Kingdom Hearts: Chain of Memories
"Kingdom Hearts: Chain of Memories" è la seconda serie tratta dai famosi videogiochi, pubblicata per la prima volta all'interno della collana Disney Manga tra ottobre e novembre 2008.
È l'adattamento dell'omonimo titolo uscito per il Gameboy advance, motivo per cui molte meno persone si sono trovate a giocarlo, me compreso, rispetto a quelli usciti per la playstation.
La storia si offre di fare da ponte tra il primo capitolo e il successivo Kingdom Hearts II, introducendo alcuni punti dell'intreccio che verranno poi esplorati meglio successivamente, come la presenza dell'Organizzazione XIII a fare da antagonista e la città di Crepuscopoli.
La vicenda si sviluppa all'interno del Castello dell'Oblio, "il luogo in cui ottenendo si perde e perdendo si ottiene", dove Sora si ritroverà a smarrire gradualmente frammenti dei suoi ricordi, mentre Riku al piano interrato dovrà ancora una volta combattere l'oscurità dentro di sé.
L'autore di disegni e sceneggiatura è ancora Shiro Amano, che mentre nel tratto non mostra alcuna evoluzione rispetto alla prima serie (abbiamo ancora delle figure molto pulite ma un po' infantili e pochissimi sfondi), nella stesura della storia ha fatto qualche passo in avanti, preferendo tagliare il non necessario per riuscire a gestire meglio avvenimenti e personaggi.
Dico qualche passo, perché in realtà rimangono gli stessi errori di sommarietà, eccessiva semplificazione ed esagerata velocità degli eventi, ma complice probabilmente la minor lunghezza del capitolo per Gameboy dal quale è tratto, l'autore riesce a narrare in maniera un poco più accettabile.
Di conseguenza, come per il primo capitolo e per "Kingdom Hearts II", non reputo nemmeno questo manga all'altezza di una sufficienza; se non fosse stato tratto da un mondo a cui tengo molto probabilmente non gli avrei dato neanche una possibilità.
Quantomeno, rimane sempre il lato positivo di far conoscere il buco della storia tra i due Kingdom Hearts principali a tutti quelli che non hanno giocato "Chains of Memories" su Gameboy advance, e magari con questo intento può valere l'acquisto.
È l'adattamento dell'omonimo titolo uscito per il Gameboy advance, motivo per cui molte meno persone si sono trovate a giocarlo, me compreso, rispetto a quelli usciti per la playstation.
La storia si offre di fare da ponte tra il primo capitolo e il successivo Kingdom Hearts II, introducendo alcuni punti dell'intreccio che verranno poi esplorati meglio successivamente, come la presenza dell'Organizzazione XIII a fare da antagonista e la città di Crepuscopoli.
La vicenda si sviluppa all'interno del Castello dell'Oblio, "il luogo in cui ottenendo si perde e perdendo si ottiene", dove Sora si ritroverà a smarrire gradualmente frammenti dei suoi ricordi, mentre Riku al piano interrato dovrà ancora una volta combattere l'oscurità dentro di sé.
L'autore di disegni e sceneggiatura è ancora Shiro Amano, che mentre nel tratto non mostra alcuna evoluzione rispetto alla prima serie (abbiamo ancora delle figure molto pulite ma un po' infantili e pochissimi sfondi), nella stesura della storia ha fatto qualche passo in avanti, preferendo tagliare il non necessario per riuscire a gestire meglio avvenimenti e personaggi.
Dico qualche passo, perché in realtà rimangono gli stessi errori di sommarietà, eccessiva semplificazione ed esagerata velocità degli eventi, ma complice probabilmente la minor lunghezza del capitolo per Gameboy dal quale è tratto, l'autore riesce a narrare in maniera un poco più accettabile.
Di conseguenza, come per il primo capitolo e per "Kingdom Hearts II", non reputo nemmeno questo manga all'altezza di una sufficienza; se non fosse stato tratto da un mondo a cui tengo molto probabilmente non gli avrei dato neanche una possibilità.
Quantomeno, rimane sempre il lato positivo di far conoscere il buco della storia tra i due Kingdom Hearts principali a tutti quelli che non hanno giocato "Chains of Memories" su Gameboy advance, e magari con questo intento può valere l'acquisto.
Kingdom Hearts: Chain of Memories è un manga che, in soli due volumetti, riesce sicuramente a colpire il lettore. Forse per la semplicità con cui è stato creato, o forse per l'incredibile storia di sottofondo, ispirata all'omonimo gioco per Playstation 2 e Game Boy Advance realizzato dalla collaborazione tra la Square Enix e la Disney. Vorrei veramente fare una lode a Shiro Amano che con la sua capacità è riuscito a fare un lavoro degno di nota.
La storia. Tutto inizia quando uno strano tipo vestito di nero appare a Sora e gli dice che tutto ciò che vuole lo può trovare nel Castello dell'Oblìo. Da qui iniziano le avventure di Sora, Topolino e Pippo nel Castello dove "ottenendo si perde e perdendo si ottiene". Sono presenti vari colpi di scena che animano un po' l'azione. Sora e gli altri ripercorrono spazi creati dalla memoria del protagonista ritrovando vecchi amici che però resteranno sempre e soltanto delle "copie" di quelli reali. Appaiono alcuni elementi dell'Organizzazione XIII rendendo le avventure di Sora ancora più movimentate. La trama è quasi uguale a quella del videogioco e sicuramente, chi ci ha già giocato, non la dovrebbe trovare "rifatta". Il finale è un po' confuso, ma comunque ben fatto.
I disegni sono sicuramente il punto forte di questo manga poiché sono fatti veramente bene. Sora è disegnato in modo semplice, ma allo stesso tempo ideale. I personaggi della disney sono perfetti, così come quelli non. Lo stile è gradevole e divertente in certi punti. Su questo non c'è sicuramente nulla da ridire. Il colore è ben steso, luci e ombre hanno una bella armonia tra di loro. Il design interno è ben curato, non ci sono troppi discorsi e le vignette sono organizzate in modo impeccabile.
L'edizione della Disney Manga, per come è fatta, ha veramente un buon prezzo. Possiede la sovraccoperta, le pagine sono ben attaccate ed è molto semplice sfogliarlo. E' un formato abbastanza grande cosicché si veda tutto più nitidamente.
Sono molto felice di averlo letto. Non avendo giocato al videogioco in questione (ho guardato solo le scene su internet) posso dire che non è stato per niente un lavoro sprecato: la trasposizione manga è, sicuramente, un ottimo modo per far conoscere questa splendida saga anche a chi il gioco non se lo può permettere. Lo consiglio a tutti, con tutto il cuore, perché tanta semplicità unita a tanta bellezza non si trova da nessuna parte: io ne sono rimasta realmente impressionata. Mi aspetto molto anche dagli altri capitoli della saga.
