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VeganWarrior

Volumi letti: 2/2 --- Voto 7
“Afro samurai”. Beh che dire, questo è un cult della fumettistica nipponica, e devo dire che mi ha sorpreso sotto vari punti di vista.

La trama si baserà sull'esistenza di due fasce, la fascia del numero uno: una sorta di Dio sceso in terra con la facoltà di poter fare ciò che vuole. E la fascia del numero due, la quale ha la peculiarità di permettere al suo possessore di poter sfidare il portatore della prima fascia, mentre chiunque ha la possibilità di sfidare il portatore della seconda fascia. Afro, il nostro protagonista, assisterà all'uccisione del proprio padre, il numero uno di quel momento, da parte del suo sfidante. Da qui in avanti cercherà vendetta contro il nuovo numero uno, per vendicare il padre.

Lo so, la trama non è delle migliori, abbastanza scontata e comune, ciò nonostante ho apprezzato il modo in cui è stata raccontata, seppur in maniera rapida calcolando la durata dell'opera. Le tematiche saranno davvero semplici: vendetta e crudeltà sono la base di questo racconto. Spesso assisteremo ad atti cruenti da parte dello stesso protagonista, credo sia una sorta di critica dell'autore dell'uomo che perde la sua umanità nel vano tentativo di raggiungere il suo scopo. Altra tematica che ho trovato interessante è stata la componente politica che la fascia del numero uno concede. Infatti essendo paragonato ad un vero e proprio Dio, il numero uno controlla il mondo. La parte interessante sta nell'utilizzo politico di tale privilegio da alcuni suoi sottoposti. Per quanto riguarda i personaggi è difficile apprezzarli a causa dello scorrere della storia davvero molto rapido. Gli unici degni di nota sono "Ninja ninja" che si manifesta come una sorta di guida che accompagnerà il nostro protagonista. Davvero difficile allocarlo precisamente calcolando le rivelazioni che avremo su di lui durante lo scorrere della trama. Ovviamente non poteva mancare un approfondimento di Afro che impareremo a conoscere meglio lungo la storia. Afro non è un eroe, neanche lontanamente, anzi forse è quello che più si allontana dal poter essere considerato un eroe. Afro è solo, un cane rabbioso e divorato dalla vendetta. Il nostro protagonista non parlerà tantissimo ma le sue azioni parleranno per lui, mostrandoci un personaggio molto più vicino all'essere umano medio di quanto si possa immaginare, e credo sia questa la caratteristica che ha reso famosa quest'opera.

I disegni sono gradevoli senza far gridare "al miracolo", azzeccatissima la scelta del rosso del sangue per enfatizzare le scene più crude. In conclusione l'opera non ha nulla di nuovo od originale, avremo un maestro di spada di colore che cercherà di vendicare il padre. Tanti combattimenti, sangue e avversari differenti che, nonostante lo sforzo dell'autore, non riescono a regalare nulla di nuovo. Eppure la lettura è abbastanza rapida, leggera e travolgente da far trepidare il lettore in attesa dello scontro finale.

L'unica cosa che mi ha un po' stranito è stata la confusione del contesto storico, sembra infatti che il tutto si svolga in un Giappone medievale, ma di colpo poi troveremo androidi, protesi robotiche, esplosivi che un po', a mio avviso, stoneranno. L'opera è violenta e non azzarda minimamente tratti più gentili rendendola una lettura adatta ad un pubblico abbastanza maturo.

Opera che consiglio vivamente agli appassionati di combattimenti senza grosse pretese.


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Darfen

Volumi letti: 2/2 --- Voto 9
Alcuni manga nascono sotto una buona stella, sembra quasi che siano predestinati: "Afro Samurai" è uno di questi.
Quest'opera esce dagli schemi stilistici del fumetto orientale per sancire un punto di intersezione con quello occidentale: lo stesso autore Takashi Okazaki, alla fine del secondo volume, spiega che la sua opera si ispira sia alle tecniche tipiche dei manga che a quelle dei comics occidentali. Ne sono la dimostrazione la scrittura da sinistra a destra (non viceversa) e anche le scelte delle inquadrature-immagini che rievocano lo stile dei comics. Mentre il soggetto e l'ambientazione sono più fedeli alla tradizione del fumetto giapponese.

