.hack//Legend of the Twilight
.hack è, più che un manga o un anime, un vero e proprio fenomeno che si è esteso in quasi tutti i campi, dai manga agli anime, dai videogiochi ai semplici giochi bambineschi.
Tra le innumerevoli serie di manga a lui dedicate, vi è Legend of the Twilight.
Ho conosciuto questo manga quasi per caso, e avevo qualche pregiudizio per via della sua relativa brevità, ma poi, iniziandolo a leggere, mi sono reso conto che sbagliavo.
Ma, prima di iniziare a recensire questo manga, credo sia opportuno parlare della trama.
Shugo e Rena, due fratelli, il primo che cerca di darsi arie da grande, la seconda che presenta ancora caratteri infantili, entrano in possesso di due skin rarissime per i loro personaggi nel famoso MMORPG (un gioco di ruolo di massa online in parole povere) di The World, e iniziano subito a giocare, anche se Shugo è un po’ riluttante.
I due non sanno che stanno per vivere una grande avventura, piena di amicizie, avventure e colpi di scena, in cui faranno la loro comparsa diversi amici, come la cacciatrice di tesori Mireille e la misteriosa Aura, ma anche molti nemici, come la dura ed inflessibile Kamui, che ostacolerà i nostri eroi per quasi l’intera durata della vicenda.
Giudicare Legend of the Twilight brutto o infantile ad un primo sguardo è un errore abbastanza grave.
Continuando a sfogliare le pagine di questo manga, leggendo attentamente i dialoghi tra i personaggi e soppesando le loro parole con la medesima attenzione, ci si accorge che Legend of the Twilight non è affatto un’opera “da bambini”.
Anche se la trama, legata al mondo dei videogiochi; potrebbe far storcere il naso a qualcuno, si rivela una scelta azzeccata, in quanto, piuttosto che mettere il lettore di fronte ad un mondo improbabile, che però e considerato un mondo “reale”, dando così al lettore l’impressione che qualunque cosa succeda sia completamente estranea alla realtà, dà la certezza che qualunque cosa normalmente impossibile che succeda all’interno della vicenda, sia comunque una cosa che non accadrebbe mai nella realtà, riuscendo così a descrivere i suoi personaggi in un modo molto più “umano” di quanto in altre opere simili.
Ed infatti i protagonisti sono proprio dei ragazzi comuni, con i propri sogni e i propri pensieri, con i propri pregi ed i propri difetti, e lontani dai soliti eroi o anti-eroi stereotipati.
Insomma, i protagonisti sono gente di tutti i giorni, che all’improvviso si ritrovano a vivere avventure fantastiche, ma che il lettore, come i personaggi, sa di essere totalmente fittizia, ma ugualmente coinvolgente ed appassionante.
Tornando al discorso sui messaggi del manga, posso affermare che, se si è abbastanza attenti, si può valutare Legend of the Twilight come un opera che insegna molto, capace di far riflettere.
Ad esempio, durante lo svolgersi della trama, si parlerà molto delle cosiddette Vagrant AI e di altri bug (errori del gioco), discriminati e cacciati solo perché “diversi”; un buono spunto, che ci porta a riflettere, appunto, sulla situazione analoga nel mondo reale della discriminazione di immigrati o persone con malattie particolari, allontanate perche considerate “diverse”, magari solo a causa di uno stupido pregiudizio.
Senza contare, inoltre, il messaggio principale del manga, che verte sull’amicizia, questa forza così grande che ci porta a superare i nostri limiti, a rendere possibile l'impossibile.
Purtroppo, affianco ai pregi ci sono quasi sempre dei difetti, che purtroppo sono presenti anche in Legend of the Twilight.
Il più evidente, di sicuro, è una comunque presente infantilità di fondo: anche se ho detto fino ad ora che è un opera ricca di spunti interessanti, spesso, molto spesso purtroppo, il manga cade in alcune gag veramente insulse e bambinesche, che fanno sprofondare, purtroppo, il livello di qualità dell’opera ad un livello più basso.
