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Turboo Stefo

Volumi letti: 1/1 --- Voto 9
Le più grandi opere di letteratura internazionale sono spesso vittime di rimaneggiamenti, assurdi prequel ufficiosi e numerose trasposizioni che ne stravolgono storia e significati in modo eccessivo. In questo caso l'abile Shin Takahashi, già celebre per "Lei, l'arma finale", si diletta in un adattamento contemporaneo de "Le avventure di Tom Sawyer" stravolgendolo fin dalla base ma rimanendo sempre incredibilmente fedele allo scritto di Mark Twain.

Un giorno caldo e afoso d'estate è permeato di malinconia. Haru è tornata nella piccola cittadina di campagna dopo diversi anni per partecipare al funerale della madre, e i luoghi della sua infanzia la spingono a dolorosi ricordi che tornano dal passato, occhiate cariche di pregiudizi e sguardi diffidenti e maliziosi. Purtroppo il presente non è più piacevole con un lavoro precario e il perenne rimpianto di aver abbandonato il liceo artistico, simbolo di un sogno abbandonato. In mezzo a tutti questi tristi pensieri conoscerà un allegro e vivace adolescente ed i suoi amici in un estate che diventerà indimenticabile.
Benché la protagonista sia la ventenne Haru è facile rivedere nell'irrequieto Taro la figura dell'odierno Tom Sawyer. Tra i due in breve si instaura una solida e pura amicizia che porta la ragazza a vivere giornate spensierate all'insegna del divertimento in compagnia del giovane gruppo - in situazioni che strizzano l'occhio a quelle più famose scritte da Mark Twain - mentre riscopre una seconda giovinezza che le permetterà di vedere sotto nuova luce i diversi problemi che affliggevano la sua esistenza, trasformando la sofferta sopravvivenza quotidiana in una vita vissuta pienamente ogni singolo giorno. La storia tra i bei momenti scorre veloce e impalpabile, proprio come la spensierata beltà di quei giorni, e arriva fin troppo presto al finale malinconico, ma solare nella sue intense sensazioni.

Il tratto fin troppo leggero e impreciso purtroppo lascia alcune tavole apparentemente incomplete, quasi solo abbozzate se non fosse per le chine ed i retini che completano il tutto. Esattamente all'opposto sono alcune fantastiche illustrazioni a doppia pagina e le tavole più importanti ed evocative, dove il pennino sfiora la carta e i retini sfumano e arricchiscono l'atmosfera frizzante e briosa.
Nel complesso l'autore predilige tavole leggere e luminose, con un abbondante uso di retini ma prevalentemente leggeri, andando ad assemblare la perfetta sensazione di un'estate soleggiata ed abbagliante, tra schizzi d'acqua e ombreggianti fronde.

In Italia l'edizione è stata curata dalla Jpop. Il prezzo non è indifferente ma l'abbondante volume conta più di 300 pagine, illustrazioni a colori su carta patinata, carta bianca senza trasparenze, un'ottima qualità di stampa, rilegatura salda e flessibile. Ad avvolgere il tutto una bellissima sovraccoperta metallizzata che rende giustizia all'ottimo lavoro svolto, sia dall'autore che dall'editore.

Una storia fresca alla quale la dicitura "estiva" calza perfettamente a pennello, infatti prendere il volume di "Tom Sawyer" e leggerlo in riva ad un ruscello, su una spiaggia soleggiata o all'ombra di un albero permette alla storia di scaturire tutta la sua magia. Tuttavia anche se letto in situazioni più normali non deluderà affatto, sia per chi è fedele all'opera originale che per chi non la conosce, perché nella sua leggerezza onirica racconta una bellissima novella moderna dove la protagonista maturerà pur assaporando una seconda giovinezza, mentre vive un'estate che non dimenticherà mai. E nemmeno il lettore.


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Akeiron

Volumi letti: 1/1 --- Voto 2
Ho acquistato questo manga per la curiosità dovuta al titolo, che richiama l'opera di Mark Twain, dato che è uno dei miei scrittori preferiti. Non l'avessi mai fatto! Non so se è possibile fare una critica equilibrata di quest'opera. Vorrei anzi farla a pezzi, ma è talmente insipida che temo mi limiterò a spiegare, a chi avesse intenzione di acquistarlo, i motivi per cui è meglio evitare.