La trama, inizialmente, non sembra particolarmente originale: un bambino vede suo padre morire in uno scontro e decide di consacrare la sua vita alla vendetta. Egli attraverserà tutto il Giappone, sconfiggendo la proverbiale schiera di nemici minori prima di arrivare al "boss finale". Il tema della vendetta è da sempre fonte di ispirazione per fumetti e molte altre forme d' arte, e ormai tutti conosciamo quelle che sono le sue conseguenze: essa non porta mai a nulla, non riporta in vita i cari per cui ci si batte, e, una volta appagata, lascia un senso di vuoto e di incompiutezza. Anche in "Afro Samurai" è così. La vera differenza però, rispetto a storie simili, sta nella caratterizzazione del protagonista. Fin dalla sua giovinezza Afro sceglie una strada che lo porta alla solitudine e a far del male alle persone che gli hanno dimostrato affetto; nonostante ciò egli non mostra mai rimorsi e continua imperterrito nella sua ricerca, compiendo anche gesti veramente disumani per un protagonista (basti vedere come affronta il cacciatore di taglie nel primo volume). Quindi se per vicende di questo calibro di solito ci troviamo di fronte a protagonisti dinamici, nel senso che durante la storia, mutano e maturano positivamente raggiungendo una sorta di "redenzione", qui Afro è sempre lo stesso, dall'inizio alla fine. La frase finale: "Penso che ora continuerò per la mia strada" riassume perfettamente questo concetto.

Anche il comparto grafico è molto caratterizzante: i disegni sono tutti nel proverbiale bianco e nero, con l'unica eccezione per il sangue che viene sempre colorato di rosso per sottolineare la vena pulp dell'opera. Le tavole sono abbastanza variegate, si passa da disegni più precisi e dai toni marcatamente epici, soprattutto primi piani e figure intere, a scene più confusionarie e bestiali nelle parti dei combattimenti.

L'edizione della Planet è più curata della media, anche per proporre al pubblico un'edizione che renda merito al grande successo che ha avuto il manga, tuttavia risulta decisamente costosa (anche se ora come ora, l'unico modo per procurarsi i volumi, è pagarli più del doppio o del triplo a qualche fiera del fumetto o su ebay).
Il mio pensiero finale però è rivolto alla mia frase di inizio recensione: se si mettono insieme tutti gli elementi sopra descritti, e si pensa che quest'opera è stata prodotta da un giovane mangaka quasi sconosciuto, si fatica a capire come questo fumetto sia diventato presto un cult del genere pulp e abbia avuto un largo seguito in tutto il mondo.
Personalmente, dopo più riletture, il dubbio mi rimane: ci troviamo di fronte a un'opera davvero geniale e particolare, oppure alla fine questa produzione non è che un'abile miscuglio di fattori "che piacciono" per raggiungere un più facile successo?
Come quasi sempre la verità starà nel mezzo... Alla fine comunque "Penso che continuerò per la mia strada".


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GuardianTomberry

Volumi letti: 2/2 --- Voto 6
Trama: Afro, protagonista di questo manga, intraprende un viaggio di sangue e violenza per vendicare la morte di suo padre, ucciso da Justice (il "numero due" dell'epoca) per essere al tempo il possessore della fascia divina ovvero quella del "numero uno" (la leggenda narra che chi possedeva tale fascia aveva la possibilità di acquisire i poteri divini e diventare quindi un Dio). Afro ottiene la fascia di numero due e con essa il diritto a sfidare l'attuale detentore della numero uno. Il suo percorso lo porterà a sconfiggere nemici del presente, ma anche personaggi a lui cari del passato, mettendo la vendetta come tragico ed unico motivo di vita.

Ambientazione: la vicenda viene narrata in un Giappone feudale fantastico, dove elementi storici si mescolano alla tecnologia, con passato e futuro dosati in quantità diversa (più elementi del passato, meno del futuro). Gli ambienti son ben curati e vari passando da villaggi a santuari.

Disegno: volutamente sporco, ma neanche troppo. L'autore riesce bene ad improntare su carta sentimenti come odio, vendetta e disperazione tramutati in disegni precisi e ben definiti di violente morti e combattimenti all'ultimo sangue (sempre e comunque).

Edizione: l'edizione della Planet Manga è buona, copertina abbastanza rigida, pagine a colori e soprattutto ragionato ed ispirato utilizzo del colore rosso per il sangue che contrasta la tonalità scura delle tavole (tant'è che si può parlare quasi di volumi totalmente a colori visto che scene in cui si hanno spargimenti di sangue sono presenti in quasi tutte le pagine). Il prezzo di copertina è medio-alto ed oramai viene venduto a prezzi esorbitanti in internet e fiere (chissà poi per quale motivo).

Parere Personale: belle le tavole, buona la messa su carta di sentimenti come la vendetta (che permane in ogni disegno), l'odio, l'omicidio ed il gelo del protagonista nel compiere massacri spinto da un solo scopo (che al contempo lo corrode nel profondo dell'anima). La trama tuttavia risulta banale, oso dire riciclata (perchè il tema della vendetta è stra-abusato in molte storie) e l'unica nota sopra le righe è il fatto del protagonista non orientale nelle origini genetiche. In soldoni, personalmente penso sia sopravvalutato come manga ed anche se mostra alcuni pregi, è difficile negare che sia stato più che sponsorizzato e proposto in più forme per aumentarne la caratura (leggasi spremerlo per i guadagni) infatti è presente l'anime e soprattutto il videogame (mediocre anch'esso).


