena.
I disegni sono nella norma: non raggiungono certo le vette di un Hagiwara o di un Miura del loro periodo migliore, ma non sono certamente disprezzabili.
L'edizione Star Comics è anche lei nella norma, non pagine trasparenti ma nemmeno la qualità di altre case editrici tipo Dynamic o Comic Art... Gli do un 8 dispiacendomi che l'autore non abbia deciso di renderlo un po' più lungo: il plot è buono e ci sono anche dei bei colpi di scena.
Mi sono avvicinato a questo manga per via del suo titolo, “Nazca”: speravo di leggere un manga in qualche modo legato alle misteriose linee di Nazca, le misteriose linee tracciate da chissà chi nel deserto del Perù. E invece no. Il manga racconta di Miura, studente giapponese di kendo, e Tate, suo maestro, che si scopriranno essere le reincarnazioni di guerrieri inca vissuti 500 anni fa, morti in una battaglia l’uno contro l’altro, per il destino della Terra. Adesso nel presente Tate vuole di nuovo mettere in moto i meccanismi che quasi distrussero il mondo, e Miura cercherà di fermarlo.
Il manga è abbastanza carino e scorrevole per essere composto di soli due volumi, la storia è lineare, ma ha anche alcuni colpi di scena. I personaggi sono caratterizzati superficialmente, specialmente il “cattivo” Tate soffre di tutti i cliché del genere.
Gli scontri comunque sono ben realizzati, ed è interessante l’idea della civiltà inca, cosa poco sfruttata finora in un manga. Non sono un grande esperto, dunque non so quanto le usanze di tale popolo, o gli abiti descritti nella storia siano fedeli o curati, ma li ho trovati piacevoli per come vengono rappresentati.
I disegni non sembrano eccezionali all’inizio, ma nel secondo volume si nota un miglioramento, e i personaggi sono abbastanza affascinanti, seppure abbiano tutti un qualcosa di “già visto”.
Una storia carina per chi cerca qualcosa di non impegnativo, con qualche elemento sovrannaturale.
L’edizione di Star Comics è molto buona, il formato è un po’ più largo rispetto al solito, ma è un’edizione standard, in bianco e nero, ma ha una buona sfogliabilità e carta non trasparente.
Il manga è abbastanza carino e scorrevole per essere composto di soli due volumi, la storia è lineare, ma ha anche alcuni colpi di scena. I personaggi sono caratterizzati superficialmente, specialmente il “cattivo” Tate soffre di tutti i cliché del genere.
Gli scontri comunque sono ben realizzati, ed è interessante l’idea della civiltà inca, cosa poco sfruttata finora in un manga. Non sono un grande esperto, dunque non so quanto le usanze di tale popolo, o gli abiti descritti nella storia siano fedeli o curati, ma li ho trovati piacevoli per come vengono rappresentati.
I disegni non sembrano eccezionali all’inizio, ma nel secondo volume si nota un miglioramento, e i personaggi sono abbastanza affascinanti, seppure abbiano tutti un qualcosa di “già visto”.
Una storia carina per chi cerca qualcosa di non impegnativo, con qualche elemento sovrannaturale.
L’edizione di Star Comics è molto buona, il formato è un po’ più largo rispetto al solito, ma è un’edizione standard, in bianco e nero, ma ha una buona sfogliabilità e carta non trasparente.
Manga scoperto per caso mentre guardavo il serial TV "Malcolm", nella sigla iniziale vedevo sempre due spezzoni di un'anime, incuriosito mi informai e scoprii Nazca, mi informai sul manga e lo acquistai.
Il manga narra le vicende di un allievo e del suo maestro, in cui si sono reincarnati due guerrieri Incas, sconvolgendo la loro vita in una faida che dura quasi quattrocento anni che li metterà uno contro l'altro, tra le insicurezze dell'allievo Kyoji, che fino all'ultimo non vuole affrontare Tate, suo maestro di kendo ma anche di vita.
<b>[Attenzione, spoiler!]</b>
Il manga finisce con la morte dell'antagonista e un nuovo inizio per il protagonista Kyoji.
<b>[Fine spoiler.]</b>
Il manga graficamente è disegnato bene, soprattutto l'antagonista Tate, la trama è corta ma ha vari colpi di scena, ed è originale l'idea di inserire la cultura Inca, è il primo manga di questo genere che leggo. Lo consiglio a tutti, la lettura è piacevole e non troppo impegnativa.
Il manga narra le vicende di un allievo e del suo maestro, in cui si sono reincarnati due guerrieri Incas, sconvolgendo la loro vita in una faida che dura quasi quattrocento anni che li metterà uno contro l'altro, tra le insicurezze dell'allievo Kyoji, che fino all'ultimo non vuole affrontare Tate, suo maestro di kendo ma anche di vita.
<b>[Attenzione, spoiler!]</b>
Il manga finisce con la morte dell'antagonista e un nuovo inizio per il protagonista Kyoji.
<b>[Fine spoiler.]</b>
Il manga graficamente è disegnato bene, soprattutto l'antagonista Tate, la trama è corta ma ha vari colpi di scena, ed è originale l'idea di inserire la cultura Inca, è il primo manga di questo genere che leggo. Lo consiglio a tutti, la lettura è piacevole e non troppo impegnativa.
La trama prende il volo nel primo volumetto per poi atterrare (un po' troppo lentamente per i miei gusti) nel secondo. Nel primo volume infatti è descritto il risveglio in guerrieri Incas dei personaggi principali del manga, il tutto disegnato in modo molto gradevole. Senza cedere alla noia la storia prosegue con tratto dinamico. Ma nel secondo volume, sebbene la trama si complichi un po', il finale traspare già dalle prime pagine,
<b>[Attenzione, spoiler!]</b>
ovvero il redimersi da parte del cattivo in conclusione della tragedia... molto scontato.