Inoltre, le illustrazioni, per quanto indubbiamente curate, risultano spesso eccessivamente “zuccherose”, anche nei casi in cui dovrebbero mostrarsi più “cupe”, come nei casi di grotte o città in rovina.
Insomma, in conclusione, Legend of the Twilight si mostra come un ibrido tra infantilità e moralità, che è suo maggior pregio e difetto: infatti, questo permette all’opera di spaziare da lettori più giovani a lettori con qualche annetto in più sulle spalle, ma proprio a questi ultimi potrà sembrare molto infantile, specialmente a quelli incapaci di leggere oltre le righe.
Tra le innumerevoli serie di manga a lui dedicate, vi è Legend of the Twilight.
Ho conosciuto questo manga quasi per caso, e avevo qualche pregiudizio per via della sua relativa brevità, ma poi, iniziandolo a leggere, mi sono reso conto che sbagliavo.
Ma, prima di iniziare a recensire questo manga, credo sia opportuno parlare della trama.
Shugo e Rena, due fratelli, il primo che cerca di darsi arie da grande, la seconda che presenta ancora caratteri infantili, entrano in possesso di due skin rarissime per i loro personaggi nel famoso MMORPG (un gioco di ruolo di massa online in parole povere) di The World, e iniziano subito a giocare, anche se Shugo è un po’ riluttante.
I due non sanno che stanno per vivere una grande avventura, piena di amicizie, avventure e colpi di scena, in cui faranno la loro comparsa diversi amici, come la cacciatrice di tesori Mireille e la misteriosa Aura, ma anche molti nemici, come la dura ed inflessibile Kamui, che ostacolerà i nostri eroi per quasi l’intera durata della vicenda.
Giudicare Legend of the Twilight brutto o infantile ad un primo sguardo è un errore abbastanza grave.
Continuando a sfogliare le pagine di questo manga, leggendo attentamente i dialoghi tra i personaggi e soppesando le loro parole con la medesima attenzione, ci si accorge che Legend of the Twilight non è affatto un’opera “da bambini”.
Anche se la trama, legata al mondo dei videogiochi; potrebbe far storcere il naso a qualcuno, si rivela una scelta azzeccata, in quanto, piuttosto che mettere il lettore di fronte ad un mondo improbabile, che però e considerato un mondo “reale”, dando così al lettore l’impressione che qualunque cosa succeda sia completamente estranea alla realtà, dà la certezza che qualunque cosa normalmente impossibile che succeda all’interno della vicenda, sia comunque una cosa che non accadrebbe mai nella realtà, riuscendo così a descrivere i suoi personaggi in un modo molto più “umano” di quanto in altre opere simili.
Ed infatti i protagonisti sono proprio dei ragazzi comuni, con i propri sogni e i propri pensieri, con i propri pregi ed i propri difetti, e lontani dai soliti eroi o anti-eroi stereotipati.
Insomma, i protagonisti sono gente di tutti i giorni, che all’improvviso si ritrovano a vivere avventure fantastiche, ma che il lettore, come i personaggi, sa di essere totalmente fittizia, ma ugualmente coinvolgente ed appassionante.
Tornando al discorso sui messaggi del manga, posso affermare che, se si è abbastanza attenti, si può valutare Legend of the Twilight come un opera che insegna molto, capace di far riflettere.
Ad esempio, durante lo svolgersi della trama, si parlerà molto delle cosiddette Vagrant AI e di altri bug (errori del gioco), discriminati e cacciati solo perché “diversi”; un buono spunto, che ci porta a riflettere, appunto, sulla situazione analoga nel mondo reale della discriminazione di immigrati o persone con malattie particolari, allontanate perche considerate “diverse”, magari solo a causa di uno stupido pregiudizio.
Senza contare, inoltre, il messaggio principale del manga, che verte sull’amicizia, questa forza così grande che ci porta a superare i nostri limiti, a rendere possibile l'impossibile.
Purtroppo, affianco ai pregi ci sono quasi sempre dei difetti, che purtroppo sono presenti anche in Legend of the Twilight.