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__Nergal__

Volumi letti: 2/2 --- Voto 6
Afro, o "numero 2" è un giovane samurai in cerca di vendetta contro "numero 1", colui che ha ucciso suo padre ed è ora diventato il Dio del mondo. Bastano due righe per riassumere efficacemente la trama dei due volumetti che compongono "Afro Samurai". Come ben si può intuire non bisogna aspettarsi molto dalla storia di questo manga che si presenta come una cosa vista e rivista centinaia di volte.

Per fortuna la qualità dei disegni è tale da far dimenticare subito la storia e i discorsi dei personaggi (a volte prolissi e noiosi).
Il bianco e nero è affiancato al rosso del sangue che rende ancora più crudi e spettacolari i combattimenti che costituiscono la parte certamente migliore dei due volumi.
Afro è il classico personaggio invincibile, picchiato, ferito, non importa...riuscirà sempre a ridurre i nemici in un bagno di sangue; cool, certamente, ma anche un po' banale e ripetitivo.

Il contesto in cui è inserita la storia è un Giappone feudale decisamente fantastico in cui ritroviamo i classici samurai affiancati da improbabili cyborg, fucili e quant'altro possa essere gettato addosso ad Afro per provare ad ucciderlo.

Insomma, un manga da prendere alla leggera (anche se non dovrebbe essere così visto la crudezza delle scene), da leggere per rilassarsi senza pretendere troppo e senza fare troppo caso a cosa dicono i personaggi perché non è quasi mai importante, "ciance" giusto per riempire la pagina di discorsi e per allungare il brodo in vista del prossimo combattimento che si ridurrà alla classica carneficina di innocenti, visto che Afro non disdegna di menare la spada a destra e a manca.

In conclusione, "Afro Samurai" è un manga famosissimo, quasi un cult e proprio per questo stupisce il fatto che sia di così basso livello, avendo però apprezzato la qualità dei disegni un 6 non disdegno di assegnarlo anche se le aspettative erano notevolmente maggiori.
Descriverlo in una parola? "Sopravvalutato"...

Ningen

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Ningen

Volumi letti: 2/2 --- Voto 5
Afro samurai è una storia di vendetta, tema stra-abusato da tantissime opere non solo fumettistiche. La storia raccontata in questo manga scorre via molto velocemente, forse anche troppo, avremo tantissimi combattimenti e tantissima violenza, spesso anche gratuita, e l'azione è sempre incalzante. La caratterizzazione dei personaggi è minima, a partire dal protagonista che si e no aprirà bocca solo 2-3 volte, e spesso sarà protagonista di massacri assurdi, che lo faranno quasi odiare. Il resto dei personaggi fatico a ricordarli visto che appariranno per qualche istante per essere massacrati subito dopo, oltre che avere un carisma pari a zero.

Il punto forte del manga sono indubbiamente i disegni, magnifici, e stilisticamente favolosi. Ottima in questo senso la scelta di colorare il sangue, che va in netto contrasto con i disegni in bianco e nero.
Onestamente non sarà né un capolavoro dei manga e forse neanche un buon manga, ed in certi punti risulta un po' banale, è da prendere in considerazione se non si pretende chissà che dal punto di vista della trama, se si vogliono tanti combattimenti cruenti da vedere, e se siete disposti a sorvolare sulla caratterizzazione dei personaggi quasi nulla.


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Dartes

Volumi letti: 2/2 --- Voto 5
"Afro Samurai" è un manga dell'autore Takashi Okazaki, edito in Italia dalla Panini Comics. È ormai un manga abbastanza datato, ma riscuote tutt'ora un grandissimo successo in molti paesi del mondo. L'edizione, come si può notare, è vecchia; quindi non della migliore qualità. Il prezzo è a dir poco esorbitante, anche contando che la costituzione è di soli due volumi. È rientrante nella tipologia seinen, visti i contenuti violenti; anche se l'argomento principale trattato è solo uno: la battaglia continua.