La storia narra di una ragazza che torna dalla città per la morte della madre, la quale viveva da sola in una casa di campagna. Haru, questo il nome della ragazza, si trova subito a disagio. Infatti arriva in ritardo al funerale e scatena l'indignazione di tutti i compaesani, per i quali è una ragazza dissoluta o peggio: vive da sola in una grande città, veste all'occidentale e "ha poco rispetto", come ancora si sente dire oggi. La reputazione della madre non l'aiuta, dato che l'aver cresciuto una bambina da sola (senza un uomo) ha suscitato innumerevoli malelingue, al punto da instillare nel paesello la convinzione che la vecchietta defunta fosse una specie di strega.

In questo scenario di piccole meschinità contadine, Haru riesce a trovare l'amicizia di un gruppo di giovani adolescenti del luogo, ovviamente spronati dal divieto dei genitori ad intrattenersi con questa degna erede di tanta madre. In questo frangente, Tom Sawyer ripropone spezzoni della trama dell'opera originaria. La permanenza di Haru nella casa della madre defunta, si trasforma così in una sorta di "vacanza" estiva in cui vivrà alcune avventure insieme al gruppo di ragazzini.

Il problema è che, fondamentalmente, questa riscrittura shojo di Tom Sawyer è densa di cliché e non particolarmente originale. L'inizio vorrebbe essere una sorta di appello poetico alla magia dell'adolescenza? Mah... La premessa/promessa viene meno in modo clamoroso nel seguito.

Pare che Shin Takahashi cerchi di creare una storia a tinte "esistenziali", forse con l'intenzione di ritrarre quel periodo incerto tra la giovinezza e l'età adulta. Peccato che non ne cavi niente di buono, utile o almeno interessante, perché l'autore suona totalmente fuori posto. Come è senza dubbio fuori posto Haru, la protagonista che continua a ripetersi che dovrebbe comportarsi da adulta, mentre invece è quasi peggio degli altri ragazzini.

Sorge il sospetto che "Tom Sawyer" non sia altro che un vaneggiamento a livello subcosciente dell'autore, che si trova a scrivere suo malgrado un racconto stupidino per ragazzine, tanto per far cassa sul facile sentimentalismo. Ecco perché non stupisce che i personaggi siano in fin dei conti piatti, privi di motivazioni (perfino della voglia di avventura, privi di fantasia, di vitalità), e vengano sbatacchiati qui e là dalla narrazione senza un disegno preciso.

Noia, noia e ancora noia. O, se vogliamo, paranoia. Adolescenziale. Ecco cosa vi portate a casa per 10 euro. Sicuri che non siate in grado di fare da soli?


