Sprout
"Sprout" è una commedia di Atsuko Nanba proposta in 7 volumi dalla Star Comics. E' una serie che potrebbe piacervi se siete alla ricerca di una storia sentimentale dove emerge il lato oscuro della protagonista femminile, che in questo caso veste i panni della vera antagonista. "Sprout" è anche una serie che parla di amicizia e di una "casa" dove un gruppo di persone imparerà a germogliare insieme (la traduzione di Sprout è Germoglio).
La storia ha origine con la decisione del padre della protagonista, Miku, di chiedere il prepensionamento per intraprendere un nuovo progetto di vita: diventare affitta-camere. Lo farà non soltanto mettendo a disposizione le stanze della loro casa, ma coinvolgendo gli ospiti nella vita familiare e mettendo a disposizione gli spazi comuni. Miku, inizialmente avversa a questa convivenza forzata, riconosce lentamente che sacrificare i suoi spazi per i nuovi inquilini può essere anche divertente. Alla casa si aggregano tre studenti: una affascinante ragazza di buona famiglia, un otaku gamer e un compagno di scuola di Miku. In particolare la presenza del suo coetaneo, Sohei, metterà in moto delle emozioni mai provate dalla protagonista. Lei stessa sperimenterà sentimenti belli quanto dolorosi essendo, da un lato, già fidanzata e dovendo accettare, dall'altro lato, che l'oggetto del suo interesse è innamorato della sua incantevole e dolce fidanzata Miyu.
Nel corso di questi sette volumi non accade nulla che non sia stato già visto in uno shoujo, se non fosse per due particolari.
Il primo è il punto di vista con cui si è scelto di narrare questa storia: quello della rivale. Miku non solo è già fidanzata con un suo senpai, non solo è innamorata di un altro ragazzo già fidanzato, ma prova dei sentimenti ingiustificabili di invidia e gelosia verso la fidanzata. Questi sentimenti scomodi tengono in sospeso perché ci si chiede fino a che punto Miku si lascerà travolgere dal vortice delle sue frustrazioni.
Il secondo elemento di interesse, meno evidente forse, è il valore dell'esperienza di insieme generata in questa casa "àncora di salvataggio" per i suoi inquilini. Non solo Miku, anche gli altri personaggi che la vivono hanno delle situazioni in sospeso e imparano a nuotare (o germogliare) in episodi che li invitano a non "rifugiarsi" troppo. E' interessante il modo in cui vengono svelate le ragioni che hanno portato questi tre personaggi a cercare una stanza lontani dal proprio nido familiare.
"Sprout" è uno shoujo scolastico atipico perché offre una (anti)eroina talmente difettosa da suscitare dei sentimenti contrastanti. La notevole dose di realismo di cui sono conditi i capitoli potrebbe annoiare chi ricerca il lato romance. Pochi batticuori e troppa imperfezione per essere etichettata come una storia leggera e simpatica. Allo stesso tempo, la suggerisco a chi non ricerca a tutti i costi una storia d'amore, quanto personaggi che imparano a convivere con le proprie frustrazioni personali.
Non mi ha convinta il numero di volumi basso in rapporto ai temi appena "sfiorati" che avrebbero meritato un approfondimento. Alcuni personaggi evidentemente importanti per la protagonista hanno avuto il valore di "comparse" che nulla hanno aggiunto al fluire della narrazione. Anzi, hanno avuto l'effetto di creare delle aspettative confluite nel nulla. La conclusione denota una crescita di tutti i personaggi tranne della protagonista, che - indipendentemente dall'epilogo con il "lui di un'altra" - a mio avviso ha mantenuto la caratterizzazione originaria senza oscillare di un millimetro. Forse avrebbe meritato anche lei un'occasione.
Il quadro di insieme della storia, il diverso punto di vista con cui è narrato, la scelta coraggiosa di inserire temi scorretti sorretti da sentimenti (non) meravigliosamente umani mi portano a valutare molto positivamente questa serie. Sarebbe 7,5 ma ho arrotondato a 8 perché vorrei aumentare la media diminuita da voti scarsi (e secondo me) immeritati.