La trama è semplicissima, forse anche troppo, e lineare.
Il tutto è ambientato in un'epoca non ben definita, infatti si possono trovare panorami da medioevo uniti a computer e armi da fuoco. Nella storia vige la leggenda delle fasce: ovvero sono presenti due uomini dotati di un fascia di "merito", riconosciutagli da tutti. Colui che porta la fascia numero uno, è ritenuto un Dio ed il più forte combattente al mondo; quindi è intoccabile, tranne che per colui che porta la fascia numero due. Il secondo guerriero è però costretto a correre continui pericoli, in quanto può essere attaccato da tutte le persone che, ardenti ed invogliate dal potere e dalla fama, si scontrano con questo per la fascia. Il nostro protagonista è un uomo chiamato Afro, che da giovane ha assistito alla morte del proprio padre, ex numero uno, per mano dell'ex numero due chiamato Justice. Afro, dunque, vive con la voglia irrefrenabile di uccidere l'assassino di suo padre per vendetta.

Particolarmente ritengo che questo manga sia di gran lunga sopravvalutato, in quanto non ci ho trovato nulla di originale o che valga la pena di ricordare. Il tutto è sviluppato con un banalità assurda ed una finta tranquillità e piccolezza assai sconcertante. I disegni non sono del genere che più mi si addice: ovvero sporchi, grezzi e scuri all'eccesso. Sono troppo cupi, neri con dei contrasti di rosso sugli schizzi di sangue che fuoriescono a cascata dalle ferite. L'unica cosa che ho apprezzato è la rappresentazione lineare e facilmente capibile delle scene di battaglia. Tolto questo, il nulla assoluto. Lo sconsiglio dal più profondo del cuore a chi cerca qualcosa che non sfoci troppo nella banalità e nel combattimento puro che si regge su una trama di cartapesta.


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Rich91

Volumi letti: 2/2 --- Voto 10
Una cosa che mi ha molto colpito in Afro Samurai e sicuramente ha colpito molti altri lettori, è lo stile di disegno che a mio parere trovo sia molto ricercato.
È interessante vedere come i disegni siano chiari, dettagliati, con giochi di luce e ombre che spaziano dal bianco al grigio scuro per poi passare al nero solamente per enfatizzare le parti veramente scure, in ombra. Ciò da molto respiro e permette al lettore di osservare i dettagli senza troppo sforzo.
Il gioco del sangue che viene rappresentato sempre e solo in rosso è un'ottima idea. Accentua lo stile del manga e rende la grafica molto elegante.
In poche parole l'esecuzione e la tecnica del disegno sono ottimi e meritano un bel 10.

Per quanto riguarda la storia mi ricorda un pochettino Kill Bill e Samurai Jack sotto alcuni aspetti. Nel senso che Afro Samurai vede uccidere il padre da piccolo e da allora fa di tutto per vendicarsi dell'assassino cercandolo ovunque e sterminando a colpi di spada chi vuole farlo fuori. In Kill Bill la protagonista vede il suo matrimonio crollare per colpa del suo ex e fa ti tutto per ucciderlo.
È un tipo solitario, taciturno e introverso. Non sembra trasparire nessuna emozione in lui. Vaga senza un'apparente meta con l'unico scopo di vendicarsi e riacquistare la pace. Questo aspetto mi ricorda Samurai Jack.

I personaggi sono caratterizzati abbastanza bene considerando che la storia dura solo due volumi. Però il fatto che duri così poco secondo me non è del tutto negativo perché avrebbe influito molto sulla qualità del manga e sopratutto i nostri portafogli ne avrebbero risentito dato il prezzo abbastanza alto. Quello che posso dire però è che un paio di volumi in più per concedere un po' di sviluppo nel dettaglio nella storia sarebbero stati ben accetti, sia per il prezzo che per mantenere la qualità ottima del disegno.

Nel complesso è un manga che consiglio a chi è appassionato di combattimenti e cerca qualcosa in uno stile ricercato ricercato e non troppo pesante, in quanto i dialoghi in Afro Samurai non sono presenti in tutte le pagine.
Un bel 10 ci sta tutto comunque dato che il riallaccio a Samurai Jack e Kill Bill sono opinioni personali, magari qualcuno non ci ha fatto nemmeno caso.


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Bramoki

Volumi letti: 2/2 --- Voto 5
Afro Samurai narra del viaggi di Afro, un samurai alla ricerca di vendetta verso un guerriero di nome Justice, che anni addietro uccise suo padre e prese il suo posto come "numero 1". Infatti nel mondo di Afro Samurai chi si impossessa della fascia di numero 1 ottiene una forza pari a quella di un Dio e può essere sfidato solo da colui che possiede la fascia del numero 2, rendendo di fatto quest'ultimo il bersaglio di tutti gli altri aspiranti.
La storia purtroppo è la tipica odissea dell'eroe in cerca di vendetta, colpi di scena ce ne sono pochissimi e quei pochi che ci sono sono facilmente prevedibili, finale compreso. Inoltre l'intera storia gira perennemente intorno ai combattimenti più che al viaggio di Afro, fatto che può piacere all'inizio ma che alla lunga diventa quasi fastidioso. Ammirevole però l'originalità della ben sfruttata ambientazione steam-punk.