Il più evidente, di sicuro, è una comunque presente infantilità di fondo: anche se ho detto fino ad ora che è un opera ricca di spunti interessanti, spesso, molto spesso purtroppo, il manga cade in alcune gag veramente insulse e bambinesche, che fanno sprofondare, purtroppo, il livello di qualità dell’opera ad un livello più basso.
Inoltre, le illustrazioni, per quanto indubbiamente curate, risultano spesso eccessivamente “zuccherose”, anche nei casi in cui dovrebbero mostrarsi più “cupe”, come nei casi di grotte o città in rovina.
Insomma, in conclusione, Legend of the Twilight si mostra come un ibrido tra infantilità e moralità, che è suo maggior pregio e difetto: infatti, questo permette all’opera di spaziare da lettori più giovani a lettori con qualche annetto in più sulle spalle, ma proprio a questi ultimi potrà sembrare molto infantile, specialmente a quelli incapaci di leggere oltre le righe.
La serie di Hack è ormai un successo accreditato sia in terra madre che nelle nostre povere lande.
Due serie di videogame, diverse serie animate ed anche qualche manga a corredo di un grande progetto che ha toccato un po' tutte le più grandi forme d'arte giapponese.
Un progetto di dimensioni ciclopiche, che per essere capito fino in fondo necessita di essere esplorato in tutte le sue forme, iniziando da quella viodeludica, procedendo con quella animata, e finendo con quella cartacea.
Analizziamo proprio quest'ultima, e in particolar modo la prima trasposizione cartacea della serie di Hack.
.Hack//Legend of the Twilight è infatti il primo manga creato attorno all'universo di .Hack, seguito dal più recente .Hack//XXXX che, per le vicende che narra, si pone in un epoca temporale precedente a quelle di Legend of the Twilight.
Il fulcro del manga, nonché la sua ambientazione, risulta essere ancora (e ovviamente) The World, un videogame (o meglio una realtà virtuale) che cela un incredibile mistero che i nostri eroi cercheranno instancabilmente di risolvere. The World è sicuramente parte essenziale della storia, in quanto tutta l’avventura si svolgerà all’interno di esso. E saranno davvero sporadiche le apparizioni dei personaggi giocanti in carne ed ossa, anche se quest’ultimi non avremo mai il piacere di vederli in viso.
Le vicende di Legend of the Twilight, si collocano a distanza di 4 anni dalla conclusione dell'avventura narrata nei primi 4 videogame (e quindi del manga XXXX), e vedono come protagonisti Shugo e Rena, un fratello e una sorella gemelli, di 14 anni. L'avventura ha inizio con la graziosa Rena fortunata (o predestinata?) vincitrice di un fantastico premio messo in palio in The World: gli avatar dei leggendari Hackers, i personaggi giocanti che 4 anni prima risolsero il "Mistero Finale" che si cela negli oscuri meandri di The World. Con un po' d'insistenza, Rena riesce a convincere Shugo a provare il game e a fare qualche partita con lei. Ma il fato ha in serbo per loro un destino molto diverso da quello di semplici giocatori di The World. Durante una sessione di gioco in un livello per principianti, i due protagonisti vengono improvvisamente aggrediti da un mostro di incredibile livello. Shugo si sacrifica per salvare la vita della sorella, ritrovandosi non in una consona schermata di Game Over, bensì in luogo misterioso dove incontrerà per la prima volta Aura che cederà al nostro eroe un bracciale molto particolare. Quest'ultimo darà molti grattacapi a Shugo, ma si rivelerà un oggetto fondamentale per il prosieguo dell'avventura.
Questa è in breve la trama del manga. Nulla di eccessivamente originale o complesso, ma di certo una trama che, per il modo in cui è stata impostata, funziona egregiamente da sfondo a tutta la serie di divertentissime gag dei protagonisti.