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imedith

Volumi letti: 1/1 --- Voto 10
Premetto che sono di parte in questa recensione: ho amato tantissimo il libro di Mark Twain quando ero piccola, ed è stato un punto di riferimento della mia infanzia. Eppure, proprio per il fatto che sono affezionata a quest’opera, mi sono avvicinata al manga di Takahashi un po’ scettica. Avevo letto alcune recensioni scoprendo che la storia del fumetto poco aveva a che vedere con l’originale e questo mi aveva intimorita: con che coraggio leggere lo stravolgimento di un libro che si è amato tanto? Eppure, dando fiducia a quest’autore di cui apprezzo molto lo stile di disegno e di cui ho letto altri racconti degni di nota, ho deciso comunque di tentarne la lettura. E ho fatto bene.
Sono rimasta assolutamente incantata, esterrefatta e piacevolmente stupita: questo manga è entrato nella mia lista personale fra i migliori di sempre. Che la storia c’entri poco con il Tom Sawyer originale è in parte vero e in parte no: l’autore infatti ha mantenuto intatto l’intreccio degli accadimenti e sostituito però tutte le ambientazioni e gli attori della vicenda. Suppongo quindi che chi non abbia mai letto il libro troverà in questo manga una trama del tutto normale, ma chi al contrario ha letto l’opera originale resterà senz’altro affascinato dal modo in cui Takahashi è riuscito a proporre tappa dopo tappa, reinterpretandoli, tutti gli episodi della vera storia. In questo il suo tentativo di sovrapposizione può dirsi perfettamente riuscito: non è affatto goffo o presuntuoso, anzi, manifesta un’attenzione, una cura, un affetto e un rispetto profondo per il racconto di Mark Twain. Possiamo quindi parlare di “ispirazione”, di un “omaggio” al libro, di un tributo a Tom Sawyer, ma solo di questo, perché il ruolo del Tom Sawyer originale si ferma qui: tutto il resto è nuovo, scaturisce dalla creatività del mangaka che interpreta quelle gesta in chiave tutta moderna e rivisitata, inventando nuovi personaggi con nuove storie di vita.
Allora, così com’è caratteristico per quest’autore, i protagonisti hanno una psicologia complessa indagata in profondità, messa a nudo e alla prova di continuo attraverso i fatti che si trovano a dover fronteggiare. L’introspezione aiuta a caratterizzare ancora di più i personaggi: la storia nel suo insieme è accompagnata da una crescita interiore dei protagonisti che si interrogano sugli accadimenti e modellano il proprio carattere sul filo di dialoghi e riflessioni, nonché di situazioni create magistralmente dall’autore. Nel complesso il manga ci restituisce un’immediatezza, una freschezza e un’intensità d’emozioni paragonabili a quelle dell’opera originaria. Ma se il vero Tom Sawyer è a tutti gli effetti un libro d’avventura per ragazzi, piuttosto leggero pur nella drammaticità di alcuni fatti narrati e nella descrizione di uno spaccato sociale dell’epoca, l’opera di Takahashi si rivolge comunque a tutt’altro pubblico, molto più adulto. Così nel manga sono affrontati i temi della crescita, dell’autostima e del confronto con regole sociali che determinano inevitabilmente l’emarginazione di qualcuno, del diverso.
In questa storia il mondo adulto, razionale e troppo spesso indifferente e disincantato, si scontra con quello infantile dei sentimenti genuini, delle emozioni fortissime e fugaci, delle fragilità ingenue. Solo che, invece di metterci di fronte a due mondi contrapposti che combattono l’uno contro l’altro in quanto divisi da una soglia irreversibile di consapevolezza, Takahashi sfuma i contorni di entrambi facendoli compenetrare e confondere, rivelando margini di sovrapposizione fra i due e sviluppa tutte le vicende proponendoci a ogni occasione questa ambiguità. Il bambino con preoccupazioni da grande e l’adulto con atteggiamenti infantili, la bontà sincera di gesti adulti che però feriscono, e azioni di volontaria cattiveria dei bambini: sono tutti segnali e situazioni in cui diventa evidente che scindere i due mondi con un taglio netto è impossibile e assurdo. Così, leggendo, ci sentiamo sballottati fra i due punti di vista godendo e indignandoci per entrambi, a turno. E’ tutto uno slalom di avventure adrenaliniche contrapposte a momenti di lentezza, cariche di azione che fa sudare freddo contro sospensioni di sonnolenza nella calura estiva. E, quando la lettura finisce, la sensazione che rimane è quella piacevole di una fiaba reale, è quella nostalgica di uno sguardo adulto sull’infanzia ormai trascorsa.
Shin Takahashi presenta con Tom Sawyer un’opera delicata e appassionata dove i personaggi sono innanzitutto PERSONE. Tom Sawyer è rivolto a chi ama scoprire e riscoprire la vita: le emozioni le speranze le paure. Con tutte le loro contraddizioni e debolezze, certo, ma anche pregne di quel sentimento sincero ed elettrizzante che solo parlando di vita veramente sentita si può trasmettere. Il suo stile di disegno, dal tratto leggero e un po’ sfumato, ben si addice alla poesia della storia, ed è accompagnato qui da una regia davvero magistrale in alcune scene. Un capolavoro senza macchia. Imperdibile.