La storia. Tutto inizia quando uno strano tipo vestito di nero appare a Sora e gli dice che tutto ciò che vuole lo può trovare nel Castello dell'Oblìo. Da qui iniziano le avventure di Sora, Topolino e Pippo nel Castello dove "ottenendo si perde e perdendo si ottiene". Sono presenti vari colpi di scena che animano un po' l'azione. Sora e gli altri ripercorrono spazi creati dalla memoria del protagonista ritrovando vecchi amici che però resteranno sempre e soltanto delle "copie" di quelli reali. Appaiono alcuni elementi dell'Organizzazione XIII rendendo le avventure di Sora ancora più movimentate. La trama è quasi uguale a quella del videogioco e sicuramente, chi ci ha già giocato, non la dovrebbe trovare "rifatta". Il finale è un po' confuso, ma comunque ben fatto.
I disegni sono sicuramente il punto forte di questo manga poiché sono fatti veramente bene. Sora è disegnato in modo semplice, ma allo stesso tempo ideale. I personaggi della disney sono perfetti, così come quelli non. Lo stile è gradevole e divertente in certi punti. Su questo non c'è sicuramente nulla da ridire. Il colore è ben steso, luci e ombre hanno una bella armonia tra di loro. Il design interno è ben curato, non ci sono troppi discorsi e le vignette sono organizzate in modo impeccabile.
L'edizione della Disney Manga, per come è fatta, ha veramente un buon prezzo. Possiede la sovraccoperta, le pagine sono ben attaccate ed è molto semplice sfogliarlo. E' un formato abbastanza grande cosicché si veda tutto più nitidamente.
Sono molto felice di averlo letto. Non avendo giocato al videogioco in questione (ho guardato solo le scene su internet) posso dire che non è stato per niente un lavoro sprecato: la trasposizione manga è, sicuramente, un ottimo modo per far conoscere questa splendida saga anche a chi il gioco non se lo può permettere. Lo consiglio a tutti, con tutto il cuore, perché tanta semplicità unita a tanta bellezza non si trova da nessuna parte: io ne sono rimasta realmente impressionata. Mi aspetto molto anche dagli altri capitoli della saga.
Non avendo giocato a "Kingdom Hearts: Chain of Memories" e nemmeno al "RE", non so dire se questi due volumetti rispettino o meno l'andamento del videogioco. Leggendo questo manga, però, ho più o meno chiare alcune cose che non capivo di "Kingdom Hearts II".
Sono presenti alcune scene divertenti che probabilmente saranno presenti anche nel videogioco, ma non posso esserne sicura. Spero che l'autore dei manga sia stato il più possibile fedele al videogioco.
Di una cosa sono certa, però: i personaggi sono disegnati molto bene rispetto al videogioco uscito per il Game Boy Andavance. Ho visto alcune foto su internet e ho notato che è stata usata una grafica molto "vecchia" e brutta rispetto al primo capitolo della saga. Almeno qua i personaggi sono disegnati bene e non risultano "pixellati".
Do anche a questi due volumetti un 8 come voto. Come ho già detto, non posso fare un confronto con il videogioco, ma ciò che è scritto nel manga è spiegato molto bene.
Sono presenti alcune scene divertenti che probabilmente saranno presenti anche nel videogioco, ma non posso esserne sicura. Spero che l'autore dei manga sia stato il più possibile fedele al videogioco.
Di una cosa sono certa, però: i personaggi sono disegnati molto bene rispetto al videogioco uscito per il Game Boy Andavance. Ho visto alcune foto su internet e ho notato che è stata usata una grafica molto "vecchia" e brutta rispetto al primo capitolo della saga. Almeno qua i personaggi sono disegnati bene e non risultano "pixellati".
Do anche a questi due volumetti un 8 come voto. Come ho già detto, non posso fare un confronto con il videogioco, ma ciò che è scritto nel manga è spiegato molto bene.
Seconda opera di traduzione videoludica a cura di Shiro Amano, relativa al semisconosciuto titolo per GBA Kingdom Hearts: Chain of memories.
La storia parte esattamente dove era terminato il precedente capitolo: Sora sta peregrinando con Pippo, Paperino e il Grillo Parlante alla ricerca dei soliti amici scomparsi quando una notte un tizio incappucciato compare dinanzi ai loro occhi, sostenendo di sapere la loro locazione. In breve i nostri eroi si trovano prigionieri nel "Castello dell'oblio", un'inquietante, candida struttura all'interno della quale "ottenendo si perde e perdendo si ottiene": cosa, è facilmente deducibile dal titolo.
Rispetto al precedente lavoro di Amano sono stati fatti dei significativi passi in avanti. I disegni sono sempre pessimi e le gag largamente opinabili, ma la trama, pur restando fedele al videogioco, non soffre delle forzature operate in "Kingdom Hearts". Il mangaka ha optato per la scelta migliore, tagliando quanto possibile le incursioni negli altri mondi per concentrarsi sullo sbrogliamento dell'intreccio, stavolta meno ovvio e più maturo. Finalmente troviamo dei colpi di scena degni di questo nome e dei misteri che faranno almeno concludere la lettura dei due spessi volumi senza troppi sforzi. È stata data la giusta attenzione nei confronti dei veri protagonisti della serie, ovvero i membri dell'oscura "Organizzazione XIII": tipi come Marluxia, Larxene e Axel, con le loro manie e i diversi modus operandi vi rimarranno più impressi degli altri personaggi. Persino Sora e Riku, pur senza sovrastimare i rispettivi stereotipi - ingenuo difensore del Bene l'uno, bishonen sedotto dal Male l'altro - affrontano una cospicua introspezione psicologica con il proseguire del loro cammino all'interno del Castello. E che dire dell'ambivalente figura di Naminè?
Purtroppo la storia, il cui scopo è collegare tra loro i due titoli principali, non ha né capo né coda e per recuperarle bisogna sorbirsi altre due serie cartacee meno stimolanti; oppure, se siete stati previdenti, aver giocato i capitoli per ps2.
Insomma, anche grazie al soggetto originale il manga "Kingdom Hearts: Chain of Memories" ha qualche valido motivo per essere acquistato. Se non ereditasse immutati molti dei difetti del suo predecessore questa recensione lo premierebbe con un bel 7; poiché così non è dovrà accontentarsi di una abbondate promozione. Voto finale 6,5.
La storia parte esattamente dove era terminato il precedente capitolo: Sora sta peregrinando con Pippo, Paperino e il Grillo Parlante alla ricerca dei soliti amici scomparsi quando una notte un tizio incappucciato compare dinanzi ai loro occhi, sostenendo di sapere la loro locazione. In breve i nostri eroi si trovano prigionieri nel "Castello dell'oblio", un'inquietante, candida struttura all'interno della quale "ottenendo si perde e perdendo si ottiene": cosa, è facilmente deducibile dal titolo.