Rispetto ad XXXX, Legend of The Twilight è stato impostato in maniera più demenziale, con i protagonisti che assumo un aspetto più cartonesco e caricaturale. Ciò servirà ad imprimere la giusta carica di simpatia nei personaggi, e riuscirà a far sorridere. Anzi, non saranno pochi i momenti in cui non si riuscirà a trattenersi dalle risate, tanto sono buffe le espressioni che assumono i protagonisti e tanto sono buffe le situazioni che le generano.
Ma non si vedranno solo risate. Molti saranno anche i pianti, soprattutto da parte dei personaggi femminili, Rena in primis, ma anche Mireille e Hotaru, altre due ragazze compagne d’avventura del duetto.
The World è causa di tanto divertimento, ma anche di forti sofferenze che spingeranno i protagonisti a chiedersi più volte se è il caso di continuare, se non è più opportuno fermarsi lì, arrendersi.
Ma questi momenti difficili verranno risolti sempre nel migliore dei modi: importantissimo in questo senso il ruolo che gioca “l’amicizia“ che lega i protagonisti dell’avventura. Shugo, Rena, Mireille, Hotaru ed Ouka, sono legati da una profondissima amicizia, che renderà il gruppo estremamente unito anche nei momenti più difficili, cosicché ad ogni compagno in difficoltà possa essere dato il miglior sostegno possibile.
Ancora più evidente risulta essere l’infinito amore (e gelosia) che provano i due gemellini Shugo e Rena l’uno nei confronti dell’altra (e che oltretutto sarà causa si situazioni imbarazzanti e molto divertenti).
Poco presenti invece i combattimenti. Sono infatti poche le scene che vedono i personaggi affrontare un duello, e quasi tutte queste presentano uno sfondo comico.
Sono i sentimenti, quindi, a giocare un ruolo fondamentale nel manga disegnato da Rei Idumi. Lo stile dell’autrice è ben riconoscibile, ed è focalizzato sul rendere al meglio le espressioni dei protagonisti (obiettivo pienamente ed eccellentemente raggiunto). Bellissimi i disegni dei personaggi, caratterizzati da un tratto semplice ma curato anche nei più piccoli particolari. Pochi invece gli sfondi presenti, che comunque risultano molto dettagliati.
In definitiva, Hack//Legend of the Twilight, riesce nell’intento di raccontare ai lettori una storia, incentrata intorno all’universo di The World, spensierata e allegra. Tanti i momenti di divertimento e risate, tanti quelli di tristezza e lacrime. Tanti i momenti di amicizia e amore.
Assolutamente obbligato come acquisto per chi è appassionato della serie di Hack. Consigliatissimo anche a chi è in cerca di una manga spensierato e divertente, e per nulla incentrato sulla componente bellica.
Hack//Legend of The Twilight è un’opera di ottima fattura, che racconta l’universo di Hack visto dagli occhi innocui e sinceri di “veri” amici.
Due serie di videogame, diverse serie animate ed anche qualche manga a corredo di un grande progetto che ha toccato un po' tutte le più grandi forme d'arte giapponese.
Un progetto di dimensioni ciclopiche, che per essere capito fino in fondo necessita di essere esplorato in tutte le sue forme, iniziando da quella viodeludica, procedendo con quella animata, e finendo con quella cartacea.
Analizziamo proprio quest'ultima, e in particolar modo la prima trasposizione cartacea della serie di Hack.
.Hack//Legend of the Twilight è infatti il primo manga creato attorno all'universo di .Hack, seguito dal più recente .Hack//XXXX che, per le vicende che narra, si pone in un epoca temporale precedente a quelle di Legend of the Twilight.
Il fulcro del manga, nonché la sua ambientazione, risulta essere ancora (e ovviamente) The World, un videogame (o meglio una realtà virtuale) che cela un incredibile mistero che i nostri eroi cercheranno instancabilmente di risolvere. The World è sicuramente parte essenziale della storia, in quanto tutta l’avventura si svolgerà all’interno di esso. E saranno davvero sporadiche le apparizioni dei personaggi giocanti in carne ed ossa, anche se quest’ultimi non avremo mai il piacere di vederli in viso.