Lucy95

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Lucy95

Volumi letti: 1/1 --- Voto 5
Niente da fare, ho provato a leggerlo, ma dopo una ventina di pagine sinceramente non ne potevo più.
Il tratto non mi piace molto e l'adolescenza non è uno dei miei temi preferiti. Poi se c'è di mezzo un omicidio peggio ancora...
Devo però dire che l'edizione è fatta veramente bene: la copertina e la sovracopertina sono stupende, per non parlare delle pagine a colori!
Il manga, ripeto, non mi ha per niente convinto...


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Light_94

Volumi letti: 1/1 --- Voto 8
Un manga che tirando le somme è piacevole, ed il suo segreto è anche nella semplicità della storia.
E' diverso da come lo immaginavo, ma non brutto.
I disegni mi piacciono e, trattandosi di Takahashi, la storia mi risulta relativamente strana, ma in un qualche modo riesce a trascinare sempre il lettore verso la pagina seguente.
Mette a confronto anche la vita di una grande città con quella semplice, e spesso più piacevole, di paesini marittimi o di campagna.
Il mio voto non va comunque oltre l'8 perché dalla copertina mi aspettavo forse un po' di più, ma quello raggiunto da Takahashi è comunque un buonissimo risultato.


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bruttabestia

Volumi letti: 1/1 --- Voto 8
Leggendo le prime (bellissime) tavole a colori dell’ultima fatica di Shin Takahashi, Tom Sawyer, si viene percorsi da un brivido che passa lungo tutta la spina dorsale, e che fa provare al lettore un’inspiegabile voglia di continuare la lettura. L’incipit “La mia adolescenza cominciò quell’estate” è un altro mezzo utilizzato dal mangaka per creare quella sensazione di racconto d’esperienza, narrazione di avvenimenti che portano alla maturazione dell’individuo… e di questo si tratta: un manga di formazione piuttosto atipico, che vuole trasmettere le avventure di un gruppo di bambini e del balzo dalla fanciullezza alla maturità della protagonista in particolare che, paradossalmente, più bambina non è.

Accostarsi a questa storia soltanto tramite una recensione risulta ostico e riduttivo ma, appena ci si comincia ad immergere nella lettura, risulterà chiara la freschezza e l'innovatività di questa opera; non appena si entra in contatto con la sua essenza, è lampante questa concezione dell’adolescenza non vista come stato fisico, bensì come realtà psicologica: questo è il passaggio fondamentale per poter evitare di considerare Tom Sawyer un’opera senza logica e prettamente ideologica, perché quella con cui entriamo in contatto è una realtà della società umana: la maturità non è un numero oggettivo, ma uno stato mentale che si raggiunge, in base ai vari soggetti, durante diversi periodi della vita.

La storia inizia con l’arrivo della protagonista, Haru, nella sperduta cittadina di campagna dove, tra sofferenze e senso di alienazione, aveva trascorso la sua infanzia.
L’occasione che l’ha spinta a questo viaggio è stata la morte della madre, donna immune al giudizio della gente e che in vita ha traslocato da una città all’altra, portandosi appresso la figlia. Nonostante siano passati tre anni, l’accoglienza e le reazioni nei confronti di Haru da parte della comunità chiusa e bigotta del paesino sono sempre le stesse: viene squadrata e malvista per lo stile di vita della madre che, a causa dei suoi modi di fare contrari alle idee comuni, veniva addirittura additata come "vecchia strega".
Sorprendentemente sarà nei confronti di un ragazzino, Taro, che la nostra protagonista riuscirà a provare un’empatia sincera e di conseguenza ad aprirsi, nonostante i numerosi anni di differenza. Col passare del tempo a Taro e Haru si aggiungeranno anche altri ragazzini, e per questo gruppetto inizieranno così una serie di avventure estive, fugaci ma intense, di spensierata felicità a volte e di momenti di difficoltà altre. La lettura procede senza colpi di scena, almeno finché i due protagonisti si troveranno costretti ad assistere a un terribile avvenimento, una tragica situazione su cui concorderanno di mantenere il silenzio.
Alla lunga però questo giuramento peserà sulle loro coscienze, e il dilemma "rompo una promessa fatta a un amico?" inizierà a insinuarsi nelle loro menti.