La storia ha origine con la decisione del padre della protagonista, Miku, di chiedere il prepensionamento per intraprendere un nuovo progetto di vita: diventare affitta-camere. Lo farà non soltanto mettendo a disposizione le stanze della loro casa, ma coinvolgendo gli ospiti nella vita familiare e mettendo a disposizione gli spazi comuni. Miku, inizialmente avversa a questa convivenza forzata, riconosce lentamente che sacrificare i suoi spazi per i nuovi inquilini può essere anche divertente. Alla casa si aggregano tre studenti: una affascinante ragazza di buona famiglia, un otaku gamer e un compagno di scuola di Miku. In particolare la presenza del suo coetaneo, Sohei, metterà in moto delle emozioni mai provate dalla protagonista. Lei stessa sperimenterà sentimenti belli quanto dolorosi essendo, da un lato, già fidanzata e dovendo accettare, dall'altro lato, che l'oggetto del suo interesse è innamorato della sua incantevole e dolce fidanzata Miyu.
Nel corso di questi sette volumi non accade nulla che non sia stato già visto in uno shoujo, se non fosse per due particolari.
Il primo è il punto di vista con cui si è scelto di narrare questa storia: quello della rivale. Miku non solo è già fidanzata con un suo senpai, non solo è innamorata di un altro ragazzo già fidanzato, ma prova dei sentimenti ingiustificabili di invidia e gelosia verso la fidanzata. Questi sentimenti scomodi tengono in sospeso perché ci si chiede fino a che punto Miku si lascerà travolgere dal vortice delle sue frustrazioni.
Il secondo elemento di interesse, meno evidente forse, è il valore dell'esperienza di insieme generata in questa casa "àncora di salvataggio" per i suoi inquilini. Non solo Miku, anche gli altri personaggi che la vivono hanno delle situazioni in sospeso e imparano a nuotare (o germogliare) in episodi che li invitano a non "rifugiarsi" troppo. E' interessante il modo in cui vengono svelate le ragioni che hanno portato questi tre personaggi a cercare una stanza lontani dal proprio nido familiare.
"Sprout" è uno shoujo scolastico atipico perché offre una (anti)eroina talmente difettosa da suscitare dei sentimenti contrastanti. La notevole dose di realismo di cui sono conditi i capitoli potrebbe annoiare chi ricerca il lato romance. Pochi batticuori e troppa imperfezione per essere etichettata come una storia leggera e simpatica. Allo stesso tempo, la suggerisco a chi non ricerca a tutti i costi una storia d'amore, quanto personaggi che imparano a convivere con le proprie frustrazioni personali.
Non mi ha convinta il numero di volumi basso in rapporto ai temi appena "sfiorati" che avrebbero meritato un approfondimento. Alcuni personaggi evidentemente importanti per la protagonista hanno avuto il valore di "comparse" che nulla hanno aggiunto al fluire della narrazione. Anzi, hanno avuto l'effetto di creare delle aspettative confluite nel nulla. La conclusione denota una crescita di tutti i personaggi tranne della protagonista, che - indipendentemente dall'epilogo con il "lui di un'altra" - a mio avviso ha mantenuto la caratterizzazione originaria senza oscillare di un millimetro. Forse avrebbe meritato anche lei un'occasione.
Il quadro di insieme della storia, il diverso punto di vista con cui è narrato, la scelta coraggiosa di inserire temi scorretti sorretti da sentimenti (non) meravigliosamente umani mi portano a valutare molto positivamente questa serie. Sarebbe 7,5 ma ho arrotondato a 8 perché vorrei aumentare la media diminuita da voti scarsi (e secondo me) immeritati.
Ecco il solito manga che dalla trama, ti sembra carino, interessante, coinvolgente, ma che poi si rivela tutto il contrario! Questo manga poteva essere un'opera eccezionale, dato che c'erano tutti gli strumenti, ma forse l'autrice non ha saputo come utilizzarli.
La storia è carina ma a me personalmente non ha fatto provare nessuna emozione, quando ho terminato il manga non mi è rimasto nulla!
L'unica cosa positiva, diversa da altri shoujo, è che qui vediamo la crescita psicologica-emotiva della protagonista, ma non solo anche tutti gli altri personaggi riescono a maturare. Secondo me, se l'autrice avesse allungato un po' di più la storia, ci sarebbe stato un finale diverso e di conseguenza una storia diversa! L'autrice è stata, secondo me, costretta a finire subito il manga così da non curarlo del tutto e renderlo così: noioso,banale,scontato.