Rispetto al precedente lavoro di Amano sono stati fatti dei significativi passi in avanti. I disegni sono sempre pessimi e le gag largamente opinabili, ma la trama, pur restando fedele al videogioco, non soffre delle forzature operate in "Kingdom Hearts". Il mangaka ha optato per la scelta migliore, tagliando quanto possibile le incursioni negli altri mondi per concentrarsi sullo sbrogliamento dell'intreccio, stavolta meno ovvio e più maturo. Finalmente troviamo dei colpi di scena degni di questo nome e dei misteri che faranno almeno concludere la lettura dei due spessi volumi senza troppi sforzi. È stata data la giusta attenzione nei confronti dei veri protagonisti della serie, ovvero i membri dell'oscura "Organizzazione XIII": tipi come Marluxia, Larxene e Axel, con le loro manie e i diversi modus operandi vi rimarranno più impressi degli altri personaggi. Persino Sora e Riku, pur senza sovrastimare i rispettivi stereotipi - ingenuo difensore del Bene l'uno, bishonen sedotto dal Male l'altro - affrontano una cospicua introspezione psicologica con il proseguire del loro cammino all'interno del Castello. E che dire dell'ambivalente figura di Naminè?
Purtroppo la storia, il cui scopo è collegare tra loro i due titoli principali, non ha né capo né coda e per recuperarle bisogna sorbirsi altre due serie cartacee meno stimolanti; oppure, se siete stati previdenti, aver giocato i capitoli per ps2.
Insomma, anche grazie al soggetto originale il manga "Kingdom Hearts: Chain of Memories" ha qualche valido motivo per essere acquistato. Se non ereditasse immutati molti dei difetti del suo predecessore questa recensione lo premierebbe con un bel 7; poiché così non è dovrà accontentarsi di una abbondate promozione. Voto finale 6,5.
"Questo è il Castello dell'Oblio. Il luogo in cui ottenendo si perde e perdendo si ottiene." - Introduzione al primo volume
INTRODUZIONE
Kingdom Hearts - Chain Of Memories è la controparte cartacea dell'omonimo gioco del 2004 per Game Boy Advance. Il manga a partire dal 2005 conta in totale 2 volumi (volumoni), ed è sempre Shiro Amano, già autore del manga del primo capitolo della saga (ma anche autore del manga di Legend Of Mana e Subarashi Kono Sekai). Il manga può considerarsi il sequel diretto della prima serie manga, ed il prequel della seconda saga della serie. Ovviamente la lettura è consigliata a coloro che hanno letto la prima oppure a coloro che hanno giocato al gioco. Il manga è per uno shounen, quindi per ragazzi. In Italia è stato pubblicato da Disney Manga, collana che raccoglieva la controparte manga dei grandi capolavori della Disney. Differentemente da Kingdom Hearts (il manga), in Kingdom Hearts: Chain of Memories, la lettura è fedele all'originale, cioè all'orientale.
TRAMA
Cerco di evitare eventuali spoiler del finale della prima saga del manga. Ci ritroviamo con il trio Sora, Pippo e Paperino rimasti intrappolati in una dimensione sconosciuta di mezzo, lì Sora scorge un misterioso personaggio incappucciato, che gli sussurra delle strane ed oscure parole. Sora inseguendolo si ritrova nei pressi di uno strano castello, il Castello dell'Oblio. I tre entrano in questo strano castello, ma non sanno cosa vi troveranno all'interno. Chi sono questi personaggi incappucciati, cosa vogliono da Sora, cosa ha a che fare questo castello con i nostri personaggi? E, come introdotto dalla citazione, cosa significa "il Castello dell'Oblio, il luogo in cui ottenendo si perde e perdendo si ottiene"? Leggete e saprete.
CONSIDERAZIONI
Prima di tutto è utile dire che non ho mai giocato al gioco su Game Boy Advance, quindi non posso fare un paragone completo. Ma questo manga mi è stato utile per capire i fatti antecedenti a Kingdom Hearts II. La trama mi è piaciuto molto, misteriosa e oscura al punto giusto. I nostri personaggi sono come sempre, ma la comparsa dell'Organizzazione XIII ha dato una svolta alla trama del manga ed in generale del gioco. Quindi dal punto di vista della trama è ben promosso. Il tratto di Shiro Amano non è male, uguale alla prima saga, ma come detto nella recensione di Kingdom Hearts i personaggi originali e quelli della Square-Enix (Squaresoft) non sono disegnati benissimo, ma passiamo ad oltre. Il manga è buono, leggermente meglio della prima saga, non è un capolavoro ma non è nemmeno osceno, quindi un buon 6 se lo merita.
INTRODUZIONE
Kingdom Hearts - Chain Of Memories è la controparte cartacea dell'omonimo gioco del 2004 per Game Boy Advance. Il manga a partire dal 2005 conta in totale 2 volumi (volumoni), ed è sempre Shiro Amano, già autore del manga del primo capitolo della saga (ma anche autore del manga di Legend Of Mana e Subarashi Kono Sekai). Il manga può considerarsi il sequel diretto della prima serie manga, ed il prequel della seconda saga della serie. Ovviamente la lettura è consigliata a coloro che hanno letto la prima oppure a coloro che hanno giocato al gioco. Il manga è per uno shounen, quindi per ragazzi. In Italia è stato pubblicato da Disney Manga, collana che raccoglieva la controparte manga dei grandi capolavori della Disney. Differentemente da Kingdom Hearts (il manga), in Kingdom Hearts: Chain of Memories, la lettura è fedele all'originale, cioè all'orientale.
TRAMA
Cerco di evitare eventuali spoiler del finale della prima saga del manga. Ci ritroviamo con il trio Sora, Pippo e Paperino rimasti intrappolati in una dimensione sconosciuta di mezzo, lì Sora scorge un misterioso personaggio incappucciato, che gli sussurra delle strane ed oscure parole. Sora inseguendolo si ritrova nei pressi di uno strano castello, il Castello dell'Oblio. I tre entrano in questo strano castello, ma non sanno cosa vi troveranno all'interno. Chi sono questi personaggi incappucciati, cosa vogliono da Sora, cosa ha a che fare questo castello con i nostri personaggi? E, come introdotto dalla citazione, cosa significa "il Castello dell'Oblio, il luogo in cui ottenendo si perde e perdendo si ottiene"? Leggete e saprete.
CONSIDERAZIONI
Prima di tutto è utile dire che non ho mai giocato al gioco su Game Boy Advance, quindi non posso fare un paragone completo. Ma questo manga mi è stato utile per capire i fatti antecedenti a Kingdom Hearts II. La trama mi è piaciuto molto, misteriosa e oscura al punto giusto. I nostri personaggi sono come sempre, ma la comparsa dell'Organizzazione XIII ha dato una svolta alla trama del manga ed in generale del gioco. Quindi dal punto di vista della trama è ben promosso. Il tratto di Shiro Amano non è male, uguale alla prima saga, ma come detto nella recensione di Kingdom Hearts i personaggi originali e quelli della Square-Enix (Squaresoft) non sono disegnati benissimo, ma passiamo ad oltre. Il manga è buono, leggermente meglio della prima saga, non è un capolavoro ma non è nemmeno osceno, quindi un buon 6 se lo merita.
