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kirk

Volumi letti: 2/4 --- Voto 9
Chi è Ikkyu?
Se avete la mia età potreste ricordarvi di questo nome: è il protagonista del cartone animato “il piccolo bonzo” andato in onda sulle reti locali, ma se siete stati fortunati potreste averlo visto in un’altra serie (di cui non mi ricordo il titolo e che penso di non aver visto più di una volta) che narrava episodi della storia giapponese: una puntata, un evento.
Ikkyu fa parte della storia del quattrocento giapponese, nato nel 1394 come figlio di un imperatore fu costretto a farsi monaco… Sakaguchi ce lo mostra nelle prime tavole come un vecchio ubriacone che esce da un bordello ma poi passa a narrare la giovinezza di questo strano monaco.
Purtroppo io ho potuto leggere solo due volumi e da quello che so l’edizione che ne fece nel 1997/98 la Comic Art è introvabile a buon prezzo. Detto ciò ammetto che un buon manga: fosse uscito in Giappone negli anni ‘60 (e non nel 1993) sarebbe stato considerato un titolo gekiga.

Nei due volumi che ho letto si possono trovare tre filoni tematici: la guerra e la relativa povertà e insicurezza dei contadini (la tematica meno analizzata), la vita monastica con templi ricchi e protetti dai nobili dove esistevano durezze per i novizi, ma anche del benessere, a cui si contrapponevano monaci che vivevano in povertà disdicendo di supplicare cibo o di commerciare, in questo filone c’é una scena veloce in cui il nostro eroe deve “soddisfare” oralmente una voglia sessuale di un suo senpai…
Il terzo filone è quello del teatro No con un attore che è continuamente in lotta con l’ombra di suo padre morto (che egli ritiene come superiore a lui come interprete teatrale) e con la paura della caducità delle cose, compresa la sua arte.
Tutto ciò rende l’opera molto bella.

Ricordiamo che Hisashi Sakuguchi è morto nel 1995 di lui è arrivata in Italia un’altra opera, grazie a Comic Art, ma fu interrotta al primo volume perché fu un flop; mi riferisco a "Version". Questo volume l’ho avuto anch’io in mano, ma non l’ho finito: ricordo che i disegni erano brutti (decisamente inferiori ad Ikkyu) e la trama oltre che “vecchia” non si decideva a decollare. Se anche voi avete avuto in mano "Version" e per questo non volete rischiare di leggere un’altra opera di questo autore state tranquilli: "Ikkyu" dimostra a distanza di soli pochi anni il raggiungimento di una maturità espressiva incredibile. E poi "Version" era uno shonen, mentre "Ikkyu" è un seinen che libera l’autore dal sottostare ai gusti di un pubblico di giovani, che chiedono altre cose rispetto a noi adulti.


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Inve74

Volumi letti: 4/4 --- Voto 10
Un bellissimo ritratto del Quattrocento giapponese. Non facilissimo da leggere.
Le tavole sono godibilissime e, da un punto di vista storico, per gli appassionati, questo è un manga imperdibile. Serve un approccio mentale alla lettura un po' fuori dai canoni occidentali, ma per gli amanti dei manga è l'ostacolo meno pesante da superare per una lettura che in questo caso, lo ribadisco, non è facilissima, ma proprio per questo alla fine lascia al lettore un qualcosa in più.
Il voto che gli assegno è dettato dal peso specifico che questo manga ha sul piano storico-didattico.