Le vicende di Legend of the Twilight, si collocano a distanza di 4 anni dalla conclusione dell'avventura narrata nei primi 4 videogame (e quindi del manga XXXX), e vedono come protagonisti Shugo e Rena, un fratello e una sorella gemelli, di 14 anni. L'avventura ha inizio con la graziosa Rena fortunata (o predestinata?) vincitrice di un fantastico premio messo in palio in The World: gli avatar dei leggendari Hackers, i personaggi giocanti che 4 anni prima risolsero il "Mistero Finale" che si cela negli oscuri meandri di The World. Con un po' d'insistenza, Rena riesce a convincere Shugo a provare il game e a fare qualche partita con lei. Ma il fato ha in serbo per loro un destino molto diverso da quello di semplici giocatori di The World. Durante una sessione di gioco in un livello per principianti, i due protagonisti vengono improvvisamente aggrediti da un mostro di incredibile livello. Shugo si sacrifica per salvare la vita della sorella, ritrovandosi non in una consona schermata di Game Over, bensì in luogo misterioso dove incontrerà per la prima volta Aura che cederà al nostro eroe un bracciale molto particolare. Quest'ultimo darà molti grattacapi a Shugo, ma si rivelerà un oggetto fondamentale per il prosieguo dell'avventura.
Questa è in breve la trama del manga. Nulla di eccessivamente originale o complesso, ma di certo una trama che, per il modo in cui è stata impostata, funziona egregiamente da sfondo a tutta la serie di divertentissime gag dei protagonisti.
Rispetto ad XXXX, Legend of The Twilight è stato impostato in maniera più demenziale, con i protagonisti che assumo un aspetto più cartonesco e caricaturale. Ciò servirà ad imprimere la giusta carica di simpatia nei personaggi, e riuscirà a far sorridere. Anzi, non saranno pochi i momenti in cui non si riuscirà a trattenersi dalle risate, tanto sono buffe le espressioni che assumono i protagonisti e tanto sono buffe le situazioni che le generano.
Ma non si vedranno solo risate. Molti saranno anche i pianti, soprattutto da parte dei personaggi femminili, Rena in primis, ma anche Mireille e Hotaru, altre due ragazze compagne d’avventura del duetto.
The World è causa di tanto divertimento, ma anche di forti sofferenze che spingeranno i protagonisti a chiedersi più volte se è il caso di continuare, se non è più opportuno fermarsi lì, arrendersi.
Ma questi momenti difficili verranno risolti sempre nel migliore dei modi: importantissimo in questo senso il ruolo che gioca “l’amicizia“ che lega i protagonisti dell’avventura. Shugo, Rena, Mireille, Hotaru ed Ouka, sono legati da una profondissima amicizia, che renderà il gruppo estremamente unito anche nei momenti più difficili, cosicché ad ogni compagno in difficoltà possa essere dato il miglior sostegno possibile.
Ancora più evidente risulta essere l’infinito amore (e gelosia) che provano i due gemellini Shugo e Rena l’uno nei confronti dell’altra (e che oltretutto sarà causa si situazioni imbarazzanti e molto divertenti).
Poco presenti invece i combattimenti. Sono infatti poche le scene che vedono i personaggi affrontare un duello, e quasi tutte queste presentano uno sfondo comico.
Sono i sentimenti, quindi, a giocare un ruolo fondamentale nel manga disegnato da Rei Idumi. Lo stile dell’autrice è ben riconoscibile, ed è focalizzato sul rendere al meglio le espressioni dei protagonisti (obiettivo pienamente ed eccellentemente raggiunto). Bellissimi i disegni dei personaggi, caratterizzati da un tratto semplice ma curato anche nei più piccoli particolari. Pochi invece gli sfondi presenti, che comunque risultano molto dettagliati.
In definitiva, Hack//Legend of the Twilight, riesce nell’intento di raccontare ai lettori una storia, incentrata intorno all’universo di The World, spensierata e allegra. Tanti i momenti di divertimento e risate, tanti quelli di tristezza e lacrime. Tanti i momenti di amicizia e amore.