Se Takahashi si dimostra in gamba a creare e delineare rapporti emotivi instaurati tra i singoli individui, lo stesso non si può dire per le sue qualità di narratore: la storia ha infatti come perno non tanto la trama e il susseguirsi dei fatti, quanto le esperienze del gruppetto di ragazzini, in particolare quelle di Taro e Haru. A livello di introspezione psicologica l’autore indaga a fondo nella mente e nell’emotività dei due personaggi principali, creando due elementi a tutto tondo che si fanno apprezzare nel corso dell’opera, delineando invece i personaggi secondari solamente sotto il punto di vista del loro rapporto con questi due. Per quanto, come ho già detto, Takahashi risulti un narratore solamente discreto, ha saputo comporre, verso la fine del volume, un atto narrativo degno dei migliori mangaka che, attraverso l’uso del disegno e di semplici spezzoni di frasi, presenta comunicatività e realismo che portano all’immedesimazione del lettore. Mi sto riferendo a quando Taro e Hana (la sua fidanzatina) si trovano bloccati nella grotta alle pendici del monte Yatsukama e l’autore, attraverso un susseguirsi di tavole completamente nere, poche parole pronunciate dal soggetto e uno stacco subitaneo con una tavola completamente bianca, fa provare al lettore la sensazione di riemergere da sottoterra restando come accecato dalla luce del Sole. Sicuramente coloro che hanno letto l’opera di Mark Twain “Le Avventure Di Tom Sawyer”, a cui si è ispirato il libro, saranno in grado di apprezzare meglio il senso dell’avventura visto dal mondo adolescenziale, ma il manga di Takahashi è perfettamente godibile anche da coloro che, come me, non hanno mai letto nulla di Twain.

Quello che mi ha lasciato un po’ deluso è il character design, molto evocativo ma solamente abbozzato, caratteristica che non concede singolarità agli individui per quanto riguarda il disegno e che porta per questo motivo molto spesso a confonderli. Ciò su cui si concentra l’autore è prevalentemente la psicologia dei personaggi, lasciando al disegno una funzione prettamente di tramite attraverso il quale raccontare la storia e comunicazione di sentimenti. Nonostante ciò non mi sento di esagerare considerando i paesaggi naturali (soprattutto quelli della baia) divini, soprattutto nella rappresentazione dell’acqua, che sulle prime tavole a colori raggiunge un realismo eccezionale; mi è capitato di constatare che Takahashi ha un’incredibile dote nel rappresentare gli elementi naturali, in particolare l’acqua del mare e il fuoco dell’accendino, che in alcune tavole a fine volume sembra quasi reale. L’autore stacca nettamente tra rappresentazione umana e paesaggistica, in quanto nelle sue tavole una non interferisce con l’altra, nel senso che vengono illustrati o soggetti o paesaggi, con qualche rara eccezione; in questo caso però la figura umana è sempre posta in disparte (di solito negli angoli inferiori) per dare rilevanza all’ambiente raffigurato.
Ultima critica che mi sento di muovere al disegno è quella relativa al fatto che alcune volte le vignette risultino troppo caotiche, sia per abbondanza di elementi figurativi che di testo scritto.

Elemento fondamentale per la comprensione di Tom Sawyer sono le tematiche; in questo caso ve ne sono molte, alcune principali, e in quanto tali approfondite maggiormente, mentre altre solamente abbozzate. I temi riscontrati sono: la diversità tra adulti e adolescenti (con conseguenti diverbi e incomprensioni), la crescita dell’individuo attraverso l’esperienza, i rapporti interpersonali, l’amore e le avventure estive adolescenziali, il dovere morale di mantenere un giuramento, l’astio nei confronti del diverso da parte della comunità chiusa e bigotta, i piccoli valori personali e il senso di colpa per aver fatto condannare una persona innocente.