Kingdom Hearts: Chains of Memories è l’adattamento in forma manga del secondo capitolo del videogame della serie Kingdom Hearts.
La storia parte dalla fine del primo videogame e manga, e racconta dell’avventura di Sora nel Castello dell’Oblio, dove incontra i primi membri dell’Organizzazione XIII.
Il videogame si colloca tra il primo e il secondo videogame ma è un capitolo importantissimo, sequel diretto del primo, che dopo la sua uscita per Gameboy Advance, passata un po’ in sordina, ha goduto di un remake su Playstation 2.
È infatti in questo capitolo che vengono introdotti gli importantissimi personaggi di Naminè, Roxas, Axel, e i Nobody.
Purtroppo il manga non è assolutamente valido come trasposizione dal videogame. La storia è stata fin troppo semplificata e striminzita per farla stare in soli due volumi, e nonostante questo, con il manga che ha molte parti importanti non presenti, si sprecano pagine con scene aggiuntive e siparietti comici inutili.
Il manga, come quello precedente, è stato sceneggiato e disegnato da Shiro Amano, e i disegni sono praticamente gli stessi, senza miglioramenti o difetti.
Il manga è consigliato solo ai fan del videogame e a chi magari ha giocato solo la serie principale su Playstation 2 non avendo un Gameboy Advance, visto che la versione per PS2 non è uscita nel nostro paese.
L’edizione italiana curata da Disney Manga è uguale a quella del manga precedente, stesso formato, sovraccopertina e stesso prezzo.
La storia parte dalla fine del primo videogame e manga, e racconta dell’avventura di Sora nel Castello dell’Oblio, dove incontra i primi membri dell’Organizzazione XIII.
Il videogame si colloca tra il primo e il secondo videogame ma è un capitolo importantissimo, sequel diretto del primo, che dopo la sua uscita per Gameboy Advance, passata un po’ in sordina, ha goduto di un remake su Playstation 2.
È infatti in questo capitolo che vengono introdotti gli importantissimi personaggi di Naminè, Roxas, Axel, e i Nobody.
Purtroppo il manga non è assolutamente valido come trasposizione dal videogame. La storia è stata fin troppo semplificata e striminzita per farla stare in soli due volumi, e nonostante questo, con il manga che ha molte parti importanti non presenti, si sprecano pagine con scene aggiuntive e siparietti comici inutili.
Il manga, come quello precedente, è stato sceneggiato e disegnato da Shiro Amano, e i disegni sono praticamente gli stessi, senza miglioramenti o difetti.
Il manga è consigliato solo ai fan del videogame e a chi magari ha giocato solo la serie principale su Playstation 2 non avendo un Gameboy Advance, visto che la versione per PS2 non è uscita nel nostro paese.
L’edizione italiana curata da Disney Manga è uguale a quella del manga precedente, stesso formato, sovraccopertina e stesso prezzo.
Questa è un'opera davvero molto bella e completa per essere in due volumi. Devo dire che rispetto alla prima serie di Kingdom Hearts qua abbiamo una trama più fluida e molto più completa, tutti i pezzi della storia incastonati dove devono stare e non lasciati sparsi qua e là. I disegni di Amano sono sempre molto belli e ti immergono completamente nel fantastico immaginario mondo di Disney e Square.
In quest'avventura Sora, Pippo e Paperino dovranno vedersela con alcuni membri della straordinaria Organizzazione XIII, che aumenta di molto la bellezza di quest'opera (tra i tanti dell'Organizzazione possiamo trovare uno dei miei preferiti, Axel, un personaggio davvero carismatico e molto simpatico, fa battute e cose assurde a volte), e man mano che avanzano nel Castello dell'Oblio inizieranno a perdere ricordi di tutte le avventure passate nella loro prima avventura, dimenticandosi, anche per quanto brutto possa essere, tutte le persone che avevano conosciuto, sempre alla ricerca di Riku, Kairi e del Re Topolino, che è il caso di dirlo, si fanno desiderare assai! La trama è davvero ben strutturata, sa sempre quando essere seria e mettere le battute giuste al momento giusto, dato che del buon umorismo e un po' di risate non guastano mai. Da aggiungere anche che per chi, come me, che non ha potuto giocare al videogame per GBA, il tutto è spiegato davvero fluidamente e fa capire delle cose in più che in altre saghe magari non vengono spiegate o solo appena accennate. I combattimenti sono molto belli e avvincenti.
Consiglio quest'opera soprattutto agli appassionati di KH, J-Rpg e appassionati di shonen, costa solo 3,90€, davvero poco per una produzione del genere con ottima rilegatura e sovracopertina, davvero spettacolare e esemplare. Consigliato.
In quest'avventura Sora, Pippo e Paperino dovranno vedersela con alcuni membri della straordinaria Organizzazione XIII, che aumenta di molto la bellezza di quest'opera (tra i tanti dell'Organizzazione possiamo trovare uno dei miei preferiti, Axel, un personaggio davvero carismatico e molto simpatico, fa battute e cose assurde a volte), e man mano che avanzano nel Castello dell'Oblio inizieranno a perdere ricordi di tutte le avventure passate nella loro prima avventura, dimenticandosi, anche per quanto brutto possa essere, tutte le persone che avevano conosciuto, sempre alla ricerca di Riku, Kairi e del Re Topolino, che è il caso di dirlo, si fanno desiderare assai! La trama è davvero ben strutturata, sa sempre quando essere seria e mettere le battute giuste al momento giusto, dato che del buon umorismo e un po' di risate non guastano mai. Da aggiungere anche che per chi, come me, che non ha potuto giocare al videogame per GBA, il tutto è spiegato davvero fluidamente e fa capire delle cose in più che in altre saghe magari non vengono spiegate o solo appena accennate. I combattimenti sono molto belli e avvincenti.
Consiglio quest'opera soprattutto agli appassionati di KH, J-Rpg e appassionati di shonen, costa solo 3,90€, davvero poco per una produzione del genere con ottima rilegatura e sovracopertina, davvero spettacolare e esemplare. Consigliato.
Questa miniserie in soli due volumi è chiaramente tratta da uno dei videogiochi della serie di KH, cioè Kingdom Hearts Chain of Memories (che d'ora in avanti chiamerò CoM per amor della brevità). Allora, io ho avuto una brutta impressione dell'adattamento manga della prima serie, ma con questa le cose migliorano, anche se leggermente. Continuiamo ad avere un autore che non solo non tenta virtuosismi, ma che addirittura fa proprio il minimo necessario. In due volumi ci saranno al massimo un qualcosa come un paio di tentativi di sfondo, che poi risultano essere aborti semi-informi. Considerate anche che questi sarebbero lecito compito degli assistenti, ma per qualche strano motivo sembra quasi che l'unico assistente del mangaka qui metta i retini sui capelli di Sora (avrei qualche ipotesi bastarda, ma sarò buono e tranquillo perché non ho prove ne mi interessa minimamente averne). Insomma, c'è ben poco cambiamento, per quanto non arrivi al macello del primo.