Passiamo ai personaggi: a partire da Afro tutti i personaggi sono ben differenziati caratterialmente, ma purtroppo, complice la breve durata dell'opera, risultano privi di qualsivoglia spessore e profondità psicologica, oltre che davvero poco carismatici.
Se si vuole trovare un pregio, si può dire che l'originalità stilistica di essi sia indubbiamente affascinante, ma i buchi lasciati sono davvero troppi.

Chiudiamo con l'unico vero pregio di Afro samurai: il disegno.
Infatti come si nota subito l'opera ha un livello grafico elevatissimo, con personaggi e ambientazioni molto dettagliate e giochi di luci ed ombre pressoché perfetti; inoltre la scelta di evidenziare il rosso del sangue dà un effetto stilistico veramente ottimo e che conferisce unicità all'opera.
Anche qui però c'è un grosso difetto: i personaggi secondari maschili e femminili sono tutti uguali, sia di lineamenti che di abbigliamento, cosa che rende parecchio confusionaria alcune parti della storia.

In conclusione di questo Afro samurai c'è ben poco da salvare se si esclude l'ottimo disegno, una trama scialba e ripetitiva, personaggi piatti; la sola realizzazione tecnica non basta a salvare quest'opera dal baratro dell'insufficienza.

PAGELLA FINALE
DISEGNO: 9
TRAMA: 4
CARATTERIZZAZIONE PERSONAGGI: 4
CARISMA/EPICITA': 5
GLOBALE: 5 1/2


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Darksasori

Volumi letti: 2/2 --- Voto 4
Nonostante il suo successo non mi sento di dare a questo fumetto un voto sufficiente. Innanzitutto la trama, che può sembrare dal di fuori accattivante e interessante, si rivela in realtà quasi inesistente, infatti il nostro caro Afro farà a pezzi qualunque persona che gli sbarrerà la strada senza pensarci troppo, risolvendo così la storia in una sequela di infinita di duelli. Oltre a questo i personaggi non hanno un vero e proprio spessore o carattere, appaiono tutti stereotipati e incuranti delle vicende della trama, non si evolvono minimamente. Più piatto di tutti è sicuramente Afro, che pur essendo il protagonista manterrà lo stesso atteggiamento fino alla fine del manga. L'unico punto favorevole sono i disegni, davvero originali, anche se proprio a causa della loro originalità a volte rendono difficile seguire le vignette. In definitiva, questo fumetto è il classico "Tanto rumore per nulla".


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Rufy9191

Volumi letti: 2/2 --- Voto 9
Da due semplici fasce creare un manga così: complimenti a Takashi Okazaki! Tutto gira intorno alla vendetta, ed è proprio della vendetta che il nostro personaggio principale se ne fa carico. Miniserie di due volumi uscita benissimo direi, anche se avrei preferito che continuasse un altro po'. Disegni da Oscar a mio parere.
La Planet Manga ci offre una edizione davvero bella, pagine bianche, per nulla trasparenti, copertina lucida con dei rilievi e il colore rosso per evidenziare il sangue nelle pagine del manga, qualcosa di bellissimo! Consigliatissimo agli amanti del seinen d'azione.


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cercastorie

Volumi letti: 2/2 --- Voto 7
Premetto che se dovessi giudicare questo manga solo dai disegni allora meriterebbe 10, la storia invece non mi ha colpito particolarmente, ovvero non è male, ma probabilmente mi aspettavo qualcosa di più, quindi alla storia darei come voto 6. Naturalmente in questo genere di opere la trama ha un ruolo fondamentale, quindi non ho potuto fare la semplice media tra il 10 dei disegni e il 6 della storia, e ho assegnato a questo manga voto 7. La storia è violenta, drammatica e soprattutto non scontata, però manca qualcosa che non saprei ben definire, quel tocco in più che ti fa appassionare tanto da voler divorare i volumi uno dopo l'altro. Parlando dei disegni, sono un vero capolavoro, mi sono rimasti davvero impressi nella mente prima di tutto perché sono assolutamente caratteristici e dettagliati, le sfumature sono molto curate e nelle sequenze d'azione la dinamicità è resa perfettamente, inoltre c'è un gran tocco di classe: come potete osservare dalla copertina e in un paio di sequenze delle foto a lato, il sangue è sempre colorato di rosso, una particolarità più unica che rara per un manga (forse ci sono dei precedenti, ma è la prima volta che trovo l'utilizzo di una tecnica del genere in un manga giapponese). Un'edizione italiana ormai difficile da reperire con copertine molto eleganti e approfondimenti; vale sicuramente la pena di avere questi due bei volumi nella propria collezione.