L’opera ci viene proposta in Italia da Jpop con un’edizione all’altezza della situazione; si compone di un unico volume massiccio di quasi 400 pagine, con una rilegatura solida e robusta che resiste alla grandezza del volume, una bella sovraccoperta (sebbene un po’ sterile), della carta buona che ha in parte sopperito al problema della trasparenza targata Jpop, un’interessante postfazione scritta da Takahashi nel 2007, e le prime otto tavole a colori su carta lucida di qualità, il tutto a 10 euro, prezzo adatto alle caratteristiche del volume. Sarà un piacere anche solamente tenerlo in mano!

Per tutti coloro che hanno intenzione di passare un paio d’ore con un’opera ricca di temi, che si focalizza sulle emozioni e sulla crescita interiore non posso che consigliare questo manga. Per coloro che invece ricercano azione e adrenalina suggerirei di passare oltre, sia a causa della modesta abilità di Takahashi come narratore, sia per la presenza di una trama di omicidi che fa solo da sfondo alla storia vera e propria. Unica pecca del disegno è un character design poco particolareggiato e solamente abbozzato che viene compensato da un’incredibile abilità nella realizzazione degli ambienti.

VOTO FINALE: 8/10
by bruttabestia 07/07/2009


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KiraSensei

Volumi letti: 1/1 --- Voto 7
La lettura di questo manga autoconclusivo è stata caratterizzata da un crescente interesse verso l'opera, all'inizio il ritmo è lento, rasentando il noioso, poi con l'evolversi delle vicende si arriva a maturare un interesse abbastanza vivo per le vicende dei protagonisti, fino a raggiungere un lieto fine diverso da quello aspettato.

Tom Sawyer, è una rivisitazione in stile manga dell’omonima opera letteraria di Mark Twain. Il manga racconta le vicende estive di una ragazza di Tokyo di nome Haru, la quale si trova in un mondo che credeva di aver abbandonato, quando invece era solo represso nella sua mente.

Veniamo all’opera in se: Haru è una ragazza che vive a Tokyo, con un ragazzo che non le da particolari soddisfazioni e lavora come commessa alle dipendenze di un capo che non perde occasione per sgridarla. Un giorno riceve la notizia della morte della madre e si reca nella cittadina di campagna dove viveva quest’ultima per il funerale.
Giunta in città riaffiorano i ricordi che aveva relegato nel profondo del suo animo, gli sguardi delle persone erano ancora carichi di disprezzo e odio nei suoi confronti come quando era piccola, solo un ragazzo, Taro, anche egli cittadino la prende in simpatia, e la fa accettare anche dai bambini della cittadina, i quali la chiamano strega come la madre. Inizia così l’estate di Haru, che poi identificherà in quella stagione la propria adolescenza.
Tra assassini, promesse, riscatti, amicizie e primi amori si svolge la storia di Haru e Taro.

Il disegno è molto particolareggiato e curato, vengono ben definiti i fondali e gli scenari, forse in alcuni punti il disegno dei visi può risultare poco curato ma comunque sempre bello e piacevole. La storia viene narrata a due velocità, prima molto lentamente poi si accelera per dar un po’ di sale alla lettura.

L’opera è pubblicata da J-POP, molto ben curata l'edizione, con sovra copertina e ben 7 pagine dai colori luminosi e accattivanti, per un totale di circa quattrocento pagine dalla carta biancha e senza sbavature di inchiostro; l’unico “difetto” sta nella copertina che è un po’ troppo leggera per il volume dell’opera.
Il costo è di 10 euro e a mio avviso è un prezzo onesto per un opera autoconclusiva.

Concludo dicendo che l’opera vale i soldi spesi sommando i pregi dell’edizione e della storia, la trama è buona, niente di sensazionale ma comunque piacevole. Un opera da conoscere se siete amanti del genere, ma non essenziale per vivere. A me non è dispiaciuta la lettura anche se mi ha coinvolto un po’ poco all’inizio.
Voto 6,5 ma do un 7 perché alla fine questa lettura l’ho gradita.

by KiraSensei


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Tacchan

Volumi letti: 1/1 --- Voto 6
Non posso dire di aver gradito troppo questo manga. Ho faticato a terminare la lettura del volumetto, l'ho trascinata avanti per una settimana. Alla fine eccomi qui a scrivere qualche riga su un'opera che raggiunge la sufficienza solo grazie ad un finale un po' più movimentato del resto e per le sue splendide tavole.