A salvare un po' provvede la storia, ma prima dovremmo fare un accennino veloce al videogioco. CoM è una sorta di capitolo extra, importante perché è uscito inizialmente per Game Boy Advance (esisteva anche una versione speciale dell'SP con cover dedicata). Tuttavia non è lontanamente al livello degli altri capitoli: anche a causa della scarsa potenza del buon vecchio GB, non fu possibile inserire un sistema di gioco funzionale, soprattutto per quel che riguarda i combattimenti e la grafica (io non ci ho giocato, parlo per le informazioni che ho ricavato e dalle immagini che ho visto). Una sorta di flop, quindi. La storia stessa non è al livello. Ma un elemento davvero importante è comparso: l'Organizzazione XIII. Essa è ancora avvolta dal mistero, e questo nel manga è reso decentemente, anche se l'idea che compare dei personaggi è triste e piatta. Non capendo assolutamente nulla di chi siano quei misteriosi cappucci neri, si crea una situazione di curiosità e suspense tipica della narrazione manga.
Ora, se per certi motivi si salva, un recensore impulsivo come me trova riprovevole il fatto che vengano mostrate le possibilità dell'autore di sfornare un buon prodotto e che esse non siano sfruttate neanche di striscio. Questo è paradossalmente come buttare melma nella palude, contribuendo alla rabbia di chi spende soldi sperando in una qualità non dico alla pari, ma neanche lievemente inferiore, ma almeno vagamente al livello del videogioco. Insomma, termino qui per non sprofondare in ulteriori insulti forse esagerati.
A salvare un po' provvede la storia, ma prima dovremmo fare un accennino veloce al videogioco. CoM è una sorta di capitolo extra, importante perché è uscito inizialmente per Game Boy Advance (esisteva anche una versione speciale dell'SP con cover dedicata). Tuttavia non è lontanamente al livello degli altri capitoli: anche a causa della scarsa potenza del buon vecchio GB, non fu possibile inserire un sistema di gioco funzionale, soprattutto per quel che riguarda i combattimenti e la grafica (io non ci ho giocato, parlo per le informazioni che ho ricavato e dalle immagini che ho visto). Una sorta di flop, quindi. La storia stessa non è al livello. Ma un elemento davvero importante è comparso: l'Organizzazione XIII. Essa è ancora avvolta dal mistero, e questo nel manga è reso decentemente, anche se l'idea che compare dei personaggi è triste e piatta. Non capendo assolutamente nulla di chi siano quei misteriosi cappucci neri, si crea una situazione di curiosità e suspense tipica della narrazione manga.
Ora, se per certi motivi si salva, un recensore impulsivo come me trova riprovevole il fatto che vengano mostrate le possibilità dell'autore di sfornare un buon prodotto e che esse non siano sfruttate neanche di striscio. Questo è paradossalmente come buttare melma nella palude, contribuendo alla rabbia di chi spende soldi sperando in una qualità non dico alla pari, ma neanche lievemente inferiore, ma almeno vagamente al livello del videogioco. Insomma, termino qui per non sprofondare in ulteriori insulti forse esagerati.
Dalla prima serie, le cose migliorano decisamente. I personaggi hanno addirittura una personalità (pensate un po'!), a parte Sora, che continua a comportarsi come se di anni ne avesse 5 invece che 14. La scomparsa quasi totale dei mondi inutili (a parte Agrabah, a cui viene misteriosamente dedicato un intero capitolo) porta giovamento alla trama, che scorre più veloce e piacevole. Una nota di merito alla caratterizzazione dell'Organizzazione 13, su cui si ironizza senza snaturare, e alla storia di Riku, grazie a cui (finalmente!) si approfondisce un po' questo personaggio. Una sufficienza piena.
Rispetto al precedente manga di Kingdom Hearts, ho notato alcuni miglioramenti. Meno male. Non avendo provato il videogame, non ho molta dimestichezza con la sua trama, ed il modo caotico in cui essa è stata spiegata nel primo manga di Kingdom Hearts mi ha causato alcune difficoltà a comprendere gli avvenimenti in "Chain of Memories". Tuttavia noto finalmente qualche gag simpatica, e non insensata come nel primo (nonostante alcune fossero fuori posto, come il distributore automatico prima di incontrare il "boss" del castello), la lettura da destra verso sinistra, un buon approfondimento psicologico dei personaggi, e dei combattimenti decenti e duraturi, non brevissimi come nel precedente manga. Ho notato purtroppo l'assenza del viaggio nei mondi Disney, l'unico che viene visto qui è quello di Aladdin, che comunque si era già visto nel primo manga. Invece, da quanto ho sentito, nel gioco "Chain of Memories" c'era anche l'interessante mondo di "Nightmare before Christmas", che avrei voluto vedere in questo manga. Come voto finale comunque, do un 7 a questo manga.
Come per gli altri videogiochi della serie, Kingdom Hearts I e II, anche Kingdom Hearts Chain of Memories viene trasposto in versione manga, ancora una volta dal bravissimo Shiro Amano, già disegnatore delle altre due trasposizioni manga. In questo capitolo della storia troviamo il protagonista Sora ancora accompagnato dai personaggi Disney ormai diventati insostituibili, Pippo e Paperino.
Il possessore della Keyblade, Sora, e i suoi due compagni, si risvegliano in uno strano castello, il castello dell’oblio, così chiamato perché qui sono racchiusi tutti i ricordi di Sora, il quale, andando sempre più avanti in questo castello, riacquista la sua memoria in maniera graduale. In questo capitolo, inoltre, viene presentata per la prima volta l’organizzazione XIII, uno strano gruppo di uomini incappucciati, che cercheranno di ostacolare Sora.
Oltre a questa strana organizzazione, in Chain of Memories ci viene presentata anche Naminè, una ragazza che sembra avere molti misteri attorno a se. Più avanti, scopriamo che anche Riku, un grande amico d’infanzia di Sora, è nel castello dell’oblio, e vi si avventura proprio come Sora.
I disegni, ancora una volta affidati a Shiro Amano, rendono davvero molto bene i personaggi, sono così come si possono vedere nel videogioco, e non cambiano quasi per nulla dalle precedenti trasposizioni a manga di quest’opera.
Mi sono molto piaciute inoltre le notizie a fondo volume che ormai Disney Manga mette sempre alla fine dei propri albi, dedicate proprio al mondo Disney. Queste note rendono l’intero volume ancora più interessante, e questo non può far che bene. Buona l’edizione curata da Disney Manga, con formato standard per questa casa editrice e sovracopertina. Buono anche il rapporto qualità-prezzo.