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GianniGreed

Volumi letti: 2/2 --- Voto 7
Afro Samurai è un manga in due volumi di Takashi Okazaki.
La trama racconta di Afro, samurai in cerca di vendetta. Nel mondo di Afro Samurai esiste una fascia, “la fascia del numero uno”, che dona a chi la possiede il potere di un Dio e il grado di numero uno al mondo. Il padre di Afro era il detentore della fascia, finché fu ucciso da Justice sotto i suoi stessi occhi. Ora Afro vuole trovare Justice e riprendersi la fascia.

Quello che spicca leggendo il manga sono senza dubbio i disegni, molto particolareggiati e dettagliati. Il manga è in bianco e nero, tranne che per il sangue che invece è stato lasciato rosso, questo conferisce alle tavole un notevole impatto. Le scene di combattimento sono molte e abbastanza violente. La trama è ben costruita, e nei due volumi di cui il manga è composto, arriva ad una buona conclusione, senza lasciare nulla in sospeso. Ci sarà tempo per i ricordi, l’amore, e la vendetta ovviamente.
Consigliato a chi cerca un manga di samurai diverso dal solito.
L’edizione Planet Manga è molto buona, un’edizione elegante che non sfigura in libreria, il prezzo è però abbastanza alto, ma sono solo due volumi, e il manga merita.


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Smooth Criminal

Volumi letti: 2/2 --- Voto 8
Una delle poche miniserie riuscite davvero bene, almeno secondo me. Una storia semplice, mischiata a dei bellissimi disegni, che riescono a far percepire la violenza e la cruenza di ogni scontro o battaglia che sia. Ad aiutare in questo c'è sicuramente la scelta dell'autore, Takashi Okazaki, di dare risalto al sangue, colorandolo a differenza delle altre cose. Nonostante una trama semplice, forse anche già vista, questi due volumi si fanno leggere con piacere anche per la semplice scorrevolezza dei dialoghi, comunque ben curati. Una serie dunque che non lascerà deluso il lettore, anche se forse si poteva chiedere di più, in particolare per la storia e per la sua lunghezza. Consiglio inoltre, se gradita la lettura, di visionare anche la serie animata, ben fatta anche questa e fedele alla storia del manga. L'unica pecca, forse, è l'eccessivo costo per un singolo volume. Consigliato comunque l'acquisto.


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Onnivoro88

Volumi letti: 1/2 --- Voto 10
Per una decisione piuttosto autolesionista, non ho ancora letto il secondo, voglio gustarmelo per bene quando nel periodo di vacanze non dovrò correre per andare a destra e sinistra. Il primo numero è stata una vera sorpresa, non conoscevo il videogioco, non ho visto l'anime; ho solo trovato l'idea originale. E' il prodotto di un mangaka di talento ancora giovane, che colpisce per la sua concezione di "affetto", per il valore che si fornisce alla "vita", niente di più che relazionata al protagonista. Il resto del mondo oltre il padre da vendicare, per intenderci, è solo materia vivente al pari di una pianta. Sorelle da usare come scudo e fratellini come armi...
Cercte scene hanno ribaltato la retorica dei soliti manga basati su propositi convenzionali.
Detto questo richiamo l'attenzione sulla trovata geniale di evidenziare il sangue di rosso, rispetto al resto dei disegni che presentano tonalità in scala di grigi. Consigliato


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M3talD3v!lG3ar

Volumi letti: 2/2 --- Voto 7
"Afro Samurai" è un manga di Takashi Okazaki che ha riscosso una notevole fama anche nel nostro Paese, soprattutto in seguito alla diffusione dell'anime, vale a dire ultimamente. Difatti, a dispetto delle apparenze, l'uscita di questo titolo in Giappone risale al 1999, mentre in Italia l'arrivo vene protratto sino a ben più di nove anni dopo. Il risultato di questo lavoro resta comunque freschissimo: a distanza di anni sembra di toccare con mano un'opera stilisticamente appariscente ed innovativa, a prima vista appena sfornata.
L'approccio iniziale con le pagine è memorabile: la maturità dei disegni, altamente curati nei dettagli e magnificamente velati dagli onnipresenti chiaroscuri, rendono l'idea di avere a che fare con qualcosa di profondo.
La ciliegina sulla torta è rappresentata dall'impiego del colore nella comparsa del sangue, per giunta più che frequente.
Ad una tale qualità esteriore si abbinerebbe alla grande una trama profonda e complessa, che purtroppo non si manifesta. Il punto debole riguarda proprio l'apparato narrativo che, di certo anche a causa della sua fugacità, non raggiunge mai livelli di enfasi soddisfacenti, o almeno tali da lasciare il segno, e ciò costituisce un vero peccato dal momento che molti elementi di questo manga non sono affatto male, a partire dai personaggi.
Il protagonista è a tutti gli effetti una figura rilevante e carismatica.
Tra i tanti manga d'azione colmi e ricolmi di ridondanti combattimenti che popolano l'immensa produzione shonen - anche se il titolo in questione si avvicina maggiormente al genere seinen - "Afro Samurai" sa senza dubbio di farsi notare dagli intenditori; se invece si è intenzionati a godere della versione animata (a mio avviso più fruibile e meglio giostrata), è meglio lasciar perdere questo titolo, dal momento che il costo di ambedue i volumi risulta anche abbastanza eccessivo.