Oltre questo, la brutta edizione della Star Comics, piena di errori ortografici che ti fanno venire il volta stomaco per quanti sono!
Detto questo, il manga non può arrivare alla sufficienza.
La storia è carina ma a me personalmente non ha fatto provare nessuna emozione, quando ho terminato il manga non mi è rimasto nulla!
L'unica cosa positiva, diversa da altri shoujo, è che qui vediamo la crescita psicologica-emotiva della protagonista, ma non solo anche tutti gli altri personaggi riescono a maturare. Secondo me, se l'autrice avesse allungato un po' di più la storia, ci sarebbe stato un finale diverso e di conseguenza una storia diversa! L'autrice è stata, secondo me, costretta a finire subito il manga così da non curarlo del tutto e renderlo così: noioso,banale,scontato.
Oltre questo, la brutta edizione della Star Comics, piena di errori ortografici che ti fanno venire il volta stomaco per quanti sono!
Detto questo, il manga non può arrivare alla sufficienza.
Mi aspettavo qualcosa di più da "Sprout"; è stata una lettura piacevole, ma senza svolte nella trama. Non è stata un'opera abbastanza coinvolgente da togliermi il fiato, anzi, ripensandoci non è stata per niente coinvolgente.
Miku è una comune ragazza che frequenta il liceo, ma un giorno la sua vita cambia per via di una decisione che hanno preso i genitori: suo padre ha deciso di licenziarsi e di usare la propria casa come una pensione. Miku prende questa notizia come uno shock, ma quando in casa sua arriveranno tre nuovi coinquilini, Sohei, Takigawa e Kiyoka, riuscirà ad adattarsi alla situazione. I suoi problemi però non finiranno qui: infatti sorgeranno incomprensioni tra lei ed il suo ragazzo e dovrà affrontare più volte la ragazza di Sohei.
Presi il primo numero di "Sprout" essenzialmente ispirata dalla copertina e dai disegni all'interno. All'inizio lo trovai persino divertente, ma dopo aver letto l'intera opera mi sono accorta che ogni volume è quasi uguale all'altro. Niente momenti indimenticabili, niente colpi di scena, solo qualche parte divertente che però non aiuta la storia. I disegni sono tutto sommato belli, c'è una trama che non si sviluppa notevolmente, e il carattere dei personaggi è abbastanza approfondito, che a volte determina qualcosa mentre altre volte lascia il corso della narrazione ad un punto fermo. Il finale è banale e secondo me poco riuscito, sembra quasi che che la mangaka abbia concluso la storia in fretta e furia nell'ultimo volume, mal adattandola, quando invece avrebbe potuto avvicinarsi alla fine dell'opera spartendone la conclusione in più volumi meno affrettati.
Come dire, "Sprout" è una storia molto leggera e poco impegnativa, con bei disegni ma senza situazioni particolari, che non consiglio a chi desidera leggere un'opera che rimarrà ben impressa.
Miku è una comune ragazza che frequenta il liceo, ma un giorno la sua vita cambia per via di una decisione che hanno preso i genitori: suo padre ha deciso di licenziarsi e di usare la propria casa come una pensione. Miku prende questa notizia come uno shock, ma quando in casa sua arriveranno tre nuovi coinquilini, Sohei, Takigawa e Kiyoka, riuscirà ad adattarsi alla situazione. I suoi problemi però non finiranno qui: infatti sorgeranno incomprensioni tra lei ed il suo ragazzo e dovrà affrontare più volte la ragazza di Sohei.
Presi il primo numero di "Sprout" essenzialmente ispirata dalla copertina e dai disegni all'interno. All'inizio lo trovai persino divertente, ma dopo aver letto l'intera opera mi sono accorta che ogni volume è quasi uguale all'altro. Niente momenti indimenticabili, niente colpi di scena, solo qualche parte divertente che però non aiuta la storia. I disegni sono tutto sommato belli, c'è una trama che non si sviluppa notevolmente, e il carattere dei personaggi è abbastanza approfondito, che a volte determina qualcosa mentre altre volte lascia il corso della narrazione ad un punto fermo. Il finale è banale e secondo me poco riuscito, sembra quasi che che la mangaka abbia concluso la storia in fretta e furia nell'ultimo volume, mal adattandola, quando invece avrebbe potuto avvicinarsi alla fine dell'opera spartendone la conclusione in più volumi meno affrettati.