Consiglio questo manga solo ai veri fan di Kingdom Hearts, visto che anche il gioco stesso è tutto sommato trascurabile, anche perché è uscito per Gameboy Advance, una consolle certamente da non sottovalutare, ma neanche con molte pretese. Potrebbe essere dunque anche una buona occasione di recuperare una storia molto bella, non fondamentale ma comunque abbastanza utile alla trama, visto che congiunge i due capitoli principali della stessa, per quei fan che, come me, per un motivo o per un altro non hanno potuto giocare alla versione videoludica, che come già detto è uscita esclusivamente per Gameboy Advance, anche se poi, in un’edizione speciale tutt’altro facile da trovare, anche per Playstation 2.
Il possessore della Keyblade, Sora, e i suoi due compagni, si risvegliano in uno strano castello, il castello dell’oblio, così chiamato perché qui sono racchiusi tutti i ricordi di Sora, il quale, andando sempre più avanti in questo castello, riacquista la sua memoria in maniera graduale. In questo capitolo, inoltre, viene presentata per la prima volta l’organizzazione XIII, uno strano gruppo di uomini incappucciati, che cercheranno di ostacolare Sora.
Oltre a questa strana organizzazione, in Chain of Memories ci viene presentata anche Naminè, una ragazza che sembra avere molti misteri attorno a se. Più avanti, scopriamo che anche Riku, un grande amico d’infanzia di Sora, è nel castello dell’oblio, e vi si avventura proprio come Sora.
I disegni, ancora una volta affidati a Shiro Amano, rendono davvero molto bene i personaggi, sono così come si possono vedere nel videogioco, e non cambiano quasi per nulla dalle precedenti trasposizioni a manga di quest’opera.
Mi sono molto piaciute inoltre le notizie a fondo volume che ormai Disney Manga mette sempre alla fine dei propri albi, dedicate proprio al mondo Disney. Queste note rendono l’intero volume ancora più interessante, e questo non può far che bene. Buona l’edizione curata da Disney Manga, con formato standard per questa casa editrice e sovracopertina. Buono anche il rapporto qualità-prezzo.
Consiglio questo manga solo ai veri fan di Kingdom Hearts, visto che anche il gioco stesso è tutto sommato trascurabile, anche perché è uscito per Gameboy Advance, una consolle certamente da non sottovalutare, ma neanche con molte pretese. Potrebbe essere dunque anche una buona occasione di recuperare una storia molto bella, non fondamentale ma comunque abbastanza utile alla trama, visto che congiunge i due capitoli principali della stessa, per quei fan che, come me, per un motivo o per un altro non hanno potuto giocare alla versione videoludica, che come già detto è uscita esclusivamente per Gameboy Advance, anche se poi, in un’edizione speciale tutt’altro facile da trovare, anche per Playstation 2.
"Ciò che ti serve lo troverai da qui in poi. Solo che... per ottenerlo... dovrai perdere qualcosa di prezioso."
Così inizia Kingdom Herats Chain Of Memories, e più precisamente è la frase che dice un uomo vestito di nero a Sora. Così lui, Paperino e Pippo arrivano in un castello e dal momento in cui sono entrati iniziano a perdere la memoria e le loro azioni non hanno effetto sull'uomo incappucciato. Anche Riku, dopo aver lasciato l'oscurità inizia l'avventura nel castello denominato "dell'oblio". Tutto ciò è un piano cospirato da una famigerata organizzazione definita Organizzazione XIII. Durante il viaggio si scoprono alcuni membri come Axel, Vexen, Marluxia, ecc. Si scopre anche il personaggio di Naminé. Sora inizia ad aprire porte ed ad andare nei mondi e nel frattempo combattere con qualche membro dell'organizzazione. Non svelo il finale, però possiamo dire che questo è l'anello di congiunzione fra i due capitoli principali della serie.
I disegni sono molto belli, infatti sono migliorati dal capitolo precedente. La trama è fedele all'originale e per fortuna questo capitolo, a differenza del precedente, presenta la lettura all'orientale. Consigliato a coloro che amano la serie, ma anche a coloro a cui piacciono i manga divertenti, simpatici ma che riguardano combattimenti. Consigliato specialmente a quelli che non hanno giocato al capitolo sul Game Boy Advance e che perciò si sono persi una storia stupenda!
Così inizia Kingdom Herats Chain Of Memories, e più precisamente è la frase che dice un uomo vestito di nero a Sora. Così lui, Paperino e Pippo arrivano in un castello e dal momento in cui sono entrati iniziano a perdere la memoria e le loro azioni non hanno effetto sull'uomo incappucciato. Anche Riku, dopo aver lasciato l'oscurità inizia l'avventura nel castello denominato "dell'oblio". Tutto ciò è un piano cospirato da una famigerata organizzazione definita Organizzazione XIII. Durante il viaggio si scoprono alcuni membri come Axel, Vexen, Marluxia, ecc. Si scopre anche il personaggio di Naminé. Sora inizia ad aprire porte ed ad andare nei mondi e nel frattempo combattere con qualche membro dell'organizzazione. Non svelo il finale, però possiamo dire che questo è l'anello di congiunzione fra i due capitoli principali della serie.
I disegni sono molto belli, infatti sono migliorati dal capitolo precedente. La trama è fedele all'originale e per fortuna questo capitolo, a differenza del precedente, presenta la lettura all'orientale. Consigliato a coloro che amano la serie, ma anche a coloro a cui piacciono i manga divertenti, simpatici ma che riguardano combattimenti. Consigliato specialmente a quelli che non hanno giocato al capitolo sul Game Boy Advance e che perciò si sono persi una storia stupenda!
In "Kingdom Hearts: Chain Of Memories" continuano le avventure di Sora, Paperino e Pippo dal punto in cui la prima serie viene lasciata. La trama è molto semplice ed è facile da capire anche per chi non ha seguito la serie precedente. Shiro Amano questa volta se la cava molto bene con i disegni, curando nei particolari ogni singola scena. L'intreccio è più ampliato e ricco rispetto a Kingdom Hearts e i personaggi crescono sempre più da un punto di vista psicologico. I dialoghi sono semplicissimi per poter far leggere a chiunque la storia. Mi è piaciuto molto il fatto di dare più spazio alle scene d'azione rispetto alle gag. Non mi è piaciuto invece il solo fatto della breve durata, 2 volumi sono pochi, ma sono stati necessari a farmi comprendere meglio ciò che accadeva dopo la prima serie.
L'edizione di "Disney manga" è la solita ottima edizione con sovracoperta, pagine bianche ed extra a soli €3,90.
È un manga che consiglio agli amanti del videogioco e non, e a chi vuole intraprendere una lettura scorrevole e spassosa.
L'edizione di "Disney manga" è la solita ottima edizione con sovracoperta, pagine bianche ed extra a soli €3,90.
È un manga che consiglio agli amanti del videogioco e non, e a chi vuole intraprendere una lettura scorrevole e spassosa.