Con Tom Sawyer viene raccontata una parentesi di vita di una ragazza che stacca dalla routine cittadina di Tokyo e torna in un ambiente più sano, semplice e genuino. Torna al paese di sua madre a seguito di un fatto tragico, e lì conosce uno strano ragazzo che, con il suo modo d'essere, la sua ingenuità e la sua impulsività, la fa tornare quella che era un tempo. Nonostante non riesca a staccare dalle sue preoccupazioni e dai fatti che recentemente l'hanno colpita, trova un ambiente meno opprimente, dove la vita scorre più lentamente, che le offrirà un'opportunità di passare un'estate indimenticabile.

Insieme assisteranno ad un omicidio e vivranno diverse avventure, e tutti riusciranno ad uscirne più ricchi interiormente di prima.

Il problema del manga è il ritmo, davvero lento, e la mancanza di alcun mordente. Anche l'evento che dovrebbe mettere in moto la trama passa in secondo piano, lo spazio è quasi tutto dedicato alla protagonista e al ragazzo, e ai loro dialoghi. Se alcune tavole sono davvero belle, una gioia per gli occhi, sfortunatamente il mangaka usa una quantità a mio parere troppo elevata di testo, dicendo con le parole quello che avrebbe potuto far capire con i soli disegni.

Alcune tavole sono davvero splendide, ma ahimè non le trovo altrettanto espressive. Se Shin Takahashi riesce a riprodurre scene che sono una gioia per gli occhi, si dimostra, a mio parere, un non altrettanto valido narratore. Alcuni passaggi risultano secondo me lenti, ridondanti e troppo prolissi, rovinando quella poesia che i disegni sarebbero in grado di creare.

A questo si aggiungono i personaggi, non sempre credibili, dai tratti spesso esagerati e dai comportamenti contraddittori. Posso capire i bambini, vista la loro età, ma alcune uscite e scelte della protagonista mi hanno lasciato un po' interdetto.

Probabilmente non amo lo stile di Shin Takahashi, ma a Tom Sawyer non posso dare nulla di più che la sufficienza, e quella solo grazie ad alcune tavole davvero molto ispirate ed evocative.

Insomma, mi aspettavo molto di più.
Mi aspettavo un'opera in grado di emozionarmi, tuttavia l'unica emozione che mi ha fatto provare, è un po' di noia.

Peccato.

Slanzard

Volumi letti: 1/1 --- Voto 9
<div align="right"><em>"La mia adolescenza cominciò quell’Estate"<br></em></div>

Con questa frase <b>Shin Takahashi</b>, l’apprezzato creatore di <i>Saikano</i> (<i>Lei, l’arma finale</i> in Italia), ci introduce alla sua ultima opera breve, <b>Tom Sawyer</b>.


Haru è una giovane donna che vive a Tokyo, lavora come commessa in un negozio con un capo severo che non perde occasione di rimproverarla e frequenta un ragazzo come tanti verso cui non prova particolari sentimenti. Un giorno, venuta a sapere della morte della madre, è costretta a tornare nel paese che aveva abbandonato tre anni prima per assistere al funerale. Il luogo in cui aveva trascorso parte dell'infanzia è la perfetta antitesi della metropoli giapponese: un paesino di mare, niente bancomat, niente industrializzazione, l’apporto tecnologico è ridotto al minimo, tanto che nella casa della madre di Haru non vi è nemmeno la corrente elettrica. Il ritorno a quel luogo fa tornare in mente alla ragazza i motivi che l’avevano spinta ad andarsene, non riuscendo a inserirsi tra i giovani del villaggio, venendo lei dalla città e restia ad aprirsi con gli sconosciuti, e costretta sempre in solitudine, con la madre che sembrava non interessarsi alla tristezza a cui costringeva la figlia portandosela dietro nel suo continuo vagabondare. Anche ora, tre anni dopo, gli sguardi che gli abitanti rivolgono ad Haru sono gli stessi di allora, sguardi ostili di disapprovazione, quasi a volerla far sentire in colpa. L’unico a mostrarle un minimo di umanità è Taro, bambino del villaggio dalla pelle chiara anche lui proveniente dalla città e amico della “Vecchia Strega” (cosi era chiamata la madre di Haru nel villaggio), che convincerà poi anche un altro paio di bambini a fidarsi di lei.