Utente1594

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Utente1594

Volumi letti: 2/2 --- Voto 7
Il primo volume di Afro Samurai si apre con un flash back e un incipit non trascurabile:
il padre del protagonista viene ucciso sotto i suoi occhi; decapitato precisamente. Perché? Perché era “il numero uno”.
Concluso il flash back Afro è ormai grande, è “il numero due” e cerca vendetta.
Il problema è che la vendetta in questione è una vendetta piatta, una vendetta come ce ne sono tante in giro per il panorama fumettistico orientale.
E’ una vendetta che sa di già visto; propria di un personaggio furente (chi non lo è?) di poche parole, dall’esigenza insaziabile di fumare e ammazzare chiunque gli ostacoli la strada.
Ecco tutto: la lettura del primo numero si conclude velocemente e con amarezza.
I combattimenti disegnati riportano alla mente le vicende del <i>Lupo Solitario e il Suo Cucciolo</i> (Lone Wolf & Cub), ma non riescono a scaturire la stessa potenza e poesia espressiva.
L’ambientazione si avvicina a quella di “Gintama” (periodo feudale giapponese mischiato a tecnologia odierna) ma non è comica, né tanto spensierata.
I protagonisti secondari scorrono velocemente sotto gli occhi del lettore, e come compaiono scompaiono.
Il protagonista non viene affatto approfondito... sì, esteriormente è originalissimo: di colore, dai capelli afro e vestito da samurai, molto figo, sìsì; ma interiormente Takashi Okazaki lo snobba altamente, riempiendolo di rabbia, odio e cattiveria (ci sono tanti altri sentimenti ed emozioni, figlio mio, perché non usarli?) e buttandolo in mezzo alla mischia di nemici e attacchi, katane su katane, sangue su sangue.

Eppure questo manga mi è piaciuto. Perché? Perché, grazie a Dio, si riprende alla grande col secondo e ultimo volume.
I nemici contro cui Afro dovrà confrontarsi sono sempre tanti ma meglio ideati.
Afro tira fuori, assieme al suo passato dopo la morte del padre, un carattere umanamente accettabile.
La sceneggiatura si fa meno violenta e più incalzante; andando, per concludere, a sbattere contro un finale con i fiocchi: toccante ed imprevedibile.

Il tratto di Okazaki è bello: dettagliato, ricco di chiaroscuri, violento, epico ed impreziosito dall’edizione (ricca di sfumature di grigi). L’unica pecca è il character design che non è per niente articolato: oltre ai protagonisti interessati alla trama centrale, tutti si assomigliano: il contadino ha le stesse sembianze del guerriero che ha le stesse sembianze del padre di famiglia che assomiglia estremamente all’assassino di turno; e questo vale anche per le figure femminili: i lineamenti facciali e gli indumenti indossati non cambiano mai.

L’edizione è buona ma costosa (7.9 €): rilegatura leggermente rigida ma resistente, buonissima carta bianca, risoluzione grandiosa e un’aggiunta inusuale: il colore rosso ad evidenziare il sangue. Idea originale ma non innovativa, che si può ben notare in tutta la lettura del primo numero, mentre è meno presente nel secondo.

Complessivamente questo titolo si salva strappandomi un buon 7.5, arrotondato a 7.
Ultima nota: interessante l’idea dell’autore di rende Afro Samurai un vero e proprio “universo” composto da videogioco, manga, anime e doujinshi (da cui è partita l’idea iniziale); ognuno con lo stesso prologo, ma dallo svolgimento ed epilogo diverso.


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Mele85

Volumi letti: 2/2 --- Voto 8
Veramente un bel manga! La trama è lineare, priva di fronzoli, ma funzionale a ciò che Okazaki vuole raccontare: una storia di vendetta.
Il manga poi è originale in tutto, dall'ambientazione (un Giappone feudale rivisitato), ai disegni che rendono perfettamente quel senso di trovarsi in un pulp, sensazione accresciuta dalla geniale trovata di colorare il sangue di rosso. Peccato solo per la brevissima durata(appena due volumi), ma forse per una trama così piena d'azione si rivela un pregio, visto che si esclude così la possibilità di prendere a noia la storia narrata. Consigliatissimo!