Sicuramente più apprezzabile della prima serie, dove viene presentato un caotico accostamento di tavole alla rinfusa, con scene spesso e volentieri incomprensibili. Anche in Chain of Memories tuttavia Amano non riesce a rendere degna rappresentazione cartacea di quello che è un "signor videogioco".
Nulla da dire sui disegni, puliti e chiari, in cui l'autore riesce a mescolare bene lo stile Disney alla tradizione orientale. La trama ha tuttavia falle ovunque; come per il primo e il secondo capitolo, in cui si fa fatica a seguire il filo narrativo se non si conoscono le rispettive trame dei videogiochi, e molte sequenze (specialmente di combattimenti) risultano confusionali e poco chiare.
Stesso discorso per i personaggi, e nello specifico per i molti avversari di Sora, di cui non è rappresentata (non so se per incapacità dell'autore, o perchè assente anche nella storyline del gioco) alcuna introspezione psicologica. Le loro motivazioni e i discorsi che fanno con Sora sono sovente privi di fondamenti logici, e spesso sembra che siano lì davanti ai protagonisti solo perchè ce li abbia poggiati qualcuno per sbaglio.
Un 6 politico che potrebbe essere anche un 5.5.
Nulla da dire sui disegni, puliti e chiari, in cui l'autore riesce a mescolare bene lo stile Disney alla tradizione orientale. La trama ha tuttavia falle ovunque; come per il primo e il secondo capitolo, in cui si fa fatica a seguire il filo narrativo se non si conoscono le rispettive trame dei videogiochi, e molte sequenze (specialmente di combattimenti) risultano confusionali e poco chiare.
Stesso discorso per i personaggi, e nello specifico per i molti avversari di Sora, di cui non è rappresentata (non so se per incapacità dell'autore, o perchè assente anche nella storyline del gioco) alcuna introspezione psicologica. Le loro motivazioni e i discorsi che fanno con Sora sono sovente privi di fondamenti logici, e spesso sembra che siano lì davanti ai protagonisti solo perchè ce li abbia poggiati qualcuno per sbaglio.
Un 6 politico che potrebbe essere anche un 5.5.
Le speranze riposte in questo titolo si sono poi concretizzate: come già detto nella recensione da me redatta sulla prima serie, Kingdom Hearts ha dalla sue un piacevolissimo stile di disegno, e un ottimo plot narrativo da cui attingere una storia originale che mescola insieme, in perfetta armonia, due universi completamente diversi tra di loro. Lo svantaggio più grande risiedeva, ahimè, in come esso veniva gestito e trattato, visto che la storia della prima serie veniva narrata troppo velocemente concentrandosi su solo alcuni dei punti focali della trama. Questo errore è stato invece corretto nel corso di Chain of Memories, visto che anche se la storia è stata come al solito accorciata e tagliata di parecchio, tutti i punti fondamentali della trama sono stati completamente affrontati ed approfonditi, spianando la strada a quanto dovrà accadere in Kingdom Hearts 2 (pubblicato in Italia a partire da Ottobre 2009). Un acquisto sicuramente consigliato a chi ha amato ed apprezzato il primo titolo e a chi invece non ha potuto giocare a questa perla su GBA (il miglior gioco dell'omonima portatile) o il suo remake in 3d su PS2 (purtroppo inedito nel nostro paese).
Ecco, questo è un passo in avanti di qualità da parte di Shiro Amano: la trama è più comprensibile di quella della prima serie e i disegni sono migliorati. I combattimenti hanno una maggiore durata e ti prendono fino alla fine. Quello più bello è stato con Larxene che fa parte dell'organizzazione 13. Riguardo l'organizzazione 13... quante risate mi sono fatto leggendo le pagine dove comparivano loro! Larxene e Vexen son troppo spassosi!
La storia di Riku è stata fatta, invece, in modo troppo sbrigativo, volendo mettere in risalto troppo la storia di Sora... comunque grazie a questo manga ho capito un sacco di cose che giocando a Kingdom Hearts 2 non avevo capito!
La storia di Riku è stata fatta, invece, in modo troppo sbrigativo, volendo mettere in risalto troppo la storia di Sora... comunque grazie a questo manga ho capito un sacco di cose che giocando a Kingdom Hearts 2 non avevo capito!
Non ho avuto modo di giocare al videogioco, però posso dire che il manga è ben realizzato e le scene comiche con l'Organizzazione XIII sono davvero spassose! Non avendo giocato alla versione x Nintendo DS grazie al manga ho compreso meglio la storia. La pecca è che la storia è narrata velocemente, come accade con Kingdom Hearts.
Molto bello davvero. Assieme a Kingdom Hearts lo consiglio a chi ha avuto modo di giocarci, perché per gli altri potrebbe risultare confusionario.
Molto bello davvero. Assieme a Kingdom Hearts lo consiglio a chi ha avuto modo di giocarci, perché per gli altri potrebbe risultare confusionario.
L'altra faccia della luce, l'altra faccia dell'oscurità: il mistero.
Dopo aver compiuto la missione iniziale, in cui bisognava chiudere i mondi con la chiave del nostro eroe, la sacra Key-Blade, ed aver ripristinato l'equilibrio di mondi, Sora e i suoi due amici s'apprestano a ritrovare i propri cari, i giovani Riku e Kairi e il magico Re Topolino.
Qausi casualmente una nuova missione, un nuovo viaggio da compiere, si presenta davanti ad i nostri protagonisti. Improvvisamente fa la sua comparsa un uomo mascherato, il quale emana cupe sensazioni e oscuri timori, che rivela un breve ed enigmatico messaggio, quasi un messaggio in codice. Da qui Sora, Pippo e Paperino cominciano la loro nuova avventura, recandosi al nuovo castello dell'oblio, luogo in cui "ottenendo si perde, e perdendo si ottiene". Qui i tre hanno molto da fare, anche se in realtà non hanno ben chiaro quale sia il loro compito, visto che l'uscuro messaggero non ha spiegato praticamente nulla. Ma saranno loro a dover sconfiggere le barriere del mistero ed aprire nuove porte che li condurranno alla soluzione del mistero ed a ciò che essi cercano.
Dopo numerose battaglie contro misteriosi sconosciuti, i nostri eroi verranno a conoscenza dell'esistenza della malvagia organizzazione XIII, il cui scopo è quello di portare scompiglio rendendo malvagio tutto ciò che è puro e buono. Uno dopo l'altro, infatti, i soci di questa spaventosa organizzazione, si presenteranno a Sora & company elargendo indizi e carte della memoria, permettendo così ai protagonisti della vicenda di farsi strada nel castello e ritrovare mondi già visitati in passato.
Purtroppo la questione non semplice, dal momento che la memoria e i ricordi diventano indistintamente complici del bene e del male, causando problemi e portando molta confusione nelle menti dei nostri eroi. Proprio la memoria sarà la principale antagonista di Sora, visto che lo renderà partecipe di esperienze mai vissute, sostituendo ai suoi cari altri individui di cui non si conosce nulla, neanche se esistano realmente o meno.