Assolutamente obbligato come acquisto per chi è appassionato della serie di Hack. Consigliatissimo anche a chi è in cerca di una manga spensierato e divertente, e per nulla incentrato sulla componente bellica.
Hack//Legend of The Twilight è un’opera di ottima fattura, che racconta l’universo di Hack visto dagli occhi innocui e sinceri di “veri” amici.
Io mi sono appassionato a .hack// dopo aver giocato al primo videogame per PS2 della serie, dopo aver provato molto piacere nel giocare (seppur non finendo il gioco) mi sono deciso a reperire anche tutto il restante materiale riguardante l’universo .hack, ovvero giochi per console, manga, anime e tutto il merchandising correlato.
.hack// Legend of the Twilight Bracialet è il secondo manga della serie che leggo e, a differenza dal primo, qui vengono raccontate con uno stile più “cartonesco” le vicende che legano i protagonisti a “The World”, il gioco di ruolo online attorno a cui ruota l'intera serie.
Il manga viene pubblicato in patria tra il 2002 e il 2004, e nel 2003 viene realizzato un anime di 13 puntate (che devo ancor vedere purtroppo).
Ma veniamo all’opera in se:
questa storia viene ambientata quattro anni dopo la prima saga di .hack, e vede come protagonisti due gemelli (Shugo e Rena) quattordicenni, i quali vincono ad un concorso due pg in edizione limitata con le fattezze di due leggende del gioco The World.
I due personaggi sono appartenuti ai leggendari .hackers kite e Black Rose, i quali sarebbero stati gli unici a risolvere il “mistero del gioco”.
Inizialmente Shugo è perplesso e non crede che si appassionerà al gioco, credendolo una cosa per bambini; successivamente sarà proprio lui il giocatore che, con maggior entusiasmo, trascinerà Rena e i loro nuovi amici in un mucchio di avventure.
Tutto sembrerebbe normale ma, al loro primo login, i due gemelli si recano in un area per principianti dove vengono attaccati da un mostro di livello troppo superiore al loro, che non dovrebbe neanche trovarsi li. Colti dal panico di due cercano di fuggire ma non vi riescono e, nel disperato tentativo di salvar la sorella, Shugo muore. Pochi istanti dopo si ritrova da solo in un campo totalmente diverso dall’area principianti in cui si trovava prima, qui incontra Aura, una misteriosa ragazza vestita di bianco, che gli consegna uno strano braccialetto con cui gli chiede di portare a termine il destino dei .hackers.
Inizia così l’avventura di Shugo e Rena alla scoperta del mistero di The world, i quali scopriranno dentro di loro l’amore per questo mondo e per gli amici di un tempo e per quelli nuovi che si creeranno durante il gioco, il tutto naturalmente avverrà senza il consenso degli amministratori di gioco, che faranno tutto ciò in loro potere per fermare il gruppo di amici.
Il 99% della storia è incentrato sulle fasi di gioco, i personaggi reali vengono fatti vedere di sfuggita (e neanche tutti), come a voler marcare il fatto che The World è un mondo vero e proprio, ciò nonostante è ben presente il confine tra realtà e finzione.
La lettura è piacevole, leggera e coinvolgente, caratterizzata da un ambientazione quasi demenziale e da una serie di gag molto ben realizzate; il ritmo delle vicende è costante ma non monotono, ed il susseguirsi delle avventure lascia sufficiente spazio per caratterizzare i personaggi (Balmung è il mio preferito).
I disegni sono meno seri dell’opera precedente, i personaggi sembrano più bambini ma non per questo meno belli, e l’autore disegna spesso i protagonisti con facce buffe e divertenti.
L’edizione italiana è pregevole, sovraccopertina e alcune pagine a colori, pubblicato da J-pop in 2 volumi anziché 3 come in Giappone gli albi risultano un po’ più grossi del normale, come il prezzo 7,50 euro cadauno, però tutto sommato ne vale la pena.