Come dire, "Sprout" è una storia molto leggera e poco impegnativa, con bei disegni ma senza situazioni particolari, che non consiglio a chi desidera leggere un'opera che rimarrà ben impressa.
Non credo che questo titolo posso arrivare alla sufficienza.
È un shojo molto banale, ho letto solo i primi due volumi e ho deciso che non valeva spendere altro denaro per finire la serie manga. Banale, noioso e che non ha spunti, secondo me, di sviluppo. I disegni sono molto carini, nel tipico stile shojo, si meriterebbero in pieno un voto superiore a quello dato, ma purtroppo non andrei oltre quello, nonostante ce ne fossero le capacità e le idee probabilmente.
Consigliato a chi ama i classici per ragazze e desidera una lettura leggera per passare il tempo senza aspettative. Ma io lo sconsiglierei vivamente, esistono in giro dei manga dello stesso genere che però riesco a catturare l'attenzione molto meglio di questo.
È un shojo molto banale, ho letto solo i primi due volumi e ho deciso che non valeva spendere altro denaro per finire la serie manga. Banale, noioso e che non ha spunti, secondo me, di sviluppo. I disegni sono molto carini, nel tipico stile shojo, si meriterebbero in pieno un voto superiore a quello dato, ma purtroppo non andrei oltre quello, nonostante ce ne fossero le capacità e le idee probabilmente.
Consigliato a chi ama i classici per ragazze e desidera una lettura leggera per passare il tempo senza aspettative. Ma io lo sconsiglierei vivamente, esistono in giro dei manga dello stesso genere che però riesco a catturare l'attenzione molto meglio di questo.
Prima di leggere questo manga una mia amica mi aveva dato il suo parere: "Non leggerlo, è noioso, nessun colpo di scena!". Aveva ragione, non c'è nessun colpo di scena in questa storia. In realtà questa mancanza crea però un senso d'intimità, c'è un'evoluzione realistica nella storia, e la possibilità di conosce i personaggi con i loro caratteri ben definiti, con una partecipazione diretta, a piccoli passi, come in una conoscenza reale nel quotidiano. Intendiamoci, non credo che Sprout sia il miglior manga mai scritto, però nel leggerlo ho provato una sensazione piacevole, soggettiva sicuramente e nuova per me.
Miku è una ragazza fortunata, ha il fidanzato, un lavoro part time ed una famiglia che le vuole bene. Le sue amiche la invidiano ma lei non si sente così fortunata ed è convinta di non provare grandi emozioni. Un giorno a scuola un ragazzo sconosciuto inizia a fissarla, a chiedere di lei alle sue amiche, a seguirla di nascosto. Da qui la storia ha il suo inizio, ma non abbiate aspettative particolari, non segue molto gli shoujo attuali ed è per questo che è stata una lieta sorpresa scoprirlo.
Indubbiamente mi è piaciuto anche se ancora adesso dovrei capirne completamente il perché.
I disegni sono buoni, niente di trascendentale ma godibili. Freschi e semplici.
Credo che il punto forte del manga sia proprio la storia che, sebbene sia a tutti gli effetti uno shoujo, si discosta dalla solita solfa. Non si avverte quel senso di smielato stucchevole, si percepisce però nettamente un filo conduttore che ti intrappola nella storia e piano piano che si va avanti con la lettura, quando si inizia a conoscere i vari personaggi ci si affeziona a loro, alle stramberie e alle "maschere" che indossano. Si rimane lì a leggere sperando che finisca come ci si aspetta, sperando che tutto si metta a posto da solo ed immaginando vari probabili finali che in realtà non verranno mai esauditi. Sì, a tratti anche emozionante.
Io lo ricomprerei e quindi per essere coerente lo consiglierò un po' a tutti.
Indubbiamente mi è piaciuto anche se ancora adesso dovrei capirne completamente il perché.
I disegni sono buoni, niente di trascendentale ma godibili. Freschi e semplici.
Credo che il punto forte del manga sia proprio la storia che, sebbene sia a tutti gli effetti uno shoujo, si discosta dalla solita solfa. Non si avverte quel senso di smielato stucchevole, si percepisce però nettamente un filo conduttore che ti intrappola nella storia e piano piano che si va avanti con la lettura, quando si inizia a conoscere i vari personaggi ci si affeziona a loro, alle stramberie e alle "maschere" che indossano. Si rimane lì a leggere sperando che finisca come ci si aspetta, sperando che tutto si metta a posto da solo ed immaginando vari probabili finali che in realtà non verranno mai esauditi. Sì, a tratti anche emozionante.