Il manga pressenta un tratto in una certa misura migliore e più ordinato della prima serie, ed un character design più bambinesco rispetto a quello sfruttato nelle piattaforme videoludiche dove, inutile ricordarlo, con "Kingdom Hearts" abbiam fatto inizialmente la conoscenza di Sora ed i suoi amici. Un mondo con due facce, quella dell'oscurità e della bontà, per non parlare del connubio tra fantasia giapponese e quella Disneyana.
Kingdom Hearts: Chain of Memories sa farsi amare coi suoi strani scherzi che hanno per vittima la memoria ed il mondo dei ricordi, forse unico luogo di consolazione, forse unico mondo di desolazione.
Consiglio a tutti questo titolo, anche a chi non ha giocato al videogame omonimo, od a chi non ha letto i primi quattro volumetti, che qui si dimezzano e diventano più facili da leggere e da farsi assaporare con gli occhi!
Dopo aver compiuto la missione iniziale, in cui bisognava chiudere i mondi con la chiave del nostro eroe, la sacra Key-Blade, ed aver ripristinato l'equilibrio di mondi, Sora e i suoi due amici s'apprestano a ritrovare i propri cari, i giovani Riku e Kairi e il magico Re Topolino.
Qausi casualmente una nuova missione, un nuovo viaggio da compiere, si presenta davanti ad i nostri protagonisti. Improvvisamente fa la sua comparsa un uomo mascherato, il quale emana cupe sensazioni e oscuri timori, che rivela un breve ed enigmatico messaggio, quasi un messaggio in codice. Da qui Sora, Pippo e Paperino cominciano la loro nuova avventura, recandosi al nuovo castello dell'oblio, luogo in cui "ottenendo si perde, e perdendo si ottiene". Qui i tre hanno molto da fare, anche se in realtà non hanno ben chiaro quale sia il loro compito, visto che l'uscuro messaggero non ha spiegato praticamente nulla. Ma saranno loro a dover sconfiggere le barriere del mistero ed aprire nuove porte che li condurranno alla soluzione del mistero ed a ciò che essi cercano.
Dopo numerose battaglie contro misteriosi sconosciuti, i nostri eroi verranno a conoscenza dell'esistenza della malvagia organizzazione XIII, il cui scopo è quello di portare scompiglio rendendo malvagio tutto ciò che è puro e buono. Uno dopo l'altro, infatti, i soci di questa spaventosa organizzazione, si presenteranno a Sora & company elargendo indizi e carte della memoria, permettendo così ai protagonisti della vicenda di farsi strada nel castello e ritrovare mondi già visitati in passato.
Purtroppo la questione non semplice, dal momento che la memoria e i ricordi diventano indistintamente complici del bene e del male, causando problemi e portando molta confusione nelle menti dei nostri eroi. Proprio la memoria sarà la principale antagonista di Sora, visto che lo renderà partecipe di esperienze mai vissute, sostituendo ai suoi cari altri individui di cui non si conosce nulla, neanche se esistano realmente o meno.
Il manga pressenta un tratto in una certa misura migliore e più ordinato della prima serie, ed un character design più bambinesco rispetto a quello sfruttato nelle piattaforme videoludiche dove, inutile ricordarlo, con "Kingdom Hearts" abbiam fatto inizialmente la conoscenza di Sora ed i suoi amici. Un mondo con due facce, quella dell'oscurità e della bontà, per non parlare del connubio tra fantasia giapponese e quella Disneyana.
Kingdom Hearts: Chain of Memories sa farsi amare coi suoi strani scherzi che hanno per vittima la memoria ed il mondo dei ricordi, forse unico luogo di consolazione, forse unico mondo di desolazione.
Consiglio a tutti questo titolo, anche a chi non ha giocato al videogame omonimo, od a chi non ha letto i primi quattro volumetti, che qui si dimezzano e diventano più facili da leggere e da farsi assaporare con gli occhi!
Ho giocato anche il videogioco (anche se purtroppo non l'ho ancora finito) e che dire: è davvero bello!
E' senza dubbio molto meglio del manga del primo Kingdom Hearts, dove a malapena si capiva cosa succedeva e in quale scena erano i protagonisti.
Senza contare che durante la lettura può capitare che scappi una risata o almeno un sorriso xD. Questa parte della storia è stata rappresentata in una maniera un po' più comica, cosa che non succedeva nei volumetti del primo. I disegni sono sempre curati, in qualche modo anche migliori del prequel.
In conclusione il mio voto è 9, due volumetti da collezionare assolutamente se si è fan del videogioco! In attesa dell'uscita in Italia del manga di Kingdom Hearts 2.
E' senza dubbio molto meglio del manga del primo Kingdom Hearts, dove a malapena si capiva cosa succedeva e in quale scena erano i protagonisti.
Senza contare che durante la lettura può capitare che scappi una risata o almeno un sorriso xD. Questa parte della storia è stata rappresentata in una maniera un po' più comica, cosa che non succedeva nei volumetti del primo. I disegni sono sempre curati, in qualche modo anche migliori del prequel.
In conclusione il mio voto è 9, due volumetti da collezionare assolutamente se si è fan del videogioco! In attesa dell'uscita in Italia del manga di Kingdom Hearts 2.
Avendo sia letto che giocato con Chain of Memories posso dire che sia una cosa stupenda :). A mio parere c'è stato un grosso passo avanti nei confronti dei disegni, che nel volume 1 di Kingdom Hearts apparivano in confusione. Trama quindi ben affrontata ed esposta, collegata a ottimi disegni. Altra ottima idea è stata quella di descrivere con caratteristiche più "umane" i membri dell'Organizzazione XIII (come il discorso sul lavare i piatti XD). Bellissimo da non perdere!
Ho giocato sia a Kingdom Hearts: Chain of Memories per Game Boy Advance che a Kingdom Hearts: Chain of Memories per PS2 ma nessuno di questi mi ha divertito come il manga.
La sua vena comica è impressionante, e ad ogni pagina c'è da "morire dalle risate".
Il tratto di Shiro Amano è come sempre pulito ed accurato e la trama è perfettamente comprensibile anche per chi non ha giocato al videogioco.
La sua vena comica è impressionante, e ad ogni pagina c'è da "morire dalle risate".
Il tratto di Shiro Amano è come sempre pulito ed accurato e la trama è perfettamente comprensibile anche per chi non ha giocato al videogioco.
Il manga mi è piaciuto molto, però non posso paragonarlo al gioco per Game Boy Advance perchè non ci ho mai giocato. Comunque grazie a questa piccola ma grande serie ho compreso molte cose che, giocando a Kingdom Hearts 2, non riuscivo a capire. I membri dell'Organizzazione XIII sono veramente divertenti ed esuberanti. Ovviamente nel manga non manca quella giusta dose di azione che non guasta mai, unita ad un viaggio quasi filosofico nel concetto di "memoria". Veramente molto bello.