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Afro

Volumi letti: 1/2 --- Voto 8
Dopo aver visto l'anime non ho avuto dubbi ad acquistare anche il manga: questa è un'opera davvero originale, diversa (a mio parere) da tutte quelle che ho letto finora.
La trama non è nulla di troppo eccezionale (semplicemente parla di vendetta) ma è piacevole e scorrevole, tuttavia il bello di questo manga sono i disegni molto ben fatti e l'eccezionale idea di colorare di rosso il sangue e lasciare tutto il resto in bianco e nero.
L'ambientazione è quella del Giappone feudale ma con l'aggiunta di elementi moderni.
Il protagonista, di poche parole, è davvero originale, caratteristica esaltata anche dai sui incredibili capelli afro.
L'edizione è ben curata, tuttavia il prezzo è abbastanza oneroso (7.90 euro), forse l'editore avrà pensato che dato che si tratta di un'opera in soli 2 volumi, il lettore può passare sopra a questo particolare...
Comunque questo manga è affascinante.


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ifritleet

Volumi letti: 1/2 --- Voto 5
Buona l'idea stampare il rosso del sangue in un fumetto in bianco e nero. La storia e troppo veloce e incomprensibile: come fa uno ferito a guarire nel giro di una pagina? Prima tagliano la testa ad un tizio e questi, nella pagina successiva, ammazza centinaia di assassini... ci vuole un po di coerenza. I dialoghi sono inesistenti mentre c'è violenza indiscriminata in ogni tavola. Comunque i disegni son buoni.


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ivisauro

Volumi letti: 0/2 --- Voto 10
Ho visto l'anime diretto tra l'altro da samuel lee j. che dire fantastico, una vera opera d'arte secondo me. Quindi lo consiglio vivamente, immaginando che il fumetto sia pari o superiore addirittura all'anime stesso... consigliato anche per chi ha lo stonaco duro visto le continue scene violente. Tra l'altro e in uscita anche un video gioco per ps3... sicuramente non lo perdero.


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scar89

Volumi letti: 1/2 --- Voto 8
Se pensavo di averle viste tutte, sulle storie dei samurai, mi sbagliavo. Afro-samurai ribalta il concetto di manga, solamente bianco e nero, inserendo il rosso del sangue, che da l'impressione di come il disegno, trasmetta tridimensionalità e profondità, rispetto a tanti altri molto piatti. La storia si presenta veloce semplice ed appassionante, tanto da coinvolgere il lettore, e sperare che sia una buona serie, purtroppo chi l'ha comprato sa già che sono appena 2 numeri.


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Romiz

Volumi letti: 1/2 --- Voto 10
Veramente stupendo, la prima cosa che si nota sono i disegni stupendi che ti incantano subito dalla prima pagina, con l'aggiunta di un tocco in più, facendo il sangue di rosso, facendolo diventare un manga unico nel suo genere. La storia e avvincente, e se anche N.2 (come viene chiamato il protagonista, perchè N.2 sta per il secondo uomo più forte del mondo) non parla quasi mai, grazie ai disegni curatissimi si capisce cosa pensa il protagonista. I combattimenti sono ben curati tanto che sembra di esserci.
L'unica pecca è che sono soltanto due numeri, ed anche così ci hanno già fatto l'anime e un videogioco (per le consolle: Xbox 360° e Play Station 3).
Credo che sia uno dei migliori manga che io abbia letto.

dj_quaqqua

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dj_quaqqua

Volumi letti: 1/2 --- Voto 10
Disegni del genere non si vedevano da tempo. Se dovessi descriverli in una parola, direi che sono divini. Il maestro Okazaki regala ai lettori un manga eccezionale, capace di immergere chiunque lo visioni in un' esperienza indimenticabile ed emozionante.
Oltre ai soliti colori bianco e nero in questo fumetto il sangue è colorato di un acceso rosso: inutile ribadire di nuovo la genialità di Okazaki, e degli assistenti al suo seguito, nel rendere ancora più unico il fumetto.
Purtroppo l' opera è divisa solamente in 2 volumi (il secondo è annunciato per agosto, ma l' attesa sarà probabilmente prolungata a causa dei soliti ritardi) del costo di 7,90 euro cadauno.
La trama è semplice, senza troppi intrecci, e appassionante. I fenomenali e numerosi combattimenti di Afro, il protagonista, che si serve di una katana, donano un tocco in più alla storia, ambientata nel Giappone feudale.
In conclusione "Afro Samurai" si presenta come uno dei migliori manga in circolazione.