Iniziano così le avventure estive di questo gruppo di ragazzini, a cui si unirà anche Haru, unica adulta ma forse la più infantile del gruppo, in un ritorno all’infanzia, alla spensieratezza che le era stata negata a suo tempo dalla chiusura dei suoi coetanei e dall’indifferenza della madre. A gravare come un macigno su Haru e Taro, però, un tremendo segreto: testimoni di un omicidio, hanno giurato col sangue di non rivelare mai ad anima viva l’accaduto, pena la morte.
Ma questo segreto tornerà a tormentarli, quando in una delle loro avventure si imbatteranno in qualcosa che sarebbe stato meglio non incontrare e quando dell’omicidio verrà incolpato una persona a loro molto cara, ma completamente innocente. La ragazza sarà costretta a indagare a fondo se stessa e le sue paure e sentimenti più profondi, riuscendo a compiere il delicato passaggio dall’adolescenza all’età adulta, in un processo di maturazione che la renderà sicura delle proprie forze e dei propri mezzi.


Il tratto delicato e onirico di <i>Shin Takahashi</i> vi trasporterà all’interno della narrazione quasi foste voi i veri protagonisti della storia, proverete la stessa gioia di vivere e il desiderio d’avventura di quando da bambini giocavate con gli amici nelle vacanze estive, vi commuoverete con loro nelle avversità e gioirete con loro nel momento del loro superamento. A fine volume, non riuscirete a trattenere un sorriso, insieme all’appagante sensazione di chi ha appena letto una bellissima storia.
Il character design di <i>Takahashi</i> è sicuramente particolare, e a prima vista potrebbe far storcere il naso al lettore occasionale, ma sono sufficienti poche pagine per immergersi completamente nella lettura, lasciandosi guidare dalla naturalezza del tratto e dai meravigliosi fondali.

L’edizione italiana è a cura di <b>JPOP</b>, che per l’occasione decide di portarci le quasi quattrocento pagine della storia in un unico massiccio volumetto, con una rilegatura sufficientemente solida da resistere all’insolito formato adottato. La qualità della stampa è più che buona, con retini ben resi e nessuna sbavatura d’inchiostro. La carta, bianca e liscia come da tradizione <b>JPOP</b>, presenta una lieve trasparenza che lascia intravedere il nero della pagina retrostante, difetto non sufficiente però a intaccare la godibilità dell’albo. A inizio volume abbiamo le prime otto tavole stampate a colori come un posterino, permettendoci di godere al meglio la sublime illustrazione della cittadina costiera di inizio racconto. Pregevole anche la sovracopertina lucida, e per quanto riguarda l’adattamento nulla da criticare, i dialoghi sono fluidi e perfettamente comprensibili. Da segnalare infine la presenza, a fondo albo, di una pagina con una breve intervista all’autore Shin Takahashi, in cui spiega la nascita dell’opera e i motivi per cui ha deciso di scriverla. Il prezzo si attesta sui <b>10 euro</b> risultando perfettamente giustificato e anzi abbastanza contenuto considerando l’ottima edizione proposta e soprattutto l’ingente numero di pagine, pari praticamente a due normali tankobon.

In definitiva un volume autoconclusivo di inaspettata bellezza e delicatezza, una poesia per immagini che risulta essere un racconto di formazione personale, non solo per i bambini, ma soprattutto per Haru, l’unica “adulta” del gruppo. Uno splendido shoujo maturo consigliato a tutti coloro vogliano passare piacevolmente un paio d’ore, per poi riporlo in libreria attendendo le prossime vacanze estive per rileggerlo, come consigliato dallo stesso autore nella post-fazione. Da acquistare e conservare con cura!