Io lo ricomprerei e quindi per essere coerente lo consiglierò un po' a tutti.
<b>[Attenzione, questa recensione contiene spoiler.]</b>
Sprout è un manga shojo che ha una trama abbastanza scontata, così come il finale, ma in realtà c'è qualcosa che lo caratterizza: la psicologia dei personaggi. Prima di tutto c'è Miku, una liceale fidanzata con un suo senpai totalmente inesperta in amore, infatti non riesce a capire che è innamorata di Sohei, suo coetaneo. Poi c'è proprio Sohei, ragazzo allegro e piuttosto introverso (anche se non si capisce), fidanzato di una sua kohai, Miyu. Poi c'è lei, Miyu, quella che può sembrare l'antipatica ochetta della storia, intenzionata a dividere i 2 protagonisti, ma in realtà capisci che non è così cattiva.
Tutti questi personaggi, nel corso della storia riescono a maturare: Miku capisce i suoi sentimenti chiaramente, e cerca di mandarli via, anche se alla fine mostra esplicitamente il suo amore; Sohei riesce a capire che quello che prova per la sua kohai non è amore, la ha aiutata solo perché era in difficoltà, e anche Miyu capisce di provare solo gratitudine e semplice affetto per lui.
La storia, perciò, è molto bella e mostra personaggi delineati e chiari.
Se volete uno shojo fatto bene e maturo, leggete Sprout!
Sprout è un manga shojo che ha una trama abbastanza scontata, così come il finale, ma in realtà c'è qualcosa che lo caratterizza: la psicologia dei personaggi. Prima di tutto c'è Miku, una liceale fidanzata con un suo senpai totalmente inesperta in amore, infatti non riesce a capire che è innamorata di Sohei, suo coetaneo. Poi c'è proprio Sohei, ragazzo allegro e piuttosto introverso (anche se non si capisce), fidanzato di una sua kohai, Miyu. Poi c'è lei, Miyu, quella che può sembrare l'antipatica ochetta della storia, intenzionata a dividere i 2 protagonisti, ma in realtà capisci che non è così cattiva.
Tutti questi personaggi, nel corso della storia riescono a maturare: Miku capisce i suoi sentimenti chiaramente, e cerca di mandarli via, anche se alla fine mostra esplicitamente il suo amore; Sohei riesce a capire che quello che prova per la sua kohai non è amore, la ha aiutata solo perché era in difficoltà, e anche Miyu capisce di provare solo gratitudine e semplice affetto per lui.
La storia, perciò, è molto bella e mostra personaggi delineati e chiari.
Se volete uno shojo fatto bene e maturo, leggete Sprout!
Sprout è un manga che per me è stata una vera rivelazione. Devo ammettere che le storie shojo melense e prevedibili non mi sono mai piaciute, o meglio, proprio non le sopporto; al che, la domanda sorge spontanea, perchè leggere Sprout? La risposta è presto detta: anche se all'apparenza Sprout sembra un manga come tanti altri, con temi triti e ritriti, i protagonisti son ben riusciti, specialmente Miku che è la vera protagonista della storia, un personaggio molto interessante, ben realizzato e assolutamente verosimile.
TRAMA: La trama è molto semplice, come già detto, perchè racconta la storia di una ragazza, Miku che si innamora suo malgrado di un ragazzo, suo coetaneo già impegnato con quella che sembra la tipica svampitella della scuola. Attorno alle vicende amorose di Miku, che si concludono forse nel più classico dei modi, girano le storie degli affittuari della casa di Miku.
PERSONAGGI: I personaggi, e principalmente i loro caratteri sono la parte più interessante di questo manga. Se all'apparenza e ad una lettura approssimativa sembrano tutti costruiti su stereotipi tipici degli shojo manga, ad una lettura più approfondita si nota come in realtà ciò sia sbagliato. Miku, la protagonista, è molto particolare perchè a differenza di molte altre sue corrispondenti in altri manga, una volta innamoratasi di Shouhei non esita ad esporgli i suoi sentimenti, anche comportandosi egoisticamente, non è gentile o stupida, anzi, ci tiene a far ben presenti i suoi sentimenti, anche se consapevole che questo potrebbe rovinare sia la sua amicizia con Shouhei che con la sua ragazza Miyu. Proprio questo egoismo la rende particolare ed interessante.