Se siete amanti della saga .hack deve essere vostro, se vi piace il fantasy è un opera da tenere in considerazione, altrimenti è un opera che non fa male conoscere.
Mi è piaciuto un po’ meno di .hack/XXXX ma comunque è stata una lettura piacevole.
Aspettando .hack// G.U.+1 diamo un bel 7 a questa miniserie.
Kira Sensei.
.hack// Legend of the Twilight Bracialet è il secondo manga della serie che leggo e, a differenza dal primo, qui vengono raccontate con uno stile più “cartonesco” le vicende che legano i protagonisti a “The World”, il gioco di ruolo online attorno a cui ruota l'intera serie.
Il manga viene pubblicato in patria tra il 2002 e il 2004, e nel 2003 viene realizzato un anime di 13 puntate (che devo ancor vedere purtroppo).
Ma veniamo all’opera in se:
questa storia viene ambientata quattro anni dopo la prima saga di .hack, e vede come protagonisti due gemelli (Shugo e Rena) quattordicenni, i quali vincono ad un concorso due pg in edizione limitata con le fattezze di due leggende del gioco The World.
I due personaggi sono appartenuti ai leggendari .hackers kite e Black Rose, i quali sarebbero stati gli unici a risolvere il “mistero del gioco”.
Inizialmente Shugo è perplesso e non crede che si appassionerà al gioco, credendolo una cosa per bambini; successivamente sarà proprio lui il giocatore che, con maggior entusiasmo, trascinerà Rena e i loro nuovi amici in un mucchio di avventure.
Tutto sembrerebbe normale ma, al loro primo login, i due gemelli si recano in un area per principianti dove vengono attaccati da un mostro di livello troppo superiore al loro, che non dovrebbe neanche trovarsi li. Colti dal panico di due cercano di fuggire ma non vi riescono e, nel disperato tentativo di salvar la sorella, Shugo muore. Pochi istanti dopo si ritrova da solo in un campo totalmente diverso dall’area principianti in cui si trovava prima, qui incontra Aura, una misteriosa ragazza vestita di bianco, che gli consegna uno strano braccialetto con cui gli chiede di portare a termine il destino dei .hackers.
Inizia così l’avventura di Shugo e Rena alla scoperta del mistero di The world, i quali scopriranno dentro di loro l’amore per questo mondo e per gli amici di un tempo e per quelli nuovi che si creeranno durante il gioco, il tutto naturalmente avverrà senza il consenso degli amministratori di gioco, che faranno tutto ciò in loro potere per fermare il gruppo di amici.
Il 99% della storia è incentrato sulle fasi di gioco, i personaggi reali vengono fatti vedere di sfuggita (e neanche tutti), come a voler marcare il fatto che The World è un mondo vero e proprio, ciò nonostante è ben presente il confine tra realtà e finzione.
La lettura è piacevole, leggera e coinvolgente, caratterizzata da un ambientazione quasi demenziale e da una serie di gag molto ben realizzate; il ritmo delle vicende è costante ma non monotono, ed il susseguirsi delle avventure lascia sufficiente spazio per caratterizzare i personaggi (Balmung è il mio preferito).
I disegni sono meno seri dell’opera precedente, i personaggi sembrano più bambini ma non per questo meno belli, e l’autore disegna spesso i protagonisti con facce buffe e divertenti.
L’edizione italiana è pregevole, sovraccopertina e alcune pagine a colori, pubblicato da J-pop in 2 volumi anziché 3 come in Giappone gli albi risultano un po’ più grossi del normale, come il prezzo 7,50 euro cadauno, però tutto sommato ne vale la pena.
Se siete amanti della saga .hack deve essere vostro, se vi piace il fantasy è un opera da tenere in considerazione, altrimenti è un opera che non fa male conoscere.
Mi è piaciuto un po’ meno di .hack/XXXX ma comunque è stata una lettura piacevole.
Aspettando .hack// G.U.+1 diamo un bel 7 a questa miniserie.
Kira Sensei.