<b>[Fine spoiler.]</b>
Tuttavia ritengo questo manga abbastanza piacevole, non impegnativo, di facile lettura. Lo spunto, cioè introdurre la civiltà Inca nella realtà giapponese odierna, è originale anche se non unico nel suo genere.
Il mio voto è 8 e lo consiglio a chi ama le storie brevi, con una fine, con azione e disegni dinamici, ma allo stesso tempo ricche di personaggi carismatici: ad esempio, il "maestro", sebbene sia il "cattivo" della storia, appare comunque affascinante. Si tenga presente però che due volumetti si leggono in un soffio e questo non è certo un manga che si ha la voglia di rileggere, per cui i personaggi svaniscono subito dopo averlo letto.
Una nota per i disegni: ad un primo approccio non sembrano nemmeno lontanamente belli, ma via via che si entra nel vivo della storia accattivano per la loro dinamicità, soprattutto negli scontri.
<b>[Attenzione, spoiler!]</b>
ovvero il redimersi da parte del cattivo in conclusione della tragedia... molto scontato.
<b>[Fine spoiler.]</b>
Tuttavia ritengo questo manga abbastanza piacevole, non impegnativo, di facile lettura. Lo spunto, cioè introdurre la civiltà Inca nella realtà giapponese odierna, è originale anche se non unico nel suo genere.
Il mio voto è 8 e lo consiglio a chi ama le storie brevi, con una fine, con azione e disegni dinamici, ma allo stesso tempo ricche di personaggi carismatici: ad esempio, il "maestro", sebbene sia il "cattivo" della storia, appare comunque affascinante. Si tenga presente però che due volumetti si leggono in un soffio e questo non è certo un manga che si ha la voglia di rileggere, per cui i personaggi svaniscono subito dopo averlo letto.
Una nota per i disegni: ad un primo approccio non sembrano nemmeno lontanamente belli, ma via via che si entra nel vivo della storia accattivano per la loro dinamicità, soprattutto negli scontri.
Quando ho acquistato questo manga pensai di aver fatto l'acquisto del secolo! Ma non è stato così: mi sono reso conto da subito che è veramente noioso e mal strutturato, l'unica nota positiva sono i disegni, ben curati e belli da vedersi.
Leggendolo mi dicevo "meno male che sono solo due volumi", ad ogni pagina che sfogliavo provavo un gran piacere, ma non perchè non vedevo l'ora di sapere come andasse a finire, ma perchè semplicemente non vedevo l'ora che finisse.
E' lento e anche poco interessante, questo è il mio personale giudizio.
Leggendolo mi dicevo "meno male che sono solo due volumi", ad ogni pagina che sfogliavo provavo un gran piacere, ma non perchè non vedevo l'ora di sapere come andasse a finire, ma perchè semplicemente non vedevo l'ora che finisse.
E' lento e anche poco interessante, questo è il mio personale giudizio.
Ho comprato il manga trovandola un occasione davvero irripetibile. A quanto pare non è però molto conosciuto e nemmeno tanto apprezzato, ma si può dire che questo manga ricalca bene il mondo Inca e come i protagonisti ne sono coinvolti, in un destino che li porterà a fronteggiarsi.
Il protagonista scoprirà delle sue origini guardando una particolare statua Inca esposta in un negozio. Non riuscirà comunque a capacitarsi di essere una reincarnazione e quando il suo maestro Tate, che vuole bene come ad un fratello, gli dice di essere il suo avversario e che si devono combattere, non lo accetterà.
Questo manga resta un idillio all'amicizia oltre che alla storia Inca, tra l'altro molto misteriosa. Infatti in un capitolo vedremo le vite passate di Tate e di Kyojo, e di come si sono affrontati.
I disegni, tipici degli anni '90, sono molto espressivi e curati. Peccato per la trama corta, ma che è comunque intensa e piena di colpi di scena.
Durante la stesura del manga sono accaduti fatti "maledetti" che hanno dato un particolare tono a questo manga, e tutti gli eventi (tra cui la morte del maestro Akira Kurosawa e di Hide, un ex componente degli Xjapan) sono indicati alla fine del manga, in una nota scritta dall'autrice stessa.
E' raro ormai trovare questo genere, ma ne vale i soldi spesi.
Il protagonista scoprirà delle sue origini guardando una particolare statua Inca esposta in un negozio. Non riuscirà comunque a capacitarsi di essere una reincarnazione e quando il suo maestro Tate, che vuole bene come ad un fratello, gli dice di essere il suo avversario e che si devono combattere, non lo accetterà.
Questo manga resta un idillio all'amicizia oltre che alla storia Inca, tra l'altro molto misteriosa. Infatti in un capitolo vedremo le vite passate di Tate e di Kyojo, e di come si sono affrontati.
I disegni, tipici degli anni '90, sono molto espressivi e curati. Peccato per la trama corta, ma che è comunque intensa e piena di colpi di scena.
Durante la stesura del manga sono accaduti fatti "maledetti" che hanno dato un particolare tono a questo manga, e tutti gli eventi (tra cui la morte del maestro Akira Kurosawa e di Hide, un ex componente degli Xjapan) sono indicati alla fine del manga, in una nota scritta dall'autrice stessa.
E' raro ormai trovare questo genere, ma ne vale i soldi spesi.