Altro personaggio degno di nota è appunto Miyu, se questa ragazza all'apparenza altro non sembra che un ochetta bella e tontolona, in realtà durante il corso della vicenda riuscirà a raggiungere un livello di maturità tale <b>[attenzione spoiler]</b> da permetterle di capire che quello che prova per Shouhei non è amore, ma solo tanto bene, e tanta gratitudine <b>[fine spoiler]</b>.
La crescita psicologica dei personaggi è tenuta molto da conto in questo manga, l'autrice tiene molto in considerazione i problemi di ciascuno e cerca di risolverli attraverso un indagine psicologica rapportata ai loro sentimenti.
Per quanto riguarda lo stile di disegno, a me piace perchè mi ricorda Bokura ga Ita et similia, però certe cose sono davvero buffe, soprattutto nelle proporzioni (non ve lo siete mai chiesto dove finisce il braccio della protagonista nella copertina del primo volume?), però infondo non è così male ed è perdonabile.
In definitiva 7 è un buon voto, a mio avviso.
TRAMA: La trama è molto semplice, come già detto, perchè racconta la storia di una ragazza, Miku che si innamora suo malgrado di un ragazzo, suo coetaneo già impegnato con quella che sembra la tipica svampitella della scuola. Attorno alle vicende amorose di Miku, che si concludono forse nel più classico dei modi, girano le storie degli affittuari della casa di Miku.
PERSONAGGI: I personaggi, e principalmente i loro caratteri sono la parte più interessante di questo manga. Se all'apparenza e ad una lettura approssimativa sembrano tutti costruiti su stereotipi tipici degli shojo manga, ad una lettura più approfondita si nota come in realtà ciò sia sbagliato. Miku, la protagonista, è molto particolare perchè a differenza di molte altre sue corrispondenti in altri manga, una volta innamoratasi di Shouhei non esita ad esporgli i suoi sentimenti, anche comportandosi egoisticamente, non è gentile o stupida, anzi, ci tiene a far ben presenti i suoi sentimenti, anche se consapevole che questo potrebbe rovinare sia la sua amicizia con Shouhei che con la sua ragazza Miyu. Proprio questo egoismo la rende particolare ed interessante.
Altro personaggio degno di nota è appunto Miyu, se questa ragazza all'apparenza altro non sembra che un ochetta bella e tontolona, in realtà durante il corso della vicenda riuscirà a raggiungere un livello di maturità tale <b>[attenzione spoiler]</b> da permetterle di capire che quello che prova per Shouhei non è amore, ma solo tanto bene, e tanta gratitudine <b>[fine spoiler]</b>.
La crescita psicologica dei personaggi è tenuta molto da conto in questo manga, l'autrice tiene molto in considerazione i problemi di ciascuno e cerca di risolverli attraverso un indagine psicologica rapportata ai loro sentimenti.
Per quanto riguarda lo stile di disegno, a me piace perchè mi ricorda Bokura ga Ita et similia, però certe cose sono davvero buffe, soprattutto nelle proporzioni (non ve lo siete mai chiesto dove finisce il braccio della protagonista nella copertina del primo volume?), però infondo non è così male ed è perdonabile.
In definitiva 7 è un buon voto, a mio avviso.
Sprout è un buon manga con una buona storia. Fresca, semplice, niente di epocale, ma molto gradevole. La storia principale si sviluppa molto lentamente e questo poichè si lascia largo spazio a riflessioni e flashbback, che ci donano una quadro completo sullo stato emotivo dei personaggi. Diciamo che, a primo impatto, potrebbe sembrare una pecca della narrazione ma, a mio avviso, se la storia si fosse sviluppata subito sarebbe diventata un po' banale e scontata.
L'ambientazione è molto realistica, fatta bene. Inoltre "casa/pensione Ikenouchi" diventa anch'essa un personaggio della storia a tutti gli effetti, che funge da perno delle vite dei personaggi che la abitano, divenendone un po' un'ancora di salvezza.
Il disegno è originale, con particolare attenzione alla mimica dei personaggi, in stretta relazione ai loro sentimenti; spesso e volentieri comunque si incontrano tavole in cui ci si sofferma su gesti particolari, sguardi ecc. Diciamo che questa è una particolarità anche della narrazione stessa: fermarsi a guardare le cose più da vicino per capire, non solo ciò che ci circonda, ma soprattutto sé stessi. In questo, sicuramente, è più originale di tante altre storie rapide a concludersi che circolano in questi ultimi tempi. In quest'ultime, infatti, magari accadono numerosi eventi ma, al concludersi, non si nota né un cambiamento, un'evoluzione dei personaggi, né tanto meno qualcosa che resti al lettore, che lo abbia colpito.
Sprout è senza dubbio uno shojo scolastico ma con un tocco decisamente più maturo e introspettivo. Per questa marcia in più, il mio voto per è un 7.
L'ambientazione è molto realistica, fatta bene. Inoltre "casa/pensione Ikenouchi" diventa anch'essa un personaggio della storia a tutti gli effetti, che funge da perno delle vite dei personaggi che la abitano, divenendone un po' un'ancora di salvezza.
Il disegno è originale, con particolare attenzione alla mimica dei personaggi, in stretta relazione ai loro sentimenti; spesso e volentieri comunque si incontrano tavole in cui ci si sofferma su gesti particolari, sguardi ecc. Diciamo che questa è una particolarità anche della narrazione stessa: fermarsi a guardare le cose più da vicino per capire, non solo ciò che ci circonda, ma soprattutto sé stessi. In questo, sicuramente, è più originale di tante altre storie rapide a concludersi che circolano in questi ultimi tempi. In quest'ultime, infatti, magari accadono numerosi eventi ma, al concludersi, non si nota né un cambiamento, un'evoluzione dei personaggi, né tanto meno qualcosa che resti al lettore, che lo abbia colpito.
Sprout è senza dubbio uno shojo scolastico ma con un tocco decisamente più maturo e introspettivo. Per questa marcia in più, il mio voto per è un 7.
All'inizio trovai Sprout una piccola sorpresa, nel mare di shojo manga pubblicati in questo periodo in Italia. Pensai che aveva buone potenzialità, essendo infatti ben diverso da certe insulse storie dalla trama ridicola e dalle discinte protagoniste sempre semi-violentate da ogni maschio di turno.
Sprout invece è sicuramente una storia molto più soft, molto più veritiera e realistica.
La trama di per sé non brilla per originalità, vertendo fondamentalmente sul solito triangolo amoroso, tema ricorrente in molti shojo. Tuttavia almeno all'inizio, questo elemento classico viene ben organizzato e si nota una certa originalità nella rielaborazione.
I personaggi principali risultano abbastanza sensati e ben caratterizzati; anche i comprimari sono abbastanza delineati.
Il vero problema di Sprout è che, dopo un inizio molto promettente, il tutto si arena in uno sviluppo forse eccessivamente lento, che viene velocizzato solo negli ultimi 2 volumi. La mia impressione è che l'autrice abbia voluto o dovuto far finire in fretta la storia, e il finale lascia la sensazione che la gestione dei vari eventi e dei personaggi non sia stata ben pianificata. Estendere certi momenti e accorciare altri avrebbe dato maggiore continuità. Sono del parere che sarebbero serviti almeno altri 2 o 3 volumetti per concludere in modo più convincente la storia. Anche i comprimari perdono il loro fascino, poichè se nei primi volumi sembra che possano essere ampiamente sviluppati, alla fine non riescono ad avere che 1 o 2 capitoli tutti per loro, quando qualcuno in più non avrebbe affatto guastato.
Sul fronte grafico non ho nulla da eccepire, il disegno mi è parso in tono con l'opera e abbastanza curato.
In definitiva, Sprout parte molto bene, ma si perde a metà strada rallentando per poi accelerare troppo bruscamente nel finale apparentemente affrettato.
Merita comunque un 6, essendo pienamente superiore ad altri shojo pubblicati in questo periodo.
Sprout invece è sicuramente una storia molto più soft, molto più veritiera e realistica.
La trama di per sé non brilla per originalità, vertendo fondamentalmente sul solito triangolo amoroso, tema ricorrente in molti shojo. Tuttavia almeno all'inizio, questo elemento classico viene ben organizzato e si nota una certa originalità nella rielaborazione.
I personaggi principali risultano abbastanza sensati e ben caratterizzati; anche i comprimari sono abbastanza delineati.
Il vero problema di Sprout è che, dopo un inizio molto promettente, il tutto si arena in uno sviluppo forse eccessivamente lento, che viene velocizzato solo negli ultimi 2 volumi. La mia impressione è che l'autrice abbia voluto o dovuto far finire in fretta la storia, e il finale lascia la sensazione che la gestione dei vari eventi e dei personaggi non sia stata ben pianificata. Estendere certi momenti e accorciare altri avrebbe dato maggiore continuità. Sono del parere che sarebbero serviti almeno altri 2 o 3 volumetti per concludere in modo più convincente la storia. Anche i comprimari perdono il loro fascino, poichè se nei primi volumi sembra che possano essere ampiamente sviluppati, alla fine non riescono ad avere che 1 o 2 capitoli tutti per loro, quando qualcuno in più non avrebbe affatto guastato.
Sul fronte grafico non ho nulla da eccepire, il disegno mi è parso in tono con l'opera e abbastanza curato.
In definitiva, Sprout parte molto bene, ma si perde a metà strada rallentando per poi accelerare troppo bruscamente nel finale apparentemente affrettato.
Merita comunque un 6, essendo pienamente superiore ad altri shojo pubblicati in questo periodo.
L'inizio di Sprout era interessante. La trama era la classica dello shoujo manga, ma resa bene e con fantasia, il tratto del disegno molto piacevole e i personaggi con i loro caratteri e i loro problemi. Andando avanti, di volume in volume, la trama tarda a svilupparsi, con alcuni capitoli un poco inutili, ma capisci, da vari dettagli, quello che l'autrice vuole comunicarti. Ogni personaggio in realtà non è come appare, ognuno ha i suo problemi e, per un motivo o per un altro, si ritrovano tutti a vivere nell'improvvisata pensione dei genitori di Miku. Questa, appunto la protagonista, è una ragazza abbastanza carina, con delle amiche, che va bene a scuola, con un lavoretto part-time e un fidanzato più grande di lei. Ma, di punto in bianco, i genitori decidono di lasciare il lavoro e sfruttare le grandi dimensioni della casa, affittando camere. Il primo coinquilino sarà Shouei, ragazzo che frequenta la stessa scuola di Miku, anch'esso fidanzato con Miyuki, la ragazza più carina dell'istituto. Ad aggiungersi a questo, arriveranno un'altra ragazza e un altro ragazzo.
Come manga è carino, ma non ha troppe pretese, trattandosi della classica storia d'amore con tema scolastico, ma niente di più.
Come manga è carino, ma non ha troppe pretese, trattandosi della classica storia d'amore con tema scolastico, ma niente di più.
Sprout è il solito tema shojo, disegni molto carini, ma storia banale, almeno per ora, ma non credo ci saranno grandi colpi di scena. La protagonista, Miku, infatti si innamora del suo coinquilino fidanzato, dando il via così a questo "triangolo" amoroso. La storia, da come si sviluppa, sembra portare ad un finale scontato, ma aspetto di leggerne la fine per poi, magari, essere smentita.
La lettura si mostra piacevole e scorrevole ma la trama, non portando nulla di nuovo, non mi fa dare una sufficienza a questo titolo.
La lettura si mostra piacevole e scorrevole ma la trama, non portando nulla di nuovo, non mi fa dare una sufficienza a questo titolo.
Ho iniziato sprout perchè la storia mi era sembrata molto carina, almeno dalle varie recensioni lette in giro. E effetti il primo volume sembra non deludere queste aspettative: personaggi interessanti, una storia più o meno originale ed un tratto molto carino... solo che queste premesse sono rimaste tali. XD
Sono già usciti 4 volumi, ma la storia tarda ancora a svilupparsi e in alcuni punti è davvero prevedibile e alquanto banale. Quindi consiglio Sprout solo a coloro che non si stancano facilmente di storie tutte miele e alquanto banali.
Sono già usciti 4 volumi, ma la storia tarda ancora a svilupparsi e in alcuni punti è davvero prevedibile e alquanto banale. Quindi consiglio Sprout solo a coloro che non si stancano facilmente di storie tutte miele e alquanto banali.